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IBRIDOMA - Il brivido della notte
31/07/2012 (1808 letture)
Sono recentemente tornati sul mercato con un nuovo ed interessante album, Night Club: loro sono gli Ibridoma, abbiamo contattato il batterista Alessandro Morroni per fare quattro chiacchiere su alcuni argomenti che riguardano la realizzazione del disco e la nostra scena metal. Buona lettura!

Khaine: Ciao Alessandro, benvenuto su Metallized e grazie della disponibilità!
Alessandro: Ciao Nicola, grazie a te ed alla redazione di Metallized per l’intervista.

Khaine: Lo scopo di quest’intervista è parlare di Night Club, il vostro secondo album in studio. La prima cosa che mi viene in mente di chiedere è come mai questa volta non c’è neanche un brano in italiano, c’è un qualche motivo in particolare?
Alessandro: No, non c’e’ un motivo in particolare. Per Ibridoma il brano Ibrido già poteva essere inserito nel nostro primo EP, ma abbiamo pensato che non fosse il momento giusto per presentarlo ed abbiamo aspettato cinque anni. In futuro, se avremo la canzone giusta, potremmo anche rifare l’esperimento.

Khaine: La produzione è veramente molto buona. Come siete arrivati a Michael Baskette e perché avete deciso di rivolgervi a lui? In fondo anche in Italia ci sono degli ottimi studios e dei bravi produttori.
Alessandro: Sinceramente abbiamo contattato quattro/cinque produttori, alcuni non hanno risposto, altri avevano richieste troppo alte, mentre Michael ha risposto alla nostra mail in poche ore e ci ha subito detto che il lavoro si poteva fare senza problemi. Il fatto è che questa volta volevamo, per così dire, un prodotto “internazionale”, ed è per questo che non abbiamo scelto produttori Italiani: non perchè non sono all’altezza ma perchè per una volta volevamo vedere com'è lavorare con persone straniere. Anche per la copertina ci siamo affidati alla Khaosart (Vadim Vom),gia’ a lavoro con i Morbid Angel.

Khaine: C’è qualcosa di cui non siete completamente soddisfatti, relativamente al risultato finale di Night Club?
Alessandro: Di solito alla fine di ogni produzione c’è sempre qualcosa che non va; questa volta siamo completamente soddisfatti. Di solito, quando ascolti il disco, magari alzi questo, abbassi quello, stavolta non abbiamo fatto alcuna osservazione a Michael, anche se lui ci ha detto più volte che se ci fossero state delle cose che non andavano, avremmo potuto far presente il problema.

Khaine: Rispetto al precedente Ibridoma avete guadagnato sicurezza, pur consolidando il vostro stile: ma quali sono i presupposti della vostra musica? Quali sono i vostri punti di riferimento in ambito musicale?
Alessandro: Intanto grazie per il complimento. Diciamo che abbiamo la fortuna di essere cinque ragazzi con ascolti molto diversi, si passa con facilita’ dal rock al metal estremo. Comunque non possiamo fare a meno di essere influenzati dai mostri sacri come Maiden, Metallica, Scorpions ecc.

Khaine: Di cosa trattano i testi di Night Club?
Alessandro: Abbiamo parlato come sempre di temi attuali come la violenza sui bambini o della difficoltà delle ragazze madri... dell'immersione nella natura con Eagles From The Sky, della battaglia continua contro la morte e contro le malattie, degli uomini d'affari e della loro avidità, dell'incontro dell'anima gemella, della solitudine di Gesù nella via del calvario, delle ballerine dell'est-Europa, spesso abbandonate ad un triste destino...

Khaine: All’interno della band, chi si occupa di cosa? Chi scrive le canzoni, chi organizza i concerti ecc?
Alessandro: Per quanto riguarda i concerti, contatti e pubblicità ce ne occupiamo io e Marco. Per i testi lasciamo libero sfogo alle idee di Christian, a volte magari gli suggeriamo l’argomento di cui parlare.

Khaine: Quanto tempo passate in sala prove? Come si svolge, solitamente, una vostra sessione in sala prove?
Alessandro: Un paio di volte a settimana ci ritroviamo per le prove. Quando componiamo, di solito uno arriva con un riff e poi ci si lavora su insieme. Quando dobbiamo preparare dei concerti, decidiamo la scaletta e poi la proviamo un paio di volte.

Khaine: Avete mai sentito parlare del cosiddetto fenomeno del “pay to play”, per cui molte band spendono soldoni per avere un posticino durante il concerto di un nome più importante del loro? Cosa pensate di questa situazione?
Alessandro: Certo che sappiamo di cosa si parla. Credo che questo modo di fare non è cosa nuova, ma sono molti anni che si usa così. Il tutto secondo me sta nel fatto che, vendendo pochi dischi, le etichette non hanno abbastanza entrate per finanziare eventuali tour, date, e questo fa si che la band stessa si debba autopromuovere. Credo anche che se una band ha la possibilità di fare dei concerti importanti, ma non è all’altezza, il pubblico sicuramente non ti incita e va a farsi una birra. Ho letto diversi forum sull’argomento, e con dispiacere vedo che molti insultano con troppa facilità, mentre all’estero molte band che fino ha pochi anni fa facevano da spalla (probabilmente pagando per suonare) ora spesso fanno tour da headliner, quindi diamoci tutti una regolata e supportiamo almeno le band che meritano. E poi sono quasi certo che molti di quelli che si lamento fanno due o tre date in un anno e se magari li contatti per fare "scambi date", nemmeno ti cagano (parlo per esperienza). Poi permettimi di aggiungere una cosa. Conoscete tutti, credo, Dez Fafara (Devildriver): bene, in una sua intervista di alcuni anni fa dichiarava che "tutti sanno che si paga per suonare all’Ozzfest". A che punto sono ora i Devildriver? Oppure un noto gruppo italiano, che orami spacca in tutto il mondo, in una loro intervista ha detto che i primi anni che facevano tour, quando tornavano a casa lavoravano un paio di mesi e poi i soldi guadagnati venivano spesi per la band. Forse si pagavano i tour? Se si, sono stati spesi molto bene, guardate dove sono ora…

Khaine: So che avete condiviso il palco con Blaze Bayley. Cosa potete raccontarci di quella serata? Qual è stata la reazione del pubblico? Siete rimasti in contatto con Blaze Bayley dopo allora?
Alessandro: Si abbiamo fatto con Blaze il tour italiano nel 2009 (10 date) ed alcune date singole. La risposta del pubblico è stata buona anche se l’affluenza in alcune date non è stata ottima (e poi ci lamentiamo che non c’è mai un c…..). Blaze è una persona stupenda, ti mette sempre a tuo agio, per uno che ha cantato con la band numero uno è una qualità non da poco. Poi abbiamo la fortuna di essere rimasti in contatto con lui, ogni tanto ci scambiamo delle mail.

Khaine: Come vi ponente nei confronti di chi critica aspramente il particolare timbro vocale di Christian?
Alessandro: Mah, l’unica cosa che posso dire è che se le critiche sono fatte a fin di bene, sono ben accette. Del resto non a tutti può piacere la voce di Christian, ci mancherebbe altro, però credo che criticare senza spiegare il perchè non è giusto nei confronti di chi, come il nostro cantante, ha speso dei bei soldi per frequentare corsi con insegnanti molto quotati.

Khaine: Bene Alessandro, l’intervista è finita qui, ancora grazie del tempo che ci hai concesso. Se ti va, lascia pure un messaggio per i nostri Lettori!
Alessandro: Grazie ancora a Metallized per l’intervista, spetto tutti i ragazzi che vorranno sapere qualcosa in più degli Ibridoma sul nostro sito www.ibridoma.com. Stay Rock!



BILLOROCK Fci.
Mercoledì 1 Agosto 2012, 16.11.29
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Cover e titolo del disco azzeccati, anche il fatto di fare testi in inglese fa capire che vogliono puntare in alto... auguri!!
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Frammento dell'artwork di 'Night Club'
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IBRIDOMA
Il brivido della notte
 
 
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