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LACUNA COIL + NODE - Motion, Zingonia, 27/03/2004
10/04/2004 (5817 letture)
Dopo circa un anno, ritornano al Motion di Zingonia i lanciatissimi Lacuna Coil, nel corso del tour 2004 che li vede protagonisti insieme ad un altro gruppo italiano, i Node.
Riflettendo sul fatto che nell'intervallo fra i due tour non sono avvenute uscite discografiche per la band della bella Scabbia, questa intensa attivit live puzza un pochetto, e pare lecito pensare che si tratti di una mossa studiata per sfruttare l'improvvisa (e in un certo senso meritata, precisiamolo) ondata di popolarit data dal video di "Heaven's a Lie", in rotazione sul grande dio/demonio MTV. "Male che vada, mi guster i Node", penso io.
Alle 23:00, accompagnati da ondate di fumo che fanno molto venuta di Cristo ma che provocano forti tossi al pubblico, arrivano finalmente sul palco i deathsters tricolori.
Nonostante sia chiaro fin da subito che la stragrande maggioranza del pubblico qui per i Lacuna Coil (o per vedere Cristina Scabbia dal vivo, ndr), la band lombarda scalda l'ambiente con una prestazione graffiante, tecnica e potente, dove risplende in particolare l'operato del nuovo acquisto Marco di Salvia, un vero fulmine di guerra dietro la sua batteria.
La scaletta, comprendente canzoni tratte sia da "Sweatshops" quanto da "Das Kapital", presenta i suoi picchi pi alti, almeno per quanto concerne la risposta del pubblico, nell'esecuzione di "Jerry Mander" e nella (ottima) cover "Territory", degli ormai defunti Sepultura; dopo una quarantina scarsa di minuti i Node, non tralasciando di invitare il pubblico all'acquisto del nuovo cd al botteghino poco distante, salutano e lasciano spazio agli attesi Lacuna Coil.
Come volevasi dimostrare, il gruppo si presenta negli stessi abiti mostrati nell'ormai celebre video e questo tuttavia un bene, visto che quell'abitino di Cristina...ehmm, passiamo oltre vah...dicevamo, impatto "stilistico" quasi jappo per i nostri ma, dice il saggio, l'abito non fa il monaco, e anche questa volta il proverbio calza a pennello: i Lacuna infatti mettono subito in mostra un'aggressivit e una potenza a me del tutto inaspettata, chi si aspettava un concerto soft ed eccessivamente "faccio musica (pi o meno...) gothic e quindi devo essere triste, moscio e malinconico" ha fin da subito dovuto fare i conti con un muro sonoro molto, molto heavy che ha addirittura fatto nascere un leggero pogo nelle prime file. Pur dimostrandosi ormai un gruppo maturo in ogni suo membro, (tranne, ma queste sono opinioni personali, per l'inutile e irritante voce maschile di cui non ricordo mai neppure il nome) innegabile che sia la voce di Cristina il vero motore del gruppo, calda, potente, grintosa e suadente, la singer si dimostra essere ormai un'esperta animale da palcoscenico, esemplare nel suo headbanging a livello terra durante i pezzi pi tirati ed esemplare nella risposta alle ormai consuete avancs del suo pubblico quasi totalmente maschile ( parte un flebile coro "nuda, nuda" e lei impassibile "per cantare non bisogna spogliarsi").
Il pubblico dimostra comunque di amare a fondo il gruppo, cantando i testi durante la stragrande maggioranza del concerto e incitandoli strenuamente; se proprio dobbiamo segnalare il momento-clou della serata, che ha visto una scaletta prevalentemente incentrata sul duo Unleashed Memories-Comalies, la "nomination" va alla splendida "Senzafine", e logicamente ad "Heaven's A Lie", che, secondo fonti certe, stata cantata anche dal gestore del barettino del Motion e dai buttafuori.
Dopo poco pi di un'ora (che si vogliano preservare per il tour americano?) di buona musica, i Lacuna Coil salutano e danno l'appuntamento all'anno prossimo, per quello che si spera essere il tour di supporto ad un nuovo album.



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