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MASTER + SOUTHWICKED + DESTROY THE OPPOSITION + GARAGEDAYS - Traffic Live Club, Roma, 20/04/2011
25/04/2011 (3555 letture)
L'ultimo concerto di aprile a Roma, almeno per me, purtroppo. Il dovere scolastico mi constringe a perdere gli Earth, il 27 all'Init e -per partenze pasquali- i Ratos de Porão, il 21 al Forte Predestino. Ma quest'oggi, 20 aprile, è l'ultimo giorno pre-vacanze e non c'è modo migliore di festeggiare la libertà dai libri, interrogazioni e compiti con una fetta di storia del death metal. Il Traffic Live Club è la location destinata ad ospitare l'evento, un posto che internamente dà molto più l'idea di un magazzino che di un locale vero e proprio. Ma bando alle ciancie, ecco qui per voi su Metallized la recensione del concerto dei Master!

Sono commosso a causa di ció che sto per ammirare, la trepidante attesa sta scaldando e preparando il mio collo. Prendo l'auto da Tivoli alle sette di sera, cosi da arrivare a Ponte Mammolo all'appuntamento che ho con il mio amico dei concerti Simone 'Blackout' Ferri. Suo padre, che ringrazio vivamente, ci accompagna con la macchina al Traffic, un locale che ha riaperto da un mese circa in Via Prenestina e che ancora non viene rilevato precisamente dalle mappe. Accanto alla nostra destinazione, fortunatamente, c'è un bar -piuttosto caro- ove poter "cenare" mangiando qualche panino ed attendere l'apertura porte, prevista per le 21 in punto. Entriamo nella location e, tempo di ambientarci un po' essendo la nostra prima volta al Traffic, tempo di comprare un paio di dischi dall'immancabile Corpse (precismente Cliteater e Cephalotripsy) che i Garage Days salgono sul palco.

GARAGEDAYS
I Garagedays sono una giovane band austriaca che ci propone un heavy/thrash metal molto influenzato dai Metallica, talmente tanto da esserne in realtà una copia sputata. Affinità nei riff, un cantante che cerca di imitare la voce di Hetfield e un batterista non molto abile nel pestare (che voglia copiare Ulrich?): considerato che a me non piace il gruppo da cui traggono ispirazione (escluso Kill 'em All), non mi sembra giusto bollare i Garagedays per il genere proposto ma li valuteró solamente per le proprie capacità in sede live. I ragazzi sono molto penalizzati da suoni decisamente impastati e soprattutto dal ristretto numero di astanti -come in ogni concerto che si tiene a Roma, del resto- suonando di fronte ad una decina scarsa di persone, ma comunque cercando di farsi valere; devo ammettere che la loro prova alla fine è stata positiva e che le canzoni guadagnano di potenza facendosi apprezzare da quel poco pubblico presente in sala. Sicuramente niente di che, direi proprio senza alcun dubbio, però -calcolando tutto- per correttezza è doveroso promuoverli.

DESTROY THE OPPOSITION
È il secondo tour europeo per i Destroy the Opposition con i Master, il primo fu lo scorso anno quando per la prima volta vidi gli headliner al Dissesto Musicale di Guidonia (RM) nel The Human Machine Tour pt. I -pacchetto che comprendeva per l'appunto Master, Sacrifical Slaughter, Potential Threat SF e Destroy the Opposition. Anche loro molto giovani, propongono un deathcore che non fa altro che annoiarmi, al punto che mi riesce molto difficile sostenere una band di questo genere in area concertistica, perciò usciamo a prendere una boccata d'aria ed a farci delle esilaranti partite a biliardino. Mi spiace, ma non ce la facevo proprio a sopportare per la seconda volta la stessa proposta.

SOUTHWICKED
Ecco la prima band seriamente attesa della serata, che punta sull'"effetto sorpresa" delle canzoni mai pubblicate finora in alcun tipo di formato (tralasciando tre anteprime sul myspace). I Southwicked sono il nuovo gruppo dello storico Allen West, fondatore dei pessimi Six Feet Under e degli Obituary, con cui ha inciso classici del calibro di Slowly We Rot, The End Complete e World Demise; Sven Poets alla voce e Stef Mikolajczyk alla chitarra, entrambi degli Shattered Skull; Rock Rollain dei Lustmord al basso e Marco Vreven alla batteria: com'era prevedibile i nostri propongono un death metal classico, sentito e risentito, con growl inhale ma che in sede live guadagna sempre quel tocco in più, in grado di farti rompere un po' il collo. Le canzoni sono molto monotone e totalmente prive di originalità ma, grazie al coinvolgimento sempre attivo ed ad un suono ben calibrato, i presenti sembrano apprezzare anche se rimanendo statici, in attesa di scatenarsi durante il piatto finale. La conclusione è affidata a Slowly We Rot, cover dei precedentemente citati Obituary, ed in attesa di ascoltare i pezzi in studio, valuto dicendo che sono rimasto piacevolmente colpito dall'ottima prestazione. Bravi!

MASTER
Eccoci arrivare all'headliner della serata: la storia di fronte a me per la seconda volta, la storia di fronte a noi dopo ventotto anni di attività di death metal influenzato dallo speed di Venom e dal sound dei Motorhead. Paul Speckmann, un uomo tanto umile quanto leggendario, colui che pur di suonare live chiederebbe meno di cento euro pur di portare la propria musica alle orecchie ed occhi di tutti, inoltre se consideriamo il fattore storia, i Master e il suo frontman fondatore dovrebbero pretendere un pubblico molto più numeroso delle poche persone presenti al Traffic, eppure sono qui a distruggere il nostro collo e la nostra coscienza. Si parte in quarta con la title-track del primo, omonimo capolavoro e il pogo si scatena, Paul è una furia al suo imponente basso e alla voce in puro stile old school. Stage diving a ripetizione, il tempo scorre e nessuno se ne rende conto e a far clamore sono ovviamente i pezzi più datati, quelli che han fatto la storia del "metallo della morte", come The Unknown Soldier, Submerged in Sin e Judgement of Sin lasciando un po' al buio i pezzi post-2000 come Shoot to Kill e All We've Become. Dalla storia non si potrebbe far altro che imparare e, proprio quando meno ce lo si aspetta, arriva la micidiale Funeral Bitch a creare il massacro più totale, caricandoci di adrealina grazie al potere che solo un classico del genere può farci avvertire. È vero, i Master hanno pubblicato "solamente" due grandi album, per poi ripetere la stessa formula per anni, ma fidatevi che Slaves to Society o The Final Skull non stonano affatto nella setlist e si amalgano perfettamente alla violenza originata. Si arriva al finale: l'encore Pay To Die mette fine a un concerto micidiale, molto migliore di quello dello scorso anno. L'eco di Funeral Bitch risuona nelle nostre orecchie, questo è quel che vorremo continuare a sentire per giorni e giorni!



alzailcorno93
Lunedì 25 Aprile 2011, 22.23.15
3
io invece li ho visti a Padova; il posto era orrendo (per il primo gruppo dentro la sala saremmo stati non più di otto!!!) però i master hanno distrutto tutto! peccato per i suoni molto rovinati, nonostante tutto ne è valsa decisamente la pena
Blackout
Lunedì 25 Aprile 2011, 17.11.36
2
Sempre più leggendario Mr. Paul e i suoi Master. Concertone!
alessio
Lunedì 25 Aprile 2011, 12.57.06
1
oi commentate ragazzi !!!!!! dai o come non commentare un concerto cosi eccezionale!!!!!. comununque devastanti come sempre ho ancora dolore al collo per quanto è stato devastante ho totale ammirazione per questi geni. i gruppi prima non li ho quasi sentiti sopratutto i fichetti deathcore, pero la cover di slowly we rot del gruppo dell ex obituary ha fatto fare un po di pogo. in definitiva un concerto eccezionale quasi meglio dei concerti più pubblicizzati!!!!!
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La locandina della serata
ARTICOLI
25/04/2011
Live Report
MASTER + SOUTHWICKED + DESTROY THE OPPOSITION + GARAGEDAYS
Traffic Live Club, Roma, 20/04/2011
 
 
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