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HELLOWEEN + STRATOVARIUS - Atlantico, Roma, 19/01/2011
24/01/2011 (6712 letture)
ATLANTICO RULES
4 giugno 2010: Megadeth; 10 giugno 2010: Alice in Chains; 12 ottobre 2010: Blind Guardian; 2 dicembre 2010: Alter Bridge; 5 dicembre 2010: Deftones. In pochi mesi l’Atlantico di Roma è diventato un punto di riferimento per tutti gli amanti del rock duro e del metal, organizzando una serie di eventi di assoluto valore e perfettamente godibili, data la buona acustica e le dimensioni relativamente piccole, che consentono di godere appieno di qualunque concerto: poter osservare con precisione i fulminanti power chords Dave Mustaine o poter contare i capelli del cespuglio di William DuVall è un’emozione a cui, almeno qui a Roma, non eravamo abituati, divisi fra l’acustica non eccelsa del Palalottomatica e l’Olimpico, che però più spesso ospita Tiziano Ferro o Gigi D’Alessio. E’ dunque con immenso piacere che, in una calda giornata autunnale romana, ho appreso che a gennaio si sarebbero presentati a Roma gli Helloween, uno dei miei gruppi preferiti, accompagnati dai virtuosi finnici Stratovarius, che apprezzo in misura minore ma ritengo pur sempre un gruppo di primissimo ordine.

MARCH OF TIME
E’ una vera e propria marcia, contro il tempo però, che affronto in compagnia di un amico per essere all’Atlantico in tempo la sera del 19 gennaio: serbo difatti un ricordo pessimo del concerto dei Megadeth dal punto di vista dell’avvicinamento all’EUR, dal momento che rimasi imbottigliato nel traffico per un tempo osceno con altri amici e perdemmo sia i Sadist che i Labyrinth... ed ho pertanto optato per un approccio più strategico, facendo uso di metropolitana, autobus e delle care vecchie gambe. Sfortunatamente, l’odissea si rivela egualmente complicata, dal momento che, per mea culpa, saltiamo la nostra fermata della metro e ci ritroviamo defilati rispetto al luogo preventivato, dovendo quindi affidarci a ben due autobus, di cui uno ci manda dalla direzione errata (colpa dell’autista infido, stavolta). Ma, alfine, verso le 20.00, giungiamo finalmente in vista delle luci dell’Atlantico, arricchite per l’occasione dal tendone del Circo Acquatico. Sfortunatamente il ritardo ci impedisce di assistere alla performance dei nostrani Trick or Treat, di cui ci parlano molto bene, pur sostenendo che i volumi fossero un po’ sballati.

STRATOVARIUS
Abbiamo appena il tempo di scavalcare abilmente alcune file di supporters, che le luci si spengono ed un boato accoglie le note iniziali della celebre Hunting high and low , che scatena l’entusiasmo dei circa 2.000 fan (la stima è mia, preciso) accorsi sul posto. Subito si nota che il buon Timo Kotipelto tende a lasciar cantare molto il pubblico, sintomo evidente del fatto che la sua ugola non è ancora in condizioni perfette: è lui stesso a confermare che il problema che lo ha colpito non ha ancora cessato di far sentire i suoi effetti, richiedendo quindi l’aiuto dei fan sui ritornelli delle canzoni e, subito dopo, dando il bentornato dietro le pelli al batterista Jorg Michael, appena ristabilitosi dal cancro, eppure già in forma splendida per quanto riguarda il drumming. Bentornato ed auguri anche da parte nostra, ovviamente. La scaletta del gruppo è un ulteriore segno del fatto che Kotipelto sia ancora indisposto, dato che i ritornelli sono lasciati a totale appannaggio del pubblico (il cantante è comunque un ottimo showman e carica molto bene il pubblico) e le canzoni stesse sono intervallate da lunghe sezioni strumentali: memorabili, in tal senso, quelle che vedono le luci del palco accendersi solo sul chitarrista Matias Kupiainen, eccellente rimpiazzo del mastodontico Timo Tolkki (almeno a livello di mera esecuzione), e sullo scheletrico bassista Lauri Porra, che spremono ogni nota del loro shredding neoclassico, forse anche in modo eccessivo. Il concerto degli Stratovarius si chiude con un trittico immancabile, vale a dire la ballad Forever, Paradise e la splendida Black diamond, preceduta da un breve assolo del sempiterno tastierista Jens Johansson. Giudizio finale? Il gruppo finlandese è autore di un concerto assolutamente impeccabile, perfetto in ogni sua nota, eppure... eppure si ha la sensazione che manchi quel qualcosa di impalpabile che potremmo definire feeling: sarà la condizione non certo buona dell’ugola di Kotipelto, sarà la quantità apparentemente infinita di note sciorinata dagli strumentisti, ma alla fine resta la sensazione di uno spettacolo apparentemente perfetto, ma forse un po’ freddo. Va comunque reso merito agli Stratovarius di aver voluto suonare comunque, nonostante i problemi del cantante. Arrivederci a presto, possibilmente in piena forma.

HELLOWEEN
Nell’intervallo fra il concerto degli Stratovarius e quello degli Helloween massacro sistematicamente i nervi a tutti gli appassionati calciofili che riesco a raggiungere tramite cellulare, chiedendo loro il risultato del derby di Roma che si sta giocando in quei minuti allo Stadio Olimpico ed interessandomi poco e niente del soundcheck del gruppo tedesco. Tuttavia, nonostante l’ansia per la mia Roma, non posso non partecipare al coro Happy Halloween che introduce le note di Are you metal?, singolo del nuovo album 7 Sinners, che viene cantato a squarciagola da tutti i presenti. A colpire l’occhio del sottoscritto (e credo di molti dei presenti), più della prestazione iniziale di Andi Deris, non perfetta, è l’abito del chitarrista Sasha Gerstner, che ricorda vagamente quello di un maresciallo dei Carabinieri in alta uniforme, con tanto di spalline. A dire il vero si nota anche la sua splendida 12 corde, con cui passa subito dopo a macinare il riff di Eagle fly free, uno dei molti classici tratti dalla saga dei due Keeper of the Seven Keys, capisaldi del power da 20 anni. Il cantato di Deris, inizialmente non perfetto, come già detto, migliora canzone dopo canzone e, anche se a mio giudizio non rende purtroppo giustizia ad un capolavoro quale March of time, si attesta comunque su buoni livelli in occasione del secondo brano tratto da 7 Sinners,, Where the sinners go. La band dimostra di credere molto nel nuovo lavoro ed il pubblico sembra essere dello stesso avviso, dato che anche su questa canzone, come poi accade per World of fantasy e A handful of pain, il pubblico partecipa con entusiasmo, cantando a squarciagola i rispettivi ritornelli. Anche qui, come per gli Stratovarius, non mancano entusiasmanti assoli, nella fattispecie dei due chitarristi Sasha Gerstner e Michael Weikath e del funambolico batterista Daniel Loeble, che monta una batteria alquanto pacchiana con ben quattro grancasse! A seguire la splendida I’m alive, con Deris che subito dopo annuncia l’immancabile lento…qui apro un piccolo inciso: adoro Forever and one, che considero una delle più belle ballad del metal, ma provo comunque un po’ di amaro in bocca nel non sentir uscire dalla bocca del biondo cantante le parole A tale that wasn’t right. Durante A handful of pain mi arriva la notizia della vittoria della Roma nel derby, dunque mi appresto con euforia ad ascoltare il bellissimo medley della serata e poi la mastodontica I want out, dove l’entusiasmo raggiunge il massimo livello. Qui inizia poi lo show nello show, dal momento che il sapiente Deris provoca a dovere l’audience romana paragonandola a quella del concerto della sera precedente a Milano, scatenando una bordata di sonori fischi; subito dopo si aliena le simpatie della parte maschile del pubblico sostenendo che le donne cantino meglio degli uomini e, per dimostrarlo, tenta di far cantare il ritornello di I want out separatamente a donne e uomini, ottenendo solo di far cantare nuovamente tutti. C’è un feroce competitore in ognuno di noi. Dopo la favolosa parentesi con la ritmica mozzafiato di Ride the sky, uno degli apici dei primi Helloween, il siparietto continua su Future world, dove il malefico Andi se la prende col povero Loeble dandogli sistematicamente del sordo, dell’ubriacone che gli ruba il vino italiano e, tanto per gradire, facendogli dare dell’invertito in lingua nostrana da tutto il pubblico. La chiusa di un concerto decisamente entusiasmante è lasciata a Dr. Stein, dove peraltro due loschi figuri mascherati da scienziati pazzi entrano sul palco lanciando al pubblico palloncini a forma di zucca di Halloween. Per tirare un bilancio conclusivo, possiamo dire che è decisamente di ottimo livello la prestazione del gruppo di Amburgo, dal già citato Loeble alla coppia di chitarristi, passando anche per l’istrionico bassista Markus Grosskopf, unico membro rimasto della formazione originale oltre a Michael Weikath. Per ciò che concerne Andi Deris bisogna dire che sembra dare il meglio di sé sulle note graffianti piuttosto che sugli acuti, ma che si è comunque reso autore di una buonissima performance, dopo l’inizio non brillante. Promossi dunque a pieni voti tutti i membri degli Helloween, arrivederci il prima possibile a loro e, per ciò che concerne l’Atlantico di Roma, teatro di un concerto sicuramente da ricordare, arrivederci al 3 aprile, con la terrificante accoppiata Megadeth-Slayer. Non mancate!

SETLIST STRATOVARIUS
01 Hunting High and Low
02 Speed of Light
03 Stratosphere
04 Twilight Symphony
05 Phoenix
06 Bass Solo
07 Guitar Solo
08 The Kiss of Judas
09 Forever
10 Paradise
11 Black Diamond


SETLIST HELLOWEEN
01 Are You Metal?
02 Eagle Fly Free
03 March of Time
04 Guitar Solo
05 Where the Sinners Go
06 World of Fantasy
07 Drum Solo
08 I'm Alive
09 Forever and One (Neverland)
10 A Handful of Pain
11 Keeper of the Seven Keys / The King for a 1000 Years / Halloween
12 I Want Out
13 Ride the Sky
14 Future World
15 Dr. Stein



Radamanthis
Giovedì 31 Ottobre 2013, 10.57.58
9
Così...solo perchè oggi è Halloween: happy happy Helloween!!!
Claudio
Mercoledì 26 Gennaio 2011, 22.12.02
8
io ero al concerto e Deris e stato perfetto dalla prima all ultima canzone
Claudio
Mercoledì 26 Gennaio 2011, 22.12.01
7
io ero al concerto e Deris e stato perfetto dalla prima all ultima canzone
Radamanthis
Martedì 25 Gennaio 2011, 15.48.48
6
Purtroppo non sono riusciti a vederli...comunque sorvolo volutamente sugli Helloween (alla fine finirei per dire sempre le stesse cose, soprattutto riguardo ai pezzi storici...), gli Strato invece, nonostante le non perfette condizioni di Koti hanno dimostrato grande professionalità, bravissimi! Sulla qualità dello spettacolo dei Trick or treat ci metto la mano sul fuoco. Ultimi due commenti, uno scemo, l'altro no: quanto è ridicolo Gerstner con quell'abbigliamento??? e soprattutto sono felice x la ripresa di Jorg!!
NoRemorse
Lunedì 24 Gennaio 2011, 21.56.04
5
Stesso concerto identico a Milano...però noi insultavamo quelli di Barcellona!!! ahahahah!!!! Grandissimo spettacolo di tutti...Helloween fantastici in ogni senso!!!!
dani
Lunedì 24 Gennaio 2011, 21.03.53
4
Beh, che dire??? una bella serata veramente!!!! Oltre al concerto una grande vittoria nel derby....4 su 4!!!!! Daje!!!! Cmq bel report, e poi a me gli Helloween piaciono parecchio!!!!
Maurilio
Lunedì 24 Gennaio 2011, 20.50.44
3
Scusa Andrea, ma al telefono ti hanno detto: attenzione,rigore pa`Roma! ? Ormai dovresti esserci abituato... Scusa la battuta calcistica, ma visto che parlavi di derby...Comunque bell´articolo, se avessi potuto sarei venuto, visto che gli Helloween li ho visti nel 1988 e nel 1998 e ritengo i loro primi lavori dei capolavori del genere. Gli Stratovarius li ho seguiri fino a Elements 1 poi ho lasciato perdere.
Painkiller
Lunedì 24 Gennaio 2011, 15.23.50
2
mmmh....13 canzoni sembrano pochine, anche se il medley sarà durato parecchio immagino.
metal4ever
Lunedì 24 Gennaio 2011, 12.21.21
1
Bel Report!!! sarei venuto pure solo per le ultime 5 degli Helloween.. e concordo sul discorso della qualità crescente dei concerti all'atlantico. Naturalmente presente al Megadeth-Slayer
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24/01/2011
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HELLOWEEN + STRATOVARIUS
Atlantico, Roma, 19/01/2011
 
 
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