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NECRODEATH - Tra passato e futuro
11/10/2012 (3520 letture)
Poco prima dell'inizio del loro recente concerto a Scordia, (CT), abbiamo avvicinato i Necrodeath -rappresentati nell'occasione da Flegias e GL- per discutere, come al solito a ruota libera, di quello che ci viene in mente. Visti i tempi però, i problemi sul tappeto sono sempre gli stessi.

Francesco: Ciao Flegias. Io vorrei partire da una domanda un po' strana, che peraltro mi è stata suggerita dal mio fotografo. Tempo fa dovevate venire qui in Sicilia al Sikelian Hell, al quale ho partecipato. Mi dici che idea ti sei fatto della vicenda e della Sicilia? No, perché quello che è accaduto non ci rappresenta e tenevo a dirtelo.
Flegias: Mi fa piacere la tua presa di distanza da quello che è avvenuto. Purtroppo non è un discorso di Sicilia, è un discorso tutto italiano. Il fatto che non abbiamo cultura rock in merito e la gente non partecipa in massa ad un evento rock, è proprio dovuto a questo fatto. Abbiamo questo paletto di cultura cattolica e cristiana, dovuto al fatto che abbiamo il Vaticano in Italia. Quindi quello che dicono loro, i Vescovi, i capoccia, i preti, gli Arcivescovi e via dicendo nella gerarchia clericale, diventa legge. Più di quello che potrebbe dire un Sindaco o un organizzatore che ci mette anima e corpo.

Francesco: Sindaco che -fra parentesi- si è schierato apertamente con loro.
GL: Mi è dispiaciuto molto che la nostra band sia stata cancellata e per tutto l'evento. Dispiace che tutt'ora, nel 2012 (anche se all'epoca era il 2010), ci siano persone che ghettizzano la musica metal estrema, spacciando in qualche modo per delinquenti i qui presenti. Sicuramente ci è dispiaciuto non partecipare, però sono cose che capitano.

Francesco: Sai a me cosa è rimasto impresso di quella vostra non partecipazione? Il fatto che alla stessa manifestazione abbiano invece partecipato i The Ocean, che sono un gruppo che in realtà ha dei testi che da un certo punto di vista sono molto -tra virgolette- peggiori dei vostri.
Flegias: Ma infatti il discorso che ci ha fatto sorridere è che in realtà noi non facciamo del male a nessuno con i nostri testi. Descriviamo dei fatti di storia. Chiaro, magari abbiamo scritto qualcosa sulle crociate ed il male che hanno fatto, abbiamo anticipato il grosso scandalo della chiesa prima che uscisse, però non penso che chi si è preso la briga di dire: "Questi non suonano!" abbia ascoltato i nostri testi. Presumo sia solo un discorso di preconcetto dovuto al nome, all'immagine.
GL: Forse hanno visto qualche video on-line che non è piaciuto, con qualche presenza un po' inquietante.
Flegias: Anche lì non c'è nulla di male. Il nostro discorso è musicale, far divertire la gente, fine.
GL: L'importante è dire che non è un discorso prettamente siciliano, quello no. Perché noi abbiamo già suonato qualche anno fa a Palermo, tempo prima a Catania, oggi siamo di nuovo qui, quindi non vogliamo dire che la Sicilia la pensa così, assolutamente. E' stato un episodio, purtroppo è accaduto in Sicilia, ma poteva accadere ovunque.

Francesco: Sì, certo. Oltretutto -non so se lo avete saputo- poi il Fest è stato un fallimento di pubblico.
Flegias: Il fatto è che se tu il giorno prima dici che la manifestazione non avverrà ed il giorno dopo la fai, la gente ha difficoltà a venire, perché non ha capito se ci sarà o meno.

Francesco: Passiamo ad altro. I Necrodeath sono in giro da un po' di tempo ormai. Considerando anche episodi come quello di cui abbiamo appena parlato, ci sono stati miglioramenti da quando avete iniziato, o siamo sempre gli zimbelli d'Europa?
Flegias: Da un punto di vista strettamente musicale e parlando di metal estremo, un po' zimbelli rimaniamo, perché qui da noi la cultura musicale non è radicata. Se abbiamo un gruppo valido, la Metal Blade della situazione non si spreca a venire in Italia e si prende quello che ha sotto casa in Germania, piuttosto che in Inghilterra, perché ha più possibilità di interagire, ha meno storie con il gruppo. Da questo punto di vista siamo ancora un po' indietro. Tornando al discorso della Sicilia, i Necrodeath hanno cominciato proprio con un concerto in Sicilia che fu un successo, ed ogni volta che torniamo qua è una soddisfazione. Da questo punto di vista qui non è cambiato molto. Dalle nostre parti qualcosa sì, c'è molta meno partecipazione, ma quello forse è imputabile più alla crisi, al fatto che la musica è molto più fruibile su internet e la gente ha meno voglia di andare ai concerti. Fortunatamente esistono realtà come quella siciliana dove la gente continua a partecipare.

Francesco: Mi fa piacere che siate stati voi ad entrare in argomento, perché vi avrei domandato qualcosa io in proposito. So che corro il rischio di essere ripetitivo domandandolo praticamente a tutti, ma lo faccio proprio per avere una panoramica totale da parte degli addetti ai lavori di questa situazione. Perché ultimamente il problema della partecipazione ai concerti riguarda tutta la Penisola....
Flegias: Ma anche l'Europa. Abbiamo girato molto con Idiosyncrasy, soprattutto nell'Europa dell'Est, ed è un problema tangibile ovunque, non solo in Italia. Volevo precisarlo.

Francesco: Che sia un problema è assodato, ma quali sono le cause e come risolverlo?
GL: La causa potrebbe essere imputata al fatto che i tempi sono cambiati. La musica è cambiata. La musica oggi si ascolta diversamente da come si faceva negli anni 80, ma anche nei 70 andando più indietro. Prima l'appassionato andava a ricercare il disco, il genere musicale che gli piaceva, si incuriosiva, si informava. C'era proprio un trasporto maggiore. Ora è tutto servito su un piatto, basta accendere un computer, digitare il nome di un gruppo o fare una picccola ricerca e ce l'hai sotto casa. Lo stesso succede per i live, nel senso che molta gente se sente il nome dei Necrodeath qui in Sicilia, o in Italia, ma anche in Europa, se lo guarda prima su youtube. Non c'è più entusiasmo.

Francesco: Guarda, io circa un anno fa ho scritto un articolo che si intitolava Quelli che... i concerti me li vedo sul tubo, quindi sfondate una porta aperta non tanto con me, ma con noi come testata. Questo però è un dato assolutamente deprimente, perché io che ho 45 anni quando ne avrò 55 probabilmente sarò ancora qua (spero), ma quanti altri ci saranno se non c'è il ricambio generazionale?
Flegias: No, il ricambio generazionale c'è, e la cosa che mi fa più piacere è vedere ad un nostro concerto il fan che ha la mia e la tua età, che porta il figlio che a sua volta è fan nostro. Queste realtà esisitono e continuano ad andare avanti, se no non avrebbe senso fare musica. E' cambiato molto il come il giovane fruitore di musica metal assorbe la musica. Per lui è molto più semplice stare in casa, scaricare il CD, guardarsi il live su youtube, e meno partecipare. Quando noi eravamo giovincelli, quando aspettavamo con ansia che uscisse quel certo disco, ci facevamo quei 500 km. per vederli dal vivo (anche molti di più - NdA). Ma perché? Perché non avevamo assolutamente altra informazione e visivamente era l'unica cosa che ci poteva dare la tangibilità che quel gruppo esistesse davvero, ed allora ci facevamo i 500 Km.

Francesco: Ho usato parole simili in molti dei miei pezzi. Da un lato mi fa piacere risentirle da voi, ma rimane il fatto che l'essenza dell'Heavy non è comunque in internet. Che io non demonizzo assolutamente, anzi, noi stessi come Metallized esistiamo solo in quanto esiste internet, che è un vantaggio enorme. Però alla fine dei conti l'essenza dell'Heavy è che io sono qui adesso con voi, è il fatto che tra poco sarò sotto il vostro palco. Io non posso concepire come si possa rimanere a casa. Internet dovrebbe essere uno stimolo. Mi vedo il video dei Necrodeath e se poi sono a Scordia, prendo la macchina, il treno, il bus, faccio l'autostop, e me li vado a vedere. Molta gente questa essenza dell'Heavy non la vede più, e per me è gravissimo.
Flegias: Questo è il tuo sentimento, e corrisponde anche al mio. Possiamo dare delle interpretazioni sul perché questo non avviene. Ma ti ricordi i nostri genitori che non riscivano assolutamente a capirci? E' la stessa cosa, noi non riusciamo a capire perché i giovani non escono più di casa. Noi possiamo dare delle interpretazioni come quella del web, abbiamo tutto semplice, tutto a casa, tutto fantastico. Non spendo ed ho tutto. Noi quando andavamo ai concerti se non avevamo il contatto fisico nel pogo ed il rivoletto di sangue che scendeva dalla tempia non eravamo contenti. Non lo so... oggi probabilmente c'è meno fisicità nel vivere un concerto, ma sono interpretazioni che stiamo dando, sono parole al vento.

Francesco: Il discorso rispetto al rapporto coi genitori è vero, però quello musicale è un discorso nel quale loro non entravano, eravamo due mondi separati, i nostri genitori non ci capivano perché per loro l'Heavy era veramente qualcosa di non decodificabile, mentre oggi lo strumento internet dovrebbe facilitare certe cose.
Flegias: E' vero dal punto di vista dell'informazione. Se vent'anni fa noi dovevamo sbatterci per capire dov'era questo concerto, oggi con internet lo sanno tutti. Ci sono dei limiti che vengono superati dai vantaggi. Però mettiamo tutto nel calderone, io non mi stancherò mai di dire che la crisi economica è una cosa tangibile. Se io entro e devo pagare 10 euro, questo diventa motivo di interrogazione: vado o non vado? Con quei 10 euro porto a cena la fidanzata o vado a vedere quegli scapigliati?
GL: manca un po' il fuoco che c'era prima. Non so... non riesco a dare una spiegazione a questo fenomeno. Anche io in passato ho organizzato eventi, concerti per altri gruppi ed effettivamente nella mia zona (io vivo tra il milanese ed il comasco), quando ho organizzato un evento con gruppi stranieri, la stessa gente che si lamentava che non c'era mai nulla poi non è venuta e questo lascia un po' l'amaro in bocca. Però noi continuiamo per la nostra strada, non ci intimorisce il fatto che negli anni 80, negli anni 90 si facevano certi numeri di affluenza e di vendita ed oggi se ne fanno meno. Per noi è la passione che ci spinge a fare determinate scelte e ci fa continuare ad andare avanti.
Flegias: Volevo concludere dicendo che comunque non sta a noi giudicare il perché ed il percome la gente viene o non viene. A noi spetta il compito di suonare e continueremo a farlo sia che la gente venga sia che la gente non venga, perché questa è la nostra passione.

Bene, come avete letto, quando non si parla direttamente di un disco in uscita o roba simile, spesso certi argomenti vengono fuori da soli, e le risposte da parte degli artisti sono altrettanto spesso molto simili tra loro. Voi che ne dite? E' solo un residuato di tempi passati chi pensa che la partecipazione debba continuare ad essere principalmente fisica, sfruttando internet come stimolo in questo senso, oppure sono solo i tempi che cambiano, con la musica che è inesorabilmente destinata a diventare sempre più un qualcosa fatto da avatar per un pubblico seduto a casa? La mia posizione è arcinota, ma forse sono solo un inguaribile romantico. Voi magari potete continuare a parlarne con gli stessi Necrodeath alla nostra festa del decennale di domani.

Foto: Carmelo Currò.



Andy 71
Lunedì 15 Ottobre 2012, 13.41.21
14
Matteo@concordo,ma solo per capire se piacciono,poi il cd è d'obbligo!certo,la crisi e una massicia moltiplicazione dei live,causata sempre dalla crisi,impone delle scelte,un cernita,ma poi live,live e ancora live,non si discute!
CauldronBorn
Lunedì 15 Ottobre 2012, 13.38.22
13
I Necrodeath un gruppo mediocre??? LoL ^ ^
Raven
Lunedì 15 Ottobre 2012, 13.13.29
12
Questo si, un vantaggio che un tempo potevamo solo sognare.
Matteo Cagnola
Lunedì 15 Ottobre 2012, 13.03.19
11
Le emozioni che ti dà un concerto da "youtube" non si vedono, anche quando rivedo dopo il concerto a casa ma essere lì fisicamente è tutta un'altra cosa. Sarò un romantico anch'io (ho più di 40 anni) ma cerco ancora i cd oroginali e anche le versioni in vinile ogni tanto. Con la crisi rinuncio alle serate con i soli dj e preferisco i live, il costo spesso è identico ma vuoi mettere un bel live . La cosa più positiva di "youtube" è quella di poter ascoltare prima i pezzi, incuriosirsi e procurarsi il cd non più a scatola chiusa come una volta, cosi sono sempre soldi spesi bene.
Andy 71
Sabato 13 Ottobre 2012, 10.25.24
10
Competamente d'accordo con te Raven,il fuoco per tanti si stà spegnendo,anch'io sono un inguaribile romantico,e i concerti continuo ad andare a vedermeli,la musica secondo mè va vissuta così,il r'n'r è così!Il resto sono solo parole......
Raven
Venerdì 12 Ottobre 2012, 18.55.52
9
Come ho già specificato proprio in questa intervista, che evidentemente hai letto distrattamente, sto chiedendo volutamente a tutti di certe cose, in modo da fornire una panoramica nazionale della situazione. Non ti interessa avere il quadro generale dal palco? Ad altri si. Per inciso i Necrodeath a Scordia hanno fatto 250 paganti, non pochi, direi.
Golem
Venerdì 12 Ottobre 2012, 18.37.50
8
che noia, soliti gruppi ,soliti argomenti di raven, triti e ritriti, i gruppi mediocri come i necrodeath meritano il poco pubblico che paga per il loro concerti. chi merita, le sale le riempie, in italia ed in europa. e chi ha la possibilità, come me, gira parecchio e riempie le sale, in italia ed in europa.
FABRYZ
Venerdì 12 Ottobre 2012, 18.31.50
7
Certo Raven, ti capisco perfettamente quando parli di esaltazione verso questa musica,eheh...il mio era un discorso riferito alla settimana lavorativa,x il week end e' ovvio che si puo' andare ad un concerto e stare alzati fino a tardi,difatti come dicevo quei pochi concerti che riesco a vedere sono tutti messi sul venerdi-sabato xche' poi veramente,abitando anche lontano dai posti dove si svolgono,mi diventa veramente un'impresa in settimana...comunque complimenti x la tenacia e x gli ottimi report e interviste che scrivi...io,riallacciandomi all'ultima parte del tuo articolo, penso che il partecipare ad un evento non sia un residuato dei tempi passati ma un momento in cui godere della propria musica e vedere se una band e' meritevole d'attenzione o no (la prova del palco x me e' fondamentale,sono molto old school da questo punto di vista xche' sono cresciuto vedendo concerti ancora prima di acquistare cd) e allo stesso modo penso che i tempi cambiano,in peggio, se penso al mio poco tempo libero x poter assistere ad un live ma anche in meglio, visto che internet mi da' sicuramnete una mano x vivere un evento in maniera alternativa (anche se non si puo' minimamente paragonare in temini di emozioni)...l'importante secondo me e' non perdere mai la passione x questa musica e poterne dicutere con qualcuno sia ad un un concerto davanti ad una birra ma anche magari su internet in maniera alternativa (che potebbe essere utile anche come passaparola x far conoscere a sempre + persone questo genere, grazie alla cultura che ognuno di noi si e' costruito nel tempo).buona serata
Raven
Venerdì 12 Ottobre 2012, 17.57.03
6
Fabriz, anche io vado più che altro ad eventi vicino casa, ma si tratta di minimo 200 km andata e ritorno, e si fanno comunque almeno le 3, ma spesso anche più tardi. Si fanno anche 24 ore senza dormire, ma di solito dopo è Domenica. Vuoi saperlo? Quando torno a casa comincio a contare i giorni che mi separano dall'evento successivo. Forse sono esaltato io però, e per mia moglie è sicuramente così
FABRYZ
Venerdì 12 Ottobre 2012, 17.50.24
5
Tante volte bisogna avere il tempo di fare certe cose e a 40 anni puoi essere appassionato quanto vuoi ma se hai un sacco di sbattimenti non e' + come quando ne avevi 20 con un sacco di energia addosso (e tempo libero) che potevi stare sveglio 24 ore di fila senza dormire...magari saro' in minoranza, ma ragazzi, dopo che mi sono alzato alle 5 della mattina e quando mi va' bene verso le 20 di sera riesco a stare un po' con la mia famiglia a cena,beh,io dopo mi sdraio sul divano e mi rilasso con un po' di musica e guardando internet...a me torna utile ora,20 anni fa me ne fregavo e andavo ovunque a vedere concerti,i miei gruppi preferiti li ho visti tutti, ma ora troppi impegni e nessuna voglia di rimettermi in macchina la sera x farmi tot km x andare ad un concerto...voglio dire,ovvio che mi dispiace dire questo xche' sono un mega appassionato di musica e ci sono periodi che qualcosa vedo (soprattutto vicino casa),penso di supportare x quello che posso visto che compro un sacco di cd ma ora la situazione e' cambiata a livello personale,beato chi ancora riesce a fare tutto
Raven
Venerdì 12 Ottobre 2012, 15.36.47
4
Due rondini non fanno purtroppo primavera. In ogni caso è normale che chi ci segue sia mediamente più appassionato e partecipi anche attivamente, ma in generale i numeri delle presenze ai concerti parlano chiaro.
Delirious Nomad
Venerdì 12 Ottobre 2012, 15.34.34
3
@vecchio peccatore: mi fa enormemente piacere!
vecchio peccatore
Venerdì 12 Ottobre 2012, 15.24.12
2
@Delirious Nomad: io ho la tua stessa età, e la penso esattamente così. Insomma, siamo già in due.
Delirious Nomad
Venerdì 12 Ottobre 2012, 15.02.39
1
Su questo punto ti voglio rassicurare Raven: non sei il solo "inguaribile romanico", nè tutti hanno la tua età e la tua esperienza di metal senza internet: io sono 17enne, non sono stato educato al metal, ma solo alla buona musica, internet ha sempre fatto parte della mia vita, compro più dischi di quanti me ne possa permettere e non vado spesso ai concerti perchè compro troppi dischi, ma sono totalmente in accordo con te sul fatto che il metal abbia la necessità di una presenza fisica ai concerti e che nulla possa sostituirne l'emozione. Non so se sono un caso isolato, ma spero sinceramente che molti altri giovani la pensino allo stesso modo. Comunque una bella intervista, colgo l'occasione per farti i complimenti per il live report del sikelian, che mi era sfuggito totalmente. Una situazione deprimente. Ci vediamo domani, Necrodeath!
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