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THE FORESHADOWING + LYKAION - Closer Rock Club, Roma, 04/06/2011
09/06/2011 (3403 letture)
E' il 4 giugno e, al contrario di quanto succede solitamente, non ho compagni di viaggio per la data che i The Foreshadowing terranno al Closer Rock Club di Roma, un locale molto semplice da raggiungere ma un po’ difficile per i concerti, più che altro per l’acustica, gli orari ed il tipo di spazio. Il Closer Rock Club è la nuova veste del vecchio Traffic (non l’attuale Traffic di Via Prensetina), storico locale in cui hanno suonato anche gruppi come i Novembre e che è stato ‘’rispolverato’’ per dare vita alle serate della Metal Massacre dopo che queste hanno abbandonato il Jailbreak.
La data di oggi è senza alcun dubbio interessantissima per gli amanti del gothic/doom metal sullo stile degli Anathema e Katatonia più melodici e malinconici, snodato in orchestrazioni e lunghi riff per tutti i minuti dei brani che compongono gli unici due dischi pubblicati sinora dai protagonisti della giornata, ovvero Days of Nothing ed Oionos; è sabato sera e l'ingresso è fissato al costo modestissimo di 5 euro, quindi decisamente alla portata di tutti, ma il pubblico metal di Roma è sempre ambiguo: è capace di riempire locali per serate di tribute band, lasciando poi alla triste solitudine gruppi che meritano davvero un supporto concreto... poi però non lamentiamoci se i gruppi spariscono. Se in occasioni come queste si alzasse un po’ di più "la parte dove non batte il sole" tutto sarebbe un po' migliore, sia per il gruppo che suona sia per gli organizzatori, che potendo contare su maggiori introiti e soddisfazioni avrebbero maggiori possibilità per migliorare la qualità dei locali e far svolgere delle buone e piacevoli serate. Se.

Il Closer Rock Club ultimamente ha ospitato le esibizioni di gruppi underground romani come gli Zora, Oak Roots, Screaming Banshee, Subhuman ed altri, ma anche gruppi underground stranieri come i Grave Desecrator, quindi l’attività del locale non si ferma alle serate cover, ma va a spolpare nel profondo la scena metal underground, soprattutto quella capitolina.
Essendo l'apertura del locale prevista per le ore 22.00 mi trovo ad arrivare per le 21.30, nonostante sia conscio che l’orario in questo locale è sempre un’incognita, come lo è del resto l’andamento delle serate, in quanto più volte mi sono trovato in situazioni incredibili e talvolta comiche. Appena dentro vado immediatamente a dare un’occhiata al merchandising, facendo un po' d'acquisti (due album e una maglietta) e scambiando quattro chiacchiere con i presenti, che affermano di aver visto nei concerti europei un buon livello di audience e dei bei locali in cui suonare, posti in cui l’acustica di certo non è un problema, cosa decisamente opposta rispetto alla situazione italica, soprattutto romana, in cui i concerti soffrono della mancanza di presenze (ed anche questa serata conferma la regola: ad occhio ci aggiriamo intorno alle cinquanta persone, ma forse neanche ci arriviamo).
Sono quasi le 23.00 e il gruppo spalla, i Lykaion, si preparano per iniziare il loro concerto.

LYKAION
I Lykaion sono un gruppo romano nato nel 2000 e con all’attivo quattro demo: confesso che mi è difficile valutare obbiettivamente la performance della band, soprattutto per il fatto che il genere proposto non è di certo tra i miei preferiti, dato che le band power/prog non rientrano tra i miei ascolti abituali. I Nostri propongono infatti un power metal con delle influenze pseudo-progressive, ma la prestazione è rovinata da una resa dei suoni particolarmente alta per la voce e bassa per la batteria, il tutto a danno delle chitarre il cui suono, non me ne vogliano i musicisti, era veramente fastidioso. Alcuni dei brani proposti sono stati tratti dall’ultimo demo Swallowed By The Sea, autoprodotto nel 2010, e presente anche tra gli articoli del loro merchandise: i pezzi vengono eseguiti con una discreta grinta e con continuo incitamento da parte del vocalist, che si lancia in qualche ‘’spiritosa’’ battuta; per i miei gusti la proposta musicale risulta un po’ banale, scontata e talvolta noiosa, portandomi ad allontanarmi brevemente dopo alcune canzoni per andare a rinfrescare l’ugola, increspita dall'aria calda e chiusa che si respira nel locale. Rientro poi nell'area concerto in tempo per l’ultima canzone e con i dovuti saluti, ringraziamenti al pubblico e ringraziamenti all’atteso headliner, che salirà in poco tempo sul palco.
Mi spiace non elogiare l’esibizione del combo romano, che certamente ha messo anima e cuore nel presentare i propri brani al pubblico e mettendoci la faccia, a differenza delle tante cover band, ma purtroppo non sono rimasto granchè colpito: forse è stata una serata no, forse l’acustica non ha permesso ai Lykaion di esprimersi al meglio. Peccato.

THE FORESHADOWING
Sono qui solo per loro, per il sestetto romano che torna a casa dopo un tour europeo svolto insieme ai Theatres Des Vampires: sono qui senza la compagnia di quest’ultimi, di supporto al loro ultimo disco Oionos, uscito nell’aprile del 2010 sotto Cyclone Empire, continuando sulla rotta intrapresa con il bellissimo debut album Days Of Nothing, risalente all’ottobre 2007 ed edito da Candlelight Records.
L’inizio della loro performance è affidato ai primi secondi di Revelation 3:11, ultima traccia del secondo disco; subito si da vita a ovvero The Dawning, alimentando così pathos ed emozione tra i presenti avvolti dall’ammaliante melodia e dal cantato pulito e soave di Marco Benevento, che riesce ad interpretare ottimamente ogni brano proposto, con una notevole presenza scenica, nonostante il palco sia piuttosto stretto per sei.
Proseguiamo con Outsiders, seconda traccia di Oionos, aperta da un giro di tom tom e accompagnata da delle dolci chitarre ed orchestrazioni che ci regalano una bella atmosfera che ci accompagnerà per tutta la serata; grande è la coordinazione e l'intesa fra i musicisti: nessuno è fuori tempo, tutti accompagnano tutti e danno vita ad una successione di brani molto ben eseguiti, con grande professionalità e destrezza.
Devo ammettere una cosa, in tutte le volte che sono venuto al Closer, non ho mai trovato un audio così buono, nessuna clamorosa sbavatura, tutto accettabilmente calibrato e senza stecche da parte dei musicisti.
La prossima traccia è la title-track di Oionos, che prosegue con i suoi ritmi cadenzati e pregni di melodia, incantando più di qualche presente per l’ottimo coinvolgimento creato dall’intrecciarsi delle melodie gothic e doom, cosa che accade anche con la prossima The Wandering, che ci fa fare un salto indietro di circa tre anni, portandoci al primo disco, Days Of Nothing, un vero gioiello seguito dalla stupenda Eschaton, brano che mi piace di più ad ogni ascolto, coi suoi iniziali ritmi cadenzati e romantici contornati dalle avvolgenti tastiere.
I ritmi si placano e viene sprigionata una bellissima melodia che prosegue per tutta la prossima canzone in cui sono le tastiere lo strumento principale, colonna portante di tutto il pezzo cantato magistralmente dall’ispirato Marco, sto parlando di Survivors Sleep –tratta da Oionos. L'unico appunto che posso fare è relativo alla dinamica dei volumi della voce, che in alcuni momenti (almeno dalla mia posizione, a mezzo metro dal palco) oscillava sentendosi a fatica, mentre tutto il resto, era in perfetta armonia con ogni singolo strumento.
Lost Humanity è la successiva canzone, decisamene più granitica rispetto alla precedente, ma non per questo priva di melodia, collaudato marchio di fabbrica della band, che tornerà in primo piano con la successiva Departure –da Days Of Nothing, accolta con molto piacere dalla folla, con un’intro di tastiera che apre ad un riff preciso accompagnato dal basso e da parte della sette corde, con un’emozionante tastiera nel sottofondo, cosa che ritroviamo anche nelle seguenti Fallen Reign, brano leggermente più roccioso del precedente, e Hope. She’s in the Water –entrambi da Oionos, brano dedicato alla speranza che vive in ognuno di noi.
La prima parte della setlist si conclude con Russians (cover di Sting); piacevole, ma avrei preferito la bellissima Cold Waste o Days Of Nothing, brani che amo particolarmente.
Terminato l'encore i Nostri ripiombano sul palco con la terza traccia del primo disco, Death is Our Freedom, canzone che già dal titolo ha un andamento malinconico, che prende vita dopo un paio di minuti con un riffing, alternato alle orchestrazioni da parte del tastierista Francesco Sosto, autore di una prova molto buona, come del resto tutta la band, bravi e coinvolgenti in sede live. La loro performance si conclude con la stupenda Chant of Widows, un brano che adoro: sentirlo suonare in maniera così impeccabile dai suoi creatori, su quel palco, è stato veramente emozionante, bello in maniera quasi indefinibile. Una canzone che ha suscitato in me un continuo stupore per tutti i suoi sette minuti e mezzo.
Terminato il brano ho augurato alla band di tornare presto a suonare a Roma, non me li perderei per nulla al mondo, una prestazione così ben fatta va assolutamente documentata ed incorniciata.
Bravissimi ragazzi, spero vivamente di rivedervi presto!

SETLIST
01 Intro/The Dawning
02 Outsiders
03 Oionos
04 The Wandering
05 Eschaton
06 Survivors Sleep
07 Lost Humanity
08 Departure
09 Fallen Reign
10 Hope. She’s In The Water
11 Russians (cover di Sting)

--- Encore –--

12 Death Is Our Freedom
13 Chant of Widows



andrea
Giovedì 16 Giugno 2011, 17.00.26
11
se non sbaglio la stessa setlist del meraviglioso concerto con gli all my faith lost lo scorso dicembre al rock club di ronchi! sfortunatamente funestato da pessimi suoni ma cazzo che voglia di rivederli! ottimo report comunque.
Mario
Martedì 14 Giugno 2011, 18.24.32
10
Che gruppo i Foreshadowing!Suoni ottimi,grande potenza e impatto,i pezzi li conoscevo praticamente a memoria e l'esecuzione è stata perfetta, ce ne fossero di serate così + spesso a Roma! P.S. Ma sei proprio sicuro che i Lykaion facessero power-prog?Ma chi hai sentito Cmq concordo sui siparietti un po' esagerati, x il resto bene anche loro ottima presenza scenica e pezzi coinvolgenti!
Vittorio
Venerdì 10 Giugno 2011, 11.40.14
9
Io sono riuscito a vederli di spalla ai Saturnus: immensi. Voglio un tour Novembre+The Foreshadowing!
Room 101
Venerdì 10 Giugno 2011, 0.49.05
8
Questi signori qui dovrebbero riempire gli stadi....altro che 50 persone...la prima volta che si fanno vedere nel raggio di 200/300 km da Torino li vado a vedere di corsa !!
Room 101
Venerdì 10 Giugno 2011, 0.47.44
7
Troppa gente che non li ha ancora ascoltati !! orsù orsù !!! Non sapete che vi state perdendo !!!
Er Trucido
Giovedì 9 Giugno 2011, 23.53.33
6
5 commenti qui e 60 da un'altra parte... d'altra parte siamo in Italia. Leggendo il report mi sono incuriosito, vedrò di sentirli
Vittorio
Giovedì 9 Giugno 2011, 23.17.12
5
Signore e Signori, a voi i The Foreshadowing, probabilmente il miglior gruppo italiano venuto fuori negli ultimi anni. Da ascoltare in religiosa adorazione.
Lizard
Giovedì 9 Giugno 2011, 20.52.29
4
Quando un report ti fa venir voglia di ascoltare la band e quasi quasi ti fa vergognare per non sapere neanche della sua esistenza... Beh... Non può che dirsi riuscito nel suo intento
Flag Of Hate
Giovedì 9 Giugno 2011, 19.10.33
3
Ottimo! "Oionos" non ho ancora avuto il tempo di ascoltarlo, ma parto già ottimista! Quando l'avrò assimilato per bene (insieme ai Kalmath) ti diro!
Undercover
Giovedì 9 Giugno 2011, 16.09.36
2
@FlagOfHate secondo me "Oionos" è superiore anche al debutto, è molto più maturo e atmosfericamente intenso. Poi Marco è un grande anche in altri progetti tipo i Kamlath in cui peraltro suona con Mike Wead e Dennis Leeflang anche se, non vorrei ricordare male ma il progetto di base sia di nazionalità russa, cmq ti consiglio di dargli un'ascoltata.
Flag Of Hate
Giovedì 9 Giugno 2011, 12.24.43
1
Bel report per un gruppo molto promettente! "Days Of Nothing" è un lavoro decisamente buono, un connubio riuscito tra Doom e atmosfere goticheggianti di classe. Bravi!
IMMAGINI
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La locandina della serata (fonte: myspace)
ARTICOLI
09/06/2011
Live Report
THE FORESHADOWING + LYKAION
Closer Rock Club, Roma, 04/06/2011
 
 
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