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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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EUROPE - Alcatraz, Milano, 04/11/2004
22/11/2004 (5135 letture)
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Ore 19,30. Si aprono i cancelli dell'Alcatraz, duemila persone lentamente entrano nel locale e fremono, consapevoli dell'importanza del ritorno degli Europe sulla scena rock mondiale. Il nuovo album convince la maggior parte dei presenti, le aspettative per una serata indimenticabile sono molto alte.
Alle ore 20 si consuma però una terribile tragedia non solo nella storia del rock, ma nell'intera storia della musica: l'esibizione dei Settevite. Premetto che il sottoscritto ama molto la musica indipendente e l'underground più estremo, e sarà un eccezione la recensione di un concerto "hard-rock" come questo. Chi scrive inoltre supporta con tutte le sue forze il lavoro delle band emergenti italiane e porta rispetto per i musicisti tutti, anche se non ne condivide le scelte stilistiche. C'è da dire però che questi Settevite non solo suonano male ma si presentano con una serie di canzoni che sfiora il ridicolo, (e pensare che hanno tre album all'attivo, che vergogna) giungendo all'apice con la cover di "Ti Sento" dei Matia Bazar in cui la cantante ce la mette tutta per farci rimpiangere la versione originale. Eppure questa band è di supporto agli Europe e presto a quanto pare sarà special guest dei Deep Purple (!!!), oltre a essere eroi dell' i-Tim Tour e di RockTV in generale. Com'è possibile tutto ciò? Verrebbe quasi da pensare che siano raccomandati, cosa che tra l'altro si vocifera... chissà... Complimenti per l'estrema civiltà al pubblico milanese che attende (quasi) silenzioso gli Europe.
Ore 21: La magia ha inizio... e che inizio! "Got To Have Faith", song che apre anche il nuovo album, scuote l'Alcatraz ed il duetto successivo "Ready Or Not" - "Superstitious" lascia presagire qualcosa di veramente buono: dopo soli tre brani il pubblico è in delirio, i ragazzi saltano, pogano, divertimento allo stato puro per farla breve.
La band sembra aver azzeccato tutte le scelte, ricercando un equilibrio tra pezzi nuovi (che dal vivo suonano alla grande, sopra tutte "Start From The Dark" e "Flames", e persino la bonjoviana "Hero") e pezzi vecchi: il pubblico esplode all'intro pianistico di "Seven Doors Hotel" song tratta dal primo album ed alle prime note del riff di "Wings Of Tomorrow", title track del secondo.
Furbissimo il set-list degli Europe che fa attendere con ansia le canzoni del loro disco di maggior successo, ovvero "The Final Countdown". "Heart Of Stone" è la prima ad essere eseguita, per poi continuare ancora a previlegiare brani del nuovo album e di "Prisoners In Paradise" (tra cui l'eccellente "I'll Cry For You"). Joey Tempest salta, si scatena, fa cantare il pubblico, distribuisce acqua agli assetati delle prime file, suona con la chitarra un'acustica e struggente "Carrie" (seppur evitando gli acuti più ostici, onere lasciato al pubblico sognante)... insomma un frontman puro; John Norum, guitar hero della situazione trascina la folla coi suoi riff che dal vivo suonano molto più"metal" del previsto; Mic Michaeli, molto più presente dal vivo che nel missaggio dell’ultimo album, è letteralmente osannato dalla folla, quasi più di Norum; la sezione ritmica è solida e rocciosa col basso di Leven e con la batteria di un “coattissimo” Ian Haugland.
Il concerto esplode nel finale: "Cherokee" e "Rock The Night" suonate con un energia spaventosa e la grande conclusione : "The Final Countdown" (in questo caso il buon Joey azzecca tutti gli acuti) riportano i presenti indietro nel tempo, negli anni '80, anni in cui il rock era semplice, orecchiabile, ma anche coinvolgente e devastante nella dimensione live. In parole povere: i capelli si scotonano, il sound cambia, il kitch lascia spazio a un look da rocker quarantenni, ma la musica rimane sempre ad altissimi livelli.
Unica nota stonata (Settevite a parte): un paio di song in più dal secondo album potevano essere estratte (peccato) , anche se la scelta dei pezzi ha convinto comunque la maggior parte dei presenti, che escono dall'Alcatraz a fine concerto, stanchi, sudati, ma felici per aver assistito ad un vero show. D'altri tempi.
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Bella Recensione ! Correggo solo che oggi Joey Tempest Carrie e le altre perle targate anni 80 dopo un lungo rodaggio vocale di questi ultimi anni dopo il loro ritorno le alza tantissimo è in grnde forma ! Lo conferma il nuovo DVD ! Ciaoo ! |
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