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AURA NOIR - Circolo Degli Artisti, Roma, 21/09/2011
26/09/2011 (3275 letture)
UNA BREVE INTRODUZIONE
Sin da quando ho iniziato la mia felice attività concertistica sono accaduti numerosi fatti spiacevoli che limitavano, di volta in volta, l’apprezzamento del concerto: si pensi ai più recenti October Tide, per esempio, annullati all'ultimo momento per "indisponibilità dei locali", quando in realtà il concerto era stato organizzato diversi mesi prima. Bene, anche la serata di cui sto per parlarvi si va ad aggiungere alla classifica di quelle peggio organizzate: nonostante il gruppo, gli Aura Noir, abbiano una valenza storica abbastanza rilevante, grazie alla presenza al suo interno di musicisti di tutto rispetto e comunque considerato che il genere proposto (black/thrash), pur non essendo molto seguito, è comunque validissimo, non si è riuscito a provare le fantastiche emozioni che qualsiasi tipo di concerto riesce a trasmetterci. Per comprenderne i motivi introduciamoci nel report partendo dagli albori di questo evento, seguendo le varie situazioni che lo hanno coinvolto a trecentosessanta gradi: a voi gli Aura Noir, nell'esibizione tenutasi il ventun settembre al Circolo degli Artisti di Roma!

L'ANNUNCIO DEL CONCERTO ROMANO
Era aprile quando si era diffusa voce di una data romana degli Aura Noir, un fatto più unico che raro poiché tali concerti si svolgono per di più al nord-Italia, fatta eccezione per i Desaster che, ormai, si sono “affezionati” alla Capitale; c’era tuttavia qualcosa che non andava, qualcosa di strano che non riusciva a farci credere a pieno che l'evento si sarebbe effettivamente tenuto. Il locale annunciato era il Sinister Noise, posto che innanzitutto non ospita più il metal estremo ormai da tempo -per via del cambio di gestione e che oltremodo è uno spazio piccolissimo e decisamente inadatto per un nome del genere. Che sia stato il solito annuncio di location provvisorio a cui tanto gli organizzatori si affidano? Resta il fatto che la felicità che poteva sprigionarsi dal leggere “Aura Noir a Roma” ci aveva ormai invaso tra le menti. Ebbene sì, non vedevamo l’ora ed eravamo speranzosi di poter celebrare l’inizio dell’autunno in tale modo!

L'ATTESA
Nei mesi che hanno seguito l’annuncio nessuno ha poi fatto sapere più nulla del concerto: nonostante la nostra speranza fosse ancora viva, essa sembrava affievolirsi... fin quando, come un fulmine a ciel sereno, la notizia ci ha letteralmente spiazzato: i norvegesi annunciano un cambio di location della data romana, specificando che il concerto si sarebbe tenuto al solito (e validissimo) INIT Club, che mai ci ha deluso e che sempre elogeremo per l’intimità ed il faccia a faccia che espone il gruppo al pubblico. Quindi è fatta! E’ vero, i norvegesi suoneranno nella Capitale! Se fosse tutto annullato, come potevano essere a conoscenza del nome del locale in cui avrebbero suonato? In fondo per l’Italia non sono mai passati!

IL RITORNO DEI DUBBI: CHI SONO GLI ORGANIZZATORI? E’ ormai agosto, la Nihil Productions si occupa di Torino e la Moonlight Studios con la Electric Priest si occupano di Parma: finalmente viene svelato il flyer del tour italiano, ed è proprio questo ad abbattere i nostri morali, dato che manca Roma! Nel flyer sono presenti le due serate organizzate nelle città precedentemente citate, ma manchiamo proprio noi! Forse è solo un errore, perciò l’unica cosa da fare è contattare entrambe le agenzie per chiedere informazioni e la NIhil ci dice che si tratta di un errore degli Aura Noir, mentre la Moonlight ci fa sapere di non essere a conoscenza di chi organizza; ma insomma, questo maledetto concerto si svolgerà, si a no? Il nervosismo incrementa, l’attesa si fa realmente snervante e le speranze stan diminuendo sempre più. Contattiamo l’INIT Club ma non riceviamo risposta, contattiamo gli organizzatori dei concerti degli Aura Noir e ci viene riferito in maniera un po’ sgorbutica (chissà in quanti gliel’avranno chiesto, non gli dò tutti i torti) che la band suonerà al Sinister Noise, quando sul sito dello stesso locale era organizzato un djset reggae che poco ha che fare col gruppo. Bisogna dire che c’è da rimanere sorpresi da quanto quest'organizzazione sia lacunosa, ma noi rimaniamo impassibili perché ormai siamo abituati a situazioni di questo tipo.

LA CONFERMA! MA I GRUPPI DI SUPPORTO?
Ormai è settembre, si è perso completamente le speranze. L’INIT non pubblica l’evento sul sito ufficiale, gli organizzatori sembrano scomparsi ed ogni location decente possibile viene scartata. Blackout? Impossibile per gli Aura Noir, dai. Closer? Vale lo stesso discorso. Dissesto Musicale? Non ne parliamo. Traffic? Con un sito aggiornato quasi ogni giorno, avrebbero già reso nota la data. Palarockness? Sarebbe una follia. Forte Predestino? Cosa c’entra con il black/thrash? E via via a eliminarli tutti, locale dopo locale. Le ipotesi di chi sono gli organizzatori si infittiscono, si va ad esclusione, ma niente e nessuno combacia con chi avrebbe le possibilità di portare il gruppo a Roma. Siamo agli sgoccioli e, se non avremo la conferma ora, non l’avremo mai. Ma proprio nel luogo in cui meno te lo aspetti, ecco arrivare la notizia... Aura Noir al Circolo degli Artisti, finalmente! Il Circolo proponeva concerti metal molto tempo fa, finché non ha lasciato completamente perdere per divenire ritrovo per “indie”. Nella locandina è scritto che saranno presenti anche dei guest, ma chi saranno? Iniziamo a domandare in giro ma nessuno sa niente di niente, forse saranno ancora in contrattazione. Arriviamo a pochi giorni prima della fatidica giornata e scopriamo che ad organizzare è la Kick Agency, ma di chi farà da apripista a queste leggende ancora nulla.

E' IL MOMENTO
Siamo al 21, ritorno da scuola e dò un’ultima occhiata a chi potrebbero essere le probabili band di supporto, ma su internet non si trova nulla. Apertura porte ore 20.00, inizio concerti ore 22.30, un po’ strano dover attendere cosi tanto per dare il via alle danze, no? Penso tra me e me che, considerato il numero di volte in cui si viene beffati da tali orari, l’orario sia differente, magari proprio perché qualche gruppo suonerà prima degli headliner. Cosi mi preparo e prendo l’autobus da Tivoli poco prima delle 17.00 per l’ormai solito appuntamento con Simone "Blackout" Ferri alle 19.00 a Ponte Mammolo. E’ tanto che non ci si rincontra per un concerto, purtroppo per forze maggiori sono stato costretto a saltare Danava e Samael, cosi come Simone, ma ormai siamo qui e siamo pronti a gioire nel ricominciare a romperci il collo e a farci disintegrare i timpani. Arriviamo e troviamo sì e no dieci persone, sentiamo da fuori il soundcheck ma il botteghino per pagare non è ancora aperto cosi andiamo a mangiare una pizza al taglio lì vicino. Torniamo alle 20.30 circa, paghiamo la "modica" cifra di sedici euro (SEDICI EURO!) e giriamo un po’ per il giardinetto del locale, incrociamo Apollyon con Roberta, la sua bella fidanzata, perciò non li disturbiamo e ci sediamo sulle comode sedie attendendo che qualche rumore ci faccia invogliare ad entrare effettivamente all’interno della location... ma nulla. Arriva anche il nostro amico Davide e la nostra collega redattrice "Persephone", e la rabbia per l’organizzazione pessima si fa sentire molto, ed anche tra i pochi presenti si odono voci della pessima pubblicità fatta all’evento. Ormai non se ne può più di pazientare, sono le 22.00, siamo ancora accomodati e decisamente più incazzati; perché per assistere ad uno spettacolo ci si deve ridurre il più delle volte a perdere la pazienza? Mistero. Alle 22.20 entriamo e ci posizioniamo tra le prime file: precisamente sei minuti dopo gli Aura Noir salgono sul palco e imbracciano gli strumenti.

LA MEZZA DELUSIONE
Innanzitutto direi di ripassare un po’ di storia, prima di descrivere l’andamento del concerto e chiudere il report. Gli Aura Noir sono una band attiva dal 1993 che, dopo aver pubblicato alcuni demo -tra cui il “famoso” Dreams Like Desert, pubblicarono il loro effettivo capolavoro, pilastro del black/thrash pregno di riff maligni e velocissimi, ossia Black Thrash Attack. La band è annoverata tra le più importanti del genere, nonostante i Sarcòfago, i Necrodeath, Tormentor, 666 e pochi altri siano coloro ad aver dato le fondamenta a tale violenza sonora. Con una line-up incredibile -Apollyon, Blasphemer ed Aggressor- proseguono la via intrapresa e due anni dopo rilasciano Deep Tracts of Hell, decisamente inferiore al magnifico debutto. Nel 2004 esce The Merciless, che alleggerisce il massacro dando spazio ad influenze più Darkthrone periodo post-black metal ma che comprende classici come Condor, Upon the Dark Throne e Funeral Thrash, ma pochi mesi dopo accade il peggio: Aggressor cade dal quarto piano di un palazzo e rimane in ospedale per molto tempo, finché non riprende a suonare la chitarra, così nel 2008 viene messo in commercio quello che tuttora è l’ultimo disco in studio della band, ossia Hades Rise, ancora più punkeggiante e definito da molti il peggiore dell’intera discografia.
L’evento parte proprio con la title-track del quarto album e da subito notiamo che il volume della voce di Aggressor è decisamente bassa, quasi sovrastata dagli strumenti, in sostanza la si riesce ad udire ben poco. Si prosegue e si fa un salto nel passato con Snake -pescata da Dreams Like Desert- e Released Damnation -da Deep Tracts of Hell- ma da questo momento in poi il ritmo cala notevolmente perché la setlist inizia a concentrarsi tutta sugli album più leggeri, quindi ecco Gaping Grave Awaits e Black Deluge Night fare capolino. La gente sembra apprezzare molto la proposta, io purtroppo rimango un po’ indifferente poiché non ho apprezzato molto la svolta più punk del trio (nonostante fossero quattro nel tour, la vera line up è composta da tre meusicisti), è innegabile però che siano dei professionisti ed in sede concertistica lo dimostrano... eccome se lo dimostrano! Apollyon al basso, che assomiglia un po’ a Tom Araya per via dei capelli, crea il giusto sottofondo maligno, perfetto per una musica veloce come quella degli Aura Noir, ma è alla voce che dà il meglio di sé, difatti nei brani in cui è lui il destinato a vomitare odio sul microfono, la canzone prende tutta un’altra piega! Aggressor, come già detto precedentemente, sarebbe meglio che lasciasse perdere completamente i vocalismi e desse spazio solo alla chitarra, è da onorare però la sua incredibile volontà musicale visto che, dopo l’incidente avvenuto nel 2005, è costretto a camminare con le stampelle e perciò a suonare la chitarra e a cantare seduto su uno sgabello, cosa sicuramente non semplice da fare e che comunque gli fa grande onore. Blasphemer invece macina riff su riff, un po’ statico ma l’esecuzione perfetta compensa tutto; infine il nuovo batterista, Kristian Valbo, è perfettamente integrato nell’alchimia del gruppo e non sbaglia un colpo, nonostante i brani non richiedano chissà che perizia tecnica, dimostrandosi una scelta praticamente perfetta.
Dopo brani pessimi come Black Metal Jaw, Shadows of Death e mediocri come Iron Night/Torment Storm e South American Death si fa il salto nel passato per eccellenza. La doppietta Destructor/Black Thrash Attack irrompe in tutto il suo splendore e con tutta la sua potenza e, nonostante la voce di Aggressor sia tutto fuorché buona, si crea letteralmente il panico tra la folla e il pogo si fa molto più violento di quanto visto finora; subito dopo ecco un altro classico più recente farsi avanti, la magnifica Condor, accolta con un boato e con Apollyon alla voce: tutta un’altra storia!

“The dreaded dream as the claw grips
And you float...
Condor!”


Questo pezzo viene urlato da gran parte della platea, noi distruggiamo il nostro collo, sentiamo proprio il bisogno di fare headbanging a ritmo di una canzone cosi malefica. Purtroppo il tempo sta per terminare, salto nel passato e viene ripreso nuovamente il full-lenght Black Thrash Attack con il vero classico del repertorio, Conqueror, che ricompensa tutti i pessimi brani suonati precedentemente per finire con la meravigliosa e inaspettata Fighting For Hell, a terminare la serata andata in maniera egregia.

LE CRITICHE
Appena finito, ci avviamo all’uscita e discutiamo con alcuni dei partecipanti su alcuni punti che ci han lasciati con l’amaro in bocca. Prima di tutto il prezzo, sedici euro per un concerto di un gruppo solo che ha suonato esattamente un’ora è veramente troppo; sì, è vero che sono un nome di un certo peso e non pensiamo che il loro cachet sia molto basso, però diamine, o suoni quindici minuti di più o almeno metti un gruppo di supporto cosi da non fare aspettare due ore la gente senza far niente; secondo punto, il locale, decisamente inadatto ormai a eventi simili e che ci fa rimpiangere l’INIT in tutta la sua intimità; terzo ed ultimo punto l’organizzazione di cui abbiamo già parlato e la pubblicità pessima che ne consegue. In conclusione diciamo che chi non è stato presente (essendo stati una cinquantina di persone...) si è perso un nome storico, che difficilmente rivedremo nella Capitale, ma se dovessimo valutare il complesso della giornata non la definiremmo di certo memorabile, anzi.
In buona sostanza, dunque, il concerto per cui abbiamo atteso tanto non si è rivelato all'altezza delle aspettative, complice i disguidi e gli offuscamenti organizzativi di cui vi abbiamo ampiamente parlato, ma anche e soprattutto l'esibizione della band, che pur essendo stata di buon livello non è stata leggendaria come invece ci saremmo aspettati. Meno male che c'era Apollyon...

Tutte le foto a cura di "Persephone".



Gnezz
Mercoledì 5 Ottobre 2011, 7.59.21
15
@The Sentinel: Il tuo discorso non fa una piega sull'influenza, per quanto riguarda il pubblico, come sappiamo, a un concerto underground pure quei dieci/venti di più sono relativamente tanti quindi è assolutamente necessaria una pubblicità adeguata all'evento. Che poi in Italia è vero che non puoi aspettarti altro, su questo hai completamente ragione, però almeno uno sforzo in più per un monicker che non rivedremo facilmente a Roma non farebbe di certo male.
The Sentinel
Mercoledì 5 Ottobre 2011, 1.13.12
14
Quello che intendevo io Alessandro, in pratica, forse mi sono spiegato male: sono importanti storicamente ma in maniera molto relativa, solo per quel sottogenere o variante di genere (chiamalo come ti pare) lì, non nel senso come per altre band che pur suonando anch'esse da sempre magari un genere ben preciso o teoricamente "limitato" sono fondamentali, imprescindibil (i nomi li sappiamo credo tutti, Slayer in testa per dirne uno)i o cmq hanno influenzato davvero migliaia di band successive e di stili, anche perché magari nate e uscite con i primi dischi ben prima della seconda metà dei '90 come gli AN, ovvio, e nascere o uscire dopo di per sé non è mai un torto in assoluto, chiaro, mica uno decide quando nasce. Non intendevo che sono del tutto irrilevanti, insomma. E per il discorso di quanta gente si possano aspettare anche qui forse mi ero spiegato male, ma credevo si capisse dal contesto: volevo dire che in Italia, e per di più in infrasettimanale, pubblicità spinta o meno un nome del genere io credo non attirerà mai più di qualche decina di persone, poi posso anche sbagliarmi eh...
DEATHKVLT
Mercoledì 28 Settembre 2011, 0.18.24
13
La solita figura di m.... a Roma: suonano gli Aura Noir e nessuno è stato capace di trovare un paio di gruppi d'apertura, semplicemente ridicolo! Ma dove vogliamo andare... A Roma non si fa mai niente, quelle poche volte che c'è qualcosa di serio manco la organizzano a dovere! E poi mi parlano di supporto bla bla bla... Onore a chi c'era, agli Aura Noir seppure la tracklist non fosse la migliore in assoluto, e soprattutto tanto di cappello ad Aggressor!
Gnezz
Martedì 27 Settembre 2011, 7.03.10
12
@The Sentinel: Complimenti per il commento innanzitutto! Ce ne fosse di gente come te! Comunque no, i 666 provengono dalla Repubblica Ceca e sono un gruppo heavy/black/thrash influenzato dai Venom (in linea di massima) che ha dato alle stampe un solo demo nel 1984 registrato di merda ma si sentono le basi; il tuo discorso per il resto non fa una piega, ti contraddico un po' per il fattore storico perchè, secondo me, almeno il primo disco ha influenzato tutto ciò che circonda il black/thrash, se però poi mi chiedessi il mio gruppo preferito del genere ti direi Desaster senza indugi, per la continuità nel sfornare dischi di altissimo livello e per il fronte quasi epico che riescono a dare alla propria musica. Poi secondo me per un nome simile cinquanta paganti sono poche, devo pure ammettere però che ci sono persone che non stanno su webzine/facebook etc.. a cercare concerti 24 ore su 24 quindi una notizia del genere ti può sfuggire e data la scarsa pubblicità fatta a Roma non mi sorprenderei se alcuni non erano proprio a conoscenza dell'evento. Aggiungo di provare una profonda stima per te per il supporto che rechi alla scena concertistica, pure se in pochi vanno te sai di aver comunque dato il tuo contributo, grande! Ribadisco il "ce ne fosse di gente come te" detto in precedenza!
The Sentinel
Lunedì 26 Settembre 2011, 23.33.00
11
In questo passaggio finale mancava un "non" quindi non si capiva bene: [...] e sia perché anche tra chi li ha sentiti e ascolta anche roba thrash o estrema varia li considera più validi di altri o proprio eccellenti, [...] Doveva essere "...non tutti li considerano più validi ecc.ecc...".
The Sentinel
Lunedì 26 Settembre 2011, 23.27.33
10
Beh se a Roma hanno suonato solo loro posso capire che pare esagerato davvero come prezzo, ma sennò considera che avete pagato meno di tutti, visto che a Torino era 18 (almeno da quello che avevo letto da qualche parte in rete) e Lucca dove ero presente personalmente cmq 17. In entrambe le date però ripeto che c'erano in effetti 3 band di apertura. Li conoscevo di fama da anni gli AN, ma non avevo mai sentito nulla fino a poco tempo fa quando ho "rimediato" per curiosità e in vista del concerto a pochi km da casa mia tutti gli album. Ganzi, nulla di veramente geniale e non mi sbilancerei troppo nemmeno sull'importanza storica vera, anche nel genere come notato giustamente anche da te (mi sfugge chi siano i "666" però...volevi dire per caso gli australiani Destroyer 666? Che credo siano tra l'altro al massimo contemporanei degli AN non più vecchi...poi non ricordo bene nemmeno se facevano thrash/black o black puro o altro a dirla tutta...) c'è chi è ben più importante. Genere che poi è appunto il classico caso di ibrido tra generi ancor più storici ed esistenti da anni e anni prima, il thrash su tutto ma anche il black (quello vero e proprio dico, non il proto-black, con cui si andrebbe ancora più indietro) a metà anni '90 era già sviluppatissimo, aveva espresso praticamente la maggior parte dei capolavori ecc. Devo dire che io non trovo enormi differenze tra i titoli, ok il primo magari è più "maligno" effettivamente, è mediamente più veloce rispetto a vari mid-tempo presenti nei successivi, ma per il resto l'approccio ai riff, alla scrittura, all'interpretazione mi sembra non siano cambiati in maniera davvero rilevante. Poi cmq, anche se fossero similissimi, è chiaro che ognuno ha le sue preferenze e trova qualitativamente migliori alcuni piuttosto che altri, non è una cosa che succede solo con le discografie di quelle band che variano davvero nettamente tra disco e disco. Anche a Lucca il numero totale di paganti (quindi praticamente il totale, visto che non è che ci fossero frotte di "giornalisti" di questa o quella rivista o 'zine con i relativi accrediti o tot "imbucati" vari che entravano gratis per vari motivi) alla fine si è assestato sui 50-55 mi pare, e la pubblicità, soprattutto in Rete da parte di chi gestiva direttamente questa data dalle mie parti, credo fosse stata fatta come sempre visto che è gente che si sbatte e da da fare davvero (io poi come faccio spesso mi ero stampato la locandina e l'avevo portata nelle principali sale prova della città e nel negozio di strumenti principale e in qualche altro bar...ma dalle nostre parti è dura attirare alle serate, soprattutto underground, i pochi ascoltatori di metal presenti in zona). Il discorso quindi è che un gruppo del genere non può proprio aspettarsi di più secondo me, sia per fama oggettivamente limitata o proprio sconosciuti al metallaro medio (non necessariamente ignorante che conosce solo i soliti 10 nomi enormi e storicissimi, anche tanti altri più acculturati e appassionati), e sia perché anche tra chi li ha sentiti e ascolta anche roba thrash o estrema varia li considera più validi di altri o proprio eccellenti, sono sempre gusti e criteri di giudizio personali. Inoltre era pure infrasettimanale, quindi poco agevole per chi non fosse relativamente vicino ai posti dei concerti.
Denak
Lunedì 26 Settembre 2011, 18.50.55
9
e comunque non era la prima volta che suonavano in italia, avevano suonato al contry star nel 2004 o 2005...
Lou Reed
Lunedì 26 Settembre 2011, 16.50.17
8
oh signore che vilipendio!!
VonHildebranddeathdoommetalsquad
Lunedì 26 Settembre 2011, 16.00.22
7
Hades fa cagare in confronto coi precedenti su.
Gnezz
Lunedì 26 Settembre 2011, 16.00.18
6
Pardon, Black Metal Jaw in The Merciless!
Gnezz
Lunedì 26 Settembre 2011, 15.57.48
5
*Same con The Merciless, migliore di Hades ma Shadows non la reggo proprio! Poi sono gusti, ci mancherebbe!
Gnezz
Lunedì 26 Settembre 2011, 15.56.51
4
@Denak: Come ha detto Undercover, non fa assolutamente schifo, anzi! Hades Rise, Gaping Grave o Unleash sono veramente ottime ma si alterna a brani come South che non riesco proprio a digerire. Same f
Undercover
Lunedì 26 Settembre 2011, 15.51.52
3
Va beh Denak quelli sono commenti puramente soggettivi, alla fine dire che "Hades Rise" sia il peggiore della discografia ci potrebbe anche stare se tieni conto che la loro è di quelle che non hanno pecche all'interno, se è inteso come album pessimo ma diciamo che non sta né in cielo, né in terra.
Denak
Lunedì 26 Settembre 2011, 15.37.39
2
Hades Rise il peggiore della loro discografia??? Black Metal Jaw e South American Death brani pessimi??? bah...
Mickey
Lunedì 26 Settembre 2011, 14.49.48
1
Mi fa piacere che Carl-Michael abbia avutonil coraggio di esibirsi nonostante la menomazione.Io purtroppo non sono potuto venire:/ spero che torno con i Virus...
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