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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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I SUPPORTI MUSICALI - # 3 - La conservazione del patrimonio musicale
30/01/2013 (3122 letture)
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Abbiamo avuto modo, negli articoli precedenti dedicati alla questione dei supporti musicali, di riflettere sul valore della musica che possediamo e in particolare sulla necessità di conservarla per permetterne la sopravvivenza nel futuro. Come giustamente hanno sottolineato le parole di Raven, lo sviluppo della tecnologia e il conseguente ricorso a forme sempre più smaterializzate di possesso e conservazione, hanno influito sulla percezione che abbiamo della durata dei prodotti musicali, portando l'illusione che la nostra musica sia immortale, pronta per passare nelle mani delle future generazioni. Verrebbe spontaneo chiedersi a questo punto, se sia giusto lasciare il destino della memoria musicale della nostra epoca all'iniziativa dei singoli. Non sarebbe più corretto che le istituzioni, nazionali o meglio ancora internazionali, si occupassero di tramandare ai posteri la nostra cultura? Lo Stato italiano si impegna già in questo senso (e qui non discuteremo dei risultati raggiunti, spesso insoddisfacenti) quando si affanna ad impedire il crollo di importanti siti archeologici, a riempire le sale dei musei pubblici o ad ordinare il restauro di monumenti e opere d'arte in genere. Potrebbe esserci un obbligo simile nei confronti della nostra musica, quella che fa parte della nostra vita e della nostra epoca?
L'IMPORTANZA DELLA MEMORIA La risposta a tutte queste domande potrebbe trovarsi nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, ovvero il mezzo tramite il quale lo Stato italiano garantisce la tutela del proprio patrimonio culturale. Personalmente, non ho incertezze nell'affermare che la musica dovrebbe essere sottoposta a questa forma di custodia, come del resto avviene per la maggior parte delle forme artistiche. Per prima cosa, scopriamo come e quando sia nato questo interesse per la salvaguardia dei cosiddetti beni culturali. La diffusa e sentita necessità di doversi prendere cura del proprio passato è un portato del secondo dopoguerra. I conflitti mondiali vissuti nella prima metà del Novecento hanno comportato la perdita di numerose testimonianze del passato, simboli in cui le persone si riconoscevano, in quanto parte della memoria collettiva e individuale. Non stupisce quindi la crescente volontà di porre il patrimonio culturale al sicuro da ulteriori rischi. Il secondo dopoguerra è stato anche anche il momento della nascita di istituzioni sovranazionali e fu proprio una di queste, l'UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), ad occuparsi per la prima volta dei beni culturali. Da una paura globale, quindi, è nata una risposta internazionale. Pensandoci, quale forma d'arte si presta meglio della musica ad essere considerata sovranazionale?
L'INSIDIA DELLE DEFINIZIONI Passiamo però oltre, al nostro contesto nazionale. L'Italia ha recepito le direttive dell'UNESCO a partire dal 1964, quando la Commissione Franceschini, una commissione parlamentare d'indagine che prese nome dal suo Presidente, produsse un testo intitolato Per la salvezza dei beni culturali in Italia. Leggiamo quindi come vennero descritti per la prima volta nel nostro paese i beni culturali: “tutto ciò che concorre a costituire la cultura di un popolo, cioè ogni testimonianza materiale avente valore di civiltà”.
Successivamente, nel 1998, venne emanato un Decreto Legislativo in cui i beni culturali erano definiti come: “(..)quelli che compongono il patrimonio storico, artistico, monumentale, demoetnoantropologico, archeologico, archivistico e librario e gli altri che costituiscono testimonianza avente valore di civiltà così individuati dalla legge”.“(..)
Infine, la definizione vigente: “sono beni culturali le cose immobili e mobili che, ai sensi degli articoli 10 e 11, presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e tutte le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà”.
Non ho dubbi sul fatto che la maggior parte dei lettori abbia lasciato scorrere lo sguardo su questi articoli che, diciamocelo, assumono un po' l'aspetto di liste della spesa. Perché poi dovremmo prestarvi attenzione? La musica fa sicuramente parte di questi beni culturali, giusto? No, sbagliato. Osserviamo la prima definizione: certo, la musica concorre a costituire la cultura di un popolo, ma può essere definita testimonianza materiale? Evidentemente no, ciò che esiste materialmente è solamente il supporto sul quale viene registrata, sia esso uno spartito, un vinile, un cd. Che ci crediate o no, questa definizione impediva in via teorica la salvaguardia dei prodotti musicali più recenti, per il semplice motivo che i supporti non potevano ottenere l'ambita etichetta di bene culturale. Gli spartiti antichi si salvavano, in quanto era la carta stessa a presentare il valore sufficiente a consentirne la tutela, come documento storico.
Nel Decreto del 1998 il riferimento alla materialità scompare, lasciando ben sperare; sfortunatamente (per noi) viene ripreso nella definizione del 2004, attualmente in vigore. Inoltre, è bene sottolineare come questa insistenza sulla materialità comporti una condizione di arretratezza rispetto alla legislazione internazionale. Già nel 2003, quindi prima che il Decreto italiano venisse emanato, infatti, era stata adottata la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, proposta dall'UNESCO. In Italia è stata adottata nella seconda metà del 2007 (Legge 167b del 27 settembre 2007), per cui: “Le espressioni di identità culturale collettiva contemplate dalle Convenzioni UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (…) sono assoggettabili alle disposizioni del presente Codice qualora siano rappresentate da testimonianze materiali (…).”
Questo significa che finalmente spartiti, vinili, compact disc potranno essere tutelati; lo stesso discorso non può valere per la musica in formato digitale, non legata ad un supporto fisico. Vi state chiedendo come mai ci sia voluto tanto ad arrivare a questo? Oppure perché il riferimento ai prodotti musicali nel Codice non sia più chiaro? O ancora, siete già arrivati a chiedervi il motivo per cui, nonostante ora la legge lo permetta, non sembra ci sia la volontà di conservare la nostra musica?
LA TUTELA DEI SUPPORTI MUSICALI IN ITALIA: SPARTITI E IMMATERIALITA' Dopo aver preso in considerazione la situazione legislativa e aver sottolineato come lo Stato si sia infine impegnato a garantire la tutela di beni immateriali come la musica, è interessante chiedersi quali attività siano state avviate nella pratica conservativa. Orientarsi tra i molti archivi musicali esistenti in Italia non è facile. Nell'ambito del Sistema Archivistico Nazionale è attivo dal 2009 un progetto che ha portato alla creazione del portale Archivi della Musica, con l'intento di fornire un più facile accesso alle fonti musicali del Novecento e contemporanee. Nonostante dallo stesso portale si possa accedere alla Rete di Archivi sonori di tradizione popolare, la sensazione è che le attività di conservazione gestite da enti pubblici siano rivolte prevalentemente ai formati cartacei, nello specifico spartiti e libretti. Allo stesso tempo, in ambito privato sono attivi istituti (come l'Istituto Ernesto De Martino a Sesto Fiorentino, per citarne un esempio) i quali si pongono come obiettivo la salvaguardia di testimonianze popolari, che per loro stessa natura sono state tramandate oralmente, tra cui anche canti e musiche. Si tratta di prodotti musicali che non sono nati contestualmente ad un supporto fisico, ma che oggi vengono registrati per non essere dimenticati. A quanto pare, né enti pubblici né privati hanno mostrato interesse diffuso per la conservazione della musica che fa parte quotidianamente delle nostre vite; parliamo non di Verdi, Rossini e nemmeno delle canzoni della variegata tradizione regionale italiana, ma di band o artisti solisti che in anni recenti hanno registrato e pubblicato un CD. Avrebbe senso creare un archivio in cui anch'essi possano rientrare? La musica che noi ascoltiamo ogni giorno, escludendo quella in formato digitale, appartiene anche alla dimensione fisica del nostro spazio. Paradossalmente, rispetto ai canti popolari, è pronta per essere sottoposta a tutela, eppure non si riscontra una precisa volontà di conservazione. Di sicuro, su questo disinteresse pesa la percezione distorta del mondo di oggetti che ci circonda, quando non ci accorgiamo di come tutto sia destinato, presto o tardi, a disgregarsi, alla non esistenza. La verità, però, è che il discorso portato avanti fino ad adesso sembrerà agli occhi di molti forse troppo idealista; siamo davvero sicuri di voler proteggere tutta la musica che nasce con la nostra società? Se poi dovessimo scegliere quale preservare e quale no, saremmo in grado di trovare un accordo unanime? Chi sarebbe in grado di assumersi la responsabilità di questa scelta? A ben guardare non si tratta solamente di una questione di gusti musicali. Spesso, quando pensiamo al patrimonio culturale di un popolo, le espressioni artistiche più recenti non appaiono degne di farne parte; accade, la storia ci insegna, in ogni epoca. Si crea una contrapposizione tra una supposta cultura “alta” (per intenderci, quella della musica classica e dei musei) e una “bassa”. Sembra quindi che il patrimonio di una civiltà si definisca più facilmente a distanza, che diventi tale solo con il passare del tempo; se invece fossimo in grado di pensare in una prospettiva più antropologica, tutto ciò che è espressione di un gruppo di persone rientrerebbe nel concetto di cultura; ovvero, anche la nostra musica. Se avete ancora qualche dubbio, vorrei riportare l'attenzione su un altro articolo del Codice dei Beni Culturali, il quale prevede che tutti i beni mobili e immobili “che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni” siano automaticamente sottoposti a tutela; su richiesta si può successivamente effettuare la verifica, che confermerà o meno l'appartenenza all'insieme dei beni culturali. Nella pratica questo significa, ad esempio, che un complesso di case popolari rispondente a queste caratteristiche, è considerato in via preventiva bene culturale. Non stiamo certo auspicando che il corrispettivo musicale di una casa popolare venga salvaguardato, ma che si possa prestare la stessa attenzione e si possa allo stesso modo presumere il valore dei prodotti musicali degli ultimi anni.
CONSERVARE PER TRASMETTERE In conclusione, è difficile trovare una chiave di lettura semplice per un discorso così ampio e afferente a un gran numero di ambiti specialistici, considerando inoltre che la situazione italiana è in costante evoluzione. Ciò che è emerso con chiarezza è innanzitutto l'importanza, in senso legislativo ma anche pratico, di continuare a produrre musica in formati fisici, per poterne consentire una migliore fruizione e la futura conservazione. Inoltre, è auspicabile che le istituzioni pubbliche continuino sulla strada intrapresa nell'interesse sempre maggiore verso la forma d'arte che è la musica in tutte le sue diverse espressioni, compreso il nostro amato heavy metal. Di grande importanza risulterebbero le attività svolte da enti privati, che lo Stato potrebbe sostenere tramite finanziamenti pubblici. Con questo non intendiamo sperare che a breve termine i CD presenti sulle mensole di casa nostra siano sottoposti alla tutela del Codice (che, come alcuni di voi sapranno bene, presenta anche dei problemi non indifferenti in riferimento alle competenze), ma che cresca la consapevolezza del valore intrinseco della musica, espressione non solo di memorie personali, ma anche di momenti culturali collettivi ben definiti.
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Articolo clamoroso, Metallized webzine migliore d'italia e non solo. |
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beh, di Saverio condivido tutto -incredibile ma vero- ciò che dice riguardo la situazione delle case discografiche. per la compressione, la mia domanda era retorica, e credo Saverio accenni solamente al problema principale.. in ogni caso, davvero interessante l'intervista, bravi |
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Se leggi l'intervista con Saverio PRINCIPINI degli Astaroth pubblicata poco tempo fa, se ne parla. A mio avviso buona parte della risposta è nelle sue parole. |
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ci sarebbe anche da chiedersi come mai, nonostante l'evoluzione dei supporti, tecnicamente sempre migliori, la compressione sia andata sempre aumentando, anche nelle produzioni metal. (e non dite che senza compressione non ci sarebbe potenza, basta pensare che rust in peace, cause of death , master of puppets hanno registrazioni molto più decenti rispetto alle produzioni attuali) |
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Grazie amigo, rispect!! |
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billo hai sempre una marcia in piu di tutti . You rule boy |
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BRAVA GAIA OTTIMA ANALISI |
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belli i nuovi acquisti... |
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A tal proposito Raven, perchè non fate (se non l'avete fatto) un articolo, inerente la musica rock/metal nei videogiochi?? posso garantirvi che cè più rock e metal nei videogiochi, che altrove !! |
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@anvil: appunto, quelli si che sono capolavori, come starfox, mariokart, kirby...hai mica nominato due giochini da quattro soldi però comunque per capire va provato...e comunque ci vuole interesse, e temo che ciò non sia più possibile. |
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Infatti il tutto rientra nell'ottica generale dei 3 articoli e di quelli sulla conservazione della memoria prima pubblicati, che riguardano la nostra società in generale. |
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Verissimo zelda 64 e mario 64 per me sono due giochi capolavoro , pure super metroid per snes , i giochi dei giorni nostri hanno una grandissima grafica ma una minore giocabilità e le storie sono meno coinvolgenti , mah queste cose per dirle bisogna averle provate e vissute il punto della questione anche riguardo alla musica e ai supporti è questo . |
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Apro un minuscolo OT: ma non succede la stessa cosa coi videogiochi? Pensateci: quelli che ora giocano a giochi mega definiti, realistici e tutto quello che volete, cosa ne pensano di quelli di 10-20 anni fa? Li snobbano, che schifo, guarda troiaio...io personalmente però non direi, tanti giochi moderni annoiano dopo poco, tutti uguali, zero inventiva, si fanno arrivare saghe anche alla 7ima-8ava replica, e che palle! Se invece penso ai giochi come super mario bros per Snes, space invaders, pac man, o ai giochi per N64...quelli si che sono leggenda, coinvolgenti, e pure difficili. Io super mario 64 l'ho finito dopo 12 anni, e allora? Quelli erano giochi, quelli di ora...plastica, la maggior parte, tranne i soliti 3 titoli. Ah, poi provate a taroccare qualcosa per N64 o SNES. |
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JC@Forse è a te che non ti frega della musica, perchè non sai cosa significa suonare in una band e avere passione per un certo tipo di musica e attitudine. In questo contesto "spento" come dici tu esiste sotto la cenere tanta gente, che dedica gran parte del tempo a questa passione e interagisce in questo mondo "spento" con il proprio modo di essere anche con una semplice maglietta metal in un qualunque posto di lavoro e a qualunque ora.... |
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Sai cosa mi confonde, questo pazzo furore nell'esporre le proprie idee. Cioè è difficile capire il tono dalla scrittura è vero, però sembra che qua ci sia sempre gente che scatenerebbe guerriglie e rivoluzioni in nome del metal o cose del genere...però poi puntualmente, tutte si rivelano solo parole, perchè la situazione che ci circonda è il dato di fatto e il dato di fatto è che a nessuno frega un cazzo della musica, non è questione di metal o no, semplicemente il mondo è spento, e la musica si è spenta con lui...poi guarda le pecore io le sterminerei anche, però sai com è appena uno stermina qualcun altro tutti gridano allo scandalo. Ah e per quanto riguarda il crack, anche se me ne fumassi tanto, in definitiva non sarebbero cazzi tuoi |
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Sai cosa mi confonde, questo pazzo furore nell'esporre le proprie idee. Cioè è difficile capire il tono dalla scrittura è vero, però sembra che qua ci sia sempre gente che scatenerebbe guerriglie e rivoluzioni in nome del metal o cose del genere...però poi puntualmente, tutte si rivelano solo parole, perchè la situazione che ci circonda è il dato di fatto e il dato di fatto è che a nessuno frega un cazzo della musica, non è questione di metal o no, semplicemente il mondo è spento, e la musica si è spenta con lui...poi guarda le pecore io le sterminerei anche, però sai com è appena uno stermina qualcun altro tutti gridano allo scandalo. Ah e per quanto riguarda il crack, anche se me ne fumassi tanto, in definitiva non sarebbero cazzi tuoi |
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Anzi, rincaro la dose dicendo questo: E cosa dire di Vivaldi,Mozart,Corelli,Wagner,Handel ecc. ecc. li buttiamo via? certo se la qualità dei novelli ascoltatori è quella che si sta palesando avremo un mondo sempre piu di merda. la musica è l'ultimo baluardo in cui ognuno può fare quello che vuole,ascoltare e suonare quello che vuole, se mettiamo i paletti anche qui, in un mondo con gia fin troppe costrinzioni, molti farebbero prima a spararsi. la tecnologia è una parte fondamentale della niostra vita, ma un lettore Mp3 senza 3 secoli di musica immortale e conservata grazie ai libri e agli spartiti,cosa suonerebbe? tenetevi il miliardo di visualizzazioni di quel cazzo di Coreano su You tUbe allora. W la musica, w la memoria che rende le persone ancora degne di essere conosciute, ma liberiamoci delle masse di pecore. E sono le 9:50 di una giornata qualunque in un paese qualunque |
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Jack Crack@ dovresti seguire il tuo stesso consiglio e rispettare le opinioni altrui senza ponderare o giudicarle, io non ho mai parlato di persone singole specificatamente, e credevo che fosse chiaro, quindi chi si erge in questo senso non sono io. Il mio è semplicemente un libero pensiero indipendente, e poi alle 5,30 del mattino io lavoro e in definitiva non sarebbero nemmeno cazzi tuoi, quindi fuma meno crack...jack crack |
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Celtic warrior : Straquoto e che cacchio... |
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Pienamente d accordo con arrraia ..e poi basta usare la parola "fascismo" con chi non si conosce è altamente offensivo , pure a me un bimbominkia me lo disse con un mio vecchio nick non so dove , be se l avrei avuto faccia a faccia in quel momento un bel pugno nel faccione non glie lo toglieva nessuno, poi siamo su un sito che parla di Heavy Metal mica una musica qualsiasi . |
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Arrrraya secondo me ti ergi troppo a possessore della verità, dovresti scendere dal piedistallo e accettare le opinioni altrui senza essere troppo convinto che la tua sia quella dominante...ma dopotutto, da uno che parte a sparare sentenze alle 5e30 del mattino cosa ci si può aspettare... |
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Un altra cosa deprimente l'ho letta nelle News sui Danzing, dove un trolollo qualsiasi la stava menando che le band vecchie devono fare posto alle nuove ecc.... macchè dove siamo in un ufficio pubblico dove bisogna rinnovare il personale? ma quando si è mai sentita una cazzata del genere in chi ama e ascolta musica? Ecco, questi secondo me sono i danni della scarsa o nulla cultura musicale che queste moderne tecnologie rischiano di accentuare. Ci siamo mai sognati (parlo di noi dinosauri di questo sito) di smerdare band come Black Sabbat,Zeppelin,Purple, solo perchè volevamo ascoltare Metallica e Slayer? Il metal ha le caselle contate da assegnare previo concorso pubblico? ma dai, roba da pazzi e...ignoranti. |
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Per me quando un artista arriva ad essere ascoltato (sentito sarebbe la parola giusta) dalla massa che ascolta giusto per trend del momento, viene condizionato, la massa senza cultura può danneggiare un opera d'arte e se vogliamo fare un esempio nel nostro campo, son sicuro che molti di voi provano, o hanno provato, fastidio nel veder band raggiungere il grande pubblico , cosa che 80 volte su 100 è coinciso con il loro deperimento artistico. Figuriamoci ora, con i files Mp3 in download scaricati in meno di 20 minuti, che tipo di ascolto possono dare. E poi anche noi tutti, abbiamo mai ascoltato tutti i files che abbiamo in un Hard Disk? non credo proprio, questa è solo bulimia, che in certi casi avrà un ascolto, in altri vedrà i files rimanere inascoltati, mentre prima avevo poco ma era tutto passato al vaglio delle mie orecchie, e qui sta la differenza di chi ha cultura musicale e chi no. e per finire il mio unico faro nella notte piu nera è sempre stato, e sempre sarà, ERNESTO GUEVARA. Quindi Doctor Doctor...autovisitati che ne hai bisogno |
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Per me quando un artista arriva ad essere ascoltato (sentito sarebbe la parola giusta) dalla massa che ascolta giusto per trend del momento, viene condizionato, la massa senza cultura può danneggiare un opera d'arte e se vogliamo fare un esempio nel nostro campo, son sicuro che molti di voi provano, o hanno provato, fastidio nel veder band raggiungere il grande pubblico , cosa che 80 volte su 100 è coinciso con il loro deperimento artistico. Figuriamoci ora, con i files Mp3 in download scaricati in meno di 20 minuti, che tipo di ascolto possono dare. E poi anche noi tutti, abbiamo mai ascoltato tutti i files che abbiamo in un Hard Disk? non credo proprio, questa è solo bulimia, che in certi casi avrà un ascolto, in altri vedrà i files rimanere inascoltati, mentre prima avevo poco ma era tutto passato al vaglio delle mie orecchie, e qui sta la differenza di chi ha cultura musicale e chi no. e per finire il mio unico faro nella notte piu nera è sempre stato, e sempre sarà, ERNESTO GUEVARA. Quindi Doctor Doctor...autovisitati che ne hai bisogno |
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Doctor Doctor@ sei riuscito ad essere piu cazzone di CyberDriver, e la cosa sinceramente mi sembrfava impossibile, pensavo di aver reso l'idea spiegando meglio cosa intendevo dire, ma evidentemente ho sbagliato. Faccio prima a dire che ho sbagliato io che dire che sei tu il vero fascista reazionario che non ha capito nulla. mettiamola cosi. Se vogliamo ripetere le cose facciamo un esempio: proprio il mercato USA è l'esempio di come la musica donata alle masse non è piu musica, dal momento che è una cultura senza memoria, e a questo proposito ti invito a guardarti sul tubo un intervista a John Corabi a riguardo, dice le stesse cose, e non credo che lo si possa definire fascista reazionario. e smettiamola con questi discorsi che sanno di avanzo di politica anni 70. |
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@Roberto: in linea di massima concordo, ma ci sono dischi per cui il supporto materiale é parte integrante dell'opera, come Foxtrot dei Genesis e Leviathan dei Mastodon: considerare esclusivamente la musica (che é ovviamente la cosa principale) penso diminuisca un po' la bellezza complessiva dell'opera. |
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Dico la mia. Per quanto mi riguarda la musica non è il mezzo su cui essa viene riprodotta, ma quello che essa trasmette. Quindi paradossalmente potrebbe essere anche una musicassetta duplicata del '50. Quindi curiosità per una forma d'arte, che cosa mi trasmette e non POSSESSO di un qualcosa. Certamente la praticità, la qualità e il prezzo sono importanti, ma già in secondo piano (PER ME). L'mp3 è una giusta via di mezzo tra qualità e praticità e per me questo è il mezzo migliore. Non è che in base al possesso di migliaia di vinili o cd che uno sia un ottimo conoscitore di musica nè che la musica lo emozioni di più di un altro, come uno che ha una biblioteca immensa non è detto che provi gioia dal leggere o che sia acculturato di più di uno che libri non ne possiede. Ecco, comprerei solo cd di band emergenti per supportarli ma è un'eccezione per una "nobile causa". Per il resto per me sono importanti le emozioni che la musica dà e la cultura musicale che uno può costruire nel tempo, il resto non m'interessa. ESSERE O AVERE?? Beh, in questo caso sono più per l'essere |
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@billorock: quali nuovi acquisti? il bootleg live di Marylin manson live primi vagiti in culla? |
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L'mp3 è ottimo per la portabilità, è un modo smart per gestire la musica, anche quella che registro con il mio gruppo. Ma non potrà prendere il posto di un supporto fisico, considerando che un'opera musicale è concepita con una copertina un retro e un interno, almeno io la concepisco così. |
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Comunque, tornando IT, io compro vinili (e in misura minore, quando non si trovano, CD)...poi dai CD li metto in mp3, così ho la mia musica in macchina, camper, treno, a giro, sempre. E si, ho hard disk per tenere tutto quanto...però i supporti materiali miei li tengo gelosamente. Nel mio piccolo, il mio lo faccio. |
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Manteniamo toni consoni alla bella discussione, ne guadagniamo tutti |
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Ha ragione @cyberdriver, the void non capisci un caxxo, anch'io quando mi va via la luce attacco l'ypod al mio gruppo elettrogeno, poi quando torna la luce lo carico a pile...che ne sai tu, sciokko, fa il sapientino e non sa cos'è una pila |
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@cyberdriver: hai detto una CAZZATA di dimensioni colossali. Adesso, prima di fare una figura di merda epica, mi spieghi cos'è un gruppo elettrogeno. E non fare il furbo. Ah, se non sei metal, e sei "quel che cazzo che ti pare", qui i "che cazzo mi pare" non sono accetti, quindi, cortesemente, sparisci. Tanto la figura da pirla l'hai giá fatta. |
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Senza offesa per nessuno, ma uno che scrive una cosa tipo: "il danno grave sta nell'aver dato alle masse l'accesso a qualunque cosa, e queste masse distruggeranno la musica come i vermi con un cadavere" si qualifica come mentecatto fascista reazionario. Dimmi caro il mio Arrraya, vogliamo creare i monasteri del metal, dove il medesimo è ascoltato solo da chi ha preso i voti sacri? Rob Halford, prega per noi peccatori Bruce Dickinson, prega per noi peccatori Kerry King, dona a noi la pace Amen, la messa è finita andate in pace. |
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@ Ocean (fu Zarathustra) : vero, ma ricordo di aver visto una chiavetta fatta a braacciale con la copertina sopra: era un album di Ramazzotti... da rabbrividire (per tutto)! |
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I soliti cyber driver che sbandano nel sito sbagliato..... |
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Vi abbiamo appena presentato l'uomo che vive col gruppo elettrogeno in tasca. |
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Entro un po' a caso nella discussione, se mi perdo qualcosa tra i commenti perdonatemi. Secondo me il problema del discorso di Cyberdriver è l'assenza di distinzioni. Non esiste "il consumo di musica", è una definizione che va girata al plurale. Negli USA (e mi pare di ricordare che Metallized ne abbia parlato) non si pone neanche più il problema dell'hard disk che "svampa", visto che al possesso del file si preferisce (trend degli ultimi cinque anni) lo streaming, magari in abbonamento. Ma negli USA si vendono tanti dischi e tanti mp3 e tanti vinili. Si venderebbero anche i cilindri Edison, se li facesse ancora qualcuno. Perché il mercato dei vinili è diverso da quello degli mp3, non è come nel cinema dove il mercato dei supporti è stato (giustamente) ammazzato da internet, e si è corsi ai ripari con Netflix etc. Quanto al discorso sul metal: mano a mano che si procede con la tecnologia diventa più semplice essere archivisti. Io ho nel mio hard disk (antiquato, lo so, ma pratico per fini lavorativi) tra le altre cose la collezione completa dei singoli Tamla Motown, e parliamo di musica di almeno cinquant'anni fa. Esiste un mercato. Esistono dei fan. Esistono degli eventi live dedicati a questi fan. Al massimo il consumo di metal oscillerà tra alti e bassi, ma i generi musicali non scompaiono senza lasciare una traccia. @Matocc: nel caso delle chiavette USB, erano semplicemente una soluzione sciocca. Non fu capita la smaterializzazione dei supporti, pensando che fosse un caso del tipo VHS -> DVD. E' un problema simile al Blu-ray, che pure ha tante altre implicazioni ma resta un supporto "nato morto". Ma il vinile, e qui sono d'accordissimo con Raven, rimarrà ancora per un (bel) po'. Berliner pubblicava dischi per grammofono nel 1889, non scherziamo. |
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Giovane / Il metal e' un'altro relitto del passato che sono felice di aver abbandonato , parole tue . Addio! |
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Se salta l'elettricità ho il gruppo elettrogeno, ma forse nella foresta incantata dove vivono i true metal of steel non e' ancora arrivata una roba del genere. Io non sono un falso metal, io non sono proprio metal. Stop. Chi sarebbero gli altri come me poi? Ah volete sapere che ascolto, be vediamo..."il cazzo che mi pare" vi va bene come definizione? Stavolta chiudo davvero. Ciao a tutti. |
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Lascia perdere The Void è un falso metal !! |
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Cyberdriver ok l'elettricità, ma se ti salta la luce non le usi le candele?? ciao |
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Allora abbandonaci pure noi. Cosa ascolti, future music? Roba robotizzata? Ah no, giusto, quelle cose fatte col culo al pc. Bravo. Dimmi, cosa riserva per te in futuro la musica? Parla, così blateri e sei come tutti gli altri come te. |
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La tradizzione!!! e allora se vi piace la tradizzzione che ci fate su internet? andate in un monastero a vergare manoscritti, quella si che e' tradizzzzione, mica come la malvagia tecnologia!! vade retro satana! vade retro elettricità!! w le candele!!! Io la chiudo qui. Il metal e' un'altro relitto del passato che sono felice di aver abbandonato. Buona vita a tutti. |
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infatti l'mp3 ha migliorato a manetta l'ascolto "da passeggio" anch'io ero dispiaciuto perché col walkman dovevo scegliere che cassetta portarmi dietro quel giorno (oppure mi registravo le mie compilation metal che tra l'altro ebbero grande successo tra gli amici, in particolare "Matocc in Love Vol.1" raccolta di ballad metal da urlo ) e non tornerei mai indietro; ma a casa mia la musica me la godo col mio bel CD nel mio impianto e sfogliando il booklet, altro che file anonimi! |
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Grande matocc perole santissime! Comunque tecnologia si, ma non deve in nessun modo soppiantare la tradizione e ciò che va bene. Se serve a migliorare ok, a stravolgere no! |
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...sì, sì tecnologia... intanto già gli album su chiavetta USB non si vedono più in giro (e meno male!) così come il minidisc avrebbe dovuto soppiantare il CD una ventina d'anni fa... chiedete a chi aveva comprato i lettori per che cosa li usa oggi, non va bene manco come leggìo |
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ma no Undercover lascia perdere: metti tutti i tuoi album e libri sull'iphone 17super+ultramegafigus...butta tutto, poi collega al PC e quando durante la sincronizzazione t'appare l'avviso "errore di sistema, formattazione in corso...." non te la prendere e pensa a Darwin; poi invece delle finestre ci mettiamo sulla parete un bello schermo sintonizzato sul canale paesaggi, tipo Ritorno al Futuro |
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Io continuo ad ascoltare i vinili perché dovrei non farlo per mettere insieme una collezione di mp3 del cazzo? Ho una collezione in cd che dovrei buttare per guadagnare e spazio con una serie di numeri? Mah, tutto ciò non ha senso e come se mi chiedessero di guardare la Gioconda in fotografia e poi mi chiedessero è bella vero? Certo, peccato che non è L'ORIGINALE. |
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"Ai nostri nipoti fregherà un cazzo del metal, cosi' come a noi frega un cazzo della musica che ascoltano\avano i nostri nonni. " queste sono parole tue che non hanno relazione con la tecnologia utilizzata, Sono quelle che io confutavo. |
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Stando ai vostri ragionamenti dovremmo ancora stare a incidre ideogrammi sulle lastre di pietra. Dove ho detto che le opere del passato vanno buttate al macero? Ho solo detto che ogni epoca ha la sua tecnologia, tutto qui. Poi ognuno la pensa come gli pare, ma sfido chiunque a dimostrarmi che ascolta la musica sul Grammofono solo perche' lo faceva il nonno. |
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Con la crisi creativa che esiste oggi nel metal, i metal kids si tuffano sui classici e con classici intendo materiale di 30 - 40 anni fa. Alla luce di questo credo che il seme del metal old school persisterà per molto e lascerà nel mito alcune band, tra altri 40 anni avranno il loro disco o quello che sarà su uno scaffale o su un fottuto HD. |
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Non ne sarei affatto convinto. Il vinile , per questioni sia tecniche che culturali, ha connotato un'epoca lunga e prospera, generando un notevole mercato del collezionismo. Sono certo che alcuni verranno valutati al pari di certi oggetti d'antiquariato, senza contare che vengono tutt'ora prodotti con percentuali in aumento. Per ciò che attiene alla musica poi, il metal esiste sotto varie forme ed evoluzioni da oltre 40 anni, un arco di tempo già ora sufficiente per accomunare padri e figli. Io potrei essere nonno nel giro di 5-10 anni, e non sono affatto convinto che mio nipote non ascolterà qualche disco insieme a me. Io non ascolto certo ciò che ascoltava mio nonno, ma potrei ascoltare molto di ciò che ipoteticamente ascoltava mio padre, ma ora i tempi e le tecnologie hanno cambiato tutto. Ripeto: io sono certo che ascolterò qualche disco metal degli anni 20 insieme a mio nipote e che gli farò ascoltare qualcosa di passato. |
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Il fatto che a te non freghi un cazzo di Beniamino Gigli, del Trio Lescano o del Quartetto Cetra non vuol dire che l'arte deve andare a farsi fottere per la voglia di accumulare nozioni senza assimilarle da parte di generazioni che stanno crescendo come le capre al pascolo, gli dici di mangiare merda e lo fanno tanto c'è l'Ipod, l'Iphone e l'Isuasorella che pensa per loro... l'evoluzione si è sempre nutrita del passato e senza il passato non esiste evoluzione, quindi perché si dovrebbero mandare al macero opere d'arte su opere d'arte smaterializzandole e riducendole a miseri 10101010? L'uomo è fornito dei sensi per utilizzarli, perché non facciamo lo stesso ragionamento anche sullo scopare, leviamo anche quello perché tanto c'è il virtuale ma dico è vero che la societtà si sta veramente rincoglionendo di brutto. |
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Secondo voi nei prossimi decenni alla gente fregherà qualcosa di vinili e cd? Sarebbe come dire che oggi si scrive ancora sulla pergamena. I tempi cambiano e o ci si adatta o Darwin ha una brutta notizia per noi. Ai nostri nipoti fregherà un cazzo del metal, cosi' come a noi frega un cazzo della musica che ascoltano\avano i nostri nonni. Qualcuno di voi ascolta Beniamino Gigli per caso? Ecco... |
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Jack Crack non vedo l'ora di leggere la tua illuminante ed autorevole opinione |
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Vi rinnovo l'invito a piantarla di dire cazzatoni internazionali. |
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Vi ringrazio per i complimenti e colgo l'occasione per ringraziare anche Lizard per i consigli e gli spunti che mi ha suggerito. |
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al di là della questione ideologica e sentimentale se parliamo di conservazione a lungo periodo mi dispiace per i fanatici della tecnologia ma l'unico strumento che mi da la garanzia di poter passare i miei libri ed album ai miei nipoti rimangono i testi cartacei e i vinili/cd, e visto che anche a me, come i fanatici del progresso tecnologico, piace guardare verso il fututo mi voglio munire dei mezzi che al futuro ci arrivano sicuro e lascio perdere chip che durano si e no 2-3 anni..... |
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Il punto è proprio questo: se il digitale sostituisce per intero il modo di fruire delle cose ci fa perdere ogni "contatto" con la realtà. Siamo umani e come tali abbiamo dei sensi: Nei libri c'è il tatto e anche l'odore oltre che la visione, Per quanto mi riguarda ascoltare musica è lo stesso: sfilare dallo scaffale un vinile comprato più di 20 anni fa ha un suo perchè....Fare un click su un file è come toccare un cubetto di ghiaccio. |
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Arrraya hai fatto l'esempio perfetto: il lettore mp3 è utile come supporto, non come sostituto...se devi andare in giro non ti puoi portare un lettore cd e 30 cd da cambiare, stessa cosa magari anche coi libri: potrà anche essere utile il touch però esistono libri con millenni di vita sulle spalle, un lettore può durare tanto? |
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Io anni fa in bici mi portavo lo zainetto con le cassette, il walkman e le batterie che mi costavano un occhio, quindi ora che ho un lettore Mp3 devo solo ringraziare la tecnologia, perchè esco con una piccola scatoletta come quella dei fiammiferi e buonanotte, ma è anche vero che ho perso una marea di files (che poi non sono riuscito a recuperare) per un bamalissimo corto che mi ha bruciato il dischetto rigido. Ecco: come si fa ad essere pro e contro? io per questo mi tengo stretto il vinile e i fogli di carta per ogni evenienza, e non invidio certo che ha buttato tutto in preda alla febbre tecnologica. |
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certe tecnologie son fatte per rincoglionire la gente, e poi dovete spiegarmi come mai nell'era tecnologica per eccellenza la gente continua a farsi il culo per 12 ore al giorno. da una parte abbiamo lo schermo che si sfoglia al passaggio di un dito, e questi erano esperimenti che facevano con i primissimi prototipi di touch screen anni e anni fa, utilizzando proprio (non a caso) delle scimmie, giusto per farci capire l'andazzo. ora a me sta benissimo il touch screen a patto che una volta spento io riesca ancora ad aprire un libro...che funziona senza batterie per intenderci. |
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Jahnny Garjoolow@ ovvio che il tema avrebbe bisogno di un commento piu dettagliato, ma spero che tu capisca che intendevo dire che certe cose sarebbe meglio le condividessero in pochi. non è certo un discorso di musica o concerti da vedere con il patentino, parlo sopratttto di quella massa informe che si muove come un gregge che può avere acceso a tutto e poi non si sofferma su nulla, masticando e sputando tuto. spero di essermi fatto capire, anche se non ho spiegato bene |
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Beh per ampliare il discorso io dico una cosa, a me non dispiace la tencologia, però la utilizzo e l'approvo se porta un miglioramento della vita, tipo sistemi di sicurezza dell auto, elettrodomestici, la medicina ecc. Ma ci sono tecnologie che sono fini a se stesse, sono solo businness. Però alla fine ci adeguiamo a tutto, fino 20 anni fà nessuno moriva senza cell, adesso guai ci sentiamo nudi senza, me compreso eh... |
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Cyberdriver@ TU INVECE PARLI COME COLORO CHE DICEVANO CHE I VOLI SUPERSONICI E IL cONCORDE ERANO IL FUTURO DELL'AVIAZione (ops c'era la maiuscola inserita,scusate). io usufruisco abbondantemente del digitali,sia per ascoltare musica, guardare video, sia per suonare, ma proprio grazie ad aver visto sia il passato ,sia il presente, capisco anche cosa ci riserverà il futuro. ti do ragione quando dici che certi sono ancorati al passato e basta, ma è anche vero che ci sono certi che sono talmente proiettati nel futuro ,da dimenticarsi che senza la memoria del passato non c'è cultura, da qui la mia personale opinione che le novità e le moderne tecnologie vanno bene, ma non quando distruggono patrimoni culturali,svilendone le virtù, e non è comunque giusto che ogni tema e ogni discorso debba sempre avere il solito risvolto dualistico pro e contro, io sono pro la tecnologia e contro la tecnologia che svilisce la memoria, la cultura, perchè può esere sia un bene ma anche un male. |
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@Cyberdriver: scusa cosa ci fai te quà allora?? |
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Ormai i metallari parlano come i vecchi amanuensi del XV secolo che dinnanzi all'invenzione della stampa anziche' prendere atto della cosa e aggiornarsi, si dicevano tra loro "passerà, è solo una moda, i migliori siamo sempre noi" e intanto il mondo andava avanti e di loro SE NE FOTTEVA. Oggi i metallari sono cosi, il mondo va avanti ma loro anziche' svegiarsi preferiscono raccontarsi tra loro come è bello il loro eldorado fasullo. Contenti voi... |
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Khaine: Fino alla morte sposerò la stessa tesi, impensabile per me non avere tra le mani qualcosa di fisico come il disco e il libretto con foto e testi.. |
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Brava Gaia, bell'intervento. Personalmente continuo a non comprare formati digitali, predilegendo il formato fisico (in prevalenza CD). Non credo che cambierò idea in futuro! |
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Beh, se Linus (detto simpaticamente "quell'abnorme paraculo") ha definito il possesso quale concetto in via di estinzione, dovrebbe spiegarci come mai le majors pagano fior di euro per far passare IN CONTINUAZIONE quelle schifosissime canzoni su radio dj. |
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Arraya: "Supporto o meno, il danno grave sta nell'aver dato alle masse l'accesso a qualunque cosa, e queste masse distruggeranno la musica come i vermi con un cadavere." Fammi capire, ci vorrebbe una patente/titolo nobiliare per comprare i dischi e andare ai concerti? |
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Concordo al 100% con Arraya , ottimo articolo Unknown Danger , complimenti . |
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Quando qualche corto circuito vi brucerà gli Hard Disk dove tenete i vostri files, piangerete in aramaico.Tempo fa sentì quel coglione di Linus a Radio Deejay dire che il supporto fisico alla fine è un concetto superato come il senso del possesso...(???) vabbè, non fa testo quel che dice questo incompetente, ma è indicativo di come la musica alla portata di tutti e con un clic abbia distrutto la capacità di ascolto, e inflazionato le scene musicali, questo per quanto riguarda i giovani. Supporto o meno, il danno grave sta nell'aver dato alle masse l'accesso a qualunque cosa, e queste masse distruggeranno la musica come i vermi con un cadavere. |
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A me dispiace per le copertine dei dischi, gia il cambio con il cd fu deludente |
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ah jack, ma che stai a dì ?? |
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Vi imploro, basta cazzate! |
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Credo che il problema non sia tanto giuridico, di far rientrare la musica, al di là dello spartito, nella fattispecie "beni culturali" attraverso chissà quali giri interpretativi, quanto piuttosto un problema molto più semplice: mancanza di €!!! La musica, in quanto bene immateriale, non porta nessun tipo di sfruttamento, a differenza del quadro, del museo, del tempio o dello spartito che può essere esposto (magari si può pensare alla prima copia di un disco etc. ma a quel punto non è la musica ma l'oggetto ad essere tutelato); si richiedono costi e competenze troppo alti; da qui ne nasce anche una legge abbastanza vaga sull'argomento, poi considerare l'heavy metal come espressione del popolo italiano mi sembra una forzatura...magari lo fosse!!! |
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