Confesso che il personaggio di Lovecraft, tanto quanto il suo vasto lascito letterario, ha sempre esercitato un forte fascino sul sottoscritto: vedere che, a decenni dalla sua morte, ci sono artisti che si lasciano ancora ispirare dalla sua letteratura è particolarmente interessante. Tra questi, i The Great Old Ones mi hanno colpito molto con il loro debutto Al Azif. Non potevo certo rinunciare alla possibilità di intervistarli e scambiare qualche parola sull'immortale di Providence!
GioMasteR: Innanzitutto ciao ragazzi, come state?
Xavier: Ciao! Noi ce la passiamo alla grande, grazie per il tempo concessoci!
GioMasteR: Siete soddisfatti del responso della critica a proposito di
Al Azif?
Xavier: La critica ha accolto molto bene il nostro lavoro fino ad ora! Molte persone hanno compreso ciò che volevamo fare, persino coloro che non hanno apprezzato in toto il risultato da noi raggiunto, perciò siamo davvero soddisfatti per questo.
GioMasteR: Restiamo in tema del vostro debutto: da dove nasce la vostra passione per Lovecraft e dunque la decisione di dedicare alle storie dell'immortale penna di Providence la vostra musica?
Xavier: Benjamin e Jeff sono i più legati alla produzione di Lovecraft. La prima canzone che Benjamin ha scritto lo ha fatto riflettere sull'universo di Lovecraft, perciò continuando a scrivere i brani questo processo è andato naturalmente in quella direzione.
GioMasteR: Sempre a proposito di Lovecraft, lo scrittore è stato portato in musica da diversi esponenti: ultimi tra tanti i Septicflesh. Ognuno dei diversi interpreti ha dato un proprio taglio alle atmosfere suggerite dai racconti: cosa ha spinto voi a scegliere un tipo di sound che potrei definire sognante ma non angosciante o legato all'orrore per i grandi antichi?
Xavier: Credo che si tratti semplicemente del modo in cui noi percepiamo i suoi lavori, non si tratta di una scelta ragionata. In fondo, crediamo che gli scritti di Lovecraft racchiudano ben più dell'angoscia e dell'orrore a cui normalmente ci si riferisce.
GioMasteR: Quali sono le band che influenzano maggiormente il vostro sound ed alle quali vi ispirate?
Xavier: Abbiamo dei punti di riferimento che ci influenzano, in termini di suoni, comuni a tutti i membri della band. Naturalmente adoriamo molto questa nuova ondata di black metal rappresentata da band come Wolves In The Throne Room e Altar Of Plagues, ma apprezziamo anche lo sludge, il doom ed il post-hardcore di band come Year Of No Light, Cult Of Luna, Neurosis, Ahab, YOB e potrei continuare ancora. Diciamo che abbiamo dei gusti eclettici.
GioMasteR: Sempre a proposito del vostro sound, come mai avete scelto di lavorare con Cyrille Gachet?
Xavier: Abbiamo deciso di lavorare con Cyrille per quello che è riuscito a fare con Ausserwelt degli Year Of No Light. Cyrille è un maestro nel manipolare il suono, sa come ricreare atmosfere particolari. Il processo di registrazione è stato stressante perché avevamo solo otto giorni a disposizione per le acquisizioni, ma è andato tutto per il meglio. Cyrille ha fatto un gran lavoro e noi siamo soddisfatti del risultato finale.
GioMasteR: Ho subito notato che nella vostra line-up sono comprese tre chitarre, immagino sia per lavorare più a fondo sulla componente atmosferica. Cosa vi ha fatto optare per questo tipo di scelta? E avete mai pensato ad usare delle tastiere?
Xavier: Benjamin è un chitarrista, perciò è stato molto facile per lui lavorare alle linee di chitarra fin da subito. Al momento siamo soddisfatti con questo tipo di formazione, ma in futuro non si sa cosa potrà accadere..
GioMasteR: C'è un vostro brano, Jonas, che mi ha fatto venire in mente il biblico Giona e la balena: ci ho azzeccato? Cos'ha di interessante la sua vicenda per meritare la menzione in una delle vostre canzoni?
Xavier: Hai fatto centro! Abbiamo pensato che fosse intrigante mescolare la storia di Giona con elementi della produzione di Lovecraft. In questo brano Giona è fagocitato da Cthulhu stesso ed al suo interno riesce a vedere delle cose inenarrabili, che ci sforziamo di descrivere con la nostra musica.
GioMasteR: Quale tra i molti racconti di Lovecraft è per voi più evocativo e simbolo della vostra musica? Io ad essere onesto vi assocerei a “la musica di Erich Zann” per l'evidente analogia e la capacità degli artisti di percepire qualcosa che gli altri non sentono...
Xavier: Avrei detto esattamente la stessa cosa! Tra l'altro, le liriche di Rue D'Auseil sono ispirate proprio a questo racconto.
GioMasteR: Che programmi avete per il futuro? State pensando a qualche esibizione europea? Se sì, vi piacerebbe poter suonare in Italia?
Xavier: Vogliamo poter viaggiare in tour il più possibile per promuovere il nostro debutto e stiamo proprio organizzando un tour europeo. Ci piacerebbe un sacco poter suonare in Italia, perciò contattateci sulla nostra mail per qualche ingaggio!
GioMasteR: Bene, direi che abbiamo fatto una buona panoramica su tutti gli aspetti dei The Great Old Ones, possiamo concludere la nostra chiacchierata. Vi ringrazio e vi saluto, volete lasciare un messaggio ai vostri fan italiani e ai lettori di Metallized?
Xavier: Grazie a tutti voi! La risposta italiana finora è stata incredibile, speriamo di poter venire a suonare molto presto nel vostro paese! Tenete d'occhio i nostri canali ufficiali, per gli aggiornamenti e le date future! Ciao!