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10/05/21
CORROSION OF CONFORMITY + SPIRIT ADRIFT
LEGEND CLUB - MILANO
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NASUM + WORMROT+ BUFFALO GRILLZ + TSUBO - Gods of Grind, Traffic Club, Roma, 21/06/2012
30/06/2012 (2236 letture)
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Torno a scrivere un live report dopo mesi di assenza, il tempo è ormai un fattore determinante per me e seppur presenzio diversi concerti, supportando l'attività concertistica della Capitale, i miei numerosi impegni quotidiani non mi lasciano respiro. L'ultimo report scritto è quello dei Rotten Sound, nella loro seconda calata italica avvenuta l'anno scorso alla desolata data del Traffic Club, la quale nonostante si sia svolta bene, soffrì per le presenze ridotte, anche se leggermente superiori rispetto alla problematica data dell'Init Club di qualche mese prima: in entrambi i casi non si andava oltre le 100 presenze, a occhio. Anche la data dei Nasum è rimasta vittima delle presenze, infatti è stata abbastanza scarsa l'affluenza, forse per presa di posizione sulla chiacchierata reunion, forse proprio per disconoscenza del gruppo, o in vista del live dei Napalm Death del 25 giugno, o per chissà quale altro problema. Fatto sta che il Traffic era poco popolato, anche a discapito degli ottimi, ottimissimi, Wormrot che hanno sfoggiato una performance intensa, veloce, rabbiosa, movimentando la serata all'istante.
TSUBO Mi avvio verso il torrido locale intorno alle 21:00 arrivando così tra le prime note degli Tsubo, grindcore band da Latina che torna a suonare a Roma dopo un anno circa di assenza, esibendosi così dinnanzi a una ventina, forse trentina di persone perlopiù statiche, che accolgono timidamente gli inviti a movimentare un po' il tutto. Comunque sia, la performance degli Tsubo è veramente buona e divertente, la mezz'ora circa a disposizione è ben sfruttata dal gruppo il quale ha eseguito pezzi a ripetizione e senza badare al sottile, poche parole e tanta velocità, eseguendo anche qualche brano nuovo e la cover di Salt Mine degli Assuck come grand finale. Non ci resta quindi che augurare la band un buon risultato con il prossimo disco, in uscita per ottobre e magari non attendere un altro anno prima di rivederli qua a Roma! SCALETTA TSUBO 1. Matricidio 2. L'Odio 3. Messa... 4. ...In Scena 5. Nebbia 6. Ormai... Ombre 7. A-Narcogrind 8. Cicatrici 9. Nel Bene Nel Male 10. La Fila 11. Zozza 12. Fellatiocrazia 13. T.V. 14. G.D.M. 15. Colto da Disperazione 16. Salt Mine (Cover Assuck)
BUFFALO GRILLZ Terminati gli Tsubo è il turno dei Buffalo Grillz, realtà grindcore molto nota alla scena romana che partono dopo una quindicina di minuti per il cambio palco, abbastanza celere a dir la verità. Il concerto inizia di fronte ad un pubblico leggermente più nutrito rispetto agli Tsubo e ciò che svolgono sul palco i nostri è un live canonico, senza smancerie, diretto e veloce, come sono soliti fare, proponendo sia brani da Grind Canyon, sia dall'ultimo arrivato Manzo Criminale. La performance, la quale risulta costante, canonica e veloce, è un po' penalizzata dal caldo opprimente del locale che aumenta con l'accrescere dell'affluenza e che quindi non volge a favore dei presenti: alcuni, infatti, desistono e si portano in fondo al locale; io stesso ammetto di non essere stato presente per tutta la durata dell'esibizione proprio per questo problema, fuori sembrava ci fosse l'aria condizionata accesa rispetto a dentro, tanto per farvi un'idea, e anche per risparmiare qualche energia dopo una giornata lavorativa e in vista della coppia Wormrot e Nasum. Il suono non è molto equilibrato dal fondo del locale, più che altro la batteria di Mastino copriva un po' tutto, ma nonostante ciò hanno tenuto una prestazione standard e non pretenziosa, magari leggermente sottotono rispetto alle altre occasioni in cui li ho visti, ma sicuramente ci saranno altre circostanze per vederli nuovamente live.
WORMROT Detto ciò, passiamo ai pezzi grossi della serata. I Wormrot, per chi non li conoscesse, sono un onestissimo gruppo grindcore singaporiano che punta tutto su velocità, impatto e potenza sonora, quest'ultima generata dalle sei corde di Rasyid, il tutto irrobustito dal gran lavoro di anima e cuore del batterista Fit. Il gruppo nasce nel 2007 e produce sin da subito lavori in studio per poi debuttare con il full-length Abuse nel 2009, seguito poi da Dirge nel 2011, concentrando il tutto sulla violenza e senza andare a cercare di impreziosire i dischi con superflue cazzate, qua si parla di grindcore sparato a mille e live hanno un grande, grandissimo impatto. Li vedo per la prima volta e sono rimasto estremamente colpito dalla destrezza di esecuzione live dei brani, nonostante la sofferenza del gran caldo, tanto che dal pubblico arrivano sventolate di carta per rinfrescare momentaneamente il cantante Arif, autore d'una prova pazzesca che però viene accolta timidamente dai presenti. Infatti, purtroppo, sottopalco c'è poco movimento, un pogo sì divertente e leale, ma con pochi partecipanti, un supporto abbastanza pallido rispetto a quanto realmente meritino questi tre ragazzi, bravi, disponibili e senza darsi troppe arie, in fondo che motivo ci sarebbe? Tra i brani spiccano A Dead Issue, Public Display of Infection, False Assumptions, Spot a Pathetic, granitici e lisergici, imperversano a dovere e via via scorrono velocemente tutte i brani, perlopiù tratti da Dirge e l'EP Noise del 2011, per una performance eccelsa e al tempo stesso umile. I Wormrot sono questi e se dovessero giungere dalle vostre parti, non esitate ad andare a vederli, meritano veramente tanto.
NASUM Ed eccoci al chiacchieratissimo headliner. I Nasum, che vi piaccia o meno, sono un gruppo storico del grindcore europeo, provenienti dalla prospera Svezia e autore di dischi importanti come Inhale/Exhale, edito nel 1998. Con loro è doveroso un riassunto di ciò che è successo negli ultimi mesi e come coloro che seguono il genere ed il gruppo ben sanno, il moniker Nasum è stato colpito dalla tragedia dello tsunami indonesiano del 2004 di cui lo storico leader Mieszko Talarczyk è rimasto vittima; rimasto senza vocalist, il gruppo decise di porre fine alla propria carriera. Tuttavia, l’anno di fondazione del gruppo è il 1992 e in questo 2012 ricorre il ventennale della band. In onore a ciò, il gruppo ha deciso di tornare in pista e partire per un tour d’addio con alla voce il carismatico leader dei “cugini” , Keijo Niinimaa, specificando però che una volta terminato questo tour, non ci sarà seguito per i Nasum. Ok, iniziamo. La caldera Traffic non accenna a riempirsi, il che è un bene vista la temperatura e la sostanziale assenza di ossigeno, ma anche un male per ovvi motivi. Presa una boccata d’aria dopo i Wormrot, torno nuovamente sottopalco su cui c’è il tam-tam classico per i preparativi al gruppo successivo, soundcheck e sistemazioni varie. Anche qui, il cambio palco è piuttosto celere, non c’è un’attesa così snervante prima dell’inizio del live avvenuto con Masshypnosis, This is… e Masked Face che, sparate l'una dietro l'altra, risultano sicuramente di grande impatto. Il suono non è affatto dei peggiori, un pochino sovrastata la voce in alcuni punti del locale, ma complessivamente va tutto per il meglio. Il pubblico reagisce bene e inizia subito un crescente pogo, divertente e scoordinato, ma in fondo poco importa, c’è un bel movimento e i Nasum stessi sembrano apprezzare quanto svolto da chi, come me, presenzia la prima fila. Keijo ringrazia spesso il pubblico, in entrambe le volte che l’ho visto coi Rotten Sound ed oggi con i Nasum, è sempre stato molto cordiale con la gente, omaggiando più volte i presenti, e stavolta ricordando anche, ovviamente, il vero leader dei Nasum. E’ grande il carisma messo in campo da lui, un continuo incitamento e ringraziamento a noi tutti presenti, alla continua voglia di vomitare in allegria e il fatto di gettarsi tra noi, pogare per qualche secondo e infine essere riportato on stage da noi, sono fattori che non possono non determinare una certa simpatia. Il live scorre con grande fervore, ma riconosco appieno che per i puristi del genere, magari, possono risultare difficili da digerire, poiché i Nasum si scostano parecchio dai gruppi storici del grindcore e del death/grind, ci può stare dunque il discorso di poca affluenza per via del gruppo che, pur essendo di grande impatto, a molti potrebbero non piacere. Detto ciò non si può non riconoscere una certa professionalità e gran destrezza nell’eseguire i brani, l’effetto ce l’hanno e la serata risulta decisamente piacevole con la soddisfazione di uscire dal Traffic con qualche livido e ammaccature varie, sudore, orecchie provate e quant’altro. La prima serata della rassegna Gods of Grind che, oltre ai Nasum, vedrà come protagonisti i nostrani Antropofagus e gli storici Napalm Death, volge al termine. Ci accomodiamo all’esterno per tornare a respirare ancora, un sollievo che non si può descrivere dopo il gran caldo. Per i Napalm Death sarà decisamente peggio, ma ne parleremo in apposita sede presenziata sempre dal sottoscritto, purtroppo, con qualche minuto di ritardo in più a causa della giornata lavorativa e ulteriori impregni, i quali mi hanno portato a saltare i primi due gruppi Galera e Bologna Violenta. Personalmente, tornando alla serata appena trascorsa, amando i Rotten Sound, non posso far a meno che apprezzare anche gli attuali Nasum: non mi tange più di tanto il discorso reunion con un altro cantante, anzi, se dovessero rispettare quanto detto, è anche abbastanza lodevole come comportamento; qualora dovessero invece smentirsi per qualsiasi motivo e continuare ad esistere con il moniker Nasum… beh, a quel punto ci sarebbe parecchio da dire.
NASUM 1. Masshypnosis 2. This Is... 3. The Masked Face 4. Scoop 5. Bullshit 6. Relics 7. Shadows 8. Corrosion 9. Multinational Murderer's Network 10. Parting Is Such Sweet Sorrow 11. The Smallest Man 12. The Professional League 13. A Welcome Breeze of Stinking Air 14. I See Lies 15. Tested 16. Time to Act! 17. Fury 18. Wrath 19. I Hate People 20. The Black Swarm 21. Circle of Defeat 22. Closer to the End 23. Inhale/Exhale
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C'ero anch'io! in definitiva il motivo principale della mia presenza erano i Wormrot, che adoro alla follia. quoto Simone, sono imperdibili e consiglio a tutti di andarli a vedere se dovessero tornare in Italia! |
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Avrei voluto esserci. Bel report Simone! |
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