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NERVE - 'Fracture' studio report
11/06/2013 (3164 letture)
Da alcuni mesi avevo ricevuto un invito da parte dei ragazzi dei Nerve riguardante un ascolto in anteprima del loro nuovo disco, intitolato Fracture.
Purtroppo impegni e scadenze varie hanno ritardato la mia visita, che ha potuto finalmente avere luogo in un piovoso sabato pomeriggio di questo strano maggio che è appena passato. L'appuntamento è nei nuovi Blackwave Studio di Fabio Palombi, cantante dei Nerve e chitarrista dei Ritual Of Rebirth; assieme allo stesso Fabio era presente anche Ermal Zaka, ascia del gruppo ed anch'egli chitarra dei Ritual Of Rebirth.
Gli studi sono completamente nuovi e si trovano nello stesso stabilimento dove si trovavano i MelaZeta, il vecchio studio di Fabio nei quali lo scorso anno è stato prodotto Architecture Of Lust degli Antropofagus, che ebbi occasione di ascoltare in anteprima.
Fracture è il terzo disco dei genovesi dopo l'acerbo Getting Nervous del 2007 ed il convincente Hate Parade del 2010 e come lo stesso titolo anticipa rappresenta un po' una frattura col passato, non dal punto di vista prettamente musicale, ma per altri motivi spiegati in seguito nell'intervista in calce.
Il gruppo è diventato grande e questo ha portato delle scelte, per prima quella di fare tutto da soli, dalle registrazioni al master. Il risultato è sicuramente ottimo dall'ascolto che ho potuto dare, dato che il disco nei suoi trentotto minuti e spiccioli (composti da undici tracce, di cui un intro ed un outro strumentali) non mostra cali di sorta, rimanendo compatto dall'inizio alla fine. Merito di questo va anche dato allo special guest dell'album, Dariusz "Daray" Brzozowski, batterista polacco di Dimmu Borgir ed ex-Vader (giusto per dirne un paio) ed autentico fuoriclasse che ha dato il suo potente contributo tecnico a Fracture.
Non è mia intenzione però tediare con un noioso ed impersonale track-by-track nè tantomeno dare giudizi definitivi: questi ultimi verranno dati in sede di recensione con l'adeguato numero di ascolti. Fracture si presenta come un disco che dovrebbe avere un'ottima resa live, grazie anche al riffing carico di groove e ad alcuni cori azzeccati, come quello della titletrack. Le tracce sono tecniche ma non esasperate e comunque non traspare la sola voglia di far vedere quanto si è bravi con lo strumento.

L'unico difetto che potrei aver riscontrato ad un primo ascolto è l'assenza di un brano che si erga sopra gli altri come potenziale traino, sebbene le già anticipate Antichrist, Scream e Sequence siano di ottima fattura; questo a testimonianza di un lavoro ben livellato verso l'alto.
In appendice all'ascolto ho potuto fare un'interessante chiaccherata co Fabio ed Ermal, assenti la sezione ritmica formata da Jacopo Rossi (bassista degli Antropofagus e dei Will'O'Wisp) e dal nuovo batterista Fabio Triggiani, già con Detestor, Spite Extreme Wing, Sacradis, Abysmal Grief.

Er Trucido: Ciao ragazzi, anzitutto grazie per l'invito. Fracture è un disco che parte da lontano, dato che già l'anno scorso avevate presentato dei brani dal vivo.
Ermal: La composizione parte da agosto 2011 e poi abbiamo lavorato successivamente sugli arrangiamenti curando i dettagli.
Fabio: Diciamo che il problema che ha fatto passare tanto tempo dietro alla realizzazione è stato il fatto di avere una gestazione, come il precedente, molto lunga e particolare perché è nato a cavallo di un abbandono molto importante per Nerve e cioè l'uscita di Massi, concisa con il periodo immediatamente successivo al tour con i Decapitated. È stato un momento molto particolare per tutti, è stato il segno del tempo che passava, è finita la fase in cui non te ne fregava niente e sacrificavi tutto per la band e qualcuno di noi ha dovuto fare i conti con le cose della propria vita. Massi col lavoro che l'ha portato a Torino ed io anche col lavoro che mi ha distratto. Fortunatamente la cosa è stata portata avanti da Ermal e Jacopo che hanno registrato una pre-produzione e buttato giù i brani che non sono cambiati più di tanto dalla prima stesura.
Ermal: Diciamo che abbiamo passato il classico momento "basso" che le persone o le band possono trovarsi a vivere, nei momenti di difficoltà bisogna tirare fuori i denti. Noi comunque ci teniamo molto ad essere uniti ed a lavorare bene, troviamo che sia una grossa valvola di sfogo la musica. C'è stata tanta attesa per il guest, per i nuovi studi di Fabio che ha curato tutto, dall'editing, al missaggio, alla masterizzazione e alla fine ci troviamo qui dopo quasi venti mesi.

Er Trucido: Avete appena parlato della presenza di Daray, com'è nata questa collaborazione?
Fabio: Praticamente è una conseguenza di due fatti: uno è stato il tour in Polonia, perché lì abbiamo avuto le conoscenze per entrare in contatto con lui. E poi l'abbandono di Massi che ci ha lasciato scoperti, quindi un po' per l'orgoglio di fare qualcosa di particolare, un po' per l'opportunità che ci si è presentata siamo venuti in contatto tramite amici polacchi e lui si è prestato alla cosa. Gli abbiamo mandato i pezzi, li ha ascoltati e siamo andati su a Varsavia a registrare le parti di batteria che lui si era lavorato con un rigore quasi imbarazzante.
Ermal: È stato molto pignolo nella cura del dettaglio, anche se ci ha confidato in segreto che in certi punti ha avuto delle difficoltà ed ha dovuto studiarci.
Fabio: Capirai anche poi la nostra difficoltà nel trovare qualcuno in grado di suonare quei pezzi dal vivo, che siamo riusciti a trovare nelle ultime settimane nella persona di Fabio Triggiani [ndr: leggi qui la notizia]
Ermal: È una persona con cui ci siamo trovati bene subito a livello professionale perché è un ragazzo che vive per la musica, lavora tanto ed in due settimane abbiamo preparato tutti i pezzi per il live ed è stato quasi disarmante.
Fabio: C'è roba molto tecnica ed oltre a quello anche il mettersi lì mnemonicamente, memorizzarsi il materiale e farlo con l'intenzione giusta. Lui ci ha suonato quasi tutti i giorni nelle ultime due settimane, io solo l'ultima settimana e nel giro di dieci prove scarse ha preparato una scaletta per il live, dieci/undici brani quindi. La nostra intenzione è ruotare un po' la scaletta perché vorremmo portare dal vivo i brani del nuovo disco e proporre anche alcuni di quelli precedenti.

Er Trucido: Fabio, questo è stato il primo lavoro in cui ti sei occupato della realizzazione del master, com'è nata la necessità e come ti ci sei trovato?
Fabio: La necessità è frutto dell'orgoglio personale e genovese, per quanto riguarda il risparmio, dato che abbiamo cercato di contenere i costi in modo tale da avere la possibilità di investire in tante altre cose ed abbiamo cercato di arrangiarci. Non abbiamo puntato propriamente al risparmio ma piuttosto al fatto di non aver bisogno di appoggiarci a qualcun altro, ma eravamo pronti a rivolgerci altrove se il risultato non fosse stato soddisfacente. A distanza di tempo devo dire che ancora mi sento soddisfatto, quindi maggiore orgoglio nell'aver fatto una cosa in maniera totalmente indipendente. Da non sottovalutare il cambio di studio che è stato anche un cambio di strumentazione e quindi i risultati vanno a rispecchiare il forte investimento. Come sai è sempre stato un mio pallino il cercare di ottenere risultati importanti con l'autoproduzione e questo è l'ennesimo tentativo riuscito. Per il prossimo disco però vorremmo fare qualcosa di drasticamente diverso perché la gente si sta cominciando a stancare delle produzioni ultra compresse e pompate. Questo album è stato pensato per questo tipo di suoni, il prossimo vorremmo fare in modo che suoni più organico. Adesso c'è un certo tipo di maturità compositiva ed esecutiva e ci piacerebbe fare una roba molto suonata ed al contempo non farlo suonare retrò ma molto vero.

Er Trucido: Sì, ne parlavamo in macchina prima, adesso si sta standardizzando un tipo di qualità che non ti fa vedere i dischi diversi uno dall'altro.
Fabio: Sì, assolutamente. La standardizzazione dei suoni nelle produzioni moderne è un problema, tanto quanto lo è stato quello dei master ultra compressi, la cosiddetta "loudness war" che c'è stata nell'ultimo decennio, cioè la gara ha chi il volume più alto nel risultato finale. Il problema grosso di questi dischi è che sono totalmente privi di dinamica, cosa che è data solamente dalla naturalezza del suono, quindi magari un po' di compressione in meno non ti fa esplodere le casse ma riesci a dare maggiore profondità alla tua musica ed è una cosa che non si prende in considerazione, adesso i dischi suonano come una linea dritta. Non dico che noi abbiamo fatto diversamente, noi ci siamo conformati ad uno standard perché dobbiamo rientrare in una certa fetta, ma fondamentalmente abbiamo fatto le cose molto a nostro gusto e la prossima scelta che faremo a livello di produzione rispecchierà le scelte che faremo a livello musicale.

Er Trucido: È una cosa che tante volte vedo anche dai commenti della gente che si lamenta delle produzioni plastificate.
Fabio: Ma perché poi la gente si rompe il cazzo, son tutti uguali! Cosa fa la differenza, fortunatamente, sono i pezzi. Un disco se ha i pezzi può anche essere registrato di merda che la gente s'invasa.
Ermal: Poi fondamentalmente parliamo sempre di musica. Purtroppo la gente al giorno d'oggi è più preoccupata per la masterizzazione piuttosto che lavorare il tempo che serve per imbastire i pezzi e fare un ottimo lavoro di arrangiamento.

Er Trucido: Sì, poi ci sono tanti gruppi che esordiscono con dischi tecnicamente immpeccabili ma in cui manca la sostanza.
Fabio: Poi quando vai a vederli dal vivo fanno i conti con quello che hanno fatto.
Ermal: Diciamo anche la "loudness war" di cui parlava prima Fabio rispecchia un po' la frenesia di vivere, di arrivare prima di tutti a fare qualcosa e la voglia di prendere lo strumento in mano ed un anno dopo fare dischi pazzeschi. La gente vuole bruciare le tappe, vuole tutto e lo vuole subito: ci deve essere una fase in cui ti sbatti le corna in sala prove, fare gavetta. E poi concentrarsi nei pezzi, capire che stai facendo della musica e rispecchiare la tua personalità nella musica nel migliore dei modi. Stanno uscendo dei gruppi validi, magari con produzioni standard ma l'Italia si sta difendendo molto bene.

Er Trucido: Il problema è che l'Italia ha le possibilità ma tante volte sono gli stessi italiani che non gliele vogliono dare. Vedo guerre tra poveri tra chi sembra voglia rubarsi i fan a vicenda e poi tutto il discorso sul supporto, chi vuole guadagnarci per forza e vuole avere tutto subito. Devi fare la gavetta, devi suonare alle quattro del pomeriggio in un festival senza dover ricorrere a mezzi alternativi.
Ermal: Però se hai il papà che unge suoni penultimo davanti a chi è trentanni che fa musica.
Fabio: Quello è un grosso problema di tutta la scena moderna perché non esiste neanche un minimo di meritocrazia, se hai soldi fai quello che vuoi, gli slot ci sono, le agenzie se li vendono. Poi chi ha le capacità cresce anche facendo queste cose, però sarebbe più giusto che ci fosse un minimo in più di filantropia nel mercato musicale. Quando si parte tutti dallo stesso presupposto salgono quelli che se valgono. Oggi purtroppo la gente non capisce nulla, è frastornata da un miliardo di uscite, produzioni tutte uguali, è tutto livellato. Poi però non va a vedersi il gruppo dal vivo oppure per anni compra i dischi e quando li va a vedere rimane talmente tanto delusa che dice per "anni ho ascoltato un gruppo che fa cagare". È un caos e le nuove generazioni non hanno il culto dell'underground e non hanno idea della passione che ci vuole per prendere una band e seguirla. Adesso anche noi dobbiamo un po' reinventarci perché dopo quasi un decennio che suoniamo assieme ci troviamo a fare una serie di cose che anni fa credevamo che qualcuno di avrebbe aiutato a fare, come ad esempio spargere il nome. Adesso le band più che concentrarsi sulla musica si devono concentrare su di una serie di cose che nella maggior parte dei casi non hai manco voglia di seguire, tipo startela a menare su facebook mille ore al giorno è quasi più importante che chiudersi in saletta e diventare perfetti per suonare dal vivo.
Ermal: Valgono le visualizzazioni su youtube e gli amici su facebook, tu puoi anche suonare da cane ma valgono quelle.
Fabio: Io odio doverci stare, però ci sono. Noi come band siamo sempre stati contro, però c'abbiamo sempre perso.

Er Trucido: Alla fine è un modo per farsi conoscere che va sfruttato per quello che è, il problema è che forse noi veniamo da un'altra mentalità.
Fabio: Cazzo, io ricordo quando leggevi le news nelle riviste e la prima cosa che facevi era andarlo a dire a tutti, oggi non fai neanche in tempo a dirlo che lo si sa già. Le cose viaggiano ad una velocità tale che se non riesci conformarti a certe situazioni rimani indietro e noi, devo dire la verità, rimaniamo indietro per questo motivo. Fortunatamente da altri punti di vista ci sentiamo a posto e speriamo di suonare tanto dal vivo.

Er Trucido: Voi siete un gruppo che si è trovato un po' a metà del cambiamento, quindi o ti adatti o vai avanti facendo quello che sai fare, tenendo conto che la scena è quella che è. Farsi la guerra per i fans su facebook ed altro sono cose inutili.
Fabio: Sì, purtroppo si perdono tutta una serie di cose che mi facevano appassionare molto a seguire la scena, adesso mi rendo conto che è difficile anche per uno esperto capire cosa vedi e cosa senti di vero rispetto a quella che è la realtà dei fatti.
Ermal: Diciamo che a noi è rimasta la voglia di fare e comporre musica, tutto lì.

Er Trucido: Che poi dovrebbe essere la base, assieme ad andare a vedere i gruppi.
Fabio: C'è da dire che devi anche averla l'occasione di vederla una band dal vivo, perché qui i concerti non si riescono quasi neanche più ad organizzare, questo è un altro grosso problema. Noi adesso abbiamo tre date fissate e sono una per mese, avevamo la possibilità di andare a fare un tour poi è saltata e ne riparleremo nel prossimo inverno... ci ricolleghiamo al discorso soldi: cosa devo fare per suonare dal vivo? Devo pagare un'agenzia che mi fa fare tre/quattro date. Sono andato di recente a Roma con la cover band Pantera e Sepultura. Il proprietario del locale mi ha detto "tu non ci crederai, qui la gente tende ad esagerare e lo faccio anche io, ma ormai sono rimasto l'unico locale in cui non devi avere un'agenzia per suonare pezzi tuoi." Quasi tutti o solo agenzia oppure cover band. Io stesso sono andato giù con una cover band, poi è stato funzionale perché siamo rimasti d'accordo di venire con l'altro gruppo. Purtroppo la situazione è quella, la gente non ha il portafoglio a fisarmonica. Anche uno che prova a fare le cose a livello professionale non riesce più a far niente, lo vediamo con Jacopo il nostro bassista: si è diplomato al CPM, si è trasferito su a Milano per cercar lavoro nell'ambito ed è in difficoltà, pur essendo pronto a far qualsiasi tipo di progetto musicale, non per vendersi ma per lavorare. Non c'è mercato, non c'è possibilità di lavoro, non c'è gente che investe. In quell'ambiente è ancora peggio perché sono sempre i soliti nomi che ruotano all'infinito.
Ermal: Poi in questi tempi che stiamo passando la gente taglia il superfluo, come può essere l'arte.

Er Trucido: Quando sarà pubblicato Fracture?
Fabio: Ti posso dire che a brevissimo ci sarà la pubblicazione in digitale sulla nostra pagina di bandcamp e che poi successivamente ci sarà la distribuzione in formato fisico.

Er Trucido: Ok, abbiamo finito, grazie per l'invito in studio e per l'anteprima!
Fabio/Ermal: Grazie a te di essere venuto!



Delirious Nomad
Domenica 23 Giugno 2013, 16.07.14
110
Hehe nessun problema Samba, volevo solo chiarire .
Sambalzalzal
Domenica 23 Giugno 2013, 14.45.19
109
Delirious Nomad@ no scusami, ti avevo totalmente frainteso! In definitiva io cmq anche rispondendo a Waste@ ad Undercover@ e ThirdE@ continuo a sostenere che le cose possano essere cambiate cambiando appunto l'approccio generale al vivere la musica e non accettare passivamente o dare per buone cose imposte da chi pensa di dirigere "l'orchestra". In questo senso io penso e mi rendo conto che molto probabilmente mi sono spiegato male quando ho parlato di "uniformi e divise" e la problematica ad esse connessa anche se Undercover@ ha capito di cosa parlavo.
Third Eye
Venerdì 21 Giugno 2013, 16.50.49
108
Per quanto concerne la discussione fin qui fatta sono d’accordo con chi dice che la questione è di per sé quasi inestricabile, priva di soluzione, devo, però, dire che secondo me questo dipende anche dal fatto che non si ha la capacità o la voglia di mettere gli uni accanto agli altri quelli che io considero essere i pezzi di un puzzle, in maniera tale da poter avere davanti a sé un’immagine completa della situazione, invece, ho come l’impressione che ci si soffermi soltanto su alcuni pezzi (problemi) trascurando e non tenendo conto di tutti gli altri.
Third Eye
Venerdì 21 Giugno 2013, 16.49.44
107
Condivido il pensiero espresso da waste of air nel commento n. 100, anche per me è una questione di approccio, del modo in cui ci si relaziona con la musica; il web offre tante opportunità all’ascoltatore ma è anche foriero di comportamenti, tendenze e abitudini negative, credo che il problema principale risieda nel fatto che le persone tendano ad assimilare in toto le novità tecnologiche e che manchi dunque la capacità di critica (i telefonini sempre accesi durante i concerti ne sono un esempio, siamo attaccati alle novità come le api al miele e siamo critici quanto delle pecore che seguono altre pecore), tendiamo in buona sostanza ad essere omologati. In ambito musicale è importante dunque che si riesca a ridare centralità all’arte, il che significa riuscire ad individuare e a dare il giusto peso alle opere musicali di spessore nelle quali è cioè ravvisabile un reale sforzo artistico; oggigiorno, invece, il mercato è dominato da abili mestieranti che si limitano a svolgere il compitino e a dare in pasto alla gente ciò che più desidera; non credo, però che le responsabilità vadano attribuite ai soli musicisti e discografici, che in fin dei conti fanno ciò che più gli conviene (anche se io non ne condivido la filosofia di base) ma anche e soprattutto ad un pubblico che è assolutamente privo di pretese e sempre pronto ad assimilare qualunque cosa gli venga propinata. E a tal proposito mi riallaccio a quanto espresso da waste dicendo che la musica ormai non è una cosa seria ma che il fulcro di tutto rimane pur sempre il disco; ciò significa che in un calderone generale fatto di anteprime, streaming, trailer, playlist, ecc. quello che più conta sono le opere musicali, i dischi, che vanno ascoltati, capiti e giudicati per quello che sono; è in questo modo che si instaura un rapporto con l’artista ed è a partire da questo semplice gesto che è possibile instillare linfa vitale nel genere, tutto il resto (i concerti, i festivals, la distibuzione, i prezzi, ecc.) viene dopo. Per quanto mi riguarda si tratta di qualcosa di assolutamente banale e scontato ma che a quanto pare è necessario ribadire visto i tempi che corrono. L’ascolto e poi l’eventuale acquisto di un album costituiscono il presupposto fondamentale grazie al quale è possibile supportare l’artista; se manca questo tipo di rapporto, se cioè i musicisti (a patto che siano meritevoli, ovviamente) non hanno un pubblico (piccolo o grande che sia) con cui relazionarsi è ovvio che tutto salta o deperisce. Se, invece, vi fosse da parte degli ascoltatori una maggiore dedizione all’ascolto, la voglia di ricercare il nuovo e l’impensabile allora tutto l’ambiente ne potrebbe trarre un sicuro giovamento.
Delirious Nomad
Venerdì 21 Giugno 2013, 9.33.50
106
Ma no Undercover, per carità, chi si sente di vestirsi da metallaro con magliette e compagnia è liberissimo! Anch'io le metto, soprattutto ai concerti. Semplicemente voglio essere libero di scegliere cosa mettere, senza che mi si venga a dire che in camicia non sono un vero metallaro...
Undercover
Venerdì 21 Giugno 2013, 1.20.35
105
Non credo sia una questione d'età, anch'io ho 32 anni, ma mi sento più affine al pensiero e al modo di approcciare il metal di Samba che di Gianluca, pur rispettando in tutto e per tutto le decisioni del secondo, si parla pur sempre di una persona che ama l'arte. Credo che "la divisa" di cui parla Delirious Nomad invece per quanto non fondamentale né obbligatoria, sia una parte del concetto del vivere questo mondo, io stesso non giro tutti i giorni con la maglia dei Napalm Death o dei Marduk, se devo indossare una cazzo di maglietta viola o rossa lo faccio e non vivo con le converse o gli anfibi costantemente ai piedi, però in altrettanto modo non comprendo l'atteggiamento odierno in cui quasi quasi si tende a disprezzare o addirittura ghettizzare coloro che indossano materiale delle band, capisco che ci sia una generazione "da concerti" che è da fucilare in massa, gente che passa il tempo a postare le foto fb della serata e poi quando chiedi loro che cosa ricordano delle esibizioni ti dicono "belle" o "sono stati bravi" e la chiudano lì, oppure, peggio ancora, vanno a tali ritrovi nella speranza di beccar figa, cosa di uno squallido tremendo, però non è accettabile pensare che "la divisa" sia il male, o la base da cui potersi separare per dire ascolto metal, ma quello è futile, ok le maglie non suonano e sono il primo a dire che uno che ha a casa 200 maglie e 10 dischi è valutabile come fra le più grosse teste di bip presenti sulla terra, una sorta di Trota 2, mi sembra esagerato, quando si parla di passione il possederne e indossarle diventa esclusivamente un estensione visibile all'occhio esterno, c'è da vergognarsene? A me sembra che troppi soffrano del giudizio esterno, non parlo nello specifico dei partecipanti alla discussione, ma di una affermazione ad ampio raggio che purtroppo ha trovato più volte riscontro nel reale. Sicuramente mi sarò ingarbugliato o scritto male qualche passaggio, perdonatemi, so stanco
Delirious Nomad
Venerdì 21 Giugno 2013, 0.25.03
104
Ehm, Samba... Seriamente non ho capito il tuo post 89. Sembra che io abbia scritto chissà cosa, ho solo detto "ovviamente non lo é", ossia "no, la situazione non mi sembra gestita bene e su questo sono d'accordo con te" :/ . Temo che tu abbia frainteso, non ho neanche mai parlato di "vecchi imbranati" o peggiori dei giovani... Per me il nuovo approccio ha di buono la mancanza di un obbligo di uniforme (che io aborro, sia esso militare o metallaro) e maggior possibilità di riconoscimento della valenza culturale della nostra musica, tutto qua. Gli aspetti negativi ci sono sempre...
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 22.59.05
103
@samba: ma ci mancherebbe altro! stavamo solo parlando, non mi sembra che ci siamo nè beccati nè insultati no? ovvio, senza il tono di voce a volte si può fraintendere, ma non è questo il caso! per capirci meglio dovremmo scambiarci le case per sei mesi e vivere l'uno la scena dell'altro! purtroppo se le cose non le si prova sulla propria pelle si può solo tirare ad indovinare..
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 22.28.17
102
Waste@ io spero tu abbia capito che assolutamente non ce l'ho con te ed anzi nutro verso di te e tutti i ragazzi che scrivono qui su Metallized un sentimento che potrei definire come "amore". Io vorrei solo che magari tante persone che non hanno vissuto la cosa come l'ho vissuta io oggi possano tirare qualche somma e capire che la situazione non è che sia paradisiaca come qualcuno vuole che sia. Voi su al "nord" da una parte siete più fortunati per una serie di motivi. Avete concerti, spazi, punti di aggregazione che per una serie di motivi giù noi non abbiamo più. Tu tieni presente che se io fossi vissuto li dove sei tu, magari certi "complessi" non ce li avrei avuti ed ora non starei a fare certi discorsi che ad alcune persone risultano essere come "sballati". Io ammetto le mie colpe per tante cose e quindi per quella che è tutta la mia categoria, se così può definirsi, però mi farebbe piacere riuscire a trovare con persone più giovani che si sentono "sofferenti" rispetto ad un sistema che non fa felici nessuno una soluziome. un qualcosa che riesca ad accomunarci tutti. In questo senso, non avercela con me o con altri che possono essere ritenuti nostalgici... più che altro, se puoi/vuoi cerca di trovare e proporre delle soluzioni! io sono disposto a discuterne, non ti fare problemi!
LAMBRUSCORE
Giovedì 20 Giugno 2013, 21.36.37
101
Davvero, un palco e un gruppo così ,per i Firewind nel campo sportivo di Pegognaga, beh, complimenti a chi ha organizzato tutto, non so come abbiano coperto le spese, col mangiare e bere sicuro, ma uno poteva vedersi 2 ore e passa -c'erano anche gli Asgard- di concerto gratis....
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 20.33.52
100
no Samba, su questo purtroppo o per fortuna non posso capirti. cazzo 2 settimane fa qui hanno portato i firewind a gratis in una festa di paese e li hanno piazzati su un palco da gods of metal! te lo può confermare anche lambru, c'era.. quindi situazioni di disagio non ne ho mai vissute a livello musicale, magari questo può avvalorare la tua tesi di minestra pronta, però qui ci sono nato e non è colpa mia! capisco quindi quanto puoi essere incazzato, al centro/sud non senti mai parlare le persone di situazioni rosee. per me il problema è tutta una questione di mentalità e comunque di amore verso musica. credo bisognerebbe ridare in primis valore ai dischi, poi il resto verrebbe da se: oggi ascoltiamo tre pezzi sul tubo e siamo già in grado di esprimere giudizi su discografie intere, è sbagliato. i live, le produzioni e tutti gli altri problemi vengono dopo. la base è il disco secondo me. se ascolti fugacemente dieci dischi al giorno e dieci diversi il giorno dopo che roba è? manca un concetto di approfondimento alla base e di vero interesse all'ascolto, come manca in generale un approccio alla ricerca e una visione musicale a livello globale. già il download, ad esempio, ha dimezzato (se non di più) la semplice lettura dei testi delle canzoni: già ascoltiamo alla cazzo, figuriamoci se ci prendiamo la briga di andare a cercare delle parole! credo quindi che cambiando questi tipi di approccio aumenterebbe anche l'affluenza ai live e lo schiodarsi dalla modalità nerd discostata dalla realtà e dal sudore che questa comporta.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.46.56
99
Waste of air@ ok, quindi la situazione non è paragonabile con Roma che è una merda totale per le problematiche che ti ho detto ed altre che ho omesso in questa discussione. Già all'epoca da voi si stava meglio, ora la differenza probabilmente è anche maggiore. Se chiedi ai siciliani loro probabilmente stanno anche peggio di Roma e risponderebbero allo stesso modo. Qui è la prova cmq che tante persone vedono la cosa in un certo modo avendo coscienza solo di quello che accade nel loro piccolo e che tendono ad estenderla anche ad altre realtà di cui non sono partecipi. Se io vivessi in pianta stabile in Norvegia (come spero che finirà alla fine) potrei dire la stessa cosa e cioè che per me non è cambiato nulla, purtroppo però non è così. le cose a Roma sono cambiate eccome e non per colpa di quelli che si sono fatti gli 80' e i 90'. Possiamo continuare così all'infinito, che tu dici una cosa ed io ne dico un'altra senza arrivare ad un punto comune. Quello che ti chiedo, secondo te come persona singola, è: cosa bisogna fare per cambiare secondo te? Se tu non vivi la situazione a livello problematico come la vivo io da romano, io penso sia difficile che tu dia una risposta oculata e non di parte. Questo non è essere "nostalgici" questo è essere molto pragmatici. Lambruscore@ ecco il vecchio modo di dire VAI COL TANGO! ahahahahahahah!
Er Trucido
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.40.15
98
scusate se intervengo, ma credo che vi siate un po' incartati nel discorso. ora come ora credo basterebbe che la gente andasse ai concerti che meritano per dare una scossa. in fondo il promoter onesto e furbo se vede che c'è un riscontro investe e magari corre qualche rischio in più. sul discorso giovani, io.credo che sia una visione molto.generalista quella di.arrraya, nel senso che per esperienza so che non tutti sono così. ma in ogni caso non credo che puntare un dito sia il modo migliore per risolvere la.situazione. in tanti.casi.bisogna parlarci ma non facendo.ramanzine, magari.semplicemente raccontando episodi. purtroppo quello che c'è adesso è dipeso da tanti fattori, ma sinceramente non riesco a buttare la croce addosso a nessuno, però temo che come al solito ci troviamo a metà del guado: impossibile tornare indietro ma incapaci dia andare avanti.
LAMBRUSCORE
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.40.00
97
@Waste, non lo sapevo, comunque quando ci becchiamo fammi sapere, dai, ho sempre pagato le consumazioni, haha...poi magari sono solo di passaggio e spesso tranquillo- di giorno e se guido io-.
LAMBRUSCORE
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.34.50
96
Sì, così se ci troviamo lì io e Samba....altro che Samba, mazurka, tango, pogo, bancone diving......cacciati fuori e buonanotte.
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.33.57
95
Ok. Per i concerti che ascolto io la situazione è gestita benissimo. Vivo in provincia di Reggio Emilia e ho il sacrosanto culo di avere a portata di mano un sacco di locali che ospitano concerti e lo fanno bene. Mai, e dico mai avuto un problema. Parlo però della mia realtà e dei miei trascorsi, ovvio. Spendendo meno di un sonisphere mi sono fatto firewind, dgm, avrò i nero di marte sabato e neurosis+ufomammut il 4. Questo non è vivere male, per me, poi sono gusti. @lambru: se te lo dico poi mi mandi in rovina!! Ce l'ho a reggio cmq, non nella bassa.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.30.53
94
Ahahahahahahahah! Waste@ polemiche a parte, fatti pubblicità, se passo da quelle parti ti posso garantire che ti faccio felice!
LAMBRUSCORE
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.21.53
93
@Waste, scusa....hai un bar? Se sì dimmi quale, tanto la zona la conosco.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 18.17.02
92
ho capito, però non hai risposto!
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 17.58.44
91
Samba: scusa eh, ma ho quasi 32 anni e la testa dove sbatterla lo so. Però decido io dove, come e quando, è un diritto sacrosanto! Poi teniamo ben presente una cosa: i live non sono un ideale, sono un commercio. Se nel mio bar la gente non comprasse più il caffè, di conseguenza non lo comprerei più neanche io perchè non lo venderei. Quindi, un promoter per forza di cose pensa a come tirare più gente possibile e se ne sbatte il cazzo delle condizioni in cui pone i suoi clienti. Lo sappiamo. Quindi chi è il pollo? Smettiamola di scagliarci contro tutto e tutti quando quel tutto e tutti siano noi a foraggiarlo! Personalmente ho sempre avuto pochi problemi coi live, ma evito i festival come la peste a meno che non ci sia proprio roba per cui vado matto (raro). Io non sono Metallized, sono solo una piccola parte di Metallized che ha il suo pensiero. Qui c'è spazio per tutti e per le idee di tutti.
Arrraya
Giovedì 20 Giugno 2013, 17.02.54
90
Ripeto quello che disse Jaz Coleman (non un Arrraya qualunque che scrive i suoi pensieri trascurabili su Metallized) riguardo molti ragazzi che vivono quest' epoca, definendoli: "Bunch of pussies". Questo per sintetizzare il succo di questo discorso
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.54.07
89
Wasteoa@ io però ti dico picche e tu rispondi bastoni. Anche a me fanno cagare i Cannibal Corpse che sono considerati una band storica ma il punto della mia discussione non era quello. Non capisco perché ora si sia ritornati a parlare dei grandi nomi quando commenti fa mi pare di averne già ampiamente parlato dicendo che il problema non era quello.l Il problema non è la proposta musicale, il problema è il modo di viverla. A me se quello era considerato "omologazione" allora andava più che bene. cazzo se non mi stava bene! mi ci rispecchiavo al 1000%. Non è che siete voi giovani che non sapete dove sbattere la testa perché avete avuto tutto troppo e subito? non la prendere come un'offesa, considera che io anche nella vita di tutti i giorni sono una persona molto spiccia quando mi esprimo. ti chiedo la stessa cosa che ho chiesto a Delirious Nomad@ A te sembra che la situazione IN ITALIA sia gestita bene? Se dici di si allora ovviamente sono io quello fuori luogo. se dici di no allora la colpa di chi è? Dei "vecchi"? Benissimo, ma se questi vecchi sono così imbranati come mai ai tempi "loro" le cose andavano bene? Non sarà perché come dicevo con il nuovo approccio alla musica le cose sono sfuggite un pochetto di mano, come dicevo? Se il problema non sussiste allora, scusa, ma che senso hanno tutti gli articoli che escono di continuo qua su Metallized? solo per fare polemica ed innescare discussioni che non portano da nessuna parte? Boh, ti giuro che non capisco.
Arrraya
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.52.00
88
Waste of air@ commento 77...che importa a me delle magliette? io parlavo di altro
Delirious Nomad
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.41.31
87
@Samba: OVVIAMENTE non lo è, non mi sono espresso in proposito . Poi a me gli Slayer piacciono, come del resto i Manowar. Di solito chi non mi piace sono i loro fan, l'antitesi dell'apertura mentale...
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.33.31
86
@samba: se l'equilibrio è dato da un modello predefinito, non è altro che omologazione. Vogliamo questo? Possiamo incominciare a ragionare con la nostra testa o no? Siamo già schiavi nella vita, dobbiamo anche esserlo nelle nostre passioni? Guarda che la cosa è reciproca poi: come pensi che mi guardino quando dico che gli Slayer mi fanno cagare? Quindi secondo il tuo ragionamento dovrei venerarli a prescindere perché sono attitudine, storia ecc.. Questo non è equilibrio, è prendere per buono ciò che ti da una massa, è un trend che vale tanto quanto le pettinature emo. Si può scegliere, oggi più che mai, e se chiudiamo anche questo diritto non rimane niente.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.16.31
85
Delirious Nomad@ vestiti a parte, perché tanto comunque vedo che non ci capiamo e penso perché proprio si tratti di mentalità diverse, appunto. A te sembra che la situazione musicale attuale IN ITALIA, sia gestita bene?
Delirious Nomad
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.09.42
84
In ogni caso non vedo contrasti fra musica "vecchia" e "nuova": l'una deriva naturalmente dall'altra e amo entrambe. Il contrasto é semmai fra metallari "vecchi" e "nuovi"... Generazioni diverse, mentalità diverse, com'é sempre stato.
Delirious Nomad
Giovedì 20 Giugno 2013, 16.04.13
83
Per quel che ho letto concordo con waste... Non ha senso rifiutare della musica solo perché non coincide con uno stereotipo... Per fare un esempio personale la mia musica di ribellione é stata il punk, all'epoca in cui si ha voglia di spaccare tutto. Il metal per me é musica matura, una forma d'arte, niente a che vedere con una forma di ribellione alla società. Per questo sostengo l'apertura mentale, l'apprezzamento di generi diversi e non mi importa degli stereotipi: conosco metallari deficienti e discotecari intelligenti, come viceversa. Che vuol dire? Cosa mi importa dei vestiti delle band, del fatto che sembrino normali... In fondo é la musica che conta, e anche se non sono più una "realtà alternativa" a quella quotidiana ma vi sono inseriti, ben venga un minimo di riconoscimento artistico. Opinione personale di un giovincello, s'intenda.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 15.44.07
82
Waste of air@ in Norvegia ci sono anche direttori di banca tatuati dalla testa ai piedi, in Italia ne hai mai visti? si, in Italia io penso che sia stato un danno. Sicuramente lo è stato. Proprio per questo ho fatto paragoni con situazioni straniere. In Italia si era venuto a creare un equilibrio, anche se precario c'era. Poi non c'è stato più, c'è poco da fare. io i possibili rimedi (quindi guardare al passato e alle altre nazioni) li ho proposti ma se mi si continua a rispondere "in Italia non funziona così" allora significa che effettivamente va bene così a molti. A me no e quindi è ovvio che continuo a vivere la cosa come ho sempre fatto, tanto la gente quando parlo di alcune cose mi guarda come se fossi un alieno e la capisco che devo fa?
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 15.22.05
81
@samba: ma sei così sicuro che l'oltranzismo sia sparito? E sei proprio sicuro che miscelare tradizione e innovazione sia così farlocco sia a livello mentale che musicale? Spiral architect, psychotic waltz, neurosis, leprous, cynic, devin townsend, ark, faceless, opeth, porcupine tree, tool e potrei continuare a raffica..questa musica, il peso artistico di queste persone vestite normalmente è stato un danno? È dannoso l'hellfest in cui trovi dall'hard rock all'avant-garde al brutal e tutti si godono l'evento senza sproloquiare? Quando il vecchio e il nuovo coesistono, il presupposto è creato e insieme si migliora. Siamo NOI gli obsoleti, non gli altri, cerchiamo di farcene una ragione.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 14.40.54
80
wasteoa@ in questo senso però il non oltranzismo ha portato alla fine o alla riduzione in minimi termini di un genere che si basava proprio su quello. le prove ci sono. se il genere è andato bene fino a che lo si viveva in un determinato modo ed è cambiato in peggio da un certo punto in poi, quello è. Quando l'oltranzismo si è scontrato con una certa "apertura" mentale cosa è successo? di sicuro sono girati più soldi ma poi la situazione è sfuggita di mano perché molte persone se ne sono approfittate capendo che non avevano più a che fare con gente che per partito preso ti mandava affanculo solo perché magari in una serata Death metal col sorrisetto ti diceva che sarebbe stato interessante mettere in scaletta una band che con quello non c'entrava nulla. quando è iniziato a capitare, di sicuro i locali e le agenzie di promoting hanno fatto più soldi che in passato e vedendo che funzionava hanno continuato ad alzare il tiro fino alla situazione odierna che è totalmente ingestibile. oh, il bello è che visto che si è paragonato il disagio musicale a quello politico/sociale, direi che non fa una piega. come chi ha avuto le mani in pasta nella gestione di una nazione se ne è approfittato fino a ridurla sul lastrico, così è successo la stessa cosa nel mondo della musica italiana. E' proprio una tara a livello mentale per come la vedo io, altro che essere nostalgici. magari il mondo della musica fosse pieno di "nostalgici" che pensano solo all'attitudine, le cose andrebbero sicuramente meglio. Tu guarda alla scena scandinava, a quella slovena e a quella tedesca. c'è gente che ha tatuato pure in faccia il logo del proprio gruppo preferito. quelli che sono obsoleti e ridicoli hanno delle scene da far paura. in Italia per fare sempre i saputi e i saggi del padre eterno in ogni campo si finisce sempre per prenderlo in mezzo alle chiappe.
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 14.09.59
79
Onestamente non lo so. Io compro caterve di dischi e i concerti vado a vederli, ovviamente rimanendo nelle mie possibilità; ho quello strano difetto di detestare gli mp3 e volere a tutti i costi il disco..Quindi il metal comunque lo vivo facendo a meno della cosiddetta attitudine! Ti faccio quindi una controdomanda: l'oltranzismo, in tutti i campi, a cosa porta? Al nulla più totale e mai a un punto d'incontro.
Sambalzalzal
Giovedì 20 Giugno 2013, 9.51.53
78
No ma infatti io Waste Of Air@ mi lamento di situazioni che oramai dopo aver sperimentato boicotto in maniera totale, ovviamente potendole paragonare ad altre che anni fa funzionavano. Tu giustamente, come me del resto, dici che se c'è stato un abbassamento della qualità è dipeso dalla gente. Quindi visto e considerato che nel ventennio scorso le cose andavano a gonfie vele, per come la vedo io significa che il danno e la nuova tendenza fondata sul controsenso più asfissiante non l'hanno creata i "vecchi" che vivono nel passato. Io tutte le persone che conosco come già dicevo hanno proseguito il discorso di vivere gli eventi live e supportare il mercato discografico fino a che hanno potuto, poi è ovvio che quando ti trovi di fronte alla presa per il culo più esplicita ti fermi e ti fai qualche domanda. Quella che mi sono fatto io è stata "ok, quando beccavo situazioni farlocche all'età di 15 anni non ci cascavo, perché cominciare ora che ne ho 30!?!?) Li devo dire che nonostante l'amarezza della presa di coscienza della situazione che di certo non era delle migliori e che tuttora sto vedendo peggiorare ho iniziato a vivere una "seconda" giovinezza musicale. Allora, il discorso che fai tu prendendo come esempio la maglietta bianca e i Dying Fetus è giusto. io però ti dico una cosa che molto probabilmente è passata inosservata o presa sottogamba nel corso dei tanti dibattiti che ci sono stati e continuano ad esserci su queste pagine. ill vero hard rock e l' Heavy Metal sono (o meglio, sono stati fino ad ora) dei generi di musica oltranzista che si sono sempre retti sull'attitudine. Il non voler omologarsi più a questa, secondo te che effetti sortisce se non appunto il crollo di quel modo di viverla? Testi come metal militia parlano chiaro. Si contrapponeva ad un mondo che vestiva magliettine colorate e capelli da boyscout un altro modo di essere. vestire in nero per celebrare il funerale di una società finta basata sul quieto vivere. Era un modo per tenere a dirlo al mondo intero. Ci può stare anche che uno non si identifichi in nulla o che per motivi vari non voglia etichette di sorta ma chi fa quel tipo di passo poi non può andare a rompere le palle a chi una certa scena l'aveva vissuta ed a suo modo "creata", se capisci quello che voglio dire. noi qui parliamo di heavy metal che negli ultimi anni si è "aperto" ed ha fatto l'occhiolino anche a chi del metal come stile di vita non fregava nulla. Se parliamo dell'ambito Dark, beh, ti posso garantire che perlomeno a Roma continua a godere di ottima salute perché durante gli anni ha tenuto le porte ben chiuse alle influenze esterne. Quando parlo con degli amici di lunga data anche più vecchi di me di quella scena la, beh, le loro conclusioni da "esterni" alla scena metal non è che siano poi così differenti dalle mie. Io ripeto, il passato e la storia devono essere base ed ispirazione per migliorare le cose nel presente e nel futuro, quindi come vedi il mio non è un discorso di rifiuto nei confronti di quello che c'è oggi, io penso che lo si possa migliorare se affrontato alla vecchia maniera perché quella attuale non mi pare stia facendo felici tante persone!
waste of air
Giovedì 20 Giugno 2013, 2.27.46
77
@arraya: ma quella che nel metal viene considerata attitudine non è appunto quotidianità e omologazione? Essere se stessi non vuol dire piegarsi a queste cose, vuol dire scegliere sempre e comunque. Stasera sono uscito con una maglietta bianca, quindi se adesso metto su i Dying Fetus sono falso e manco di attitudine perché in giro sembravo un fighetto qualunque? Senza polemica e nessun tono aggressivo, ci mancherebbe, ma di cosa stiamo parlando? @samba: il problema per me è proprio una mentalità totalmente squilibrata. Troppo attaccamento al vecchio è sbagliatissimo tanto quanto il troppo attaccamento al nuovo. La situazione probabilmente si risolverà nel momento in cui queste due realtà convivranno in maniera pacifica: qui non è una gara a chi ce l'ha più duro, non è fazionismo calcistico del tipo "la mia band preferita è migliore della tua perché la mia ha fatto la storia e la tua no"; siamo tutti sulla stessa barca e in un certo senso sembra che ci godiamo anche nel vederla affondare. In tutti i sensi, non va e non ci va mai bene niente, siamo sempre dietro protestare per qualsiasi cosa. Cazzo nessuno è obbligato ad andare al Sonisphere, nessuno è obbligato a comprare super collider, nessuno è obbligato ad ascoltare l'ultimo ritrovato turco di progressive death e nessuno è obbligato ad ascoltare i dischi iperprodotti. Se le canzoni di un gruppo sono buone, lo sono sia prodotte da Devin Townsend che prodotte da un operaio e registrate con un mangianastri. Poi va a gusti, ma con tutto sto teatrino di voler imporre qualcosa a qualcuno non si va da nessuna parte. E la colpa non è delle label, dei produttori, delle band, dell'ambiente ecc..La.colpa è della gente.Mentre ci si scanna per cose inutili, qualcuno sempre osserva, e ride.
Undercover
Mercoledì 19 Giugno 2013, 23.31.15
76
@Arrraya concordo in toto. Perialas? Un nome una garanzia... metterei anche in conto tutte quelle uscite dai mitici Sunlight Studios che gioie ha regalato al metal estremo, quanto i Morrisound per ciò che mi riguarda.
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 23.14.22
75
Samba@ Hammerheart e anche Twilight of the Gods. Quorthon, stonato o meno, ma era lui, e beato il primo album degli iron maiden, che alcuni lo definiscono con una produzione scadente...eh vabbè, non avrà lo stesso suono di quelli successivi, ma quando lo risento le immagini prendono forma proprio grazie a quei suoni spigolosi e nebbiosi allo stesso tempo. Poi non parliamo delle mitiche produzioni spartane di Alex Perialas con tante band thrash anni '80...
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 23.06.25
74
Ma si Undercover@ alla fine non è nemmeno una questione di età in senso stretto, ma come dice Samba@ di "attitudine" che non vuol dir far parte di una setta, In questo senso "attitudine" non va vista come "affiliazione" e quindi omologazione, ma (per come la vedo io) uscire o tentare di uscire dal fango della quotidianità per essere se stessi, contro tutte le merde che appiattiscono le coscienze. Io ho sempre ascoltato e sempre ascolterò tanti generi musicali, dalla classica, al pop, al Darkwave, alla musica folk, a tutte quelle forme artistiche che sanno smuovere qualcosa, ma il metal ha avuto il merito di avermi forgiato, di avermi fatto compagnia, di essere stato una componente fondamentale di lotta emotiva nella quotidianità.
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 23.06.03
73
Third Eye@ guarda, abbiamo detto giusto, è proprio una questione di coraggio. La paura di essere criticati e presi per il culo per non avere il suono all'altezza di una band rivale può giocare questo scherzo. Essere naturali e fottersene, essere veramente Underground. Con questo non sto dicendo di registrare con il mangianastri del 1976 ma caratterizzare il suono e renderlo fedele in base a quello che si è
Third Eye
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.45.01
72
@ Arrraya: "ritorniamo umani" non è male! Comunque, non posso che essere d'accordo con te, il problema è che sono in pochi a voler rischiare e fare di testa propria mentre molti gruppi semplicemente si adeguano a quella che è la situazione del momento...
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.41.08
71
Undercover@ non lo è, e nel cuore di chi lo capisce veramente non lo sarà mai! Per fortuna! Altrimenti oggi invece di Metallized staremo a sedere in mezzo al pubblico di quei mentecatti di Amici!
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.33.42
70
Arraya@ d'accordo al 100% proprio x questo avevo parlato delle esibizioni di Hendrix. proprio per questo avevo parlato di gente che nega il valore di albums come hammerheart perché "registrati e cantati MALE"
Undercover
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.29.59
69
Il commento numero 67 di Arraya come quello precedente di Samba per me sono da incorniciare, pur avendo quasi una decade in meno, avendo iniziato ad ascoltare da ragazzino, mi trovo decisamente nelle parole da loro scritte e nelle sensazioni vissute delle quali parlano, il metal non è solo musica.
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.17.47
68
Per ritornare a bomba su quello che è trapelato dall' intervista dei Nerve, credo che bisogna avere il coraggio di cambiare metodi di registrazioni, ribaltare il concetto di qualità audio. Ormai si sentono fin troppe band che in studio hanno un suono e dal vivo fanno cagare. Penso che sia una cosa deleteria per una band. Essere quello che si è è la cosa migliore da fare, i difetti sono belli, veri e sinceri. Ritorniamo umani
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.06.34
67
Quando guardiamo al passato lo facciamo per preservare le cose migliori che questa contemporaneità sta distruggendo, e non è un discorso di essere vecchi, anzi, io mi sento piu incazzato, veemente e battagliero ora che sono prossimo ai 41, e ho capito ormai quanta merda si sia infiltrata ovunque. Preservare le cose migliori del passato vuol dire voler costruire un futuro degno perchè con il presente di merda che stiamo vivendo è una cosa da fare assolutamente. Non è nostalgia, non è stare seduti a guardare foto vecchie e dire "com'eravamo belli", in questo senso ha ragione Jaz Coleman dei killing Joke (potete trovare su You Tube un intervista realizzata da due ragazzi italiani) che molto piu sinteticamente ha definito molti ventenni "Bunch of pussy". La musica è anche un veicolo di comunicazione e se comunica plastica e valori di plastica allora è giusto recuperare il meglio del passato , non tutto, ma il meglio.
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 22.02.30
66
E hai capito bene Arraya@. Io non sto qua o nella vita di tutti i giorni a fare ramanzine su come uno deve o non deve comportarsi per essere considerato "metallaro" sti cazzi, onestamente. ma allo stesso tempo nemmeno va a me di beccarmi ramanzine sul fatto che chi è "nostalgico" non ha capito un cazzo o che è addirittura colpevole della situazione attuale di stallo. Io nel mio piccolo non sono mai stato passivo e mi pare di averne ampiamente parlato. Io qua sento un sacco di concetti che sono veramente astratti e vaghi e che non portano a nulla. Quando dico che secondo me la salvezza della scena sta nel ritornare all'assenza di compromesso che è propria della scena underground mi si viene a dire che è utopia. se dico che la colpa del malessere attuale è di chi ha in mano la gestione mi si risponde che non è vero. se dico che la colpa è del pubblico, non è vero neanche quello. Allora va bene così, Arraya@, questa è stata un'altra occasione di dibattito che non ha portato a nulla.
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 21.56.02
65
di sfondare*
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 21.54.01
64
Band false e band vere, attitudine o non attitudine. Io faccio un esempio un po semplicistico di cosa intendo io. Molto dipende da come ci si sputtana in base ai soldi e al continente in cui ci si trova ad operare. Io ritengo l' Europa ancora piena di "sacche di resistenza" , ma guardate band come Lacuna Coil, finchè erano "europei" avevano tutta la mia stima pur non piacendomi, poi capita (fortunati loro) a sfondare in USA e ti ritrovi sulle copertine dei piu famosi magazine in pose da femmina accattivante a coprire chissà quali magagne musicali. La fica si sa attira l'attenzione, e quindi vende, e quindi non si parla piu di musica. Se per voi accentrare l'attenzione con stratagemmi simili (vedere copertina con tanto d'impugnatura ambigua di microfono con un liquido rosso che esce proprio dalle dita di quella mano...vabbè , poi sono io malizioso eh, chi ha ideato la foto non pensava certoooo al doppio senso) per me non si parla piu di musica ma di marketing applicato alla scena.
Arrraya
Mercoledì 19 Giugno 2013, 21.46.09
63
Io credo di aver capito quello che intende dire Samba@, posso azzardare un piccolo ricordo emblematico: Mi ricordo come se fosse oggi un gruppetto sostanzioso di metallari (conosciutisi e diventati amici grazie alla passione per la musica metal) appena arrivati a Genova, zona Caricamento diretti alla stazione Principe, un tizio con la Vespa con capelli lunghi e battichiodo sfreccia sulla strada e ci saluta e ricambiamo. Chi cazzo era non lo abbiamo mai saputo. Quanti in quella mattina ci salutarono? far parte di qualcosa che cementava l'amicizia era la cosa piu bella, e questo con la musica, anche con il pretesto della musica. Io personalmente percepisco che queste situazioni siano scemate e parecchio. Credo che l'amarezza di Samba derivi anche da queste cose. poi ognuno la musica è giusto e sacrosanto la viva come meglio crede, ma è innegabile che con il passare del tempo molte cose siano cambiate senza nemmeno essercene accorti.
Third Eye
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.55.10
62
@ Sambalzalzal (n. 53): hai ragione, viaggiamo su linee di pensiero diverse ed è inutile continuare, sarebbe però buona cosa non distorcere il pensiero altrui, per cui vorrei solo fare alcune precisazioni. Premesso che ti ho parlato in maniera molto modesta di un “risveglio di tipo culturale” e di “recupero del concetto di arte” (n. 38) di cui però non ho voluto approfondire il senso, per non annoiare nessuno e perché sono anche piuttosto pessimista al riguardo (quindi non è vero che non ho proposto nulla di positivo), devo dire che non ho paura di farmi etichettare da chicchessia ed ho anche sottolineato come io sia una persona che ignora il significato di compromesso, ma a quanto pare sono concetti astrusi e difficili da capire. A me di quello che “chiede il convento” non me frega un cazzo per cui non capisco perché tu o altri dovete per forza inquadrare le persone in un certo modo e ricorrere a stupide equazioni. Va benissimo criticare ma bisogna farlo con cognizione di causa e non sulla base di uno schema mentale che si vorrebbe applicare a tutti. E poi mi parli di attitudine, di serietà… Mah! Io tempo addietro (ti parlo di 15-20 anni fa) per andare a vedere i concerti delle mie bands preferite facevo dei brevi viaggi (6-10-12 ore a secondo della destinazione… Roma, Bologna, Milano) in treni luridi e scassati (in genere si trattava di prendere l’Espresso della notte, Reggio Calabria > Milano Centrale) e le persone che incontravo sul posto rimanevano a bocca aperta quando gli dicevo che avevo fatto tutta quella strada per vedere questa o quella band. Per me era una cosa normale, era la passione a spingermi a fare determinate scelte. Però come dici tu bisogna definirsi “metallari” altrimenti non si è seri… E dunque, lo ammetto: non sono serio!
deedeesonic
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.54.15
61
@Samba il mio non era un tono polemico, volevo solo dire che per me non esiste soluzione, è come voler trovare una soluzione alla morte.
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.41.40
60
Ragazzi, io ho esposto il mio parere e cercato di proporre alternative alla situazione corrente che fa veramente cagare, in modo obbiettivo, motivandone secondo me i motivi, poi ognuno fa quello che vuole e trae le proprie conclusioni; non è che posso mettermi a convincere persone che la pensano in modo totalmente opposto al mio di una o di un'altra cosa e nemmeno succederebbe mai il contrario. Si era iniziati dicendo che tramite punti di vista differenti si poteva trovare una soluzione. io ne ho proposte, ripeto per l'ennesima volta. A me se la gente vuole ascoltare e parlare di metal mentre corre nuda con un palo di sequoia in culo non me ne può fregare di meno, mi ci faccio una risata sopra e continuo per la mia strada però in mente ho ben presente che quella non è la formula corretta per rivoluzionare la situazione.
deedeesonic
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.30.15
59
A parte che mi sembri un pò catastrofista, ti posso dire che ho conosciuto molti musicistin nel corso degli anni che suonavano nelle balere le canzoni di Casadei, o facevano cover di Minghi e Masini nei club pur essendo grandi estimatori del metal, e alla mia domanda:"perchè non suoni metal?" semplicemente mi dicevano:"devo mangiare io e le mia famiglia!". Ora ti chiedo come dargli torto? Io essendo a mia volta un musicista, ho cercato molte primavere fa a mettere su un gruppo che suonasse il metal che mi piaceva e il risultato è stato che sono finito in fabbrica!!! Ti voglio inoltre dire che per la sola voglia di continuare a suonare (perchè alla fine era quello che amavo), sono sceso a "compromessi" con un'altro componente per suonare country! E poi guarda, di tizi che dicevano:"ascolto metal, ma non sono metallaro!" ne ho onosciuti un sacco e una sporta anche negli '80.
waste of air
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.29.51
58
@samba: ma non c'è un perché! È questo il succo! Sono solo me stesso!
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.20.27
57
Waste Of Air@ perdonami ma io non riesco a capire come fai e soprattutto perché lo fai sarò io che oltre la musica vado molto a livello di testo ma non riesco proprio ad isolare una e lasciare fuori il significato di un altro. E non sto parlando dei testi dei Deicide o dei Cannibal Corpse. Ripeto, generazioni e punti di vista diversi. "Vecchio" contro/a paragone del nuovo vince sicuramente il nuovo ma non sapete che vi siete persi, ragazzi. Veramente non credo abbiate idea.
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.13.28
56
attenzione Deedeesonic@ perché il discorso di "fratellanza" che faccio io non è riferito ad oggi. Io nel commento N°50 appunto dico che "il discorso della fratellanza che dicevo è ovviamente un concetto astratto, però è innegabile che in passato si andava fieri di essere metallari! oggi sento tante persone dire "ascolto metal ma non mi considero un metallaro"... ecco, voglio dire, non è che ci sia da vergognarsene ad essere metallari. Non si trattava di farsi etichettare, si trattava di prendere posizione in uno schieramento che anche formato da persone con voglie e bisogni musicali diversi però era "contro" un certo tipo di sistema. Se il fatto di dire "ascolto metal ma non sono metallaro" significa "ascolto metal ma non mi faccio scrupoli a scendere a compromessi" allora capiamo come mai la situazione sia "peggiorata". Io perlomeno la vedo così." in fin dei conti continuo a chiedermi ed a chiedere "perché la gente ha paura/vergogna/non voglia di essere identificata come "metallara" quando ascolta, a sua detta, vive la musica, e supporta la scena metal? Cmq sia, ragazzi, se non sussiste nessun problema, se le cose tanto vanno bene, allora a questo punto neanche capisco bene il senso di tanti articoli usciti qui su Metallized. Non capisco il senso di lamentele che giornalmente sento da tante persone che conosco che posso definire della "vecchia guardia". Insomma qualche problema penso che obbiettivamente ci sia. Io potrei riportare una polemica successa qui su Metallized un bel po' di tempo fa dove i membri del gruppo vennero etichettati come "coglioni" perché hanno il tatuaggio "Death to false metal". Ecco, quei coglioni prima che la situazione degenerasse avevano tanto seguito. facevano concerti della madonna e, come al solito, riscossero più successo all'estero (tramite concerti e recensioni) che in Italia. Mi sono sempre posto il problema ed il dubbio se l'audience italiana in questo senso sia la più "eletta" ed istruita o se semplicemente sia quella che per deficit culturale oggigiorno non riesca ad accettare ed eleborare alcuni concetti che fuori in un certa scena (quella metal) siano comunemente accettati dalla maggior parte delle persone. vedendo i dati, il responso live di bands che sono 10.000 volte più pacchiane dei Rosae Crucis e che suonano infinitamente peggio direi che molto probabilmente la seconda ipotesi è quella più plausibile. Non ce l'ho con nessuno ma giustificare chi rema contro la scena di cui è parte è sicuramente causa del disagio nella stessa. Riprendo le parole di Waste Of Air@ "Le situazioni poi peggiorano perchè siamo noi a volerle peggiorare.."
waste of air
Mercoledì 19 Giugno 2013, 20.09.59
55
@samba: qui però ti posso smentire! Sono un esempio vivente di come musica e attitudine possono anche non coesistere! Perché io l'attitudine proprio non ce l'ho e per me il metal non è assolutamente uno stile di vita! Faccio fin fatica a mettere le maglie dei gruppi (tranne pochi e selezionati) . A mio parere la musica oltrepassa il lato meramente estetico e abitudinario, sono cose di cui non me ne può fregar di meno, ascolto quello che mi piace (generalmente tutto ciò che è sperimentazione e progressivo) e adoro suonare death metal. Mi caratterizza una fame costante e un'ancora più costante ricerca, ma non mi vergogno affatto di dire che sono un metallaro, un po' fuori dagli schemi ma lo sono. Detto questo, il contesto si può scindere eccome, è qui che facciamo un errore clamoroso: pensiamo che si possa essere metallari solo rispondendo ai requisiti di uno stereotipo creato 20 anni fa, che applicato oggi non è credibile. Le mode e i trend sempre ci sono state e sempre ci saranno, quello che conta non è puntare il dito ma pensare con la propria testa; niente va imposto, mentre tutto va ragionato.
deedeesonic
Mercoledì 19 Giugno 2013, 19.49.43
54
@ Sambap,premetto che ho letto solo gli ultimi tre commenti e potrei essere fuori luogo, ma io mi ritengo metallaro: ascolto metal ho i capelli fino al culo vesto jeans, magliette metal, felpe metal, chiodo, mi piace divertirmi a birra sesso e rock'n roll ecc. nonostante sia ben oltre i 40, ma condivido quello che dice Third eye: ama il metal ma non si identifica in certi stereotipi, che male c'è? Per quanto riguarda la fratellanza potrei darti ragione se i fatti confemassero tale tesi, ma basta guardare all'interno di questo sito per vedere gente che si scanna perchè a uno piace tizio piuttosto che caio. Infine il discorso di cambiare le cose mi sa tanto da anni '60,'70 ecc. che tanto poi le cose cambiano da sole, con lo scorrere degli eventi...
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 19.10.28
53
Third Eye@ te lo dico onestamente allora, che non capisco come fai a scindere la musica dal concetto che sta a priori di questa. Ed anzi penso di essere nei giudizi molto meno oltranzista di quanto lo sei tu che continui a criticare senza proporre nulla di positivo. Visione ristretta di sicuro la mia, ma chi ascolta metal e rifiuta per motivi a me ignoti di definirsi metallaro è solo uno che ha paura di farsi etichettare da chi metal non lo ascolta. Chi ascolta/suona metal e che non si definisce metallaro (ma poi cos'è, ripeto, una vergogna esserlo?) è la stessa persona che per suonare in un locale o firmare un contratto si taglia i capelli e si veste da vecchio rincoglionito, perché quello chiede il convento. Sul discorso della "fratellanza" mi pare di aver parlato chiaro. Ma vabè, comunque. Io ho la mia visione, tu la tua, un altro ne ha un'altra e così via. Poi chiudi con la musica "è una cosa seria ma non sono in molti a pensarla così"... voglio dire... la musica senza attitudine dietro, ovviamente non è seria e se si parla di persone che ascoltano e suonano metal definendosi non metallare allora la serietà dove sta!?!? Ma vabè, tanto comunque viaggiamo su linee di pensiero diverse quindi inutile continuare. Secondo me si può cambiare la situazione, secondo te no. Pace e bene.
Third Eye
Mercoledì 19 Giugno 2013, 18.22.53
52
Per il resto condivido alcuni degli interventi fatti da waste in particolare il periodo conclusivo del commento n. 40, la musica è una cosa seria ma a quanto pare non sono in molti a pensarla così…
Third Eye
Mercoledì 19 Giugno 2013, 18.20.58
51
@ Sambalzalzal: beh, sono state dette parecchie cose… dunque, diciamo che c’è sicuramente da parte nostra una consapevolezza sulla criticità del momento ma che a dividerci forse c’è una diversa mentalità; cioè, capisco i tuoi discorsi ma finisco sempre con il trovarci qualcosa che dal mio punto di vista risulta essere anomalo. Per esempio, se mi parli di “correnti musicali” (n. 39) non posso che essere d’accordo con te (anche se sarebbe bene precisare che la frammentazione di generi ha cambiato il modo in cui ci rapportiamo al genere) ma se mi si tira fuori il concetto di “fratellanza metal” allora in quel caso devo dissentire; non so cosa voglia dire e non me ne è mai importato nulla! Questo modo di ragionare per compartimenti stagni non porta molto lontano, l’uso di etichette inamovibili, il bianco e il nero, sono tutte cose che hanno una importanza relativa… ho conosciuto persone che rientravano nella classica definizione di metallaro ma la cui ristrettezza mentale faceva davvero spavento. Questa storia per cui il metallaro vecchio stampo è er meglio de tutti fa un po’ ridere… con questo non intendo certo dire che sia stato sostituito da un modello migliore, si tratta semplicemente di partire dal presupposto che non esistono categorie che sono migliori di altre in termini assoluti. Esistono le sfumature, siamo diversi gli uni dagli altri, non dobbiamo essere per forza di cose sempre catalogabili, io stesso non mi sono mai definito “metallaro” pur amando il genere alla follia perché non mi sono mai riconosciuto in alcuni suoi stilemi e in questo non ci vedo alcuna contraddizione! Questa storia dello “scendere a compromessi”, il far parte di uno “schieramento”, il potersi dire “fieri di essere metallari” (n. 50), ma che vuol dire? Io non so cosa siano i compromessi e sono orgoglioso di ascoltare metal ma non mi reputo un “metallaro”. Dov’è la stranezza?
Sambalzalzal
Mercoledì 19 Giugno 2013, 10.26.02
50
Trucido@ e Waste Of Air@ scusate se sono stato polemico ma alla fine mi sembra che appunto si sia arrivati ad un punto di ragione comune e cioè che non ci si deve fossilizzare sul passato ma si debba guardare ad esso come ad un punto di riferimento ed ispirazione per cambiare la situazione di OGGI. Partendo dal piccolo come dice Trucido@ In questo senso dico che la nostalgia è positiva se riesce a far fare dei cambiamenti per riportarci ad alcuni tipi di sensazione. Io onestamente conosco due categorie di persone. I nostalgici che fanno di tutto per, nel loro piccolo, poter ritrovare un certo tipo di feeling, e lo fanno in maniera costruttiva andandosene per fiere del vinile, per concerti in posti sperduti o accroccati, continuando a supportare la circolazione di demo (anche su nastro), e poi ci sono i nostalgici che invece vivono barricati in casa e che dal 1985 continuano ad ascoltare solo e sempre quei quattro/cinque gruppi negando l'esistenza e la qualità di tutto ciò che è venuto fuori negli anni (e ce ne sono a palate di bands grandissime venute fuori dopo gli 80' e dopo i 90'). D'altronde proprio qui su Metallized tempo fa non era saltato fuori qualcuno, a sua detta "adulto", che negava il valore musicale del thrash perché aveva "involgarito" il genere? Quelle persone, e ce ne sono purtroppo, penso siano quelle che rovinano la categoria dei "nostalgici". Io personalmente negli anni anche soffrendo il cambio di tendenza in maniera enorme (vi dico, amici, che per me è stata una botta non indifferente) ho sempre fatto tutto il possibile per tentare di migliorare le cose in un modo o nell'altro. Ho continuato a seguire i miei "idoli" di gioventù, ho apprezzato e continuo a supportare nomi più giovani. se posso compro bands italiane più che straniere... insomma, non rimango con la testa girata a guardare dietro. guardo avanti ma ho la mente in un'altra epoca sperando di poter in qualche modo riuscire a riviverla appieno in maniera più tangibile. Trucido@ il discorso della fratellanza che dicevo è ovviamente un concetto astratto, però è innegabile che in passato si andava fieri di essere metallari! oggi sento tante persone dire "ascolto metal ma non mi considero un metallaro"... ecco, voglio dire, non è che ci sia da vergognarsene ad essere metallari. Non si trattava di farsi etichettare, si trattava di prendere posizione in uno schieramento che anche formato da persone con voglie e bisogni musicali diversi però era "contro" un certo tipo di sistema. Se il fatto di dire "ascolto metal ma non sono metallaro" significa "ascolto metal ma non mi faccio scrupoli a scendere a compromessi" allora capiamo come mai la situazione sia "peggiorata". Io perlomeno la vedo così. Non so se qualcuno si ricorda il discorso di William Wallace nel film Braveheart all'esercito scozzese... ecco... alcuni compromessi, per non dire la maggior parte, riducono allo 0 più assoluto il concetto che sta dietro al discorso dell'hard n heavy che io non ho mai considerato solo a livello di svago musicale. Per questo odio profondamente le cover bands, odio i concerti fatti pagare 100 euro in condizioni che sono da campo di concentramento. Odio gli scantinati reinventati a locale "in" con 20 euro per l'ingresso senza consumazione. insomma, odio quella che oggi più o meno è la tendenza generale. Come sia potuta "passare", beh, ho detto la mia al riguardo e appunto anche tu Waste Of Air@ chiudi il tuo intervento con la stessa considerazione. Io spero che tutto questo passaparola dia i suoi frutti, spero che la situazione odierna riesca a smuovere qualche culo di gente che per un motivo o per l'altro si sente a disagio o irrequieta, l'importante è non farsi scivolare le cose addosso senza prendere posizione. Trucido@ mi sembra avessimo parlato anche altre volte del fattore svolta imminente... non vedo l'ora che succeda, guarda. Non vedo l'ora che i vecchi nomi si ritirino a vita privata. non lo dico per cattiveria ma perché ho veramente bisogno di aria nuova!!!
waste of air
Martedì 18 Giugno 2013, 23.46.39
49
@sambalzalzal: tranquillo, la mia era una pura e semplice provocazione, solo che senza i toni magari è passata per altro. Qui però non è questione di paragonare le epoche, è questione di migliorare e rendere buona quella che abbiamo! La storia la rendi grande se ne fai un uso corretto; in caso di uso sbagliato precludi il presente e anche il futuro di chi verrà dopo di te. Quale esame di coscienza? Io sono sincero e onesto a dire che vivo nel presente anche come carattere, è sbagliato? O devo pensare che stavo meglio alle elementari? No. Penso a stare bene oggi, così come per per la musica e tutto il resto. Non vado di certo dalla mia morosa a dirle con occhi adoranti quanto erano migliori di lei la mia ex o la mia ex ex ex, perchè verrei giustamente mandato affanculo. Applico quindi lo stesso concetto in tutto il resto: il passato è passato. Le situazioni poi peggiorano perchè siamo noi a volerle peggiorare..
Er Trucido
Martedì 18 Giugno 2013, 23.34.43
48
@Samba: io comprendo il tuo discorso e penso che alla fine si tratti di un discorso di equilibrio. Io sono stato al Sonisphere per i Maiden e per i Mastodon (ahimè questi ultimi con dei suoni agghiaccianti), un mese prima ho fatto il report di un concerto di gruppi praticamente all'esordio, venerdì sarò al release party dei Nerve, a luglio andrò all'Hard Castle in Piemonte e così via (dai un'occhio ai miei vecchi report per capire). Si possono andare a vedere i grossi nomi, soprattutto chi non li ha mai visti per ragioni anagrafiche (non è una colpa, dai ) ma giustamente non bisogna trascurare il piccolo, ciò che ha possibilità di crescita. Peggiorata o migliorata? Non lo so, io non c'ero. Quello che c'è è frutto di una serie di situazioni, se vogliamo cambiare si deve partire dalle piccole cose. Io sono dell'idea che era inevitabile finire così e che siamo vicini ad una svolta, saremo pronti quando succederà?
Sambalzalzal
Martedì 18 Giugno 2013, 23.22.02
47
Io comunque vedo che ancora una volta il senso di tante cose che scrivo viene o recepito male o non so boh. Allora: io dico che secondo me la chiave di volta e di "svolta" per recuperare la situazione è quella di buttarsi nell'underground, non ho detto di idolatrare nomi che da anni sono gonfiati fino allo sfinimento. ho detto inoltre che la maggior parte delle persone che si avvicinano ai grandi nomi sono persone che non hanno 40 anni. le persone che hanno la mia età, più o meno, tentano di trovare qualcosa di diverso perché si sono rotti le palle di vedere i megadeth o i maiden per la milionesima volta. non tutti ma la maggior parte. se mettiamo inoltre che sempre come dicevo, oggi le condizioni live sono MISEREVOLI se paragonate a quelle di qualcche anno fa allora viene da se che chi affolla le arene di certo non sono i "nostalgici" che possono fare paragoni ma gente che sta al primo o al secondo concerto e che reputa alcune situazioni normali. Waste of Air@ io sono uno di quelli che ha contribuito a postare i 1500 commenti che dicevi sull'ultimo dei Sabbath che tu dici essere sufficiente perché invece a parere mio è più che buono. uno non può mettersi ad usare termini di paragone del genere e dai. Allora ti dico che sulla recensione del disco degli Ade c'è stata una persona che ha detto che i voti alle bands italiane vengono regolarmente "gonfiati". Ha ragione? Io dico di no ma ovviamente lui la pensa in modo diverso. io non mi soffermo sul voto o sul commento, io mi soffermo sul discorso che la situazione è peggiorata sotto vari aspetti dagli anni 80' e 90', poi magari a tante persone fa comodo dire il contrario ma di certo io personalmente posso dire che avendo vissuto un periodo e trovandomi a che fare con un altro il paragone non regge. la gente che non ha vissuto il metal e la musica in generale negli anni passati probabilmente a causa dell'età, come cazzaccio fa a dire che questa di oggi come dimensione è migliore o anche "impossibile da cambiare"? Allora, i paragoni con l'estero non si possono fare, la situazione sta bene come sta e quindi? Oh e non è che sono paranoico o psicopatico io, questi commenti sono in calce ad un'intervista che mi pare abbia contenuti molto chiari. Qui su metallized escono articoli sui grandi della musica classica che innegabilmente continuano ad avere valore e peso sulla musica che oggi ascoltiamo. e va bene. a parte qualche povero farabutto che interviene per scrivere qualche cazzata mi pare siamo tutti d'accordo. come mai invece per quanto riguarda i decenni scorsi che mondialmente sono visti come apice estremo di qualità c'è questa sorta di avversione? I "nostalgici" "gli ottusi" "gli obsoleti" e così via. Io la butto la, senza offesa, ma nessuno dei "non nostalgici" si è mai fatto un piccolo esame di coscienza?
waste of air
Martedì 18 Giugno 2013, 23.15.45
46
Guarda..dalla mia esperienza chi non conosce il metal vede il metallaro come un capellone satanista perennemente ubriaco ecc.. ecc.. ecc.. Cioè, non è così! Il fatto è che siamo noi dall'interno a voler dare questa immagine, o per lo meno a non volerla cambiare; mettici poi anche la frenesia della società odierna e il consumo fugace di tutto e la frittata è fatta. Credo però che valga per tutti i generi un discorso di questo tipo. La musica in generale non è più una cosa seria, tranne per chi si approccia a uno strumento o qualche caso fortuito. Triste da dire..
Er Trucido
Martedì 18 Giugno 2013, 23.10.32
45
Intervengo anche io dato che alla fine ho seguito la discussione essendo l'autore del pezzo (anche se siamo andati un po' ot). Il metal ha tanto bagaglio a cui attingere e penso che sia un po' impossibile per nessun amante delle vecchie o delle nuove sonorità trovare qualcosa di buono ieri o oggi (Gian ti ricordi quando ti ho passato i Coroner?). Certamente i nomi grossi in generale attirano sempre, sia quando fanno grandi dischi che quando toppano, però da un certo punto di vista (e qui Undercover mi darà ragione) non possiamo fermarci solo a quelli, per quanto possano essere parte della nostra storia personale. Samba parla di "fratellanza" ma purtroppo è sempre stato un concetto molto più astratto che concreto, così come la "scena" italiana è sempre stata provinciale, tutto questo per una serie di motivi, geografici, culturali ed altro. Come uscirne? Un po' è scritto nell'intervista: i gruppi devono suonare, fare gavetta, sbattere la faccia contro i propri limiti e cercare di superarli. il pubblico deve provare a dargli una possibilità di crescita, criticare in maniera costruttiva e far circolare i nomi in caso. Internet è un grande passaparola, bisogna sfruttarlo per questo.
Undercover
Martedì 18 Giugno 2013, 22.58.32
44
Ma infatti ti ho paralto degli Stone Sour quanto gli Slayer, è difficile che a un ragazzo come primo ascolto capitino che ne so, i Leprous o i The Faceless, arriva lì perché invogliato dall'amico o dagli ascolti del padre e quindi poi s'inizia a muovere di conseguenza, ma tieni conto che nell' 80% dei casi è una moda passeggera e che quindi non c'è il minimo interesse nel comprendere, o quanto meno cercare di farlo, il perché una band suoni così e un'altra no e questo dipende anche dalla facilità con cui si può reperire il materiale e qui si potrebbe attaccare la tiritera da nostalgico su quanto si stava meglio quando si stava peggio, in un certo senso è un discorso simile a un fottuto Ouroboro... non si esce vivi.
Sambalzalzal
Martedì 18 Giugno 2013, 22.55.56
43
Waste of air@ se mi mettessi in quei panni e mi mettessi a fare certi tipi di ragionamento allora non dovrei ascoltare più metal x come la vedo io.
waste of air
Martedì 18 Giugno 2013, 22.54.35
42
@undercover: ma certo, è un mio pensiero, non un dato di fatto. però non puoi negare che se una persona si approccia al metal si tenta di tutto per farcelo entrare coi soliti noti, e o quelli o cicca! Cioè, non sarai mai invogliato alla ricerca se del metal conoscerai sempre e comunque uno stereotipo di un modello sociale obsoleto. Oggi non funziona più, per fortuna, e se continuiamo a barricarci in ciò che è stato siamo destinati a scomparire.
Undercover
Martedì 18 Giugno 2013, 22.43.00
41
@Gianlu però permettimi, per un disco dei Sabbath che per te è sufficiente, non mettiamo adesso dati oggettivi dove non ci sono, è una tua considerazione, come quella sui Megadeth che anche me fanno cagare, ma come potrai leggere a qualcuno sono anche piaciuti e ovvio che poi non si possano commentare tutti i dischi che escono fuori di anno in anno, io stesso che sono fra i più attivi sono indietro da sempre e non recupererò mai tanti di quelli che non ho potuto o ho avuto modo di ascoltare anni Ottanta o meno che siano. Non è questione solo dell'essere nostalgici o meno, uno può iniziare ad ascoltare Metal con gli Stone Sour o con gli Slayer, ma se non ha un minimo di voglia nel ricercare e comprendere perché un mondo fatto di musica così diversa e culturalmente vario si sia evoluto/involuto in un certo modo non dipende certo dall'età anagrafica, bensì dalla presunzione spesso d'avere a portata di mano le chiavi della verità grazie a internet, problema riscontrabile soprattutto nella categoria "pischelli allo sbaraglio".
waste of air
Martedì 18 Giugno 2013, 22.14.15
40
Per me il post 36 di Third Eye dice tutto. @sambalzalzal: capisco le tue motivazioni, ci mancherebbe. Però mettiamoci nei panni di uno che non ha vissuto gli anni 80 e non gliene frega una beneamata minchia ok? Il suo approccio al metal com'è? Nella maggior parte dei casi gli vengono imposte cose che al giorno d'oggi hanno senso solo nel cuore dei nostalgici, e se non gli piacciono vaffanculo. 700 commenti per una schifezza dei megadeth, altri 1500 per un disco sufficiente de Sabbath, UNDICI per un disco della madonna degli Sprititual Beggars: abbiamo ciò che ci meritiamo. Punto.
Sambalzalzal
Martedì 18 Giugno 2013, 21.15.59
39
Third Eye@ è proprio questo il punto. In passato la gente era accomunata da idee che furono incarnate in una corrente musicale. Oggi il tutto si è limitato al passatempo. Prima si parlava di "fratellanza metal". Oggi non più. La gente è felice davanti al computer a scaricare e quando (se) arriva al concerto neanche riesce più ad avere una partecipazione che sia degna di nome perché deve riprendere col telefonino o fare le foto da poi mettere su facebook o myspace. Lo stavo scrivendo poco fa nel forum. La colpa non è degli organizzatori. la colpa non è del pubblico perché come tu dici la gente non si fa prendere in giro. Io ho i miei dubbi al riguardo. Come hanno preso ad andare di moda i capelli da handicappato alla "emo" così hanno preso ad andare di moda alcune bands o modi di intendere la musica. Posso anche dirti che personalmente trovo oggi più persone giovani disposte a tutto pur di andare a vedere gli Iron Maiden perché non li hanno mai visti che gente della mia età (40) che li hanno visti negli anni in ogni salsa e che ora semplicemente ne hanno le palle piene. Posso continuare dicendo che in passato chi era "metallaro" lo era a tempo pieno e non aveva paura di mandare affanculo. Oggi si ascolta metal a livello "hobbistico". tanta gente tiene i capelli corti e veste con la camicetta perché se no i genitori lo bastonano e non gli danno i soldi per l'abbonamento internet. Potrai dirmi che non per tutti funziona così ma non puoi negare che è una bella fetta. La soluzione è quella che hai scelto tu, quella che ho scelto io e tanti altri, quella della dimensione underground che di sicuro è più economica e più genuina di quella "ufficiale". Io penso si possano cambiare le cose con il passaparola, con l'esempio. Se l'esempio non è preso da gente che la pensa come te o come me stai sicuro che saranno le situazioni a portare la gente a fare determinate scelte. quando la gente ne avrà abbastanza di andare a pagare 100 euro per un concerto gestito male e suonato anche peggio per mancanza di professionalità di chi organizza (sonisphere). quando ne avrà abbastanza di cambi ingiustificabili ed assurdi di locazione, allora vedrai che anche i più ritardati due conti inizieranno a farseli. Io ovvio continuo a fare la mia vita ed a seguire la musica a modo mio ma mi da profondamente fastidio vedere che è bastato veramente poco per mettere ai minimi termini un movimento che in principio aveva tante cose belle da dire. Spero che i più giovani riescano a sentire da "questo orecchio" come si suol dire. Non oggi, non domani, ma vedrai che prima o poi la sveglia arriverà.
Third Eye
Martedì 18 Giugno 2013, 16.36.08
38
@ Sambalzalzal: riguardo alla tua domanda finale posso dire che non ho una ricetta che sia pratica da seguire per il semplice motivo che non credo nelle soluzioni facili, sono una persona realista (conscio delle enormi difficoltà che ci sono) e vivo il metal a modo mio; il punto è che, come ho già dettto in un altro intervento, ciascuno di noi ha diverse esigenze, aspettative, visioni, per cui non mi aspetto minimamente che il mio approccio possa essere condiviso da altri ascoltatori per il semplice motivo che parliamo lingue diverse (ne ho parlato anche nel commento n. 24). Tu ritieni che nel nostro paese non si dia troppa importanza ai grandi nomi della scena? Bene, io la penso diversamente e aggiungo: non si tratta solo di gruppi che fanno sempre il pienone ai concerti ma di gente attorno alla quale si è venuta a creare negli anni un’attenzione spasmodica che nel nostro paese guarda caso non accenna a diminuire e raggiunge anzi livelli patologici, se è vero come è vero che si discute continuamente non solo delle loro vicende musicali ma anche e soprattutto di questioni o fatti marginali che a mio avviso sono riconducibili al gossip (dissidi interni, scaramucce tra colleghi, la sostituzione di un musicista con un altro, ecc.). Tu punti il dito contro l’organizzazione di taluni eventi, io mi soffermo maggiormente sul lato concettuale e artistico. Per cui se il sistema economico su cui si reggono alcune manifestazioni è criticabile, per me lo sono ancora di più le scelte artistiche che reputo datate, omogenee e incapaci di fotografare la realtà musicale del momento. Poi, un’altra cosa che non riesco a capire e che ci differenzia quindi, è questa tendenza ad addossare le responsabilità su elementi esterni alla comunità metal e l’incapacità di fare dunque una seria autocritica; citi, per esempio, la “mentalità” degli anni ’80 come modello positivo da cui partire, dando quasi per scontato che a fare i danni maggiori siano soltanto le nuove generazioni, quando in realtà agli ascoltatori facenti parte della cosidetta vecchia guardia si possono imputare parecchi comportamenti negativi: il tenere in vita la tiritera sui big del passato, il partecipare a manifestazioni discutibili perché attratti dal grande nome, il disinteresse verso nuove realtà (o stili) musicali, ecc. Riguardo, invece, agli “esperti di marketing” che influenzerebbero le scelte del pubblico dico che ognuno è responsabile delle sue azioni, il fatto che le strategie di mercato siano invadenti e sofisticate non significa che gli ascoltatori siano semplici vittime e dunque esenti da colpe, esiste sempre la possibilità di scegliere, un’alternativa a ciò che intendono propinarci, se scegliamo il peggio, cazzi nostri, vuol dire che ce lo meritiamo! Per concludere dico che a me la situazione così com’è non piace però non penso si possa fare molto; in passato ho spesso auspicato un risveglio di tipo culturale, un recupero del concetto di arte, però, mi rendo conto che si tratta di pensieri utopistici che non interessano a nessuno, le dinamiche che caratterizzano il metal sono simili a quelle di altri generi commerciali e quindi ne dobbiamo pagare le conseguenze. Dal canto mio sono concentrato più che altro sulle realtà musicali più nascoste (sull’underground), per cui dei vari Sonipshere, Big Four, MegaDave, Madman e via discorrendo, non me ne frega un cazzo…
Sambalzalzal
Martedì 18 Giugno 2013, 11.47.31
37
Su questo Third Eye@ non sono d'accordo. Io ti parlo di una scena come quella di Roma che fino a qualche anno fa supportava in maniera totalitaria il discorso underground. Ti posso nominare una cinquantina di bands diverse per genere che avevano un seguito invidiabile e che ogni volta che suonavano (Roma e limitrofe) facevano il pienone. Rosae Crucis su tutti, oggi sono presi anche per il culo perché "ridicoli"... vabè. Era pieno di locali, anche minuscoli, ma la gente se ne fregava ed era sempre presente. Quando ci si riuniva la domenica in un noto locale si faceva a gara a chi era riuscito a trovare una band nuova e così via. tutto ciò succedeva nonostante i grandi nomi fossero cmq un punto di riferimento per tutti. Poi c'è stato il cambio gestionale a livello di locali... i prezzi si sono alzati e le nuove gestioni (portate avanti da persone che non erano "metallare" o che cmq non avevano intreresse per un certo tipo di musica ma che avevano abbastanza soldi da rilevare quei posti) hanno puntato sul discorso bands cover perché a detta loro "richiamavano" più persone. Si è finiti così per imporre un trend. questo è uno degli esempi. mi sembra anche persone in altre regioni e città d'Italia qui su Metallized abbiano avuto esperienze simili in questo senso. Primi tra tutti gli amici siciliani che all'epoca vantavano una scena paragonabile veramente a quella di tampa o di los angeles andata negli anni a puttane a causa delle nuove gestioni. Io penso che ci sia margine di recupero ma la gente dovrebbe proprio guardare alle nazioni che anche essendo più sfortunate da un punto di vista economico sono riuscite a mantenere una linea. E' vero che all'est c'è forte militanza nell'underground ma è anche vero che sempre all'est cmq i nomi più grandi riescono a mettere su degli spettacoli della madonna. Se fosse come dici tu, e cioè che in Italia si da spazio ed importanza solo ai grandi nomi, nessuno dovrebbe lamentarsi della situazione live dei "Bigs" ma mi sembra che anche li rispetto a qualche anno fa si siano fatti passi INDIETRO da giganti. magari la gente fosse rimasta sotto questo punto di vista negli 80' a livello di mentalità! tante zozzerie non succederebbero, perlomeno non in maniera così scoperta e seriale. Anche in passato c'erano organizzazioni farlocche, ma duravano poco. Tu dici che la colpa non è dell'organizzatore e come ti ripeto è anche vero... però è anche vero che dietro a tante organizzazioni ci sono veri esperti di marketing che sanno come "inculcare" certi punti di vista. Mi pare che le pubblicità delle marche più note siano un esempio parecchio calzante... ovvio che hanno trovato terreno fertile in un pubblico (quello delle nuove generazioni) che per formazione culturale è più "prono" a farsi raggirare. Però continuo a chiederti, tu che cosa proponi di "diverso"? Devi perdonarmi, sicuramente sono io che sto sul "chi vive" di questi tempi ma mi sembra che i tuoi interventi che partono da una base anche positiva di dialogo poi via via diventino critiche un po' disfattiste sul come la vedono gli altri. Dal tuo intervento onestamente non capisco se tu voglia dire che a te la situazione sta bene così o se secondo te non si può fare nulla per cambiarla.
Third Eye
Martedì 18 Giugno 2013, 11.21.54
36
@ Sambalzalzal: sul discorso dell’est Europa in qualche modo ti sei già risposto da solo, lì la scena estrema è una realtà, supportare bands che suonano black o death metal è una cosa naturale, fisiologica, qui ancora siamo rimasti a quanto erano belli gli anni ’80 con tutto quello che ne consegue in termini di gusti e tendenze; se nei nostri festivals ci sono sempre i soliti noti è perché il pubblico vuole quelli, non è che ce la possiamo prendere con questo o quell’altro organizzatore, i bills sono creati tenendo conto di quelle che sono le esigenze e le aspettative del pubblico… I cattivi servizi o i prezzi stellari sono solo la punta dell’iceberg, anche se si riuscissero a risolvere tali problemi la situazione da un punto di vista prettamente artistico rimarrebbe immutata; ogni anno ti propongono gli Iron Maiden come headliner e la gente gode, è soddisfatta, quindi di che stiamo parlando? Se in Italia si riuscisse ad organizzare un festiavl simile al Brutal Assault quanto metallari credi che vi parteciperebbero?? Dunque è inutile fare paragoni con i paesi del’est, il movimento che gravita attorno al metal in Italia ha una natura che è prettamente conservatrice, amiamo trastullarci con i generi tradizionali e mal sopportiamo tutto il resto…
Sambalzalzal
Lunedì 17 Giugno 2013, 18.36.03
35
Arraya@ dicevamo "dimensioni parallele"......
Arrraya
Lunedì 17 Giugno 2013, 18.26.52
34
Il biglietto del MoR di reggio Emilia costava 35000 lire , e voi direte che sono passati vent'anni anni. Ok, sono passati vent'anni , infatti gli stipendi si sono pure abbassati.
Sambalzalzal
Lunedì 17 Giugno 2013, 17.42.31
33
Third Eye@Però non mi hai risposto al discorso dell'est europa. quelli possono vivere la musica al modo che fanno e gli italiani no? Allora, per quello che mi riguarda ho continuato negli anni, dagli 80' fino ad ora sempre lo stesso approccio, preferendo da una decina d'anni la scena underground che è molto meno inflazionata e genuina di quella ufficiale e blasonata. La stessa cosa penso possa dirsi per la maggior parte delle persone della mia età, quelli che conosco nella vita di tutti i giorni e tutti i ragazzi qui sul sito con cui oramai posso dire di andare pienamente d'accordo. La differenza la trovo con i ragazzi più giovani che rifiutano a priori di assumersi le proprie responsabilità perché "loro sanno". anzi ti dirò, a me personalmente poche volte mi è capitato di dire a qualcuno "saputello", invece anche qua sul sito mi pare un cavallo da battaglia bello rodato. Dall'alto grattacielo dei 20 anni quindi c'è gente che sa tutto di tutto e non abbisogna di consigli su come affrontare alcune situazioni.ed in questo appunto devo darti ragione: la colpa non è di chi se ne è approfittato, la colpa è di tutti quelli che negli ultimi anni hanno calato i pantaloni perché abituati a percepire il compromesso e la lusinga insulsa come normali. Per farla proprio spiccia: se 20 anni fa avessero messo un concerto dei Maiden a 240.000 lire, la gente con il cazzo che ci sarebbe andata. Quindi è ovvio che anche sotto quel punto di vista c'è stato un abbrutimento proprio a livello di mancanza di percezione di valore dei soldi. Adesso vedrai che arriverà il solito fra cazzo da velletri che dirà che non è vero. Io te le ho indicate le cose che secondo me hanno portato la situazione ad essere una merda ed ho anche teorizzato ciò che bisognerebbe fare per riportarle su lidi migliori, tu che proporresti?
Third Eye
Lunedì 17 Giugno 2013, 17.06.20
32
@ Sambalzalzal: tralasciando il discorso inerente il passato da cui emerge un evidente differenza di vedute devo, però, ammettere che anche le altre tesi non mi convincono; cioè, mi pare che si cerchi quasi di trovare dei capri espiatori, ovvero di addossare le responsabilità di ciò che sta accadendo su alcuni soggetti ben individuabili evitando, però, di fare delle autocritiche. Ho seguito altre discussioni ed ho letto spesso i riferimenti che vengono fatti alla politica (assente o irresponsabile), agli addetti ai lavori (interessati unicamente al gudagno), alla cultura odierna, ecc. senza che si parli mai però di eventuali colpe del pubblico; possibile che gli ascoltatori non abbiano responsabilità in tutto questo contesto moderno ormai deturpato? A me pare che le sorti del metal in questo paese non dipendano certo dalla riuscita o meno di un concerto o di un festival, ho l’impressione dunque che si voglia caricare di troppi significati certi accadimenti! Se il genere come dici tu è stato “annacquato” è solo colpa “delle bande organizzate di persone che con il metal non hanno nulla a che fare” ? Io credo di no, nella maniera più assoluta.
Arrraya
Lunedì 17 Giugno 2013, 16.55.25
31
Third Eye@ ribadisco che un conto è essere nostalgici, un altro conto è quello di recuperare dal passato solo le cose migliori ed eliminare dal presente le cagate. Il nostalgico ascolta sempre e solo quelle dieci band del passato e sinceramente non sono cosi, dal momento che vado sempre alla ricerca di cose nuove. Nel metal io ci trovavo sempre delle cose nuove ed esaltanti, fuori dal coro della musica tradizionale, o pop in senso lato, ora (nella maggior parte dei casi) non è cosi. D'accordo con Samba@ e Andy71@ Vichingo@
deedeesonic
Lunedì 17 Giugno 2013, 16.41.07
30
Sonisphere, fetival fantoccio?????
Sambalzalzal
Lunedì 17 Giugno 2013, 16.04.17
29
Third Eye@ io considero il passato una fonte di ispirazione da cui poter attingere modi più genuini di vivere ed ascoltare la musica, altri lo vedono come un non vivere appieno ciò che di buono c'è in giro oggi. Io non ho mai negato che ci siano realtà interessanti oggi ma obbiettivamente (perché una parte di quel passato che oggi è considerato "leggenda" io l'ho vissuta) il paragone non regge proprio. Il presupposto da cui partire è che una o più bande organizzate di persone che con il metal non hanno nulla a che fare hanno lucrato sul genere appiattendolo e rendendolo annacquato (mi pare lo si dica anche sopra nell'intervista), hanno dato alle nuove generazioni una visione totalmente distorta di quello che era alle origini che non è certo "migliore" o più evoluta. Una volta che le persone capiscono questa cosa non sarà poi così difficile organizzarsi in maniera diversa. Gli episodi a cui mi riferisco sono i concerti annullati, sono i festivals accroccati alla meglio. insomma, non ci siamo proprio. Posso dire tranquillamente che partendo dal concerto Iron Maiden/Kiss nel parco di Castel Sant Angelo a Roma nel 1980, passando per i Monsters Of Rock per arrivare alla fine al Gods Of Metal del 1997, indi da li in poi il decadimento più totale, la situazione non è di certo migliorata e questo può essere opinabile per molti, per me assolutamente no. Insomma, la gente ha più risorse, la qualità tecnologica è aumentata così come la cultura musicale ma gli eventi vanno male? Stessa cosa a livello di proposte musicali. Oh, consideriamo anche che se guardiamo all'est Europa dove hanno concerti e festival che noi personalmente ci sognamo, hanno un approccio TOTALMENTE underground ed è quello che li ha fondamentalmente salvati in campo metal avendo praticamente risorse economiche pari allo 0. Io ho lasciato perdere i canali "ufficiali" di musica un bel po' di tempo fa, stessa cosa per un sacco di locali gestiti da inculini la cui unica arte è vampirizzare la gente (bands e pubblico). La maggior parte di miei coetanei (35/40 anni) hanno seguito le stesse scelte. Anche le bands straniere ora prima di scendere in Italia ci pensano 20 volte perché spesso e volentieri si trovano alle prese con situazioni che sono al limite del ridicolo. Ma insomma, la gente ce la fa o no a capire che così non si va avanti? La situazione non migliorerà continuando a foraggiare gli stessi che l'hanno mandata a picco, se capisci quello che voglio dire...
Third Eye
Lunedì 17 Giugno 2013, 14.41.28
28
@ Sambalzalzal: non sono d’accordo, “ripartire da zero” è speranza utopistica, non si può ricorrere ad un reset generale, esistono i cambiamenti, le trasformazioni ma non gli stravolgimenti totali… Pensi davvero che si possa riparire da zero con tutti i problemi e le contraddizioni che affliggono il genere metal? E a partire da quali presuppposti? La questione a cui facevo riferimento ieri, ovvero l’eterogenità di soluzioni, non è un fattore da trascurare o di poco conto… se io ritengo che esistano alcuni problemi che però non sono considerati tali da altri ascoltatori è ovvio che ci muoviamo su percorsi diversi, se (tanto per capirci) l’effetto nostalgia a cui fate spesso riferimento tu ed Arraya a me non mi tocca è chiaro che continueremo a muoverci su binari paralleli! Riguardo, poi, al non “accettare più compromessi”, dico che è una cosa giusta, auspicabile, però, la volontà di scegliere le vie più brevi c’è sempre stata… Infine, sui fatti che dovrebbero far aprire gli occhi a parecchie persone, se ti riferisci ad alcune manifestazioni o concerti recenti, penso che tu sia troppo ottimista, per quanto mi riguarda sono situazioni che non cambieranno di una virgola il modo in cui la gente vive il metal e si rapporta con gli artisti.
Andy '71 vecchio
Lunedì 17 Giugno 2013, 8.03.24
27
Come sempre Samba,concordo in pieno con la tua conclusione!
Sambalzalzal
Lunedì 17 Giugno 2013, 7.30.10
26
Third Eye@ si, ti spieghi benissimo ed alla fine è anche la mia stessa conclusione. Si dovrebbe trovare tutti un punto comune di ragione e proseguire da quello. Io come ripeto penso che la "salvezza" della scena possa risiedere nel discorso di ripartire da 0, quindi dalla dimensione puramente underground. Non accettare più compromessi, fare/suonare come uno vuole senza stare a farsi tante menate sul "così non divento famoso". tanto cmq oggi suonano e realizzano tutti dischi ma nessuno diventa veramente famoso, ovviamente. Credo che sotto un po' tutti i punti di vista ci si dovrebbe ridimensionare un po' tutti ma so che non è assolutamente facile. Certo è che ultimamente stanno succedendo dei fatti che molto probabilmente stanno facendo aprire gli occhi a parecchie persone
Arrraya
Domenica 16 Giugno 2013, 22.04.57
25
Third eye, sono assolutamente d'accordo con te, ma avevo citato la nostalgia in base all' articolo apparso sul sito di qualche settimana fa,
Third Eye
Domenica 16 Giugno 2013, 20.38.11
24
@ Sambalzalzal (n. 14): alla tua ultima domanda (come cambiare le cose?) è difficile rispondere, penso però che il problema principale risieda nel fatto che ognuno di noi pensa probabilmente ad una soluzione diversa, non credo infatti che la mia visione delle cose sia uguale alla tua o a quella di un altro, siamo consapevoli del fatto che così le cose non vanno, però magari puntiamo a seguire percorsi diversi… non so se mi spiego.
Third Eye
Domenica 16 Giugno 2013, 20.37.49
23
@ Arraya (n. 17): quando la nostalgia assume alcuni tratti, che qui non è il caso di citare, è negativa e io ho sempre criticato un approccio musicale di quel tipo ma qui non si tratta di essere nostalgici, vi è semplicemente la necessità di non farsi risucchiare da un vortice modernista che tende ad uniformare ogni cosa e a creare prodotti musicali dal suono intercambiabile.
Third Eye
Domenica 16 Giugno 2013, 20.37.24
22
Come ho già avuto modo di dire altrove (in un’altra discussione) secondo me è necessario che ci sia da parte delle persone una maggiore consapevolezza delle proprie azioni e ciò riguarda sia i musicisti che gli ascoltatori: i primi dovrebbero cercare di essere più fantasiosi e soprattutto indipendenti lasciando dunque da parte le tendenze e gli stilemi del momento, dai secondi mi aspetterei, invece, un maggior senso critico e la capacità di penalizzare (o boicottare) i prodotti più smaccatamente moderni.
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 14.11.56
21
Vichingo@ dici bene! tanta gente si scorda che per un'icona della musica e della chitarra come Jimy Hendrix non era inusuale salire sul palco scordato oppure darsi all'improvvisazione più sfrenata. Mo allora pure quello non sapeva suonare?!?!?!? beh la cosa dei Bathory purtroppo è stata detta anche su hammerheart se non sbaglio? addirittura la persona si domandava "come fosse possibile" che quell'album fosse ritenuto un capolavoro. La domanda probabilmente sarebbe dovuta essere "perché mi metto a giudicare quando non ho capito un cazzo?"
il vichingo
Domenica 16 Giugno 2013, 14.08.44
20
Ah, dimenticavo di quotare quello che ha scritto Samba nelle ultime due righe del post 18.
il vichingo
Domenica 16 Giugno 2013, 14.00.00
19
Pensate che mi è capitato di leggere -tempo fà- un commento di un tizio il quale asseriva che "Under the sign of the Black Mark" è inascoltabile a causa della registrazione pressapochista, dei suoni acerbi e bestemmie simili. Se adesso le produzioni non sono tirate a lucido nel perfetto stile "Plastic power" allora la gente passa oltre. D'altro canto, ora che mi viene in mente, nell'ultima notizia dove si riportava il video dei Metallica che suonavano Kill em all per intero erano saltate fuori persone che avevano cominciato a dire: "cazzo, Hetfield non ha suonato una nota", "qualcuno si è accorto che Ulrich non ha colpito il piatto con il giusto accento al minuto xx" e cose di questo genere, secondo me il problema alla radice è sempre lo stesso da voi citato, in questo mondo di PLASTICA anche la musica ormai è diventata tale, non viene più da dentro... a mio parere .
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 11.56.51
18
Penso sia proprio l'ultimo rimasto, Arraya@ magari riescono a convincere un ragazzetto che oggi ha 18/20 anni che le cose vanno "meglio" con i canoni che hanno imposto loro ma chi ha vissuto le cose anni fa non lo fregano. Voglio dire... il rock ed il metal che da sempre sono nati come generi "rivoluzionari" hanno finito per essere omologati ed imbrigliati in maglie di mercato che parlano molto chiaro. La gente questo non lo percepisce?Sono piacevolmente stupito che cmq anche tra i più giovani stia crescendo la voglia ed il bisogno di andare alla riscoperta di un approccio alla musica ed alla vita più genuino, in questo senso c'è da sperare bene ma ancora c'è tanta strada da fare e tante legnate sulla gobba da prendere. Qua tra concerti annullati senza apparente motivo e persone che gridano al miracolo per festivals fantoccio come quello del Sonisphere c'è da mettersi l'armatura!
Arrraya
Domenica 16 Giugno 2013, 11.40.49
17
Samba@ la trappola piu grossa è quella di essere definiti nostalgici quando in realtà è proprio il contrario. Ribellarsi a questa omologazione è uno degli ultimi atti rivoluzionari rimasti.
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 11.37.52
16
Trucido@ questo senza meno e si mi sembra che lui sia definitivamente uscito di scena (oddio penso di soldi ne abbia dopo quello che ha fatto per 4/5 vite). Il problema è che secondo me quella cosa di un certo suono "Death" quindi relativo solo ad un certo stile oggi in certe labels ha preso una tendenza generale, quindi senti la stessa chitarra così in un gruppo thrash e così magari in uno power e brutal. Io ripenso per esempio ai Running Wild dei bei vecchi tempi... quelle chitarre la le avevano solo loro. Il buon Rolf ci aveva perso tempo per trovare una propria "dimensione" ed originalità e ci era riuscito. oggi, vabè, a parte che la gavetta una band la salta a piedi pari e si ritrova in studio senza personalità con gli amplificatori già settati. Se prova a toccarli, bacchettata sulla mano "non sai quello che fai" e avanti così. Ecco, tutto ciò per un artista che sia inteso come artista vero mi sembra molto degradante...
Er Trucido
Domenica 16 Giugno 2013, 11.25.21
15
@Samba: guarda secondo me la cosa è anche un po' ciclica. All'epoca dell'esplosione del death tutti volevano i suoni stile Morrisound/Burns, magari con budget non proprio stellari e Burns si arrangiava come poteva, d'altra parte per lui era un lavoro. Alla fine c'erano tanti di quei gruppi con i suoni Death/Massacre eccetera che il suo modo di fare era diventato inflazionato e gli era rimasta appiccicata la nomea di produttore esclusivamente death, per cui una volta terminata la fase d'oro rimase tagliato fuori e smise quasi completamente (infatti se non sbaglio non produce più praticamente).
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 11.25.08
14
La stessa cosa possiamo dirla sul cibo... sui libri... sui vestiti... non a caso qualcuno ha definito questa l'epoca del fast living (e magari fosse il vivere veloce alla biker!) tutti vogliono consumare veloce per poter immediatamente consumare ancora. C'è il culto dell'apparire e sentire sempre e comunque "puliti" e patinati. Guarda qua Arraya@ c'è gente che a forza di usare i-phone e facebook sta perdendo anche la parola! Quando una persona non è motivata a risolvere certe problematiche perché qualcuno lo fa a posto suo, in quel momento smette di crescere. Se io voglio ad ogni costo suonare ma non sono capace, oggi avendo soldi in tasca risolvo facilmente la cosa. in passato uno studiava, ascoltava, faceva pratica con lo strumento. insomma, qua ricominciamo il discorso sulla "nostalgia" ... la qualità (anche questa è opinabile poi) non si è abbassata ma si è appiattita. la domanda è: come cambiare le cose?
Arrraya
Domenica 16 Giugno 2013, 11.15.37
13
é dal mondiale di Francia 98 che guardando le immagini non riesco a capire che cazzo di anno è. Proprio l'altra sera stavo guardando una bastonata assurda di Josimar da fuori area e ho subito capito che erano i mondiali messicani del 1986...cosi è la musica come le immagini. la tecnologia ci porta ad avere piu pixel eo piu nitidezza audio, ma appiattisce il senso del tempo o le qualità di un musicista.
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 11.07.25
12
Arraya@ come al solito siamo d'accordo!
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 11.06.47
11
Trucido@ si si, avevo capito ed anzi ti ringrazio! Sono d'accordo con te e con i Nerve. la tecnologia è sicuramente un grande aiuto, è innegabile, ciò che mi da parecchia tristezza non è neanche che venga usata per coprire lacune, perché appunto poi le capacità reali della band in questione prima o poi, in un modo o nell'altro, vengono fuori ma il fatto che tanti gruppi che in teoria potrebbero uscire fuori dal calderone del piattume imperante siano condannati a rimanerci perché "devono" rispettare degli standards. Se è vero che da parte delle labels ci sia interesse a rendere le proprie formazioni competitive è cmq anche vero che quando TUTTI hanno gli stessi suoni allora la competizione diventa inutile. Cambia il nome ed i testi ma sembra di sentire all'infinito sempre la stessa band. Per questo motivo (ed altri) odio una casa discografica come la Nuclear Blast. Ne hanno segati pochi di gruppi! Per fare belle canzoni non serve strumentazione da nababbi miliardari, serve cuore e pratica. Che poi il danno più grande come dicevano nell'intervista lo hanno fatto alle nuove generazioni che sono e stanno venendo su con l'orecchio totalmente traviato da certe sonorità... gente cresciuta a pane e Dimmu Borgir ultimo periodo con il cazzo che si avvicinerebbe mai ad un combo che suona "underground", direbbe che suona "amatoriale". Ma vabè, ce ne sarebbero di cose da dire... spero questa intervista sia fonte di dibattito in questo senso!
Arrraya
Domenica 16 Giugno 2013, 11.04.04
10
Er Trucido@ concordo: la tecnologia è sempre stat a un aiuto, però in mani sagge. Ci sono enormi potenzialità ma poi ci s'imbatte in album identici come dinamica. Sembra di ascoltare la stessa band, gli stessi suono, e questo è un peccato. Lo spirito competitivo si misura in decibel al giorno d' oggi e se ci pensiamo si finalizza tutto per ascoltarlo quasi sempre dentro gli auricolari. Questa cosa qua non riguarda solo la musica ma...faccio un esempio terra terra, ma proprio semplice: se seguite il calcio e i mondiali o europei in TV (lo dico ai piu grandicelli) riuscite a distinguere dalle immagini il mondiale di Francia 98 da quello Giapponese 2002 rispetto a quelli del 2006 e 2010?? No vero? e se vi capita di vedere un filmato dei mondiali argentini del 78, 82 sapete distinguerli?? ecco, scusate l'esempio che ai piu sembrerà strano, ma vediamo se riusciamo a coglierne il significato.
Er Trucido
Domenica 16 Giugno 2013, 10.46.35
9
@Samba: era l'intervista di cui ti parlavo alcune settimane fa (non so se ti ricordi). Comunque io penso che la tecnologia sia un grande aiuto, che però va usata nella maniera giusta e soprattutto (come viene detto dai ragazzi) deve essere al servizio delle idee, non usata per coprire lacune.
Sambalzalzal
Domenica 16 Giugno 2013, 10.38.06
8
brainfucker@ per curiosità ti ricordi quale marca era? te lo chiedo perché Sneap ha la propria linea di ampli se non ricordo male o fa da endorsement man cmq ad una. veramente patetica sta cosa... poi si parla di fare musica in maniera professionale.... mah. ma in generale tutto questo discorso dei "suoni" imposti fa riflettere. Non conosco bene la band e vedrò di rimediare ma l'intervista si presta a parecchi spunti di discussione. Dalla dimensione studio a quella live. Per fortuna che non sono il solo a vedere realmente quanto siano messe male le cose a Roma, per esempio. Bisogna ad ogni costo cercare canali alternativi a quelli oggi ufficiali e cambiare mentalità, altrimenti non se ne esce.
Andy '71 vecchio
Domenica 16 Giugno 2013, 10.14.45
7
Sarò un vecchio rocker,ma tutta la vita presa diretta!Se hai le palle,lì non ci son cazzi,se sbagli sei fuori!E poi viva i suoni dry,senza troppe cazzate,un ampli giusto e una chitarra,bastano e avanzano!E per la drums,basta trigger e computer,una drums,relativi microfoni,belli caldi e picchiare duro!
brainfucker
Sabato 15 Giugno 2013, 22.26.00
6
ricordo un iontervista agli arch enemy(vabbè..) per l'uscita di doomsday qualcosa(non mi va di controllare il titolo) in cui ammott diceva che andy sneap gli "consigliò" di usare una marca di ampli invece di quella scelta dalla band..ma come cazzo si fa??
Er Trucido
Sabato 15 Giugno 2013, 18.09.18
5
@brainfucker: esatto è lo stesso punto di vista che viene fuori nell'intervista. Non sarebbe male che gli stessi produttori cercassero di differenziare i loro prodotti, ma d'altra parte loro in teoria ricevono il mandato per il lavoro, quindi anche chi commissiona il disco dovrebbe avere la personalità di voler fare qualcosa di diverso.
brainfucker
Sabato 15 Giugno 2013, 17.59.19
4
cmq se posso dire la mia c'è un concetto sbagliato di muro sonoro. avere volumi esagerati non significa per forza avere suoni merdosamente compressi,pompati e sterili(ecco perchè ormai boicotto le uscite nuclear blast).. mi viene da pensare a in the arms of god dei corrosion of conformity uscito qualche anno fa, le chitarre sono alte,rumorose e potenti da far paura ma suonano naturalissime(pepper dichiarò che le registrarono in presa diretta)..quindi è una questione di uso sbagliato delle tecnologie di registrazione e della strumentazione(ormai tra pro tools e schede audio si possono ottenere mille distorsioni usando un computer)..ormai le nuove generazioni crescono con l'idea che la distorsione compressa e pompata sia sinonimo di potenza. beata ignoranza..
Arrraya
Mercoledì 12 Giugno 2013, 23.01.10
3
Finalmente qualcuno che si ribella contro certi suoni omologati e compressi. Ho provato ad analizzare con alcuni software la differenza tra i file di alcuni remaster e le rispettive versioni originali e i grafici parlano chiaro. A me è sembrata una guerra a chi lo ha piu duro a livello di volume (oltre a coprire alcune magagne esecutive) e questo ha distorto la percezione del vecchio ascolto Hi-Fi rispetto a quello odierno, ma ci troviamo ormai a finalizzazioni audio differenti dedicati ai vari supporti.
Er Trucido
Mercoledì 12 Giugno 2013, 20.36.53
2
Già Francesco, la questione sulla produzione assume ancora più significato se pensiamo che a dire una cosa del genere è un produttore.
Raven
Mercoledì 12 Giugno 2013, 16.26.32
1
Discorsi fatti e rifatti su queste pagine, ma sempre da ribadire per non perdere di vista ciò che è giusto. Andare a vedere le band dal vivo, specie quelle piccole, e non confondere la musica con il suono. Le produzioni massificate e plastificate sono un problema che rispecchia un momento sociale. Sta anche e soprattutto agli addetti ai lavori ed ai veri appassionati tenere vivo un certo modo di intedere la musica e la vita e non piegarsi ad una realtà fatta solo di cover band.
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