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ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
RAINDOGS HOUSE, P.ZZA REBAGLIATI 1 - SAVONA

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TRAUMA hc
HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO

MAXIMUM ROCK FEST - # 1 - Parco del Palazzetto dello Sport, Novara, 21-24/07/2011
24/07/2011 (3170 letture)
Vivo per lei da quando sai
la prima volta l’ho incontrata
[…OMISSIS…]
A volte picchia in testa ma
È un pugno che non fa mai male
[…OMISSIS…]
Vivo per lei lo so mi fa
girare di città in città
[…OMISSIS…]
È un dolore quando parte
Con piacere estremo cresce
[…OMISSIS…]
Io vivo per lei
(Vivo Per Lei, Bocelli & Giorgia, testo di Gatto Panceri, musiche di O.R.O)


VIVO PER LEI
Ho un carattere difficile e a detta di tutti ho sempre l’aspetto “brutto”, imbronciato. Tuttavia, intimamente, custodisco il buon umore perché - da tempo - ho imparato ad essere veramente me stesso, sorridendo solo a chi mi comprende, scherzando solo con chi mi diverte, interloquendo solo con chi mi stimola.
Ignoro scientificamente tutto il resto e faccio ciò che mi pare. Semplice.
Il cipiglio - quello esteriore, intendo - cade però con poco, soprattutto quando intravedo la possibilità di sfogare il mio immenso amore. Per cosa? Continuate a leggere.

MI FA GIRARE DI CITTÀ IN CITTÀ
Maximum Rock Festival, che di rock nella serata del 21 luglio ha pochissimo - per non dire nulla -: è il metal pesante a farla infatti da padrone in questo fresco giovedì estivo, essendo il bill studiato per svilupparsi con band alla stregua di Tethra, Devotion, Methedras e Sadist a supporto degli headliners Sepultura, attesissimi in Italia dopo la release del nuovo Kairos.
Una vera goduria, sulla carta, che si trasformerà in un ottimo spettacolo per i parecchi (ma non moltissimi) intervenuti.
Devo peraltro ammettere che il festival è stato ben concepito anche nei termini organizzativi: luogo facile da raggiungere (a pochi km dall’uscita di Novara Ovest della A4), spazio ben allestito e cintato, facilities di assoluto rispetto (bar, banchetti per il merch ufficiale, operatori di settore, ecc…), bagni lungamente praticabili, presenza di forze dell’ordine (non necessarie nell’occasione) e 118. Tutto estremamente preciso e confacente al calibro del nome di spicco della serata e, come non segnalarlo, ad un costo decisamente abbordabile e bilanciato alle forze in campo (20€).

È UN DOLORE QUANDO PARTE
O meglio “sarebbe stato un dolore”.
Si perché, come primi ospiti della serata, ci sono i lombardi Tethra, fautori di un ottimo death/doom dai fortissimi richiami sabbathiani, che però non riesco a vedere per cause lavorative. Li ammirai (apprezzandoli) allo Spazio Aurora di Rozzano (prossimo ad ospitare un’interessantissima kermesse tutta italiana) allorché furono chiamati a supportare i Longobardeath ed i Necrodeath: beh, i ragazzi mi avevano fatto un’ottima impressione migliorando le buone sensazioni che avevo pur provato ascoltando il grezzo EP di esordio titolato At The Gates Of Doom: potenti, fangosi ed accorati allo stesso tempo, bilanciano cattiveria e dolore in un amalgama davvero piacevole.
Peccato non esserci potuto essere: avrei davvero voluto giudicarli alle prese con spazi di movimento più ampi e con un pubblico un po’ più numeroso. Pazienza, alla prossima.
Per le medesime cause non riesco a presenziare allo show degli Spanking Hour e dei Devotion che però so essere entrambe realtà in grande crescita, gli uni attestati ad un thrash metal con molto groove (simil Pantera, diciamolo pure), gli altri ben più rockeggianti ed alternativi, fortissimi della recente pubblicazione del nuovo Venus.

CON PIACERE ESTREMO CRESCE
Sul podio virtuale, vicino agli headliners Sepultura, salgono prima i Methedras e poi i Sadist.
Ottime le prestazioni di entrambi i gruppi, ovviamente differenziate - in termini di coinvolgimento e tiro - dal differente bacino di utenza e dalla tipologia di metal presentato.
Sul gradino più basso (cronologico) i Methedras, noti ma non quanto i colleghi liguri, si trovano a sgomitare a colpi di schitarrate e violentissimi growling: il loro set è molto poco vario in termini strumentali e la cosa suona come un vero pugno in faccia. Claudio Facheris (vocalist) è bravissimo a gestire gli sguardi degli intervenuti, muovendosi con carica e magnetismo, anche se è tutta la band ad avere un discreto atteggiamento on stage. Il pubblico risponde anche quando si va un po’ oltre facendo il gioco della “divisione delle acque” con successivo scontro di pogo. In sé la prova dei milanesi è positiva, soprattutto grazie al grande impatto messo a disposizione dall’impianto audio: potente, chiaro e ben gestito dal personale dietro al mixer. La scaletta si muove lungo i tre full lenght rilasciati dalla band, tuttavia il tempo è tiranno, molto tiranno. I Methedras non fanno tempo a scaldare gli animi (il mio pure, che con il death/thrash ha sempre bisogno di un minutaggio copioso) che tocca dare spazio.
I festival sono così: danno buone opportunità, ma vanno presi per quello che sono, ossia una vetrina cinica e spesso di difficile gestione. Detto questo, con i Methedras, il piombo inizia a circolare nelle vene.
Giunge il momento dei Sadist, formazione che racimola senza problemi l’attenzione di quasi tutti i presenti e che in sede live risulta un po’ freddina a causa dell’alto tasso di difficoltà dei brani. La performance complessiva dei nostri è comunque ottima, soprattutto considerando la “fedeltà” del set alle registrazioni: l’ugola di Trevor è semplicemente impressionante, sia quando sale di tono rasentando lo screaming più visionario, sia quando si mantiene sul growling grasso della old school. Il cantato macina su una base technical e progressiva davvero portentosa che però, seppur con un bilanciamento eccellente da parte dell’ingegneria del suono, non trova il suo vero ambiente nella riproduzione live. Tommy ad esempio, è costretto a divincolarsi tra sei corde e tastiera, prediligendo fin troppo questa ultima ed alleggerendo in tal modo la portata che la ritmica dovrebbe avere nella situazione ideale della jam. Fortunatamente a sopperire in potenza, creando un wall of sound edificante per sostenere l’eccellente Trevor, ci sono Andy e Alessio che, rispettivamente al basso ed alle percussioni, sciorinano un’esagerazione di groove prog-addicted. Naturalmente Tommy si rifà ampiamente nelle porzioni soliste in cui tecnica e ritmo vengono fuse con estremo gusto, a dimostrazione delle sue abilità esecutive.
Ottima la scaletta che, dovendo fare i conti con un timing risicato, pesca dagli ultimi Season In Silence e Sadist, senza ostracizzare la storia con i contributi dai dischi precedenti. I 35/40 minuti a disposizione dei Sadist scorrono in fretta e a Trevor non rimane che annunciare l’ultimo brano della serata, raccogliendo la disapprovazione del pubblico: è qui che da grande frontman e persona intelligente egli apre la strada ai Sepultura troncando i simpatici lamenti di una Novara davvero caldissima nei loro confronti.

Eddai, ora ci sono i Sepultura, mica Gigi d’Alessio. E meno male…

Queste (più o meno) le parole che precedono la chiusura dell’esibizione.
Non mi soffermerò oltre, ma vi basti sapere che il pollice del sottoscritto - nonostante le preferenze stilemiche molto lontane - è alto. Altissimo. Gloria a chi come i Sadist fa dell’Italia un paese di cui non vergognarsi in ambito extreme-metal!

A VOLTE PICCHIA IN TESTA MA È UN PUGNO CHE NON FA MAI MALE
Sono circa le 22.30 e lo spazio fisico a disposizione è ancora molto.
I Sepultura del 2011, e ciò ne è una limpida dimostrazione, non sono certo quelli che riempirono il Palasesto di Sesto S. Giovanni durante il tour di Chaos A.D. del 1993. Il fatto che in formazione siano rimasti solo Kisser e Paulo, dopo gli abbandoni di Max (prima) e Igor Cavalera (dopo) ne ha in un certo senso moncato l’appeal. Va anche detto che, nonostante qualche buona prova identificabile ad esempio in A-Lex, la nuova formazione non ha mai saputo ritornare sui livelli della prima, esaltante era.
Tutto ciò, nella vendita dei biglietti del Maximum Rock Festival, sembra aver avuto un peso.
Detto questo, di mio, sono molto curioso e non mi lascio certo scappare le prime file. All’avvio dell’introduzione che fu di Arise (album), il boato squarcia la notte. Kisser e soci salgono sul palco sparando subito la prima, esaltante cartuccia: Arise (traccia), per l’appunto.
Sopra: il palco è griffato da un’enorme “S” teschiata, l’headbanging di Kisser è selvaggio ed il suo guitarism preciso e molto disinibito (soprattutto negli assoli), Paulo è come sempre statico e un po’ fuori dai giochi, l’impianto luci evidenzia il riffing e le mitragliate della cassa di Dolabella e il ghiaccio secco - copioso - rende più atmosferica la serata.
Sotto: le prime file sono schiacciate in un pogo tritaossa, le mani di tutti sono costantemente alte in segno di approvazione, le teste si scuotono al ritmo forsennato del death/thrash dei Sepultura e nel contempo i miei occhi si illuminano, come ringiovaniti di 15 anni.
Passa circa un minuto prima che inizi il cantato ed è solo a ridosso dei primi aliti di Arise che si intravede la figura del mastodontico Derrick Green.

Obscured by the sun
Apocalyptic clash
Cities fall in ruin
Why must we die?


L’incipit del brano risuona nella notte novarese. È il delirio.
A dire il vero Derrick non parte benissimo, forse ancora un po’ freddino. Stessa sorte nella seconda Refuse/Resit (Kisser deve avere - fortunatamente - la macchina del tempo inceppata sugli anni ’90) in cui mi pare ancora impacciato. Naturalmente le sue doti vengono a galla non appena lo si può testare su materiale più consono a dimostrare l'entità di potenza e tenuta in abbinamento ad una timbrica estremamente adatta al thrash core su cui i brasiliani si sono oramai attestati. È la title-track Kairos ad aprire gli episodi della “nuova stagione” che però, come immaginavo, vengono accolti con molto distacco. Anche la bella Relentless viene considerata dal pubblico una specie di figlia illegittima...
I Sepultura (soprattutto Derrick) se ne accorgono, ragion per cui ogni salto indietro viene sottolineato da qualche concetto iperbolico del cantante: Green, ma anche Kisser a dire il vero, sembrano comunque molto divertiti, mentre Paulo rimane perennemente decontestualizzato, sia in termini di visibilità sia per quanto concerne il suo contributo strumentale, solo sufficiente. Buon sangue non mente. I brasiliani giocano molto spesso con il pubblico, ridendo, sprigionando allegria: l’atteggiamento pare a volte caricaturale anche se, non dovrei neanche stare a dirlo, i nostri paiono davvero sinceri e sereni in questo nuovo ruolo di Sepultura plays Sepultura...
La setlist rimane, dopo Kairos, ancorata alla promozione del new album e per riaprire le palpebre calanti dei presenti servono veri e propri must della discografia: Troops Of Doom da Morbid Visions, un breve estratto da Schizophrenia e la tribale Territory (Chaos A.D.) sono perfette in tal senso, scatenando un nuovo, freschissimo entusiasmo. È inutile mentire: sono questi - i momenti dell’amarcord - gli spezzoni più belli del concerto. Forse lo stesso effetto avrebbe potuto sortirlo una capace cover-band, tuttavia l’idea di avere nuovamente di fronte Kisser (che peraltro, a mio avviso, è l’unico artefice del triste declino) piace e gratifica i più. La sensazione di essere alle prese con una formazione esclusivamente dedita alla musica altrui la si ha quando viene presentata Just One Fix, inutile cover dei Ministry inclusa in Kairos; stessa cosa non si può dire quando, a far sanguinare le orecchie, arrivano le storiche Orgasmatron (Motorhead) e Policia (Titãs) che però risentono del cantato troppo “raffinato” di Green.
L’immensa Inner Self chiude il concerto prima del rientro finale per un brevissimo spazio encore che non include, con mio grandissimo rammarico, nessun’altra perla del passato (non Beneath The Remains, non Dead Embryonic Cells, ad esempio).
Sarebbe ingiusto da parte mia concludere senza specificare che questa ora e mezza passata con i Sepultura è stata ben più che piacevole. Green non è Cavalera, soprattutto in carisma, ma fa la sua parte senza mai voler strafare o rinnegare il celebre predecessore. Kisser e Paulo sono quelli di sempre e Dolabella un ottimo gregario. Semmai avessi la necessità (o la voglia) di rivederli, non scanserò di certo l’idea.

VIVO PER LEI
Un bel festival questo Maximum Rock. Mi è piaciuto, molto, sia per come è stato progettato e realizzato (anche se Trevor, durante il set Sadist, ha parlato di “contrattempi” di cui non conosco la natura) sia per la sua funzione indiretta, ossia quella di farmi amare ancora di più. Cosa?
Lei, la musica metal!
Perché, ispirandomi al “nemico” Gatto Panceri, oramai io non ho altra via d’uscita e Lei, davvero, non l’ho mai tradita.



Eilfaas
Giovedì 28 Luglio 2011, 0.48.58
9
Io ci sono stato e oltre a essere spazzato via dai Sepultura (scusate ma davanti a una band di tale potenza che manchino i due Cavalera non me ne puo' fregare di meno, hanno fatto un concerto pazzesco secondo me) sono rimasto incredulo nel vedere che lavoro enorme ha fatto l'organizzazione....il palco, le luci (incredibili!!!) e l'audio a un volume e una qualità che non mi capitava da un bel po' di tempo di sentire mi hanno fatto letteralmente godere...al punto che non abitando lontano ho fatto anche gli altri tre giorni del festival, anche se non era nelle mie previsioni iniziali...scoprendo tra l'altro gli svedesi FREAK KITCHEN che vi consiglio assolutamente. Una band geniale, supertecnica ma molto molto easy e divertentissima. Spero che dopo questo l'anno prossimo il Maximum torni ancora a Novara e venga consacrato come un festival di livello nazionale, perchè non gli manca davvero niente. Per una volta sono orgoglioso di essere novarese, altro che Novara in serie A
Nightblast
Martedì 26 Luglio 2011, 22.09.41
8
Che senso hanno I Sepultura senza i due Cavalera? Nessuno mette in dubbio che dal vivo ci sappiano ancora fare, ma i Sepultura erano i due fratelli Cavalera...E' come se Hetfield lasciasse i Metallica o i Harris i Maiden...Che senso avrebbero quelle band senza la loro vera anima?
Khaine
Martedì 26 Luglio 2011, 14.52.52
7
Scusa Fa, ho cancellato io i tuoi commenti perchè non gradiamo link verso siti esterni (soprattutto se a scopo pubblicitario, per quanto nobile sia il tuo fine). Grazie della comprensione.
Khaine
Lunedì 25 Luglio 2011, 15.47.49
6
@ Angor: hai ragione, errore nostro! Appena corretto thx
Angor
Lunedì 25 Luglio 2011, 13.55.22
5
Bel report! Mi sarebbe piaciuto esserci per i Sepultura ma ho potuto concedermi solo la -favolosa- giornata di domenica al Maximum (che per la cronaca non è alla prima edizione L'anno scorso ci ho visto i Napalm Death) I "disguidi" penso si riferissero al ritardo nell'inizio delle esibizioni, comunque del tutto indipendente dall'organizzazione.
Macbeth
Lunedì 25 Luglio 2011, 13.44.14
4
Mi sono visto sabato i Sepultura a Pinarella di Cervia e posso dire che sono in grande spolvero!!! In tutti i casi parliamo sempre di ottimi musicisti che sanno fare bene il loro compitino!!! Unico neo: peccato non ci siano 2 chitarre!
Hangar1893
Lunedì 25 Luglio 2011, 12.01.36
3
Mi capita spesso quando li ascolto, di pensare "mi piacerebbe vedere i sepultura".. poi mi viene in mente che mancano Max e Igor, e mi passa subito la voglia.
happyisland
Lunedì 25 Luglio 2011, 10.30.15
2
complimenti per il report, peccato non aver potuto partecipare al festival! "vivo per lei", mi è tornata in mente leggendo, bella...nonostante il "nemico"
Metal4ever90
Lunedì 25 Luglio 2011, 2.01.51
1
A quanto sembra i Sepultura sono ancora in gamba nonostante l'assenza dei Cavalera. Buono a sapersi...
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