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OLTRE IL MITO - # 2 - Lo Street
29/05/2012 (4585 letture)
Questo è il secondo articolo, di una serie di tre, che si propone di riscoprire, dalla polvere e dal tempo, alcune band che hanno fatto parte del carrozzone della musica che tanto piace a noi. Voglio subito specificare che:

1) Non si tratta di un vademecum completo e cronologico, sarebbe impossibile evidenziare e sottolineare tutte le band che hanno esordito e pubblicato in quel periodo
2) I generi enucleati sono il glam, lo street, il class metal e l’AOR. Non si parlerà mai di Hair Metal, termine che aborro e che venne creato dall’industria per inscatolare un genere o vari generi e renderlo vendibile. Non esiste un genere rock che sia mai nato spontaneamente con questa tipologia di nome. Quindi sappiate che il termine ha in sé connotati negativi e privi di veridicità storica.
3) Vengono prese in considerazione band, non di serie B, ma certamente poco famose o comunque non di primissimo piano, che non hanno mai goduto di successi internazionalmente noti e di vendite spropositate, che hanno lasciato un segno importante e ancora oggi risultano godibili e meritevoli d’attenzione
4) Il campo del cimento si rifà a gruppi dai natali americani, europei e in casi sporadici provenienti da altre zone del pianeta
5) In accordo con i super capi di Metallized alcuni dei dischi citati in questi articoli potranno poi venir recensiti sul sito prossimamente. Impossibile analizzarli tutti, men che meno in questa sede.

USA
Dopo questa doverosa specifica, sono certo che i nostri attenti lettori avranno altri monicker da proporre e suggerire, ripartiamo a saetta da questo secondo capitolo: lo Street Metal/Sleaze Rock!
Il genere deriva in maniera più diretta, rispetto a quanto si possa immaginare, dalla prima ondata puramente glam che rinfocolò un asfittico panorama metal americano bisognoso di una nuova linea d’ossigeno. Per chi non sa o per chi ha dimenticato, devo dire che i fondatori di questo genere vissuto e sporco, i grandiosi Guns N’ Roses , apparivano, nei primi anni della loro carriera underground, truccati di tutto punto e con vestiti sgargianti; ci sono libri e foto a testimoniare quel frangente. Solo più tardi dismisero questo modo di presentarsi, focalizzandosi su un look da spaccare le ali alle aquile. E alcune band di questa nuova marea commistionata da temi duri, vita infame nei sobborghi delle metropoli e utilità alcoliche, porterà con se trucchi e eyeliner ma senza attitudini da poser con tanto di rossetto e ombretti, ma piuttosto con inclinazioni machiste e da future rockstar con un passato sofferto alle spalle. I primi a catturare le mie attenzioni furono certamente gli L.A. Guns con il loro primo album autointitolato del ‘88, bombe paradisiache come No Mercy, Hollywood Teaze e Sex Action mi flasharono di brutto e ricordo di aver consumato quel vinile contraddistinto da un suono rozzo, sudicio, ma tremendamente invitante; da mitragliare a volumi esagerati nello stereo della mia camera. Inutile aggiungere che la band di Tracii Guns è stata legata a filo doppio ai Guns e ad Axl Rose che fu il cantante di questo combo per un po’ di tempo e lo abbandonò definitivamente nel ‘84. Gli L.A. Guns con Steve Riley, ex drummer dei Wasp e Phil Lewis al microfono, ex dei Girl band misconosciuta che annoverava tra le proprie fila anche Phil Collen dei Def Leppard, ha pubblicato lavori notevoli e risulta ancora oggi, dopo sterminate rivoluzioni in line-up, ancora attiva. Ma quei tempi saranno memorabili e irripetibili. L’altra grande deflagrazione street va rinvenuta nei losangelini Faster Pussycat che realizzarono la loro prima produzione, appunto Faster Pussycat, nel 1987 con la produzione di Ric Browde, già produttore dei Poison, ma con suoni diametralmente diversi dai ”veleniferi”. Caratterizzati dalla voce lorda, roca e acutizzante di Taime Downe, questi cinque figli della strada ottennero grossi riscontri ma mai multimilionari come i loro concittadini capeggiati da Slash e Axl. La masnada riuscì comunque a riscuotere un pregevole successo, spinta da parecchi videoclip promozionali del primo album per canzoni come Cathouse, la perversa Bathroom Wall e il singolo spazzatutto Don't Change That Song: negli Stati Uniti la band fu aggregata a tour con importanti gruppi come Alice Cooper, David Lee Roth e Motörhead.
Taime, assieme al suo amico, e futuro Vj di Mtv Headbanger's Ball, Riki Rachtman, aprì un club sulla Sunset Strip, chiamato The Cathouse, che il gruppo utilizzava come sala prove e dove suonavano ogni volta che tornavano dai concerti. Buonissimo anche il seguente lavoro Wake Me When It's Over con gioielli come l’opener devastante Where There's a Whip There's a Way, il grande singolo Poison Ivy e lo slow House of Pain, dove la voce del singer diventa corrosiva e caustica. Con il terzo lavoro, più cupo e meno ispirato, e complice l’avvento del grunge che, detto per inteso, sarà uno tsunami che seppellirà le ambizioni di tante band stradaiole, i Faster Pussycat perderanno smalto e capacità creativa. Diciamolo chiaramente, tralasciando i Guns, le due grandi entità riconosciute dello sleaze di immensa qualità e ottima visibilità, sono proprio queste due band, dalle quali presero spunto innumerevoli nuovi act, alcuni in maniera pedissequa altri con l’elaborazione di squisite idee e arrangiamenti interessanti. Ma senza questo binomio, il genere non sarebbe mai esistito e non avrebbe conquistato gli onori della cronaca per qualità musicale, importanza di ex membri di ensemble cult, impatto visivo e sonoro che faceva sbarellare. I Bang Tango, con il glorioso Joe Lesté alla voce, sono i diretti discendenti del suddetto binomio, un gruppo che ha saputo assimilare la lezione convogliando influenze diverse, creando un coacervo boombastico che si rivelerà con la major MCA, label che diede alle stampe l’esordio titolato Psycho Café. Un debut con all’interno tanto buon rock devastante ad alto potenziale, una voce stupendamente tormentata e un singolo come Someone Like You, uno dei frammenti più indovinati della loro intera carriera. A proposito, il loro ultimo album (Pistol Whipped in the Bible Belt), pubblicato qualche mese fa, è pura nitroglicerina: sono dei sopravvissuti e hanno ancora il sacro fuoco a infiammargli chitarre e jeans di pelle logori. In ogni caso i Bang Tango si sono sempre distinti dal calderone che ha ingoiato, senza pietà, tanti cloni o pseudo copioni. Come non ricordare gli ottimi Jetboy, provenienti da ‘Cisco, autori di due ottimi lavori come Feel the Shake del ‘88 e Damned Nation del ‘90, rammentati, oltre che per gli eccellenti pezzi, anche per la cresta punk superplatinata del singer Mickey Finn, buonissimo cantante nel genere, e per aver annoverato in formazione Sam Yaffa al basso, già membro degli Hanoi Rocks; nonostante il brillante esordio io personalmente considero Damned Nation un lavoro più maturo e dotato di grandi melodie rocciosamente stradaiole. Mica possiamo dimenticarci dei Kix, originari di Hagerstown (Maryland). Loro non sono propriamente assimilabili ai precedenti gruppi qui trattati, ma dopo un percorso hard con puntate metal, trovarono il loro momento più esposto alla solarità popolare a metà degli anni eighties, in piena esplosione sleaze, e anche il loro sound, grazie alla voce strozzata del cantante Steve Whiteman, si allineò su questa strada, album di riferimento Blow My Fuse editato da una major come l’Atlantic, mentre i BulletBoys provenienti dalla Città degli Angeli, stanno a metà tra il class metal, fatto di chitarre taglienti e riff al fulmicotone, ma per via di un performer sguaiato, eccessivo, come Marq Torien, dotato di corde vocali al titanio, rientrano nella categoria qui trattata. Grandi mezzi per la band: il loro primo prodotto uscì nel 1988, titolato BulletBoys, curato nientemeno che da Ted Templeman, il quinto Van Halen, e dopo aver partecipato a circa 400 show, il loro disco superò il milione di copie vendute. La loro parabola si fermerà ben presto, però rimangono nella mente singoli pazzeschi come For The Love of Money e Smooth Up In Ya, con Torien a dettare legge su tutto e su tutti i vari componenti con quella bocca criminale. Un combo, invece, a dir poco grandioso, capace di fondere originalità, frustrazione dei sobborghi generando un melting pot cattivo ma tremendamente bello, sono i Love/Hate. Jizzy Pearl – voce, Jon E. Love – chitarra, Skid Rose – basso e Joey Gold – batteria, erano quattro musicisti con trascorsi di patimento reale, pensate che Skid si guadagnava da vivere vendendo fiori agli angoli delle strade di L.A. Collera che cresce nelle loro composizioni, sapientemente filtrata con grandi intuizioni, così nasce il loro capolavoro d’esordio Blackout in the Red Room seguito dall’altrettanto buono Wasted In America, già braccato, però, dal grunge imperante: proprio i Love/Hate rimangono probabilmente la band più abile a mixare innovazione e tradizione con un impatto sonico saccheggiante. Se la specie street non fosse perita sotto la mannaia di nuove influenze marchiate da camicie di flanella e inclinazioni pessimistiche, avrebbe sposato la loro direzione. Amo i Little Caesar in maniera viscerale. Profondamente street nell’attitudine, look trasandato, tattoo a valanga, mezzi biker nel look, un singer straordinario come pochi e una capacità di inserire blues e altre coordinate che li resero davvero eccezionali. Il loro primo album contiene perle inestimabili, poi quando Ron Young prendeva il microfono c’era davvero da impazzire: la sua e una vocalità varia, estesa, calda, ricca di feeling e tanto matura da regalare credibili emozioni. Ascoltatevi assolutamente la loro prima opera eccellente dotata di brani aurei, da Down-N-Dirty fino alla cover di Aretha Franklin Chain of Fools, passando per Hard Times. Che band ragazzi! I Cats in Boots, anche loro spostatisi a L.A. come api sul miele, invece, non riscossero particolare favore del pubblico e dopo un discreto primo lavoro come Kicked & Klawed (1989) si separarono, mentre gli Skid Row spopolarono con il loro omonimo debut-LP nonostante l’amicizia di Snake Sabo con Bon Jovi facesse pensare la stampa ad una miscela molto hard, vicina a Jon e compagni. Grintosi, prepotenti, con tanto di chitarre fottute e l’inno di Youth Gone Wild in perenne rotation, divennero band di punta di questo filone, decisamente più edulcorato dalla mano delle major che li sgrezzarono almeno nell’immagine, ma le song picchiavano durissimo, anche grazie alla voce maligna di Sebastian Bach, bello e dannato; il loro secondo episodio spingerà il pedale sull’acceleratore della pesantezza del sound a scapito dell’immediatezza, incamerando meno enfasi da classifica rispetto al precedente capitolo. Slave to the Grind comunque è un buon lavoro che avvierà il quintetto verso la perdizione dell’oblio profondo, causato da abbandoni, rimpasti di line-up e ispirazione perduta. Da lì in poi non si riscatteranno più nonostante un potenziale elevato: io li scrutai di spalla ai Crue, a Milano, e mi impressionarono veramente tanto. Un peccato davvero. I Sea Hags, invece, arrivavano da Seattle e durante il rodaggio, la formazione suonò da spalla ad importanti band come Dead Kennedys, Motorhead, Ramones e The Cramps: furono notati da Kirk Hammett, chitarrista dei Metallica, ed egli stesso volle produrre il loro primo demo, instradando i ragazzi verso un contratto con la major Chrysalis Records siglato nel dicembre 1987. Morale, la label gettò sul mercato il full lenght album autointitolato con grandi speranze. Nonostante fosse stato prodotto da Mike Clink, storico uomo dietro la console di Appetite For Destruction, la band fuori controllo per vari abusi, si sciolse nel febbraio ‘90 e sparì per sempre dalle scene, mentre i ragazzi degli Alleycat Scratch, di Dead Boys In Trash City, piccolo gioiello underground, pur godendo di buona stoffa talentuosa, vennero travolti dalle nuove tendenze e non lasciarono altre tracce rilevanti; il loro unico disco è a tutt’oggi molto apprezzato e ricercato dai collezionisti e dagli appassionati. E’ stato ristampato nel 2006 per la Regeneration Records. I Johnny Crash di August Worchell, chitarrista solista, suonarono parecchio nel circuito losangelino prima di far uscire il loro Neighbourhood Threat ed il singolo Hey Kid che, nonostante una qualità non eccelsa, venne trasmesso a palla da MTV. Pur suonando di spalla a grandi nomi (Motley Crue su tutti), finirono presto nel dimenticatoio e lo stesso Worchell abbandonerà la band al proprio destino. Inutile dire che il progetto implose. Pure i Circus of Power non avranno un destino troppo roseo nonostante ben quattro dischi zampillati in cinque anni. Look trasandato-motociclistico, chitarre serrate, voce strampalata, io ricordo con positività il loro eponimo esordio, certo, nulla che facesse gridare al miracolo. Forse l’ultima vera band con alcune attinenze street furono gli Ugly Kid Joe, non certo per il loro look ripulito, le melodie studiate e il continuo esser trasmessi su MTV, ma il loro singolo Everything About You del ‘92, in piena era rivoluzionaria, fu l’ultimo rigurgito di una scena che ormai si era dissolta. Dopo un buon primo album come America's Least Wanted e due flop sonori, i californiani accusarono lo split nel ‘97.

EUROPA
Anche nel vecchio continente il genere sleaze fu gradito e si sviluppò senza trovare eccessivi ostacoli. Certamente le metropoli e il tessuto sociale nel vecchio continente era, ed è ancor oggi, diametralmente diverso dagli sconfinati sobborghi Usa, nonostante ciò spuntarono fuori tanti gruppi, alcuni davvero d’eccellenza. Uno di questi sono certamente i Quireboys autori di un album straordinario come A Bit Of What You Fancy, con il vocalist Spike a dominare e furoreggiare grazie a corde vocali imbevute nello scotch. Londinesi, si formarono nel ‘84, ma riuscirono a pubblicare solo nel ‘90: diamanti come Hey You, 7 ‘O Clock e Whippin’ Boy rimangono nell’immaginario collettivo di chi ama questo genere ricco di bandane e chitarre roventi, qui sottolineate con un tocco di piano. Dopo una mega esplosione, il successivo album Bitter Sweet & Twisted non ebbe lo stesso riscontro e, nonostante siano ancor oggi in attività, non sono mai più tornati a calcare le scene con grande clamore. I compatrioti Dogs D'Amour del frontman Tyla, tra eccentrici vestiari e sbornie galattiche, pubblicarono buoni album molto navigati, come non ricordare In the Dynamite Jet Saloon (1988) e A Graveyard of Empty Bottles dell’anno successivo; anche loro, attivi sin ai nostri giorni, non hanno più dato grandi notizie di sé a parte qualche questione attinente Tyla che è sempre stato l’essenza della band. Meno street nell’immagine ma tremendamente bravi ed efficaci nelle soluzioni sonore, i danesi D.A.D., conosciuti inizialmente come Disneyland After Dark, vennero poi costretti a contrarre il nome in un acronimo a fronte di azioni legali intentate dalla Walt Disney. Hard rovente, chitarre frementi e predisposizione stradaiola in pezzi immortali contenuti nel grandioso No Fuel Left for the Pilgrims, rilucente per la celebre Sleeping My Day Away ma anche per la pesante Overmuch e la più commerciale Girl Nation. L’ugola cartavetrosamente incazzusa di Jesper Binzer e la follia bassistica (guardare i suoi bassi a due-tre corde per credere) di Stig Pedersen hanno continuato a produrre ottima musica sino ad oggi. Una band da troppi sottovalutata che ancora oggi ha un tiro e un’attitudine impressionante. Dalla terra d’Albione proviene anche un fenomeno lurido come Zodiac Mindwarp che con i suoi The Love Reaction ottenne grande popolarità con un ellepi, Tattooed Beat Messiah, che creò fracasso. Il disco, dopo tanti ritardi, venne finalmente remixato dall'ingegnere del suono dei Def Leppard, Nigel Green, e vide la luce nel primo 1988, entrando nella Top 20 inglese e raggiungendo anche un moderato successo negli USA, tanto che Alice Cooper, contattò Mindwarp per una collaborazione. Il risultato di questa unione fu la composizione del brano Feed My Frankenstein, finito in Hey Stoopid del mitologico Alice. Il singolo Prime Mover, eclatante successo dotato di un video delirante, venne da molti indicato come un plagio della hit dei Judas Priest, Living After Midnight. Zodiac salì anche alla ribalta delle cronache per un piercing installato in una parte anatomica tipicamente maschile, la leggenda narra che durante i concerti facesse intravedere il gingillo incastonato e le damigelle facessero a gara per strapparglielo. Vabbè, cosa non si fa per un briciolo di popolarità. Nel 2010 è uscito sotto il suo monicker un nuovo prodotto a titolo We Are Volsung, già recensito su questo portale.

ALTRE PARTI DEL PIANETA
In geografia me la cavavo molto bene, quindi nessun abbaglio, credetemi. So bene che il nostro paese è parte integrante dell’Europa, ma vista l’eccezionalità dell’evento, questa volta vorrei rimarcare in maniera violenta questa congiuntura speciale, allontanandomi dal classica dicotomia. Si, perché all’interno della corrente musicale trattata, mi sento di inserire anche una band italiana che si è distinta per breve tempo. Parlo dei Miss Daisy che fondano le loro origini nel 1986 a Roma, da un’idea di Rocco Fortunato (voce e chitarra) e Massimo Fidani (batteria), entrambi già nei Mausen, a cui si unirà il bassista Corrado Cecere, nei romani Stiff. La storia del gruppo è concentrata in appena quattro anni: dopo un primo demo datato 1987, nel 1989 pubblicano quello che sarà l'unico full-length del gruppo, Pizza Connection, capace di garantire loro un tour inglese con Motorhead e Blue Oyster Cult; li osservai di spalla e Lemmy & Co. e se la cavarono bene. Pizza Connection, pubblicato dall'inglese GWR, diede loro molta visibilità e ottimismo: i tre furono contattati e seguiti da Eddie "Fast" Clarke, che portò il combo dove molti altri gruppi italiani mai sarebbero arrivati. Toureggiarono in Inghilterra come supporto ad act importanti, diventando una delle realtà italiane più note all'estero. Ma il sogno finì a breve, nonostante un lavoro acclamato dalla critica dai connotati sleaze molto buoni, tutto venne vanificato dall’abbandono della formazione da parte di Rocco che porterà poi alla morte prematura della band.

Ok guys, l’appuntamento rimane invariato, sempre qui sulle colonne di Metallized per continuare la saga lunghissima di band misconosciute, da richiamare alla mente. Prossima volta parleremo di Class Metal. Ci si vede…



Metal Shock
Mercoledì 20 Luglio 2016, 19.36.27
74
Gran bell`articolo. Praticamente ho tutti i dischi dei gruppi citati, anzi mancano ancora tanti grandi gruppi come i Rock city angels, Throbs, Junkiard, Wildhearts, Screaming jets, Kill for thrills, Salty dog,Spread eagles ecc. Una menzione particolare per me va ai Circus of power, il cui primo album e` assolutamente fantastico, Little Caesar, idem, Sea hags, The Dog`s d`amour, una band fantastica con n Tyla favoloso, Bang Tango, tre album bellissimi, Jetboy, Damned nation e` straordinario, Quireboys, i primi due sono dei classici, Cat`n`boots, un solo ma meraviglioso album, e poi altri inseriti o nel glam o nel class, tipo i fantastici Shotgun Messiah, tre dischi uno diverso dall`altro, tre stupendi dischi. E mi fermo qui se no continuo per ore!!!!
GoodGiant
Domenica 30 Novembre 2014, 14.15.46
73
peccato che il termine STREET e CLASS non esistano se non per la stampa italiana. Il termine HAIR è accettato ormai ovunque invece, è semplicemente una classificazione postuma per indicare sotto un solo nome i vari sottogeneri hard rock degli 80s/ glam, ecc sotto una unica accezione. Quindi dal mio punto di vista è molto più calzante il termine HAIR, piuttosto che terminologie utilizzate solo in Italia come CLASS (inventata da un redattore di una rivista per i Dokken...pensate voi!!! o street). Articolo pessimo.
fabio II
Venerdì 9 Novembre 2012, 14.36.04
72
Ho visto 'rock of ages', per me è una cagata pazzesca: un musical dal vago sapore 'Grease'. L'unica cosa convincente è Catherine Zeta Jones che si guadagna a pieno titolo il ruolo di PMRC-MILF!
fabio II
Lunedì 17 Settembre 2012, 11.21.04
71
Beh Francesco sul tuo post 69 ho già detto quello che penso e non c'è bisogno di tornarci sopra, basta rileggere se proprio uno ci tiene. Sinceramente non ricordo la canzone dei Tuff che menzioni, ma se è del 2001 vale quello detto per gli Steel Panther ( parodia ). Appunto hair è nato negli anni '90, quando la scena era morta ed il metal era molto cambiato con l'avvento dell'alternative ( uso un'altra etichetta molto generica ); quindi è soltanto un nome da mettere su uno scatolone come se fosse roba imballata, per dirla alla Aerosmith: toys in the Attic. Ma quando non si sa cosa dire, la stampa 'specializzata' (?!?) non usa anche 'rock anni '70'? ah si? e in che modo? mica generico un cazzo...spiacente: la musica non si tratta in questo modo
Francesco
Sabato 15 Settembre 2012, 23.45.26
70
Nel 2001, i Tuff hanno pubblicato una canzone dal titolo "American hair band" quindi presumo che il termine è nato negli anni '90...
Francesco
Sabato 15 Settembre 2012, 23.41.51
69
fabio II: insulto, ora non esageriamo... può non piacere, ma ora dire che è un insulto è troppo...
fabio II
Venerdì 14 Settembre 2012, 12.28.30
68
Probabile Frankiss; di sicuro, specifico anche questo altrimenti i lettori potrebbero trovare incongruenze tra il mio post 55 e 64; ricordo di averlo letto su la rivista olandese Blackthorn dove la band più leggera erano i Satan's Host, un gruppazzo di power americano scadentissimo ( ovviamente comprato perchè a detta loro era un capolavoro ). Ma appunto stiamo parlando di una non-etichetta, un insulto più che altro
Frankiss
Venerdì 14 Settembre 2012, 11.31.40
67
Hair Metal è un'invenzione dei "geniali" giornalisti americani....che in quanto a qualità..beh lasciamo perdere..
fabio II
Venerdì 14 Settembre 2012, 10.51.04
66
Grazie lo stesso Francesco, aspetto di vederlo in dvd. Comunque ieri sera ho controllato velocemente come potevo; ho trovato una copia di Flash, che era l'unico diviso in contenitori rispetto agli altri due dell'epoca, e le diciture erano Class & Melody, Street & Glam, e Lipstick Killlers. Poi ho sfogliato un volumone di Metal Shock che raccoglieva tutte le recensioni dell'89, ne ho lette alcune di Beppe Riva; anche qui nisba hair metal. Ma alla fine la sostanza è un'altra; se domani nasce un trend per cui le bands suonano vestite solo di mutande leopardate e un imbecille si inventa il termine tarzan-metal, a me non importa: devi spiegarmi il suono da dove proviene.
Francesco
Venerdì 14 Settembre 2012, 0.55.56
65
No, non ho visto il film, e non ho neanche visto The decline of western civilization part II: The metal years
fabio II
Giovedì 13 Settembre 2012, 16.27.27
64
Ah Francesco scusa, mi ero perso il tuo post 59; non è vero che negli anni '80 si etichettavano queste bands come hair, almeno in Italia, se ti vai a rileggere le recensioni degli anni in questione il termine non lo trovi; forse in qualche titolo per un 'box' ad effetto, ma è come trovare un gratta e vinci da 500.000 euro, per la precisione. Sai cosa più che altro, mi può stare bene oggi per gli Steel Panther, che sono una parodia degli '80. Il termine è nato dopo, come Shred ad esempio
fabio II
Giovedì 13 Settembre 2012, 15.11.09
63
Grazie Francesco, sei riuscito a vederlo? merita o rimango con 'The decline of western civilization part II: the metal years' di Penelope Spheeris?
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 14.54.27
62
Il titolo del film è Rock of ages
fabio II
Giovedì 13 Settembre 2012, 14.48.54
61
ci contavo Frankiss, ma volevo comunque specificarlo...ci mancherebbe altro. Guarda, credo sempre che sia una questione di prospettica; non mi stupisco se dei pubblicitari di Hollywood, ad esempio, usano il termine per il film che è uscito poco tempo fa (...cavolo non ricordo il titolo devo ancora vedrelo, tu sei riuscito: merita?); ma qui no. Perchè appunto c'è una bella differenza tra i Night Ranger e Faster Pussycat. Sarebbe come non operare nessuna distinzione tra Cirith Ungol e Slayer. Ma alla fine la cosa più fastidiosa per me rimane quella che ho scritto al post 55. Viviamo letteralmente in un mondo di posers, fuori e dentro la musica
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 14.48.26
60
Frankiss: comunque non sapevo che per il business Poison, Tesla, Little Cesar, Dokken e Wratchild suonavano lo stesso tipo di musica... Ho scoperto una cosa nuova... Certamente questi gruppi hanno delle cose in comune, ma da qui a dire che suonano la stessa musica è troppo...
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 14.44.20
59
Negli anni '80 si etichettavano come "hair metal" tutti quei gruppi che avevano i capelli lunghi e suonavano heavy metal... E' da qui che è nato il termine...
Frankiss
Giovedì 13 Settembre 2012, 14.15.01
58
tranquillo Fabio II non l'ho certo presa come una critica...la mia era solo un ulteriore chiarificazione delle etichette appiccicate da certi signori che vendono musica come si fa con il letame..un tanto alla tonnellata...vanno bene le sigle per impostare mercato, band e quant'altro, ma l'hair metal è insensata come categorizzazione..visto che non è mai esistita!!
fabio II
Giovedì 13 Settembre 2012, 12.46.36
57
...ovviamente anche questo è vero Frankiss e infatti ho fatto la stessa osservazione ieri nell'articolone dell'aor che tu hai redatto; intendiamoci non voleva affatto essere una critica nei tuoi confronti, ma dei format che vengono usati per convenzione e che anch'io se dovessi fare un articolo sarei chiamato a deciderene comunque i margini, esattamente come incolonnare una pagina di web o un foglio a4. Ad esempio, tu conosci i Girl e li hai citati velocemente perchè qui si sta parlando della fenomenologia post nwobhm; magari i Girl finiscono appunto in un articolo della suddetta nwobhm. Resta il fatto che 'Sheer Greed' è un classico eterno del glam inglese. Per questo e tanti altri motivi, ritengo che le bibbie e la carta stampata, quando si parla di musica ( e quindi di emozioni ) risultano anacronistiche; qui c'è un confronto diretto, step by step, inch by inch
Frankiss
Giovedì 13 Settembre 2012, 11.23.22
56
Francesco..sai perchè il termine hai r metal non ha un senso logico rispetto alle classificazioni glam, street, Aor, ecc? Perchè i termini storici venivano ispirati dalle caratteristiche specifici dei vari gruppi a seconda del suono o dell'inclinazione a metteresi un po di trucco piuttosto che una chitarra dura, ecc...il termine hair metal era generico, dispregiativo, inventato per classificare tutti quei gruppi dai capelli lunghi e venderli al meglio come si fa con il deodorante al muschio bianco piuttosto che il dentifricio alla menta o le supposte di glicerina...business, dollari a palate senza rispettare manco i generi e le peculiarità delle band..per il Business Poison, Tesla, Little Cesar, Dokken e Wratchild erano la stessa cosa....fattore indecente e inaccettabile!!
fabio II
Giovedì 13 Settembre 2012, 10.21.03
55
Secondo me Francesco il termine hair è una stonzata colossale per un semplice motivo; non è una classificazione che ha a che fare con un'inclinazione musicale, al contrario ad esempio di pop-metal, che può sembrare una contraddizione terminologica ( come death melodico, anche ) ma spiega comunque i contenuti a grandi linee. Il termine hair è nato sulle pagine della stampa 'oltranzista', una sorta di thasher contro poser da carta stampata. Allora, per par condicio, vogliamo parlare delle pose dei Morbid Angel, solo per citare un nome? Certi scatti che ho visto è roba da copertina di 'Love Gun'. La verità è che il termine hair è, ed era, denigratorio; perchè una certa parte di stampa additava il genere come se fosse solo moda vanagloriosa, che lo facessero solo per apparire senza meritarlo musicalmente ( ...e le pose dei Manowar? ...e le pose dei 'satanisti'? ). Cioè, alla fine, parliamo di musica o di figa?
Painkiller
Giovedì 13 Settembre 2012, 10.17.02
54
Premesso che anche per me è impossibile delle volte distunguere se una band sia class, pop, glam etc...ad eccezione forse dello street, mi ricordo un articolo sulla rivista HARD! del '91 credo, in cui si faceva riferimento al termina Hair metal. Mi pare che ci fosse scritto che un giornalista americano defininì in quel modo il glam facendo riferimento alle acconciature che i Poison, cotonatissimi, usavano negli anni '80. D'altra parte anche il termine heavy metal è stato coniato, se non erro, da un giornalista che ne descriveva così il suono "metallico" iù duro dell'hard rock, e se non erro faceva riferimento ai suoni di stained class o killing machine dei Judas Priest. Se definirlo, l'hair metal, un termine "ufficiale" o no mi pare proprio una questione di lana caprina...un beee a tutti!
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 2.35.34
53
Come mai, secondo te, il termine hair metal è una furbata mentre pop metal, glam metal, class metal, street metal non lo sono? Mi spiego meglio: chiamalo come ti pare, hair, glam, pop, class, street, alla fine stai parlando sempre della stessa cosa...
Frankiss
Giovedì 13 Settembre 2012, 2.13.59
52
Francesco, ovviamente la mia era una battuta, apprezzo che tu molto civilmente ti confronti con me...in ogni caso...come ho scritto all'inizio del pezzo..il termine "hair Metal" è una furbata di qualcuno...perchè Non esiste un genere rock che sia mai nato spontaneamente con questa tipologia di nome. Quindi sappi che il termine ha in sé connotati negativi e privi di veridicità storica....un po come darla vinta a detrattori della nostra musica o gente che sfruttava quel nomignolo per interessi propri. hair Metal è una colossale "bullshit"!!
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 1.39.44
51
Comunque io rispetto la tua opinione...
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 1.39.04
50
Ma cosa dici? Non sono affatto io... Se tu aborri un termine come "hair metal", figuriamoci come dovremmo considerare un termine come "pop metal", per farti un esempio...
Frankiss
Giovedì 13 Settembre 2012, 1.26.44
49
ah bene Francesco.. quindi abbiamo scoperto chi è il coniatore del termine più insulso della storia del metal..sei tu dunque...bene bene...
Francesco
Giovedì 13 Settembre 2012, 1.18.32
48
Frankiss: class, glam, sleaze, street... Per me tutte queste band sono tranquillamente classificabili come hair metal, che il termine ti piaccia o meno...
Jack
Giovedì 7 Giugno 2012, 22.23.27
47
Come non detto, li ho trovati nel glam Vi amo sempre di più
Jack
Giovedì 7 Giugno 2012, 22.12.51
46
Figofigofigo, ma dove sono i VAIN?
Sambalzalzal
Sabato 2 Giugno 2012, 14.02.20
45
Painkiller@ vedrai! Se è la prima volta che lo vedi dal vivo sono sicuro che rimarrai soddisfattissimo! grande trascinatore e grandissima voce! Soldi o no spero veramente si riformino gli Skidz!!!
Frankiss
Sabato 2 Giugno 2012, 12.57.55
44
I ROXY BLUE che io amo alla follia verranno immessi nella prossima sezione!!!
PcKid
Sabato 2 Giugno 2012, 12.09.30
43
D-A-D, Love/Hate, Quireboys, Johnny Crash, Zodiac Mindwarp, Skid Row... che tempi, forse il momento della mia vita durante il quale ho ascoltato più musica, e che più mi ha entusiasmato/emozionato. Aggiungerei anche una menzione per i Roxy Blue.
Painkiller
Venerdì 1 Giugno 2012, 10.20.47
42
Ecco che sono ancora più curioso di sentire bach al gods!
Sambalzalzal
Giovedì 31 Maggio 2012, 21.30.06
41
Furione@ uno dei dischi più belli di sempre! Se si riformano penso venga fuori una bella mazzata!
Furione
Giovedì 31 Maggio 2012, 21.17.55
40
@Sambalzalzal: speriamo, slave to the grind era un disco fantastico.
Sambalzalzal
Giovedì 31 Maggio 2012, 17.43.03
39
Ahahahahahah! Comunque sarebbe bello poterli rivedere assieme. Ho un bellissimo ricordo di loro al monsters of rock del 92' a Donington... bach dal vivo era veramente una furia e che voce, cazzo!
il vichingo
Giovedì 31 Maggio 2012, 17.32.54
38
$uvvia mio cari$$imo Lambru$co, come o$i insinuare certe co$$$$e??
LAMBRUSCORE
Giovedì 31 Maggio 2012, 17.29.57
37
Si vogliono riunire per puro $pirito $portivo, credo....
Sambalzalzal
Giovedì 31 Maggio 2012, 17.26.59
36
Furione@ cazzo, veramente!?!?!? Erano anni che aspettavo sta notizia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Furione
Giovedì 31 Maggio 2012, 17.22.45
35
4 membri su 5 degli Skid Row, tra cui S.Bach, vogliono fare una reunion in formazione originale
Frankiss
Giovedì 31 Maggio 2012, 15.29.53
34
beh come non ricordare i Gow..sono della mia città e Mauro Giuliani è sempre stato un amico..ma loro sono venuti dopo gli Halloween...
fabio II
Giovedì 31 Maggio 2012, 15.03.00
33
dimenticavo, in Italia c'erano anche i Gow di Torino che hanno fatto materiale hard di matrice americana fra i prime movers
fabio II
Giovedì 31 Maggio 2012, 14.43.36
32
Ovviamente quoto il post di Frankiss qui sotto, le catalogazioni servono unicamente per intrudurre un discorso che di solito è sempre molto più ampio. Glam e street ad esempio negli anni '80 sono la stessa cosa, non opererei molte diversificazioni a parer mio. Rispondo a Nightblast circa se siano metal o no queste bands: in america la scena ha avuto origine principalmente, worldwide dico, con la compilation Metal Massacre I, e guarda caso vi suonavano Ratt, Malice, Cirith Ungol e Metallica, solo per citare i più famosi.Quindi 'l'idea' di metal è cresciuto intorno a quello spettro. Ma infatti se prendi i primi Ratt e li confronti con dei 'puri' come i Malice, scoprirai che è questione soltanto di arrangiamenti vocali, ma la ritmica e le chitarre sono metal in ambo i casi. Analogamente la nwobhm ( ho già scritto del clamoroso falso storico; l'iconografia metal comincia qui, non vedo perchè 'new' quindi ) ha avuto la sua genesi con la stessa matrice: dai Venom ai Grand Prix o Def leppard, più altre entità misconosciute ancor più melodiche. Sempre a parere personale penso che ci sia troppa gente che reputi 'metal' dal thrash in su ( verso il death intendo ); ma non è così; anzi i puristi negli anni '80 li chimavano figli degeneri dell'hardcore e spesso erano redicolizzati per puntare tutto sulla velocità a discapito di tecnica, melodia e quel boom-boom letale che è proprio dell'heavy metal. In definitiva i puristi sono IL vero problema della musica, sia che si parli del mondo metal o meno.
Frankiss
Giovedì 31 Maggio 2012, 11.02.49
31
odio le catalogazioni...anche se nel nostro mestiere a volte servono..
Painkiller
Giovedì 31 Maggio 2012, 9.08.20
30
@Frankiss: i Cinderella di Coming Home o Night Songs come li catalogheresti? Street, Glam o cosa? Ricordo riviste dell'epoca in cui venivano accostati a Guns e Skid Row tra le band street...coming home è sempre bella a distanza ormai di 25 anni...
Painkiller
Giovedì 31 Maggio 2012, 9.05.53
29
@Furione: hai ragione, mi riferivo solo alla compilation da me citata dove c'era dentro un po' di tutto. @Celtic: no problem, e non è mai troppo tardi...portafogli a parte...
Frankiss
Mercoledì 30 Maggio 2012, 23.49.02
28
Si probabilmente lo sono stati...
Furione
Mercoledì 30 Maggio 2012, 23.00.35
27
@Painkiller@d.r.i...mmmhhh White Lion, Shy e pretty Maids non sono street, però davvero forti. Anche i Badlands! @ Nightblast: Beh, l'incontro tra glam e metal potrebbe essere l'album Too fast For Love dei Motley, tipo Live Wire. O anche l'album Shout At The Devil, che però è più cupo. @Frankiss: in effetti gli Halloween e i Foxy Lady erano sul glam. L'avevo chiesto perchè ero curioso se qualcuno li conosceva Forse in assoluto gli halloween sono stati il primo gruppo glam in Italia?
Celtic Warrior
Mercoledì 30 Maggio 2012, 18.25.31
26
@Painkiller , Ciao non mi pare di avere confuso i due generi , ho letto l articolo per capirci qualcosa di un genere che non mi è mai piaciuto per rimediare oramai è un po tardi
Painkiller
Mercoledì 30 Maggio 2012, 17.01.12
25
@CelticWarrior: magari potresti partire proprio dai titoli citati nell'articolo e da me...e comunque non confondere lo street col glam...
Painkiller
Mercoledì 30 Maggio 2012, 16.57.58
24
@Celtic Warrior: rimedia in fretta...ti perderesti molto...
Painkiller
Mercoledì 30 Maggio 2012, 16.57.12
23
'azz...cold lake...roba da lasciarlo...in fondo al lago!!!
Celtic Warrior
Mercoledì 30 Maggio 2012, 13.05.18
22
Brutti ricordi Nightblast è vero .
Nightblast
Mercoledì 30 Maggio 2012, 12.50.26
21
Cazzo...ricordo quando gli immensi Celtic Frost decisero di autodistruggersi pubblicando un album come Cold Lake...Che schifo...Secondo me fu l'unica volta che il Glam ebbe un punto d'incotro con il Metal...
Celtic Warrior
Mercoledì 30 Maggio 2012, 12.33.50
20
Di tutte le band citate conosco solo i guns !!!!! questo genere non fa per me comunque bel articolo .
BILLOROCK fci.
Mercoledì 30 Maggio 2012, 12.01.10
19
l unica band che apprezzo del genere sono gli Skid Row !!
d.r.i.
Mercoledì 30 Maggio 2012, 11.46.08
18
ah, dimenticavo uno dei miei gruppi preferiti: Fifth Angel
Painkiller
Mercoledì 30 Maggio 2012, 11.36.26
17
Ah, c'era anche Little Fighters degli White Lion . Ratt.....giusto!
d.r.i.
Mercoledì 30 Maggio 2012, 11.34.30
16
io non dimenticherei Shy, RATT e Pretty Maids
Painkiller
Mercoledì 30 Maggio 2012, 11.25.59
15
Ah, in quella splendida cassetta c'era anche Dreams in the dark dei grandissimi Badlands...
Painkiller
Mercoledì 30 Maggio 2012, 11.24.58
14
Per la barba increspata di Odino, Frankiss mi hai fatto venire i brividi! Anche io come te ho consumato le puntine sulla maggior parte dei dischi da te citati. Guns e Skid non hanno bisogno di commenti, girano costantemente ancora nel mio lettore/giradischi ma provo particolare affetto (e gli attribuisco anche un elevatissimo valore artistico) per i D.A.D. ed Faster Pussycat. Da qualche parte ho ancora una cassetta nella quale c'erano Sleeping my day away e Poison ivy insieme a sweet child o' mine, 18 and life, girls girls girls, Yankee rose di David Lee Roth (con steve vai alla chitarra "parlante"), Fighting the world, Black & blue dei van halen, Atomic Playboys di Steve Stevens (che pezzo!), Freedom di Alice Cooper e altre che al momento non ricordo. Si chiamava "Time to Rock", era il 1990 e tutta la mia vita di adolescente era scritta in quei pezzi. Che nostalgia...grazie Franco!
Frankiss
Martedì 29 Maggio 2012, 23.54.59
13
Grazie a tutti per i commenti...
lux chaos
Martedì 29 Maggio 2012, 23.50.39
12
bel lavoro frankiss, complimenti!!!
Frankiss
Martedì 29 Maggio 2012, 23.19.37
11
conosco sia Halloween, sia Foxy Lady che Autograf..ma che c'entrano in questo articolo?
Raven
Martedì 29 Maggio 2012, 22.33.01
10
bravi i foxy, mitici gli halloween, specialmente all'inizio.
Furione
Martedì 29 Maggio 2012, 22.23.38
9
Russi anche gli Autograf (con la "f") autori di Tear down the border. In Italia della mia zona, c'erano i Foxy lady e gli Halloween, qualcuno sa per caso chi sono?
ASD
Martedì 29 Maggio 2012, 22.09.09
8
Ciao! Bell'articolo! Tra i gruppi heavy metal che hanno fatto la storia, ma che sono poco noti, di certo ci sono gli Aria, che praticamente sono il più grande gruppo del rock russo
Raven
Martedì 29 Maggio 2012, 22.07.54
7
Quando mio figlio aveva 7-8 anni non riusciva a smettere di ascoltare i Quireboys
jek
Martedì 29 Maggio 2012, 20.27.34
6
@Nightblast quoto e rilacncio, più che improprio lo considererei una bestemmia (a scanso di sterili polemiche trattasi di oponioni personali)
Furione
Martedì 29 Maggio 2012, 14.35.01
5
@ Nightblast. In effetti lo street è di derivazione hard rock o rock, più che metal. Però quando queste band uscirono, negli anni 80, erano catalogate sotto il filone metal, così addirittura Bon Jovi o i Def Leppard, definiti all'epoca pop-metal.... Tuttora in alcuni negozi si trovano i loro album nel settore hard rock/heavy metal. Anche i Poison o i Ratt erano considerati dalle riviste metal e occupavano tante copertine, prova a prendere una rivista di quegli anni. Poi negli anni 90 e 2000 con l'arrivo del black, death, power, ecc il baricentro della musica dura si è spostato più verso l'estremo in generale, così tutte quelle band considerate nel calderone metal negli anni 80, oggi sono considerate rock. Se posso dire la mia, lo street e il glam, per me sono nettamente un sottogenere dell'hard rock. A parte primi Motley che li considerei più metal che hard rock
Nightblast
Martedì 29 Maggio 2012, 12.32.50
4
Mah...secondo me l'uso del termine Metal inerentemente a queste band è alquanto improprio...
Furione
Martedì 29 Maggio 2012, 0.57.56
3
grazie, adesso lo guardo
Lizard
Martedì 29 Maggio 2012, 0.50.51
2
Quello sul glam c'è già, guarda sulla colonna alla destra, sotto le foto
Furione
Martedì 29 Maggio 2012, 0.46.13
1
cavolo, che bell'articolo!!! Complimenti! Aspettiamo allora quello sul class! sarebbe bello anche uno sul glam, che spesso viene trascurato nelle webzine metal! E' vero, il termine hair metal è un termine- contenitore fasullo inventato dalle etichette, credo attorno al 2000 per catalogare e rendere vendibile un prodotto. Negli anni 80-90 non esisteva
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