|
29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
|
|
CORREVA L’ANNO - # 5 - 1974
25/08/2012 (4886 letture)
|
Dopo aver riscritto la storia della musica con quattro dischi leggendari ed aver posto tutti i paletti basi che andranno a rappresentare l'ossatura dell'heavy metal per come lo conosciamo oggi, gli inarrivabili Black Sabbath decisero nel 1974 di farsi temporaneamente da parte, in modo da potersi concentrare sul songwriting del nuovo capolavoro, programmato per i dodici mesi successivi. Una scelta che, a suo modo, fu positiva per il metalrama internazionale, che senza la tirannia dei propri alfieri poteva permettersi la rivalutazione di altre valide realtà e la scoperta di nuove band dal futuro interessante. Quello che accadeva in quell'annata, soprattutto in Italia, sembra attuale come non mai: decine di migliaia di operai messi in cassa integrazione, la crisi economica, il terrorismo delle Brigate Rosse, il terrore sul volto della gente. E intanto in America nasceva la cultura hip-hop, veniva inaugurata la serie televisiva Happy Days e il presidente Nixon si dimetteva dopo lo scandalo Watergate. La musica restava un elemento importante nella quotidianità delle persone, se é vero come é vero che Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles divenne colonna sonora del ritrovamento di una femmina di australopiteco adulta, dell'età di tre milioni di anni, avvenuto in Etiopia: i ricercatori diedero allo scheletro il nome di Lucy, proprio in onore al celebre pezzo dei baronetti inglesi. Era questo il contesto all'interno della quale l'embrionale movimento hard'n'heavy cercava di emergere e trovare le proprie coordinate, camminando da solo anche senza l'approccio degli stessi Black Sabbath, suoi principali -e forse unici, al tempo- cantori: di fatto, i dischi rilasciati in quel 1974 rimasero fortemente rock-oriented, e nessuno di essi riuscì ad emulare la virilità taurina delle opere sabbathiane, seppur si trattasse di album leggendari e immancabili nella collezione di un rocker che si rispetti. Facendo seguito ad una prima porzione di carriera stellare, culminata nel mastodontico live Made in Japan, gli inglesi Deep Purple rivoluzionano completamente la loro essenza e rinascono con altrettanta energia, anche se per durata temporanea limitata: al microfono, David Coverdale rimpiazza il fenomenale Ian Gillan, mentre al basso arriva un musicista preparatissimo come Glenn Huges, stella nascente dei Trapeze attratto più dalla proposta economica dei Purple, che dalle prospettive di carriera più genuine e sincere della sua band di appartenenza.
Così composta, a formazione sempre capeggiata dal carismatico Ritchie Blackmore pubblica ben due dischi, il capolavoro Burn, pietra miliare dell'hardrock e importante esempio di proto-metal, e Stormbringer, corposo e cadenzato, ma meno curato nelle trame; un segno tangibile dell'imminente separazione tra Blackmore e la band, che nel corso di quei mesi vide il deterioramento progressivo dei rapporti interni. A movimentare il mondo musicale è l'ascesa dei KISS, che debuttano a febbraio con il disco omonimo e ribadiscono il colpo, ad ottobre, con il non meno convincente Hotter Than Hell: il quartetto americano proponeva un rock'n'roll semplice e accattivante, che catturava l'attenzione delle masse per il prepotente impatto visivo che i costumi di Gene Simmons e soci avevano sulle masse. Le loro maschere personalizzate, gli stivali con le zeppe, i luccicanti costumi da prostitute e i pirotecnici effetti scenici garantiti nei spettacolari live, infatti, diedero una spinta mostruosa al successo di questa band, che in breve iniziò a godere di una fama impressionante, superiore al reale valore della sua musica; verranno prodotti gadget, fumetti, film ed altro, per portare nelle case di tutti i quattro volti pitturati di questi musicisti, dichiaratamente interessati soprattutto al dio dollaro e capaci di precorrere i tempi, al pari di Alice Cooper, per quanto riguarda la scenicità esasperata dei concerti. Dopo un esordio non trascendentale, gli Aerosmith tornarono alla carica con un passo avanti come Get Your Wings, discreto e necessario per fare quella gavetta necessaria prima di prendersi il ruolo di nuovi Led Zeppelin; la scena veniva movimentata dalle nuove releases di UFO, Uriah Heep, Budgie, Thin Lizzy , Scorpions (più che positivo il loro secondo disco in studio, Fly to the Rainbow, già capace di mescolare sane dosi di hardrock con alcuni sprazzi di melodia, rintracciabili nelle prime power-ballads dell'act tedesco) e Blue Öyster Cult, mentre i britannici Queen raggiunsero la loro sorprendente maturità, esibendo ben due masterpieces capaci di confermare i clamori dell'esordio. Queen II fa sfoggio delle trame maestose e dell'intricato hardrock di fatturato elegantissimo perpetuato dalla band di Brian May e Freddie Mercury, mentre Sheer Heart Attack pose l'accento sulla faccia più selvaggia e prettamente rock dell'ensemble inglese, a suo agio tanto con la melodia che con le sferzate più aggressive tipiche del suo stile.
Canzoni come Brighton Rock, Flick Of The Wrist e Stone Cold Crazy rimangono quanto di più granitico e potente espresso alla corte della Regina, sempre con il vocalism -poliedrico ed imperioso- ed il guitarism scintillante in primo piano. Le ampie e veloci trame strumentali esibite in questi dischi ne fanno dei veri e propri pilastri dell'hardrock, oltre che fornire una messe di spunti per tutto quello che sarà considerato heavy metal, nel riffing, nelle ritmiche e nei meravigliosi guitar solos. Positivo fu anche l'esordio omonimo dei Rush, band che saprà portare il progressive rock a livelli illuminati, altrettanto basilare per lo sviluppo di diversi generi nelle annate successive; eppure, nell'anno di pausa autoconcessosi dai veterani Black Sabbath, fu forse un altro l'esordio più significativo, col senno di poi. Era un lavoro ancora imbevuto di progressive rock, peraltro neppure particolarmente incisivo, lontanissimo da quello che i suoi fautori avrebbero incarnato negli anni a venire: si intitolava Rocka Rolla, non presentava chitarre sferzanti o assoli al fulmicotone, era discreto e dal profilo basso, privo di vocals incalzanti e persino scialbo se confrontato con quello che oggi intendiamo con hardrock o heavy metal. La band che lo realizzò era giovane ed inesperta, ancora non aveva trovato la sua strada e si trastullava con camicette floreali e pantaloni a zampa d'elefante, laddove un giorno sarebbero arrivate le borchie e la pelle nera: il moniker Judas Priest, insomma, da solo non bastava a rendere l'idea della sferragliata metallica che l'immediato futuro avrebbe garantito.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
24
|
Non ci si riesce a ricordare tutto, certo che gli Ufo di 'phenomenon' non devono mancare |
|
|
|
|
|
|
23
|
Visti i commenti stavo per mettere la formazione del Milan del '74.... meglio ricordare quel capolavoro assoluto di 'Hall of The Mountain grill' degli Hawkwind. Anche gli Sweet di 'Funny Adams', una band che non ho mai amato sino in fondo in tutto quello che ha fatto, ma 'Rebel Rouser' rimane uno standard per le generazioni a venire del glam rock, a mio avviso |
|
|
|
|
|
|
22
|
@Painkliller: mi era sfuggito fly to the rainbow degli scorpions, ho provveduto a rettificare il refuso! grazie della segnalazione e di tutti gli altri complimenti! |
|
|
|
|
|
|
21
|
Grandissimi purple, burn é uno dei mie album preferiti, e che dire dell'inizio della leggenda dei Priest? |
|
|
|
|
|
|
20
|
Credo che la cover Fly To The Rainbow sia una delle cose più brutte che abbia mai visto (il disegno) e contemporaneamente una delle più belle (i colori) |
|
|
|
|
|
|
19
|
Vabbé, in ogni caso forza Juve. Bell'articolo comunque, ho letto anche quelli precedenti. |
|
|
|
|
|
|
18
|
non riduciamo l'articolo di rino ad una mera diatriba calcistica. decido di non controbattere sono romano di roma ho 51 anni e seguo il calcio capitolino da sempre con tutto il rispetto per chi sostiene tesi diverse |
|
|
|
|
|
|
17
|
Quello che ti ha detto quel signore è vero, è tutto diviso in zone piuttosto nette (e questo vale anche dal punto di vista politico), ad esempio Testaccio è piuttosto romanista mentre Prati è decisamente laziale, ma questo non c'entra niente con l'origine. |
|
|
|
|
|
|
16
|
però ricordo che in stazione centrale un signore ad una domanda della mia compagna inerente al luogo(la stazione)rispose con una metafora dicendo..."è come se qui fossero tutti romanisti e là iniziano i laziali" alludendo per quest ultimi ad una zona molto ristretta e limitata il che mi fece pensare che i laziali siano in "provincia"... |
|
|
|
|
|
|
15
|
ragazzi io pur essendo juventino ho sempre simpatizzato molto roma tant è che due anni fa all ultima di campionato ero giù con la scusa di fare un giro anche per magari assistere alla festa...peccato...io da ignorante essendo del nord ho sempre pensato che roma sia giallorossa ed i laziali a latina frosinone ecc........ah bè ovviamente l articolo è ben fatto come sempre...scusate se parlo spesso d altro... |
|
|
|
|
|
|
14
|
Sì, vivissimi complimenti a Rino. @ hm is the law: Venditti è di famiglia molisana, la famiglia Sensi viene da Macerata, la Arcuri da Latina, la Ferilli da famiglia casertana. Ad Ariccia ho visto solo scritte romaniste. In Abruzzo vado spesso e non ho mai beccato un laziale. |
|
|
|
|
|
|
13
|
Bravo Rino! Ricordiamo anche fly to the rainbow dei mitici scorpions |
|
|
|
|
|
|
12
|
Giusto Delirious Nomad mi accodo ai complimenti a Rino |
|
|
|
|
|
|
11
|
Tra romanisti e comunisti qui sotto nessuno ha ancora fatto i complimenti a Thrashe per il bell'articolo...ci penso io: bravo! Mi piace questa serie "correva l'anno", permette di vedere in parallelo carriere che normalmente si prendono singolarmente, specie chi come me non ha vissuto quegli anni. |
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
Scusa Francesco ma hai detto una boitta pazzesca sono i laziali che che vengono da fuori non i romanisti non scherziamo |
|
|
|
|
|
|
8
|
@ tommy: stai parlando con uno (politicamente) rosso che più rosso penso non si può. La maggior parte dei romani è romanista perché la maggior parte viene da fuori, soprattutto da Abruzzo e Molise dove sono tutti romanisti. Ha ragione Rada nel commento #6 comunque. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Roma è giallorossa tommy te lo dico io |
|
|
|
|
|
|
6
|
Ah ecco, allora se sei gobbo non me la prendo, siete fatti un pò così... Beh, sinceramente i veri "romani" sono della lazio...in quanto la prima squadra nata a Roma é stata la Lazio, (1900) la Roma è venuta dopo(1927). A Roma mi sembra che dicano che un vero romano deve essere di 7 generazioni, allora doveva per forza fare il tifo per la Lazio!!! |
|
|
|
|
|
|
5
|
non prendertela su...sono un gobbaccio...comunque roma è giallorossa...o sbaglio? |
|
|
|
|
|
|
4
|
Ah ah Tommy...non ti rispondo sennò dovrei primo insultarti e secondo uscire dal contesto dell'articolo... |
|
|
|
|
|
|
3
|
mi spiegate l origine del gemellaggio fra fascisti e prescritti? |
|
|
|
|
|
|
2
|
Un gemellaggio di cui andiamo fieri, onore e gloria ai romani veri! Inter - Lazio amicizia eterna! Rada in versione Boys San! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Lo scudetto della Lazio... |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|