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24/04/24
KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)
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LEGENDS OF ROCK - # 27 - Gentle Giant, seconda parte
12/08/2013 (4390 letture)
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(continua da qui)
Alla fine di agosto del 1972 i Gentle Giant partirono per la prima volta in tournée in America inizialmente insieme ai Black Sabbath e poi con Eagles, Yes e ancora i Jethro Tull. Tornati in Europa tennero ancora concerti in madrepatria e fecero un tour di ben quindici date in Italia. Spettò ai nostrani Area di Demetrio Stratos aprire i loro show. Che tempi! Agli inizi del 1973 inaspettatamente Phil Shulman lascia la band per dedicarsi alla famiglia, una decisione che mise in seria difficoltà i suoi compagni. Ricorda Gary Green:
Per un momento la sua dipartita creò qualche dubbio sul nostro futuro tanto da non essere sicuri di andare ancora avanti. Dovevamo riarrangiare la gran parte dei brani e adattarci alla perdita di un’elegante voce, ma alla fine riuscimmo a risolvere questi problemi. Decidemmo di ripartire subito in quintetto e comprammo un minimoog per sostituire le parti del sax e della tromba. Kerry era ormai scomparso dalla vista, circondato dalle tastiere! Derek invece assunse il ruolo di frontman e ciascuno di noi, spontaneamente, diede qualcosa in più, per fugare definitivamente ogni dubbio.
La nuova incarnazione dei Gentle Giant affrontò un secondo tour americano con gruppi quali Focus, Humble Pie, Ten Years After, Uriah Heep, King Crimson e altri ancora. Nel settembre 1973 esce In A Glass House, un ambizioso concept sulla fragilità dell’uomo che la Columbia decise inopinatamente di non pubblicare negli Stati Uniti giudicandolo poco commerciale. Splendida The Runaway -aperta dal rumore di un vetro in frantumi, con la sei corde di Green protagonista e suggestivi intermezzi con flauti, cori e vibrafono- e particolarmente incantevole la ninna nanna progressiva An Inmates Lullaby con voci e percussioni sugli scudi. La band è in splendida forma e si imbarca nell’ennesimo tour europeo con altre quindici date in Italia. Nel 1974 comprovano di possedere ancora grande ispirazione con il pregevole concept The Power and the Glory basato sulle aberrazioni del sistema politico. All’epoca venne erroneamente associato al famigerato scandalo Watergate in cui fu coinvolto il presidente Nixon (il materiale era stato, infatti, scritto prima che scoppiasse lo scandalo). Il disco ha una veste più asciutta con pezzi meno elaborati e con uno scarso uso dei fiati e archi. Si apre, così, un nuovo corso per i Gentle Giant che non demordono visto l’eccelso livello di composizioni quali l’opener Proclamation con l’organo e la voce di Derek a prevalere e la sfarzosa So Sincere dove ad emergere tra i tanti strumenti è forse il drumming di Weathers. La perla del platter è racchiusa nei circa tre minuti di Cogs In Cogs, un complicato intreccio ritmico che pone in risalto l’incredibile perizia tecnica dei musicisti. Nella versione rimasterizzata compare il discreto singolo The Power and the Glory dal taglio esageratamente orecchiabile. Ecco cosa accadde secondo il racconto di Ray Shulman:
La nostra casa discografica ci impose di essere più commerciali e di produrre qualche singolo. Fummo praticamente obbligati ad entrare in studio e scrivemmo tre canzoni atroci. La canzone che a noi parve essere la meno peggiore delle tre venne registrata e il tape consegnato alla casa discografica. La pubblicarono come singolo, noi sbraitammo e urlammo maledicendoli, e quelli per contro lo tolsero dal mercato.
Quello fu il primo ed ultimo esperimento commerciale dei Gentle Giant. Il 1975 fu l’anno in cui il rock progressivo iniziò un lento ed inevitabile declino; la crisi, tuttavia, non sfiorò minimamente il gigante gentile! Nel mese di luglio pubblicarono, per l’etichetta Chrysalis, Free Hand che presenta sette brani mirabilmente strutturati e più accessibili rispetto al passato, ma sempre qualitativamente eccellenti. Da segnalare l’energica Time To Kill e l’avvolgente Mobile. Le vendite andarono bene (in Inghilterra raggiunse la ventiseiesima posizione in classifica) ed il successo in sede live è garantito ormai ovunque (l’Italia viene evitata a causa dei continui incidenti scatenati durante i concerti per questioni prettamente politiche). La band è una macchina oliata alla perfezione; le mode, tuttavia, passano e, complice un fisiologico calo di capacità creativa, inizia anche per loro il declino. Interview, uscito nel 1976, presenta qualche spunto valido, ma delude le aspettative. Derek Shulman affermerà amaramente:
Penso che ‘Interview’ abbia rappresentato l’inizio dello sgretolamento, penso che le forze creative cominciassero a diminuire un po’ alla volta.
Effettivamente si tratta di un lavoro poco riuscito e nel complesso glaciale; in fin dei conti, però, è il primo disco da giudicare discreto dopo sette gioielli! Riguardo la scelta del titolo e la tematica trattata, ecco per voi le parole di Gary Green:
’Interview’ non è esattamente un album a tema, ma ci piaceva l’idea di far ascoltare un’intervista, tra i brani registrati, con le solite, stomachevoli domande pubblicitarie e le nostre risposte incomprensibili, in una parodia delle centinaia di interviste inutili che sopportavamo. Invitammo quindi Phil Sutcliffe, un giornalista della rivista musicale ‘Sounds’, a prendere parte alla finzione in veste di intervistatore.
Nel 1977 escono lo splendido doppio album Playing the Fool - The Official Live, registrato in Francia, Germania e Belgio, e nel successivo mese di settembre il nuovo full length in studio The Missing Piece. Si tratta certamente di un album confortante rispetto al predecessore che ebbe, però, la sfortuna di uscire nel momento in cui l’esplosione minimalista del punk fece vacillare inevitabilmente non soltanto il progressive, ma stravolse addirittura l'intero movimento rock. Eppure pezzi come As Old as You're Young e For Nobody affascinano ancora, sebbene la struttura delle composizioni sia sempre più lineare, in perfetta sintonia ormai con i gusti dell’epoca: la scrittura contrappuntistica, fiore all’occhiello dei Gentle Giant, è ormai un lontano ricordo. La cover raffigura un puzzle privo di un unico tassello: il significato è metaforico perché il pezzo che manca è quello che sarebbe servito per arrivare alla popolarità, un obiettivo raggiunto, ad esempio, dai Genesis. Giant For A Day!, pubblicato l’11 settembre 1978, prosegue nel processo di semplificazione e lo comprova l’esiguità della strumentazione utilizzata (Gary Green - chitarra/voce, Kerry Minnear - tastiere/voce, Derek Shulman - voce, Ray Shulman - basso/voce e John Weathers – batteria/voce). Il disco viene ignorato dal pubblico che, visto il cambio direzionale intrapreso dal gruppo, contesta pure la scelta della cover con raffigurata l’immagine del gigante. Occorreva necessariamente una pausa di riflessione per ritrovare nuove energie, ma fu tutto inutile. La band torna insieme nel 1979 e negli studi californiani di Sound City in Van Nuys incide Civilian, un album destinato al mercato americano dal taglio marcatamente rock e distante anni luci dallo stile che li ha resi immortali. Dopo un ultimo tour in America i Gentle Giant mestamente si sciolgono. The Last Steps del 1996 contiene la registrazione dell’ultimo concerto della band tenutosi il 16 giugno 1980. Derek motiva così l’amara inevitabile decisione:
Erano due o tre anni che ciò che facevamo non era più al centro di tutto. Quando questo accade, devi fermarti..
A loro va riconosciuta l’onestà di non aver mai preso in considerazione l’ipotesi di una reunion. Altri gruppi per meri fini commerciali e non di certo artistici non ci hanno pensato su due volte. Siamo giunti alla fine della storia e, rivolgendomi alle nuove generazioni, dico loro: "mi auguro che possiate avvicinarvi alla musica sopraffina dei Gentle Giant, d’altronde questo è lo scopo di tutti i Legends Of Rock!" DISCOGRAFIA GENTLE GIANT
Album in studio 1970 - Gentle Giant 1971 - Acquiring the Taste 1972 - Three Friends 1972 - Octopus 1973 - In a Glass House 1974 - The Power and the Glory 1975 - Free Hand 1976 - Interview 1977 - The Missing Piece 1978 - Giant for a Day! 1980 - Civilian
Album live 1977 - Playing the Fool - The Official Live 1994 - In Concert 1996 - Out of the Woods: The BBC Sessions (ristampato nel 2000 con il titolo Totally Out of the Woods, contiene tracce aggiuntive) 1996 - The Last Steps 1998 - Out of the Fire: The BBC Concerts from 1973 & 1978 1998 - King Biscuit Flower Hour Presents 2000 - Live Rome 1974 2000 - In'terview in Concert 2001 - In a Palesport House 2002 - Artistically Cryme 2002 - Endless Life 2002 - The Missing Face 2003 - Prologue 2004 - Playing the Cleveland 2005 - Live in New York 1975 2005 - Live in Santa Monica 1975 2009 - Live in Stockholm '75
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8
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Band musicalmente geniale, qui non é sprecato il termine arte.
Per i miei gusti sono ai limiti dell'ascoltabilità, in quanto troppo complessi e spesso anche "dissonanti", ma non posso che venerarli. |
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7
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I migliori in assoluto per distacco: una cultura musicale immensa e strabordante coniugata con 'gentilezza' e personalità all'interno dei brani, tecnica incredibile dei (poli) strumentisti, qualità sempre elevatissima, anche nei loro momenti finali. Band definitiva. In ogni brano, anche di breve durata, ci sono idee che giustificano discografie di altre (anche blasonate) band. |
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6
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Grande band i Gentle Giant! L'omonimo e "Octopus" per me rimangono gli album più suggestivi della loro carriera - nonché gli altri lo siano meno, anzi, ma li preferisco! Buona bio HM! |
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5
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a me piacevano anche nella seconda fase, meno prog e meno arzigogoli vocali ma pur sempre una grande rock band,ci sono dei bei live del 78 a testimoniarlo |
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4
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"Hm is the law" articolo bellissimo si legge che è un piacere, in frammentato con le dichiarazioni dei protagonisti, COMPLIMENTI |
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3
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Bene,finalmente la seconda puntata! Saró l'unica,ma vorrei spezzare una lancia a favore di Civilian,che certo non ha niente a che vedere con la gloriosa produzione progressive dei GG,ma personalmente,a discapito di ogni fondamentalistica polemica, lo considero un album gradevole e malgrado la loro discutibile nuova veste vi ci ritrovo la medesima confortante credibilità di ottimi musicisti. Riporto una frase dal brano Heroes no More,bonus track tratta da Civilian appunto "Now they're just a dream of the time known ever left to fall." "Ora essi sono solamente un sogno del tempo conosciuto e mai lasciato cadere." Magici Gentle Giant! Mille grazie Fabio per averci raccontato così bene la loro favola |
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1
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gran bella bio,complimenti .Ricordo che il 7 settembre a Veruno Borgomanero ) alcuni membri dei GG sotto il nome di Three friends saranno in concerto, gratis. Sempre massimo rispetto al gigante |
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