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SLAUGHTER CLUB, VIA A.TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

CORREVA L’ANNO - # 1 - 1970
09/05/2012 (7489 letture)
Storia, blasone e tradizione: da molti adorato quanto una religione e ritenuto la musica classica dell’era contemporanea, da altri denigrato e temuto quale fenomeno di forza maligna, l’heavy metal è senza ombra di dubbio un mondo a parte, nella grande famiglia del rock, capace di vantare una serie invidiabile di band da antologia e medaglie all’onore. Un melting pot di storie, culture, tradizioni, sonorità, emozioni, episodi esaltanti, crolli fragorosi, dischi leggendari e personaggi particolari, nel bene e nel male. Tracciare la storia di un genere così vasto e ricco non è semplice e ancor meno semplice è sancirne un punto di origine, perché le opinioni sono disparate ed i pionieri numerosi. Il termine heavy viene associato alla musica, per la prima volta, sul finire degli anni sessanta: i rocker statunitensi Iron Butterfly lo usano per intitolare il loro album del 1968, mentre il critico Lester Bangs parlò di heavy metal music in relazione ad un concerto dei Blue Öyster Cult del 1971; attraverso l’approccio alla chitarra di Jimmy Page, precursore in forza agli inglesi Led Zeppelin, radicato nel blues e proteso ad un rock sempre più hard, e quello più grezzo e r’n’r di Ritchie Blackmore, ascia dei Deep Purple, si erano compiuti dei grossi passi avanti nell’irrobustimento di uno stile musicale, il rock appunto, che sembrava destinato ad un continuo ed implacabile ispessimento: le distorsioni delle chitarre aumentavano, la sezione ritmica rimpinguava il suo pulsare e l’energia espressa in musica cresceva sempre di più, incanalandosi in direzioni sempre più cupe e tenebrose. La pletora di entità originarie è dunque vasta e opinabile, così come la loro appartenenza o meno alla frangia di heavy metal bands della prima ora: pochi dubbi e poche discussioni, invece, avvolgono una possente band nata a Birmingham, precisamente ad Aston, nel 1966, con l’intento di suonare blues; si chiamavano inizialmente Polka Tulk Blues Band, sarebbero presto diventati Earth ma faranno la storia col truce moniker di Black Sabbath, i Signori delle Tenebre. Mentre tutti i loro coevi oscillavano tra hard rock e blues, con suoni epici ma non ancora così pesanti da lasciare intuire immediatamente un cambio di rotta, i Black Sabbath acquisirono fin dalle prime battute tutte le caratteristiche tipiche di quella che oggi possiamo definire una heavy metal band: un riffing granitico e malvagio, pesante e corposo come una morsa, una sezione ritmica inscalfibile, testi profondi, stridenti e scomodi. Lo sgraziato singer Ozzy Osbourne, un ragazzo disagiato che a scuola veniva vessato per la sua balbuzie e la sua dislessia, non cantava di donne e motori, non infarciva i suoi testi di “oh baby”, ma cantava di occultismo, di contrasto tra bene e male, di sofferenza, guerra, crudeltà ed immoralità umana (come nel caso di Wicked World, uno dei primi pezzi composti): l’impegno lirico e sentimentale dell’heavy metal scandiva i primi vagiti.

Il chitarrista Tony Iommi, che aveva lasciato alcune falangi sotto una pressa in officina, aveva rischiato di dover appendere lo strumento al chiodo, ma con grande determinazione aveva persistito, si era costruito delle protesi caserecce e aveva abbassato l’accordatura di un tono e mezzo, ottenendo così un tocco delle corde meno difficoltoso e, al contempo, un suono più profondo, cupo e pesante. Decisamente heavy rispetto a tutto quello che si era udito in precedenza. Interessante é il punto di vista del chitarrista riguardo il suo percorso adolescenziale di avvicinamento allo strumento: 'Inizialmente avrei voluto suonare la batteria, ma non mi era possibile portarla in casa per via del troppo rumore. Dopodichè abbracciai l'idea di suonare la chitarra, probabilmente guardando le vecchie band rock and roll come gli Shadows, che erano una band inglese strumentale. Mi piaceva molto l'idea di saper suonare brani strumentali e gli Shadow erano l'unica band dell'epoca in Inghilterra a farlo. Gli Shadows mi hanno davvero introdotto alla chitarra. Era molto difficile trovare una chitarra decente, sia mancina sia normale. In Inghilterra le uniche che potevi trovare erano chitarre a buon mercato. Se avevi bisogno di una chitarra mancina, dovevi per forza ordinrarla da un catalogo e dopo aspettare almeno tre mesi per averla. Dopo qualche anno che avevo iniziato a suonare, sono stato felice di entrare in possesso di una Fender Stratocaster mancina che qualcuno che lavorava in un negozio mi aveva messo da parte. Poi, come un fulmine a ciel sereno, c'era stato quel terribile incidente in officina: 'In quel periodo lavoravo come saldatore in una fabbrica. Il venerdì mattina sono andato a lavorare, il mio ultimo giorno di lavoro, e all’ora di pranzo ho detto a mamma che non ci sarei tornato per il turno di pomeriggio. Ma lei mi ha detto che dovevo tornarci e finire il lavoro per bene. Così ho fatto, sono tornato a lavoro e poi mi è crollato il mondo addosso. C’era questa signora che piegava le lastre di metallo con una macchina e poi io le saldavo assieme. Lei quel giorno non era venuta al lavoro, così mi avevano messo al suo posto. Non avevo mai lavorato a quella macchina, e non sapevo come usarla. Era una grossa pressa a ghigliottina, comandata da un pedale. Sistemavi la lastra e schiacciavi il pedale, e quella scendeva di colpo, piegando il metallo. La mattina era andato tutto bene. Al ritorno dalla pausa pranzo, ho schiacciato il pedale e la pressa mi è piombata proprio sulla mano destra. Tirando istintivamente indietro la mano, mi si sono staccate le punte delle dita'. Fu un colpo durissimo, dal quale il Nostro si rialzò con sagacia: 'Tutto quello che ho fatto è stato per cercare di rendermi il più comodo possibile suonare la chitarra, prima di tutto. Mi faceva molto male suonare perchè le mie dita erano molto sensibili. Se mai le mie falangi di plastica si fossero staccate, come mi è successo una volta, le mie dita sarebbero state tagliate dalle corde e ci sarebbe stato sangue dappertutto. Ho dovuto lavorare molto duro sulla configurazione della mia chitarra, per essere in grado di suonare. C'erano ovviamente alcune limitazioni, ma ho cercato col tempo di annullarle. Col tempo sono stato in grado anche di suonare in altri modi, come con la chitarra a 24-fret o con corde più sottili, con cui ho potuto fare di più. E tutto questo ci ha molto aiutato, come Black Sabbath specialmente, ad ottenere il suono che desideravamo.'. La formazione era completata dal bassista freak Geezer Butler e dal drummer intellettuale Bill Ward, capaci di innalzare un wall of sound granitico e senza concorrenza. Al confronto delle maciullanti marce slow-tempo dei Black Sabbath, l’hard rock dei contemporanei sembrava perdere il colpo: il 1970 fu un anno straordinario per la musica dura, che accolse sul suo proscenio album divenuti presto iconici. Mentre i Beatles si scioglievano definitivamente (ad aprile) e veniva ritrovato il cadavere di Jimi Hendrix (a settembre), mentre in Vietnam impazzava la Guerra, venerdì 13 febbraio -una data già di per sé inquietante, visto il significato negativo attribuito scaramanticamente al numero 13 nei paesi anglofoni- veniva pubblicato Black Sabbath, debut omonimo dei quattro audaci ragazzi di Birmingham.

Una pubblicazione che da subito scosse il panorama musicale internazionale, sancendo uno strappo verso l’estremo che sarebbe stato insindacabile ed irrevocabile, ma al contempo affascinando i più giovani, morbosamente attratti dai testi horror-fantasy vergati da Geezer Butler: in pezzi come la terrificante titletrack, splendidamente raffigurata anche nella tetra immagine di copertina -la quale ritraeva una pallida figura femminile in uno scenario fatiscente, con un mulino a far da sfondo in lontananza- o nella ritmata NIB, in The Wizard come nell’elegante Behind the Wall of Sleep si concentrava un numero impressionante di riff granitici e tenebrosi, potenti come micidiali e marziali presse esecutorie, ma soprattutto si sciorinavano gli elementi terrificanti di un mondo inquietante e definito nell’ombra, abitato da diavoli e stregoni, figure oscure che davano vita all’ennesima rappresentazione dello scontro tra le forze del bene e quelle del male. La società conservatrice ne rimase sconcertata, naturalmente, mentre le orecchie vergini dell’epoca iniziavano a pregustare un suono trascinante che si faceva voce degli oppressi, dei deboli, un inno alla forza, alla prestanza ed alla melodia, sospinto dai fluidi e bollenti assoli di Tony Iommi. A colpire e lasciare un segno indelebile era la scarnificante pesantezza sonora espressa dal quartetto britannico, che rinunciava alla velocità fine a sé stessa per stabilizzarsi su ritmiche lentissime e soffocanti, monoliti rotolanti che non esitavano a schiacciare ogni ostacolo sotto la truculenta ridondanza di riff pachidermici, che in seguito troveranno etichettatura alla voce doom metal. Anni dopo, Ozzy Osbourne ricorderà quel disco come uno dei momenti migliori della sua carriera: 'Non lo dimenticherò mai. Fu un disco registrato in appena dodici ore, ci costò 900 dollari e vendette milioni di copie. Ricordo anche quando portai il disco ai miei parenti; loro si aspettavano di sentire canzoncine da club! Ascoltarono l'album in silenzio e, una volta che il disco fu terminato, mio padre mi disse: 'figlio mio, sei certo di non essere ubriaco'? E invece quell'album restò nella top ten per due anni. Ho sempre detto che nessun chitarrista poteva fare dei riffs heavy così terrificanti come quelli di Tony, lui é unico'! La casa discografica, osservando i responsi positivi del pubblico al cospetto delle sfumature horror acquisite da questi ragazzi irriverenti, aveva iniziato a premere affinché il lato blasfemo risaltasse ancora di più, piazzando croci storte all’interno della confezione del disco e creando così una sorta di fenomeno parallelo a quello prettamente musicale: sette di maniaci invasati iniziarono a scrivere e telefonare ai membri della band, mentre i religiosi mossero le prime crociate contro la musica del diavolo; nel mezzo ci stavano loro, Ozzy e compagni, che tutto erano fuorché adoratori di Satana e, per proteggersi da eventuali maledizioni, iniziarono a indossare delle croci di metallo, acquistate con i soldi del padre di Iommi e fatte benedire da un prete. Ricorda ancora Osbourne: 'Una volta chiudemmo un concerto in Arizona e viaggiammo con il bus per sette, otto ore; verso l'alba ci fermammo ad un fastfood lungo questa strada senza fine in mezzo al nulla, due tizi mi si avvicinarono e mi dissero: 'Jesus Saves'! Chiesi loro da dove cavolo provenissero, perché, a perdita d'occhio, non c'era un cazzo nel raggio di centinaia di chilometri! Mi risposero che ci avevano seguiti per tutta la notte dopo il concerto. Gli dissi che non dovevano andare in chiesa, ma da uno psichiatra!

Proprio Ozzy ricorderà, in seguito, che 'quando nel corso della nostra prima tournée negli States ci siamo imbattuti in strani tipi incappucciati e vestiti di nero abbiamo preso così tanta paura da dormire tutti e quattro insieme nella stessa stanza per molto tempo'! Le lunghe criniere degli hippy accennavano i primi tumulti da headbanging, che a settembre trovavano ulteriore ispirazione nell’immediato successore, ancora più sofisticato, Paranoid, trainato dal mood più dinamico della semplice titletrack -futuro classico del rock- e dai consueti massacri slow-tempo dalla muscolatura taurina come le imponenti War Pigs, Hand of Doom e Iron Man, quest’ultima destinata a divenire prototipo delle primissime scorrerie metalliche mai prodotte. In Planet Caravan si sperimentava la melodia malinconica e struggente, mentre la pesantissima Electric Funeral risplendeva per la sua poliritmia e la sua struttura intelligente, capace di evolversi dal corpulento e opprimente heavy-doom iniziale verso una sezione centrale psichedelica e veloce, tipicamente settantiana. Era già in parte tramontata la voglia di scioccare citando l’occulto: ora Ozzy cantava la sofferenza ed il disagio di ragazzi tormentati da pene amorose o spediti a morire in squallide guerre dai politici-maiali (da qui il titolo del disco e l’artwork di copertina, che ritraeva un soldato agghindato in maniera ridicola), raccontava storie fantascientifiche che spiegavano l’ipocrisia umana e si lanciava in onirici arazzi di pura poesia, enucleava il rischio di veder morire il nostro pianeta sotto i colpi della tecnocrazia e della guerra nucleare, ammoniva dai rischi dell’eroina -si, proprio lui- e si pronunciava metaforicamente sull’intolleranza degli skinhead nei confronti degli hippy: a reggere il tutto, naturalmente, gli immancabili riffoni mastodontici sgorganti dalla rocciosissima chitarra di mister Iommi, i suoi assoli liquidi e il tipico wall of sound della coppia Butler-Ward. La formazione inglese colpiva per la grande capacità di variare la struttura dei singoli pezzi in corsa, ma ancor più convincente fu la varietà ritmica innestata sul consueto doom pachidermico: ora si sperimentavano nuove soluzioni più movimentate, ferma restando l’assoluta centralità dell’imponente ed impenetrabile slow-sound, corposo, rupestre e nerboruto portato alla ribalta dal predecessore. Rob Halford, futuro heavy metal screamer per antonomasia, affermerà in seguito che “questo disco è un punto fermo, perché racchiude tutte le caratteristiche del metal: è già tutto lì, i riff, la performance vocale di Ozzy, i titoli delle canzoni, i temi dei testi. È il classico movimento di svolta”. Tuttavia, i primi due album del Sabba Nero non prevedevano l’abbassamento di accordatura della chitarra anche nelle recording session di studio, ed erano dunque accordati secondo le modalità standard. Nel corso di quell’annata la musica rock pesante accolse anche altre releases importanti, quali Led Zeppelin III, più orientato al folk e ai celticismi, ed In Rock, pietra miliare dei Deep Purple, che dopo tre album più soft e classici si ritrovarono clamorosamente irrobustiti dall’ingresso in line-up del singer Ian Gillan e da una più tosta matrice musicale. Gli inglesi Uriah Heep, che quell'anno non pubblicarono alcuna release, avevano intanto posto le basi per quella componente fantasy ed epica che sarà tipica del metal stesso, figurando tra i pionieri del genere anche per la loro attitudine progressiva, l'utilizzo di cori enfatcici e lo sviuppo di trame progressive. La scintilla rivoluzionaria era ormai scoccata, e nessuno avrebbe più potuto placare l’avanzata delle Tenebre.



brioblù
Venerdì 4 Maggio 2018, 20.14.19
52
Correva l' anno 1970, e tutto mi sembrava stantio e nichilista.
Fabio Rasta
Mercoledì 2 Maggio 2018, 17.32.04
51
Già. Lo so che siamo io e te quelli patiti dei FREE. Su Bond lo immaginavo. I nomi che citi sono (a parte vabbeh i CREEDENCE) tutta roba da intenditori collezionisti, tra cui qualcosa ( ricordo i PATTO e TITUS GROAN), che mi è gia capitato di incontrare in casa di Ramone, il classico Fricckettone classe '57, povero in canna, ma con l'abitazione misteriosamente piena di vinili, mio mentore musicale di vecchia data (FREE e GRAND FUNK conosciuti grazie a lui!) e grande conoscitore. Vista l'utilità dei Tuoi sul Southern Rock, cercherò di recuperare qualcosa contando anche sul suo aiuto, lui conosce anche aneddoti e collaborazioni che mi appassionano sempre. Ti fa la testa come un pallone, ma bisogna dire nun se batte!
Rob Fleming
Mercoledì 2 Maggio 2018, 17.15.35
50
@Fabio Rasta: ciao Fabio, no Bond non c'entra nulla di nulla. Sulla tua osservazione sui FREE, beh, che dire, sfondi una porta apertissima con me. Per quanto riguarda il 1970 butto là tra le perlissime non citate in precedenza: GOLDEN EARRING (omonimo); WARHORSE (omonimo); PATTO (omonimo); QUATERMASS (John Gustafson era un fuoriclasse al basso con una voce che perdeva di poco con con Gillan); STILL LIFE (omonimo e moooolto underground); TITUS GROAN (omonimo). Anche se poi, detto tra noi, nel 1970 è uscito COSMO'S FACTORY che è in assoluto uno dei più grandi dischi di rock di sempre.
Fabio Rasta
Mercoledì 2 Maggio 2018, 17.04.56
49
...ciao raga, no no, non era x l'articolo, era che mi scappava da ridere xchè la rece dei CACTUS me la sono proprio immaginata alla grande, e il bello è che la cosa non mi stupisce affatto, conoscendomi.... Faccio i miei migliori auguri a "The Thrasher, e saluto gli immancabili appassionati Rob Fleming (Bond?) e Lizard (il nemico dell'Uomo Ragno o il Re Lucertola?). /// 48: capisco tutto, ma era una precisazione "scolastica" x un eventuale neofita e non una critica malevola. Come del resto immaginerai. Jurassic Rock /GRAND FUNK già visti e divorati da mo'. Anche le recenti rece.
Lizard
Mercoledì 2 Maggio 2018, 16.12.00
48
@Fabio Rasta: Rino nel frattempo è divenuto redattore di una nota e autorevole rivista specializzata e, anche per questo, l'articolo non è mai stato aggiornato. Ad ogni modo, inevitabilmente in qualunque elenco resta fuori qualcosa. Lui si era concentrato sui gruppi che hanno influenzato l'heavy metal più che l'hard rock in generale, anche se giustamente qualche puntatina in qua e là non mancava nella serie (anche perché, come è giusto che sia, ai primordi in particolare è sempre difficile scindere in maniera scientifica i generi. Vedi ad esempio proprio Thin Lizzy o UFO che proponevano un hard rock anche molto melodico in alcuni frangenti, ma in altri raggiungevano picchi praticamente heavy ante litteram). Diciamo che in questo, come in altri casi, i commenti dei lettori sono fondamentali e benvenuti per completare il quadro. PS stiamo da poco recuperando gli album dei Grand Funk Railroad, vedrai che arriveremo anche ai Cactus (abbiamo già però Vanilla Fudge e Beck, Bogert & Appice, per rimanere in tema!).
Rob Fleming
Mercoledì 2 Maggio 2018, 15.58.41
47
Scusa @Fabio Rasta, ma l'hai vista solo tu perché non c'è. Oppure sono io che non sono in grado di trovarla. In ogni caso i Cactus erano dei grandissimi, lo confermo.
Fabio Rasta
Mercoledì 2 Maggio 2018, 15.30.43
46
.... La rece dei CACTUS l'ho vista solo io. Ma chissà xchè la cosa non mi sorprende.
Fabio Rasta
Martedì 16 Gennaio 2018, 9.51.38
45
Questa serie di articoli, anche se non rimarcato, trattandosi di un sito che si occupa principalmente di Metal e Hard Music in generale, si capisce che cerca di ripercorrere le origini, le prime significative influenze e lo svolgimento delle medesime. Tutto ciò è molto interessante x il lettore abituale, ma altrettanto istruttivo x chi sta scoprendo tutto ciò via via (un giovane, un neofita..). L'articolo è piuttosto vecchiotto (risale al 2012), e secondo me, andrebbe un po' rivisto. Sono daccordissimo sull'importanza fondamentale dei SABS e sull'enfasi a loro attribuita, sulle parole riportate di HALFORD, e sulle citazioni (un po' risicate) dei soliti noti (ZEPPELIN, PURPLE, URIAH HEEP). Ma messo così lo trovo estremamente riduttivo proprio x il neofita. Mi spiego meglio: si è scelto di partire dal 1970? Perfetto. Tralasciamo quindi MC5, HENDRIX EXP., KINKS, BLUE CHEER, IRON BUTTERFLY (citati comunque ad inizio articolo) ecc. e ci catapultiamo nei seventies. 1970; sempre a mio modesto avviso, mancano almeno 2 dischi basilari x l'Hard Rock degli anni a venire. Il primo è il Live Album dei GRAND FUNK RAILROAD. Disco di grande impatto sonoro e mediatico in un epoca in cui riempivano lo Shea Stadium come i BEATLES: ascoltare x credere. Personalmente preferisco altri loro ascolti ma bisogna ammettere che quel live è davvero poderoso. Erano in tre ma sembrano in 18 dal casino che fanno. + avanti si parlerà ovviamente dei KISS: beh, i quattro Newyorkesi devono quasi tutto come impatto sonoro e songwriting, al trio di Detroit Rock City appunto. Non lo dico certo io. Il secondo è Fire And Water dei FREE, che ispirarono millemila Band: una su tutti gli AC/DC (Highway To Hell è la loro All Right Now, MALCOLM li adorava, PHIL RUDD si ispirava a SIMON KIRKE), ma ispirarono anche THIN LIZZY, MAIDEN e l'elenco è lunghissimo. Un certo FREDDY MERCURY (dei cui QUEEN si è scelto di parlare + avanti), iniziò a cantare ispirato proprio dal suo idolo PAUL RODGERS. Tutto ciò assolutamente documentato e facilmente verificabile. Ho parlato dei SEEDIES: ANGUS invece adorava i CACTUS, una Super-Band dell'epoca della quale su queste pagine si trovano le recensioni. Anch'essi molto duri, sempre x l'epoca. Non se ne abbia The Thrasher, ma credo che non ci sarebbe niente di male a cancellare il presente commento e ad aggiungere con calma qualche paragrafo all'articolo, visto che col computer si può fare senza complicazioni o difficoltà. Nei commenti sotto sono stati fatti nomi altrettanto importanti. Inoltre si potrebbe approfondire maggiormente In Rock: LEMMY (non uno qualunque) considerava addirittura loro come prima Band Heavy Metal. Se anche un solo giovane lo leggerà, sarà comunque un grande traguardo. BOB MARLEY ricordava sempre le parole di Marcus Garvey, profeta Rasta: "un popolo senza la conoscenza delle proprie origini, è come un albero senza radici".
Fabio II
Mercoledì 20 Febbraio 2013, 16.22.50
44
Ho riletto tutta la discussione sui gruppi qui sotto; cavolo ne manca uno di notevole importanza :gli High Tide. Nel passaggio del decennio davvero cruciali come pochi per originalità, neri come la pece .....del mare in tempesta. Fenomenali anche i Dr.Z !
Rabid
Lunedì 27 Agosto 2012, 15.13.18
43
Altro grande album di quell'anno è quello dei Lucifer's Friend - da rispolverare
Don Metallo
Venerdì 11 Maggio 2012, 18.59.15
42
di 4 ave maria e sarai perdonato...
Dave Insane
Venerdì 11 Maggio 2012, 18.36.48
41
state scherzando spero... ascoltate metal e vi scandalizzate per una bestemmia? tra l'altro citazione nobilissima di una canzone dei San Culamo
il vichingo
Venerdì 11 Maggio 2012, 17.32.46
40
Eh no, certi utenti non si sentono realizzati se non danno pubblico sfoggio della loro grande finezza... certe volte sembra di essere al bar del mio paesetto....
BILLOROCK fci.
Venerdì 11 Maggio 2012, 17.21.09
39
dave insane: la bestemmia te la potevi evitare.. dai...
Uno Qualsiasi
Giovedì 10 Maggio 2012, 21.04.12
38
hai ragione tu, opzionistico non mi suonava bene...
Dave Insane
Giovedì 10 Maggio 2012, 20.43.02
37
è così: tassonomico e non nozionistico, avevo sbagliato la riga facendo ctrl+c, god pork
Uno Qualsiasi
Giovedì 10 Maggio 2012, 14.25.04
36
@dave insane: tassonomico e non opzionistico!
Undercover
Giovedì 10 Maggio 2012, 3.34.44
35
Cacchio, ho capito chi è, madonna che palla d'uomo XD
Dave Insane
Giovedì 10 Maggio 2012, 3.16.49
34
tassonomico e non ospite fisso!
BILLOROCK fci.
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.48.35
33
Alex ve : si beh in effetti dice le solite cose
BILLOROCK fci.
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.45.58
32
ciao celtic !! un salutone a te ....
Uno Qualsiasi
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.23.54
31
ragazzi, non confondetelo con marino bartoletti... massimo alfredo giuseppe maria buscemi (si chiama davvero così) era quello che faceva la parte della mummia, parlava solo per dire delle statistiche super-precise su giocatori e squadre di calcio, correggendo anche chi osava sbagliare un minimo particolare... in poche parole, faceva la parte del fracassa maroni!
Alex Ve
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.16.22
30
@Undercover: ti perdi solo dei gran sbadigli
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.15.15
29
Uhm allora non lo ricordo...
Alex Ve
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.14.37
28
@Undercover: è ancora vivo, è un giornalista sportivo (in teoria), in realtà impersona la fiera dell'ovvio ogni volta che parla!
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.12.46
27
@Dave Insane ma chi era Marino Bartoletti?
Celtic Warrior
Mercoledì 9 Maggio 2012, 20.00.48
26
Hola !!! amigo Billo , hai proprio ragione questi sono gruppi immensi che hanno fatto la storia del rock !!!
BILLOROCK fci.
Mercoledì 9 Maggio 2012, 17.55.33
25
La nascita del rock n roll oh yeah....
jek
Mercoledì 9 Maggio 2012, 17.31.22
24
Gli anni '70 per il rock'n'roll sono stati uno dei periodi più fecondi. Tanto da inventare e tanta voglia di partecipare. E' da li come detto da "Rino" che "La scintilla rivoluzionaria era ormai scoccata, e nessuno avrebbe più potuto placare l’avanzata delle Tenebre". Long live rock'n'roll
fdrulovic
Mercoledì 9 Maggio 2012, 17.10.39
23
@Painkiller: E' come dici tu. Non hanno inventato nulla ma sono riusciti in un alchimia unica ad unire le piu' svariate influenze. Complice la loro bravura ed unicità hanno "creato" uno stile inconfondibile ed irresistibile. Copioni, ma non plagiatori. E io sono 30 anni e passa che ogni volta che ascolto il primo brano di (quasi) ogni disco dei Zep, me lo sciroppo tutto di gusto...
Painkiller
Mercoledì 9 Maggio 2012, 16.08.29
22
Mentre Sabs e Purple abbiano contribuito molto per innovazioni sul suono e tecnica chitarristica nel creare "il solco" e indicare la via alle generazioni successive, continuo a pensare che non sia lo stezzo per i Led Zeppelin, che invece elaborarono e perfezionarono quanto il il rock ed il folk avevano già prodotto...In Rock e Black Sabbath sono i Menhir della nostra musica preferita...
Uno Qualsiasi
Mercoledì 9 Maggio 2012, 15.33.54
21
e come scordarselo... era quel baffone di quelli che il calcio condotto da fazio... comunque la sua era una finta, non è davvero così "legnoso"... l'ho rivisto ultimamente su un emittente privata ed è un tizio assolutamente normale, anche simpatico all'occorrenza.
Dave Insane
Mercoledì 9 Maggio 2012, 15.22.07
20
L'accordatura d Iommi in Black Sabbath e Paranoid è comunque in E, basta provare a suonarci sopra e ce se ne rendo conto. Solo da Master of Reality sarà in C#. Tutto questo come sempre per la precisione, Massimo Alfredo Giuseppe Maria (qualcuno si ricorda chi concludeva così?)
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 15.06.30
19
Slovak tutta la vita!
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 15.00.17
18
Ecco gli R.H.C.P. per me son morti nel 1996 con "One Hot Minute" e comunque io sono un sostenitore del periodo con Slovak alla chitarra, lo preferisco di netto a Frusciante, so che non c'entra una mazza con il 1970 ma una volta che li hai tirati fuori mi tolgo sto sassolino dalla scarpa XD
fdrulovic
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.58.45
17
Qualsiasi anno prendi a cavallo tra 60 e 70 becchi tantissimi fantastici dischi le cui sonorità ritrovi anche oggi soprattutto in doom, psych, stoner, prog e vari. Sempre del 1970 (ho controllato... ) l'album omonimo dei Bloodrock. Ecco perchè quando sento il "modern-prog" rimango freddino....E se poi sento porcherie come l'ultimo degli Opeth mi girano proprio.
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.52.05
16
Ma figurati, grazie a te per la condivisione. Mi è tornato in mente perchè ho menzionato i Funkadelic, I'll Bet you ad esempio nel '70 era spettacolare; poi all'altezza di 'Standing on the verge', di fatto, hai già il suono dei Red Hot C.P.
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.47.27
15
Fabio II ho ascoltato tutto "Can't Stop The Madness" e mi ha sorpreso parecchio, brani tipo "Free Spirit" e "All This Love" sono da incorniciare, grazie ancora per il consiglio.
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.44.20
14
Underocever come sono andate le Birtha?
fdrulovic
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.43.37
13
@Subhuman: C'hai ragione. Ho controllato su internet. E' del 1969. La cosa di cui sono certo è che se uscisse adesso a 40 anni e passa di distanza sarebbe attuale e ugualmente un capolavoro. Sono contento che qualcun'altro li abbia ricordati
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.42.52
12
Bravo Alberto! 1970: 'Fire & Water' altra pietra preziosa dell'hard; se andiamo sul rock, ma veemente comunque, c'è 'Gasoline Alley' di Rod Stewart e il debutto dei Funkadelic
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.38.04
11
Eh già... magari adesso che lavoricchio riuscirò a colmare certi vuoti
Subhuman
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.36.32
10
Wow, commenti in sincronia Frulovic mi ha preceduto sui Lucifer's Friend, mentre l'ipnotico album di Randy Holden mi pare sia del '69.
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.35.23
9
Grande Fdrulovic, Lucifer's Friend ottimi, Randy Holden non lo conosco, grazie per la dritta andrò a cercarlo
Subhuman
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.33.31
8
Sicuramente tra le annate più prolifiche di sempre, di cui i gruppi più famosi rappresentano solo la "parte emersa" dell'iceberg... Basta pensare a tutte le altre squisitezze (purtroppo spesso dimenticate) uscite nello stesso anno: Lucifer's Friend, Free, Trapeze, Bloodrock, Mountain, Wishbone Ash, Sir Lord Baltimore e compagnia bella. Senza dimenticare l'esordio dei Uriah Heep!
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.32.05
7
Comunque sei stato fortunato Undercover, mio zio invece mi portava in giro, da bimbo, e mi toccava di sentire Julio Iglesias... con lo stereo 8!...sui Queen ne abbiamo già discusso, sono andato giù duro anch'io. Cioè i primi mi piacciono, però non capisco il perchè alle grandi bands si deve perdonare tutto, compreso le vaccate degli '80
fdrulovic
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.30.38
6
Io nei primi anni 80 riuscii a comprarmi un po di edizioni originali a Londra. A due dischi sono particolarmente affezionato; quello dei Lucifer's Friend (Lucifer's Friend) che reputo un disco stratosferico anche per la voce di John Lawton che non ha nulla da invidiare a gente come Robert Plant. Hanno avuto poco successo ma erano una gran band. E poi "Population II" di Randy Holden. Un discone (anche se non so se del 1970...) che in alcuni passaggi oserei definire proto-doom.
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.15.21
5
fabio II c'è sempre qualcuno che ti da il la nella tua vita... mio zio fu fondamentale da bimbo per la scoperta di gente come Led Zeppelin, Jethro Tull, Rush e così via... quand'ero proprio piccolo sei o sette anni e andavo spesso con lui in giro in macchina era quella la musica che teneva su, però mi ha fatto odiare i Queen, li ha amati e ama talmente tanto che mi è venuta a dir poco la nausea anche solo a sentir pronunciare il nome.
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 14.08.19
4
Ciao ragazzi; Undercover hai una sorta di Uncle Sam allora! La mia copia non credo sia di prima stampa, ma è comunque apribile; originalissimo ho 'In Hearing Of', molto valido anche quello. Vincent Crane e Carl Palmer ( prima nei Crazy World di A.Brown), Ginger Baker, Chris Farlowe ( mamma mia che voce!, anche già attempato con J.Page) , Rick Parnell poi nei nostrani New Trolls. Cioè gli elementi Atomici non sono certo mancati
Undercover
Mercoledì 9 Maggio 2012, 13.54.02
3
@fabio II e fdrulovic ho sempre sognato di saccheggiare la collezione di mio zio per titoli come quelli citati... purtroppo non li vedrò mai visto che mio cugino oltre ascoltare D'Alessio è una testa di bip e sicuramente li venderà per guadagnare soldi con quello che ritiene dell'inutile rumore, le prime stampe in vinile le pagano un botto.
fdrulovic
Mercoledì 9 Maggio 2012, 13.48.47
2
@Fabio II: Grande!! "Death walks behind your" è un album meraviglioso e poco conosciuto.
fabio II
Mercoledì 9 Maggio 2012, 12.01.58
1
...l'avanzata delle tenebre che nel 1970 voleva dire anche Amon Duul II con 'Yeti', Atomic Rooster 'Death Walks Behind You' e Black Widow 'Sacrifice'. Solo per citare i casi più eclatanti...witch hunt per dirla alla Rush. Ri-plauso a Rino, '70 rules again
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