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TRAFFIC CLUB - ROMA

FINNTROLL + TÝR + SKÁLMÖLD - Rock'N'Roll Arena, Romagnano Sesia (NO), 24/09/2013
28/09/2013 (2984 letture)
Vorrei aprire questo live report circa l'ottima serata vissuta il 24 settembre alla Rock'n'Roll Arena di Romagnano Sesia con un piccola polemica, anche se poco riguarda la serata in sé.
Non devo essere io a raccontarvi della passione per la musica dei fan del folk metal e della loro grande lealtà verso i loro beniamini, tenendo conto di ciò, mi sto chiedendo sia potuto accadere che una data importante come quella che segnava il ritorno dei
Finntroll in Italia dopo due anni sia stata organizzata il giorno prima del passaggio italiano dell'Heidenfest che portava in quel di Trezzo sull'Adda nomi del calibro di Ensiferum o Turisas.
Capisco che i calendari dei tour siano spesso inclementi e che i promoter debbano arrangiarsi per piazzare le date nei pochi giorni disponibili, ma le nemmeno 24 trascorse tra un evento e l'altro hanno impedito a buona parte dei fan di godere di entrambi i concerti (complice anche il periodo di crisi economica) o obbligato i più volenterosi ad un tour de force a dir poco devastante.
Ad ogni modo, noi abbiamo optato per la data dei
Finntroll, eccovi il resoconto di com'è andata...


SKÁLMÖLD
Seconda volta in Italia per la band islandese Skálmöld, fautori di un genere difficilmente etichettabile: una sorta di heavy viking metal, molto veloce e trascinante che coinvolge e catapulta gli ascoltatori -ancora esigui- nella fredda Islanda fin dal primo brano Heima (anche introduzione del loro primo disco Baldur) seguito poi dal singolo del loro secondo album (Börn Loka) che inizia a scaldare il pubblico. Peccato che soprattutto nelle prime canzoni i volumi della tastiera fossero molto bassi da rimanere coperti dagli altri strumenti, ma dopo questo inizio difficile gli Skálmöld hanno saputo dimostrare il loro talento degnamente fino al termine del loro tempo on stage. Buona la risposta dei presenti tra il pubblico, che addirittura, durante il cambio palco, hanno sfoggiato parole in islandese che di sicuro hanno divertito non poco la band della terra del ghiaccio.

TÝR
Sono le 21 quando sul palco salgono i faroesi Týr, freschi di pubblicazione ufficiale con Valkyrja, settimo studio album della loro carriera ad undici anni appena dal primo. Il disco viene vistosamente pubblicizzato per mezzo dell’enorme telone posto sullo sfondo che riprende il magnifico artwork di copertina e con dei più modesti banner posizionati sui due lati del palco. Impatto visivo che risulta quindi notevole ancor prima dell’ingresso della band. Capitanata da Heri Joensen, non un maestro nell’esecuzione vocale ma dal timbro immediatamente riconoscibile, la formazione è completata dal bassista e co-fondatore Gunnar H. Thomsen, dal chitarrista Terji Skibenæs e dal batterista Amon Djurhuus, entrato in line-up di recente ed al momento non ancora confermato in pianta stabile. La scaletta dei Týr per questo tour è abbastanza breve, così come ridotto è il tempo concesso loro per il live: quarantacinque minuti appena che, pur giustificati dalle tempistiche della serata e dalla posizione non di prim’ordine, non rendono pienamente merito all’effettiva potenzialità della band. Otto i brani suonati, tra cui ben cinque presi direttamente dall’ultimo lavoro in studio: parliamo di Blood of Heroes, Nation, Mare of My Night, Another Fallen Brother e, naturalmente, Valkyrja. Quasi inutile dire che si tratta di cinque pezzi di ottima caratura, pomposi, ricchi di cori, epici, potenti e di facile presa, al punto da far cantare senza troppe difficoltà anche chi non conosce i testi. Davvero buona anche la presenza scenica -nonostante il palco non fosse certo grandissimo- e l’affabilità col pubblico, trasmessa più con sguardi e sorrisi che altro, ma comunque percepibile. Tra i brani suonati anche Shadow of the Swastika, tratta dal penultimo album intitolato The Lay of Thrym (2011), Hold the Heathen Hammer High, opener track di By the Light of the Northern Star (2009) e Sinklars Vísa, traccia immancabile dall’album Land (2008) che tratta della battaglia di Kringen, avvenuta in Norvegia nel 1602. La risposta del pubblico è buona ed alcuni errori del bassista Gunnar H. Thomsen in fase di esecuzione delle nuove tracce passano praticamente inosservati. Non ottimali i suoni, in particolare un po’ troppo elevati sono stati i volumi senza che fosse necessario alzarli così tanto, considerando anche lo spazio ristretto all’interno del locale. Nel complesso, una prestazione, quella dei Týr, assolutamente gradevole e che, almeno rispetto allo show messo in piedi dai Finntroll di lì a poco, permette di prendere un po’ di respiro ed allietare anche le orecchie meno avvezze a certe sonorità.

FINNTROLL
Non assistevo ad un live dei Finntroll dal Metalcamp 2012 e prima di allora avevo avuto solo l'occasione di godermeli durante un loro concerto da headliner al Maximum Rock Fest nel 2011. Mai mi era capitato però di vederli dal vivo in un club, ambiente che a giudicare dalla prestazione dei finnici è decisamente più adatto al loro modo di suonare.
Dopo le due ottime esibizioni di Týr e Skálmöld alle 22.15 le luci si spengono e una brevissima introduzione prelude all'ingresso scatenato dei sei musicisti sulle note della titletrack del nuovo disco Blodsvept.
Le luci soffuse aumentano a dismisura l'atmosfera ma non impediscono di individuare la prima grossa novità: i nostri si sono presentati sullo stage più truccati di quanto siano mai stati soliti fare, tra face painting, abiti retrò che richiamano quelli delle foto promozionali e delle grandi e vistose orecchie appuntite posticce. Sembra una stupidaggine ma l'impatto scenico ne ha sicuramente guadagnato, anche se resta un mistero come abbiano fatto a portare avanti uno show piuttosto lungo vestiti in quel modo e con il caldo soffocante (sottolineato più volte dal povero Vreth) generato dalla sala piena che si faceva via via più intenso.
Conclusa la prima canzone i Finntroll tirano avanti come degli schiacciasassi passando alla opener di Nifelvind, Solsagan, altro pezzo estremamente tirato che però presenta dei cori adattissimi a far cantare un pubblico per forza di cose in difficoltà con i testi dei pezzi dei loro beniamini.
Dopo un saluto rapidissimo si passa alla danzereccia Mordminnen estratta anche questa dall'ultimo lavoro in studio, canzone che ci da modo di constatare appieno l'ottimo bilanciamento dei suoni ottenuto sul palco dai tecnici della band, ammetto di aver avuto qualche timore (specie riguardo la tastiera a volte un po' sacrificata in questi tipo di contesti) ma per fortuna l'audio è stato veramente ben gestito e il concerto è risultato molto godibile anche in una posizioni delicate come le prime file decentrate.
A questo punto Vreth si prende una pausa e inizia a dialogare di più con il pubblico, chiaramente soddisfatto dalla reazione ma anche divertito dalla facilità con cui il pubblico italico risponda "yeah" a qualunque cosa lui dica (cosa che più avanti sfrutterà per scherzare un po'), glisso volontariamente sulla lezione di blasfemie impartitagli dal pubblico stesso perché lo stesso singer ad un certo punto ha deciso fortunatamente di fermarsi.
Si prosegue poi con l'accoppiata Ett Folk Förbannat e con la lunghissima Dråp, che ci confermano (se ancora ce ne fosse bisogno) quanto atmosferici possano essere i Finntroll e quando bene mescolino l'humppa delle loro terre (portato on stage dalle tastiere del buon Aleksi Virta) con la forza del metal scandinavo.
Il buon Vreth inizia ad invocare i primi mosh-pit degni di questo nome della serata e quale migliore canzone di Slaget Vid Blodsälv per permettere al pubblico di scatenarsi: Beast Dominator dietro le pelli è come un automa, vista l'intensità del suo drumming ma la relativa freddezza e concentrazione con cui si esibisce, l'esatto contrario del già citato Vreth (alias Mathias Lillmåns) che invece vomita come un invasato le lyrics in svedese.
Il resto del concerto fila quasi del tutto liscio, lasciando apprezzare sia l'abilità di tutti gli altri musicisti, tra Skrymer e Routa che macinano riff con un'intensità invidiabile, sempre concentrati, ma disponibili nell'interazione con il pubblico; il basso leggermente distorto di Tundra -fortunatamente ben valorizzato dal fonico- scandisce a meraviglia il tempo apportando anche elementi ritmici fondamentali per l'andamento folkeggiante delle canzoni dei Finntroll.
Tutto liscio o quasi, dato che poco oltre la metà una delle corde della LTD di Routa decise di spezzarsi, lasciando la sezione ritmica momentaneamente monca, episodio questo però che permette ancora una volta di evidenziare la bravura dei tecnici di palco, che portano la chitarra di riserva on stage in pochi secondi e cambiano la corda rotta nello spazio di una sola canzone.
La performance procede fino alla prima uscita dal palco alternando grandi classici come Jaktens Tids o Nedgång e pezzi estratti dall'ultima uscita come la stupenda När Jättär Marschera o Häxbrygd.
L'encore non tarda ad arrivare (considerando anche con quanta intensità il pubblico li ha richiamati on stage): comincia con l'oscura Nattfödd e si conclude con l'immancabile Trollhammaren, dove si scatena davvero il delirio collettivo.
La band esce nuovamente a mezzanotte meno un quarto tra gli applausi di un pubblico conscio di aver assistito ad un'esibizione di altissimo profilo e di una intensità davvero difficilmente eguagliabile in ambito folk.
Insomma per chiudere ritengo si sia trattata davvero di una di quelle serate da ricordarsi e che non ha ci ha assolutamente fatto rimpiangere la scelta di non andare all'Heidenfest per goderci invece queste tre ottime band!

SETLIST Finntroll
1. Blodsvept
2. Solsagan
3. Mordminnen
4. Ett Folk Förbannat
5. Dråp
6. Slaget Vid Blodsälv
7. En Mäktig Här
8. Intro
9. Svartberg
10. När Jättär Marschera
11. Under Bergets Rot
12. Nedgång
13. Skövlarens Död
14. Häxbrygd
15. Jaktens Tids

---- ENCORE ----

16. Nattfödd
17. Trollhammaren


Report degli Skálmöld e tutte le foto a cura di Giada Boaretto "Arianrhod"
Report dei Týr a cura di Arturo Zancato "Flight 666"
Introduzione e report dei Finntroll a cura di Gianluca Leone "Room 101"



Jezolk
Lunedì 30 Settembre 2013, 16.35.48
5
Bel report! Anch'io ho fatto doppietta, alla fine è uscito un piccolo Fosch dato che abbiamo anche campeggiato... Comunque era la quinta volta che vedevo i FInntroll e sono sempre meglio! Vreth oramai è una sagoma sul palco!!! Davvero FENOMENALI!
Theo
Sabato 28 Settembre 2013, 15.43.33
4
Ottimo report, bravi tutti... Però i Finntroll ragazzi, seconda volta che li vedevo, sono davvero magici. Suoni perfetti, niente furi posto per tutta la serata, insomma una serata impeccabile sotto tutti i punti di vista. P.S.: sono uno dei volenterosi che si è fatto la doppia trasferta Finntroll / Heidenfest... Devastante, ma ne è valsa incredibilemente la pena per entrambi.
Riccardo
Sabato 28 Settembre 2013, 15.24.08
3
Niente Ursvamp????????
Kara
Sabato 28 Settembre 2013, 13.11.15
2
Come vi invidio!!!!!!!!!! Mi mangerò le mani per mesi per non essere riuscita ad esserci. Soprattutto perchè i Finntroll avevano buoni suoni... Tutte le volte che li ho visti io, invece, c'era qualcosa che non andava... Dev'essere stato fantastico!
Kirves
Sabato 28 Settembre 2013, 1.39.50
1
Bel report! E' uno di quei concerti mancati che mi rimarranno sullo stomaco per un po' ... Una setlist veramente da brividi
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La locandina dell'evento
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28/09/2013
Live Report
FINNTROLL + TÝR + SKÁLMÖLD
Rock'N'Roll Arena, Romagnano Sesia (NO), 24/09/2013
 
 
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