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NASHVILLE PUSSY - Vicenza/Roma, People Club/Init, 03-04/02/2012
07/02/2012 (3299 letture)
VICENZA, VENERDI' 3 FEBBRAIO 2012
E' quasi un normale venerdì sera nella città del Palladio. Vedete, qui, in un normale venerdì sera, per chi ha meno di 78 anni non ci sarebbe molto da fare: si potrebbe andare a fare una passeggiata nel bellissimo centro storico, si potrebbe uscire con gli amici in qualche buona birreria (ne conosco quattro o cinque veramente favolose), o si potrebbe andare in un'altra provincia o regione a vedere un bel concerto metal. Perchè qui la scena live è praticamente morta: salvo qualche eroe che si immola per il divertimento dei (pochi) metallari e rockettari vivi della città, tutto tace. Ma questo non è un normale venerdì sera, perchè questa sera Vicenza torna a muoversi. Ed io, fisicamente provato dal freddo che negli ultimi giorni ha indebolito il mio sistema immunitario, terminata la classica cena di famiglia accendo il motore e mi dirigo al People Club.

THE LEGENDARY KID COMBO
La sala concerti del locale è già quasi piena quando arrivo. La differenza di temperatura tra fuori e dentro è notevole: meglio dentro! Tempo di ordinare un whyskey e faccio la conoscenza dei The Legendary Kid Combo, una band che prima d'ora non avevo mai ascoltato ma che mi ha colpito molto favorevolmente -e come me, anche il resto del pubblico, formato in parte da persone che già conoscevano la loro musica. I ragazzi propongono una mistura indefinibile nei suoi contorni precisi di punk (tracciato dalla velocità dei brani), di varie influenze folk rock (presenti nelle armonie melodiche e scanzonate), di rockabilly (ravvedibile nello stile vocale). Il tutto fa molto "America" ma anche molto "Italia": scusate se non riesco ad essere più preciso di così, ma mi è veramente molto difficile rendere chiaro a parole il tipo specifico di musica suonato dalla band, considerato anche che nel gruppo -oltre alla strumentazione tradizionalmente elettrica- è presente anche una chitarra acustica, un banjo, una fisarmonica ed un contrabbasso (in luogo del basso). Comunque sia, stanti queste premesse, direi che la definizione auto-affibbiatasi dal gruppo (cocka-billy) ci sta alla grande! Lo spettacolo dei The Legendary Kid Combo trasforma, nei primissimi istanti dei suoi 45 minuti di durata complessiva, il People Club in una vera e propria sagra di paese. Ed anche se quà e là (più che altro all'inizio dello show) c'è stato qualche canonico intoppo col bilanciamento dei volumi, poco importa: non dimenticherò molto facilmente quest'esibizione. E, statene certi, la prossima volta mi presenterò molto più preparato sulla musica della band. In una sola parola? Consigliatissimi!

NASHVILLE PUSSY
Potevo forse esimermi dal riempire il cambio palco tra una band e un altra con un buon boccale di birra? Certo che no. Debbo dire a tal proposito che il servizio è stato molto rapido: solitamente la gente, terminato uno show, si ammassa contro il bancone per refrigerarsi e, nelle serate affollate come questa, bisogna aspettare qualche minuto per poter bere qualcosa, ma in questo caso i barmen sono stati dei fulmini! Al contrario, i Nashville Pussy si fanno attendere forse qualche minuto di troppo, creando positiva tensione in chi è venuto qui apposta per loro. Ma quando i Nostri salgono sul palco, tutto scompare in una nuvola rock: la voce di Blaine Cartwright è ruvida, come fosse un Lemmy americano e chitarrista, come se al posto della gola avesse una grattugia; i suoni sono potenti, rocciosi, riempiono ogni angolo del club vicentino e ti entrano dentro, come se volessero strapparti l'anima; Ruyter Suys è una vera e propria tigre del palco, la sua performance chitarristica è infuocata, come se si trovasse di fronte a 50.000 persone. Ragazzi, fidatevi: i Nashville Pussy sono una band pazzesca! Ed il pubblico del People Club, non più abituato ad assistere al grande rock, rimane stregato dall'esibizione dei nostri sin dai primissimi secondi di spettacolo. Un concerto praticamente ininterrotto, dato che i Nashville Pussy non si fermano neanche per accordare le chitarre (e quando lo fanno, quasi non ce ne si accorge). Purtroppo però, ad un certo punto -se la memoria non m'inganna dopo Keep On Fucking- sono io che sono costretto ad interrompere la visione: è già passata l'una e, oltre alla mia vacillante condizione fisica, sabato mattina devo onorare degli impegni lavorativi; il freddo che c'è la fuori mi spinge a partire subito, anzichè rischiare di schiantarmi per il sonno o per una lastra di ghiaccio. Fuori ci son pur sempre sei gradi sotto zero! Già, meno 6 gradi. L'unica cosa -a livello di concerti metal- in comune oggi a Vicenza ed a Roma. Già, proprio Roma, laddove i miei fidi colleghi di redazione, Fabrizio Giosuè "Fabriziomagno" ed "Persephone", sabato 4 febbraio all'Init assisteranno al concerto dei Nashville Pussy, come da report che segue subito qui sotto. E a Vicenza? Beh, a Vicenza, sabato 4 febbraio, c'è Milva al Teatro Comunale. Ed io, arrivato a questo punto ed esclusi i ringraziamenti verso gli organizzatori Rocky Rocketz Management ed il People Club per la bella serata, scusate ma non ho più niente da dire.

ROMA, SABATO 4 FEBBRAIO 2012
Roma è coperta di neve, il ghiaccio limita il traffico e i mezzi pubblici non passano, ma stasera c’è del sano, fottuto rock’n’roll all’Init, suonano i Nashville Pussy e non si può mancare ad una serata che si preannuncia bollente nonostante il -6 del termometro. Arrivati io ed "Persephone" al locale veniamo a sapere che, a causa del maltempo, non ci sarà il gruppo spalla; suoneranno, infatti, solo gli attesissimi headliner della serata.
I Nashville Pussy sono delle vere mele marce dell’hard rock e sanno come far scaldare la platea: tempo un paio di pezzi (Say Something Nasty e Johnny Hotrod) e sembra di essere in una cazzo di bettola alla Blues Brothers, manca solo la rete metallica davanti al palco! La platea è poco numerosa, circa settanta spettatori o poco più, eppure il casino prodotto è notevole; in effetti una volta che i quattro rockers attaccano gli strumenti agli amplificatori è impossibile rimanere fermi, il groove prodotto dalla band ti prende dentro e non hai altra scelta se non muovere il culo! La scaletta prosegue con le varie All Fucked Up, She’s Got The Drugs, I’m So High e Speed Machine, tra riff blueseggianti, stacchi imponenti e melodie accattivanti. La musica dei Nashville Pussy è l’ideale colonna sonora per interminabili viaggi in macchina sulle afose e fumanti strade dell’America, a bordo di immense Cadillac cabrio dagli improbabili colori pastello. Ma oggi siamo a Roma, la città è gelata e i Nashville Pussy ci stanno scaldando a suon di bordate rock’n’roll. Si prosegue con Strugging Cock, I’m The Man e High As Hell: si balla, si canta, ci si abbraccia e ci si diverte, qualcuno prova ripetutamente a fare stage diving, ma guai a mettersi davanti a Ruyter Suys, che con un calcione vi rispedisce nel pit! La bionda chitarrista è la vera anima della band: quando suona la chitarra, seppur lucida, dà l’impressione di essere posseduta dal verbo del rock, lei e la sei corde sono un’unica cosa, tra loro c’è un rapporto molto intimo, e chi le osserva non se ne può non rendere conto. Il resto del gruppo è più statico, chi a causa di alcool e fumo (Blaine Cartwright, che si gusta anche quello offerto dalle prime file), chi perché con una personalità più riservata seppure molto rock (la nuova bassista, sostituta di Karen Cuda), mentre il buon Jeremy Thompson picchia in maniera animalesca il proprio drum kit. A volte ho anche avuto la sensazione che dalla porticina laterale potesse, da un momento all’altro, entrare il Jack Black di School Of Rock, tutto Gibson a tracolla e assoli selvaggi, ma il bravo attore non compare e a fare scena ci pensa la simpatica Ruyter, donna dannatamente sensuale ed energica nonostante l’effetto distruttivo del tempo, buttandosi a terra, strusciando la sua SG sulle casse spia, leccando il microfono o ammiccando in maniera provocatoria ai maschietti delle prime file. Lo show continua con le varie Go To Hell, Milk Cow Blues (spettacolare!), l’inno Keep On Fucking e Why Why Why: ormai è delirio totale, le teste dondolano e le chiome svolazzano senza un solo attimo di riposo. I Nashville Pussy tornano sul palco per il bis a suon di Pamparius e dell’ultimo classico Go Motherfucker Go, con i musicisti sudati e spogliati e i fans altrettanto distrutti dall’intensa ora di sudicio rock’n’roll.

Nonostante i rocamboleschi viaggi a piedi per raggiungere il locale e tornare a casa (quaranta minuti di cammino sul ghiaccio), compresa la paura di non riuscire ad arrivare in tempo e di ritrovarci in molto meno che quattro gatti, invece, una volta varcate le porte dell’Init, ci ha investito un’atmosfera che, più che calda, si è trasformata in infernale.

Finito lo spettacolo si riprende la strada di casa: passeggiare con la propria fidanzata in una Roma spolverata di neve è quanto di più romantico ci sia; ci guardiamo, ridiamo e il pensiero di entrambi è uno solo… la conclusione del concerto, quando una straripante Ruyter, dopo aver mandato in feedback la strumentazione, girandosi di schiena in un gesto inequivocabile non esita a lanciare a tutti la sua ultima sfida da bordo palco: “E adesso baciatemi il culo, signore e signori!”.
Il rock’n’roll è questo, e Ruyter e i Nashville Pussy sono molto rock’n’roll.

Live report relativo al concerto di Vicenza a cura di Nicola Strangis "Khaine"
Live report relativo al concerto di Roma a cura di Fabrizio Giosuè "Fabriziomagno"
Tutte le foto, scattate durante il concerto di Roma, a cura di "Persephone"



Elluis
Domenica 12 Febbraio 2012, 19.09.14
10
@Alzailcorno beh, 1h e 20 è un tempo normalissimo per un'esibizione dei Dropkick, e in generale di tutte le band punk/hardcore: ci sono gruppi che fanno anche meno tipo 1h, o 1h e 10, quindi non ti è andata male !
alzailcorno93
Domenica 12 Febbraio 2012, 14.31.54
9
@Elluis: i DM sono stati veramente fenomenali però nel complesso mi aspettavo moolto di più da loro, dato che hanno suonato circa 1 ora e 20 min e hanno tralasciato tante,troppe canzoni facendone invece altre secondo me evitabili, prima fra tutte la cover finale di tnt...
Elluis
Sabato 11 Febbraio 2012, 15.29.35
8
@Alzailcorno come sono stati di DM? Anche io volevo andare a vederli, così come volevo andare ieri a vedere gli House of Lords a Lodi, ma mi preoccupavano un po le strade, e ho rinunciato.
il vichingo
Sabato 11 Febbraio 2012, 14.37.09
7
Bel concerto quello di Vicenza, a pochi km da casa... un vero peccato che non sia potuto andare quella sera
alzailcorno93
Sabato 11 Febbraio 2012, 14.29.19
6
ero sicuro che khaine non poteva resistere ad una serata del genere in quel di Vicenza anch'io dovevo esserci però alla fine sono andato a vedermi i dropkick murphys a Torino e vi assicuro che c'era anche troppo pericolo in strada!!!!
HeroOfSand_14
Giovedì 9 Febbraio 2012, 14.42.06
5
Da non credere!!!! Ho visto quest'estate dal vivo i leggendai Kid Combo nel mio paese di 2500 abitanti in Trentino, ed è stranissimo vederli così famosi da andare con quegli americani!! Grande band, forse canzoni un pò uguali, ma hanno dato una carica pazzesca!
Cuordipietra
Mercoledì 8 Febbraio 2012, 16.30.08
4
Gnocche e Redneck. Serate di classe
Lizard
Mercoledì 8 Febbraio 2012, 8.55.16
3
Esatto comunque i Pussy si confermano una band trita-bassiste.... Karen Cuda (che peccato che sia andata via... Molto simpatica e tra l'altro decisamente più carina di questa, a giudicare dalle foto) era già la terza che cambiavano, se non ricordo male. Comunque... Qué Viva Rock!, come direbbe il nostro Billo
Khaine
Mercoledì 8 Febbraio 2012, 8.38.10
2
A noi il pericolo ci fa un pippone!
Lizard
Mercoledì 8 Febbraio 2012, 8.34.59
1
You can't stop rock'n'roll!!!! Grandissimi!!!!! Nashville Pussy over the top!!!! Ohhh... Ora che ho sfogato il mio istinto di fanboy, complimenti a tutti per lo sprezzo del pericolo in nome del rock'n'roll
IMMAGINI
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La locandina del concerto di Vicenza
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