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MUSTAINE - La recensione
24/12/2011 (5233 letture)
Genio incompreso o stronzo arrogante? Cospirazionista o credente? Asso della chitarra o cantante adattato? Antimilitarista o repubblicano? Tante sono le anime di Dave Mustaine, mente e cuore dei Megadeth. Nel corso degli anni addetti ai lavori e fans hanno cercato di capirlo e raccontarlo ed anche noi di Metallized ci abbiamo provato, usando come materiale testimonianze, biografie ed interviste. Adesso tocca a MegaDave raccontarsi e lo fa attraverso questa autobiografia realizzata con la collaborazione del giornalista statunitense Joe Layden.

DROGA, ALCOOL E FERRI DI CAVALLO
James Hetfield, che una volta era uno dei miei migliori amici, quasi un fratello, constatò con una punta d'incredulità che dovevo essere nato con un ferro di cavallo infilato su per il culo. Tanto sono stato fortunato: fortunato perchè respiro ancora dopo tante volte in cui c'è mancato poco. Devo ammettere che in un certo senso ha ragione. Sono stato graziato, mi è andata bene. Ma c'è un problema nell'avere un ferro di cavallo ficcato nel retto: fa un male del diavolo. E non ti dimentichi mai che c'è.

Ecco l'inizio del capitolo che fa da preambolo al libro, una frase in pieno stile Mustaine e che riassume la vita del leader dei Megadeth: un talento enorme messo al servizio della musica, che ha giocato quasi tutta la vita con droghe ed alcool. Come molti si aspettano tutta la biografia è zeppa di racconti sulle sue esperienze, aggiungendo una forte dose di autocritica (pure qui in maniera abbastanza prevedibile, l'unico che a memoria ricordo non abbia fatto ammenda è Lemmy, anche se lui non ha mai consigliato il suo stile di vita) che magari a qualcuno potrebbe sembrare la solita autocommiserazione della rockstar a fine carriera. Non metto in dubbio che ce ne possa essere una certa dose, ma dal racconto che Mustaine fa della sua infanzia non c'è da stupirsi che abbia iniziato a spacciare in giovane età (spesso, racconta, i suoi "clienti" si presentavano a casa sua mentre non c'era e la madre era costretta ad indirizzarli nella sua camera, dove avrebbero trovato un pacchetto per loro) quando i continui spostamenti per non essere rintracciati dal padre portava la famiglia del giovane Dave a traslochi, magari nel cuore della notte. A riguardo del padre, lo stesso MegaDave smentisce parzialmente la leggenda che lo vuole protagonista di violenze: di lui non ricorda molto, tutto quello che sa gli è stato raccontato dalle sue sorelle: riuscirono a riconciliarsi poco prima della sua morte.
Ma, probabilmente, il punto focale della maturazione di Dave avvenne quando la madre, a conoscenza dell'attività del figlio, decise di lasciarlo solo, un quindicenne abbandonato che per sopravvivere spacciava e si sballava per scappare da una realtà troppo triste. Bisogna dire che Mustaine non si fa troppe remore nel raccontare questa parte di vita e nel puntualizzare che il suo interesse per la chitarra aumentò quando vide che le ragazze erano a loro volta interessate a chi sapesse suonare. Sopravvivenza, sballo e sesso, non c'era altro nella mente del rosso chitarrista e per lungo tempo sarà così.

SENTIRE L'ALTRA CAMPANA
Ehi amico sto cercando Lars.
"L'hai trovato".
Chiamo per l'annuncio... cercavi un chitarrista no?
"Bene..."
Be' conosco i Motorhead e gli Iron Maiden ed adoro i Budgie.
"Cazzo amico! Conosci i dannati Budgie?!"


Questa fu la prima conversazione telefonica tra Dave Mustaine ed un batterista che aveva messo un'annuncio sul Recycler, tale Lars Ulrich. Il chitarrista rossocrinito aveva già militato nei Panic, sfortunata formazione che avrà vita breve, e cominciava a cavarsela bene con la sei corde, tanto da provare (con un po' di riluttanza, a dire il vero) a rispondere all'annuncio.
Sulla storia tra i Metallica e Mustaine si è detto e romanzato di tutto, bisogna ammettere però che la maggior parte delle informazioni le abbiamo ottenute da biografie della band, adesso abbiamo l'occasione di sentire l'altra campana. Ed infatti nel libro abbiamo nuovi particolari a riguardo di quel tumultuoso periodo della band di Frisco, come il famoso viaggio sino a New York o la famigerata rissa causata dai cani di MegaDave.
Bisogna ammettere però che, calandosi nei suoi panni e vedendo le cose con i suoi occhi, non si può non provare un po' di empatia per lui e giustificare la sua ossessione verso i Metallica, ossessione che, negli anni novanta, lo portò a cercare quel successo commerciale che avevano avuto i Four Horsemen (ironia della sorte il primo posto della classifiche di vendite venne scippato a Countdown To Extiction da Billy Ray Cirus, padre biologico di Hanna Montana, al secolo Miley Cirus). E' curioso leggere la parte finale di questo libro ora (a livello temporale la biografia si ferma a poco prima dell'uscita di Endgame) dopo il tour dei Big Four e dopo le celebrazioni del trentennale dei Metallica: il leader dei Megadeth infatti racconta di un'altra celebrazione, quella dell'ingresso nella Rock And Roll Hall Of Fame, alla quale fu invitato, ma solo come ospite, e da questa testimonianza (e dalla sua risposta a tale invito) traspare ancora un sentimento di rivalsa.
Che al giorno d'oggi sia riuscito a convivere con il suo peso?

L'ARSENALE DI MEGADETH
A un certo punto me ne stavo seduto in fondo all'autobus, lo stomaco che brontolava e la testa che pulsava. Sul pavimento vidi un volantino pieghevole. Lo raccattai e mi misi a leggerlo, tanto per passare il tempo, davvero. Si rivelò essere un manifestino scritto dal senatore della California, Alan Cranston. Verteva principalmente sui pericoli della profanazione nucleare. Un passo in particolare mi colpì: "L'arsenale di megadeath non può essere dismesso, indipendentemente dalle conclusioni dei trattati di pace."

Ecco il nostro MegaDave nuovamente abbandonato, senza il becco di un quattrino alle prese con un viaggio lunghissimo e con tanto tempo per rimuginare. Fu lì che iniziò il processo per la creazione della sua creatura, i Megadeth, e per "sua" intendeva proprio una sua proprietà, sia come controllo artistico che gestionale. Una dei rimorsi più grandi dei tempi dei Metallica fu l'aver lasciato correre le cose, da quel momento in poi non avrebbe permesso ad altri di decidere per lui. Arruolato colui che per lungo tempo sarà quasi il suo fratello minore, Dave Ellefson, inizierà una girandola di nomi che si alterneranno nella line-up dei Megadeth. Mustaine, come è nel suo carattere, non ha peli sulla lingua a raccontare i risvolti nei rapporti con i membri e, se la parte in cui si parla di Chris Poland e Gar Samuelson è ricca di aneddoti divertenti (anche se in tutto il libro non viene fatto cenno della scomparsa del batterista nel 1999, eccessiva dose di sensibilità per la sua memoria oppure una sorta di ripicca verso chi lo instradò all'eroina?) stupiscono un po' alcune considerazioni sulla formazione degli anni '90 ed in particolar modo su Marty Friedman, al quale viene attribuita parte della colpa del pessimo Risk ed una certa cupidigia condivisa con Nick Menza. Chiaramente non possiamo sapere che percentuale di verità ci sia in questi giudizi, dato che non abbiamo la possibilità d'interpellare i due protagonisti, ma risulta evidente l'amarezza di Mustaine nel fare queste considerazioni. Amarezza che invece non è presente quando parla di Jeff Young, chitarrista su So Far, So Good... So What!, entrato nei Megadeth quasi per sbaglio ed uscito poco dopo a causa di litigi, incomprensioni ed una telefonata esplicita fatta alla fidanzata dell'epoca di Dave.
Ma c'è altro oltre ai giudizi sugli ex-compagni: c'è la storia dei Megadeth e l'atmosfera che si respirava dietro ogni disco, cosa che ci dà una prospettiva differente di ogni album, anche di quelli più criticabili e criticati.

MUSTAINE E LA RELIGIONE
Per quanto riguarda la sfera spirituale, ero un cigolante ammasso di pezzi male assemblati: battezzato luterano, cresciuto dai Testimoni di Geova, ero stato indottrinato alla stregoneria, mi ero dilettato col buddhismo, poi avevo assaggiato varie pietanza del buffet della new age. Non aveva funzionato niente.

La conversione di Dave Mustaine avvenuta negli ultimi anni è oggetto di critiche da tempo, e lo spazio riservato a tale scelta in questa biografia è parecchio, cosa che potrebbe annoiare qualche lettore. Però bisogna cercare di vedere sempre la situazione nella sua ottica, anzitutto tenendo presente i numerosi cicli di disintossicazione tentati e che non hanno dato effetti duraturi su di lui (al contrario di Ellefson, che andò al suo posto in cambio di cento dollari e ne uscì pulito) e che ha rischiato più e più volte di buttare tutto. E per tutto è inteso famiglia, carriera, vita. Poi bisogna catapultarsi nel 2002 quando, a causa di un incidente accadutogli nel bel mezzo di uno dei tanti cicli di disintossicazione, pareva non fosse più in grado di suonare; bisogna inoltre considerare l'allontanamento della moglie, mal consigliata ma probabilmente giustificata da una conversazione telefonica avuta col marito al momento sbagliato. Insomma, Mustaine aveva toccato il fondo e, se non avesse trovato qualcosa a cui aggrapparsi, avrebbe continuato a scavare. Nel suo caso la scialuppa di salvataggio fu la fede e, se se ne parla tanto, è perchè finalmente è riuscito a trovare un equilibrio -certo, la cosa gli ha causato qualche malinteso ed alcune sue esternazioni possono essere criticabili (a tal proposito c'è la famosa questione con i Rotting Christ ed i Dissection, unica occasione in cui però non fece lo spavaldo) ma se lo ha aiutato a rimanere pulito è giusto rispettare la sua decisione.

HELLO, ME, MEET THE REAL ME
Tutti facciamo cose stupide. Il trucco sta nel riconoscere gli errori e fare meglio la volta dopo. Avrei potuto essere il chitarrista migliore del mondo se avessi saputo tenere a freno l'aggressività e gli appetiti. Ma ero incapace di farlo.

Un'autobiografia è per definizione uno scritto di parte e, quindi, è plausibile trovarci dentro la verità di chi scrive, magari facendo delle omissioni (volontarie o meno). Oltre a quella riguardante Gar Samuelson, di cui ho parlato in precedenza, c'è un piccolo punto sul quale MegaDave è stato parco d'informazioni, ovvero il litigio con Ellefson. Mi pare strano infatti che una persona con cui ha condiviso tutto e con un carattere mite vada a fare una causa da diciotto milioni di dollari solamente per una questione riguardante un malinteso, forse in questo caso la situazione era più complicata di come viene descritta nel libro. Altra cosa della quale non viene fatto cenno è la lunga diatriba con Kerry King, citata minimamente ma senza scendere nei particolari, anche se il frontman dei Megadeth dà l'idea di rincarare la dose quando asserisce di aver insegnato al chitarrista degli Slayer il tritono del diavolo.

Ovviamente a chi odia o prova una semplice antipatia per Dave Mustaine non mi sento assolutamente di consigliare questa autobiografia, scritta con ironia, autocritica e giudizi al vetriolo, nel pieno stile del leader dei Megadeth. Per tutti gli altri invece può essere interessante, è comunque uno spaccato della storia del nostro genere, dai primi anni nella Bay Area fatti di ambizioni e pance vuote ai successi nelle grandi arene. In determinati momenti potrà sembrare un po' prolisso nella narrazione di determinate cose che riguardano meno la sfera musicale ma, nella logica della tipologia del libro, è prevedibile che esistano.

Genio incompreso o stronzo arrogante? Cospirazionista o credente? Asso della chitarra o cantante adattato? Antimilitarista o repubblicano? Semplicemente Dave Mustaine, prendere o lasciare.

::: RIFERIMENTI :::
Autore: Joe Layden
Titolo: Mustaine
Editore: Arcana
Collana: Arcana Musica
Dettagli: 356 pg, brossura
Prezzo: 22 €



Gianluca
Sabato 8 Aprile 2023, 0.11.29
38
A livello musicale un grande. So far e RIP due pietre miliari del trash metal. Come uomo e come carattere sicuramente divisivo ma con i megadeth ha contribuito non poco alla musica metal
N�esis
Venerdì 7 Aprile 2023, 9.41.26
37
commento perfetto quello di tbone77
Tbone77
Giovedì 6 Aprile 2023, 21.52.41
36
Io credo che dave Mustaine sia uno dei più grossi macina riffs della storia del metallo pesante. Nn è sempre stato una persona equilibrata e sicuramente la vicenda di metallica lo ha profondamente segnato. Però ci ha donato grandi album, noi ci abbiamo guadagnato, due super band invece di una......
Vitadathrasher
Giovedì 6 Aprile 2023, 21.04.26
35
Un genio creativo, giustamente padre padrone della sua band. Alcuni riff trovo siano davvero originali. Un bene che sia stato cacciato dalla ex band. Forse oggi dovrebbe rientrarci per risollevare non le finanze ma il nulla musicale.
Marco
Giovedì 6 Aprile 2023, 16.47.37
34
All\'inizio della sua carriera droga ed ego gli stavano rovinando la vita e carriera poi si un pò ripreso ,per poi rendersi conto di aver fatto scelte sbagliate ora però che si è convertito, non è più lui, l\'ho visto in un video è invecchiato tantissimo, Mick Jagger in confronto sembra un 40 enne!!!
Akira Fudo
Giovedì 6 Aprile 2023, 9.36.47
33
Ho sempre pensato che gli aspetti più ruvidi del carattere di Megadave emergano chiaramente nei suoi dischi, in particolare l\'apparente eccesso di confidenza e autostima che l\'ha portato a comporre uno dei più grandi dischi thrash di tutti tempi (IMHO, forse IL più grande), ovvero RIP, ma anche a comporre brani ai limiti del ridicolo perché chiaramente fuori dalle sue corde... e se, presa nel complesso, la discografia dei MD può essere considerata inferiore a quella di Metallica e Slayer pur vantando un picco assoluto è proprio per i continui alti e bassi che riflettono la personalità del leader maximo.. ripeto, il tutto secondo la mia personalissima valutazione, non intendo scatenare un sfilza di commenti su quale band sia migliore
Philosopher3185
Mercoledì 5 Aprile 2023, 20.52.37
32
@dantes;non e\' che Mustaine si sente una specie di Dio LUI SI CREDE UN DIO e\' diverso!in parte sono d\'accordo con te,pur essendo una biografia ben scritta e ricca di anedotti e\' anche vero che Mustaine si rivela per cio\' che\' realmente e non cio\' che crede di essere;una persona ambigua,con un ego smisurato e la tendenza a rimarcare l\'ingiustizia subita dalla sua ex band,le spacconate,il dare la colpa agli altri e lo sparlare di coloro che hanno suonato nella sua band.
dantes
Mercoledì 25 Luglio 2012, 11.35.57
31
... mustaine dave è stato musicalmente uno dei miei idoli e sempre lo sarà, per ciò questo libro, aldilà dei tanti anneddoti e della storia in se, mi ha un pò deluso e confermato comunque quanto sia comprensibile che sia un soggetto che finisce col dividere l'opinione pubblica in modo molto più estremo di tanti altri ... è un musicista che merita rispetto, ma questa biografia è davvero troppo auto-celebrativa, anche solo dal semplice commento alle proprie fotografie ... troppo perfetto in tutto, come "innovatore", nel sesso, con le donne, nei trionfi ma soprattutto negli errori ed i difetti (quelli impossibili da nascondere o non ammettere a se stessi), i quali sono sempre descritti sotto una luce strana, troppo auto-giustificati ... Non so alla fine resta sempre la sensazione di una persona che in fondo si è sempre sentita una specie di dio ... non dicendolo mai direttamente ma cercando di farlo pensare alle persone convincendole attraverso la narrazionee ... ed il suo vedersi e sentirsi un grande risulta in fondo personalmente un boomerang, e quindi solo molto patetico ... e mi dispiace anche tanto perchè ascolto i megadeth da una vita, ho tutto, mi sono sempre piaciuti e spesso adorati.
Hook In Mouth
Martedì 3 Gennaio 2012, 17.43.03
30
Ok bella. comunque quel libro me lo compro prima o poi.
Er Trucido
Lunedì 2 Gennaio 2012, 17.44.38
29
@Hook In mouth: non c'è problema, tutto chiaro. La frase dell'articolo era per spegnere prima che nascessero possibili focolai sulla questione, in linea di massima mi sembra che io e te la pensiamo uguale
Khaine
Lunedì 2 Gennaio 2012, 15.39.03
28
Chiarissimo, grazie dell'intervento risolutore!
Hook In Mouth
Lunedì 2 Gennaio 2012, 14.46.36
27
@Khaine @Er Trucido: ragazzi forse non avete capito quello che ho detto, se rileggete attentamente, io ho detto che non è necessaria alcuna scusa per giustificare il fatto che si sia convertito, proprio perché non c'è niente di male in questo. nell'articolo c'è scritto che "se la fede lo ha aiutato è giusto rispettare la sua scelta" e io ho aggiunto che la scelta di convertirsi va rispettata sempre e comunque, anche se la fede non lo avesse aiutato. riporto una frase che ho scritto nel mio commento: "se la fede non lo avesse aiutato a rimanere pulito ci sarebbe stata una qualche giustificazione per criticare la sua conversione?" una domanda retorica la cui risposta ovvia è "no, non c'è nessuna giustificazione per criticare la sua scelta.". Dopo ho scritto: "non è che dobbiamo trovare una scusa per perdonarlo del fatto che è credente." ATTENZIONE non c'è scritto "non possiamo trovare una scusa", c'è scritto "NON DOBBIAMO trovare una scusa" proprio perché non occorre alcuna scusa dal momento che uno può credere io ciò che vuole e non c'è bisogno di "perdonare" Dave se si è convertito. Ho provato a dirlo in altre parole, ora spero che abbiate capito.
xXx
Giovedì 29 Dicembre 2011, 11.57.19
26
Mustaine è una semi divinità. I suoi eccessi, le sue frasi, i suoi umori e tutto ciò che ha fatto e detto lo hanno elevato a ciò che è, ed è giusto così.
Ra
Mercoledì 28 Dicembre 2011, 12.27.13
25
Sul brutto carattere di Dave si può dire quello che si vuole, ma a livello musicale senza il MegaDave la ns vita sarebbe stata più triste. Per fortuna che i Metallica l' hanno cacciato via, cosi abbiamo vissuto con due Super GRuppi.
Metal4ever90
Sabato 24 Dicembre 2011, 16.53.46
24
Chitarrista di grande talento, che lo avebbe potuto sfruttare ancora meglio! Tuttavia rispetto e lode massima a Megadave.
kvmetternich
Sabato 24 Dicembre 2011, 16.14.04
23
Se vi piace il personaggio, questa biografia è un must. L'unico problema , secondo me , è che come TUTTE le biografie di questi musicisti sono tutte incentrate almeno al 80% sulla droga. La droga e il sentimento di pentimento sono i veri protagonisti di queste biografie. La grave lacuna è che manca una spiegazione delle canzoni rapportate al periodo in cui sono state scritte, aneddoti sul rapporto con Marty Friedman (cazzo, viene citato DUE VOLTE a pelo! Se non fosse stato ANCHE per lui i megadeth non avrebbero avuto tutto il successo che hanno avuto. ) , o qualsiasi cosa che esuli dalla droga e si concentri sulle sue ispirazioni e critiche verso la realtà e il rapporto con la band.Ecco, questo occupa solo il 10% della seguente biografia, ed è un peccato perché è pure stato un politico e sarei stato interessato anche a scoprire questo suo lato poco chiacchierato
Robbè
Sabato 24 Dicembre 2011, 15.44.12
22
Per me Dave è e rimarrà un mito. Del suo carattere non me ne frega proprio nulla, può essere buono come il pane come intrattabile ma ha dato al mondo della musica tantissimo e solo questo è davvero notevole. Ha tutta la mia stima, mi ha fatto crescere con la sua musica.
joe
Sabato 24 Dicembre 2011, 15.39.44
21
a me viene sempre in mente quella cagata mondiale dei metallica con lou reed
Finntrollfan
Sabato 24 Dicembre 2011, 15.33.17
20
Nessun dubbio che abbia avuto un'sistenza travagliata. Musicalmente lo reputo allo stesso livello di Hetfield (Tallica e Deth sono le mie band thrash preferite a pari merito) ma a livello di persona non so perchè ma preferisco James...
Luca
Sabato 24 Dicembre 2011, 14.56.58
19
A me il caro Dave mi sta proprio sulle palle... è una questione di pelle... non lo posso proprio vedere... però non posso certo dire che sia un personaggio ininfluente nell' ambito metal, soprattutto thrash... i suoi Megadeth sono senz' altro una realtà più che importante, ma a me, sinceramente, non sono mai piaciuti nello stile e nella produzione... questione di gusti... preferisco il buon James... con le sue debolezze e incoerenze... vai James... sono con te... sei grandeee !!!
Il vichingo
Sabato 24 Dicembre 2011, 13.27.32
18
@ er trucido: si Dave o lo ami o lo odi, ma sono sicuro che a livello musicale nessuno possa permettersi di negare la sua importanza, senza dubbio un personaggio chiave nella storia del thrash
Barry
Sabato 24 Dicembre 2011, 13.16.26
17
Personaggio che, bene o male, ha segnato la storia del metal anche per il suo celebre caratteraccio. L'autobiografia è molto sentita e sincera, al di là della sua manifesta arroganza è impossibile non notare che, in fondo, anche MegaDave è un essere umano, con tanti difetti.
Er Trucido
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.52.17
16
Come capirete dalla premessa ero consapevole del fatto che il pubblico fosse diviso su di lui, quindi non c'è alcun problema
MrFreddy
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.46.41
15
@Flag: come avrai letto non sei l'unico, mica può piacere a tutti, specialmente col carattere che si ritrova
Flag Of Hate
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.45.17
14
Spero di non inimicarmi nessuno, se dico che mi è sempre stato sul cazzo.
Er Trucido
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.43.19
13
@Hook In Mouth: per me il rispetto di qualunque fede dovrebbe andare sopra ogni altra cosa, MegaDave tante volte viene crtiticato o preso in giro per la sua conversione guardando anche a quello che ha detto/fatto in passato, però se questa fede al giorno d'oggi lo tiene lontano dalle dipendenze (e leggendo il libro ci si accorge che ha provato in tutti i modi a farne a meno) si possono tollerare anche certe uscite da unto del signore che ogni tanto fa. @il vichingo: più o meno questi sono i prezzi attuali dei libri di questo tipo, io sono riuscito ad averlo con qualche euro si sconto, ma siamo lì
furia immonda
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.42.48
12
dave, te e i megadeth mi avete fatto andare quasi sempre pesantemente di corpo
Alex Ve
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.39.48
11
Date le minchiate che spara dovrebbe limitarsi a fare quel che gli riesce meglio: suonare e basta.
Il vichingo
Sabato 24 Dicembre 2011, 12.10.50
10
Per quanto riguarda la domanda iniziale e' sia un genio che un emerito stronzo !!! Grande musicista ma come persona non e' un granché. PS : 22 euro x sto libro???
MrFreddy
Sabato 24 Dicembre 2011, 11.25.13
9
Bell'articolo, lui è un ottimo musicista/compositore, ma sul personale sì, lo considero uno stronzo arrogante
tommy
Sabato 24 Dicembre 2011, 11.24.31
8
grande libro sto finendo di leggerlo...
Heaven&Hell
Sabato 24 Dicembre 2011, 11.24.20
7
Classico personaggio che si ama o si odia... personalmente la prima. Peace ... e Countdown to extinction sono dei capolavori del Metal in generale e del Thrash in particolare. Testi sublimi e da analizzare. Sprazzi di folle lucidità
Celtic Warrior
Sabato 24 Dicembre 2011, 11.03.16
6
Un grande !!! ( Auguri a tutti )
hm is the law
Sabato 24 Dicembre 2011, 10.58.42
5
Un genio della musica metal, lo è stato, lo è e lo sarà per sempre.
Khaine
Sabato 24 Dicembre 2011, 10.53.34
4
LOL ma uno è libero di credere in quello che vuole, non è che puoi condannare sulla base della fede di una persona, scusa... uno può cambiare idea tutte le volte che gli pare e fare e credere in quello che gli pare
Hook In Mouth
Sabato 24 Dicembre 2011, 10.39.18
3
bell'articolo comunque
Hook In Mouth
Sabato 24 Dicembre 2011, 10.36.46
2
"ma se lo ha aiutato a rimanere pulito è giusto rispettare la sua decisione." perché? se la fede non lo avesse aiutato a rimanere pulito ci sarebbe stata una qualche giustificazione per criticare la sua conversione? non è che dobbiamo trovare una scusa per perdonarlo del fatto che è credente.
Nightblast
Sabato 24 Dicembre 2011, 2.07.38
1
Mustaine può essere appellato come si vuole...una cosa è certa: è uno dei personaggi fondamentali della storia della musica dura. Dal suo genio sono nate alcune delle pagine più belle ed importanti del Metal...Stiamo parlando di un mito vivente.
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La cover di 'Mustaine'
ARTICOLI
24/12/2011
Articolo
MUSTAINE
La recensione
 
 
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