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MORGANA - Torna Roberta, più forte che mai!
09/02/2011 (4148 letture)
E' possibile che il nome di Morgana possa forse dire poco alle nuove generazioni, ma si tratta di un moniker che tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90 ha scritto pagine importanti per la storia del metal tricolore. In questa intervista ci confida qualche retroscena intessantissimo dei tempi che furono, ma ci parla anche del presente e di un prossimo, metallico futuro.

Francesco: Ciao Roberta, cominciamo? Mi parli di come cominciò la tua storia? Di come Morgana ebbe il sopravvento su Roberta?
Morgana: Io ho cominciato a cantare a tredici anni, pensa quanto tempo è passato. Torino era all'epoca una ambiente già piuttosto vivo, ed io avevo questo desiderio immenso di cantare. Ero già arrivata all'hard rock (qui scopriamo di aver fatto lo stesso percorso da Genesis, Van Der Graaf Generator, Deep Purple, etc. -NdA) ed anche a Tina Turner, della quale ero assolutamente innamorata. Però a quel tempo per una ragazza era praticamente impossibile cantare in un gruppo hard rock. Lessi un annuncio su un giornale e mi presentai senza il permesso dei miei genitori, ma una ragazzina che voleva fare hard rock chi la voleva? Mi trovai di fronte ad una band che faceva già una specie di metal orientato verso quello che molto più tardi sarebbe diventato il death; in quel gruppo c'era Attilio Scalabrini, il quale purtroppo ci ha lasciato un bel po' di anni fa, ma nessuno mi voleva lì in mezzo a parte lui. Mi fecero provare, andai bene, lui insistette molto ed io mi trovai nel gruppo. Poco dopo nacquero i Jester Beast, che per quegli anni erano una realtà veramente estrema: parliamo infatti dell'83. E' stato un periodo fantastico ma poi divennero talmente estremi che io non ero più adatta a loro, con il bassista quindi uscimmo dalla band e formammo gli Hurtful Witch, anche loro abbastanza estremi, ma più oscuri e più adatti a me.

Francesco: E qui ricordo un demo di tre pezzi ed una serie di foto abbastanza dark.
Morgana: Esatto, poi Torino ha sempre vissuto di questa leggenda del triangolo, anche se io il diavolo non l'ho mai incontrato (ride).

Francesco: Poi nell'87 si passa a Morgana.
Morgana: Si, anche perché gli Hurtful Witch aprirono per i Saxon in un contestatissimo concerto. Contestatissimo perché era stata scelta una band su tantissime, ed era toccato a noi.

Francesco: Tutto ciò mi ricorda altri episodi e modi di pensare dei giorni nostri nei confronti di gruppi accusati di essere molto ammanicati, ma non sarà magari perché certuni si fanno il culo da vent'anni e più? Magari come gli Extrema?
Morgana: Certamente: del resto se devo scegliere tra gli Extrema e la Topo Gigio band, scelgo gli Extrema. (nel senso di una band sconosciuta - NdA).

Francesco: Ad ogni modo Morgana era un progetto sostanzialmente solista, anche se si presentava come gruppo.
Morgana. Credimi, inizialmente non lo era, avevamo letto dei libri e ci piaceva il nome. Lo è poi diventato perché richiedeva un impegno enorme -anche economicamente- e non puoi chiedere ai tuoi compagni di viaggio quel che non possono darti, quando anche per registrare una demo è richiesto un tributo di sangue. Perché la gente che suona con te magari fa l'operaio, oppure ha un lavoretto part time. Io ero una privilegiata ed ho potuto registrare perché avevo la possibilità economica di farlo, quindi ho potuto mettere mano al portafoglio ed incidere la demo; ma quando diventi anche il traino economico per una band, diventando fondamentale sia come personaggio che come finanziatore, alla fine il tutto diventa necessariamente un progetto solista. Poi c'erano dei rapporti ottimi all'interno della band, intendiamoci, sono stati tutti dei miei amici, assolutamente.

Francesco: Un problema che oggi non si pone quasi più, perché con le tecniche di home recording i costi di una demo sono praticamente eliminati, volendo. Ma c'è un problema diverso e più grave, cioè che quel che non spendi per registrare sei costretto spesso a spenderlo per poter suonare.
Morgana: L'ho sentito dire da tante persone. Allora... All'epoca mia non funzionava così: magari non prendevi niente, ma non ti chiedeva niente nessuno. Oggi invece molti mi dicono che per seguire il tour di una band devi tirare fuori dei soldi. Ci vorrebbe la forza di dire: Siamo un open act di qualità, vi portiamo gente e dobbiamo essere pagati, invece gruppi da quattro soldi con cifre da investire vanno in tour con grosse band. In Italia manchiamo di forza territoriale, all'estero questa forza la hanno. Io contesto il fatto che il metal debba essere solo cuore e palle, ci vuole anche cervello e qui non si è capaci di fare gli imprenditori. Nella mia carriera io ho trovato dei promotori che mi hanno appoggiato in maniera professionale, spingendomi nella maniera giusta. Pagare io? Tu devi pagare me e basta.

Francesco: E' cambiato tutto, anche i dischi. Una volta sapevi che più o meno avresti avuto certe vendite, oggi sai che non venderai comunque oltre una certa soglia ed il resto sarà scaricato, mentre una volta l'impatto del doppiaggio su nastro era totalmente diverso, quindi è tutto il contesto economico ad essere mutato in peggio.
Morgana: Ieri leggevo che nel periodo 2004/2010 il mercato discografico ha perso il 9,1%: è tanto. Non so quanto incida l'alto costo dei Cd, perché io vedo ragazzini che non sanno scrivere correttamente il proprio nome ma hanno l'I-Pod e spendono un sacco di soldi, quindi non so... Io non compro quasi più nulla di fisico, scarico a pagamento gli album che mi interessano. Si, non hai la copertina, non puoi toccarlo, però... Io comunque non andrei mai a scaricare/rubare qualcosa che non è mio, perché a casa mia si chiama furto.

Francesco: Però il download può avere funzione di test per sapere se un disco è valido o meno prima di comprarlo, visto che anche io non posso permettermi di buttare 25 euro in una ciofeca.
Morgana: Questo è vero, anche io ho preso qualche fregatura scaricando legalmente. Bisognerebbe utilizzare di più i siti che permettono di sentire brani in anteprima. Il prezzo dei Cd è troppo alto ma pensare all'immagine di un gruppo di ragazzi che fa un Cd, poi va a suonare in un locale e si sente dire: Bello il vostro Cd, l'ho scaricato ieri. Non va bene: fai un Cd, fai sacrifici e poi te lo scaricano illegalmente? Non va bene! Anche se, ripeto, i prezzi sono veramente troppo alti, un Cd non può costare così tanto.

Francesco: Già. Torniamo a te? Mi ricordo nell’ 89 -se non erro- un tuo sensuale cambio di immagine abbastanza marcato in concomitanza con l'incisione di Three Years of Maddness. Una tua scelta od un consiglio esterno?
Morgana: Io sono una che ben difficilmente accetta dei consigli, se sbaglio lo faccio da sola. Di cazzate ne ho fatte tante ma le ho fatte tutte da me. La virata sexy c'è stata perché mi era stato proposto del materiale molto diverso: era stata concordata con una label tedesca che mi aveva proposto materiale più americano, quindi il cambio fu quasi fondamentale. Sicuramente c'era anche un tentativo di essere diversa dal mucchio, più originale, e quando sei giovane e carina ci puoi anche provare. Sicuramente mi ha fatto guadagnare visibilità.

Francesco: Nel titolo del disco c'è anche un errore grammaticale. Come mai?
Morgana: Mamma mia. Calcola che quel disco sarebbe dovuto uscire nell'89 ma non è mai uscito: è stato edito solo nel 2005; sembrava tutto a posto, tutto controllato mille volte, ma dopo che è stato stampato ci siamo accorti di questo incredibile errore.

Francesco: Potevate inventarvi qualche ragione occulta o filosofica, eh eh...
Morgana: Niente di subliminale, solo ignoranza (ride). Solo degli imbecilli... (ride)

Francesco: Di tuo in giro c'è anche il Cd che mi hai mandato qualche mese fa intitolato Two Faces che, come ti ho detto in privato, non mi è piaciuto molto, ma ha una storia che definire particolare è riduttivo. La vuoi descrivere?
Morgana: Beh, lo avevo già scritto nella lettera che ti ho allegato al Cd: all'epoca venni contattata da questo tizio della GAMA -che era distribuita dalla BMG Ariola- il quale mi propose di trasferirmi in Germania per incidere un album ed ero al massimo della felicità. Rinunciai a cose molto importanti per me per trasferirmi, lavoravo e presi un anno sabbatico e nel 92 andai in Germania. Presi casa vicino a Stoccarda, sembrava andare tutto bene ma all'improvviso qualcosa cambiò: mi dissero che c'erano dei problemi. In pratica uno dei soci si intrippò con la new age e mi proposero di cambiare genere, ma perché dovevo fare qualcosa che non mi apparteneva? Oltretutto io pagavo le mie registrazioni e nel 92 20.000 marchi erano dei bei soldini. Ho cominciato a sbattere molte porte ed alla fine sono riuscita a furia di arrabbiarmi e di dire fermamente: Io ti ho pagato e adesso fai quello che ti dico io, oppure mi ridai i soldi!! Altrimenti ne parleremo nelle sedi opportune. Alla fine, dopo settimane di battaglie entrai in studio pretendendo il meglio: produttore era Robert Baumann e registrai Two Faces. Solo dopo essere tornata a casa scoprii che il materiale che mi avevano dato non era affatto inedito ma di altri gruppi del loro roster come Veto ed High Tension, sul quale mi avevano fatto cantare altri testi. Insomma: roba già uscita. Cosa dovevo fare? Mettere di mezzo un avvocato dall'Italia? Ho finito per lasciar perdere; ho accettato la sconfitta ingoiando il rospo e decidendo che le registrazioni non avrebbero visto la luce perché figlie dell’inganno in nome del Dio Denaro, che ben poco ha a che fare con la prima delle filosofie ed il mio amore più grande: la musica. Il metal era il mio più grande amore: avevo rinunciato a tutto, anche a relazioni con ragazzi che mi piacevano per quella esperienza e vedendo il fallimento sono sparita dalla scena. Sono stata ricontattata nel 2005 dalla LM Records per Three Years of Maddness, poi, dopo aver ripreso contatto con l'ambiente vengo contattata da un amico collezionista che mi dice: Guarda che c'è un tuo cd in vendita su e-bay. Scovo questo Cd, contatto incazzata la casa discografica e scopro che è di proprietà del chitarrista degli High Tension -Armin Weisshaar- che ha preso materiale di mia proprietà e lo ha messo sul mercato senza alcuna autorizzazione. Io di quel lavoro non sono mai stata soddisfatta, non l'ho mai sentito mio e qui torniamo anche alla famosa immagine sexy: non ero veramente io. Io non sono la Morgana di Two Faces. Non dico certo di non essere femminile ma non sono quella, né per la musica né per l'immagine. Quest’album è disponibile su tutti i maggiori siti di download a pagamento, ma non esiste. Niente recensioni, niente promozione. Non esiste. Scrivo a Weisshaar una mail decisamente poco amichevole che inizia con Ciao Armin, sono Roberta o meglio Morgana e sfortunatamente per te vivo ancora su questo pianeta…. Si difende goffamente dicendo che non sapeva come rintracciarmi per chiedermi il permesso di pubblicarlo. Balle! Si sono appropriati di qualcosa che era e rimane mio.

Francesco: Incredibile. Tornando indietro, secondo te abbiamo mai avuto la reale possibilità di stare dietro all'Europa più evoluta nel settore musicale?
Morgana: Per quanto ho potuto vedere io direi di si. Anche perché non c'era invidia, ed io in quanto donna ho sempre avuto una certa facilità ad avere amici, ma non nel modo maligno in cui stai pensando tu (ride).

Francesco: Io!? Non sto pensando assolutamente a nulla di maligno, sono un puro di cuore.
Morgana: Davvero? Meglio per te. Ad ogni modo avevo molti amici musicisti che militavano in gruppi che avrebbero senza dubbio meritato molto di più; quello che ci ha frenato è stato il fatto di essere Italiani e non per un fatto di pronuncia o perché fossimo più scarsi degli altri, ma proprio perché eravamo considerati Italiani. La nostra immagine è sempre rimasta legata alla canzonetta. E' un po' come rivolgersi all'Americano medio e dirgli che in Italia si produce alta tecnologia, questo ti guarda con un punto interrogativo in fronte perché ti vede solo come un pizzaiolo.

Francesco: Insomma: non siamo riusciti ad abbattere la nostra falsa immagine verso l'estero.
Morgana: Secondo me si. Molti avrebbero meritato di più.

Francesco: Veniamo all'oggi? So che sei reduce da un servizio fotografico relativo a del nuovo materiale che dovrebbe uscire a breve. Mi hai anche anticipato il fatto che c'è gente coinvolta nel progetto i cui nomi non mi vuoi ancora anticipare: a questo proposito vuoi dirmeli direttamente tu o preferisci che te li estorca?
Morgana: (ride). No, io vorrei parlartene ma la cosa coinvolge delle persone ed, in particolare, una che nel panorama nazionale è molto quotata, che se poi cambiasse idea poi io dovrei uccidere (ride)... Di conseguenza preferisco tacere per ora. Scherzi a parte, dopo l'uscita di Three Years Of Maddness, che data la produzione e la distribuzione che ha avuto era andato molto bene, mi è stato proposto di fare qualcosa con un certo personaggio che qui non voglio citare perché mi ha fatto girare i coglioni: abbiamo cominciato a lavorare poi si è tirato indietro; in mezzo si è infilata altra gente che -tranne uno che posso solo ringraziare- mi aveva scambiata per un bancomat, finché ho chiesto di vedere dei risultati, ma l'unico risultato è stato di interrompere il progetto. Poi è arrivata una proposta ancora dalla Germania da parte di una piccola etichetta che ho vagliato e giudicato buona, ma che richiedeva una mia permanenza laggiù di almeno un mese e mezzo. Ho delle responsabilità lavorative che mi impediscono di allontanarmi per tutto quel tempo e la cosa è saltata. Mi sono guardata intorno e sono arrivata ad altre persone cui ho sottoposto un progetto che alla fine è stato approvato. La prossima settimana sarò in studio con questo personaggio per la pre-produzione, se tutto va bene a Marzo dovrebbe uscire un Cd che non sarà un completo ritorno alla origini ma sarà piuttosto cattivo; sicuramente più di Two Faces che è da dimenticare.

Francesco: Per finire: ti chiamano ancora Melissa?
Morgana: Ah ah, qualcuno si, qualcuno si.

Nel tempo intercorso tra questa intervista e la sua pubblicazione Morgana mi ha detto che le cose si sono sviluppate bene per il progetto che sta seguendo, pertanto sembra confermato che a breve la rivedremo inserita nel panorama metal. Per ciò che mi riguarda si tratta di un più che gradito ritorno.

Si ringrazia Nicola Nastasi per le foto relative agli anni 80.



Fangtooth
Venerdì 11 Febbraio 2011, 15.50.31
8
Morgana attendiamo il tuo ritorno...
Radamanthis
Giovedì 10 Febbraio 2011, 14.23.26
7
Esteticamente mi sembra migliorata...come il buon vino col passare degli anni....
Raven
Giovedì 10 Febbraio 2011, 10.26.43
6
Semplice casualità...
metal4ever
Giovedì 10 Febbraio 2011, 10.24.18
5
Interessante come intervista!! cercherò di procurarmi un pò di roba sua senz'altro. @Raven: Ma le belle donne tutte tu le intervisti????
Raven
Giovedì 10 Febbraio 2011, 10.00.36
4
Non posso ancora dire nulla perchè non sono autorizzato a farlo, ma definirei il nuovo progetto di MOrgana come in fase "molto avanzata"
Elluis
Giovedì 10 Febbraio 2011, 9.57.05
3
Carriera sfortunata quella di Morgana, perchè purtroppo, come moltissime altre band, ha avuto la sfortuna di incappare nella solita sequela di case discografiche truffaldine, manager cialtroni e incapaci, e accattoni vari (come quello che ..."l'ha scambiata per un bancomat"). Un grosso in bocca al lupo per il suo nuovo progetto !
Psychotron
Giovedì 10 Febbraio 2011, 9.45.00
2
ah....sul fatto che sia "ancora affascinante" mi pare non ci possa essere alcun dubbio
Psychotron
Giovedì 10 Febbraio 2011, 9.44.23
1
Complimenti al redattore che ha condotto questa intervista. Adoro letteralmente questa donna e poterla rivedere in circolazione è un tuffo al cuore! Ho avuto l'onore di intervistarla anche io per la mia webzine e non posso che essere lieto che altri Media le dedichino spazio. Speriamo che il nuovo progetto diventi presto realtà. La scena italiana ha ancora bisogno di Roberta Delaude!!
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Roberta Delaude, foto storica
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09/02/2011
Intervista
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