I Bauhaus sono stati una band fortemente rappresentativa, hanno influenzato in maniera indelebile la cultura post-punk e gothic rock che andava consolidandosi a cavallo tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80. La loro eredità è così forte che tutt’ora restano un solido punto di riferimento che accomuna musicisti provenienti da background artistici diversi e che sono -a ragione- rimasti folgorati dall’incredibile fascino di questa band, nonché dalla componente enigmatica dei loro testi. Effettivamente, interpretare una lyric dei Bauhaus è sempre un tentativo rischioso, perché la chiave di una precisa traduzione degli intenti è sempre nascosta da una coltre di plausibili significati alternativi. Qui di seguito cercherò di illustrarvi The Passion Of Lovers, uno dei brani più intensi ed erotici di Mask, secondo lavoro del quartetto di Northampton, uscito nel 1981, autentica pietra miliare per il genere.
She had nut painted arms That were hers to keep And in her fear She sought cracked pleasures
Aveva braccia dipinte in maniera folle Con cui si tratteneva E nella propria paura Cercava piaceri infranti
Iniziamo lentamente ad addentrarci all’interno di uno dei temi principali di queste lyrics: protagonista del racconto musicale è una donna che nella sua purezza si confronta/scontra con le proprie paure e con le proprie voglie trattenute ed il sottile gioco tra questi due emisferi emozionali sarà la chiave attraverso cui interpretare le parole del testo, spesso evocative di immagini lascive e seducenti, ma che non sempre appaiono chiare ed immediate. Tema focale della prima strofa è l’asfissiante auto-costrizione con cui la fanciulla cerca di soffocare pensieri impuri, che si rivela, però, molto labile, in quanto nel sottile gioco dell’astensione, la donna si sentirà comunque attratta dai piaceri, infranti e consumati.
The passion of lovers is for death said she La passione degli amanti è per la morte disse lei
Ciò che è costantemente palpabile all’interno del brano è il fascino per la decadenza, così come ricorrenti sono gli aggettivi legati al campo semantico della morte, che conferiscono un alone oscuro ed opprimente a tutto il brano. Un assaggio di questa sorta di crepuscolarismo l’abbiamo avuta nella prima strofa, dove i piaceri sono descritti non con accezioni positive che ne sottolineano la succulenza, piuttosto vengono associati a qualcosa di (cor)rotto, frantumato. Eppure questo accostamento di termini, più che incutere una certa inibizione, esercita un effetto ancora più magnetico. Parimenti accade laddove il concetto di passione amorosa è affrontato evitando accuratamente banalità sentimentalistiche ed ancorandosi a sfaccettature più spirituali e carnali. La forte compenetrazione fisica e mentale e la nascita della passione sono indissolubilmente collegate da un rapporto biunivoco: potremmo dire che un’intensa attrazione e sincronicità intellettiva accendano gli istinti più erotici e corporali, ma potremmo benissimo fare il discorso inverso. La passione degli amanti è per la morte... perché questo forte turbinìo risucchia i due amanti e li terrà uniti fino alla morte.
Licked her lips And turned to feather
Si leccò le labbra E divenne piuma
Le due frasi sono legate tra di loro da un forte contrasto di sensi: da un lato abbiamo come senso prevalente quello del gusto, nella descrizione del provocante gioco delle labbra che vengono leccate con fare libidinoso, dall’altro il senso del tatto.. si ha quasi la percezione di toccarla, la donna che si trasforma in una piuma bianca, soffice, leggera, con una metamorfosi inaspettata e sorprendente. La piuma è simbolo di purezza, di un’entità angelica che rispecchia il conflitto interiore che vive la donna -e di cui si è accennato in incipit- tra la sua casta indole e la peccaminosa voglia di esplodere ed abbandonarsi all’istinto.
And as I watched from underneath I came aware of all that she keep The little foxes* so safe and sound They were not dead They'd gone to ground
E quando guardai dal basso Divenni consapevole di tutto ciò che nascondeva I piccoli inganni* erano al sicuro Non erano morti Si erano nascosti
A dare forza all’ipotesi di una donna ‘’celestiale’’ è la posizione in cui si trova il co-protagonista del racconto: l’uomo è prospetticamente al di sotto di lei e questo gli fornisce un’incredibile opportunità; trovandosi in una posizione privilegiata, egli riesce ad osservare meglio la donna ed a smascherare i suoi inganni (*litte foxes, che ad una traduzione meno attenta e più letterale significa piccole volpi, è in realtà una maniera allegorica per far riferimento a qualcosa di ingannevole, quasi di demoniaco.. del resto, nell’immaginario collettivo una delle caratteristiche principali della volpe è proprio la sua astuzia). Anche qui abbiamo un forte contrasto di elementi, in quanto l’apparente fragilità angelica della donna, che la farebbe immaginare come bisognosa di protezione, è in realtà un inganno diabolico, tenuto sapientemente nascosto in una sorta di stallo simile ad un lungo letargo. The passion of lovers is for death said she The passion of lovers is for death The passion of lovers is for death said she The passion of lovers is for death
La passione degli amanti è per la morte disse lei
La frase sarà ripetuta in maniera martellante per tutto il brano, come un mantra, ed effettivamente assumerà una connotazione mistica e sacrale. Un concetto da marchiare a fuoco nella mente. Passione deriva dal termine latino ‘’patior’’, che vuol dire, per l’appunto, ‘’subìre’’, ‘’patire’’, in un certo qual modo ‘’soffrire’’. La sottomissione sembra essere un ingrediente indispensabile all’interno di un rapporto basato su questo sentimento, perché conduce a consacrarsi completamente all’altro fino deteriorarsi e a distruggersi reciprocamente. Una passione che terrà gli amanti uniti, ma che li condurrà alla morte.
She breaks her heart Just a little too much And her jokes attract the lucky bad type As she dips and wails And slips her banshee smile She gets the better of the bigger to the letter
Le si spezza il cuore Giusto un po' troppo E le sue astuzie attirano il fortunato tipaccio Mentre lei piange e geme E sfodera il suo sorriso da banshee Coglie alla lettera la maggior parte del meglio
Torna ossessivo l’accostamento della donna ad un soggetto fragile: il cuore le si spezza, probabilmente perché non in grado di sopportare la forte scarica adrenalinica della passione. Ed è ancora questa fallace esilità ad amplificare l’interesse dell’uomo, che la scruta incuriosito mentre lei si bagna, piange e geme, sorridendo con il sorriso ambiguo di una banshee. La banshee nella mitologia irlandese è uno spirito femminile, una donna bella ed eterea, con gli occhi perennemente bagnati dalle lacrime ed arrossati dal pianto perché annunciatrice della morte di uno dei componenti della famiglia protetta; dunque, uno spirito fortemente legato al culto necromantico, che assume un doppio carattere benigno-maligno: nonostante il positivo intento di dare protezione, il suo manifestarsi incute timore, proprio per i cattivi presagi che porta con sé.
Vorrei per un attimo spostare l’attenzione sul modo di agire dell’uomo, che si riserva sempre una posizione più defilata nei confronti della donna/spirito, quasi come a volersi cibare esclusivamente di esperienze visive, ma mai tentando un approccio fisico diretto. E’ come se non volesse toccare con mano l’effettiva concretezza di quella donna: gli basta, piuttosto, il suo fascino etereo e distante. Questo legame quasi conflittuale che si instaura tra la caducità e fuggevolezza della donna e la sempre più crescente attrazione del protagonista maschile è un tema ricorrente nella letteratura, perché descrive il rapporto perverso che spesso si instaura all’interno del gioco di coppia, in cui c’è una naturale propensione della donna al sadismo (psicologico), o comunque a rivestire un ruolo più ‘’elevato’’, ed una naturale tendenza dell’uomo a porsi in una posizione ‘’inferiore’’ ed a godere nell’essere ammaliato e soggiogato mentalmente dalla compagna. La fanciulla si prefigura come entità impalpabile e sublimata, ma allo stesso tempo capace di peccati terreni, una femme fatale voluttuosa e seducente, una Giuditta klimtiana dei giorni nostri. Nel suo desiderare si pone al centro del desiderio ed è ad un tempo forza centrifuga e centripeta.
The passion of lovers is for death said she The passion of lovers is for death The passion of lovers is for death said she The passion of lovers is for death The passion of lovers is for death said she The passion of lovers is for death The passion of lovers is for death said she
La passione degli amanti è per la morte disse lei
La passione degli amanti è per la morte. Che sia un sottile parallelismo tra il miscuglio di emozioni e sensazioni provati durante l’apice del coito e la sinestesia che possiamo ipotizzare si provi in punto di morte? Possiamo solo crogiolarci nelle supposizioni. Ciò che è evidente è l’assoluta aderenza al mito di Eros e Thanatos, citato anche da Freud nel suo Al Di Là Del Principio Di Piacere, dove viene analizzato proprio il dualismo tra pulsioni vitali e pulsioni distruttive, tra Amore e Morte. Un’acuta e semplice prova di come il parallelismo tra rapporto amoroso e morte sia più che mai calzante la dà lo scrittore francese Georges Bataille, che asserisce che la comunicazione tra gli individui risente di una certa frammentarietà, abbattibile solo in due momenti dell’esistenza umana: durante l’atto sessuale e durante la morte, in cui gli individui si fondono in una continuità che è sintesi di questa contraddizione. Tra le due pulsioni la più forte resta la morte, in quanto la sensazione di sospensione e continuità percepibile durante il coito, è momentanea: terminata l’estasi, si torna a vivere nella discontinuità. The Passion Of Lovers è un inno alla petit mort, al concetto della piccola morte come sinonimo di orgasmo e come riproduzione fedele fino allo spasmo della Morte più grande. La Passione, l’Amore e la Morte come clausole di un patto indissolubile. Amore e Morte. Amore è Morte.
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