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HEIDENFEST - Estragon, Bologna, 18/10/2011
25/10/2011 (3430 letture)
L’Heidenfest 2011, festival itinerante folk metal, fa tappa in Italia per una data all’Estragon di Bologna: i vostri fidi Fabriziomagno e Persephone non potevano mancare e, in compagnia di amici jesini, il pomeriggio del 18 ottobre si sono recati nel capoluogo emiliano con tanto di kilt e voglia di divertirsi. D’altronde un bill composto da Finntroll, Turisas, Alestorm, Arkona, Trollfest e Skálmöld non passa inosservato…
Si arriva in tempo per l’inizio del concerto, in giro si vedono tante facce familiari, persone viste nei vari concerti-festival folk, occasione per nuove amicizie (“voi eravate al Fosch Fest e ai FolkStone domenica a Roma”) e si incontrano vecchie conoscenze. Il locale, un’ottima struttura utilizzata solamente per concerti di media capienza, è ormai una sicurezza, sia dal punto di vista sonoro che di visuale, da qualunque posizione ci si trovi. Nonostante l’ora, le 18.25, sono già presenti diverse centinaia di persone; pochi istanti e gli islandesi Skálmöld salgono sul palco.

Il loro concerto è caratterizzato da un ottimo sound e da una buona presenza scenica nonostante cinque membri su sei abbiano i capelli corti o rasati (unica eccezione il biondo chitarrista þráin Árni Baldvinsson, esteticamente un incrocio tra Kurt Cobain e Karl Sanders dei Nile), bravi ad intrattenere il pubblico con il loro viking del debutto Baldur, recentemente distribuito dalla Napalm Records, molto semplice (ma non per questo scontato) ed epico quando tre o quattro voci si sovrappongono per un risultato particolare e gustoso. La scaletta è ovviamente incentrata sull’unico disco pubblicato, dal quale vengono proposte, tra le altre, il singolo Valhöll, Árás, la magnetica Upprisa, e la folkeggiante Kvaðning. Pochi minuti a loro disposizione, ma decisamente ben utilizzati per far breccia nel cuori del presenti.

Velocissimo cambio palco - sarà una costante assai gradita per tutta la serata - che tocca agli attesissimi Trollfest: i pazzi folk metallers norvegesi si presentano con i due brani che aprono En Kvest for Den Hellige Gral, ovvero Die Verdammte Hungersnot e il singolo (esilarante il videoclip) Karve. Trollmannen come al solito è vestito da bottiglia di birra, gli altri membri sono sudici e dall’aspetto poco raccomandabile, quindi un’immagine perfetta per la musica caciarona e godereccia proposta. I suoni sono perfetti, tutti gli strumenti ben definiti, compresi fisarmonica, banjo e sax, mentre il singer urla come un ossesso e incita in continuazione il pubblico. Non c’è un attimo di sosta nella loro esibizione, in rapida successione si susseguono Villanden, Brakebein, la fantastica Der JegerMeister tratta dal masterpiece Villanden, Essenfest e la superba Helvetes Hunden GARM (dallo spettacolare debutto Willkommen Folk Tell Drekka Fest!), dove la band si diverte a duettare con il pubblico a suon di UAF UAF UAF del famoso cane infernale Garm. Il pogo e i circle pit non conoscono pause, i cori d’incoraggiamento danno forza al gruppo e gli applausi a fine concerto sono più che mai meritati.

Il clima cambia completamente con i russi Arkona: l’atmosfera si fa dannatamente seria e la band inizia a macinare vittime a suon di pagan metal. L’apertura è affidata ad Arkaim, apripista del recente Slovo: anche per il combo di Mosca i suoni sono potenti e ben definiti, il gruppo pensa a fare il resto, ovvero a proporre uno dietro l’altro dei gran brani, alternando con efficacia canzoni violente ad altre più delicate, ma pur sempre robuste. Vera mattatrice dell’intera serata è stata Masha "Scream" Arhipova, vera anima della band, oltre che cantante dotata di immensa classe. I suoi continui incitamenti al pubblico, che puntualmente ricambia con calore, e una presenza scenica fuori dal comune, la rendono una dei migliori intrattenitori dell’intera scena metal. Tornando alle canzoni, molto belle le recenti Zakliatie e Leshiy (entrambe da Slovo), per poi tornare indietro nel tempo con la potente e cattiva Goi, Rode, Goi!!!, presa dall’omonimo disco del 2009, per poi proseguire, dopo la title-track dell’ultimo album, un po’ a sorpresa con Po Syroi Zemle dal sottovalutato disco del 2005, per chiudere con le divertenti Stenka Na Stenku e Yarilo, in cui il pubblico si esalta ballando con gusto. Detta della prestazione della frontwoman, perfettamente a suo agio sia con la voce pulita che con il growl, c’è da sottolineare la buona performance del resto del gruppo, anche se il polistrumentista Vladimir “Volk” è sembrato a tratti impacciato e non abituato ad esibirsi davanti grandi platee; unico appunto l’eccessivo spazio dato alle canzoni di Slovo, ben cinque su otto.

Passano pochi minuti ed ecco partire infuriati e nelle intenzioni massicci gli scozzesi Alestorm: purtroppo il sound non è dei migliori, eccessivamente cupo e sporco, al punto che le prime canzoni ne escono mozzate, in particolar modo la chitarra di Dani Evans, poco comprensibile se non negli assoli. Back Through Time e Shipwrecked, poste in apertura, sono il (giusto) tributo da pagare per pubblicizzare il nuovo disco Back Through Time, mentre si torna indietro al bel debutto Captain Morgan's Revenge con Wenches & Mead e la title track, canzoni che accendono un po’ il pubblico, non particolarmente partecipe. I cori di The Sunk'n Norwegian e l’inno Wolves Of The Sea fanno cantare tutti quanti, ma l’atmosfera viene completamente rovinata dalla lunga e inadatta Death Throes Of The Terrosquid: otto minuti di canzone heavy/thrash sono troppi, soprattutto quando in quel tempo si potrebbero suonare pezzi amati dal pubblico come Nancy The Tavern Wench e Over The Seas, e non basta la comparsata di Vreth dei Finntroll per la parte cantata in scream a motivarne la presenza. Per fortuna non manca LA canzone degli Alestorm, ovvero Kellhauled, brano adorato e cantato praticamente da tutti. Gli Alestorm ci hanno provato, ma sul palco continuano a non rendere come su disco: i musicisti, d’altra parte, sono dei semplici mestieranti. Dani Evans si è distinto per una buona precisione sia ritmica che in fase solistica, mentre gli altri non sono stati esenti da imprecisioni, il leader Chris Bowes in primis (fantastici i pantaloni gialli!).

Dieci minuti e l’aria si fa elettrizzante, stanno per salire sul palco i finlandesi Turisas, formazione che nel giro di pochissimi anni è passata dallo status di promessa a top band. I recenti cambi di line-up non hanno fatto bene al gruppo di Hämeenlinna, in quanto i nuovi arrivati Robert Engstrand (tastiera) e Jukka-Pekka Miettinen (basso) non sono riusciti a far dimenticare i vecchi membri Netta Skog (fisarmonica) e Hannes Horma (basso). In particolare, da un musicista come Jukka-Pekka (ex Ensiferum, con i quali ha registrato due grandi dischi come Iron ed Ensiferum), ci si aspettava di più. I Turisas sono stati bravi, però, ad intervallare i brani del recente Stand Up And Fight con i primi due dischi, di ben altra pasta: le nuove canzoni, pur non essendo brutte, dal vivo prendono poco, fatta eccezione, forse, per il singolo “paraculo” Stand Up And Fight e Hunting Pirates. Il problema è che ad alternarsi con queste composizioni ci sono le amate One More, To Holmgard And Beyond (unico estratto da The Varangian Way) e la micidiale Battle Metal. Immancabile la cover di Boney M. Rasputin, canzone che fa ballare e saltare anche le pareti dell’Estragon. In chiusura di un concerto non esaltante che ha visto protagonista il violinista Olli Vänskä, sempre attivo e sorridente nonostante i problemi allo strumento, i Turisas hanno utilizzato come base per i saluti al pubblico la versione finlandese de L’italiano di Toto Cotugno, ovvero Olen Suomalainen, interpretata da Kari Tapio, tra lo stupore di chi ha riconosciuto il brano (il sottoscritto) e l’indifferenza di chi non se ne è accorto (Persephone).

Dopo ore di concerto, ultimi a suonare in veste di headliner sono i Finntroll, band ormai di adozione italiana, tante le volte che hanno suonato nella nostra amata penisola. Kitteldags è un’opener perfetta per introdurre lo spettatore nel magico mondo del combo finlandese, oscuro e inquietante, eppure tanto eccitante da non poterne fare a meno. Il dialogo con il pubblico è minimo, d’altra parte Vreth non è mai stato un grande intrattenitore; molto meglio far parlare la musica. Poche formazioni possono sfoggiare classici del calibro di Nattfödd, Nedgång, Slaget Vid Blodsälv e Midnattens Widunder: i Finntroll lo sanno bene e riversano sulla folla tutta la loro oscura attitudine e noi, pur stremati da tante ore di concerto, reagiamo con discreto vigore. Tutto fila liscio fino a quando, quasi a fine setlist, il cantante annuncia che verranno eseguite due cover, la prima delle quali non molto famosa (eufemismo): si tratta della sconosciuta Insects del gruppo new wave Oingo Boingo, brano presente nel tour edition dell’ultimo album Nifelvind, mentre la seconda è The God That Failed dei Metallica (assolo eseguito da Evans degli Alestorm), praticamente irriconoscibile, registrata per un recente tributo agli ex thrashers di San Francisco. In questi dieci minuti viene completamente disperso l’alone magico creato (a fatica) nella prima mezz’ora di concerto. Al posto di questi due pezzi avrei preferito un brano in più da Nattfodd e Ur Jordens Djup (un solo estratto!), se non altro il pubblico non avrebbe rischiato di addormentarsi. Per fortuna ci pensano l’immortale Trollhammaren e Rivfader a svegliare dal torpore la platea, prima del bis Jaktens Tid con Masha degli Arkona a fare il canto Joik (tradizionale della Lapponia) originariamente registrato da Jonne Järvelä dei Korpiklaani.

Dopo quasi sei ore praticamente ininterrotte di musica, termina l’Heidenfest, si fa la conta delle ossa rotte e si gira per gli stand forniti di ogni ben di dio: t-shirt, felpe, toppe, vinili, cd e dvd, oltre a cappelli, polsini e bandiere.
Il locale si è dimostrato, per l’ennesima volta, un gran bel tempio rock, dove tutto è sempre perfetto, dai suoni alle luci all’organizzazione, la security si è comportata benissimo e i prezzi delle birre sono decenti, così ha commentato l’esperta Persephone.
Una sola cosa non mi ha convinto (e non sono stato l’unico a pensarla così), ovvero la scaletta dei gruppi, con gli Alestorm troppo in alto mentre Arkona e Trollfest, veri vincitori della serata, in basso, ma questo lo decide il numero di copie vendute, credo.
La serata giunge al termine: tempo di fotografie e chiacchiere con i musicisti usciti dal backstage (i costumi dei Turisas hanno un pessimo odore!) più o meno sobri (Chris Bowes era mooolto “allegro”) per incontrare i fans, dopodiché si torna a casa, stremati e acciaccati, ma con il sorriso sulle labbra, soddisfatti per aver assistito ad un gran bel festival.

SETLIST FINNTROLL:
1 Kitteldags
2 Nattfödd
3 Nedgång
4 Solsagan
5 Slaget Vid Blodsälv
6 Midnattens Widunder
7 Under Bergets Rot
8 Insects (Oingo Boingo cover)
9 The God That Failed (Metallica cover) (con Dani Evans degli Alestorm)
10 Trollhammaren
11 Rivfader
12 Jaktens Tid (con Masha degli Arkona)

SETLIST TURISAS:
1 The March Of The Varangian Guard
2 One More
3 The Great Escape
4 Stand Up And Fight
5 To Holmgard And Beyond
6 Sahti-Waari
7 Hunting Pirates
8 Rasputin (Boney M. Cover)
9 Battle Metal

SETLIST ALESTORM:
1 Back Through Time
2 Shipwrecked
3 Wenches & Mead
4 Captain Morgan's Revenge
5 The Sunk'n Norwegian
6 Wolves of the Sea (Pirates of the Sea cover)
7 Death Throes of the Terrorsquid
8 Keelhauled

SETLIST ARKONA:
1 Arkaim
2 Zakliatie
3 Leshiy
4 Goi, Rode, Goi
5 Slovo
6 Po Syroi Zemle
7 Stenka Na Stenku
8 Yarilo

SETLIST TROLLFEST:
1 Die Verdammte Hungersnot
2 Karve
3 Brakebein
4 Villanden
5 Der Jegermeister
6 Essenfest
7 Helvetes Hunden GARM

SETLIST SKALMOLD:
1 Heima
2 Árás
3 Upprisa
4 Kvaðning
5 Hefnd
6 Valhöll


Foto a cura di “Persephone”



nocturnal pulse
Giovedì 27 Ottobre 2011, 13.23.20
20
Bravo Fabrizio, bell'articolo. Una critichella però te la farei, a mio parere dal punto di vista sonoro l'Estragon non è proprio una sicurezza. Spesso infatti regala pessime sorprese, con volumi tenuti inspiegabilmente bassi, tanto da riuscire a parlare col tizio di fianco a te a due metri dalle transenne e in piena esibizione. Sono giunto a questa conclusione dopo innumerevoli concerti al Parco Nord.
jezolk
Giovedì 27 Ottobre 2011, 0.18.05
19
Non sono assolutamente d'accordo con parti della recensione. Gli Arkona hanno reso molto meno del disco, la singer ha si un'ottima presenza scenica ma non sa tenere il microfono in mano, lo allontanava e avvicinava e a tratti non si sentiva bene, del polistrumentista s'è già detto. Gli Alestorm hanno fatto il loro, hanno divertito e mai annoiato. Turisas superbi, mitici, meglio dei finntroll (e vi parla un enorme fan dei finntroll). Pezzi perfetti, niente da dire davvero, valevano da soli il prezzo del biglietto! Anzi: Rasputin e One more valevano da sole il prezzo del biglietto! Finntroll sotto tono rispetto al solito ma sempre esaltanti. L'unica cosa sbagliata sulla scaletta a mio parere è stato mettere i trollfest sotto gli arkona.
Dave Insane
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 23.34.07
18
chissà come sarebbe se i Trollfest nel loro miscuglio ci infilassero anche un pò di grind... lì sì, pogo assassino!
Pelenn�r
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 22.57.25
17
@Tormetor67 scusa,avevo capito male io.. Comunque, non è che sempre,con gli Slayer,c'è pogo selvaggio..Anzi ti dirò che c'era più pogo per i Trollfest all'Heidenfest (incredibile ma è così) che non al concerto degli Slayer a Padova e anche al Metalcamp...Fidati..
fabriziomagno
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 22.45.27
16
@francesco: io ho imparato a fare hadbanging mentre suonavo proprio sulle note di the god that failed, quindi le sono molto affezionato, e poi la trovo una gran bella canzone. La versione in studio ancora non l'ho ascoltata - mi sto procurando il tributo - la cosa dell''assolo l'ho pensata anche io, ma credo che l'abbiano fatto suonare ad evans perchè un po' tutti i gruppi si sono mischiati per almeno un brano e, forse, per ricambiare il "favore" vreth/death throes of the terrorsquid...
Francesco
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 22.36.55
15
Quanto mi sarebbe piaciuto starci! Un solo appunto al buon Fabrizio: non so che resa abbia The God that Failed dal vivo, ma secondo me è una cover spettacolare, completamente stravolta certo, ma l'idea che hanno avuto per interpretarla è stata grandiosa! Certo, viene da chiedersi come mai un gruppo di così grande spessore come i Finntroll non possa eseguire un solo di chitarra (e neanche complicato, insomma, dei Metallica) con ben due chitarristi. Forse Somnium sarebbe stato capace.
fabriziomagno
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.54.26
14
mah, i trollfest sono l'eccezione, loro ce lo fanno stare bene, d'altra parte le influenze musicali ormai non sono più "nordiche" e il sax, in quello che suonano, mi ci piace.
Richard
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.49.55
13
Azz... mi hai beccato ancora.... Starò più "vigile" la prossima volta. @fabriziomagno - solo a me non piace il sax in questo genere particolare musicale ?
fabriziomagno
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.45.39
12
anche io sono cresciuto con il pogo di slayer e pantera (nel 1998...spettacolo!) e ne sono sempre uscito vivo. Per i trollfest c'è stata un bel pogo considerando il numero di paganti e il fatto che nel folk non è che ci si massacra, ma anzi, si "balla" - notare le virgolette - sbattendo con altra gente. Con i trollfest il pogo è stato più serio rispetto a quando accaduto con gli altri gruppi, ma, ovviamente niente di particolarmente estremo. Poi, io son caduto e sopra di me altre 3-4 persone e chissenefrega del ginocchio e dei lividi alle braccia, fa parte del gioco! @richard: me lo ricordo bene come ti abbracci alice ahahah!!!
Richard
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.42.03
11
Ma RASPUTIN dei BoneyM la avete almeno sentita ? Con gli Slayer il pogo è fra un pubblico di 6 / 7 mila persone, qui penso fossero poco più di mille (potrei sbagliarmi ) quindi in percentuale è stato molto minore ma non meno violento. L'ITALIANO l'ho sentito nel back-stage e quindi è possibile che fosse effettivamente una base. Di sicuro daventi, dietro e in mezzo era cantata da tutti... ed era strano sentire tecnici, fonici, manager, roadies cantarla in una lingua così strana... e come si divertivano...!!! (magari nelle parole ci insultavano anche, chi può dirlo...???). A me i TURISAS sono piaciuti anche più degli Arkona (e li ho sentiti mano nella mano con Masha...eh eh eh )
tormentor67
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.30.52
10
@Pellenor: veramente io commentavo quanto aveva scritto Richard sui Turisas, non quello che aveva scritto Fabrizio che infatti era corretto... Sul pogo dei Trollfest non dirò più nulla, forse avete ragione voi. Sarà che sono abituato al pogo dei concerti degli Slayer, a me quindi quello era sembrato un pogo "normale", non particolarmente degno di nota...E forse ero proprio al bar in quei momenti...
Pelenn�r
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.25.23
9
@Richard,secondo me i Turisas son stati i più deludenti della serata. I migliori,senza dubbio,gli Arkona,ormai tra i migliori sulla scena metal,con una Masha sugli scudi,meravigliosa in tutto. Potrebbero tranquillamente ormai fare da headliner .
Pelenn�r
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 21.22.36
8
@tormentor67, Fabrizio non ha detto che i Turisas hanno eseguito la cover de 2L'italiano" ma ha detto anzi scritto " i Turisas hanno utilizzato come base per i saluti al pubblico la versione finlandese de L’italiano ".... occhio di lince,augh.. E sì,durante i Trollfest c'è stato pareccho pogo,tanto che ne ho subito le conseguenze
tormentor67
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 20.45.25
7
@richard: non ho detto che non ci sia stato pogo durante i trollfest, solo che non mi è parso un movimento così intenso e duraturo da essere così sottolineato nella recensione. In effetti al bar ci sono andato più volte durante il concerto, ma devi esserci stato anche tu perchè i Turisas NON hanno eseguito alcuna cover di Toto Cotugno (è stata trasmessa quando loro erano tutti fermi sul palco a salutare e ringraziare il pubblico)
Richard
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 19.42.35
6
In effetti il posto d'onore spettava ai TURISAS più carichi e caricati degli spenti e demotivati Finntroll (da troppo tempo ormai..) RASPUTIN dei BoneyM e L'ITALIANO di Toto Cutugno eseguiti dai Turisas hanno poi infiammato la platea...ma bastava poco a dir la verità. @Tormentor67 - i pogo e i circle-pit ci sono stati, forse eri al bar anche perchè mi sono portato a casa dei lividi non voluti. Comunque l'autore di tutto quel movimento è sempre Claudio di BG che trovi al Waken come al MetalCamp come al Gods of Metal come al Fosch Fest, è sempre lui, stategli lontano...!!! ps. Giosuè, ci siamo visti ???
reborn in violence
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 19.26.05
5
Per me i vincitori della serata sono i trollfest e gli alestorm, magari perchè era troppo tempo che volevo vederli live ma a me hanno impressionato. Un po' di delusione per i Finntroll(sarà stato il viaggio e le 5 ore precedenti di concerto), comunque grandissimo evento a un prezzo decisamente contenuto.
K____
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 12.53.47
4
Concordo sui Turisas vincitori del festival! I Finntroll mi sono sembrati abbastanza spenti all'inizio, poi si sono ripresi un po' con Nattfodd, ma in linea di massima sempre sottotono rispetto a quando li ho visti l'anno scorso a Milano. Gli Alestrorm dal vivo proprio non rendono, peccato. Sono rimasto molto impressionato dagli Arkona e dalla presenza scenica di Masha (forse un tantino esagerata avolte). Infine mi aspettavo un po' più movimento con i Trollfest.
tormentor67
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 12.41.45
3
Ho come l'impressione di aver assistito ad un altro concerto.... Io c'ero, e sinceramente non ho apprezzato l'esibizione dei Trollfest (l'acustica forse non ha reso giustizia, ma il suono del sax era orrendo ed in generale i suoni erano tuttaltro che ben definiti...). E pur essendo nelle primissime file non ho notato nemmeno un particolare pogo o circle pit... Massimo rispetto per le opinioni individuali, ovviamente, ma per me i veri vincitori del festival sono stati di gran lunga i Turisas, ho apprezzato molto gli Arkona e gli Alestorm (che - e qui sono d'accordo - rendono però meglio su disco). Non mi sono dispiaciuti gli Skalmold, ma mi aspettavo di più da Finntroll (che ho già visto varie volte) e Trollfest. Nel complesso, un buon concerto ed è sempre bello vedere i ragazzi di questi gruppi disponibili a fare foto e bere birra con noi! (concordo anche che i costumi dei Turisas puzzano!)
fabriziomagno
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 0.24.03
2
non credo esista una persona messa tanto male da indossare una maglia con il mio nick ahahah! ero io con la maglia che mi è stata regalata da persephone Cmq riguardo i Finntroll mi sa proprio che hai ragione! troppi gruppi e troppi nomi da ricordare, e l'età non aiuta...
Dave Insane
Mercoledì 26 Ottobre 2011, 0.11.39
1
bravo, d'accordo con te su tutto. ma tu hai la maglietta col tuo nome stampato sopra o è un tuo fan quello che avevo vicino all'ingresso del locale....? p.s. (la prima canzone dei finntroll è stata Manniskopesten)
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