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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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SLOWMOTION APOCALYPSE - Parla la band
16/09/2005 (5346 letture)
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In occasione di uno dei tanti live della band friulana, gli Slowmotion Apocalypse
hanno accettato di esporre le loro idee e le loro impressioni personali in ambito
musicale e non solo. Tra zanzare assassine e pioggia diabolica la formazione tutta
al maschile ha dapprima ritagliato una mezzoretta abbondante per lintervista
nellora di cena e poi ha raccolto le energie per regalare al pubblico dello
Shagoo Festival di Bagnaria Arsa (Udine), uno show unico, iniziato tardissimo
a causa delle intemperie. Lattesa per il sospirato momento di esibizione
dei cinque è stata pienamente ripagata da una potenza e da unenergia
indescrivibili. Folla in delirio, schieramento di sei corde agguerritissimo e
death metal senza compromessi: unesibizione eccellente, che riconferma lalto
livello qualitativo di questa promettente formazione. Ecco a voi, dunque, questintervista,
una miscela di emozioni a caldo e di spassionate riflessioni che gli Slowmotion
Apocalypse hanno voluto offrire, con simpatia e gentilezza ammirevoli, in esclusiva per Metallized!! Buona lettura.
Partiamo con la classica presentazione, illustrando
ai lettori la nascita, la line-up ed il genere degli Slowmotion Apocalypse.
Albi: Slowmotion Apocalypse è un progetto che nasce dalla fusione
di due band che sono: Slapsticks, in cui suonavamo io, Alberto, che sono il
cantante, Ivo, che è il bassista e Ivan che è la chitarra solista
e i To Die For da cui provengono Tommaso, che è il batterista e Nicolas
che è il chitarrista ritmico. Ognuno ha mantenuto il ruolo che aveva
nelle formazioni precedenti sia come strumento sia come ruolo allinterno
del gruppo.
Entrambe le band erano dedite, se pur in modo differente, ad un suono post-hardcore.
Con la nascita degli SMA lidea era quella di partire dal post-hardcore
per creare qualcosa di totalmente nuovo per noi, ovvero suonare death metal,
perché nonostante lo ascoltassimo da anni nessuno di noi aveva avuto
il piacere di suonare in un gruppo death e così abbiamo deciso. Poi chiaramente
misceliamo i due suoni, il death metal, che è quello che vogliamo suonare,
con lhardcore, che è qualcosa che abbiamo suonato e soprattutto
vissuto per 10 anni: è un genere che a livello di attitudine, di suoni
e di contaminazioni ci piace molto, è un influenza a cui noi non
vogliamo assolutamente rinunciare.
Leggendo la vostra biografia si apprende che la vostra
line-up attuale è il risultato della fusione di membri di due diverse
formazioni: come è avvenuto lo split con le band di cui facevate parte
(Slapsticks e To Die For) , e qual è il motivo
di questa scelta?
Albi:
la cosa è molto semplice. Con gli Slapsticks avevamo un altro batterista
che ad un certo punto ha deciso, per suoi motivi, di smettere completamente
di suonare; a quel punto ci siamo trovati a chiedere a Tommaso, che a suo tempo
suonava con i To Die For, se voleva venire a suonare con noi e da lì
poi, cè stato uno sviluppo, nel senso che le sue capacità
alla batteria ci hanno dato la possibilità di fare molte più cose,
per cui abbiamo deciso di virare anche sul genere viste queste nuove possibilità
che avevamo. Infine è arrivato Nicola: gli Slapsticks, in un certo senso,
si sono trasformati senza sciogliersi, cambiando nome in Slowmotion Apocalypse.
Poi è avvenuto lo split dei To Die For e abbiamo reclutato Nicola in
pianta stabile a suonare con noi alla chitarra ritmica.
Possedete allattivo un demo risalente allanno della nascita degli
Slowmotion Apocalypse (2002) e il recente debut album My Own Private Armageddon
: quali sono le differenze e le somiglianze di questi due lavori?
Tommaso:
le differenze principali sono queste: il primo demo è stato registrato
e concepito con una chitarra sola perché Nicola non cera ancora,
mentre nel recente album vi è la presenza anche di questultimo
membro e si sente la differenza a livello di riffing e di melodia nei riff,
la sei corde di Nicola incorpora un suono più europeo che americano.
Altra differenza sta nel livello tecnico e nel livello di produzione: siamo
migliorati sia noi come musicisti e sia i pezzi, che sono decisamente più
maturi. Credo che il disco nuovo abbia raggiunto una maturità maggiore
rispetto al demo che suonava, a mio avviso, ancora un po grezzo, immaturo
e più hardcore, mentre il disco nuovo, sul gradino degli
arrangiamenti ed anche su quello solistico, è più attuale e maturo.
Per quanto riguarda le somiglianze posso dire che il groove non è cambiato,
di fatti cerchiamo sempre di mantenere un certo tipo di potenza, un certo tipo
di groove nelle ritmiche, anche se i pezzi si sono evoluti a livello solistico
e di riff, comunque le ritmiche rimangono molto potenti e marcate.
3 buoni motivi per ascoltare il vostro cd My
Own Private Armageddon
Albi:
Uno perché sposa metal ed hardcore ( non per finta dice il bassista,
ndr ), precisando che per noi non è un qualcosa che è venuto dallesplosione
del metalcore americano, anzi, noi siamo partiti proprio con lidea di
suonare death metal il più svedese possibile e lateralmente abbiamo questo
background hardcore che ci piace tantissimo. In sostanza il primo motivo è
che sposa le due scuole, quindi due pubblici che solitamente non vanno daccordo,
anzi, tendono ad essere molto separati. 2 perché è un album prodotto
molto bene per chi è amante anche delle belle produzioni, pulite e ben
registrate e 3 perché è un bel disco di una formazione italiana,
visto che lintervista è per un pubblico italiano. Ci teniamo a
dirlo perché anche noi ci siamo trovati a recensire e collaborare con
dei siti web e abbiamo notato che molti gruppi nostrani possiedono le qualità
musicali adatte per dare buoni risultati, ma non si prendono abbastanza sul
serio. Secondo me molte band si accontentano di registrare in casa con un amico
anche se non è un professionista, invece io credo che se ci sono persone
che hanno studiato per farti avere una qualità migliore è giusto
usufruire delle loro prestazioni e pagarli. Anche noi per raggiungere i risultati
che abbiamo ottenuto esclusivamente con le nostre forze abbiamo fatto dei sacrifici,
quindi è giusto dimostrare che anche in Italia abbiamo le capacità
per fare questo tipo di cose.
Cosa potete dire riguardo alla Tribunal Records, la
label che targa il vostro felice cd full-length?
Albi: la Tribunal Records non è unetichetta
gigantesca, è americana, del nord Carolina, sono unottima vetrina
perché hanno lanciato gruppi come gli Atreyu che adesso sono su Victory,
i Deadsoil che hanno firmato per Lightforce, si sono fatti promotori di un side-project
di Jon Vesano dei Nile, hanno lanciato gli Scarlet e i Killwhitneydead, quindi
nomi piuttosto di spicco. Questa label non ha risorse e fondi che ad esempio
può avere la Nuclear Blast, cè da dire che fa piccole e
frequenti tirature, sullordine delle 1.000 copie alla volta e ristampano
alloccorrenza man mano che i dischi vengono venduti. Hanno un buon volume
di uscita: ne vantano 4 al mese. Inoltre ti posso dire che quanto ci hanno promesso
da contratto, (premetto onestissimo), lo stanno mantenendo; magari per il momento
non hanno fatto qualcosa di più, ma ad ogni modo non ci possiamo lamentare.
La distribuzione negli Stati Uniti è capillare, il che è una cosa
importantissima, in più siamo distribuiti da Lumberjack Mordant, che
è il più grosso distributore americano del settore. Lunica
cosa è che letichetta in questione è un etichetta di base
che ha fatto uscire il nostro disco per lavorare quasi esclusivamente in America:
già il fatto che stiano riuscendo a distribuire il cd anche in Italia
( è presente da 2 settimane nei negozi ), in Germania e nel Regno Unito
è un ottimo risultato che è fuori dalle clausole del contratto,
per cui siamo contenti.
Come vi gestite per lorganizzazione degli eventi
dal vivo?
Slowmotion
Apocalypse: per il momento non disponiamo di alcun management e quindi ci
gestiamo da soli per lorganizzazione degli eventi live.
Ci sono, a vostro parere, ingredienti fondamentali
per la buona riuscita di un brano?
Tommaso: Lingrediente fondamentale, secondo me,
è il riff di partenza, se quello ti fa battere il piede non
cè altra via, significa che il pezzo funziona. Poi è fondamentale
la parte vocale, che parlando di growl deve essere ritmicamente bella dinamica
e in fine le parti di batteria devono essere suonate e concepite in funzione
della canzone e del riff e non solo come sfoggio di tecnica e virtuosismo.
Secondo il vostro punto di vista, in che acque naviga
la scena musicale friulana?
Albi: in quelle del Tagliamento -fiume della zona- ( risata
generale, ndr ) .
Tommaso: ultimamente qualcosa si sta muovendo, perché ci sono
ottimi gruppi anche a livello di heavy metal e di hardcore che fanno si che
la qualità dello standard medio si stia alzando rispetto a quella che
cera 10 anni fa, quando non cera proprio niente. Adesso molti gruppi
iniziano a muoversi, a registrare bene le idee che hanno e si sta migliorando
anche a livello di tecnica strumentale. A livello di organizzazione e di scena
esiste poco, secondo me. I locali sono pochi e quelli che esistono non sono
preparati per far suonare dei gruppi che propongono musica loro, non sono disposti
ad accogliere tali gruppi e non hanno neppure il gusto di fare dei bei volantini
o ancora di fare della pubblicità su internet in maniera decente, per
non dire che la maggior parte dei locali non possiede un impianto serio e quindi
spesso ci si trova in situazioni un po fatiscenti che andrebbero cambiate,
ma comunque rispetto a 10 anni fa qualcosa sta sicuramente cambiando.
Esiste un aggettivo che vi possa descrivere come band?
Albi: Senza
limiti!
Tommaso: sicuramente siamo una band di potenza che cerca sempre di trasmettere,
soprattutto dal vivo, questa caratteristica; poi potremo essere anche una band
light-friendly, nonostante la nostra natura metal, cerchiamo sempre
di suonare picchiando il più possibile e in qualsiasi situazione cerchiamo
di dare il massimo. Albi: a noi piace che il pubblico si scateni, non ci piacciono
i live dove noi stiamo fermi a fare assoli e la gente sta ferma a guardarci
e dice che bravi, che bravi, a noi piace vedere la gente che si
massacra, che si tuffa dalle casse: questo è il tipo di live che piace
a noi.
Riguardo lartwork di copertina di My
Own Private Armageddon: come lo avete realizzato?
Albi: Gran parte dellimportanza del
lavoro lha avuta la Tribunal Records; la label ci ha chiesto che tipo
di soggetto volevamo in copertina e poi ci ha indicato uno dei grafici con cui
collabora. Io gli ho suggerito lidea di questangelo suicida in una
stanza dove scrive col proprio sangue le leggi del suo Armageddon personale,
quellArmageddon che è la battaglia campale di Dio. Noi del gruppo,
soprattutto io che scrivo i testi, abbiamo un rapporto con la religiosità
e con la spiritualità critico e molto personale: non siamo una band satanista,
non siamo nemmeno cristiani o cattolici, viviamo la cosa a modo nostro, ognuno
è libero di crederci o non crederci, io personalmente non ci credo o
non voglio crederci. Nel progetto per lartwork cera lesigenza
di fondere copertina e album, cioè i testi, ovvero quello di cui si andava
a parlare, fusi e trasmessi già a livello visuale nella copertina; per
cui questo angelo rappresenta un nostro malessere che viviamo nei confronti
della società, una società che ci mette un sacco di limiti, dove
quello che facciamo, anche semplicemente il fatto di suonare musica estrema,
non è capito da nessuno: la gente capisce quando giochi a pallone, non
capisce quando suoni e urli come un forsennato, anche se hai un messaggio da
dire e ci spendi veramente tante energie. Quindi il suicidio di questangelo
sta un po a simboleggiare il tentativo nostro di fuggire da questa frustrazione,
come dire, se la società ci vuole inscatolare in questo schema noi ci
uccidiamo per poterne venire fuori, anche in un modo estremo, e cercare di fare
la cosa nostra. Questi concetti compaiono nei testi e sono ideali che abbiamo
cercato di riporre anche nella copertina.
Per reperire informazioni in ambito musicale, è
meglio la carta o il web? Il cartaceo resiste ancora oppure è stato completamente
soppresso dalla rete?
Ivano: Tutti i contatti che riusciamo ad avere sono via web, perché
è il modo più immediato e comodo per riuscire a stringere contatti
con le persone. Il livello cartaceo oramai non è più molto usato,
tranne spedire cd via posta. Internet è fondamentale: anche per un gruppo
avere un sito è indispensabile per avere visibilità, perché
ormai tutti hanno il computer a casa e riescono ad avere internet, che è
il mezzo sicuramente più veloce e diretto. Comunque per la promozione
dei live vanno sicuramente bene entrambi i canali, quello informatico e quello
cartaceo. Tommaso: secondo me, tuttavia, resiste il cartaceo: io ad esempio
continuo ad acquistare le riviste. Albi: Se dobbiamo leggere di musica,
perché che tu lo legga sullo schermo o sulla carta, sempre di leggere
di tratta, io personalmente preferisco un giornale che me lo tengo sempre in
tasca, ha le foto e me lo godo di più, anche quando vai a cacare
ti prendi il tuo bel giornale e te lo leggi.
Quali sono le vostre principali influenze? I Sepultura
e gli Slayer potrebbero rappresentarne un esempio?
Albi: Beh, Max Cavalera è uno dei miei cantanti preferiti, i
Sepultura sono stati uno tra i gruppi che mi hanno iniziato al metal, per cui
possiamo assolutamente includere i Sepultura tra le nostre influenze, tanto
più che facciamo una cover di Arise. I grandi nomi come possono
essere Metallica, Slayer, Sepultura ed anche Iron Maiden, sono ormai inscindibili
da una proposta metal, anche attuale, perché sono i pilastri del genere:
loro hanno stabilito delle strutture allinterno delle quali poi tu ci
metti qualcosa di personale, però non si può prescindere da tali
influenze. Ivo: Per quanto riguarda gli Slayer, secondo me hanno stabilito
dei canoni per luso della batteria e dei riffing che ha fatto sì
che abbiano costituito un genere e in qualità di gruppo non puoi startene
fuori da certe regole, devi gestirtele a tuo modo e poi sta a te, nella tua
capacità, rimodellare al meglio tali canoni, perché altrimenti
ti limiti a fare cover, ma oltre quello non cè altro.
Una domanda sul futuro della vostra band: vi piacerebbe
che la musica divenisse il vostro futuro o nutrite diverse ambizioni?
Slowmotion Apocalypse: si, ci piacerebbe molto! Ivo: ci piacerebbe
ma è talmente unutopia a qualsiasi livello noi vorremmo aspirare,
che sarebbe davvero difficile riuscire a mantenersi con quello che facciamo,
che ci piace veramente. Albi: si, ci piacerebbe ma vorrei puntualizzare
una cosa: sfatiamo il mito che se firmi con Nuclear Blast o con chi altri, diventi
ricco e ti fai la macchina: zero, non esiste e non ci si vive. Anche noi, nel
nostro, lavoriamo, facciamo delle vite normalissime e teniamo i piedi per terra.
Secondo me il music business è una merda: se si pensa che ci sia una
qualche differenza tra la gestione di chi suona, tra Nek e i gruppi che possono
girare sulle grandi etichette, senza colpevolizzare nessuno ma per darci un
ambito Nuclear Blast, Century Media, ci si sbaglia. Nel grande mercato metal
i gruppi devono pagare dei cifroni per andare in tour, del tipo per farsi 10
date sborsano anche 2000€ a componente e sono frequenti meccanismi di questo
tipo dove letichetta non ti da soldi, il manager non ti da soldi, il promoter
non ti da soldi, i soldi li tirano fuori i gruppi quando magari si sono anche
pagati una produzione, per cui è un ambito molto di merda.
Qual è letimologia del nome della vostra
band? Che significato assume per voi?
Albi: Non è un riferimento alla nostra musica, perché
di Slow Motion nella musica che facciamo cè ben poco; è
una questione di attitudine, di rapporto nostro personale con la realtà
e anche appunto con la spiritualità e la religione. E inutile predicare
lapocalisse, lapocalisse verrà, lapocalisse punirà,
il giudizio universale e così via. Lapocalisse è adesso,
è iniziata, è tutti i giorni, basta aprire gli occhi per vederla.
Avete qualcosa da aggiungere, un messaggio da lanciare,
ai lettori di metallized?
Tommaso: innanzitutto vorrei ringraziarti per lo spazio che ci hai dato
grazie a questa intervista e poi vorrei dire a tutti: se vedete il nostro nome
su qualche volantino veniteci a vedere, sperando di non deludere le aspettative
di nessuno. Ivo: fateci suonare quando lo vedete quel nome! Ivano:
vorrei dire di supportare la musica italiana, dato che abbiamo notato che il
pubblico nostrano tende ad andare a vedere concerti più di massa, gruppi
enormi e invece ci sono tante realtà anche italiane ed anche piccole
che meritano un sacco, quindi supportate lItalia per i gruppi che offre!
Albi:
aprite i vostri orizzonti e non sclerotizzatevi sui generi, apritevi
alle contaminazioni, non fate troppo i metallari o troppo gli hardcore
o troppo i punk: la musica se è figa è figa e limportante
è spaccare tutto.
Vi ringrazio per la disponibilità.
Slowmotion Apocalypse: Grazie a te!
http://www.slowmotionapocalypse.com
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solo ora ho letto l'intervista, io sono friulano ma senza inutili campanilismi vi posso assicurare che i SMA sanno il fatto loro ed i loro concerti sono sempre una potente sberla. |
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mi sono fatto una 20ina di concerti friulani devastanti amici. e 4 o 5 volte sono tonato a casa con qualqosa di spacato. invitano al pogo come pochi grupi sano fare. continuate cosi raga! ciao milanezeeeeeeeeee |
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Ciao ragazzi, Gli SMA sono veramente bravi, andate a vederli. In questa intervista hanno puntualizzato come in realtà non si fanno i soldi con il Metal, anzi devi farli fare agli altri. E' un peccato perchè se le etichette nazionali spingessero il pedale un pochino per promuovere le band italiane, potrebbero invertire la tendenza di rivolgersi all'estero per ascoltare materiale ottimo... Ciao. |
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