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BLACK SABBATH - I Signori delle Tenebre
08/05/2012 (7658 letture)
La storia infinita dellheavy metal ci ha tramandato tanti racconti, moltitudini di musicisti spettacolari e band monumentali, aneddoti curiosi; alle radici, per, ci stanno quattro ragazzi di Birmingham, che quasi per caso misero in piedi una band ritenuta progenitrice: i Black Sabbath, tra le pochissime ad essere riconosciute allunanimit per aver introdotto le peculiarit predominanti dellheavy metal sound. Duri, pesanti, lenti e oscuri, troppo oscuri per unepoca accecata dalle illusioni sessantottine, i Black Sabbath hanno riscritto la storia della musica dura, rappresentando una delle prime forme di estremismo sonoro. Quei quattro ragazzi erano Ozzy Osbourne, un disadattato che canter di allucinazioni psichedeliche e mosaici floreali dissolti sotto colate dipocrisia, Tony Iommi, chitarrista dal tocco trepidante nonostante le dita mozzate, bulletto scolastico e padre di ogni forma embrionale di riff che oggi possiamo immaginare, Geezer Butler, freak appassionato di magia nera che cercava di portare i colori di Woodstock tra le ciminiere di Birmingham, e Bill Ward, granitico esecutore di un sabba rivoluzionario. La leggenda li incoroner grandi, grandissimi, pionieri e sperimentatori, partiti con lobiettivo dichiarato di divenire i nuovi Cream e finendo con laprire strade inimmaginabili, assoluti precursori di una nuova modalit di intendere la musica. Il loro concittadino Rob Halford, uno che di metalli pesanti se ne intende eccome, dir di loro che erano straordinari, perch avevano le radici nel progressive rock, nel blues e nel jazz; secondo lo screamer britannico, alcuni dei loro primi lavori sono straordinari da ascoltare, perch contengono tutti quegli elementi prog, blues e jazz, ma avvolti nelle nuove sonorit heavy metal, in questo nuovo modo di scrivere musica. Lelenco di tributi e riconoscenze che le successive schiere di musicisti hanno riconosciuto ai quattro progenitori della nostra specie sarebbe sterminato e privo di confini, quindi ci limitiamo al virgolettato di Halford, sufficientemente attendibile; anche perch nemmeno lascolto continuato, approfondito e martellante di quei primi cinque o sei album potrebbe veramente bastarci per comprendere appieno lapporto epocale innestato nella musica rock dal four pieces albionico, considerato che mai potremmo calarci nella realt vergine di fine anni sessanta e ripulire le nostre orecchie di tutto quello che diamo per scontato esistere. Possiamo solo immaginare, apprezzare e rendere grazie, magari andando a ripercorrere le vite e i controversi saliscendi incontrati decennio per decennio da queste autentiche icone, naturalmente inserendo un loro disco nel lettore e gustandoci una volta di pi Electric Funeral, NIB, Into the Void o uno qualsiasi dei loro classici intramontabili, solidi ed inscalfibili anche di fronte alla tirannia del tempo. Perch, ben risaputo, le leggende non hanno et, ma durano in eterno.

Lenorme appeal mediatico e la sua figura tenebrosa, ricca di leggende metropolitane ed aneddoti succulenti, ne fa lemblema per antonomasia della leggendaria formazione britannica: Ozzy Osbourne la figura centrale, forse un po perch il cantante sempre il pi esposto ai riflettori, un po perch questo personaggio per essere analizzato e spiegato a tutto tondo meriterebbe non un articolo ma una serie di libri. Contorti labirinti mentali, forsennate pazzie assortite, una voce un po cos che per ha suggellato dischi rivoluzionari e testi importanti, ora portatori di tematiche occulte ed ora denunce di drammatiche realt sociali, ma anche romantici, orrorifici, fantasiosi, psichedelici: la gamma di argomenti pressoch infinita e sintetizzarli utopia. Linfanzia di Ozzy, nato a Birmingham il 3 dicembre 1948, quella classica di un comune sfigatello di provincia, vessato dai compagni per i suoi problemi di dislessia e balbuzie; il ragazzino era anche portatore di un grave deficit dellattenzione e non riusciva a concentrarsi su una cosa per pi di un minuto; peraltro la dislessia non era ancora diagnosticabile, al tempo, e gli insegnanti lo definivano semplicemente stupido. La sua fu uninfanzia estremamente povera, portata avanti a stento dalla madre mentre il padre faceva i turni in fabbrica in cambio di un salario da fame, come ricorder in seguito proprio Ozzy, che dormiva assieme ai fratelli nello stesso letto, privo di lenzuola: per coprirsi, usavano vecchi cappotti. Il cantante, tuttavia, affermer che non ci mai mancato un pezzo di pane sopra la tavola. Tony Iommi, un bullo piacente e ammirato dalle ragazze, era tra i suoi principali rivali; i Beatles, per contro, rappresentavano la sua piccola ancora di salvezza. Li adorava. La musica entr dunque nellesistenza di Ozzy, che entr nei The Black Panthers contro la volont del padre (che lo voleva commerciante) ma senza tentare la strada parallela di un lavoro pi o meno comune: fece il tester di clacson per auto, il macellaio in un mattatoio (Ebbene s, il mio lavoro era uccidere!), lidraulico ed il muratore, secondo alcune leggende ebbe persino unesperienza presso una ditta di pompe funebri, ma non si sentiva tagliato per mestieri simili e sentiva un fuoco troppo forte ardere dentro di s, che per gli causava anche guai; si diede infatti ai piccoli furti, fin al fresco da adolescente dopo aver tentato di rubare un televisore e, scontando la pena, si tatu sulle dita le lettere che componevano la parola Ozzy, come un folle psicolabile che giungeva a incidere la propria pelle nei momenti di massima incompiutezza, come un ragazzino fragile che faticava a trovare s stesso ed aveva bisogno, forse, soltanto di maggior affetto, di una mano che lo guidasse verso let adulta e che invece non riusciva davvero a scorgere. Lui stesso ha detto di esser sempre stato una testa calda, e di essersi meritato i cazziatoni del padre: si viveva al confine con la povert, e ancora oggi il futuro Madman ricorda di come il padre passasse le domeniche al pub, in compagnia di uno zio di Ozzy, cercando di annegare le sofferenze nellalcool: scivolare indietro e diventare povero sempre stata la mia paura pi grande. Lasciata la prigione, Ozzy milit in varie band, si pot comprare un piccolo amplificatore (grazie ad un prestito del padre) e attir lattenzione di Iommi e Bill Ward con un annuncio: cercava gente per imbastire dei concerti, e i due ragazzi -increduli di ritrovare il vecchio Ozzy Zig nelle vesti di cantante- gli andarono incontro, portando assieme Geezer Butler. Nacquero cos, per caso, i Polka Tulk Blues Band, i futuri Black Sabbath, che nelle tematiche inquietanti vengono spinti proprio da unidea di Ozzy: se la gente paga per vedere film terrificanti, perch non potrebbe farlo anche per ascoltare canzoni altrettanto spaventose? linizio di una saga sorprendente, che muove i primi passi nel blues e nel jazz, vira verso lhard rock pi ruvido e termina la sua corsa alla soglia dellheavy metal nascente, sancendo parametri e ponendo stilemi seguiti per decenni da intere generazioni. Ma, al tempo stesso, un tuffo irreversibile nella fama, porta dingresso per lo sbando totale, fatto di alcool e stupefacenti. Di pari passo con album leggendari e rivoluzionari come Paranoid, Master of Reality o Sabbath Bloody Sabbath, la band andava disgregando la propria fortuna sotto i colpi della sregolatezza. Innumerevoli anche gli aneddoti divertenti sul suo conto, ancor pi succulenti quando raccontati da diretti interessati come Tony Iommi: 'Ozzy era debole di vescica. Una sera siamo andati in un locale e ci siamo completamente sbronzati; Ozzy si era addormentato su un divano e, quando stavano per chiudere, il buttafuori ha detto: 'Sar meglio che lo portate via'. E io: 'Me ne guardo bene. Se non vuoi che rimanga qui, meglio che ci pensi tu'. Allora lui fa: 'Vaffanculo, lo porter fuori io'. Lha sollevato, se l caricato su una spalla e Ozzy si pisciato addosso, bagnando tutto labito di quel tizio. A un certo punto in albergo ci siamo potuti permettere delle stanze doppie. Geezer e Bill si dividevano una stanza, mentre io e Ozzy stavamo nellaltra. Andava bene cos, ma Ozzy si svegliava alle ore pi assurde. Accendeva la tv a tutto volume e poi si faceva una doccia. Io saltavo su chiedendomi cosa diavolo stesse succedendo, spegnevo la tv e tornavo a letto. Lui usciva dalla doccia e riaccendeva il televisore mettendolo di nuovo a tutto volume, lo sentivo saltellare in giro e fare casino. A quel punto, pensavo, tanto vale che mi alzi anchio. Ma anche quando ci siamo potuti permettere una stanza per uno, non che le cose siano molto cambiate. Mentre ero a letto, a Dio solo sa che ora, sentivo bussare alla porta. Rispondevo ed era Ozzy: 'Non che hai da accendere'? 'Sai che ore sono? E tu, cazzo, mi svegli per chiedermi da accendere'! Ozzy, che aveva reso inconfondibile il sound pesante imbastito dai compagni attraverso la sua sgraziata voce nasale, incocci anche contro un triste periodo di depressione in seguito alla morte del padre, lasci la band, torn e la lasci di nuovo dopo due dischi dallimpatto minore, croll nella psicosi maniaco-depressiva -che lo port a chiudersi in albergo per un anno, con la sola compagnia di alcool e droga- e si risollev grazie allaiuto di Sharon, futura manager e moglie, che lo aiut a mettere in piedi un fortunato progetto solista. Grazie allapporto di un chitarrista sopraffino come Randy Rhoads, il Madman riprese il flusso della sua carriera, rilasciando una buona serie di album avvincenti e di gran livello come Blizzard of Ozz, Diary of a Madman e Bark at the Moon tanto per citare quelli pi celebri.

La sfortuna non aveva per smesso di perseguitarlo e gli port via il buon Rhoads, divenuto suo grande amico e rimasto vittima di un incidente aereo: ancora una volta la ripartenza fu lenta e dolorosa, vide Ozzy tornare on the road con i Sabbath per il Live Aid del 1985, sterzare allhair metal con il suo progetto solista ed affiancare i nascenti astri Metallica nel tour di Master of Puppets, prima di accogliere nella sua band il valido guitarist Zakk Wylde. La popolarit del Signore delle Tenebre, anche grazie ad una serie di congiunzioni astrali -il suo passato nobile nei padri dellheavy metal, il fascino misterioso ma tutto sommato simpatico della sua figura irriverente, un buon pugno di album potenti ma easy-listening e radiofonici da solista- era in prepotente ascesa e venne confermata, negli anni novanta, dal progetto vincente di creare un suo tour itinerante, lOzzfest. Nel 1998 ci fu anche una nuova reunion con i Black Sabbath (anche se limitata allattivit live), mentre in seguito il Madman si far conoscere anche al di fuori del circuito metal grazie al fortunato (ma discutibile) reality show The Osbournes, che lo ritraeva tra le mura di casa, con la sua folle famiglia: limmagine che traspare di Ozzy quella di un signore un po folgorato, provato da anni di eccessi, rintronato ma simpatico. Di sicuro, pi che timore incute tenerezza. Innumerevoli i tentativi di suicidio che le biografie gli affibbiano, indicibili le sfide a colpi di sconcezze con quellaltro pazzo scatenato di Nikky Sixx (formiche sniffate e urina leccata) e le leggende metropolitane costruite sulla sua figura: secondo le varie assurdit che gli vengono attribuite, Ozzy avrebbe fucilato i suoi diciassette gatti, staccato a morsi la testa ad un pipistrello e ad una colomba [ma queste sono cos celebri da meritare lomissione per banalit], tentato di strangolare la moglie e subito una maledizione da una setta satanica, motivo per cui porta sempre al collo una croce di metallo fatta immergere nellacqua santa. Di sicuro, ha urinato sui resti di Fort Alamo, in Texas (1982), meritandosi un bando che gli imped di suonare da quelle parti per una buna decina di anni. Altrettanto di sicuro, ha rappresentato meglio di chiunque altro la follia, la psicosi, lessenza incontrollabile e allucinata delluomo, ha provato sulla propria pelle una serie interminabile di sventure e lui stesso si dichiara miracolato. Un sopravvissuto, un figlio della societ moderna, folle di suo ma esponenzialmente aggravato dallo stress, dalla frenesia e dalla degenerazione dei tempi contemporanei. Un debole, un emarginato, deriso da tutti ma capace di sfatare la regola del pi forte: salito alla ribalta, ha fatto storia, senza mai sanare i suoi difetti, siano essi il carattere ingestibile ed infantile oppure la voce non certo da cantante provetto; ce lha fatta ed ha incarnato nella sua immagine il buio tenebra accostato per antonomasia allheavy metal, divenendone il Padrino, la figura pi conosciuta, rispettato e amato da tutti nonostante non sia certo il duro, il saggio o il lungimirante portatore di valori che potremmo aspettarci, noi adepti che -privi di pregiudizi- ben conosciamo le virt insospettabili di cui godono tanti grandi alfieri della nostra musica. Eppure Ozzy anche profondamente buono, forse ancora il ragazzotto dislessico che a quattordici anni voleva farla finita, forse nemmeno si merita i figliocci viziati e superficiali comparsi nel suo reality; su di lui stato detto e scritto di tutto, gli osservatori esterni lo bollano come uno psicopatico drogato e poco raccomandabile o, nel migliore dei casi, come un efferato e crudele emissario del Male. Nessuno, in realt, lo conosce per quello che : un eterno bambino incompreso, cresciuto in un mondo che corre troppo veloce e che, alla fine, voleva solo cantare per vivere, come i suoi amatissimi Beatles, perch di lavorare non ne aveva proprio voglia. Ha finito per scrivere pagine di storia, ha incanalato nella propria voce gli albori dellheavy metal e nei suoi comportamenti sintetizzato le intemperanze -anche goliardiche e perdonabili- degli adolescenti dediti allheavy rock; avr pur strizzato locchio al business (con i suoi album solisti, ma anche con progetti paralleli come il reality, pubblicit e affini), ma tutto gli si perdona, tutto gli si concede, perch lui pur sempre Ozzy Osbourne: nonostante le innumerevoli follie, come si fa a non amare uno cos?

Eppure, se di importanza storica e reale talento musicale vogliamo parlare, non possiamo che tirare in causa Tony Iommi, uno che veramente pu fregiarsi del titolo di precursore. Fu lui, per primo, ad abbassare laccordatura della chitarra, generando il sound cupo e pesante tipico dellheavy metal, anche a causa di una menomazione delle falangi avvenuta sul lavoro (cos racconta la leggenda); sempre lui si rivel dalla prima ora una fucina di riff potenti ed opprimenti che stabilirono tutti gli standard dai quali, nei decenni successivi, lheavy metal muover verso le direzioni pi disparate. Imitato da eserciti di adepti, Iommi considerato un chitarrista straordinariamente avanti coi tempi, dalle cui dita sgorgarono riff e soluzioni successivamente ascoltate e riascoltate fino allo spasimo: tutto ci che oggi concepiamo come heavy metal deriva quasi unicamente dalla sua tecnica, dal suo tocco caldo ma corposo e roccioso, dallilluminazione grazie alla quale decise di avventurarsi in sentieri tanto oscuri e rarefatti. Tony Iommi, essendone lunico membro rimasto fisso nel corso delle loro svariate decadi di attivit, rappresenta la bandiera mai ammainata del moniker Black Sabbath, o meglio ne la rappresentazione stessa: senza di lui la band non avrebbe motivo di esistere, non un componente interscambiabile ma il motivo stesso per il quale questa realt si mantenuta in piedi anche quando il tempo avrebbe voluto sconfiggerla. Lintuizione non fu solo merito del baffuto chitarrista, anchesso nato a Birmingham (il 19 febbraio 1948), ma fu voluta anche dal caso e da una disgrazia che avrebbe potuto essere drammatica: in officina, una pressa gli amput le falangi superiori del medio e dellanulare della mano destra. Per il ragazzo, che gi aveva avuto lopportunit di esibirsi come turnista tra le file dei rinomati Jethro Tull (1968), fu un colpo durissimo. I tentativi di riattaccare le parti mozzate furono vani ed il ragazzo croll in un periodo di profonda depressione non potendo pi suonare il proprio strumento: reag con il carattere e lintelligenza, incoraggiato dal precedente di un chitarrista rom rimasto menomato (Django Reinhardt), prima costruendosi delle protesi -ottenute fondendo e sagomando la plastica di alcuni tappi di flaconi di detersivo- e poi abbassando di un semitono laccordatura della propria chitarra. da qui che si sviluppa una storia destinata a diventare epopea: corde pi morbide ma sonorit ferocemente pi solide, per lepoca. Ritrovandosi di fronte al vecchio rivale di scuola, Ozzy Osbourne, il giovane chitarrista riversa tutta la sua passione e la sua qualit nei neonati Black Sabbath, dopo la partecipazione a progetti differenti come i The Rockin Chevrolets, i The Rest ed i Mythology: gli esordi sono da sestetto, con sonorit blues e jazz che presto lasciano spazio al prepotente wall of sound che diventer tipico non solo del sinistro four pieces inglese ma, addirittura, di un intero nuovo genere musicale. L'heavy metal, naturalmente.

La sequela iniziale di album, immediatamente composti e lanciati sul mercato come monoliti terremotanti, a dir poco da infarto: con Black Sabbath si posero dei rivoluzionari nuovi canoni di potenza, pesantezza e oscurit sonora e lirica, con Paranoid si affiancarono sonorit pi dinamiche alle consuete mazzate lente, con Master of Reality si perfezion e stratific il tasso tecnico (con una sempre pi marcata miscela di velocit e attitudine doom), Volume IV vide lintroduzione di sonorit ancor pi psichedeliche, sintetizzatori e sfumature prog rock, culminate nellepico e maestoso Sabbath Bloody Sabbath, nel quale si udivano anche organi e tastiere. Elemento comune a tutti questi grandi dischi, il riffing roccioso e minaccioso di Iommi, la sua grande capacit di imporre strutture variabili e progressive, la grandiosa melodia intrisa nei suoi bollenti assoli, la costante possenza e prestanza di fondo, manifesto di un suono rimasto per anni inimitabile, inconcepibile, temuto quanto una bestia terrificante che si aggirava, stanca e appesantita, tra i ruderi di una societ non abituata alla diversit e alla novit. Dopo qualche album meno riuscito, la determinazione di Iommi ha portato al matrimonio con un cantante straordinario come Ronnie James Dio, ma anche alle relazioni non semplici con questa personalit forte: un peccato, visti i risultati incoraggianti del primo quanto del secondo sodalizio tra i due. In mezzo, un nugolo di musicisti cambiati come calzini, unidentit difficile da mantenere, sempre arroccata su quel rifferrama ridondante, e poi la relazione di Iommi con leclettica Lita Ford, il matrimonio con lex cantante grunge Maria Sjolholm (che lo ha reso padre di Toni-Marie) e una manciata di nuovi dischi convincenti, ma incapaci di riportare lact inglese ai livelli settantiani. E ancora era tempo di tribolazioni: gli anni novanta, un declino irrefrenabile, le costanti voci di reunion, leffettivo ritorno della line-up storica ed un sogno (quello dei fans) che si sciolse troppo presto, prima di rinascere parzialmente nel progetto Heaven And Hell, prima che un tumore si portasse via il buon Dio, giunto alla terza liason con i britannici. Proprio un linfoma il nuovo mostro da abbattere, nonch limprevedibile e subdolo guastafeste che ha messo lo zampino nella tanto sospirata reunion, tanto strombazzata a fine 2011: la brutta notizia datata gennaio 2012 e il caro vecchio Tommy pu solo stringere i denti e intraprendere la sua battaglia. Giurando che, a trentaquattro anni dallultima volta, davvero uscir un disco di inediti dei Black Sabbath in formazione classica: sul tema della reunion definitiva, che era nell'aria da anni -pi svolte smentita, spesso trapelata, costante oggetto di gossip e chiacchiere da saloon- ognuno ha la propria idea: chi si schiera contro un ricongiungimento a tavolino che sembra intriso di ipocrisia e dedizione al dio danaro, chi invece la accoglie con esaltazione, sperando con sincero coinvolgimento in un nuovo disco degno del moniker e della storia che il Sabba Nero ha saputo costruire; solo il tempo ci dir se e cosa ancora questa corazzata pu lasciare ai posteri, ma nessuno potr affermare che operazioni di questo tipo non suscitino nelle masse un terremotante effetto di nostalgia e curiosit morbosa. In ogni caso, auguri Riffmaker.

Il pi freak della compagnia, Geezer Butler, a vederlo sembra davvero il componente pi bonaccione e mite della band, ragioniere mancato e primo ad incrociare i propri destini con quelli di Ozzy, ancora ai tempi dei Rare Breed, quando la sua ammirazione per Jack Bruce, bassista dei Cream, era ancora fresca ( il pi grande bassista rock, da sempre: stato il mio idolo e ho avuto i suoi riff come riferimento per rendere il suono del mio basso pi pesante): in realt fu la chitarra il suo primo strumento, ma Tony Iommi desiderava essere lunico a destreggiarsi con le sei corde e lo indusse a optare per il basso. La storia gli affida il merito simbolico relativo alla scelta del moniker: Black Sabbath, infatti, deriva da una sua intuizione, originata dalla visione del film di Mario Bava (regista italiano), I Tre Volti della Paura (Black Sabbath nella versione inglese), e anche dalla sua passione per racconti occulti e legati al sovrannaturale. sempre lui ad avere la visione di quella figura nera ai piedi del letto che genera la prima canzone in assoluto per la rivoluzionaria band di Birmingham, avviando una carriera sorprendente e dai contorni a dir poco storici: col suo possente lavoro ritmico, derivato dal rivoluzionario abbassamento di accordatura, Butler contribuisce alla creazione del celebre wall of sound che diventa un marchio di fabbrica del pesante heavy-doom del quartetto britannico, alle rese con un decennio stellare, nel quale sforna dischi di qualit altissima. Butler tra i primi nella storia della musica ad utilizzare un pedale wah-wah abbinato al basso elettrico ed il suo stile stato da subito innovativo e fonte di influenza per intere generazioni, sia in ambito hard rock che metal. Il baffuto musicista inglese dotato di una personalit spiccata e particolare, tanto prolifico e innovativo dal punto di vista musicale quanto sensibile nella vita di tutti i giorni, tanto da dichiararsi vegano e a favore dei diritti degli animali; come ogni inglese che si rispetti, di tanto in tanto getta un occhio sulla Premier League: tifoso dellAston Villa, club sette volte Campione dInghilterra e che, nel 1982 sollev addirittura la Coppa dei Campioni. Misticismo, horror, saghe fantasy e le novelle di Dennis Wheatley ispiravano pesantemente il bassista in quel periodo, tanto che questi suoi interessi per locculto emergevano palesi in diversi testi da lui composti; era infatti Butler il principale paroliere dellact che rigir come un calzino la musica dura, attraverso dischi come leponimo Black Sabbath o il successivo Paranoid, da tutti considerati perle seminali irrinunciabili dellhardnheavy. Dopo aver raggiunto insieme gli apici creativi, per, i Sab Four vanno incontro a carriere differenti: dopo Ozzy, anche il buon Geezer prende strade personali nel 1984, suonando prima con i The Deviants e poi imbastendo un progetto denominato Geezer Butler; non un addio, ma il primo di due arrivederci: il suo basso torna a pulsare per il Sabba nel 1992 -anno in cui un altro rientro eccellente come quello del singer Ronnie James Dio produce un album eccezionale come Dehumanizer, capace di ripercorrere i fasti storici- prima di un nuovo split (seguito a Cross Purposes del 1994) e della nuova reunion live del 1997. Nel frattempo, lhippy nato proprio a Birmingham il 17 luglio 1949, aveva rimesso in piedi un suo progetto solista, ribattezzato G/Z/R, con cui ha pubblicato diversi album: Plastic Planet nel 1995, Black Science nel 1997 e Ohmwork nel 2005. Lultimo ritorno a casa coinciso con la breve avventura degli Heaven And Hell (anche se nel 2006 Butler lasci ancora la band, prima di tornare e registrare il pregevole The Devil You Know), sfociata poi nel tentativo di reunion della line-up settantiana.

Membro fondatore e stabilmente dietro alle pelli della band fino al 1980, Bill Ward ha, come i suoi compagni, il merito non indifferente di aver precorso i tempi nello stile potente e corposo che si porr alla base dellheavy metal: folgorato in giovent da batteristi come Ringo Starr e Keith Moon, incroci il proprio destino con quello di Ozzy e soci dopo una breve parentesi nei Mythology e contribu a mettere la propria firma in calce sui capolavori massimi dei Black Sabbath. Possedeva un aspetto poco curato, ma dei quattro era quello meno freak, era invece un grande intellettuale, lettore famelico e interessato agli argomenti pi svariati. Fu grazie al suo stile compatto e monolitico che i quatto di Birmingham riuscirono ad erigere il colossale wall of sound capace di demolire i parametri e le percezioni musicali precedentemente in vigore: il drummer, nato il 5 maggio 1948, non possedeva tuttavia un approccio soltanto ruvido e roccioso, ma era anzi dotato di una ottima tecnica di base, che si radicava nel jazz ed in musicisti come Buddy Rich e Gene Krupa. In non poche composizioni emerge lampante la sua fantasia e il suo tocco variegato, capace di stratificare la struttura base dei singoli pezzi ed orientarli in una direzione pi complessa e articolata: la strumentale Rat Salad, di fatto un suo assolo di batteria, soltanto la pi menzionata tra le canzoni che hanno fatto scuola e meriterebbero di esser fatte ascoltare nelle scuole musicali, capaci come sono state di influenzare generazioni di nuovi esecutori. Era proprio Ward in principio, ad accollarsi il peso dellorganizzazione concertistica della band, con un occhio di riguardo per tutte le attrezzature. Era anche ipocondriaco e si portava appresso una grossa borsa dotata di parecchi medicinali, pasticche ed intrugli vari su cui si avventer Ozzy, scoprendo di sentirsi portato per giochetti da piccolo chimico. Non stata una vita semplice quella del drummer britannico: gi nella seconda met degli anni settanta, infatti, vide aggravarsi i suoi problemi con lalcool, che si appesantirono ulteriormente dopo lincidente stradale che uccise i genitori; quella tragedia fu fatale, per Ward, che decise di mollare la band per poi rientrarvi temporaneamente nel 1983 (quando fu registrato Born Again con alla voce Ian Gillan), nel 1985 (in coincidenza con la prima reunion della line-up storica, al Live Aid) nel 1992 e nel 1994, per le date sudamericane del tour di Cross Purposes; rientri solo parziali, sfuggenti, mentre invece il 1997 sembr essere lanno del vero ritorno dei Sabs Four: nellannata successiva fu programmato un tour mondiale, dal quale scaturir anche il live Reunion, ma Ward sar costretto a saltare diverse date a causa di un infarto che lo aveva colpito durante delle prove, sostituito da Vinny Appice. Diversi anni dopo, Appice sostituir il Nostro anche negli Heaven And Hell, abbandonati praticamente subito: un continuo vai e vieni, dunque, per una personalit criptica e orgogliosa, che ancora far sentire i propri spigoli tra 2011 e 2012. Da solista, Ward ha pubblicato anche tre album: Ward One: Along the Way nel 1990, When the Bough Breaks nel 1997 e Straws nel 2002. I fatti pi recenti sono cronaca: una reunion ufficiale, un nuovo tour ed un nuovo album atteso per decenni, per i Black Sabbath in formazione tradizionale, che sfocia nellennesimo nulla di fatto, a causa dei problemi economici mossi proprio da Ward quando gi molti (costosissimi) biglietti erano stati venduti. Lui, da una parte, si diceva indignato del trattamento economico inadeguato riservatogli; la critica, dallaltro, ha spiegato lo strappo ricollegandolo alle sue condizioni fisiche non ottimali, le quali avrebbero resa necessaria la presenza di un drummer di supporto per le session in studio e le date live. Prima che ogni verit venisse appurata, arrivata la tegola-linfoma sulla testa di Iommi a gettare ancora pi scompiglio sulla tormentata reunion di questa band storica, forse un segno del destino: perch di genuino ci sembrava essere ben poco, dietro questo progetto, e a pensarci bene non era certo il caso di intaccare -con prestazioni non allaltezza, chiss, ma anche con proclami di circostanza dalle fondamenta discutibili- un moniker che meriterebbe soltanto di risplendere inciso nella storia.



Philosopher3185
Venerd 14 Settembre 2018, 18.20.09
24
@Iron,con me sfondi una porta aperta! io non amo molto i virtuosi..Iommi ha un importanza fondamentale per la nascita del Metal,poi una cosa che ho sempre apprezzato il suo sound che potente,oscuro e cattivo ma a,differenza di molti chitarristi metal, un sound molto nitido e caldo non zanzaroso o confusionario; un suono puro di derivazione valvolare.
iron
Gioved 2 Aprile 2015, 16.44.44
23
Fanculo a quei virtuosi...quando entra Iommi gli altri possono anche andare a farsi fottere
Philosopher3815
Domenica 3 Agosto 2014, 22.58.33
22
Toni Iommi,non sara' un virtuoso(come spesso mi ricordano alcuni miei amici rompipalle..),ma l'heavy metal e l'hard rock,vivono principalmente di riff,POI DOPO VIENE L'ASSOLO,se c..ebbene,Iommi,non solo il padre del riff cupo e da giorno del giudizio,ma anche una macchina da riff micidiale,tra lui,angus Young,Ritchie blackmore e Mustaine,non si contano i riff geniali..
BILLOROCK fci.
Mercoled 9 Maggio 2012, 20.47.08
21
fabio ll : magnifica battuta cazzo
fabio II
Mercoled 9 Maggio 2012, 11.17.20
20
L'invenzione della ruota stata sorpassata, visto il Maglev, ma i Sabs non lo saranno mai! Un plauso a Rino
AL
Mercoled 9 Maggio 2012, 11.02.42
19
ottimo articolone! i BS sono spaziali e immortali! Iommi ha creato dei riff da paura!
Metal4ever90
Mercoled 9 Maggio 2012, 0.30.54
18
Assolutamente fondamentali, credo che circa l'80% dei chitarristi prenda Iommi come riferimento. Bravo Rino!
andrea
Marted 8 Maggio 2012, 23.30.07
17
i pi grandi
FABRYZ
Marted 8 Maggio 2012, 22.31.10
16
ottimo articolo x questa band immortale...null'altro da dire, a parte che i sabbath sono stati i fondatori di tutto quello che ascolto, quindi... grazie !!
HeroOfSand_14
Marted 8 Maggio 2012, 20.53.28
15
Grande articolo, banale dirlo ma come sempre, Rino!! Io commenter anche poco qui su Metallized, ma gli articolo che leggo, sopratutto queste storie, sono sempre veramente ben fatte e molto divertenti. I particolari di questo articolo li conoscevo gi, ma i il modo di raccontarli che mi piace molto. Resta il fatto che The Osbournes stato una caghata pazzesca, peggio di Jersey Shore e robe varie
jek
Marted 8 Maggio 2012, 20.52.47
14
Non mi stancher mai di dirlo, i primi 5 dischi con Ozzy e i primi due con Dio sono la STORIA del metal. N.B. complimenti a Rino per l'articolone ;-D
GuitarBoy96
Marted 8 Maggio 2012, 18.38.19
13
Celtic Warrior e i Deep Purple dove li metti eh..
il vichingo
Marted 8 Maggio 2012, 17.26.03
12
Mi unisco al coro di complimenti. Penso proprio che mi stamper l'articolo per leggerlo questa sera con calma, magari con un buon vino rosso e Heaven and Hell nel lettore cd
xXx
Marted 8 Maggio 2012, 14.06.53
11
Black Sabbath, Led Zeppelin, Deep Purple, Pink Floyd...gli dei! Bravo Thrasher, bellix articolo, complimenti!
Painkiller
Marted 8 Maggio 2012, 13.44.52
10
L'alchimia dei primi album ha generato capolavori indimenticabili, Iommi stato capace di perpetrare l'anima del Sabba fino ai giorni nostri, io credo che per una volta un album di reunion suoner come un mezzo capolavoro, non per l'originalit, che credo sar davvero inesistente, ma perch Iommi negli ultimi anni tornato a sfornare riffoni pesanti come agli esordi...
Painkiller
Marted 8 Maggio 2012, 13.44.52
9
L'alchimia dei primi album ha generato capolavori indimenticabili, Iommi stato capace di perpetrare l'anima del Sabba fino ai giorni nostri, io credo che per una volta un album di reunion suoner come un mezzo capolavoro, non per l'originalit, che credo sar davvero inesistente, ma perch Iommi negli ultimi anni tornato a sfornare riffoni pesanti come agli esordi...
Celtic Warrior
Marted 8 Maggio 2012, 13.40.39
8
Sabbath insieme ai Led Zeppelin hanno fatto la storia di un genere non ci sono palle !!
ayreon
Marted 8 Maggio 2012, 13.30.49
7
sono e saranno sempre il pi grande gruppo di hard rock e doom metal
BILLOROCK fci.
Marted 8 Maggio 2012, 13.18.00
6
concordo con Alcibiade !!
Alcibiade il Maialino
Marted 8 Maggio 2012, 13.02.47
5
Una se non l' unica reunion piacevole....almeno hanno qualche cosa da proporre e non come quei gruppazzi da strapazzo che dopo aver pubblicato due-tre dischi si sciolgono tra l' indifferenza e poi si riuniscono per celebrare chissa' cosa.
Dr Landau
Marted 8 Maggio 2012, 12.17.33
4
I pi grandi, inarrivabili!
the Thrasher
Marted 8 Maggio 2012, 11.01.17
3
Grazie ragazzi per i complimenti, come sempre graditissimi! vero, si potrebbero scrivere fiumi di commenti, ma alla fine quello che conta la musica che questi ragazzacci inglesi ci hanno regalato!
Radamanthis
Marted 8 Maggio 2012, 10.51.20
2
@Rino: innanzitutto chapeau al tuo articolo ancora una volta avvincente ed entusiasmante, ricco di particolari interessanti. E poi che dire dei Sabbath? Niente, ogni commento sarebbe inutile di fronte alla loro MUSICA!
BILLOROCK fci.
Marted 8 Maggio 2012, 7.48.21
1
Beh che dire,ho letto quest articolo a perdi fiato, specialmente gli aneddoti dei vari componenti della band !! I sabbath sono stati mitici, sono e saranno una delle colonne storiche del hard rock, grande Rino bell articolo... aaallllright now.....
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Black Sabbath
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