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WHITE SKULL - O con lei o niente!
23/06/2012 (3104 letture)
Quello dei White Skull è uno dei nomi più autorevoli di sempre nel mondo dell'heavy metal italiano: con la scusa dell'imminente partecipazione della band al Sun Valley Metalfest abbiamo incontrato il chitarrista Tony "Mad" Fontò e la cantante storica, recentemente rientrata in formazione, Federica "Sister" De Boni. Davanti ad alcuni boccali di buona birra nera abbiamo discusso di tanti temi imnortanti, dall'ultimo decennio di storia della band a... beh, potrete scoprire cosa proseguendo nella lettura: rock on!

Khaine: Intanto vi dò il benvenuto su Metallized: non è la prima volta che siete intervistati dalla nostra webzine, nello specifico questa è la quarta -la prima volta era giugno del 2004. Son passati otto anni, facciamo una fotografia dei White Skull e cerchiamo di capire cos'è successo nell'ultima decade.
Tony: Intanto grazie dell'intervista e dell'ospitalità su Metallized. Nel 2004 sinceramente non ricordo cosa stavamo facendo (ride, ndr), comunque eravamo ancora reduci da Dark Age, che stavamo ancora portando in giro a livello promozionale; poi abbiamo iniziato a scrivere The XIII Skull, che se non erro è uscito proprio nel 2004, poi abbiamo promozionato quel disco e siamo stati sfortunati, perchè proprio durante la tournee promozionale di quel disco Gus (allora cantante della band, ndr) ha avuto un problema fisico ed è stato fermo per un bel periodo, non poteva più cantare. Finita la promozione abbiamo iniziato a scrivere il nuovo album, The Ring Of The Ancients, poco prima della pubblicazione dell'album purtroppo Gus lasciò la band -per problemi personali, legati al suo lavoro- e lì ci fu la decisione di tornare ad avere una voce femminile; abbiamo quindi iniziato a fare una sorta di provini, tenendo la cosa un pò all'oscuro, perchè la casa discografica aveva in uscita The Ring Of The Ancients e bisognava promozionare i concerti con chi sarebbe stata la nuova cantante, infatti avevamo tutti gli show prenotati ed abbiamo dovuto annullare tutto, spostandoli tutti quanti di qualche mese -da ottobre siamo andati a finire a marzo; come cantante abbiamo preso Elisa, con la quale siamo andati avanti ed abbiamo fatto tutto il tour promozionale di The Ring Of The Ancients, lei si è sobbarcata tutta una setlist di brani non-propri; dopodichè ci siamo di nuovo rinchiusi a scrivere pezzi nuovi ed abbiamo fatto Forever Fight, che abbiamo registrato nel luglio del 2008 ma è poi uscito nel 2009; a maggio abbiamo iniziato la promozione, ed anche lì siam stati sfortunati perchè Elisa ha avuto parecchi problemi di salute e parecchi concerti sono saltati; siamo dunque arrivati al luglio del 2010, mese in cui abbiamo definitivamente chiuso il capitolo Elisa, per una serie di cose, diciamo per delle divergenze personali, e ci siamo ritrovati che... io, sinceramente, non avevo più voglia di andare avanti, perchè cercare un'altra cantante significava rimettersi in gioco, ripresentare un'altra persona ecc., però c'era Max, il nostro manager, Alex (il batterista, ndr) e Danilo (il chitarrista, ndr) che erano molto determinati ad andare avanti; allora abbiamo ricominciato coi provini, ma questa volta rendendo pubblica la notizia che Elisa era andata via: abbiamo ricevuto un sacco di richieste ed un sacco di provini per cantare con noi, che abbiamo iniziato a valutare, e nel frattempo abbiamo iniziato a scrivere brani nuovi -ne abbiamo scritto un paio- che sarebbero anche serviti per testare le nuove voci. Da lì a poco dopo, una sera è arrivato Max in sala prove, dandoci la notizia che si era messo in contatto con Federica, dicendoci che lei aveva l'idea di ritornare a vivere in Italia, dicendo che se avessimo avuto voglia di aspettarla, lei al suo ritorno sarebbe anche rientrata nei White Skull. A settembre del 2010 abbiamo saputo di questa cosa, a dicembre abbiamo reso ufficiale la notizia e a luglio lei era qua.

Khaine: Spettacolo.
Tony: Nel frattempo abbiamo iniziato a scrivere i brani nuovi, con lei lavoravamo molto online, noi le mandavamo le nostre idee e lei ci diceva se le piacevano, se c'era qualcosa che non andava bene ecc., insomma lavoravamo molto con queste canzoni strumentali, e poi quando lei è tornata aveva già le idee molto chiare su cosa fare, quindi ci siamo messi a lavorare molto sulle linee di voce (anche perchè il resto era quasi tutto fatto), aggiustando il tiro dei brani. Dopodichè abbiamo fatto la prima parte del Sister Back Tour, in cui abbiamo riportato sul palco la nostra Sister!

Khaine: Io penso, senza nulla togliere agli altri cantanti che hanno avuto i White Skull, che la sua voce sia un pò la vostra voce. I White Skull possono avere tanti bravi cantanti, ma il suo stile, il suo timbro, il suo modo di cantare appartengono solo a lei. Il tuo ritorno, Federica, secondo me è stato visto bene anche dalla comunità metal, in generale: tu, nel momento in cui eri distante dalla band perchè eri per altre cose in America, sentivi un po' la lontananza? Ci racconti un po' com'è stata?
Federica: I primi anni ero molto impegnata a vivere la mia vita, perchè io ho iniziato molto presto a cantare heavy metal e poi, quando sono entrata nel tunnel White Skull siamo andati avanti dieci anni, lavorando sodo tutte le sere, quindi di vita personale ne ho avuta pochissima. Nel momento in cui ho smesso, subito dopo ho incontrato mio marito, mi sono fatta la mia famigliola, tra l'altro decidiamo di andare negli Stati Uniti e lì è stata tutt'un'altra cosa (reinventarsi la vita, capire cosa fare e cosa non fare, ecc). Ciononostante, se in un certo senso andava bene dall'altro c'era il richiamo della foresta, the call of the wild, però non così forte da farmi dire "adesso prendo e torno"; penso che sia stato molto più forte quando, durante un'estate, in cui continuavo a fare strani sogni su Tony (risate generali! ndr), come se mi passassero di fronte delle parole... e poi, ad un certo punto, ho ricevuto un'email da parte di un giornalista greco che mi dice "lo sai, adesso non c'è neanche più una cantante nel gruppo"; al che, io sono rimasta sorpresa perchè pensavo che Elisa si fosse integrata molto bene, allora da lì ho contattato Tony e gli ho chiesto cosa stava succedendo, e lui mi ha spiegato che hanno dovuto terminare bruscamente la collaborazione. Da lì poi ho parlato con Max (manager della band, ndr), parlando del più e del meno, come va e come non va, "che progetti hai" (me lo dice ridendo, ndr), finchè un giorno gli ho detto che noi pensavamo di tornare, ma che era ancora un'idea vaga perchè io dovevo organizzare il rientro di una famiglia di sei persone, con due lavori, in Italia, in un momento di crisi molto brutta... sai, il passo è stato enorme, il biglietto non costa un euro, costa tantissimo, hehe! Quindi ho messo tutto in ballo ed ho detto ai ragazzi che potevo tornare giù a luglio come dopo due anni, non lo potevo ancora prevedere. Fortunatamente le cose han funzionato come si sperava e così, a fine luglio, son rientrata e, come ti ha detto Tony, abbiam cominciato a lavorare quasi da subito, siamo andati in pre-produzione io e lui, abbiam scritto le canzoni in due mesi e mezzo/tre, tanto le idee erano già chiare e volevamo solo sentire se le linee vocali andavano con la musica, perchè non è che fare musica a distanza sia una soluzione, non è neanche facile! Io non provavo le canzoni in studio, le provavo a casa, tipo "canta sotto la doccia e vai", hehehe! Invece poi, quando io e Tony abbiamo provato le canzoni in studio, già funzionavano, abbiamo avuto questa prima impressione di aver trovato un giusto sound, che avrebbe funzionato. Poi niente, aspettavamo solo di andare in studio e vedere come il tutto risultava grazie ai mezzi ed alle tecnologie che ci sono in studio.
Tony: Volendo integrare, tu hai detto che Federica è la voce dei White Skull: sono pienamente d'accordo con te. Noi, nel momento in cui lei è andata via, avevamo tanta voglia di suonare e quindi abbiamo continuato il nostro percorso di band, facendo una svolta radicale e prendendo un cantante maschio; la scelta è stata un pò azzardata perchè comunque stavamo cambiando l'impronta della band, anche se devo dire che con Gus ci siamo trovati bene, come con Elisa quando c'è stato il ritorno alla voce femminile (troppe critiche pesavano su di noi, sul fatto che la band era nata con voce femminile). Però io adesso, a distanza di anni, dico una cosa: grandissimi Gus e grandissima anche Elisa, che hanno fatto il loro lavoro egregiamente, ma posso confermare che la voce dei White Skull... cioè, siamo nati senza di lei ma la gente ci ha conosciuto con lei e da allora lei ha messo il suo modo di cantare, che secondo me è diverso dallo standard di alcuni cantanti; io una volta non me ne rendevo conto man con gli anni e facendo anche il produttore, mi son reso conto di una cosa: il suo modo di costruire le strofe ed i ritornelli crea un'impronta che è diversa dai soliti canoni del metal, mentre Gus ed Elisa rientravano maggiormente in quegli standard, il che appunto standardizzava la band, gettandola nella mischia; con lei alla voce, invece, i brani assumono una piega diversa, sono diversi perchè hanno un'impronta particolare.

Khaine: Difatti mi hai anticipato sulla prossima domanda: secondo me la caratteristica sua è che (vediamo se riesco a dirlo nella maniera giusta) non canta come di solito cantano le donne nel metal; solistamente le donne del metal o fanno il growling (in casi molto rari) oppure cantano con una voce molto squillante, molto pulita, su registri molto alti, tu invece sei sporca, sai anche arrivare in alto, però usi la gola in maniera diversa. Allora mi domandavo, alla base di questa tua scelta cosa c'è? Perchè una donna, anzichè mettersi a cantare come le altre grandi cantanti metal, si mette a cantare come te?
Federica: Tu stai parlando di cantanti che sono emerse nel 2000, io come cantante nasco alla fine degli anni 80, ed a quel tempo l'immagine della donna era rappresentata da Doro Pesch. Quando io suonavo mi dicevano che dovevo cantare più come Bruce Dickinson, che non dovevo fare la voce così cattiva: quello è stato forse il momento in cui ho forgiato una voce che, pur provenendo da una donna, tentava di essere più maschile, più cattiva, più convinta, perchè la gente altrimenti non si convinceva. Quelli erano anni diversi, in cui la donna nel metal non aveva senso, a parte Lita Ford e queste cose spinte anche dai media americani, o Doro che usciva da un'altra situazione tedesca; beh, la cosa è proprio nata così, e quando sono entrata nei White Skull loro facevano musica propria ed io ho dovuto re-inventarmi, specie in confronto a prima di entrare nella band, che facevo cover. Quel sound comunque piaceva anche a loro, così l'ho coltivato, poi per fortuna non ho mai avuto problemi di gola o problemi fisici... tocca ferro, hehe! Poi c'è anche un discorso di personalità, quelli erano anni da teenager quindi c'era aggressività e rabbia, ed io in tutti i dischi posso vedere cosa vivevo, perchè vedo anche l'intensità delle canzoni, e poi sai, io sono anche moltissimo legata ai testi, quindi quello che scrivo è quello che vivo, sia in forma diretta che in forma indiretta, quindi lo puoi leggere o non leggere, però per me è anche molto importante il testo. E da qui è pura espressione, puro sfogo: quindi se è uno sfogo di rabbia così dev'essere, non dev'essere una voce squillante o perfettamente intonata; poi io, quando devo scrivere, mi chiudo veramente nel guscio, non ascolto niente, sto molto lontana dalle tendenze, perchè altrimenti sei facilmente influenzabile e determinate cose ritornano all'orecchio.

Khaine: Volevo chiedere una cosa che riguarda Under THis Flag: ci sono molte band che, nel corso dei decenni e della loro carriera, alterano il loro stile sofisticandosi, inserendo degli elementi che tendono ad ammorbidire un pò il sound, per tutto un'insieme di motivi, voi invece avete fatto un disco che è incredibilmente metal, in cui ci sono tantissimi sedicesimi, in cui c'è tantissima ritmica, in cui ci sono gli assoli strafighi, in cui ci sono i chorus forti, cantabili, in cui ci sono degli arrangiamenti anche ricercati, perchè anche il brano di cui avete fatto il video, Red Devil, potevate suonarlo con due accordi ed invece l'avete strutturato. Come mai avete scelto di proseguire su questa strada, in un momento storico in cui si tende a sperimentare molto, in cui ogni giorno viene fuori un genere di musica diverso, in cui ogni giorno quello che è "true" non va più bene perchè lo si faceva 40 anni fa e gli arrangiamenti ora sono vecchi... perchè?
Tony: Beh, sostanzialmente abbiamo suonato quello che ci piace suonare, e questa è la prima cosa perchè siamo radicati in questo genere; in secondo luogo, a riguardo della tecnica, uno se vuole dimostrare il virtuosismo lo può fare pur essendo semplice: anche Danilo (il chitarrista solista, ndr) negli anni è cresciuto molto in questo, inizialmente lui cercava di dimostrare qualcosa, invece la dimostrazione di esser bravo viene fuori da sola anche con le cose semplici; le cose semplici (semplici per modo di dire), ben suonate alla fine incarnano un bel brano ed un bel sound; poi volevamo restare legati a ciò che era il nostro stile, senza plasmarlo troppo, senza sofisticarci andando a finire in cose che non erano nostre. Per me non ha senso diventare più tecnici per assomigliare, chessò, a band tipo i Dream Theater, e lasciar perdere la nostra via, il nostro sound. In più, sapendo come canta Federica e come lei si trova meglio, cioè... spianare la strada ad un cantante, a cui dai uno spazio enorme su quello che deve fare, credo che sia la cosa che alla fine paga, perchè comunque la gente ascolta la canzone, ascolta il brano, ascolta il cantato e se lo canta; se il cantante ha la massima libertà d'espressione, tutto il resto vien da se! Quindi abbiam cercato di metter dentro degli arrangiamenti che fossero belli, che fossero soprattutto riproponibili dal vivo e quindi non cose che poi, dal vivo, diventano impossibili da fare, quindi non cose troppo ricercate, in modo che i brani possano anche suonare dal vivo tranquillamente. Questa è stata la nostra prerogativa, e credo che sarà la nostra prerogativa anche in futuro.

Khaine: Una domanda a riguardo del prossimo concerto che farete, che attualmente sarà quello del Sun Valley: al Sun Valley quest'anno ci sono i white skull, ci sono i Sadist, ci sono i Necrodeath... al di là del fatto che ci sono solo gruppi italiani, escluso un paio di nomi, possiamo dire che c'è il meglio di ciò che c'è in Italia, nel senso che le band coinvolte sono nomi di indubbia qualità. Questa caratteristica, secondo voi, è un qualcosa di riproponibile anche in altri ambiti nazionali, o è un qualcosa di eccezionale, che si può fare solo una volta?
Tony: No, secondo me è una cosa riproponibile veramente in tanti ambiti, anche perchè -come dico molto spesso nelle ultime interviste- la scena italiana è ricca di ottime band, che hanno un gran sound e non hanno nulla da invidiare alle band straniere. Come in Germania, che nei loro festival prediligono le band tedesche, poi chiamano gli ospiti stranieri ecc ecc, anche in Italia dovrebbe esserci questo; noi dobbiamo supportare molto di più le band di casa nostra, perchè noi abbiamo veramente un bel metal, invece qui sembra che quando proponi una band di casa tua vuoi tendere al risparmio, invece no. In Italia noi abbiamo un metal che tiene testa tranquillamente a tutt'Europa, quindi si, questa cosa si può riproporre e si sta riproponendo, perchè sempre di più si stanno organizzando degli eventi. L'unica cosa che si deve smuovere è il pubblico, che deve credere di più nel metal di casa nostra! Il pubblico deve svegliarsi e dire, "ok, in Italia abbiamo delle metal band che veramente spaccano il culo!"

Khaine: Si, sono d'accordo con te. A questo proposito, Federica, tu che conosci anche l'America e quindi hai una panoramica sicuramente più ampia della mia, la differenza tra l'attitudine del pubblico italiano ed in generale del metallaro italiano (di come ascolta, di come compra, di come va ai concerti, ecc.), rispetto a quello straniero qual'è? Quali sono gli angoli da smussare ed i punti su cui fare autocritica?
Federica: Non ti posso dare un parallelo da pubblico metal americano perchè io ne ho visto veramente poco, io tra l'altro vivevo nel sud, quindi una terra molto country, in cui c'è pochissimo metal. Diciamo che qua alle volte sembra che la gente non si sappia divertire, come dicevi prima (pre-intervista, ndr) sono molto puntigliosi, vogliono vedere se hai fatto la notina giusta, se hai sbagliato ad intonare una nota, sono molto più critici, però non so se questa sia una cosa culturale, hehe! Io ora lavoro con molta gente che ha vent'anni, e sembra che stia tornando la voglia di divertirsi, però bisogna distinguere: se tu vai all'estero, sono ancora molto come negli anni 80 e 90, amano le manifestazioni live, a cui partecipano per la musica e per la festa, sono lì per godersela; qua in Italia invece sono tutti un pò sulle loro, mentre negli Stati Uniti dipende dalle zone, perchè come sai molti artisti americani vengono in Europa per avere un pò di quel calore che avevano negli anni 90.

Khaine: Si, so che ci sono dei casi in cui gli artisti americani vengono considerati merda nel loro Paese, mentre vengono trattati come artisti in Europa.
Federica: Si, è così, hai perfettamente ragione. Io in America non ho mai sentito parlare degli W.A.S.P., che qua sono degli déi in terra, ma d'altra parte ho anche sentito molto parlare dei Twisted Sister, perchè comunque Dee Snider (il cantante dei Twisted Sister, ndr) si autopromuove e fa tante cose da solo, si sbatte tantissimo, non è più come una volta che i media e la gente ti facevano il mercato. L'America poi è un caso particolare perchè si seguono tantissimo le mode, ed anche là dipende perchè più soldi hai da investire più si riesce. Quindi non so... io ho visto l'Italia e, forse, ho visto troppe poche persone che si godono i concerti, mentre in Cecoslovacchia, come ti dicevo prima (sempre nel pre-intervista, ndr), era invece all'opposto, poi la gente ti carica ed il concerto viene una bomba, perchè anche sul palco è un dare ed un avere.
Tony: si, più il pubblico ti dà più riesci a dare tu, come musicista; la cosa che dico è che in Italia c'è ancora gente che ama divertirsi, che parte e va al festival con lo spirito giusto, un pò come fanno i nostri amici tedeschi o i nostri fratelli dell'est europeo. Là ce ne son di più però, hanno tutti quello spirito, ed hanno lo spirito non di andare a vedere la band di per sè, che è il "big" della serata, quindi andiamoci a vedere il concerto di tizio e caio... la dicono, "c'è una manifestazione metal, noi siamo metallari, andiamo a vederla che ci divertiamo", questo è lo spirito che hanno loro, uno spirito che in Italia c'è per pochi.
Federica: In Italia sembra che siano tutti musicisti...

Khaine: Allenatori, politici, professori...
Federica: Hai ragione, son molto critici, che peccato però...
Tony: Ed invece io ho sempre incarnato questo spirito, fin da ragazzino andavo a vedermi i concerti metal anche di band sconosciute, perchè mi piaceva stare in mezzo all'ambiente.

Khaine: Già, per l'aria che si respira. Bon ragazzi, ora vi faccio un ultimo paio di domande e poi chiudiamo qui, che oggi abbiamo dato abbastanza. La prima domanda è un pò delicata, vi prego di rispondermi con sincerità perchè è da un pò che ci stiamo battendo il chiodo: c'è una situazione che noi abbiamo descritto come "pay to play" per cui molte band, che magari sono all'inizio della loro carriera, cedono alle "offerte" di spendere parecchi soldi per andare a suonare dal vivo; un esempio molto recente, uscito su Facebook, era relativo alla possibilità di comprare per 1.500 € uno slot per suonare nel primo pomeriggio ad un festival. Voi, questa situazione, come la inquadrate?
Federica: E' vergognoso.
Tony: Non è sicuramente una situazione che rende onore, purtroppo esiste anche in alcuni concerti all'estero questa cosa.

Khaine: In alcuni o in tanti, scusa?
Tony: No, no, solo in alcuni.

Khaine: Al Download sono sicuro che lo fanno.
Tony: Ci sono alcuni posti, io so del festival Metalcamp, in cui ti dicono che devi comprare un tot di biglietti, però poi te li puoi rivendere...

Khaine: Ma quello è diverso, perchè te li puoi rivendere...
Tony: Si, è vero, ti puoi riprendere i soldi. Diciamo che il "pay to play", per quanto riguarda i tour organizzati, quando sei una band di supporto, succede spesso perchè comunque il tour ha un costo, si fa fronte a questi costi e la band di supporto guadagna sul merchandising, guadagna nell'immagine e...

Khaine: Però scusa, se io spendo dei soldi, cazzo, a fine serata facciamo i conti, no?
Tony: No, purtroppo no. Ma lì è diverso il discorso, perchè quando vai a fare un tour di supporto, di solito è la casa discografica che, se ha intenzione di investire... o la band, perchè so di band che han pagato loro al posto della casa discografica...

Khaine: Specie quando pensiamo a case discografiche piccole, che non hanno il budget.
Tony: Ecco, in quel caso paga la band, al contrario nel caso di etichette discografiche grosse. Per esempio noi, quando eravamo sotto Nuclear Blast, andammo in tour con i Grave Digger: ogni data costava un tot, e ci fornivano backline, roadies, tourbus e tutto quanto quello che era l'entourage, e tu guadagnavi zero, ma quei soldi non li abbiamo messi noi di tasca nostra, li ha messi l'etichetta discografica per promuovere il disco della band.

Khaine: All'epoca però i dischi vendevano, non era come adesso...
Tony: I dischi vendevano.
Federica: Questo è un discorso di marketing comunque.
Tony: Esatto, questo è un discorso di marketing. In questo caso il "pay to play" c'è e continua ad esserci, ed uno può scegliere se andare o no. Ma nel momento in cui organizzi un festival, in cui vuoi mettere una kermesse di band, in cui il festival è già ripagato dai nomi headliner (sapendo già che gli headliner richiameranno un numero tale di persone da ripagare il costo dell'headliner), tu potresti fare tranquillamente in modo che le band esordienti non pagano, che non vengono pagate ma che neanche pagano. Perchè comunque la band, nel momento in cui decide di andare gratuitamente a suonare, già si auto-tassa, perchè comunque la band deve partire da dove abita, arrivare in quel posto dove deve suonare, mangiare, vivere ecc ecc, quindi come minimo gli vanno via un tot di soldi, che deve auto-finanziarsi con altri concerti, fa una scelta dicendo, per esempio, "vado a suonare gratis al festival XYZ, però ho una visibilità, investo i costi del viaggio ed ho un ritorno di immagine", poi sicuramente si venderà qualcosa di merchandising ed ecco che la ruota gira. Certo, spendere 1.500 € per suonare in apertura di un festival in cui magari ti trovi davanti le 200 persone, solo per vedere il tuo nome scritto sul cartellone, secondo me non è pagante. Da parte degli organizzatori è un pò un metodo di mettersi sicuramente in tasca dei soldi, della serie che se anche non viene nessuno loro si sono già ripagati le band headliner. E' un pò sbagliato.
Federica: Poi dipende anche dall'onestà dell'organizzazione, se è un "pay to play" per dare un'opportunità per riprendersi dalle spese ed andare a pari, dando comunque un vero beneficio alla band, questo è un conto, altro conto è se viene fatto totalmente in malafede, per riprendersi dalle spese e per ottenere un guadagno che altrimenti non si sarebbe realizzato. Ora non so se queste siano situazioni di pura speculazione o se si tratta di un trend che c'è perchè tutti lo fanno...

Khaine: Tutti no, però ce ne sono tante di situazioni così, ci sono agenzie che si sono rette per anni solo su quello.
Federica: Perchè oltretutto di soldi non ce ne sono tanti in questo periodo. E allora tutto dipende dall'onestà delle agenzie, perchè se veramente stanno dando alle band un qualcosa di ritorno, che comunque non è concretizzato in soldi ma in futuro ed opportunità. Se è fatto in buona fede si, va bene, se è solo un metodo per macinare soldi allora no, è vergognoso.

Khaine: Va bene, io vorrei chiedervi mille altre cose, però il tempo è quello che è, quindi direi di chiudere riassumendo quali saranno le vostre prossime date e, se volete, lasciare un saluto per i nostri Lettori, specialmente Federica perchè, senza nulla togliere a Tony, i nostri Lettori so che hanno apprezzato molto il tuo ritorno.
Tony: Allora, per le date consultate il nostro sito internet ufficiale (www.whiteskull.it), che sono sempre aggiornate, comunque saremo al Sun Valley, poi il giorno dopo (il 30 giugno) saremo al Liffrock, a Varese, poi suoneremo di supporto a Jon Oliva al Live Club di Trezzo sull'Adda il 10 luglio, poi il 19 siamo allo Schio Rock, il 20 saremo a Komen, in Slovenia e il 21, con i Primal Fear, al Metal For Emergency, e con questo chiudiamo le date estive, poi da settembre si vedrà quali saranno le date per ricominciare il tour, per ora andremo un pò in pausa anche noi. Il messaggio che lascio invece ai lettori, ai fan ed a tutti gli altri è: cercate di vivere questo momento e di spingervi di più a supportare le metal band di casa nostra, uscite dal guscio e non state su Facebook e tutti i social network, che ormai ci hanno veramente sbomballato, ma andate, con una birra in mano, a socializzare ad un vero festival metal o ad un qualsiasi concerto, dove ci si diverte alla vecchia maniera, che è la roba più sana.
Federica: Ecco, si, mettete da parte Facebook, so che è difficile perchè ci sono attaccata anch'io tutto il giorno, poi andate su youtube ed ascoltate Under This Flag, tanto lo so che lo fate (ridiamo tutti, ndr), se poi magari vi vien voglia di comprare il disco, compratelo grazie, io vi aspetto dal vivo e stringerò la mano a tutti voi e non vedo l'ora di vedervi. Nel 2000 d.c. conquisteremo i tedeschi, stavolta si va oltre e conquisteremo il mondo!



celtic warrior
Sabato 30 Giugno 2012, 13.07.06
6
Buonissimi !!!! Una Band Vera !!!!!
barnaba
Sabato 30 Giugno 2012, 12.42.39
5
per gli utenti: ...anche i primi due album" I WON'T BURN ALONE" e "EMBITTERED" sono tanta roba! \m/,
Khaine
Domenica 24 Giugno 2012, 16.48.12
4
Ciao grazie, si, mi sa che ci vedremo anche a bergamo
Perso
Domenica 24 Giugno 2012, 16.39.34
3
Bella intervista Khaine!! Under this flag è un ottimo album .... il mio preferito (sarò banale?) Tales from the north.....ciao ci vediamo a Bergamo
anvil
Domenica 24 Giugno 2012, 12.38.42
2
Ottima intervista , grande band che vedrò in azione ancora molto volentieri prossimamente .
Devastato
Domenica 24 Giugno 2012, 9.21.23
1
Grande band i White Skull... ho quasi tutti i loro dischi... Il migliore? Public Glory Secret Agony...? ho apprezzato anche i dischi con Gus, a mio parere la risposta maschile a Federica "Sister"... peccato per Rings of The Ancient, disco dalla produzione micidiale, ma castrato da una performance di Gus non all'altezza... Il disco con Elisa è propio pessimo complice quelle parti di tastiera che non c'entravano un bel niente.. "Under This Flag" un ottimo ritorno grazie a Sister, ma sono sicuro che il loro miglior disco di sempre sarà in prossimo e cioè il n. 10!! grande rispetto per il teschio bianco.
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