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SINE QUA NON - # 3 - 'Holy Diver' e 'Operation:Mindcrime'
16/03/2013 (4449 letture)
Ritorna dopo un periodo di pausa la nostra rubrica Sine Qua Non, dedicata all'analisi di uscite discografiche fondamentali per la storia del metal, non già sotto il profilo delle recensioni in quanto tali -quelle sono infatti già presenti- ma sotto quello dell'importanza storica e più ancora per l'impatto che hanno avuto sulla storia personale di chi ha avuto la fortuna di poterli ascoltare "in diretta", talvolta modificandone la storia musicale ed in una certa, piccola misura, la vita. Ecco dunque un'altra coppia di album che tutti noi abbiamo certamente in casa e più ancora in testa.

HOLY DIVER
Dal punto di vista prettamente tecnico non c'è molto da aggiungere su questo lavoro dei DIO, e come detto nemmeno mi importa farlo data l'enorme massa di recensioni già esistenti. Quello che mi interessa invece, è cercare di comunicare come il disco impattò sulla scena del 1983 e sulle sensibilità di un pubblico che all'epoca dei fatti era costituito da reduci della grande stagione dell'hard rock e del prog da un lato, e dall'altro dai nuovi virgulti che germogliavano all'ombra della N.W.O.B.H.M., all'epoca dei fatti nel pieno del suo vigore rivoluzionario. In questo quadro la voce e le canzoni di Ronnie erano in grado di parlare la stessa lingua a tutti e due, di gettare un rassicurante ponte verso il futuro per chi veniva da un'epoca che sembrava sull'orlo della fine e condurli verso il nuovo senza farli sentire superati, ma contemporaneamente risultare moderno, vivo, solennemente superiore per costituzione rispetto alle semplici composizioni basate sull'irruenza di molti gruppi in auge e quasi su un altro piano rispetto anche a quelle dei gruppi più strutturati, parlando così anche la lingua dei giovanissimi, come era lo scrivente in quel momento. In un certo senso Holy Diver si pose subito su un piano da "fuori gara", da imparagonabile rispetto al resto a causa fondamentalmente di due fattori: una serie di canzoni fortemente connotate dal sapore degli anni '70, ma irrobustite, corazzate, metallizzate, rese contemporanee e poi semplicemente interiorizzate, interpretate, vissute, recitate, regalate alla gente non da una voce, non da un personaggio, ma dalla voce e da una persona che era quella voce, quella musica. E quella voce e quella musica erano tutti noi, giovani e vecchi rockers, tutti senza età. E' proprio questa in definitiva la forza del disco e di Ronnie James Dio: la sua verità. La verità di una musica e di un uomo che è sopravvissuto alla sua morte, lasciando una serie di testamenti musicali dei quali Holy Diver è la sintesi più piena di vita, di leggenda, di voli pindarici, di sogni fatti note e draghi salvifici, diventati storia di tutti noi.

OPERATION MINDCRIME
Di concept album è pieno il mondo, ed anche quello del metal può vantare le sue perle nel settore. Perché allora proprio Operation Mindcrime? Perché quello che i Queensryche diedero alle stampe nel 1988 non è un semplice concept; è IL concept, almeno in campo metal. Abbiamo una storia forte, una sceneggiatura che la sviluppa e la organizza in maniera prettamente cinematografica concepita come se dovesse essere scritta per un film; delle musiche di altissimo livello che si fondono perfettamente con la storia stessa ed una band in forma smagliante da tutti i punti di vista. Non mi interessa qui ricordare il racconto di quanto accaduto al Dr. X, a Sorella Mary, a Nikky, aspetto già sviscerato nell'apposita recensione, ma ricordare insieme a voi cosa significò l'uscita del disco in quel particolare periodo storico del metal, quando quel mondo viveva un momento di grandissimo splendore e parimenti mostrava i primi piccoli segni di quel cedimento che avrebbe portato al buio dei primi anni '90. Un momento in cui alcuni già intuivano ciò che sarebbe accaduto in futuro e si aggrappavano quasi disperatamente, inconsciamente ai grandissimi dischi che ancora nobilitavano il panorama internazionale. Tra questi, Operation Mindcrime fu ed è ancora uno dei più grandi in assoluto, magnifico al momento dell'uscita, capace di iniettare linfa vitale in un intero movimento e magnifico ancora oggi, a distanza di venticinque anni dalla sua uscita. Anzi, ancor più bello dopo la sua totale metabolizzazione e la sua ampia storicizzazione in rapporto -appunto- al periodo storico e nel raffronto col panorama attuale, sicuramente non privo di uscite anche importanti ed innovative a volerle cercare (e cercatele, perché ci sono), ma complessivamente non all'altezza di una fase che d'altro canto è probabilmente irripetibile, quindi giustamente mitizzata.

DUE DISCHI, LA NOSTRA STORIA
Due anni: 1983 e 1988; due dischi: Holy Diver ed Operation Mindcrime. Tutti quelli che hanno vissuto quegli anni hanno dei ricordi personali legati a ognuno dei due, assolutamente personali ed altrettanto propri, privati, irripetibili. Per me si tratta della decisione di smettere di indossare abiti "normali" ed entrare totalmente nel metal per il primo, dell'anno della nascita di mio figlio per il secondo. Per altri si tratterà di una ragazza, di un lavoro, di una delusione, di un grande successo, di un particolare passaggio della propria vita scandita da quelle note o altro ancora, ma in tutti i casi quei dischi sono sempre lì, c'erano allora e sono rimasti dentro di noi come pochi altri possono vantarsi di aver fatto; e ci rimarranno. Gli altri? Quelli che erano troppo piccoli o addirittura non erano nemmeno nati? In un certo senso è quasi lo stesso anche per loro, perché fatto salvo quell'1% fisiologico ed ineliminabile cui i dischi in questione non diranno niente, certi lavori hanno il potere di assorbire le storie e le sensazioni di chi li ha vissuti e restituirli in parte a tutti, facendosi portatori di una specie di memoria collettiva che non è solo musicale, ma anche umana, ed è questo il loro maggior pregio.



AL
Lunedì 18 Marzo 2013, 10.36.39
18
Holy Diver lo associo all'università perchè avevo un amico che mi istruì su Rainbow, Dio e Deep Purple ed erano i primi anni novanta. Operation l'ho comprato per curiosità perchè non conoscevo i QR..tra i due continuo ad ascoltare di più Operation.
jek
Sabato 16 Marzo 2013, 20.19.35
17
Eh eh eh Raven come tu sai bene con Dio perdo tutta la mia obiettività, con Holy Diver poi ho un legame particolare che mi porta a considerarlo il più bel disco della storia del metal e oltre. Se avessi la tua abilità a scrivere riemipirei una pagina per raccontare cosa rappresenta e ha rappresentato per me questo disco specialmente a quei tempi, ma non ce l'ho per cui .... long live r'n'r e la chiudiamo li con i sentimentalismi.
Hellion
Sabato 16 Marzo 2013, 18.10.26
16
Operation è il mio disco preferito. Ma le emozioni che ho provato in quel 1983 nell'ascoltare Holy Diver ogni "santo" giorno, prima di mettermi a fare i compiti di scuola, probabilmente a parole non riuscirò mai a descriverle.
Dr Landau
Sabato 16 Marzo 2013, 17.30.57
15
Gran disco Holy Diver, come anche The last in line
Delirious Nomad
Sabato 16 Marzo 2013, 17.01.51
14
Bé tarquinio, non sono paragonabili: tu citi dischi hard rock, qua si parla di heavy metal (poi anch'io adoro hysteria eh!).
tarquinio il superbo
Sabato 16 Marzo 2013, 16.29.21
13
a me galvanizzavano ben di più (sarà che avevo 16 anni a fine 80s) Hysteria dei Def leppard, Slippery when wet dei Bon Jovi, Appetite for destruction dei Guns e il primo Skid Row,
ayreon
Sabato 16 Marzo 2013, 15.51.37
12
operation l'ho comprato due volte in vinile perchè si era rovinato con gli ascolti,due volte in cd,senza parlare dei bootleg e del salasso da più di 50000 lire per il cofanetto cd/vhs di livecrime,anche holy diver ce l'avevo in vinile.Capolavori che rimangono nel tempo
Delirious Nomad
Sabato 16 Marzo 2013, 15.46.06
11
Certo raven, non era riferito al tuo articolo (sempre ottimamente scritto) .
Raven
Sabato 16 Marzo 2013, 15.31.38
10
Infatti l'ho scritto
Delirious Nomad
Sabato 16 Marzo 2013, 15.29.39
9
Che album ragazzi! Leggende e leggende. A HD preferisco la produzione precedente di Dio, ma raggiunge comunque picchi altissimi, mentre O:M é fenomenale, unico. E ancora una volta devo ergermi a difesa del presente: non é paragonabile agli '80 per quantità di qualità (cioè all'epoca c'erano moltissime band di qualità) ma oggi se la quantità di qualità (non so se mi spiego hehe) é molto diminuita, la qualità in sé é ancora altissima (cioè le band di alta qualità ci sono, anche se meno). Ma a molti adoratori degli eighties la "nuova qualità" non piace, ovviamente per legittime questioni di gusti, non vuol dire che non ci sia però !
eddie
Sabato 16 Marzo 2013, 12.36.02
8
...io che ero troppo piccolo,o non ero nemmeno nato,posso dire che sono 2 dischi incredibili...nel caso del secondo,un vero segno indelebile della mia vita...
Radamanthis
Sabato 16 Marzo 2013, 10.40.24
7
Ecco 2 di quei dischi che, come sottolinato da Raven, hanno una certa importanza storica. Qui si va oltre la musica, è un movimento culturale che si muove!
Raven
Sabato 16 Marzo 2013, 10.31.07
6
Ma i dischi restano
Flag Of Hate
Sabato 16 Marzo 2013, 10.22.36
5
Questo articolo ha avuto l'effetto di intristirmi: i due dischi esaminati (che a mio parere valgono 100/100, senza cazzi) rappresentano un periodo bellissimo ormai finito. Ronnie J.DIO ci ha lasciati, i Queensryche sono diventati una pessima telenovela per colpa di quel buffone rincoglionito di Tate. I tempi cambiano, purtroppo...
waste of air
Sabato 16 Marzo 2013, 10.12.19
4
@raven: e avresti avuto ragione, ma hai fatto bene a tacere: Mindcrime non si deturpa!
Sambalzalzal
Sabato 16 Marzo 2013, 10.09.42
3
Capolavori intramontabili!!! Qua si parla di classe da un altro pianeta veramente, c'è poco da dire! E che voci, ragazzi! Basta, oggi me li risparo tutti e due!!!
Raven
Sabato 16 Marzo 2013, 10.07.02
2
Avrei potuto facilmente infierire sui Queensryche di oggi (anche se sono convinto che quelli senza Tate faranno un buon disco) ma non era quello il focus del pezzo. Grazie per i complimenti.
lux chaos
Sabato 16 Marzo 2013, 9.56.49
1
Eeeeeeeeh che razza di capolavori!!! Avevo 1 anno con Ronnie e 6 anni coi 'ryche , ma pur avendo comprato questi due pezzi di storia del nostro genere anni dopo la loro uscita, hanno significato tantissimo per me (soprattutto i 'ryche), li ho consumati di ascolti e mi hanno introdotto a vari generi...che spettacolo i 'ryche di quel periodo, che spettacolo (e che tristezza oggi, ma questo è un altro discorso ), bell' articolo raven!!
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