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RISING MOON - Parla Angelo De Innocentiis
03/01/2006 (2652 letture)
Dopo aver recensito l’ultima fatica dei Rising Moon (link), ho avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Angelo De Innocentiis ,voce e chitarra della band italiana.

D: Ciao Angelo, con grande piacere ti do il benvenuto sulle pagine di Metallized.


Grazie mille.

D: Rompiamo il ghiaccio, partendo subito in quinta. “They Are As Us” è oramai da un semestre disponibile sul mercato; ti senti di fare alcune considerazioni e tirare le prime somme di quest’ultimo lavoro?

Beh, che dire, siamo soddisfatti di questo album, sotto tutti i punti di vista, partendo principalmente dalla musica, a mio avviso questo album contiene le migliori canzoni cha abbiamo scritto sino ad ora, non solo per quanto riguarda i riffs di chitarra, ma anche per l’arrangiamento, l’esecuzione, le linee vocali, e poi per finire la registrazione, molto professionale grazie alla competenza di Giuseppe Orlando.

D: A riprova di quanto scritto in fase di recensione, è un album che ho trovato decisamente maturo, frutto di una evoluzione stilistica apprezzabile; consensi che con i Rising Moon avete strappato praticamente ovunque, senza dividere la critica “specializzata” (rido). Secondo te, quali sono stati gli elementi che hanno maggiormente contribuito e determinato questo processo.

Diciamo che con il passare degli anni (ormai sta per scoccare il decimo), si fa musica sotto un altro aspetto, come dicevi tu, si matura. Si ha maggiore esperienza sia in sede live che in studio. Si hanno molte più idee, si sperimenta. Quando si è giovanissimi si cerca di fare solo casino, di andare a mille. Con il passare del tempo si diventa più riflessivi e oltre alla parte violenta delle songs si cerca di scoprire anche il lato emotivo. Con questo album abbiamo cercato di fare un mix di violenza ed emozioni.

D: Difatti, nonostante i testi non manchino di riferimenti al quotidiano, è evidente come il tema portante ruoti attorno alla sfera UFO, riscontrabile anche nell’azzeccato artwork; ci spiegheresti quanto un intesse del genere, che suppongo vi accomuni, possa influenzare il songwriting?

Diciamo che siamo attratti dal universo u.f.o e tutto ciò che gli ruota attorno. Ovviamente è una passione che io e Carmine condividiamo. La copertina è stata realizzata dal ex-chitarrista degli Ancient Rites, praticamente il messaggio della copertina è che in qualche modo, già conviviamo con gli alieni, loro stessi condividono le nostre stesse abitudini. Magari sono di fianco a noi a bere una birra e noi non lo sappiamo. Queste tematiche influenzano ovviamente il songwriting, basta sentire Digression, Cyborg Insane, tanto per citarne un paio.

D: A questo punto non posso che porti una domanda di rito: e le Influenze nel sound?

Siamo dei fans sfegatati della scena svedese e dello swedish sound, o almeno eravamo dei fans, visto che negli ultimi anni tutte le band svedesi stanno assumendo un sound più tipicamente americano (vedi In Flames, Soilwork, e compari vari). Spero che come accada per la moda dei capi di abbilgiamento, ci sia un ritorno al passato. Alle vecchie sonorità crude, ma con quel pizzico di melodia che fa la differenza. Le uniche band che mi danno ancora delle soddisfazioni album dopo album sono gli Hypocrisy, i Dismember, i Bloodbath e poche altre.

D: Background ampiamente denunciato nella originalissima e simpaticissima “Swedish Metal”; mi ha incuriosito a tal punto da spingermi a chiederti se dietro a questa singolare song vi sia qualche aneddoto, che va oltre il citazionismo.

C’è l’idolatria di due persone per un genere particolare di metal. Praticamente citiamo tutte band svedesi che nel periodo tra il 96/98 hanno fatto scintille, molte di loro non esistono più e altre hanno cambiato genere, ma è stato un bel periodo. Ancora oggi, a distanza di un decennio quegli album sono più attuali e moderni ti tante schifezze che escono adesso. Se avessero le produzioni di adesso farebbero crollare i muri.

D: Entriamo allora nel personale: ho apprezzato la tua prova canora, ma sono rimasto piacevolmente colpito anche dalla varietà di “Digression”; quali sono allora i tuoi punti di riferimenti?

Se ti riferisci alle clean vocals probabilmente hai apprezzato la voce di Carmine, ah ah ah! Ed hai fatto bene ad apprezzarla, perché Carmine in questo album ha cantato benissimo, io mi astengo dal giudicarmi, anche perché non sono mai soddisfatto delle mie voci, ma questo è un altro discorso. Non abbiamo punti di riferimento per le nostre voci, in quanto ne io e ne Carmine siamo cantanti, io sono un chitarrista costretto a cantare per mancanza di cantanti nella zona, mentre per Carmine è più la voglia di sperimentare qualche soluzione nuova (con un buon risultato devo dire), per noi sarebbe impossibile imitare un cantante che ci piace. Quindi ci affidiamo alle nostre possibilità e capacità. Fino ad adesso è andata bene, ah ah ah!!

D: Oltre, quindi, il metal scandinavo mi chiedo se vi sono altri ambienti e gruppi nel panorama che segui con particolare interesse?

Adoro gli Iron Maiden, seguo anche il brutal e il grind, tanto per citare dei nomi………. Suffocation, Napalm Death, Nasum, e moti altri. Però faccio prima a dirti cosa non mi piace: il new metal, il power, i Metallica. Penso che possa bastare.

D: Come consideri la scena italiana?

Pietosa, ho sentito alcuni cd di band che hanno un buon seguito in Italia, a parte le registrazioni che vengono meglio con il pc che ho a casa, le composizioni fanno ridere. Ma quello che non sopporto è che si atteggiano, pensano più al lato estetico e non a quello musicale. Ti ritrovi un bel cd dal punto di vista grafico e poi ascolti un letame. E poi il 90% delle band italiane hanno il classico sound italiano, ovvero, cercano di scopiazzare i riffs stranieri, ma sono eseguiti in modo pietoso. Che schifo. E poi penso che sono poche le band italiane che credono in quello che fanno.

D: Colgo l’occasione per chiederti cosa hai provato, tanto da un punto di vista professione che emotivo, ricevere il sostegno di Giuseppe Orlando (Novembre), artista del quale personalmente ho una stima notevole.

Beh la prima volta che abbiamo registrato da lui è stato strano in quanto conoscevamo di fama i Novembre, e andare a registrare da una persona che ha fatto un bel pò di tour europei con grossi nomi, e registrato cd per la Century Media, non è da tutti i giorni. Ovviamente è stato investito da un mare di domande, riguardante la vita on-the-road. E poi Giuseppe è un grande, ti mette a tuo agio, e durante le sessioni di registrazioni, ci schiattavamo dal ridere. Bella esperienza.

D: Torniamo a parlare dei Rising Moon, e sollevo una questione forse spinosa: Line-up. Nel corso della vostra quasi decennale carriera si sono alternati diversi componenti, anni nei quali Tu e Carmine, siete stati le vere costanti; credete di aver finalmente raggiunto la stabilità o ritenete sia opportuno per il prossimo futuro fare qualche ritocco?

Guarda che anche adesso non siamo stabili. Diciamo che con l’aggiunta di Nicola al basso, possiamo iniziare a considerarci una vera band. Perché fino ad un paio di anni fa eravamo un duo, abbiamo registrato gli album sempre solo io e Carmine. Mentre nell’ultimo album ha contribuito anche Nicola. E’ il secondo chitarrista fisso che tarda ad arrivare. Vedremo cosa accadrà in futuro.

D: Realtà che ritengo possa avere una certa rilevanza anche nelle performance live. Allo stato attuale, qual è la vostra posizione relativamente le esibizioni dal vivo?

Purtroppo la mancanza di un chitarrista fisso non ci permette di fare dei concerti. L’ultimo risale a 3 anni fa, se non sbaglio. Purtroppo abbiamo non poche pretese riguardo ad un nuovo chitarrista. Dovrebbe essere solo un esecutore e non un compositore, in quanto della composizione ce ne occupiamo io e Carmine, Probabilmente non parteciperebbe alle sessioni di registrazioni. Siccome la maggior parte dei chitarristi sono molto egocentrici, difficilmente accetterebbero queste condizioni. Roderebbe anche a me se me lo chiedesse qualcuno di un’altra band, ah ah ah!

D: Prima mi pare di aver detto decennale carriera (sorrido)??? Auguri e complimenti (sorrido ancora)! Scherzi a parte credo sia l’occasione giusta per ripercorrere alcune tappe significative di questa avventura.

Grazie degli auguri, ma è ancora presto! Io e Carmine ci siamo conosciuti nel 93, e abbiamo subito iniziato a suonare insieme, eravamo tutti e due inesperti, era da poco che suonavo la chitarra. Siamo entrati insieme in una death metal band chiamata Condanna, con questa band abbiamo fatto una buona gavetta, soprattutto in ambito live. Nel 96 sciolti i Condanna, abbiamo formato i Body Grinder e dopo un demo abbiamo cambiato il nome in Rising Moon. Quel demo ci ha permesso di firmare un contratto per due album con la siciliana Elegy record. Così registrammo il debutto Hate From Heaven nel 98 e il seguito Area 51 (da molti considerato il nostro piccolo gioiello)nel 2000, successivamente, dopo aver registrato un nuovo demo, abbiamo firmato un contratto con la svedese Metal Fortress, e abbiamo pubblicato rispettivamente nel 2001 un mini chiamato European Aliens, e nel 2004 un nuovo album chiamato For The Remained Time, invece nel 2005 altro cambio di etichetta. Arriva la Rising Realm, label finlandese che da alle stampe They Are As Us. E ci fermiamo qui. Eh eh!!!

D: E per quanto concerne il futuro, mi puoi fare qualche anticipazione su quanto bolle in pentola?

Stiamo ovviamente scrivendo materiale nuovo, il prossimo anno ci piacerebbe fare qualche live, per festeggiare in modo adeguato i nostri dieci anni. Probabilmente faremo un altro video. Poi chissà, vedremo cosa ci offrirà il futuro. L’importante è continuare a suonare.

D: Angelo, ti ringrazio della disponibilità, e per concludere ti lascio la parola…

Grazie a te per l’intervista. Un saluto a tutto lo staff di Metallized.it Visitate il nostro sito e scaricateti il video di digression. www.risingmoon.it



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