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BEYOND THE IRON CURTAIN - # 3 - Aleister Crowley, l'occultista del rock
11/10/2013 (6544 letture)
Mr. Crowley, what went on in your head?

Cosa passava realmente per la testa di Edward Alexander Crowley, meglio conosciuto come Aleister? Per quali motivi è considerato una delle figure di primo piano della storia dell’esoterismo ed è stato fonte di ispirazione per innumerevoli artisti, fra i quali il vecchio Ozzy? Chissà se qualcuno, ascoltando brani come Mr. Crowley, si è fermato a riflettere; molto probabilmente eravamo tutti troppo occupati a fare headbanging o a dare sfogo alle nostre passioni a ritmo di musica. Ma, in fondo, lo stesso Crowley sarebbe stato molto più compiaciuto nel vederci seguire i nostri istinti e perdere un po’ il controllo, piuttosto che nell’ascoltarci impegnati in disamine critiche sulla sua opera. Il fulcro stesso del pensiero dell’occultista britannico si può infatti sintetizzare molto brevemente con la celebre frase contenuta nel Libro della Legge, la sua opera principale, di cui avremo modo di parlare abbondantemente nel corso di questo scritto.

Do what thou wilt shall be the whole of Law

Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge. Si tratta in sostanza di un invito all’individualismo più sfrenato, all’egoismo inteso come piena soddisfazione e realizzazione del sé: l’essere umano ideale teorizzato da Aleister Crowley è un soggetto pienamente consapevole della sua centralità all’interno dell’Universo, dell’importanza superiore dei suoi desideri e delle sue volontà. Questa teoria sarebbe stata ripresa, molti decenni dopo, dal fondatore della Chiesa di Satana Anton LaVey, anche lui convinto che la sola, vera divinità dell’Universo sia l’uomo, con le sue passioni ed i suoi istinti. L’occultista britannico, tuttavia, benché sia spesso stato etichettato come l’Anticristo in persona, non era affatto satanista, convinto per l’appunto com’era della centralità dell’essere umano. Naturalmente ricostruire per filo e per segno la sua biografia sarebbe fin troppo dispendioso in termini di parole scritte e, inoltre, non costituirebbe il nostro scopo primario, che è quello di analizzare l’influenza del pensiero dell’esoterista sulla nostra musica preferita; per questo motivo, cercheremo di concentrarci solo sui punti nodali della vita e dell’opera di Aleister Crowley, esaminando i casi più importanti in cui lui, il rock ed i metal sono venuti in contatto. Nel corso della disamina procederemo raggruppando gli artisti in base alle tematiche che hanno trattato, cercando inoltre per quanto possibile di rispettare l’evoluzione cronologica del pensiero dell’esoterista britannico.

L’ORDINE ERMETICO DELL’ALBA DORATA
A meno di non voler considerare come prematuro occultismo la curiosa abitudine giovanile di Edward Alexander Crowley di autodefinirsi La Bestia, i primi passi del nostro nel mondo dell’esoterismo si hanno nel 1898: allora l’uomo ha 23 anni ed ha appena lasciato il prestigioso Trinity College di Cambridge, dove studiava letteratura inglese, a causa del suo crescente interesse per l’alchimia e le pratiche rituali non cristiane; tramite un amico ha modo di conoscere l’esoterista George Cecil Jones, che a sua volta gli presenta lo scrittore ed occultista Samuel Liddell MacGregor Mathers: è un incontro decisivo, dato che l’uomo lo introduce nell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, altrimenti noto come Golden Dawn. Fondata nel 1888 dallo stesso Samuel Liddell MacGregor Mathers, da William Robert Woodman e da William Wynn Westcott, la Golden Dawn è stata una delle più celebri società occultiste d’Europa, benché le sue origini e la sua configurazione siano tuttora poco chiare; se da un lato Woodman era noto all’epoca per la sua appartenenza alla Massoneria, è altrettanto noto che la Golden Dawn non fosse concepita come società di stampo massonico, nonostante i numerosi punti di raccordo, fra cui il carattere iniziatico ed il forte interesse per la Cabala ebraica; proprio Mathers, infatti, che assunse il completo controllo dell’Ordine dopo la morte di Woodman nel 1891, tradusse la Cabala denudata, un testo medievale che a sua volta costituiva un’importante testimonianza della Cabala ebraica originaria, un insieme di rituali mistici ed esoterici di stampo religioso; inoltre, grazie all’influenza di sua moglie Mina Bergson, sorella del filosofo Henri e dotata di spiccato talento figurativo e musicale, Mathers conferì all’intero Ordine un’impronta fortemente artistica, che attirò di conseguenza molti letterati ed esteti di vario genere, fra cui il futuro Premio Nobel William Butler Yeats. In questo contesto un ragazzo giovane, amante dei piaceri (culturali e non solo) ed interessato all’occultismo non può che trovarsi perfettamente a suo agio e difatti Crowley diventa presto uno dei membri più importanti ed influenti dell’Ordine; nel 1899 si trasferisce in Scozia, nella celeberrima Boleskine House, una villa sul Lago di Loch Ness che decenni dopo diverrà di proprietà del chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page, del cui interesse per l’opera crowleyana tratteremo più ampiamente nelle pagine successive. L’esperienza del nostro uomo nell’Ordine durerà comunque complessivamente poco, dal momento che di lì ad alcuni anni il rapporto fra lui e Mathers si incrinerà, portando Crowley alla svolta che lo renderà uno dei più celebri esoteristi mondiali.

DAVID BOWIE: IMMERSED IN CROWLEY’S UNIFORM
Tuttavia, il rapporto fra l’uomo e la Golden Dawn è stato sufficientemente lungo da ispirare, agli inizi degli anni 70, un geniale cantautore che difficilmente dei semplici ascoltatori assocerebbero a teorie occultiste; si sa, le pratiche pagane sono tipiche dell’heavy metal e dei suoi dissennati seguaci…eppure, nel 1971 viene pubblicato un bellissimo album intitolato Hunky Dory ad opera di David Bowie. In esso è contenuta una piacevole ballad intitolata Quicksand, i cui versi iniziali sono riportati di seguito.

I'm closer to the Golden Dawn
Immersed in Crowley's uniform
Of imagery
I'm living in a silent film
Portraying
Himmler's sacred realm
Of dream reality
I'm frightened by the total goal
Drawing to the ragged hole
And I ain't got the power anymore
No I ain't got the power anymore.


Cosa ha da spartire il Duca Bianco con le stravaganti uniformi egittofile degli affiliati alla Golden Dawn? E’ presto detto: fra i temi ricorrenti della musica di Bowie spiccano l’alienazione dalla realtà, il trasformismo e le teorie sull’Oltreuomo di Nietzsche. Cosa propugnava l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, come del resto tutte le società a carattere iniziatico, se non l’elevazione dell’uomo dalla realtà quotidiana e la sua proiezione verso una concezione illuminata della vita e dell’Universo? Ecco dunque che Nietzsche e la Golden Dawn trovano un inevitabile punto di incontro nell’Oltreuomo, nell’idea che in qualche modo il nostro destino sia quello di trascendere la nostra natura umana. Si trattava insomma di terreno fertile per l’abile penna del Duca Bianco, che non a caso non si è fatto sfuggire questa interessante coincidenza, approfittandone oltretutto per calarsi letteralmente nei panni di Aleister Crowley, come potete constatare in una delle foto allegate a questo articolo.

IL LIBRO DELLA LEGGE ED IL CULTO DI THELEMA
Non si può non parlare dell’influenza di Aleister Crowley sul rock e sul metal senza parlare in maniera approfondita almeno della sua creazione più importante, quel Liber AL vel Legis che diverrà il principale testo sacro del Culto di Thelema. Se, dunque, riguardo alla Golden Dawn non ci siamo soffermati più di tanto, in questo caso si impone una descrizione più accurata, se non altro perché proprio questo testo e la religione che ne ha avuto origine sono gli argomenti che in assoluto hanno fatto più proseliti fra i musicisti.
Nel 1904 Aleister Crowley ha maturato una propria teoria in base alla quale la conoscenza superiore vada ricercato non più consultando testi umani, bensì contattando direttamente le entità astrali preposte alla guida dei veri illuminati. Con questa precisa idea in testa, a marzo di quell’anno l’occultista e la moglie Rose Edith Kelly, sposata l’anno prima, si recano in vacanza al Cairo. Il 16 marzo l’uomo, che in seguito renderà noti tutti gli eventi dei giorni seguenti nella sua opera L’Equinozio degli Dei, compie sulla donna il Rituale del Non Nato, facente parte di una serie di antichissime cerimonie evocative note come Ars Goetia; se, inizialmente, non sembrano esservi risultati, lentamente Rose entra in una sorta di trance, rivelando al marito che qualcuno lo sta aspettando per parlargli; il 18 marzo l’uomo conduce un accurato interrogatorio alla moglie, rivolgendole domande molto specifiche di egittologia ed esoterismo cui lei, in teoria totalmente profana in entrambi i campi, risponde con accuratezza sorprendente, giungendo infine a dichiarare di parlare per tramite del dio egizio Horus; il 20 marzo Crowley, convintosi della veridicità dell’accaduto, compie un rituale di invocazione che, secondo quanto scriverà in seguito, ha pieno successo e lo mette in contatto con Horus in persona: la divinità gli rivela la ciclicità del tempo e delle sue trasformazioni e gli spiega che il secolo da poco iniziato coinciderà con l’inizio di una nuova era, in cui la magia tornerà ad occupare un posto di primo piano fra le arti umane ed in cui l’umanità stessa raggiungerà una nuova consapevolezza di sé e dell’Universo che la circonda. Questo concetto, peraltro, era già ampiamente presente nelle teorie della Golden Dawn, così come del resto l’idea della ciclicità del tempo ci è tramandata da diverse culture, non ultima quella dei Maya. Il giorno successivo all’evocazione l’esoterista inglese conduce la moglie al Museo Bulaq, per verificare se la donna sia in grado di riconoscere la figura di Horus: Rose riconosce l’antica divinità nella Stele di Ankh-ef-en-Khonsu, nella quale peraltro lo stesso Crowley, oltre a Horus, riconosce anche gli dei Nut e Behdety, che altri non è che un’ulteriore rappresentazione di Horus. Si tratta di un evento ulteriormente importante, dal momento che le tre divinità, seppur con nomi leggermente differenti, diverranno le tre figure fondamentali del Culto di Thelema, inoltre, il caso vuole che nel Museo la Stele, che successivamente verrà definita come Stele della Rivelazione, sia catalogata con un numero molto particolare: si tratta del famigerato 666, un numero particolarmente importante per gli esoteristi di tutto il mondo dal momento che rappresenta la somma delle righe del Quadrato Magico del Sole, un grafico che permetterebbe di interpretare vari eventi accaduti nel corso della storia. Inoltre, Crowley inizia a convincersi che il suo vecchio vezzo di soprannominarsi La Bestia, che notoriamente nell’Apocalisse di Giovanni è identificata con il numero 666, non era dovuto soltanto al caso. L’uomo, insomma, si reputa realmente il profeta di un nuovo eone magico per la storia dell’umanità e, di lì a poco, compone la sua opera principale.
A cavallo fra 8 e 10 aprile l’uomo riceve una nuova visita da un’altra entità, Aiwass, che inizialmente ritiene un mero messaggero di Horus e solo successivamente identificherà come il proprio spirito guida. Dopo essere sostanzialmente andato in trance a sua volta, sotto l’influsso della misteriosa creatura Crowley compone di getto il celebre testo, che per la verità si presenta quanto mai criptico e di difficile interpretazione: narrato in prima persona, il libro si dipana attraverso tre capitoli principali, ciascuno dei quali sarebbe stato narrato al nostro, per tramite di Aiwass, da una delle tre divinità raffigurate sulla Stele della Rivelazione. Il primo capitolo ha come narratrice la dea egizia del cielo, Nut, che qui viene chiamata Nuit ed a cui viene riservato un ruolo più ampio rispetto a quello della mitologia della Valle del Nilo: Nuit, infatti, non rappresenta solo il cielo, ma l’intero Universo che ci circonda, un ipotetico, gigantesco ventre materno che accoglie al suo interno tutti gli esseri umani, colmandoli di amore; il secondo capitolo ha come narratore Behdety, anche noto come Horus di Behdet, che nel Libro della Legge viene chiamato Hadit e che al contrario rappresenta l’istinto di ogni singolo essere umano; non a caso egli si definisce La fiamma che arde nel cuore di ogni uomo ed il nucleo di ogni stella. L’unione fra l’infinità di Nuit e la finitezza di Hadit, raffigurate graficamente, dà vita ad uno dei fulcri simbolici del Culto di Thelema, vale a dire la Stella dello Spirito, anche nota come Esagramma Unicursale, che rappresenta per l’appunto la perfetta fusione fra i due elementi. Il terzo capitolo, infine, è verosimilmente il più complesso dal punto di vista dell’identificazione del dio narratore: Crowley parla infatti di una divinità composita, Heru-ra-ha, che consta di due anime, Ra-Hoor-Khuit e Hoor-Paar-Kraat; molto probabilmente si tratta di una particolare versione del dio egizio del Sole, Ra, combinata con lo stesso Horus. La prima delle due metà del dio crowleyano rappresenta la Forza e la Conquista, mentre la seconda metà rappresenterebbe una sorta di versione imperfetta della prima; le interpretazioni chiaramente si sprecano, ma è possibile che Heru-Ra-Ha non rappresenti altro che l’iniziato al Culto, che inizialmente è ancora imperfetto e debole (Hoor-Paar-Kraat) e poi, tramite la conoscenza, assurge al ruolo di Figlio Incoronato e Conquistatore (uno degli appellativi di Raa-Hoor-Khuit nel Libro della Legge). Mi rendo conto in prima persona di quanto un simile e contorto ammasso di nozioni possa disorientare il lettore e, naturalmente, anche le mie parole non vanno prese per oro colato, al pari di quelle scritte dallo stesso Crowley.
Il Libro della Legge, in ogni caso, senza per forza voler trovare un’interpretazione logica a tutte le sue parti, molte delle quali sono francamente illogiche, rappresenta un tipico testo iniziatico, che mira a rendere l’uomo consapevole delle proprie possibilità. In che modo è possibile, secondo le tre divinità di cui abbiamo or ora parlato, giungere alla conoscenza ed alla completezza interiore? E’ presto detto: dal momento che nel 1904, secondo il messaggio del Libro, ha inizio una nuova era, definita Eone di Horus, in cui l’umanità è destinata a riscoprire il ruolo della magia e la propria centralità all’interno dell’Universo, l’iniziato ha il dovere di conformarsi ai tre principi fondamentali del Libro.

Do what thou wilt shall be the whole of Law
Love is the whole of the Law
There is no law beyond Do what thou wilt


Torniamo quindi al punto di origine: l’uomo ha il dovere di recuperare il proprio individualismo, di conformarsi a quelli che sono i dettami del proprio istinto, recuperando anche la centralità dell’amore, inteso naturalmente sia come amore spirituale, sia come amore carnale. Non c’è da meravigliarsi al riguardo se qualcuno, molti anni, dopo individuerà in Crowley uno dei precursori del movimento hippie! Il risultato finale del percorso è la completa armonia con noi stessi, con gli altri e con tutta la natura, una condizione che verrà definita come True Will e che deve essere l’obiettivo ultimo di tutti noi, la sintesi fra i nostri desideri personali e l’Universo; si tratta, in fondo, della realizzazione pratica della fusione fra Nuit ed Hadit di cui abbiamo parlato in precedenza. Il raggiungimento del True Will, espressione che Crowley peraltro utilizza per tradurre la parola greca θελημα, Thelema, chiaramente non è semplice e si compie attraverso una lunga serie di passaggi e riti propiziatori, che l’occultista descriverà accuratamente nelle sue successive opere. Curiosamente, peraltro, un altro termine magico molto celebre, Abracadabra, che l’uomo aveva scoperto per la prima volta durante un viaggio in Messico, viene trasformato nel Libro della Legge in Abrahadabra; la cosa, di per sé marginale, acquisisce importanza in considerazione del fatto che la sillaba centrale, in questo modo, ricalca le tre iniziali del dio Hadit. Naturalmente, come già detto, chi potrà essere il profeta di questo nuovo eone magico, se non Aleister Crowley in persona? Il nostro, oltretutto, non solo giunge a definirsi nuovamente La Grande Bestia (Τὸ Μεγα Θηρίον in greco, To Mega Therion), ma individua anche una sua controparte femminile, la Donna Scarlatta o Babalon, che in seguito raffigurerà come simbolo e che considera la sua metà naturale, ricercandola nelle sue future, molteplici compagne. Del resto, come abbiamo visto, l’intera struttura della filosofia e della cosmologia thelemita è basata sull’idea della fusione perfetta fra gli estremi: quale aspetto della vita umana, pertanto, può rappresentare al meglio l’elevazione verso l’infinito se non il sesso? Crowley teorizzerà dunque in modo molto accurato l’importanza del sesso e del misticismo ad esso legato, guadagnandosi negli anni una fama di dissolutezza senza precedenti.

DA JIMMY PAGE A SHAGRATH: DO WHAT THOU WILT
Una simile mole di teorie esoteriche e spirituali non poteva che avere una risonanza immensa nel mondo del rock e del metal, dove la ricerca di riferimenti non strettamente cristiani è da sempre molto in voga. Uno dei più noti appassionati e seguaci delle teorie di Aleister Crowley, come è noto e come abbiamo già avuto modo di osservare, è il chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmy Page; la sua passione per l’opera del pittoresco connazionale si spinge a tal punto che, nel 1970, compie due atti significativi: in primo luogo acquista la celebre Boleskine House, poi fa incidere fra i solchi del vinile di Led Zeppelin III una sua versione personale del primo principio fondamentale del Libro della Legge:

Do what thou wilt so mote it be.

Fai ciò che vuoi così potrai essere. Il significato è naturalmente il medesimo del Libro: l’unica strada che ha l’uomo per vivere davvero e non ridurre il suo passaggio sulla Terra ad un mero alito di vento è quello di agire secondo la propria coscienza ed i propri desideri. Forse sarà anche per questo che i Led Zeppelin -e Page in particolare- diventeranno tristemente celebri per le loro folli notti di festa e di orge negli alberghi di mezzo mondo…quanto alla tetra Boleskine House, invece, anni dopo il chitarrista la venderà, dopo che vari incidenti e lutti (primo fra tutti, naturalmente, la morte di John Bonham) lo convinceranno della sua nefasta influenza. Quanto al compianto batterista, peraltro, c’è da registrare un ulteriore punto di incontro fra Aleister Crowley e gli Zep, dovuto sempre all’intercessione del buon Jimmy Page; avete presente i celebri quattro simboli dei membri della band, incisi sulla copertina del capolavoro Led Zeppelin IV? Ebbene, il simbolo del batterista, formato da tre cerchi che si intersecano e che rappresentano probabilmente la trinità esoterica aria-terra-fuoco, compare sul Tarocco dello Ierofante, uno dei Tarocchi disegnati proprio da Aleister Crowley; lo Ierofante, peraltro, era l’officiante dei Riti di Eleusi, un complesso di antichi rituali incentrati sui sette pianeti classici dell’antichità che lo stesso occultista britannico eseguì nel corso della sua vita. Infine, a voler essere proprio chirurgici, il simbolo compare anche sulla reissue di The Battle Rages On dei Deep Purple, risalente al 1993. L’ossessione dei musicisti per il nostro oscuro amico naturalmente non si ferma a Jimmy Page, dal momento che abbiamo ulteriori esempi, alcuni anche molto recenti, dell’influenza del Libro della Legge e della religione thelemita. Nel 1985 gli svizzeri Celtic Frost, fra i precursori del metal estremo, danno alle stampe il complesso To Mega Therion, che, pur non presentando nei testi riferimenti espliciti all’opera di Aleister Crowley, è un evidente riferimento al suo simpatico soprannome; venti anni dopo, sempre Tom Gabriel Fischer e soci inseriranno un riferimento stavolta manifesto nel discusso Monotheist: la traccia Os Abysmi vel Daath, infatti, cita parzialmente il titolo di uno dei Sacri Libri di Thelema, anche se, a dire il vero, il verso I deny my own desire contenuto nel brano non rispecchia certo il pensiero crowleyano. Probabilmente, dunque, più che di una vera e propria passione per l’operato dell’uomo, in questo caso si deve parlare di un semplice omaggio; tale affermazione può essere parzialmente riferibile anche ad Abrahadabra, dei norvegesi Dimmu Borgir: a detta del chitarrista Silenoz, infatti, il titolo è stato scelto perché simboleggia il cambiamento e l’evoluzione lirico-musicale operata dalla band nel 2010, ma non vi sono poi nei testi particolari riferimenti espliciti.
Tutt’altra storia, invece, per altri due gruppi fortemente ispirati dal pensiero di Aleister Crowley, vale a dire i nostrani Death SS ed i polacchi Behemoth: i primi, infatti, sotto l’egida del singer Steve Sylvester, nel 1997 pubblicano Do What Thou Wilt, un vero e proprio concept album basato sul Libro della Legge; prima di analizzarne il contenuto vi segnaliamo una piccola curiosità: l’album viene pubblicato presso un’etichetta fondata dallo stesso Steve Sylvester, la Lucifer Rising, il cui nome è ispirato ad una pellicola del 1972 del regista Kenneth Anger, a sua volta grande fan di Aleister Crowley; indovinate chi era stato inizialmente assunto per scrivere la colonna sonora del film? Ma naturalmente Jimmy Page. Il mondo è piccolo anche per gli esoteristi! Tornando ai Death SS, il concept album mischia effettive teorie crowleyane ad aspetti più tipicamente satanisti (emblematica l’invocazione di miltoniana memoria nella prima traccia, Awakening of the Beast), ma resta comunque una resa in musica molto efficace del Libro della Legge: la traccia numero 4 cita espressamente Babalon, la Donna Scarlatta, facendo leva sul già citato misticismo sessuale tipico del Culto di Thelema con versi come

I drink your nectar filled with magic
'cause I will change it into life.
Your sex to me is the source of every will.


Eccoci dunque all’idea dell’amore fisico come fusione e come strada per elevarsi verso il Sublime, come bruciante rappresentazione della vita stessa. Nonostante i riferimenti satanisti sparsi qui e là, dunque, Steve Sylvester dimostra di aver studiato in modo puntuale e rigoroso le opere dell’occultista e lo dimostra in modo esemplare nella traccia numero 6, Crowley’s Law.

Unrecognized genius for the rebel youth
the poet of all men who desire to be free
He shocked the world with his depraved life
but showed everyone the way to the light.

Love is the law, love under will
Thou hast no right but to do thy will.
Do that and no other shall say nay.

Hark! This is Crowley's law!
The light beyond the door.
There is no grace, no guilt,
you must do what thou wilt!


Aleister Crowley è dunque visto come il poeta degli uomini che desiderano la libertà, come un vero e proprio profeta che ha insegnato all’uomo come essere libero attraverso l’amore e l’ottemperanza ai propri istinti. Non male, no? Chissà quanti, segretamente, vorrebbero dare un seguito pratico a questo universo di amore libero ed individualismo! Va dunque dato atto e merito a Steve Sylvester di aver fatto un buon lavoro con Do What Thou Wilt, che, volendo essere ancor più pignoli, si rivela oltretutto collegato all’idea dell’evoluzione segnalata anche dai Dimmu Borgir, dal momento che, per la prima volta nella storia dei Death SS, viene registrato con l’ausilio di un tastierista.
Meno specifico, ma comunque accurato è l’interesse mostrato dai Behemoth e dal loro mastermind Nergal per le teorie thelemite: i deathsters polacchi infatti danno alla luce nel 2000 l’acclamato Thelema.6, che, titolo a parte, presenta nella sua parte centrale tre tracce diversamente ispirate dal pensiero di Aleister Crowley: la traccia numero 5, Natural Born Philosopher, rappresenta la lettura personale da parte di Nergal del concetto in base al quale ogni uomo è una stella, il centro del proprio Universo.

I wanna be born, grow and rise again
and become! become you unity!
be all and nothing equally
dust ov universe and its essence
and look attentively
every star is a stone
in the cosmic pavement on which step you
and your oddysey has no beginning
and never look to far, you fool!
'cause it has no fuckin' end!


Qui le idee crowleyane si mescolano col tipico cinismo di Nergal, dal momento che, secondo lui, ogni uomo sarà anche una stella, ma molte sono comunque destinate a cadere. La traccia Christian to the Lions cita con il titolo una frase dell’occultista, mentre Inauguration of Scorpio Dome, seppure ispirata in senso stretto più al già citato Lucifer Rising, contiene estratti da un ulteriore opera del nostro uomo dedicata ad Apollo. Dunque, se Steve Sylvester aveva sostanzialmente tessuto un elogio del pensiero di Aleister Crowley, si può dire che Nergal vada oltre, prendendo spunto dalle opere dell’esoterista per elaborare concezioni e teorie proprie. Anche questo, in fondo, significa aver imparato bene la lezione: ogni uomo deve trovare la propria strada verso l’Illuminazione, giusto?

LA MATURITA’ DELL’OCCULTISMO: L’ARGENTEUM ASTRUM E LA MAGIA SESSUALE
Nel 1907, tre anni dopo la composizione del Libro della Legge, Aleister Crowley inizia a scrivere altri testi che andranno poi a far parte del corpus sacro del Culto di Thelema; nello stesso anno, dopo aver rotto definitivamente i rapporti con l’Alba Dorata, riallaccia i rapporti con il vecchio amico George Cecil Jones, colui che gli aveva presentato Mathers e proprio assieme a lui decide di fondare un nuovo ordine occultista che diffonda il Verbo della Legge. Nasce così l’Argenteum Astrum, che fa conoscere definitivamente il personaggio di Aleister Crowley al mondo: la sua fama diverrà tale di lì a poco che alcuni dei suoi rituali verranno addirittura eseguiti alla presenza della stampa, che commenterà in certi casi in modo positivo, in altri in modo scandalizzato a causa della natura smaccatamente erotica di molti di questi rituali. Proprio la magia sessuale diventa sempre più un chiodo fisso per la religione che l’uomo continua a sviluppare: proprio tramite un rituale a sfondo sessuale, nel 1909, il nostro afferma di esser riuscito ad evocare il demone Choronzon, una creatura già citata nei secoli precedenti ad opera degli occultisti di scuola enochiana, di difficile collocazione persino nel peculiare pantheon thelemita: Crowley descriverà in seguito Choronzon come una sorta di giudice, preposto a valutare la preparazione degli iniziati e, eventualmente, incaricato di elevarli verso le conoscenze più ignote e la definitiva illuminazione. Particolarmente soddisfatto di tale evocazione e sempre più persuaso della centralità della magia sessuale nel suo Ordine, l’uomo illustra tali pratiche in vari libri, fra cui meritano una citazione almeno il Liber DCLXVI - Artemis Iota vel De Coitu Scholia Triviæ e il fondamentale Magick, Book 4, un vero e proprio manuale di rituali e pratiche esoteriche (così intitolato, con questa K in aggiunta, perché il suo autore voleva che fosse ben chiara la distinzione della sua scienza dalla magia comune, da lui giudicata fondamentalmente inutile). Da questo momento in avanti (siamo nel 1911) il pensiero dell’occultista non conosce più evoluzioni davvero significative: il nostro continuerà infatti a diffondere il Culto di Thelema, trovando anche il tempo di convertire alla sua causa un’importante setta di stampo massonico quale l’Ordo Templi Orientis, ma non ci lascerà altri argomenti che sia impensabile non trattare. Possiamo pertanto limitarci a citare alcune curiosità: nel 1920 il nostro si trasferisce in Sicilia, a Cefalù, dove fonda l’Abbazia di Thelema e getta nel panico i suoi concittadini, che mormorano di riti sacrificali ed atti osceni. Anche per questo, nel 1923 il governo fascista di Mussolini ordina la sua espulsione dall’Italia; anni dopo ha modo di conoscere il celebre poeta portoghese Fernando Pessoa, grande appassionato di occultismo e, nel 1945, accoglie nel suo ordine lo scrittore Ron Hubbard, che in seguito fonderà il famigerato movimento pseudoreligioso di Scientology. Insomma, Tom Cruise ed Aleister Crowley hanno più in comune di quanto abbiate mai potuto pensare! In realtà Scientology e Thelema sono simili più o meno come l’acqua ed il fuoco, ma è singolare che abbiano in comune proprie le teorie dell’uomo noto come La Grande Bestia.

HEAVY METAL E MAGIA SESSUALE: DAI MEGADETH AGLI AKERCOCKE
La figura di Choronzon e la magia sessuale che caratterizza la maturità del Culto di Thelema sono state fonte di ispirazione per numerosi artisti, alcuni anche molto celebri: in ambito non metal, tanto per cominciare, i krautrockers Tangerine Dream hanno dedicato al demone un pezzo del loro album Exit, del 1981; in ambito metal, viceversa, il demone viene citato nientemeno da Dave Mustaine in Looking Down the Cross, contenuta nel debut album dei Megadeth; il crinito chitarrista, infatti, prima della sua conversione all’alba del nuovo millennio, è stato un discreto appassionato di occultismo, per quanto nel succitato brano il giudice degli iniziati sia citato soltanto come simbolo di perversione e non vi siano dunque richiami particolari. Al contrario, nel 2003 i deathsters britannici Akercocke dedicano un intero album a Choronzon: il gruppo, per la verità, si contraddistingue più per un marcato satanismo che per vere e proprie citazioni della religione thelemita, ma dimostra in tutti i suoi lavori un interesse quasi morboso per la magia sessuale, il che li avvicina molto alle posizioni di Aleister Crowley. A Choronzon è dedicato anche l’album Choronzonic Force Domination del 2004 ad opera dei colombiani Internal Suffering, disseminato di invocazioni anche sconnesse allo stesso demone thelemita ed anche ad alcuni dei Grandi Antichi di lovecraftiana memoria, come mostrano i versi che seguono, tratti da Summon the Gods of Chaos.

NKBA TOBME AZATHOTH
I Call To Me Azathoth

EBARI CRISAI! CRISAI! CHORONZON!
Conjure Mighty! Mighty! Choronzon!


Della serie: non facciamoci mancare nulla. Ancora la magia sessuale è oggetto del recentissimo Liber DCLXVI, degli slovacchi Abbey ov Thelema, incentrato sul Liber DCLXVI - Artemis Iota vel De Coitu Scholia Triviæ. Infine, per quanto riguarda l’Ordine dell’Argenteum Astrum, ne trattano i greci Horrified nel loro album Deus Diabolus Inversus, risalente al 2002. Questo lungo elenco dimostra che la magia sessuale sia stata oggetto di molte dediche: del resto, non c’è bisogno di interpretare Aleister Crowley per sottolineare la centralità del sesso per l’uomo ed in generale nella nostra società, anche per quanto riguarda i suoi aspetti più morbosi. In questo l’occultista inglese è stato facile profeta.

GLI ALTRI: L’EREDITA’ DI CROWLEY DAI BEATLES AGLI EDGUY, FRA CITAZIONI E COPERTINE
Abbiamo appena analizzato nel dettaglio gli aspetti delle dottrine crowleyane che hanno maggiormente colpito gli artisti rock e metal, cercando di interpretare sia le dottrine stesse, sia i testi scritti dagli artisti, ove espliciti. Tuttavia, la nostra amata musica è ulteriormente piena di riferimenti ad Aleister Crowley, magari non così evidenti come in Do What Thou Wilt dei Death SS, ma non per questo meno sorprendenti: ad esempio, avete presente la leggendaria copertina dell’altrettanto leggendario Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, del 1967, uno dei più famosi album dei The Beatles? Ebbene, fate attenzione alla figura priva di capelli in alto a sinistra…ebbene sì, è proprio lui, Aleister Crowley in persona. C’è dunque anche lui fra le tante figure che ispiravano McCartney e soci e, del resto, anche Mick Jagger dei The Rolling Stones pare sia un suo ammiratore. Nel 1970 il nascondino dell’occultista su una copertina si ripete, stavolta ad opera dei The Doors: osservate il retro di 13, la prima raccolta del gruppo e fate caso allo strano feticcio su cui posa le mani il compianto Jim Morrison: bingo, ancora una volta il nostro amico. Bruce Dickinson, noto per essere il cantante di una certa band chiamata Iron Maiden, ha collaborato alla sceneggiatura di un film sulla vita dell’esoterista, intitolato The Chemical Wedding, che non ha tuttavia nulla in comune, titolo a parte, con il suo album solista. L’elenco degli artisti che lo apprezzano è ancora molto lungo e vale la pena qui citare almeno Danny Carey dei Tool, Marilyn Manson, Robbie Williams, i Coil, gli Alphaville e gli Edguy, che gli hanno dedicato una bonus track, priva però di riferimenti veri e propri, contenuta nell’edizione speciale del loro ultimo lavoro, Age of the Joker, risalente al 2011. Naturalmente, non ci siamo scordati del celebre brano di Ozzy Osbourne, contenuto nel suo esordio solista, di cui anzi utilizziamo una citazione per chiudere questo capitolo.

Mr. Crowley, did you talk to the dead
Your lifestyle to me seemed so tragic
With the thrill of it all
You fooled all those people with magic.


Effettivamente, dal momento che abbiamo potuto constatare quante persone siano state influenzate in modi diversi dal suo pensiero, si può davvero dire che l’ultimo verso sia quanto mai azzeccato.

CONCLUSIONI
Aleister Crowley, insomma, ci ha lasciato un’eredità notevole, sia a livello di testi esoterici, sia a livello di citazioni ed omaggi da parte di musicisti di ogni tipo. Abbiamo cercato, volta per volta, di comprendere per quali ragioni la sua figura e le sue teorie siano state e siano tuttora tanto popolari nel rock e nell’heavy metal, trovando in certi casi risposte soddisfacenti, in altri meno. Per concludere, cerchiamo dunque di trovare un minimo comun denominatore ai molteplici brani che abbiamo avuto modo di scoprire e riscoprire in questa nostra lunga disamina: perché l’idea di un pantheon incentrato sulla figura dell’uomo ed una serie di inviti all’edonismo ed alla sessualità hanno avuto tanto successo? Il motivo, probabilmente, al di là di chi ha usato la figura di Crowley solo perché andava di moda, è molto più semplice di quanto si possa pensare: cosa teorizza il nostro, se andiamo a vedere quel che di razionale c’è nei suoi contorti pensieri? E’presto detto: un generale ideale di libertà, un invito a vivere la propria vita senza vincoli. Si tratta in fondo di desideri che tutti noi, adolescenti e non, abbiamo provato almeno qualche volta, anche se magari non nei termini descritti nel Libro della Legge. Indubbiamente, inoltre, l’idea di sfidare le imposizioni della società è un concetto cardine dell’intero movimento heavy metal, che non a caso negli anni è stato ampiamente osteggiato paventando improbabili pericoli per la società derivanti dal suo ascolto. Che sia questo il famoso minimo comun denominatore? Non ne sono certo. Come ho detto all’inizio, probabilmente lo stesso occultista preferirebbe vederci intenti ad ascoltare musica dando sfogo alle nostre passioni. E dunque, sebbene debba esserci sempre chiaro che parliamo comunque di un uomo che non aveva tutte le rotelle a posto, chi siamo noi per sottrarci alle sue volontà? Non perdiamo altro tempo: corriamo a goderci quel che il suo pensiero ha ispirato a miriadi di musicisti. Se proprio il Culto di Thelema ci fa schifo ed il suo personaggio ci disgusta, troveremo comunque grande giovamento dall’ascolto della splendida Quicksand o dalla furia di Thelema.6. In fondo, l’uomo più malvagio del mondo ci ha comunque lasciato, anche se indirettamente, alcune bellissime opere.



Philosopher3185
Martedì 21 Gennaio 2014, 22.17.47
15
Un Uomo che era avanti come pensiero..una grande personalità che merita attenzione e rispetto. E' confortante sapere che cè stata gente come lui,che rifiutava i dogmi cristiani e proclamava la libertà....
Laden
Sabato 7 Dicembre 2013, 0.59.24
14
Le ultime frasi sono abbastanza fuori luogo. Perché mai un uomo che inneggia alla libertà senza vincoli dovrebbe disgustare? La maggioranza degli uomini su questa terra non ne è semplicemente capace, rimane così stordita e confusa davanti agli atti di chi realmente riesce ad essere libero
Laden
Venerdì 6 Dicembre 2013, 23.29.15
13
Si sapeva certamente vendere bene, ma troppa razionalità accieca le sue esperienze erano più reali di molte altre che i più vivono nella loro quotidianità.
RedRoger
Martedì 15 Ottobre 2013, 18.33.04
12
A mio avviso un grande uomo d'affari....
Arrraya
Domenica 13 Ottobre 2013, 0.49.53
11
Si Samba@ il caso Moro, ma anche (e soprattutto) il mostro di Firenze, dove alcuni sostengono che il vero responsabile è il (ora defunto) giudice Vigna; un intreccio tra servizi segreti deviati (?) , massoneria e omicidio ritualistico. Dopo intervengono ,a deridere e smentire queste teorie, tutta l 'impalcatura mediatica (informazione e cinema ad esempio) a romanzare questi fatti per renderli ridicoli e il gioco è fatto. Ormai è un dato di fatto che se vuoi nascondere qualcosa la devi evindenziare,romanzare, poi ci penserà la gente a ritenerla implausibile. Quante volte ci si sente dire: "tu guardi troppi film"...ecco, certi film son fatti proprio per far dire alla massa che non s' interessa di questi spinosi fatti, questa fatidica frase, abbastanza ignorante e fastidiosa direi.
Brindish
Sabato 12 Ottobre 2013, 15.55.29
10
Un pensiero ed una filosofia sicuramente fertili di spunti, senza dubbio...Ma le visite degli Dei mi sembrano troppo"fantasiosi ritocchi romanzeschi" per accrescere l'alone di mistero e ambiguità della propria figura...direi che come personaggio si sapeva vendere bene. Concordo comunque che rimuovendo tutti gli aspetti meno razionali, la sua idea di libertà e manifestazione a tutto tondo dell'individuo del mondo ha un certo senso, nei limiti del ragionevole. @Barry: Davvero un articolone, complimenti
Sambalzalzal
Venerdì 11 Ottobre 2013, 19.13.01
9
Barry@ complimenti meritati al 100%! A parte le SS tedesche, ci sono anche varie testimonianze al riguardo di quelle italiane che erano composte da membri delle famiglie "patrizie" che si rifacevano alla religione tradizionale romana. Anni fa uscì anche un documentario trasmesso non ricordo su quale canale (penso RAI), ora non riesco a trovarlo su youtube ma ne venivano fuori begli scorci se parliamo del lato esoterico ed occulto della questione!
deedeesonic
Venerdì 11 Ottobre 2013, 18.14.59
8
@Barry, non posso far altro che aggiungermi ai complimenti
Barry
Venerdì 11 Ottobre 2013, 14.20.45
7
Grazie a tutti per i complimenti @Arraya: hai perfettamente ragione, fra l'altro anche Himmler, solo per citarne uno, era un fervente appassionato di esoterismo! L'intero corpo delle SS era basato sull'idea di una "fratellanza" che condivideva diversi caratteri delle società iniziatiche. Al riguardo c'è anche un bel libro di Giorgio Galli, intitolato "Hitler e il nazismo magico".
GioMasteR
Venerdì 11 Ottobre 2013, 14.09.57
6
Ottimo ritratto di un personaggio molto controverso e in troppe occasioni preso alla leggera, ma una figura fondamentale per l'occultismo moderno, un Trismegisto in carne e ossa in grado di ispirare una generazione di artisti dopo di lui. Oltre agli altri nomi citati da Barry, mi sento di aggiungere anche gli Imperial Vengeance con The Voice Of Thelema.
vitadathrasher
Venerdì 11 Ottobre 2013, 14.05.27
5
Dove c'è potere c'è occulto è verissimo, gli esempi si sprecano e sicuramente anche la musica è un viatico per propagandare in maniera "occulta" certe idee.....
Sambalzalzal
Venerdì 11 Ottobre 2013, 13.40.23
4
Bell'articolo e Arraya@ hai fatto una considerazione molto interessante sulla quale (non solo nel caso di AC) ci si sofferma sempre troppo poco, purtroppo. Non solo capi di governo e leaders in generale ma anche i corpi di polizia durante le indagini. Se ricordi cosa successe nel caso di Aldo Moro, questo è...
Arrraya
Venerdì 11 Ottobre 2013, 12.23.12
3
C'è da dire che gli aspetti controversi di questo personaggio non stanno nella sua dottrina (almeno per me) ma nell' ambigua e fumosa posizione avuta nella seconda guerra mondiale, quando fu "assoldato" dai servizi segreti britannici per una non meglio specificata "consulenza". Che si sappia che la maggior parte dei capi di governo è pregna di esoterismo latente, non certo pubblicizzato; Hitler ed altri avevano il loro astrologo personale , e non parlo di astrologi da ultima pagina di un settimanale. Tutto ciò è inspiegabile se si pensa che un pragmatico come Churchill sia stato costretto ad avere a che fare con Crowley, forse un esempio di come la gente comune non debba credere a certe verità che sono accessibili a pochi, magari in alcune sfere di potere. In ogni caso AC era sempre strafatto fin sopra i capelli, una pratica molto terrena direi.
Hm is the law
Venerdì 11 Ottobre 2013, 9.51.05
2
Articolo interessantissimo e ben curato nei minimi dettagli
the Thrasher
Venerdì 11 Ottobre 2013, 3.02.36
1
Grande articolo Andrea, molto completo ed esauriente ma anche piacevole e scorrevole nonostante la gran mole di informazioni e la loro complessità... bravo!
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