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STRATOVARIUS - Nuovo batterista, nuovo album e...
31/07/2012 (2955 letture)
Io e le interviste non andiamo d’accordo: dopo l’ultima esperienza con Eric Peterson, al quale ho dovuto rivolgere una serie di domande preparate sul momento a causa di un’incomprensione sulla realizzazione dell’intervista, quest’oggi volevo rifarmi con Jens Johansson degli Stratovarius, uno dei miei musicisti preferiti ed indubbiamente uno dei migliori tastieristi del panorama internazionale. Sfortunatamente, come da me descritto nel corso della qui presente trascrizione, all’incirca verso metà della chiacchierata il mio apparecchio di registrazione ha cessato di fare il suo dovere; la parte finale, dunque, è figlia esclusiva della mia memoria, ma confido che nonostante questo apprezzerete quanto dettomi da Jens, una persona decisamente loquace e molto alla mano!

Barry: Ciao Jens, chiamo dall’Italia e scrivo per Metallized, grazie di esser qui con noi: come stai?
Jens: Tutto bene, grazie, e tu?

Barry: Bene anche io; visto che abbiamo 20 minuti, direi di cominciare subito: iniziamo dalle notizie più recenti riguardo alla band, vale a dire l’ingresso del nuovo batterista Rolf Pilve. Come e perché avete scelto lui come rimpiazzo di Jorg Michael e quali sono le sue principali caratteristiche come batterista?
Jens: Come puoi immaginare abbiamo avuto bisogno di tempo e di fare una lunga serie di audizioni per trovare un degno sostituto di Jorg; volevamo un sostituto che non fosse soltanto un valido musicista, ma anche un tipo a posto; Rolf ha superato molti concorrenti non soltanto per la sua indubbia bravura e solidità come batterista, ma anche perché è un tipo allo stesso tempo molto determinato ed anche molto calmo e rilassato ed anche questo è un aspetto che ricercavamo. Non sarà facile, ma sono convinto che aver preso un batterista giovane sia un esperimento interessante per noi.

Barry: E’ passato un anno dalla pubblicazione di Elysium: dopo questo lasso di tempo, di cosa non sei soddisfatto e cosa cambieresti?
Jens: Questa è una buona domanda…innanzitutto considera che io di mio non sono quasi mai soddisfatto quando termino un lavoro; poi, più che cambiare qualcosa in sé, mi sarebbe piaciuto avere più tempo. E’ una lunga storia, avevamo questo tour con gli Helloween e quindi abbiamo dovuto un po’ forzare i tempi, mentre personalmente avrei voluto avere almeno un altro paio di mesi per lavorarci per bene.

Barry: Ricordo quel tour, c’ero anche io alla data di Roma. L’impressione che ho avuto in seguito, ascoltando Elysium è che l’elemento neoclassico tipico del vostro sound sia un po’ ridotto rispetto al passato: prima di tutto vorrei sapere da te se la mia impressione è corretta e poi perché avete operato questa scelta stilistica.
Jens: Sì in effetti penso che sia un lavoro di stampo più progressive rispetto al passato o rispetto al nostro tipico stile; ma vedi, non è stata una scelta vera e propria. Non ci mettiamo mai seduti in una stanza con troppe idee già decise e non partiamo con l’intenzione di voler effettuare qualche cambiamento, semplicemente scriviamo e poi registriamo quel che ci piace, quel che ci viene nel corso delle giornate di lavoro.

Barry: Bene…e dimmi, avete già qualche canzone in serbo per un futuro nuovo album o ancora vi godete il riposo dopo il tour?
Jens: Sì! Abbiamo già una discreta dose di materiale pronto, anche se non abbiamo ancora registrato nulla. Penso comunque che inizieremo verso agosto o giù di lì.

Barry: Ottimo! Ora una domanda particolare: nei vostri testi trattate spesso il futuro dell’umanità, della civiltà e del Pianeta; cosa ne pensi riguardo alla famigerata profezia dei Maya?
Jens: Ti dico la verità, non solo non penso che il mondo non finirà, ma penso che tutta questa storia sulla fine del mondo sia stata gonfiata per fare scalpore, per fare sensazione. E’ un classico, fa molto più effetto dire che il mondo stia per finire, rispetto a qualche altra cosa. Io credo, come del resto hanno profetizzato i Maya stessi, che magari andremo incontro a qualche cambiamento, ma credo che l’idea della fine del mondo sia stata gonfiata anche per via di credenza legate al Cristianesimo, sai, rispetto a quanto detto nella Bibbia, nel Libro della Rivelazione. Per fortuna io sono convinto che la fine sia ancora molto lontana!

Barry: Ahah lo spero! (risate, ndr) Ora veniamo a te: sei giustamente considerato uno dei capisaldi della band; prima di tutto vorrei chiederti quanto è stato importante per la tua vita, musicale e non, crescere in una famiglia di musicisti e, soprattutto, quanto è stata importante per te l’influenza di tuo padre, il famoso pianista jazz Jan Johansson.
Jens: Sai, in realtà è stato meno importante di quanto si possa pensare; mio padre è morto quando avevo quattro-cinque anni, quindi non ha avuto il tempo di trasmettermi molto e mia madre mi sconsigliava di intraprendere la carriera musicale perché richiede molti sacrifici a fronte di riscontri economici non sempre buoni. Poi certamente ho ereditato una passione per la musica, ma se ci pensi rispetto a mio padre suono un genere completamente diverso, quindi probabilmente il punto più vicino fra la mia carriera musicale e la mia famiglia sono gli album che ho registrato assieme a mio fratello Anders, sia con artisti vari che nei Johansson Brothers. (all’incirca qui il mio registratore muore e, benché io chieda anche un minuto a Jens per farlo ripartire e l’apparecchio segnali che la registrazione è ripresa, non si riprende più; quel che segue, dunque, è il risultato della memoria del sottoscritto, ndr)

Barry: Ok…sempre parlando delle tue influenze, sono curioso di sapere chi siano i tuoi principali modelli, sia nel rock che nella musica classica, e conseguentemente cosa pensi dell’opera di musicisti come Beethoven, Bach e Chopin.
Jens: Dunque, nel rock direi senza ombra di dubbio Jon Lord e Don Airey, ma personalmente sono più legato a musicisti classici, in particolare dell’epoca barocca, come il britannico Henry Purcell; apprezzo poi molto anche i musicisti russi del periodo neoclassico, in particolare Stravinskij. Quanto ai tre che hai nominato tu, certamente il mio preferito è Bach, afferente appunto al periodo barocco, penso che le sue composizioni siano straordinarie. Apprezzo anche l’opera di Beethoven e Chopin, il primo in particolare per il pathos delle sue opere, ma in generale amo meno la musica del periodo romantico.

Barry: Molto bene; hai suonato con due figure molto importanti del metal come Ronnie James Dio e Malmsteen; mi piacerebbe avere un tuo ricordo personale della figura di Ronnie e qualche tuo ricordo legato alle esperienze musicali con questi due personaggi.
Jens: Dunque, con Ronnie ho suonato sul suo album del 1990 Lock up the wolves, che trovo tuttora un ottimo lavoro, potente; musicalmente in seguito lui ha attraversato un periodo difficile negli anni successivi anche a causa dell’esplosione del sound di Seattle, ma trovo comunque che fosse una gran persona ed un musicista eccellente, e ci mancherà senza dubbio moltissimo. Quanto a Yngwie, la cosa notevole è che ho suonato con lui per un periodo di tempo non lunghissimo, pressappoco cinque anni, ma in quei cinque anni cazzo se ne abbiamo fatte di cose! Magari non avremo sempre prodotto cose eccelse, ma quando sei giovane pensi sempre che tutto sia cool. E chiaramente ci divertivamo molto, è stato un gran bel periodo.

Barry: Sempre parlando delle tue collaborazioni, indubbiamente ne hai realizzate e ne realizzi moltissime: ti andrebbe di dirmi in base a quali criteri scegli i gruppi con cui collaborare e, in particolare, come mai hai scelto di collaborare anche al nuovo album solista di Timo Tolkki, dati i rapporti non brillanti fra lui e gli Stratovarius?
Jens: Beh molto semplicemente se una band mi piace dico: Perché no?. In fondo non mi costa nulla. La collaborazione con Timo nasce un po’ dallo stesso principio: è vero, con lui abbiamo avuto qualche screzio, in particolare lo scorso febbraio, quando ha anche rilasciato dichiarazioni piuttosto rabbiose nei nostri confronti, salvo poi ritrattare. Ha certamente dei suoi problemi personali che non gli permettono di esser sereno e che quindi deve risolvere, questo è fuori di dubbio, ma al di là di questo anche qui io dico: Perché no? Qualcuno magari avrà pensato che io fossi pazzo o ubriaco quando ho accettato di lavorare ancora con lui, ma hey, la vita va presa un po’ meno sul serio e con meno rabbia, con più tranquillità. In fondo non credo che spendere due-tre ore della mia vita per registrare con musica con un uomo con cui sono stato in una band per tanti anni possa rappresentare un gran problema.

Barry: Un buon approccio senza dubbio, la vita è troppo breve per passarla arrabbiati…e quanto pensi di essere cambiato come musicista, ma anche e soprattutto come persona nel corso di questi anni?
Jens: Beh, come musicista penso che parlino gli album, si può giudicare da loro la mia crescita; come persona, in realtà, sono cambiato meno di quanto si possa pensare. Chiaramente però è normale, quando si è giovani, pensare poco e fare un sacco di cose stupide, anche una di seguito all’altra. E’ normale quando si hanno 20 anni o poco più e, come tutti, anche io ho fatto le mie cose stupide.

Barry: Tutti ne facciamo! Ultima domanda abbastanza classica; quali sono i tuoi artisti preferiti, sia in ambito metal che in altri generi musicali?
Jens: Dunque, per quanto riguarda il metal la mia band preferita sono senza dubbio i Meshuggah, trovo siano straordinari.

Barry: Ahah, ci vai piuttosto pesante! Hai sentito il loro ultimo album, Koloss?
Jens: No, non ho ancora avuto il tempo di comprarlo e quindi ho ascoltato solo un paio di brani. Ma in fondo basta andarsi a risentire i loro vecchi lavori, quelli vanno già benissimo! Per il resto non ci sono precisi generi che ascolto, nel mio tempo libero ascolto veramente un po’ di tutto.

Barry: Giusto così; d’accordo Jens, abbiamo anche sforato i 20 minuti a causa delle mie domande e del problema al mio registratore; è stato un piacere parlare con te, ti ringrazio e spero che avremo presto l’occasione di rivedervi in Italia!
Jens: Lo spero anche io, è stato un piacere anche per me, ciao e grazie!



Radamanthis
Giovedì 2 Agosto 2012, 0.28.22
22
Si, su Still loving ho cannato ma se pensi Symbolic è uscito nel 95 quindi la lavorazione sarà antecedente... Eh eh eh, dai passamela...
Matocc
Mercoledì 1 Agosto 2012, 19.45.46
21
@ Radamanthis : in realtà Symbolic è del 1995 e Still Loving You è una compilation di vecchi brani degli Scorpions ... tornando all'intervista anch'io ci sono rimasto a sapere che Jens è un fan dei Meshuggah... grande!
Radamanthis
Mercoledì 1 Agosto 2012, 19.10.50
20
Per "colpa" mia stiamo uscendo un pò fuori tema...però vorrei rispondere ad Arrraya. Nel periodo d'oro della scena di Seattle (1990 - 1994) non mi sembra che le band heavy metal abbiano rallentato più di tanto, ricordo in quel periodo una serie di dischi memorabili che ti cito: Never neverland e Set the world on fire (Annihilator); Tyr e Dehumanizer (Sabbath); Somewhere far beyond (Blind Guardian); Insanity and Genius (Rays); Human, Individual e Symbolic (Death); Images and words, Awake (Dream Theater); Fear of the dark (Iron); Countdown to extintion e Youthanasia (Megadeth); Nevermore (debut dei Nevermore...from Seattle); Streets ed Edge of thorns (Savatage); Still loving you e Face the heat (Scorpions); Twilight time e Dreamspace (Stratovarius...per tornare un pò in tema...); In the Nightside Eclipse (Emperor); Hvis Lyset Tar Oss (Burzum); Far beyond driven (Pantera); Low (Testament); Focus (Cynic); The Triumph Of Steel (Manowar) e potrei credo andare avanti ancora...come vedi, scusa per la lunga lista, ho messo album di spessore epocale usciti / composti proprio in quel periodo e che toccano vari generi dell'heavy metal, dal power all'epic, dal thrash el death, dal black all'hard rock. Quindi non parlerei di declino del movimento METAL ma forse solo di declino della scena glam di Los Angels (da sempre contrapposta alla scena grunge di Seattle). Il Black album da molti è stato visto ed è visto tutt'ora come un capolavoro (non da me) e il fatto che abbia avuto tutto quel successo è dovuto alle due hit strappamutande di MTV Nothing else matters e Unforgiven, sennò restava solo un bel disco metal che i metallari non avrebbero mai capito (dopo i 4 capolavori dei 4 cavalieri). La scena METAL ha avuto forse un declino maggiore con l'esplosione del Nu Metal (ma anche qui potrei elencare una serie di album straordinari di metal classico, death e thrash che han mantenuto in vita l'intero movimento) piuttosto che con l'avvento del "maledetto" grunge (dico così perchè tanto mi piace la scena Hair metal L.A. anni '80 e stravedo per band quali Motley Crue, Cinderella, Steel Heart e Skid Row tanto per citarne alcuni)...spero di non aver annoiato con questo proliss-post ma di essere stato abbastanza chiaro riguardo al mio pensiero! Un saluto!
BILLOROCK Fci.
Mercoledì 1 Agosto 2012, 18.42.52
19
In parte concordo con Arrraya, è un disocrso rognoso ma penso tu ti riferisca al Grunge, è un genere nato li che ha comportato un incupimento del rock(sono stato bravo non ho detto depressione)
Arrraya
Mercoledì 1 Agosto 2012, 18.00.28
18
La scena di Seattle è svanita, ok, ma ha lasciato delle band fantastiche. Se all'epoca certi album di metal classico fallirono una ragione c'era e non è certo da imputare solo alla scena di Seattle. Alcuni album all'epoca mostravano la coda, e "Lock up..." del grandissimo RJDIO non era certo un album memorabile, anzi. Era un periodo in cui le band facevano a gara a chi rallentava i propri pezzi come nel black album,Tutti a cercare una formula per vendere e quasi tutti fallivano pateticamente. Non pensiamo che tutto il metal sia stato sincero e puro. Anzi, la scena di di Seattle diede una scossa vitale a tutto il movimento rock e di conseguenza anche al metal, purtroppo passando per il periodo buio del Nu Metal.
Arrraya
Mercoledì 1 Agosto 2012, 17.48.37
17
Devo dire la verità: Non ho mai seguito gli Stratovarius, non mi sono mai piaciuti. Le ultime cose che ho ascoltato risalgono al 1998 quando li vidi (distrattamente) al Gods of Metal, dove ebbero dei problemi tecnici. Chissà, magari a distanza di 14 anni potrei trovarci qualcosa d'interessante che mi era sfuggito all'epoca (ma non credo). Faro un tentativo in questi giorni, ma questo tipo di metal non mi è mai piaciuto
Master
Mercoledì 1 Agosto 2012, 17.46.30
16
Uh, Malmsteen che ordina una Ferrari e che chiede che venga ben scavato l'incavo attraverso cui si accede alla maniglia...non me lo immagino neanche che cagacazzo!
BILLOROCK Fci.
Mercoledì 1 Agosto 2012, 17.11.05
15
se gli Stratovarius cercano un porta birra, mi offro volentieri... a se mi pagano ovviamente...
Painkiller
Mercoledì 1 Agosto 2012, 17.07.37
14
Certo che se i due fratellini si mettessero insieme magari di due band ne farebbero una
Painkiller
Mercoledì 1 Agosto 2012, 17.06.27
13
@Rada: secondo me ne parla male anche il concessionario, chissà che precisino rompipalle quando le ordina...
Painkiller
Mercoledì 1 Agosto 2012, 17.05.25
12
Ma soprattutto...chi è Peterson? Aaah, ma THEO è al mare!!!
BILLOROCK Fci.
Mercoledì 1 Agosto 2012, 16.27.59
11
hahaha ha ragione rada, negare l importanza di una band come gli strovarius è blasmefia ....
Radamanthis
Mercoledì 1 Agosto 2012, 15.11.56
10
Polifemo...mi sa che oltre ad avere un solo occhio hai anche un solo orecchio...dai, gli Strato nel loro filone speed power scandinavo han dettato legge per anni; poi concordo con te sul fatto che le band che han fatto la storia del metal sono altre me da qui a dargli delle nullità ce ne passa, no?
Theo (al mare)
Mercoledì 1 Agosto 2012, 15.00.05
9
Grande tastierista pero peterson, molto loquace tra l'altro, sembra simpatico
Theo (al mare)
Mercoledì 1 Agosto 2012, 14.58.39
8
Ah gli stratovarius... Che bello e visions... Davvero un album mitico, peccato che poi il resto non mi dis più piaciuto
Polifemo
Mercoledì 1 Agosto 2012, 14.51.49
7
"Il loro nome ha segnato la Storia del metal:" Non scherziamo, gli Stratovarius sono nullità.
Radamanthis
Mercoledì 1 Agosto 2012, 14.50.04
6
Ah ah Painkiller, bella! Mi sa che però anche il concessionario Ferrari da dove lo svedese compra modelli su modelli delle auto parla molto bene di lui...ok, non ci ha lavorato ma forse ha avuto a che fare più con lui il venditore che qualche msuicista...
Painkiller
Mercoledì 1 Agosto 2012, 14.37.11
5
Ma sbaglio o è il primo che non spara a zero su malmsteen dopo averci lavorato? Deve essere proprio un bonaccione questo Jens!!!
Radamanthis
Mercoledì 1 Agosto 2012, 14.21.02
4
Grande Jens, soprattutto quando pisciò su Tollki nel tour post Stratovarius...e grande anche quando cita la scena di Seattle come causa di un periodo difficile di RJD; però ora RJD è leggenda, la scena di Seattle è svanita! Comunque sembra un simpaticone oltre che un grandissimo tastierista, i suoi lavori con Strato, Malmsteen e Dio mi sono sempre piaciuti! Neppure io avrei detto che i Mesh fossero la sua band preferita, me lo vedevo più come progster....vabbè!
MrFreddy
Mercoledì 1 Agosto 2012, 10.57.28
3
Bella intervista, è un personaggio davvero alla mano ed interessante. Spero presto in uno show a Milano, vorrei proprio vederli dal vivo, tanto più che gli ultimi album mi piacciono molto.
xXx
Mercoledì 1 Agosto 2012, 7.56.09
2
Si, neanche io avrei mai pensato che i Meshuggah fossero la band preferita di Jens; avrei detto Malmsteen o qualcosa del genere...
Khaine
Mercoledì 1 Agosto 2012, 7.29.39
1
Un gran bel personaggio, non c'è che dire! Non avrei mai immaginato che la band preferita fossero i Meshuggah!
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