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THE METALLIZED OBSERVER - # 9 - L'occhio della webzine
28/09/2013 (3420 letture)
RIESUMATA LA CARCASSA: SURGICAL STEEL RIPERCORRE UNA CARRIERA
Il 2013 verrà inevitabilmente ricordato come l'anno dei ritorni discografici eccellenti: quello dei Black Sabbath, certo, ma anche e soprattutto quello dei Carcass. Diciassette anni dopo Swansong è arrivato nei negozi di dischi Surgical Steel, figlio di un comeback che negli anni sembrava più che altro un'utopia la quale, per ritegno e realismo, non veniva neppure sussurrata dai nostalgici del combo britannico. A differenza dei decani di Birmingham, la cui reunion è sempre stata sbandierata nel corso dei decenni a cicli più o meno regolari, i Carcass erano biologicamente morti, anche dopo il ritorno sui palchi avvenuto nel 2008: nessuno, davvero nessuno osava immaginare un ipotetico sesto disco. il regalo invece è arrivato, ed è un lavoro coi fiocchi: Surgical Steel non sarà mai Necroticism, ma rimane un prodotto gradevolissimo e nel quale la band inglese ripercorre tutta la propria carriera, attingendo un po' da tutti gli stili esibiti disco dopo disco. Questo significa anche che Surgical Steel è il loro primo album che non inventa nulla e non annette caratteristiche rivoluzionarie, cosa già di per sé significativa visto che con i loro cinque storici full length i Carcass erano stati capaci di influenzare altrettanti generi differenti (grindcore, death, death tecnico, death melodico e death'n'roll). Lo stesso Jeff Walker, voce, basso e volto storico della band ha dichiarato che il disco raccoglie il meglio di quanto seminato nelle precedenti release: "Il catalogo dei Carcass è sempre oggetto di guerre partigiane, considerata la diversità di ogni episodio. A qualcuno piace ‘Symphonies Of Sickness’, ad altri piace ‘Heartwork’, a qualcuno piace addirittura ‘Swansong’. Ogni album è diverso dall’altro e sarà divertente vedere come i fan accoglieranno questo nuovo lavoro visto che suona diverso dai precedenti pur avendo elementi di tutti gli altri. ‘Surgical Steel’ non suona esattamente come ‘Heartwork’ o ‘Reek Of Putrefaction’ o ‘Swansong’, quello che posso dire è che suona Carcass. Sarà interessante vederne l’accoglienza". Ha fatto discutere, piuttosto, il passaggio dal produttore Colin Richardson ad Andy Sneap, col primo che ha interrotto l'opera a metà per dedicarsi al più remunerativo disco dei Trivium. Ha spiegato Bill Steer: Le registrazioni si sono concluse insieme a Colin verso la fine dell’anno scorso. Gli accordi erano che lui dovesse effettuare il mixaggio agli inizi del 2013. Avevamo una copia con un mixaggio grezzo ma era molto distante dal risultato che volevamo ottenere, c’era ancora lavoro da fare. Abbiamo capito che c’era un problema sotto perché praticamente lui è andato via senza iniziare; dopo, verso la fine di Marzo, abbiamo ricevuto una mail dove spiegava che rinunciava al lavoro. È stata una brutta notizia per noi, una grande noia perché abbiamo avuto tre mesi di silenzio da parte sua durante i quali potevamo finire l’album e recuperare tempo. Se devo guardare il rovescio della medaglia, sono convinto che sia giusto così, lui aveva perso interesse in questo progetto e non aveva motivazioni. Quando i Trivium sono arrivati, abbiamo capito tutto perché questa è la sua band preferita attualmente. Soldi o non soldi, il nuovo lavoro dei Carcass era destinato a far discutere fin dall'inizio. I titoli scelti per i brani, però, suonano rassicuranti e old school alle orecchie degli affezionati, anche se sia Jeff Walker che Steer hanno dichiarato di non voler spiegare nel dettaglio il tema delle lyrics per lasciare alla gente la possibilità di interpretarli con la propria testa. PER APPROFONDIRE: La recensione di Surgical Steel, intervista a Bill Steer.

UN DISCO SCRITTO PER COLMARE UN VUOTO DISCOGRAFICO, NON PER SOLDI
Come porsi, dunque, di fronte a questo lavoro? Sicuramente possiamo essere soddisfatti del tiro che possiede e dell'efficacia delle composizioni: vi sono riff interessanti, belle melodie e tanta potenza, velocità in quantità, la furia efferata tipica della Carcassa ma anche i suoi mirabili arazzi melodici, che pur non possono contare del tocco morbido di Michael Ammott. Impegnatissimo, il chitarrista nordico non ha potuto far parte della reunion, purtroppo; identica sorte, ma per altri motivi è toccata a Ken Owen, lo storico drummer colpito da emorragia cerebrale nel 1999 e non in condizioni di rimettersi a suonare. In una bella intervista concessa a Metallized, il chitarrista Bill Steer ha dichiarato che il batterista ha comunque seguito la lavorazione del disco, appoggiando con interesse e consigli l'operato del suo erede, Daniel Wilding. Il suono Carcass è evidente e riconoscibilissimo in ogni solco del platter e, sebbene sia un disco di mestiere, Surgical Steel rimane una chicca più che soddisfacente per tutti coloro i quali apprezzano la straordinaria formazione europea. Di sicuro non l'hanno fatto per soldi; Walker ha dichiarato che la band aveva ricevuto offerte per continuare a suonare anche senza produrre alcun album, ma ha deciso di registrare il disco in segreto e con i propri soldi: "Non facciamo niente se non lo vogliamo o se non ci divertiamo, non suoniamo come Carcass per diventare ricchi ma perché vogliamo farlo, vogliamo impressionare la gente. La verità è semplicemente questa". Ecco dunque il four-pieces britannico alle prese con sfuriate thrashy veloci e dirette (Thrasher's Abattoir, Captive Bolt Pistol), classici riff melodic death di quelli capaci di influenzare a suo tempo la florida scena svedese (Cadaver Pouch Conveyor System, The Granulating Dark Satanic Mills), classici vocalizzi semi-growl dal tiro inequivocabile, devastanti mazzate death intrise di fluide nervature melodiche (The Master Butcher's Apron, 316 L Grade Surgical Steel), imponenti rimandi allo stile tecnico e completo di Heartwork (Noncompliance to ASTM F 899-12 Standard, potente, veloce, uno degli episodi migliori del lotto) e spettacolari citazioni al classic heavy britannico in stile ottantiano (Mount Of Execution), a sugello di un repertorio variegato e che, sempre a detta di Walker (ma non solo), rappresenta la devota attenzione di questa band nei confronti della propria tradizione: Se avessi sedici o diciassette anni, oggi faticherei a trovare band metal interessanti. Forse questo è il motivo per cui abbiamo, magari arrogantemente, realizzato questo album: per colmare un vuoto. A ribadire questa tesi vi sono due ulteriori elementi: il fatto che il disco sia stato stampato addirittura su musicassetta ed il fatto che alcune idee provengano da vecchi nastri pre-split, come nel caso dell'intro 1985, che riporta l'anno di fondazione della band. Qualcuno si è lamentato dell'eccessiva pulizia dei suoni, peculiarità costante nelle bombastiche produzioni della Nuclear Blast; ma i cultori del suono grezzo e retrò devono farsene una ragione, e comprendere che nel 2013 nessuna grande band può permettersi registrazioni rozze. Ma del resto quello del suono rabberciato potrebbe essere anche un falso mito, nato postumo in relazione alle non straordinarie condizioni -tecniche ed economiche- nelle quali sono nate gran parte delle pietre miliari del metal ottantiano. Spiega ancora Walker: "Mettiamola così: se avessimo dovuto registrarlo oggi, ‘Reek Of Putrefaction’ avrebbe avuto il suono di ‘Surgical Steel’. Molta gente loda la produzione di ‘Symphonies’ o ‘Necroticism’ ma altro non è che il frutto del nostro lavoro, il meglio che potevamo fare all’epoca con i mezzi a nostra disposizione, niente di intenzionale quindi. Di certo noi non possiamo disimparare quello che sappiamo. Continuano a dirci che il suono poteva essere più rude ma io dico: leggete il titolo dell’album, ‘Surgical Steel’, e guardate la copertina: è un album metal, non stiamo cercando di conseguire un suono particolare ma è pur sempre un album del ventunesimo secolo". PER APPROFONDIRE: La storia dei Carcass.

VARIE ED EVENTUALI DALL'UNIVERSO HEAVY METAL: NEWS E CURIOSITA'
Esiste ancora la censura. Assurdo quanto raccontato da Kirk Hammett, riccioluto chitarrista dei Metallica, il quale ha affermato che lo scorso mese in Cina la band ha dovuto togliere dalla propria setlist la leggendaria Master of Puppets per volere del regime locale, cosa che non accadeva da tempo incalcolabile: Abbiamo dovuto mandargli la lista di tutti i pezzi che avremmo voluto suonare e loro hanno scelto in base ai testi quali avremmo potuto suonare e quali no. Vedono come sovversivo un testo come quello di ‘Master Of Puppets’ e quindi non ci hanno permesso di suonarlo. Fa un po’ paura come cosa. Ecco cosa ho fatto: durante il mio solo ho suonato il riff di ‘Master Of Puppets’ e quelli di altri due pezzi che non erano stati approvati. Ho suonato solo la musica, così ho aggirato la cosa. I Four Horsemen hanno dunque eseguito nell'ordine Hit the Lights, For Whom the Bell Tolls, Fuel, Harvester of Sorrow, Welcome Home (Sanitarium), Broken, Beat & Scarred, The Memory Remains, Wherever I May Roam, The Unforgiven, Sad but True, Orion, Fade to Black, Blackened, Nothing Else Matters, Enter Sandman, Breadfan, Motorbreath e Seek & Destroy. Pazzesco sentir parlare, ai giorni nostri, di cose del genere: per lo meno ci aiuta a riflettere, ad apprezzare quello che abbiamo e a lottare per difenderlo. A proposito del proprio futuro, i californiani si sono espressi nella persona di Robert Trujillo, motivando l'improvvisa assenza di gossip sul nuovo lavoro in studio col gran carico di lavoro conseguita all'imminente pubblicazione del film sulla band: "Prima del film stavamo lavorando a delle idee, a delle jam, sulle quali torneremo nel 2014 quando ci dedicheremo appieno a scrivere nuove canzoni, questa volta senza interruzioni, si spera". Nel frattempo, un'altra band storica del thrash americano sta facendo parlare di sé: i Dark Angel. Alle voci sulla clamorosa reunion erano seguite quella dell'assenza dell'uomo simbolo Gene Hoglan, che però il management della band ha provveduto a smentire: "In seguito ai rumor e alle dichiarazioni del nostro ex cantante Don Doty, la band intende fare chiarezza. I Dark Angel si riformeranno per un numero limitato di show che si terranno in USA e in alcuni festival europei. Queste date non sono ancora confermate. La formazione che prenderà parte a questi eventi è formata da Gene Hoglan (batteria), Jim Durkin (chitarra), Ron Rinehart (voce) e Michael Gonzalez (basso). La mancanza di responsabilità di Don Doty si è manifestata in seguito alla messa in circolo di false informazioni che hanno disorientato i fan. Non ci sono squadre a supporto dei cantanti, non c’è il ’Team Don Doty’ o o il ’Team Ron Rinehart.’ Ci sono solo i Dark Angel. Non saremo parte di niente che danneggerà la band e la sua reputazione. Tutti i comunicati futuri sulle nostre attività verranno dal nostro management". A proposito di ritorni clamorosi è intervenuto pure Max Cavalera, che da qualche tempo sembra essere pericolosamente entrato nel vortice della nostalgia. Il chitarrista sembra voler far di tutto per far sì che qualcosa si smuova, auspicando un epocale ritorno nei Sepultura: "E’ possibile ma è molto difficile. Ci sono molte cose di cui tenere conto con i ragazzi dei Sepultura e con i loro management. Ora il loro manager è un dentista, praticamente non sa niente di questi affari. Questo rende loro la vita difficile. Penso sia per questo che la band non stia andando praticamente da nessuna parte. Ogni anno che passa affondano sempre di più. Per qualche strana ragione sembrano non recepire che un tour reunion sarebbe la cosa migliore da fare per i fan e anche per il nome del gruppo. Mi piacerebbe farlo per me stesso e per i fan, specie perché siamo tutti qui ancora e tutto questo è ancora possibile. Per esempio: i Pantera non possono fare una cosa del genere. Noi siamo tutti vivi e potremmo, ma non dipende da me. Forse accadrà in futuro chissà, intanto io continuo a tenermi impegnato facendo musica per i miei fan". Chiudiamo con Ozzy Osbourne: uno scherzo diffusosi sui social network ha visto protagonista suo malgrado il singer britannico, dato per morto da insistenti voci iettatorie. Il vecchio zio Mad starà facendo gli scongiuri.



gianmarco
Domenica 29 Settembre 2013, 13.23.39
2
Max concentrati sui Soulfly e Cavalera Conspiracy , continua a spaccare come sempre hai fatto .
Alcibiade il Maialino
Domenica 29 Settembre 2013, 10.52.15
1
Mah tutte queste reunion secondo me sono dettate da promoter e manager e da valige piene di soldoni null' altro. Ora che surgical steel sia un buon lavoro nessuno lo mette in dubbio ma sempre dettato dalle pressioni ricevute dalla band per riformarsi. Stesso discorso dei Sepultura, sia Soulfly che Sepultura navigano in cattive acque dal punto di vista economico e una reunion con i membri originali darebbe una boccata di ossigeno ai Cavalera bros. Idem Black Sabbath. Discorso diverso per i Dark Angel che dal punto di vista delle vendite non hanno mai fatto grossi numeri causa dischi musicalmente intricati e complessi ma dalla loro hanno un numero di fan.....ma compreso....che non li hanno mai dimenticati.
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