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EYES SET TO KILL + VANNA + STRAY FROM THE PATH - Init Club, Roma, 03/04/2011
09/04/2011 (2805 letture)
Ci vuole coraggio, la sera in cui Roma è letteralmente devastata da Slayer, Megadeth e Sadist, a organizzare una delle due date italiane (l'altra, il giorno precedente, a Scandiano) del tour europeo del trio metalcore Eyes Set to Kill-Vanna-Stray From the Path. Ci vuole ancora più coraggio, potrebbe dire qualcuno, a disertare il suddetto maxiconcerto per vedere queste tre band americane che, data la giovane età e la conseguente scarsa esperienza, apparivano tutt'altro che una certezza. E invece, lo dico subito, è stata una serata favolosa, in cui le band hanno dato il massimo e sono state ricompensate da un pubblico caldissimo anche se non abbondante.

Cominciamo proprio da una breve analisi del "dato umano". I metallari, come è ovvio, erano dall'altra parte di Roma, a godersi le leggende del thrash, e allora spazio a una gioventù hardcore che incontro raramente -e che dunque solletica la mia curiosa attenzione. L'età media è sorprendentemente bassa, i lobi dilatati invece non si contano (ma ogni sottocultura ha i suoi segni di riconoscimento, dopotutto), così come le capigliature asimmetriche. Se da una parte la sensazione più palpabile è che siano tutti scene kids -o, per dirla con l'odioso slang metallaro, posers- non si può tuttavia ignorare la passione e l'energia che questi ragazzi mettono in campo. L'idea è che il concerto sia un rito urbano, da preparare nei minimi dettagli: serve l'abbigliamento giusto, il look perfetto, servono anche le "mosse" giuste; per quanto un fan più scafato e smaliziato possa sorridere di fronte a questi esibizionismi della domenica sera, c'è dietro un senso di appartenenza e lealtà che sarebbe bello vedere più spesso tra metallari e presunti tali.

STRAY FROM THE PATH
Alternative hardcore dallo stato di New York, mezz'ora scarsa a disposizione per sfoderare i pezzi migliori dal secondo album, Make Your Own History, e presentare un brano inedito, per la gioia dei fan. Se permettete, comincerei dalla fine, e cioè da quello che la band ha postato su facebook dopo il concerto:

Cannot believe where we are and the show that just happened. So overwhelmed, that was incredible. Italy is the best. Whoever said that Rome would be the best show, was absolutely correct.

Non riusciamo a credere dove siamo e che show è venuto fuori. Siamo felicissimi (letteralmente "sconvolti", ndr), è stato incredibile. L'Italia è il top. Chi ci ha detto che la serata di Roma sarebbe stata la migliore aveva assolutamente ragione.

In effetti, il supporto da parte del pubblico dell'Init è stato sorprendente e energico, con una calca sottopalco che ha colto di sorpresa un po' tutti e ha nettamente aiutato la qualità dello show. Non che gli Stray From the Path ne avessero bisogno, intendiamoci: la loro performance è stata più che solida, sorretta da brani di ottima qualità (che conoscevo, ma che mi sono goduto ancora di più in sede live) eseguiti non alla perfezione ma con la forza necessaria. Tra l'altro i quattro si sono dimostrati persone squisite -in pratica ho passato l'intera serata con loro (e quattro studentesse americane, ma sto divagando), scroccando la loro birra- sia con me che con i fan, ai quali non è stato negato davvero nulla. Brani brevi e potenti, non banali e non lineari ma efficacissimi in sede live: la serata non poteva cominciare meglio.

VANNA
Si passa a suoni più canonicamente metalcore con i bostoniani Vanna, la cui componente melodica è accolta con entusiasmo da un pubblico tutt'altro che saturo di una proposta tutto sommato inflazionata. Va detto che, se il quintetto del Massachussets suona tutt'altro che originale, riesce tuttavia ad evitare senza troppe difficoltà l'effetto deja-vu, mostrando una personalità del suono acquisita attraverso numerosi cambi di lineup e di direzione. Chiaramente la scaletta è incentrata sull'ultimo full-length, A New Hope del 2009, e -ancora più ovviamente- sull'EP The Honest Hearts che fa da preludio al nuovo album, And They Came Bearing Bones, in uscita tra giugno e luglio. Ma questo tour è anche un'occasione in più per verificare se i Vanna abbiano risentito o meno del cambio di singer -Davey Muise è nella band dall'estate del 2009, ok, ma a parte il già citato EP la nuova formazione non ha ancora pubblicato nulla e dunque formarmi un giudizio prima del live era piuttosto difficile. L'idea è che la componente più hardcore tenda a prevalere, o perlomeno ad acquisire forza senza svilire le agili melodie in clean -senza contare che anche le chitarre suonano sensibilmente più heavy. Una band ancora cangiante ma di ottimo impatto, forse un po' penalizzata dalla posizione nel bill -tra la sorpresa della serata e gli headliner- ma che comunque si è difesa benissimo, strappando consensi.

EYES SET TO KILL
Come in un percorso ideale, a chiudere la serata è la band più melodica del lotto -così melodica che un metallaro tenterebbe di esorcizzarli, immagino. Metalcore con pochissimo -core e voce clean femminile, e un cambio di screamer avvenuto prima della pubblicazione del nuovo album ma ancora non digerito dalla maggioranza dei fan. Di queste polemiche non c'è però traccia qui a Roma, dove i fan sono ben felici di accogliere una performance solida ancorché non inattaccabile. Al di là della qualità intrinseca dei pezzi, che possono piacere o meno, c'è un discorso piuttosto indigesto da fare: sebbene l'avvicendamento di vocalist abbia giovato alla band (molto, molto meglio Cisko Miranda di Brandon Anderson, alla faccia dei critici), il fatto che i primi due album -Reach e The World Outside- fossero discreti mentre l'ultimo Broken Frames è, senza mezzi termini, mediocre pesa molto in sede live. Ci si trova con da una parte brani più che buoni ma scritti e registrati da una formazione differente (e con un chitarrista in più), dall'altra con pezzi che sono sì il manifesto essenziale di questa nuova fase degli Eyes Set to Kill ma prestano il fianco a critiche. Eppure l'esibizione resta più che godibile, dovessi numerarla direi un sette e mezzo, grazie anche e soprattutto all'ottima atmosfera che si respira all'interno del locale, grazie -in sostanza- ad un pubblico che tutte le band hanno definito fantastico. Ma, è chiaro, il pubblico non fa tutto da solo: anzi, data la natura viscerale e iperpassionale dei ragazzi presenti, esibizioni sottotono non sarebbero state perdonate a nessuno.

IL LOCALE
Piccole note dolenti, doveroso dirle anche perché sono in un certo senso una costante dei concerti all'Init. Il problema principale è di natura tecnica, di qualità del suono: passi un bilanciamento dei suoni non ottimale, ma possibile che si ignorino le richieste delle band durante il soundcheck? E ancora: se -come è successo- un microfono si stacca e si perde nella calca, che ci vuole ad accenderne un altro, invece di aspettare che il microfono riappaia per magia? Misteri di piccola disorganizzazione, che non macchiano in ogni caso la reputazione e la stima per quello che è il club romano più intelligente e coraggioso, vario nelle proposte e sempre pronto a promuovere una scena, a tal punto che fa quasi male dover criticare -eppure sarei disonesto a non farlo. Una serata comunque diversa e divertente.



ABDULA BEDULA
Martedì 19 Aprile 2011, 0.07.56
1
Hey.. ero anche io al concerto, per accompagnare un amico.. non conoscevo neanche un gruppo e non so neanche come definire tale genere. Non voglio offendere nessuno, anzi sono molto contento che il concerto sia stato recensito, stavo googlando proprio per sapere per curiosità i gruppi che avevo sentito quali fossero statu, a parte l' ultimo che onestamente lho trovato udibile, godibile e valido... ma i restanti li ho maledetti... robaccia senza melodia, neanche il piu banale dei seghettamenti alla chitarra aveva una dignità. poi urla a volonta ma senza senso... la presenza scenica poi dell ultimo gruppo era di altra caratura, cosi come il loro "suonare" insieme e presi singolarmente membro per membro. il locale era semi vuoto, e in pista c erano 6-7 ragazzi che non si sa che facevano oltretutto, cos'è la nuova versione del pogare?nessuna offesa pero... l' audio hai ragione te, pietoso, mi è saltato un orecchio per 3 giorni di fila.
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La locandina del tour
ARTICOLI
09/04/2011
Live Report
EYES SET TO KILL + VANNA + STRAY FROM THE PATH
Init Club, Roma, 03/04/2011
 
 
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