IN EVIDENZA
Album

Blue Oyster Cult
Ghost Stories
Autoprodotti

King Gizzard and The Lizard Wizard
PetroDragonic Apocalypse
CERCA
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

26/04/24
BEHOLDER
Dualisme

26/04/24
DEICIDE
Banished By Sin

26/04/24
BLACK TUSK
The Way Forward

26/04/24
PARTY CANNON
Injuries Are Inevitable

26/04/24
EXHUMATION
Master`s Personae

26/04/24
SIX BY SIX
Beyond Shadowland

26/04/24
PESTILENCE
Levels of Perception

26/04/24
DARKTHRONE
It Beckons Us All

26/04/24
MORGUL BLADE
Heavy Metal Wraiths

26/04/24
THIS ENDING
Crowned in Blood

CONCERTI

25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)

25/04/24
ULVEDHARR + HELLFOX + NOISE IN MYSELF
DEDOLOR MUSIC HEADQUARTERS, VIA XX SETTEMBRE 33 - ROVELLASCA (CO)

25/04/24
DIEGO DEADMAN POTRON + DEGRADO DA RADICI + RAW POWER + COOBOLT
PIPPO FOODCHILLSTAGE, PARCO FRANCESCO PETRARCA 12 - BOLZANO

25/04/24
MAXIMUM FESTIVAL 2024 (day 1)
ALTROQUANDO, VIA CORNIANI 32 - ZERO BRANCO (TV)

26/04/24
SINISTER + GUEST
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

26/04/24
MARLENE KUNTZ
DEMODÈ CLUB, VIA DEI CEDRI 14 – (BA)

26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA

26/04/24
THE TOWER MUSIC MEETING (day 1)
BOCCIODROMO, VIA ALESSANDRO ROSSI 198 - VICENZA

26/04/24
PONTE DEL DIAVOLO + OTUS + GODWATT
TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

26/04/24
CRASHDÏET
SLAUGHTER CLUB, VIA A.TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

BEST OF 2013 - Parte Prima - I Risultati Parziali
07/02/2014 (5140 letture)
Introduzione a cura di Andrea Trecarichi "Metal3K"

Cari amiche ed amici,
come annunciato alcuni giorni fa, quest'anno abbiamo pensato di lanciare un nuovo concorso:
Readers' Poll - vota i migliori dischi del 2013 e vinci!
L'idea di base era quella di darvi la possibilità di fare il punto sull'anno passato, esprimendo le vostre preferenze su quattro categorie (Gruppo rivelazione dell'anno, Miglior Album/DVD Live, Miglior concerto/festival, Peggior Disco), ma anche attraverso la vostra personale top ten dei migliori album dell'anno passato.
Anzitutto ci preme ringraziarvi per la vostra partecipazione, senza la quale non avremmo potuto mandare in porto questa iniziativa, che riteniamo interessante ed utile, perché ci dà la possibilità di confrontarci con voi e non solo. Sappiamo bene che ormai ogni anno è ricchissimo di nuove uscite, come sappiamo bene quanto sia umanamente impossibile riuscire a seguire tutto in tempo. Quantomeno, però, leggere i risultati potrebbe aiutarci a recuperare alcuni titoli importanti che abbiamo perso. È chiaro che poi ognuno come sempre prenderà i risultati come è giusto che sia, cioè come un'indicazione da porre al vaglio dei gusti di ciascuno di noi. Chi invece avesse avuto la fortuna di rimanere al passo con tutto, magari si ritroverà nei risultati finali o avrà da ridire su di essi, ma è proprio questo il bello, no? Non saremo mai tutti d'accordo per cui tirare fuori delle classifiche che esprimano i gusti medi di tutti riteniamo sia stato un interessante esperimento.
Vi informiamo altresì che parallelamente, al nostro interno, abbiamo coinvolto tutto lo staff in un esercizio simile, per cui accanto ai risultati delle vostre votazioni troverete anche quelli relativi alla nostra redazione.
Per darvi un'idea chiara sul concetto espresso in precedenza circa la sovrabbondanza di titoli in circolazione, tra le vostre preferenze e le nostre sono venuti fuori quasi 400 titoli, un numero impressionante se ci pensate! Per comodità, abbiamo intanto suddiviso e classificato i dischi più votati per aree tematiche, che poi sono quelle in cui storicamente è suddivisa la nostra redazione: Ancient Power, Death In Progress e Slow Blackness.
Questo primo articolo sarà pertanto suddiviso in tre sezioni, ognuna relativa a una delle aree tematiche di riferimento, ciascuna curata dal relativo CR di quell'area (sotto il nome di ciascuna area tematica troverete anche un'indicazione dei generi di riferimento di quell'area).
Ogni sezione conterrà, per confronto, la top 10 riassuntiva delle preferenze dello staff e dei lettori che hanno gentilmente partecipato al concorso. Ciascun album della top 10 dello staff sarà commentato da un diverso redattore appartenente alla relativa redazione di riferimento. Ogni titolo delle top 10 dei lettori, invece, sarà corredato da un commento scelto tra quelli in calce alle relative recensioni, sperando che nessuno se ne abbia a male per non essere stato scelto, perché alla fine tutti i vostri commenti sui contenuti sono molto graditi e ben accetti, nessuno escluso.
Nel prossimo numero vi presenteremo invece i risultati finali, inclusi quelli relativi alle quattro categorie sopraccitate.
Tutto chiaro? Ci auguriamo di sì perché è il momento di iniziare…


ANCIENT POWER
(heavy, power, speed, epic, thrash, hard rock e derivati, alternative, nu-metal, crossover, shred, low gain)

A cura di Saverio Comellini "Lizard"

HEAVY/POWER/SPEED/EPIC
Il 2013 prima di tutto è stato un anno stracolmo di uscite, talmente tante che diventa quasi impossibile stabilire un criterio e riuscire a dare spazio a tutto, tanto negli ascolti, quanto e soprattutto negli acquisti. Cosa resta alla fine di quest'ondata interminabile? In ambito heavy/power/speed/epic l'anno si è rivelato decisamente carico di significative uscite, in particolare molti ritorni hanno dato lustro al 2013: parliamo di Manilla Road, Warlord e Atlantean Kodex, ad esempio, in ambito epic; dei tre eroi della NWOBHM: Satan, Hell e Blitzkrieg, tutti e tre, chi più e chi meno, con dischi davvero validissimi e a loro si affiancano i confermati In Solitude; altri ritorni di alto livello: l'immarcescibile U.D.O., gli eterni Motorhead, Saxon e gli Anvil, forse non alle prese con i loro dischi migliori, ma certo tra le band più affidabili dell'intero panorama heavy classico. In casa nostra, si segnalano invece tra gli altri, il ritorno dei Death SS con il discreto ma discusso Resurrection, che se non altro ha regalato ai tanti fan più di una esibizione live dello storico gruppo di Steve Sylvester, quello dei bolognesi Crying Steel che con Time Stand Steel realizzano un album solidissimo e il validissimo M.I.N.D. dei Reapter. Del tutto inosservati e a dire il vero non proprio esaltanti, il ritorno di Ralf Kasparek con Resilient dei Running Wild e con il primo album del progetto Giant X e il disco di debutto di Jason Newsted con Heavy Metal Music. Tutto sommato ancora piacevoli il terzo album degli Enforcer e il ritorno dei White Wizzard, due band dedite al revival che forse hanno però perso un po' di lustro e soprattutto l'effetto sorpresa dei precedenti album. Discorso che vale anche per i Sacred Steel di Gerrit Muntz, ormai lontanissimi dalle preferenze degli ascoltatori, mentre più dolorosamente scontato è il totale silenzio che ha accolto il ritorno dei ritrovati heavy/doomster Trouble.

Anche l'ambito power si segnala per le uscite attesissime dei Rhapsody of Fire orfani di Luca Turilli, a dire il vero alle prese con un disco che non ha particolarmente convinto e degli Avantasia, autori invece di una prova degna del loro nome. Ancora, gli ottimi Arrayan Path dall'isola di Cipro o gli ex membri dei Sabaton, che raggiunti dallo strepitoso Nils Patrick Johansson, danno vita ai Civil War, proponendo un gran debutto, mentre la band madre rilascia un convincente Swedish Empire Live. Leggermente al di sotto delle aspettative, ma comunque sempre in pista i Powerwolf col loro Preachers of the Night, gli Helloween, forse giunti ad un momento critico della loro carriera e alle prese con le insistenti voci di imminente reunion con il mai dimenticato Michael Kiske e i "cugini" Gamma Ray, ormai fin troppo addomesticati e convenzionali con il comunque piacevole Master of Confusion. Più che convincenti invece i ritrovati Stratovarius che cercano di scrollarsi definitivamente di dosso lo spettro di un sempre più confuso Timo Tolkki, i Dark Moor, gli italiani Hollow Haze con "l'uomo ovunque" Fabio Lione e gli israeliani Red Rose. Segnaliamo tra i dischi destinati a far discutere anche gli Almah, band che divide il pubblico e gli addetti ai lavori a causa probabilmente del giudizio controverso sulla figura del frontman Edu Falaschi, ormai libero dagli impegni con gli Angra, ma non dal giudizio negativo che colpisce in particolare gli ultimi anni di esibizioni dal vivo con la band carioca. Altri album validi nel settore sono indubbiamente quelli di Highlord, Holy Grail, SinHeresy, Poemisia, Overtures e Mastercastle, tutti di ottimo livello a testimonianza del valore della scena italiana, ancorché incapaci di farsi notare nel mare magnum delle uscite di settore, almeno a livello della nostra classifica. Parlando invece di US Power purtroppo poco considerati anche due buonissimi album come il ritorno della cult band Attacker con Giants of Canaan e quello dei maestri Vicious Rumors, a dire il vero fin troppo alle prese con i continui cambi di line up; mentre forse non esaltanti ma comunque molto solidi si rivelano i Circle II Circle di Zak Stevens, così come i divertenti Masters of Disguise, fautori di un buono speed metal d'annata.

Ma è ovvio che il proscenio per quest'anno lo abbiano guadagnato i Black Sabbath che con il loro atteso e pluripremiato 13 hanno saputo credibilmente ricreare la magia dei tempi d'oro, riuscendo a commuovere tanto i vecchi fan quanto i più giovani, confermandosi come veri e propri padrini del movimento heavy metal. Secondo posto invece per una band che proprio dai Sabbath e dai Blue Oyster Cult, quanto dalle atmosfere ossianiche degli anni '70 e da altri eroi della NWOBHM ha saputo mutuare il proprio sound, generando un'attenzione davvero incredibile: parliamo naturalmente dei Ghost, band tanto controversa quanto in realtà amata dal popolo metallaro. Questi i nomi principali citati nelle classifiche tanto dai lettori, quanto dal nostro staff, ma tanti, veramente tanti i nomi che restano fuori dalla classifica finale, tra i quali ricordiamo almeno i Volbeat che pur avendo raggiunto un livello di notorietà non indifferente non incidono con Outlaw Gentlemen & Shady Ladies, album forse già troppo prevedibile.

HARD ROCK
Una vera debacle. Inutile girarci intorno. Questa è la cruda realtà dei fatti. Tanto nella classifica dei lettori, quanto in quella dello staff di Metallized, l'hard rock sembra sparire dalle preferenze del popolo metallaro in ogni sua forma. Non basta il pur validissimo ritorno dei Deep Purple con Now What?! comunque album più votato del settore, né l'ottima forma del mai troppo lodato Michael Monroe, piuttosto che lo stratosferico debutto del supergruppo The Winery Dogs del trio d'assi Kotzen/Sheenan/Portnoy e quello dei retro rockers Scorpion Child. Non basta l'ottimo stato di forma della scena hard glam, che vedeva il ritorno di Reckless Love e The Poodles, piuttosto che il debutto solista del chitarrista dei Backyard Babies, Dregen o l'ancora validissimo e maturo Confessions dei Buckcherry, il coerente C'mon Take on Me degli Hardcore Superstar e il sorprendente Screaming for Adrenaline dei Santa Cruz. Si fa notare anche il terzo album degli australiani Airbourne (in decima posizione nella classifica lettori e solo album oltre a quello dei Purple ad entrare in una classifica), ancora legati al loro hard di matrice AC/DC, mentre passano un po' in sordina il debutto degli ex Thin Lizzy nei Black Star Riders, l'ottimo Outlier dei sempreverdi Kingdom Come, il convincente ritorno degli Skid Row, lo stratosferico AOR dei N.O.W. e gli storici Fair Warning, The Quireboys e Niva. Settore quello dell'AOR comunque molto vivace e che sta regalando diverse soddisfazioni agli appassionati, pur lontano dai fasti e dalle classifiche di un tempo. Assolutamente inosservati invece il quarto album dei The Answer, New Horizon, quello dei Black Label Society di Zakk Wylde, l'ennesimo Traveller di Jorn, i ritrovati Vengeance di Piece of Cake o gli ottimi Imperial State Electric. Anche la strepitosa scena italiana attuale, a partire proprio dai diversi progetti/band AOR, come dagli ottimi album di Voodoo Highway e Markonee o i pompati inglesi Voodoo Six e Tainted Nation, non raccolgono neanche un voto. Ancora da segnalare invece il ritorno degli storici Stryper, quello della 'next big thing' Audrey Horne e l'affermazione dell'hard rock di derivazione stoner dei veterani Clutch, che raccoglie diversi consensi in particolare nella classifica dei redattori di Metallized, mentre quasi del tutto inosservato passa il pur ottimo The Last Patrol dei redivivi Monster Magnet.

THRASH
Come per l'hard rock, anche per il thrash l'anno non si prospetta particolarmente ricco di ampi consensi, nonostante il gran numero di ottimi album usciti: a movimentare la classifica sono nomi noti che hanno raccolto una discreta affermazione, sicuramente lontana però dalle parti alte della classifica. Parliamo ovviamente del più che convincente The Dream Calls for Blood dei Death Angel, indubbiamente il disco thrash più apprezzato dell'anno, a fianco del quale troviamo il discreto Epitome of Torture dei maestri Sodom. Più soggette a critica invece le prove degli Extrema, poi coinvolti da un'incredibile diatriba che ha visto protagonista il singer G.L. Perotti (restando in attesa di un eventuale comunicato ufficiale in merito da parte della band) e degli Annihilator del consolidato duo Waters/Padden. Convince il ritorno degli Artillery, che con Legions levigano un po' il proprio sound anche per via del nuovo cantante, ma non perdono per questo il confronto con le altre uscite dell'anno, mentre restano nell'ombra gli Hatriot di Steve Zetro Sousa, gli ottimi Pessimist, gli Evile e gli Havok e anche i Sepultura di Andreas Kisser e i deludenti Trivium di Vengeance Falls. Nell'ambito italiano si segnalano invece i convincenti ritorni dei The Ultra-Violence, quello degli Endovein, Unus et Viginti degli S.R.L., i Death Mechanism e, ancora, il debutto dei sardi Coma e quello dei Morganha, le ottime prove di Spanking Hour, Atomic Blast e Sawthis in ambito di thrash/groove, per un'annata davvero ottima che non ha però evidentemente raggiunto sufficienti gradimenti. Si segnalano comunque una quantità incredibile di uscite underground nel genere e in particolare per quanto riguarda le sue ibridazioni con il death o con il black più marcio, che lo portano ad essere forse il genere più inflazionato. I due grandi imputati per l'anno 2013 nel genere non possono che essere i Soulfly di Max Cavalera, alle prese col disco probabilmente meno ispirato della loro carriera e, naturalmente, i Megadeth del trio Mustaine/Ellefson/Broderick (sì, c'è anche Drover, ma lui che colpe ha?) che con Super Collider riescono a tirar fuori un disco davvero indegno del monicker stampato in copertina.

ALTERNATIVE/NU METAL/CROSSOVER
Anche se può sembrare strano per una webzine dal nome Metallized essendo un genere che non frequentemente rientra tra le preferenze anche dei nostri lettori, in realtà pare che il 2013 perlomeno restando nell'ambito di competenza della redazione A sia stato l'anno dell'alternative metal. Una vera sorpresa, non c'è dubbio, che colpisce per il doppio plebiscito che incorona gli Alter Bridge, come band (tra quelle di competenza della redazione A, ricordiamolo) più votata in assoluto sia dai lettori che dal nostro staff. Un grande risultato che premia la band di Myles Kennedy e Mark Tremonti quale nuova prepotente realtà del panorama rock. Indubbiamente, il retaggio post grunge unito alla forte contaminazione di hard rock a stelle strisce, il costante appesantimento del suono ed anche la sempre maggior complessità delle composizioni, ha attirato un pubblico eterogeneo, che ormai coinvolge anche molti amanti di sonorità schiettamente heavy, sdoganando la band anche presso ascoltatori più elitari, senza in realtà fargli perdere quell'appeal commerciale che da sempre ne caratterizza l'immagine e la musica. Ma non solo Alter Bridge, se è vero che nella classifica dei redattori trovano posto nelle alte sfere anche i ritrovati Alice in Chains e i sempre amati Korn, che pur non alle prese con i migliori album della carriera, confermano che quando i maestri si mettono all'opera con impegno, il contatto con la consolidata base di fan non viene mai meno. Forse più sorprendente, ma tutto sommato attesa, anche l'affermazione dei Maximum the Hormone, mentre la platea dei lettori premia ancora i Queens of the Stone Age acclamati dopo il convincente ritorno di …Like Clockworks, che sembra allontanare il periodo buio per la formazione di Josh Homme, anche se le critiche non sono mancate. Meno apprezzato o forse semplicemente meno ascoltato, invece, risulta l'ottimo debutto del progetto Palms di Chino Moreno. I pessimi Hydra degli Otep e Resilience dei Drowning Pool finiscono meritatamente lontano dagli occhi e dal cuore di tutti, mentre avrebbero sicuramente valso una menzione l'ottimo debutto dei Cayne, band del tragicamente scomparso Claudio Leo e quello dei The Black Heart Rebellion e i sempre interessanti Klogr. Altre band da segnalare nel genere, che non hanno raccolto grande attenzione pur rilasciando due album molto validi, sono i PTSD di A Sense of Decay e i Siamese:Fighting:Fish, entrambe da tenere d'occhio per il futuro. Ancora per l'anno trascorso si segnalano il buon ritorno dei Coheed and Cambria con la seconda parte della saga di The Afterman che chiude anche il percorso lirico intrapreso dalla band sin dall'esordio e l'ottimo Live in N.Y.C. dei redivivi Jane's Addiction. Deludono viceversa il ritorno degli Avenged Sevenfold che con Hail to the King invece dell'acclamazione reclamata dal titolo trionfale raccolgono diverse critiche e ancor di più Lightning Bolt dei Pearl Jam, clamoroso buco nell'acqua di una band ormai ostaggio di Eddie Vedder e di un rock all'acqua di rose davvero poco ispirato.

GLI ALTRI GENERI
Tra i generi gestiti dalla redazione A, figurano anche altre importanti diramazioni della musica che tutti amiamo, dei quali il principale è riassumibile genericamente nella dizione shred/musica solista. In effetti, il 2013 non ha regalato particolari brividi in questo senso almeno stando ai voti tanto dei lettori quanto dei redattori, ma vale la pena ricordare almeno l'ottimo Unstoppable Momentum di Joe Satriani, mentre come solisti hanno lasciato poco o nulla sia Mike Tramp che Andrew Stockdale (Wolfmother), nonostante un buon livello di entrambi gli album.

TOP 10 – ANCIENT POWER (secondo le preferenze dello STAFF)
Dopo l'esauriente (?) carrellata per genere, vediamo infine la classifica dei dieci dischi più votati dall'intero staff di Metallized di esclusiva pertinenza della redazione A. Ciascun album è commentato da un diverso redattore della sola redazione Ancient Power.

1. Alter Bridge - Fortress
Andrea Barricelli "Barry": Con il quarto album gli Alter Bridge si confermano una delle band di punta dell'hard 'n' heavy moderno: l'accoppiata fra la voce fenomenale di Myles Kennedy e la chitarra più potente e presente che mai di Mark Tremonti funziona ancora una volta e ci consegna una band in splendida forma, nonché almeno un pugno di brani destinati a diventare dei classici della band.

2. Black Sabbath - 13
Fabio Rossi "Heavy Metal Is The Law": Un disco atteso da una vita, un'emozione immensa sin dalle prime suggestive note di God Is Dead?. Un ritorno alla grande di una band che ha saputo scrivere pagine immortali nella storia dell'hard rock & dell'heavy metal. 13 dispone di un songwriting sorprendente che annichilisce tutta la concorrenza nel settore. Probabilmente sarà anche l'ultimo album della gloriosa carriera dei Black Sabbath: grazie davvero di averci donato questo regalo prezioso!

3. Alice In Chains - The Devil Put Dinosaurus Here
Lorenzo Cardellini "The Spaceman": Rapportarsi, a quattro anni di distanza, con il precedente Black Gives Way To Blue non sarebbe stata cosa facile per nessuno, a maggior ragione per Cantrell & Co. Nonostante tutto gli Alice In Chains riescono nel loro compito alla perfezione, non sbagliando nemmeno questo colpo, dimostrando ancora di avere piena forza per affermarsi e imporsi nella scena metal contemporanea, con uno degli album più riusciti, granitico e raffinato allo stesso tempo, di tutto il 2013.

4. Ghost - Infestissumam
Franco Leonetti "Frankiss": Trucchi, nomi d'arte, marketing virale, ricordano grandi operazioni di big band del passato. Questi sei scandinavi appaiono scafati rocker che, senza proporre nulla di sconcertante ed originale, riescono a giocarsi al meglio le loro carte con un album ascoltabile, amplificando la miscela proposta con effetti scenici e bordate sonore che colpiscono chi ascolta. Tanti generi racchiusi e raccontati dagli strumenti di questi scandinavi, bravi però a rendere compatta la miscela, "arricchita" da invocazioni filo-sataniste che nel genere funzionano sempre anche se appaiono parecchio paracule.

5. Korn - The Paradigm Shift
Arturo Zancato "Flight 666": The Paradigm Shift è l'album del ritorno di Brian "Head" Welch, il disco con cui i Korn si confermano una formazione in costante crescita, che non ha paura di sperimentare e contaminare il proprio sound con differenti stili e generi musicali. Un altro grande lavoro per una band più in forma che mai e che non ha nessuna intenzione di smettere di stupirci.

6. Clutch - Earth Rocker
Saverio Comellini "Lizard": La band di Neil Fallon ha messo a segno un gran colpo in una discografia comunque impeccabile. Il loro stoner hard rock trasuda attitudine, personalità, carisma ed è al contempo grezzo e sudato, quanto ricercato e profondo. Una grande band, che finalmente riesce ad imporsi all'attenzione di molti proponendo tra l'altro un artwork dalle fortissime reminiscenze space rock.

7. Death Angel - The Dream Calls for Blood
Rino Gissi "The Thrasher": Una bella mazzata di thrash metal, nudo e crudo. Pochi orpelli per i Death Angel, piuttosto affidabili quando si tratta di prendere a calci nei denti gli headbangers di turno (in senso positivo, ovviamente): tanta velocità, una notevole dose di cattiveria e la sensazione che i californiani siano in ottima forma, pur senza scomodare le irraggiungibili vette degli esordi.

8. Maximum the Hormone - Yoshu Fukushu
Davide Moncalero "Monky": Yoshu Fukushu è un disco che trascende ed eleva la proposta discografica dei Maximum the Hormone, ponendosi come unico obiettivo quello dello stupire e confondere l'ascoltatore, così da poterne saziare qualsiasi appetito concernente la follia e l'estro musicale in sé. L'ultima fatica dei quattro giapponesi è come veleno rancido per i non avvezzi al genere e come una dolce linfa assuefacente per gli amanti della sperimentazione violenta e assassina, in un connubio che solo le grandi band sono in grado di miscelare.

9. Hell - Curse & Chapter
Mauro Paietta "My Refuge": gli Hell con quest'album confermano il loro potenziale fatto di grandi riff, ritmiche serrate ed una teatralità che nel metal non si sentiva dal periodo d'oro dei Mercyful Fate. Riuscire a stupire suonando heavy classico è cosa da pochi e gli Hell centrano il bersaglio, di nuovo.

10. Motorhead - Aftershock
Francesco Gallina "Raven": Al di là del "flavour" un po' più r'n'r del solito, Aftershock non è solo ciò che può essere, ma ciò che deve essere. Rivoluzioni da un punto fermo della scena, giunto alle soglie dei settant'anni, dopo una vita sempre coerente a sé stessa? Voi, potendo, spostereste la stella polare? Nessuno troverebbe più la rotta di casa. No, certe cose devono semplicemente restare come sono.

TOP 10 – ANCIENT POWER (secondo le preferenze dei LETTORI)
Ecco a voi, infine, la top ten contenente i titoli che rientrano prevalentemente nei generi di riferimento della nostra redazione, ottenuti conteggiando i voti dei lettori partecipanti.
Ogni titolo sarà stavolta corredato da un commento scelto tra quelli in calce alle relative recensioni.

1. Alter Bridge - Fortress
Danimanzo (Venerdì 18 Ottobre 2013, 12.11.53): Una band incredibile che praticamente non sbaglia un colpo, anzi, ad ogni album migliora. Una cosa veramente rara di questi tempi. E il tutto suonando un genere che non inventa praticamente nulla, ma facendolo con classe, dote e perizia tecnica. Tutti sugli scudi, con un Myles Kennedy fuoriclasse del rock mondiale e un Mark Tremonti incredibile. Perché, ricordiamolo, il caro Mark non ha sbagliato nulla dall'inizio della sua carriera e continua a stupire. Una garanzia granitica.

2. Black Sabbath - 13
Il buon Teo (Mercoledì 19 Giugno 2013, 7.45.27): Il disco è semplice, lineare. Chitarra, basso e batteria. Come lo immaginavo. Ma, tra le note, si sente pulsare il cuore della belva. Non hanno perso l'anima.

3. Hell - Curse & Chapter
Radamanthis (Martedì 10 Dicembre 2013, 10.48.22): Bello a dir poco, sui livelli altissimi di Human Remains: heavy metal classico legato inesorabilmente agli anni ottanta ma con quel pizzico di modernità che ci sta alla perfezione come l'origano sulla pizza. I Mercyful Fate potrebbero essere la loro principale fonte di ispirazione ma sento anche qualcosa di Judas Priest e Cradle of Filth, N.W.O.B.H.M all'ennesima potenza con influssi dark che sono una goduria! Come dice Raven...godetevelo! Voto 85 proprio come Human Remains ma chissà che con il passare degli ascolti cresca...

4. Ghost - Infestissumam
Arrraya (Giovedì 18 Aprile 2013, 21.15.18): 53 commenti...i Ghost hanno fatto centro. Ribadisco che avete tutti delle ragioni, sia pro sia contro, ma sentire un Papa nero che canta su un pezzo Surf con le tastiere dei Doors è qualcosa che, aldilà della programmazione, va ascoltata. It's Only Rock'n'Roll, come dissero i Kiss... Loro si mascheravano e mettevano in commercio i pupazzetti e i fumetti, eppure...

5. Death Angel - The Dream Calls for Blood
Fan (Venerdì 18 Ottobre 2013, 20.38.58): Gran disco. Personalmente arrivo fino all' 80 pieno. Di più no, perché manca un po' di freschezza e alcune cose escono più dal mestiere che dall'ispirazione, ma gran disco.

6.Avantasia - The Mystery of Time
Pasquale (Domenica 31 Marzo 2013, 17.19.25): Tobi è un grande compositore ed ha anche un bel coraggio a confrontarsi con gente del calibro di Lande, Kiske, Catley e Co… io li ho conosciuti tramite Scarecrow che è un ottimo album , per poi ascoltare le due metal opera e capire la bontà dei suoi progetti. A parte gli schemi classici del power o dell'epic o come vogliamo chiamarli, il buon Tobi si impegna e svolge il suo compito in modo egregio. Da Scarecrow ad oggi, e dopo aver ascoltato più volte anche Mistery, credo non c sia così tanta differenza tra le opere, essendo i brani sovrapponibili e interscambiabili anche tra un disco e l'altro. Ottime opere. E sono curioso e andrò a vederli dal vivo a Milano, vediamo l'impatto live delle canzoni.

7.Deep Purple - Now What?!
Joker (Lunedì 8 Luglio 2013, 12.02.55): Parola da marcare e rimarcare fino alla fine riguardo questo disco: CLASSE […] questi immensi rocker, che a 45 anni ancora hanno qualcosa da dire e, a difesa del sempre troppo surclassato Morse, senza di lui erano davvero persi. La canzone rivelazione di questo album direi proprio che sia Uncommon Man: chi ha visto il video di presentazione dell'album avrà sentito sicuramente la melodia di sottofondo, ma ascoltarla per intero è qualcosa di immenso, unplagio a Pirates di EL&P. Dopo averlo ascoltato per intero 5 volte do il mio giudizio definitivo: 85 e strizzo l'occhiolino a questi vecchietti

8.Motorhead - Aftershock
Masterburner (Lunedì 11 Novembre 2013, 10.33.31): Un BEL disco dei Motorhead, sul livello degli ultimi e forse qualcosa in più. I pezzi blues questa volta sono davvero convincenti (in passato qualcosa non mi aveva convinto) e in genere le melodie sono azzeccate, il tiro c'è alla grande come sempre. Non capisco le critiche alla voce di Lem, a me sembra sempre la stessa! Voto 77.

9.Queens of the Stone Age - …Like Clockwork
Franky1117 (Venerdì 1 Novembre 2013, 19.25.55): album strepitoso, lo considero come una seconda maturazione del gruppo (dopo Songs for the Deaf): grande varietà umorale nei brani e arrangiamenti curatissimi, stravaganti (per i canoni a cui ci hanno abituati) e raffinati. Inizialmente ostico, poi però una volta completamente assorbito rivela tutta la sua qualità

10.Airbourne - Black Dog Barking
Giga1980 (Venerdì 24 Maggio 2013, 15.19.47): Io la penso così: Gli AC/DC del periodo d'oro sono inarrivabili, ma ora hanno la loro veneranda età e purtroppo prima o poi dovranno tirare i remi in barca, quindi ben vengano bands come gli Airbourne che portano avanti con passione un sound (secondo me l'ABC del rock'n'roll più sanguigno) che altrimenti andrebbe perso. Sono derivativi? Sì dannatamente, però quello che fanno lo fanno bene e a me divertono parecchio, perciò preferisco mille volte ascoltarmi gruppi così piuttosto che pseudo rock'n'roll bands moderne senza anima.


DEATH IN PROGRESS
(progressive rock e metal, death, brutal, grind, technical, core, industrial, avant-garde, experimental)

A cura di Andrea Trecarichi "Metal3K"

PROG
Senza alcun dubbio, per svariate ragioni ed anche alla luce dei risultati del concorso e delle preferenze dello staff, non resta che sancire un dato evidente: il 2013 è stato l'anno del prog.
Con questo non si vuole certo affermare che anche in altri campi non ci siano state novità importanti, ma per il prog si è trattato certamente di un anno speciale, da ricordare; questa è la ragione per cui a questo genere verrà dedicata la disamina più ampia, in cui verranno approfondite le ragioni di queste affermazioni.
Anzitutto c'è da registrare il ritorno delle band che hanno fatto la storia del progressive metal, ossia Fates Warning, Queensryche e Dream Theater, ma come è logico attendersi per ognuna di esse vale un discorso diverso. Mentre da un lato l'ultima uscita dei Fates Warning riscuote una discreta attenzione, dall'altro i Queensryche si sdoppiano, il che avrebbe potuto rappresentare una grande opportunità, mentre in realtà si è rivelato alla fine un'arma a doppio taglio. Al di là degli aspetti polemici legati alle beghe interne al gruppo, di certo la versione Geoff Tate's Queensryche non solo non ha convinto, ma si è distinta in negativo come una delle più grandi delusioni dell'anno passato. Il monicker Queensryche originale, invece, guidato dagli altri membri storici della band, di sicuro riscuote maggiori consensi, ma senza entusiasmare più di tanto, almeno stando alle preferenze raccolte.
Comunque la si pensi sull'argomento, meritano invece un plauso i Dream Theater, perché dopo tutti questi anni riescono a conquistare ancora la vetta nelle vostre preferenze in questo settore. Il risultato è a dir vero abbastanza ambiguo, dato che contemporaneamente molti altri invece segnalano questo disco come il peggiore dell'anno passato. Al solito probabilmente la verità sta sempre in mezzo, ma riuscire ancora a rimanere al centro della scena, nel bene e nel male, non può che essere un merito di questi straordinari musicisti.
Procedendo oltre, è certamente da segnalare il ritorno degli Ayreon, i quali per un soffio non rientrano nella vostra top ten. Fa un certo effetto non vederli lì tra i primi dieci ma con rammarico bisogna dire che stavolta, nonostante il consueto cast di musicisti ospiti di rilievo, le scelte operate da Arjen Lucassen non hanno convinto appieno, mentre a quanto pare non ha convinto affatto neanche il tanto atteso ritorno dei Leprous.
Quali sono invece i nomi sui quali c'è stata ampia convergenza, considerando sia nelle preferenze dei lettori che dello staff? È presto detto: iniziando dagli inglesi Haken, che ci regalano un gioiello di puro prog destinato a perdurare nel tempo, viene accolto con tutti gli onori anche il ritorno degli Orphaned Land e dei The Ocean. Sebbene in questi ultimi due casi la componente prog sia predominante, ad arricchire la proposta non mancano ancora una volta le contaminazioni folk medio-orientali nel primo caso ed atmospheric sludge nel secondo. Se da un lato gli israeliani conquistano la vette nelle preferenze dello staff, dall'altro quelli che complessivamente sembrano imporsi più di tutti gli altri sono i tedeschi The Ocean, grazie ad un album che definire straordinario sarebbe riduttivo.
Sempre nel campo del prog "contaminato", tra le altre cose non si può non citare il ritorno di Ihsahn e del suo prog estremo di origini black, e degli inglesi TesseracT, a metà strada tra prog e djent, che per poco non entrano nella top 10 dei lettori in questo ambito. Altri nomi che vale la pena citare sono quelli degli americani Cynthesis e dei britannici The Safety Fire. Per concludere, dalla Polonia delude il ritorno del Riverside, mentre di contro molto interessante risulta la proposta dei Votum.
E in Italia? Un nome si fa strada tra tutti gli altri ed è quello di una delle rivelazioni dell'anno passato: Nero di Marte; onore al merito a questi ragazzi e, da parte nostra, l'augurio di un radioso futuro.
In sintesi, la palma di miglior album in campo progressive metal (in senso lato) va a:
Orphaned Land - All Is One (per lo STAFF)
Dream Theater - Dream Theater (per i LETTORI)

Con grande sorpresa, troviamo ai vertici di questa classifica parziale, in un contesto legato per lo più agli estimatori della musica metal, anche un titolo prog rock. Se poi si tiene conto del fatto che il prog rock è comunque legato a doppio filo al prog metal, che Mr. Wilson è arcinoto anche tra i cultori del metallo per svariate ragioni, che la qualità e la magia del disco in questione sono indiscutibili, ecco allora che il fattore sorpresa decade immediatamente. Così dopo il flop del progetto Storm Corrosion, è con grande piacere poter annunciare che, per decisione unanime, a vincere il premio di miglior disco prog rock del 2013 è:
Steven Wilson - The Raven That Refused To Sing (And Other Stories).

MELODIC/PROG/TECHNO DEATH
Per pura comodità si è scelto di accorpare qui insieme le principali ibridazioni del death metal, quelle cioè che di consueto regalano album di grande pregio e riscuotono l'interesse di molti fedeli sostenitori.
Un nome tra tutti emerge incontrastato in questa categoria, ossia quello dei canadesi Gorguts, che dopo una dozzina d'anni tornano a furoreggiare con il loro caratteristico technical death con contaminazioni avantgarde.
A seguire, secondo le preferenze dello staff spicca l'ambiziosa proposta dei Soilwork, peraltro ricca di contaminazioni metalcore, mentre tra le preferenze dei lettori emerge il ritorno degli storici Amon Amarth. Riscuotono poi un buon risultato anche i Dark Tranquillity, mentre non rientrano in entrambe le top 10, pur ricevendo alcune preferenze, gli ultimi album dei Children of Bodom e Omnium Gatherum; sembra non suscitare particolare interesse, invece, l'ultima fatica degli Hypocrisy, sempre per restare in ambito melodic death.
Sul versante techno death restano invece fuori, pur ricevendo alcune preferenze, nomi come Fleshgod Apocalypse, Ulcerate e Uhnuman.
E in campo prog death? I primi in assoluto tra gli esclusi da questa top 10, nelle preferenze dello staff, sono i Witherscape, un nome che non può essere di certo sfuggito agli addetti ai lavori, dato che si tratta del nuovo progetto di sua maestà Dan Swäno. Per concludere, a seguire troviamo anche In Vain ed Extol, per un'annata non eccellente ma sicuramente tutt'altro che povera di interessanti proposte.
Nel settore Melodic/Prog/Techno Death, all'unanimità, la palma di miglior disco del 2013 va comunque nelle mani di:
Gorguts - Colored Sands

DEATH
La mole di nuove uscite death nel 2013 è davvero impressionante e si tratta di un'ondata inarrestabile. Dal canto nostro, su questo portale si è assicurata ampia copertura non solo delle uscite più attese, ma anche di innumerevoli nuove proposte, suscitando apparentemente l'interesse di molti. Quando però si tirano le somme, si scopre che in realtà il genere non è realmente in cima alle vostre preferenze e, alla fine, i nomi che emergono sono sempre gli stessi, quelli che in qualche modo ci si aspettava. C'è solo un nome che riesce a mettere tutti d'accordo ed è quello dei Carcass, probabilmente quello a cui si legava l'attesa maggiore e che, a giudicare dai risultati, non ha deluso le aspettative. Accanto a questo, gli unici che raccolgono parzialmente consenso tra le vostre preferenze ma che non figurano neanche nella vostra top 10 sono i granitici Immolation e gli Autopsy.
A conquistare la vetta delle preferenze della redazione, superando tutti gli altri, ci pensano invece gli schiacciasassi Hail of Bullets, storica costola degli Asphyx, che tuttavia passano quasi in sordina nelle preferenze dei lettori. Da citare, infine, sempre basandosi sulle preferenze ottenute, non restano che Portal e Obliteration. Parlando invece di importanti ritorni, deludono i Pestilence, mentre a quanto pare vengono accolte tiepidamente le ultime release di Deicide, Master e Kataklysm.
In conclusione, il miglior disco death del 2013 è:
Hail of Bullets - III: The Rommel Chronicles (per lo STAFF)
Carcass - Surgical Steel (per i LETTORI)

CORE
In ambito core, sono solo due i nomi che emergono nel marasma di proposte di vario genere del settore, entrambe di matrice prevalentemente mathcore: Protest the Hero e The Dillinger Escape Plan. Sono state scarse o addirittura assenti, invece, le preferenze per Hatebreed, August Burns Red, Killswitch Engage, Heaven Shall Burn... che sia il segno di una crisi del genere nei gusti degli appassionati?
Ad ogni modo sono i Protest the Hero in particolare a far breccia nelle vostre preferenze ed è con piacere che decretiamo come miglior album core del 2013:
Protest the Hero - Volition

GLI ALTRI SOTTOGENERI
In questo paragrafo, per completezza, sono raggruppate insieme le altre categorie che, nel complesso, hanno riscosso minore interesse in generale. Tra i titoli maggiormente citati si segnalano Messe I.X-VI.X degli Ulver in versione classica/ambient. Tra i titoli affini all'industrial emerge relativamente il solo Venomous Rat Regeneration Vendor di Rob Zombie. In ambito avangarde riscuote alcuni consensi l'uscita dei Vulture Industries. A parte Ulver, non si tratta comunque di titoli particolarmente votati, come purtroppo anche i mitici prog/thrasher Voivod, che hanno senz'altro acceso i cuori dei loro innumerevoli estimatori senza però aver apparentemente lasciato il segno nelle vostre preferenze con il loro Target Earth.

È tutto e tutte le citazioni si basano sui risultati delle votazioni, ma naturalmente molti altri nomi sono rimasti fuori, senza che per questo ciò significhi che in mezzo ad essi non si nasconda ancora qualche perla da disvelare. Passiamo adesso alle classifiche dei migliori dischi del 2013; secondo lo staff e secondo voi!

TOP 10 - DEATH IN PROGRESS (secondo le preferenze dello STAFF)
Ecco a voi la top ten contenente tutti e soli i titoli che rientrano prevalentemente nei generi di riferimento della redazione Death In Progress, ottenuti conteggiando i voti di tutto lo staff, indipendentemente dalla redazione di appartenenza.
Ogni titolo sarà corredato da un commento inedito di uno dei redattori della sola redazione Death In Progress.

1. Orphaned Land - All Is One
Rami Ali "Nagash": Gli Orphaned Land sfornano il disco che chiude il cerchio e lo fanno con uno degli album più convincenti dell'anno. Brani snelli ad un primo ascolto che nascondono intuizioni e trame complesse, eleganti e peculiari. È il loro marchio di fabbrica.

2. Gorguts - Colored Sands
Francesco Fambrini "Francisarbiter": Una strana dissonanza, forme dispari di accordi, cantati torturati e la struttura assolutamente non lineare delle canzoni: ecco ciò che i Gorguts ripescano dal passato e reimpiantano, a dodici anni dalla loro ultima release, in questo Colored Sands, mischiandovi, sapientemente, influssi più avant-garde (An Ocean of Wisdom) e, come in The Battle of Chamdo, addirittura essenze più sinfoniche e orchestrali. Si crea così un capolavoro unico nel suo genere, capace di trascinare, affascinare e ammaliare l'ascoltatore fin dalle prime note.

3. The Ocean - Pelagial
"Povero Yorick": Prima che un disco, Pelagial è un'esperienza che s'inabissa completamente nelle profondità dell'inconscio umano. Con lo scorrere dei brani la musica, i testi e le atmosfere crescono incessantemente e con loro anche noi cresciamo e ci addentriamo verso dimensioni sempre più oscure ma maledettamente belle che solo la buona musica può svelarci. Se la perfezione non è cosa di questo mondo, allora Pelagial è sull'ultimo gradino che divide essa dal mondo come lo conosciamo.

4. Hail of Bullets - III: The Rommel Chronicles
Nicolò Brambilla "Nicko": Quest'anno, anche gli Hail of Bullets di Van Druden e Baayens (Asphyx) ritornano sulla scena death metal internazionale con la prepotenza del loro nuovo edito III: The Rommel Chronicles, terzo album dell'acclamato side-project olandese, che propone una soluzione death metal intransigente e pesantissima, che riacclama il primato old school dei musicisti che vi militano con un ottimo songwriting e un implacabile sentimento guerrafondaio che ripercorre le gesta di Rommel, la volpe del deserto. Un concentrato di death vecchia scuola, con vene thrash e spazi doom-oriented grandiosamente architettati, il tutto unito a una produzione detonante per il miglior risultato auspicabile.

5. Haken - The Mountain
Francesco Lariccia "precision88": The Mountain è il terzo lavoro in studio dei britannici Haken. Per quanto nelle due uscite precedenti siano riusciti a produrre lavori eccelsi, in questo si sono decisamente superati. Si passa da sonorità pienamente rock progressive con richiami a gruppi del passato (vedi le voci in pieno stile Gentle Giant di Cockroach King) ma con tutta la modernità e la freschezza che pretende il genere che a tratti sfiora il progressive metal. Eccezionale prova sia strumentale che compositiva.

6. Carcass - Surgical Steel
Silvano De Franco "BelvaN": Ritornare sulle scene dopo tanti anni non è facile e se a farlo è un gruppo importante per la storia di un intero movimento musicale lo è ancora di più. Fortunatamente i Carcass non deludono le aspettative dando alle stampe un disco fresco ed aggressivo, dimostrandosi affamati come una band emergente. Una lezione per vecchie e nuove leve.

7. Steven Wilson - The Raven That Refused To Sing (And Other Stories)
Andrea Trecarichi "Metal3K": Terzo studio album solista del leader dei Porcupine Tree, si tratta di una mera dimostrazione di classe, maestria e, in ultima analisi, di un disco destinato a rimanere nella storia del prog rock. Ogni piccolo dettaglio è perfettamente al suo posto. È nostalgico, sembra volerci riportare indietro di almeno quarant'anni, ma allo stesso tempo è moderno e attuale come non mai. È semplicemente meraviglioso, uno di quei dischi che non si scordano mai.

8. Immolation - Kingdom of Conspiracy
Federico Arata "MrFreddy": Band come gli Immolation sono merce rara al giorno d'oggi. Una formazione inossidabile, che non solo ha fatto la storia ma che continua ad affermarsi con prepotenza a intervalli regolari, come se i nostri volessero lanciare un chiaro messaggio: "Ci siamo ancora, e siamo ancora più avanti di moltissimi altri". Kingdom of Conspiracy è il nuovo disco degli Immolation, non serve sapere altro. Lo stile è riconoscibile, inimitabile. La malvagità fuori dal comune, le peculiarità strutturali, il growling così caratteristico di Ross Dolan, insomma tutti gli ingredienti del tipico sound della formazione sono presenti, più forti che mai, nei dieci gioiellini che compongono Kingdom of Conspiracy. Un quarto di secolo sulle spalle e non sentirlo: gli Immolation continuano imperterriti a espandere una discografia perfetta, sempre fedeli a loro stessi e sempre un passo avanti agli altri.

9. Soilwork - The Living Infinite
Francesco Lazzari "Lazarus": Con The Living Infinite i Soilwork sono riusciti a svecchiare uno dei generi più scimmiottati degli ultimi dieci anni nel miglior modo possibile, in barba a chi li credeva morti e sepolti dopo le loro ultime uscite. Doppio disco maestoso che suggella un'indiscussa maturità sia musicale sia concettuale, oltre all'innegabile superiorità in materia che solo i veri svedesi hanno. Un lavoro senza cali di qualità nonostante la considerevole durata. Canzoni consigliate: Memories Confined; Rise Above The Sentiment.

10. Ihsahn - Das Seelenbrechen
Andrea Poletti "Ad Astra": Un album maturo, concepito con l'esperienza accumulata negli anni a solista, dimostra quanto sia ampia la prospettiva musicale del norvegese. È più melodico, leggero e delicato rispetto ai precedenti esperimenti ma non per questo privo di carattere e unicità. Vive di vita propria pur prendendo a piene mani dal precedente Eremita, destrutturandone i paradigmi con la sola necessità di farsi conoscere nel profondo.

TOP 10 - DEATH IN PROGRESS (secondo le preferenze dei LETTORI)
Ecco a voi, infine, la top ten contenente tutti e soli i titoli che rientrano prevalentemente nei generi di riferimento della redazione Death In Progress, ottenuti conteggiando i voti dei lettori partecipanti.
Ogni titolo sarà stavolta corredato da un commento scelto tra quelli in calce alle relative recensioni. È chiaro che in questo contesto solo i commenti positivi sono stati presi in considerazione, ma come sapete non esistono dischi che non subiscano da voi apprezzamenti sia positivi che negativi, tranne rare eccezioni.

1. Dream Theater - Dream Theater
Danimanzo (Lunedì 7 Ottobre 2013, 15.02.17): Potremmo stare qui e discutere all'infinito sulla qualità intrinseca della musica dei Dream Theater. Io dico solamente che erano anni che non ascoltavo un loro disco così ispirato e coinvolgente (precisamente dal 1999, anno di uscita di Metropolis Pt. 2: Scenes From A Memory) e che, nonostante ciò, esistono altre band che meriterebbero un ascolto in più (e non solo) nell'attuale scena musicale. Quindi: a chi piacciono, viva i Dream Theater; a chi non piacciono, cercate altrove.

2. The Ocean - Pelagial
The Preacher (Domenica 25 Agosto 2013, 19.37.36): Disco eccellente! […] Il disco è un viaggio pazzesco, si alternano momenti di agitazione, come se ci stessimo rendendo conto di affondare nell'oblio, a momenti di calma, un'oscura tranquillità un po' lugubre, quando la coscienza sembra stia per svanire... Il tutto anche all'interno della stessa canzone! Fino ad arrivare alla conclusione, la fine di tutto, in cui il ritmo lento e asfissiante porta anche l'ascoltatore a trattenere il fiato, affondando lentamente ma inesorabilmente negli abissi neri. I picchi sono a mio parere il trittico Bathyalpelagic e le due Hadopelagic (trovo ottima anche l'introduzione), ma in generale la qualità è sempre alta. […]

3. Carcass - Surgical Steel
Lawless (Sabato 31 Agosto 2013, 16.37.21): […] un disco che sarà nella mia top ten annuale. Album solido, con un sacco di riff e canzoni ispirate, è praticamente un sunto della loro carriera, strizzano l'occhio agli esordi (vedi Thrasher's Abbaitor) e al periodo Heartwork/Swansong. Probabilmente non è un capolavoro, ma è di certo un buonissimo ritorno. Cresce anche parecchio con gli ascolti, e ad ogni ascolto lo apprezzo sempre di più. Detto tra noi, Gorguts a parte, uno dei migliori album da post reunion che mi è capitato di ascoltare. Consigliatissimo.

4. Steven Wilson - The Raven That Refused To Sing (And Other Stories)
andrea (Sabato 23 Marzo 2013, 10.54.34): Album meraviglioso. Le influenze prog di Genesis, Yes, King Crimson e Gentle Giant si sentono tutte, ma allo stesso tempo il lavoro di Wilson è ispirato, personale, profondo, originale, tanto che sembra provenire da un universo parallelo in cui dopo il 1971 c'è stato un 1971 bis, un 1971 tris e così via. La sensazione è che l'autore abbia accesso a uno scrigno di segreti ben custoditi, di cui solo lui ha la chiave.

5. Protest the Hero - Volition
Andy '71 vecchio (Giovedì 12 Dicembre 2013, 14.09.25): è uno dei miei dischi dell'anno […], i Protest han tirato fuori un disco strepitoso, tecnica come era lecito aspettarsi eccelsa, fraseggi stupendi, la cattiveria giusta, ed alcune canzoni catchy. […] la voce la trovo perfetta per questo disco bellissimo! […]

6. Gorguts - Colored Sands
Resurrection (Giovedì 5 Settembre 2013, 23.16.38): Disco dell'anno, un disco curatissimo in tutto (pure nell'intermezzo) che dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, che Luc Leamy è un signor Artista.

7. Haken - The Mountain
ecodont (Domenica 17 Novembre 2013, 16.47.51): Questo disco non è semplicemente musica, ma un'esperienza. Grande varietà, ottima tecnica e una profondità del complesso più che invidiabile (grazie all'enorme mole di stili differenti convogliati in uno solo e ad un'elevata ispirazione). Il tutto rende questo gioiello qualcosa di unico ed inarrivabile, che ascolteremo anche negli anni a venire.

8. Amon Amarth - Deceiver Of The Gods
Mariamaligno (Mercoledì 17 Luglio 2013, 22.12.39): Ottimo disco, super maideniano (forse un po' troppo) ma averne di gruppi cosi... Under Siege superlativa... fino a che le canzoni pur assestandosi da anni sullo stesso stile rimangono così coinvolgenti e sempre distinguibili dalle più vecchie per me non c'è proprio nulla di cui lamentarsi.

9. Orphaned Land - All Is One
BlackAlbum90 (Martedì 27 Agosto 2013, 20.40.01): Veramente un gran disco. Sì, il sound è decisamente più semplificato rispetto ai suoi predecessori, ma ciò non ha influito in modo negativo sul percorso creativo della band. Ho trovato un buon guitar work, sorretto da maestosi cori, orchestrazioni e soprattutto dall'ottima prova canora di Fahri. Insomma, i ragazzi continuano a fare ottima musica, modificando il loro sound senza stravolgerlo completamente. Per quanto mi riguarda, questo disco è nella mia personalissima top 5 dei migliori dischi del 2013.

10. Dark Tranquillity - Construct
enry (Lunedì 24 Giugno 2013, 15.06.23): Per me meglio di Fiction e molto meglio di We are the Void. A tratti si eccede in melodia ma questa volta c'è più gusto e, almeno in studio, Stanne mi pare migliorato nel clean (nello scream resta sempre fra i migliori). Brani preferiti The Science of Noise, The Silence in Between e l'ottima Apathetic, a mio avviso la top song del disco. Un buon ritorno tutto sommato, anche se i fasti di un tempo non credo torneranno più.


SLOW BLACKNESS
(doom, black, gothic, folk)

A cura di Giovanni Perin "GioMaster"

BLACK
C'è poco da fare, gli anni passano e le uscite black non accennano a diminuire, anzi sembrano aumentare sempre più, mostrando che per ogni nome celebre che fa un passo falso e divide la critica, un emergente viene acclamato; le direzioni intraprese dalle band cominciano a distinguersi sempre più, rivelando un lavoro di ibridazione che dimostra quanto un genere apparentemente vincolato e limitato come il black sia in realtà un'ottima matrice su cui andare ad inserire elementi peculiari.
Come da qualche tempo a questa parte, lo scorso anno una pletora di nomi di buon livello è riuscita a distinguersi con il proprio debutto, tra cui: Progenie Terrestre Pura (non senza un po' di orgoglio tricolore!), Carpe Noctem, Stilla, Vyre, ma anche nomi già conosciuti, come Gris, Altar of Plagues, Terra Tenebrosa, October Falls, Oranssi Pazuzu, Peste Noire, Sombres Forets, Celeste, Summoning e Agrypnie hanno dato importanti conferme ai sostenitori, ciascuno con il proprio modo di intendere il genere e mescolarlo ad elementi nuovi. Risalta in particolare la volontà di fare uso di sonorità atipiche, che emerge fortemente soprattutto per l'uso del modo maggiore e di sfumature solari; di questo Deafheaven e Vallendusk si sono resi protagonisti.
Non sono da meno Fen, Cosmic Church, Aosoth, Chaos Invocation e Saille che, nonostante la buona qualità, finiscono per passare in secondo piano.
Più controverse le uscite di Watain, Vreid, Glorior Belli e Aborym, per cui non sempre è possibile identificare un chiaro filo conduttore o in cui si avverte qualche segno di cedimento. Analogamente per i Rotting Christ, che pur nella loro originalità scelgono di non discostarsi molto dal songwriting dei precedenti album, rivelandosi un fuoco di paglia tanto per i lettori, quanto per i redattori. Fiasco su tutta la linea invece per i Satyricon, che oltre a non convincere né lettori né scrittori, riescono a guadagnarsi pure qualche nomination per il peggior album.
Parlando di ambiguità invece, non si possono non nominare gli Shining che non rinunciano nemmeno per il 2013 a smuovere un po' di polvere, presentando il capitolo VIII ½ che raccoglie delle preproduzioni dell'epoca dei primi capitoli con ospiti numerosi cantanti estremi alla voce: mera operazione commerciale per battere cassa o per una volta un disco concepito per regalare qualcosa in più agli ascoltatori? A voi la parola.
Ricapitolando, il premio per il miglior album black dello scorso anno è dunque assegnato a:
Progenie Terrestre Pura - U.M.A. (per lo STAFF)
Summoning - Old Morning's Dawn (per i LETTORI).

DOOM
Il 2013 non si è aperto sotto i migliori auspici per il doom, con la notizia della dipartita dei Cathedral, ma nonostante si trattasse di un commiato la band inglese è riuscita a dare alle stampe un ultimo degno lavoro, che chiude da vincitore una carriera ricca di ottimi dischi. Sfortunatamente il disco è tra i grandi esclusi di questo sondaggio, facendo pari con gli Avatarium. Ma The Last Spire e Avatarium non sono le uniche uscite doom di alto livello, poiché nell'arco di dodici mesi si sono susseguiti una serie di dischi di pregevole fattura: a bilanciare i lavori sufficienti di Mourning Beloveth e Officium Triste ci pensano i Funeralium con il proprio sepolcrale lavoro. La delusione dell'anno spetta al controverso sequel degli Orchid, che non ha retto alle aspettative create da Capricorn.
In ambito stoner tornano a farsi sentire Monster Magnet, Spiritual Beggars e Clutch, ma debuttano anche i Vista Chino di John Garcia, riuscendo a colpire nel segno di più della band dell'ex compagno Josh Homme, anch'egli alla prova quest'anno con una nuova release. Da non dimenticare anche i Windhand; spostandosi sul versante sludge invece si sono rivelati interessanti il debutto dei Regarde Les Hommes Tomber che strizza l'occhio al black, ma anche i lavori di Kylesa e SubRosa, questi ultimi in particolari trovando un discreto feedback da parte della critica e del pubblico.
Nella frangia estrema troviamo i The Ruins Of Beverast con un interessante concept sull'inquisitore Heinrich Kramer che oscilla tra black e doom, l'intenso debutto dei faroesi Hamferð, ma anche i lavori di Lycus, Batillus, Ataraxie ed Eibon. Lasciano il segno anche i funerei Monolithe, The Nihilistic Front ed Ephemeros. Decisamente particolari anche i lavori di Kauan e The Howling Void, che elargiscono linee sinfoniche senza snaturare eccessivamente il proprio punto di partenza.
Infine, anche il lato più sperimentale del genere ha trovato i suoi vincitori, incoronando i trionfanti Cult Of Luna con la doppietta Vertikal, ma vedendo anche le uscite di Pelican, Obscure Sphinx, Corrections House, A Storm Of Light, Rosetta, Year Of No Light, chi accentuando di più la componente sludge e le atmosfere, chi esplorando di più la venatura progressive (i The Ocean non sono qui citati proprio per questo motivo); ciò che è certo è che il post-metal abbia ancora molto da offrire e che la qualità e l'originalità delle band è in continuo aumento.
Viene incoronato come miglior album doom:
Hamferð - Evst (per lo STAFF)
Cult Of Luna - Vertikal (per i LETTORI)

FOLK
Non c'è che dire: il 2013 è stato un anno decisamente prolifico in ambito folk, viking e pagan. Nel corso degli ultimi dodici mesi si sono susseguite una serie di uscite sulla cui qualità nessuno ha avuto dubbi: Falkenbach, Thyrfing e Finntroll hanno raccolto consensi praticamente unanimi tra critica e lettori con i loro lavori, riuscendo ad accontentare tutti i palati. I primi mostrando una vena di epicità che sa ben sposarsi tanto con le cavalcate viking quanto con le impennate estreme, i secondi riuscendo a portare avanti un particolare viking in cui le tastiere sono utilizzate sapientemente, i terzi tirando fuori una componente goliardica come non si sentiva da tempo. Tra gli esclusi, non vanno dimenticati i faroesi Tyr con le loro venature progressive, i Månegarm che virano rispetto al precedente Nattväsen, gli Equilibrium che stuzzicano gli appetiti con un'anticipazione del prossimo full length. Meno convincenti i lavori di Suidakra, per non dire deludenti nel caso di In Extremo, seppure il premio per il lavoro più controverso spetti senza dubbio ai Turisas, in grado di raccogliere pareri molto discordanti e di infiammare gli animi dei sostenitori di vecchia data con la propria svolta e ricevere così sia nomination a peggior album ma pure buoni ranking nelle singole classifiche. Una citazione per gli Orphaned Land non può mancare, che uniscono tutto il folklore della propria terra ad un songwriting prog e a grandi partiture sinfoniche con l'ultimo lavoro, All Is One.
Pur non avendo pubblicato nuovi lavori inediti, trovano menzione anche Alestorm, Arkona e Folkstone che hanno dato alle stampe dei live album di un certo spessore, mostrando di saper riproporre dal vivo la stessa intensità raggiunta su disco. I bergamaschi in particolare hanno ricevuto molto sostegno dai votanti, dimostrando quanto nel folk gli italiani sappiano sostenere anche i nomi nostrani. Poco significativo invece il live dei Saltatio Mortis.
Tra gli esordienti, con grande piacere troviamo diversi nomi tricolore, tra cui: i progressivi Artaius, i pirateschi Calico Jack, che spinge il pedale sull'acceleratore, come i Folk Metal Jacket, e chi preferisce dare più spazio alla componente locale, come i Maladecia; gli Ulvedharr invece preferiscono affrontare il genere inserendo liriche vichinghe su una base thrash. Non mancano anche le sorprese dall'estero, tra cui i cinesi Tenggen Cavalry, i finlandesi Vorna e gli Æther Realm, americani di origine ma che suonano 100% finlandesi di fatto.
Il premio come miglior album folk va dunque a:
Finntroll - Blodsvept (per lo STAFF)
Falkenbach - Asa (per i LETTORI) .

GOTHIC
A differenza di altri settori, in cui le uscite di valore hanno svettato in modo innegabile, quest'annata è stata meno significativa della precedente (i soli lavori di Paradise Lost e Katatonia parlano da sé) per il gothic, pur trovando comunque una discreta quantità di uscite di buon livello. Tra queste ricordiamo Amorphis, A Pale Horse Named Death, Tristania e gli orrorifici The Vision Bleak. Meno noti, ma non per questo inferiori in termini qualitativi, Dismal e Resonance Room, nomi tricolore in grado di coniare una formula personale e particolare. Sfortunatamente non si può dire altrettanto del nuovo lavoro di Lord Vampyr, che sembra aver deluso parimenti fan e critica, ricevendo anche qualche nomination a peggior album.
Nella fascia della mediocrità invece si collocano le nuove uscite di Lacrimas Profundere e Trail Of Tears, che ancora faticano a rifuggire l'immagine di prevedibilità e banalità che si sono cuciti addosso nel corso degli anni.
Diversamente, per il symphonic, escludendo il lato estremo, troviamo Tarja, Leave's Eyes e ReVamp che danno alla luce tre pregevoli lavori mostrando la capacità di distinguersi per le tre cantanti anche in un ambito diverso da quello per cui sono diventate celebri. Floor Jansen in particolare è balzata alle cronache per essere diventata la nuova voce dei Nightwish, che chiudono l'anno in attivo con la pubblicazione del live Showtime, Storytime. Per non essere da meno, gli Epica pubblicano Retrospect, registrato con tanto di orchestra. Buone anche le uscite di Edenbridge e Tragodia, che integrano la componente sinfonica in un songwriting che strizza l'occhio a power e prog. Meno significativa invece la pubblicazione dei Delain, che fanno sentire la loro voce senza lasciare segni memorabili nei fan. Restando in tema live, anche gli Apocalyptica lasciano il 2013 con un lavoro degno di nota: il coreografico Wagner Reloaded.
Decisamente meno entusiasmante anche il lavoro dei Sirenia, che continuano a cercare di discostarsi dai paragoni con i Tristania, ma rimangono gli eterni secondi al confronto.
Di difficile classificazione, seppure di elevata qualità, le uscite di Lethe e Acacia, piccole gemme che sconfinano in più generi e sanno amalgamare un immagine peculiare: trasognante nel caso dei primi, più vicina all'incubo per i secondi.
Pur non essendo purosangue, prendiamo in considerazione anche i rockers Poisonblack, Anneke Van Giersbergen e gli Amaranthe, autori di una proposta più leggera ma comunque affine alle corde dei generi trattati dalla redazione; Eternal Tears Of Sorrow, Lingua Mortis e Enshine mostrano invece una certa sicurezza nel proprio eclettismo, forgiando tre lavori che ben intrecciano la componente nel proprio songwriting.
La palma al miglior album dunque viene assegnata a:
Tristania - Darkest White (per lo STAFF)
Lingua Mortis Orchestra - LMO (per i LETTORI)

TOP 10 - SLOW BLACKNESS (secondo le preferenze dello STAFF)

1. Progenie Terrestre Pura - U.M.A.
Jacopo Fanò "Ahti": Un disco di ineffabile complessità compositiva ed esecutiva, sorprendente sia se letto come un documento dell'evoluzione costante ed inevitabile del black metal d'atmosfera, sia se considerato un'opera sincretica, sfuggente da qualsivoglia classificazione formale. Il duo evidenzia una rara comprensione delle regole atte alla costruzione di ambientazioni sonore efficaci, restituendo all'ascoltatore una visione allucinata ed allucinante di un futuro sintetico, meccanico e meravigliosamente distopico, seguendo le orme dei grandi cantori delle realtà disumanizzate, senza scivolare, tuttavia, nella lettura banale di tematiche sovente abusate.

2. Finntroll - Blodsvept
Gianluca Leone "Room101": Sarà difficile non ricordarci del 2013 come l'anno in cui la nostra banda di troll preferita ha dato alle stampe il settimo disco della loro incredibile carriera.
Blodsvept è tutto ciò che in questo momento si poteva chiedere ai finnici, una perfetta combinazione tra l'estro di un personaggio come Henri "Trollhorn" Sorvali e quella band che ha da tempo scelto di seguire solo più in studio.
Un cd fulminante, che mesce un'interpretazione dell'hummpa incredibilmente scanzonata ad una solidità strumentale che - pur rinunciando alla dimensione più malvagia e black oriented del loro sound (escludendo la sempre cattivissima interpretazione di Vreth) - funge da perfetto contrappeso, creando un album che per tutte le sue undici tracce ci trascina tra tirate forsennate che ispirano un headbanging selvaggio e momenti folkeggianti più atmosferici che non possono non strapparci un sorriso per la loro innata allegria.

3. Altar Of Plagues - Teethed Glory and Injury
Giacomo Caldironi "Arvssynd": Mettete in disparte il carattere "post" dei dischi precedenti e accogliete i nuovi Altar of Plagues: oltre tre quarti d'ora di dissonanze in cui black metal e sintetizzatori donano vita ad uno dei più intriganti e discussi album degli ultimi anni. Teethed Glory and Injury continua a stupire canzone dopo canzone, da claustrofobici momenti di pausa si passa in un attimo a caotiche ripartenze di matrice estrema. In definitiva l'ultimo grande lavoro di una band destinata a rimanere nella storia.

4. Thyrfing - De Ödeslösa
Carolina Pletti "Kàra": I Thyrfing sono una di quelle band il cui valore si vede sulla lunga distanza: attivi ormai da quasi due decenni, proseguono lentamente verso il successo facendo un passo in avanti con ogni album. Il passo finale, De Ödeslösa, li porta ulteriormente in avanti sulla strada non solo del successo, ma anche della qualità. Con questo ultimo lavoro i Thyrfing riescono ad uscire dalla nicchia nella quale si sono trovati finora, arrivando a convincere gli ascoltatori più disparati. De Ödeslösa riparte dai suoni oscuri di Hels Vite e Farostider, ma ci aggiunge una ricchezza ed una versatilità d'eccezione. Cigliegina sulla torta, la storica voce dei Naglfar, Jens Ridèn, che con le sue capacità interpretative rende la musica degli svedesi più coinvolgente che mai.

5. Inquisition - Obscure Verses for the Multiverse
Elena Aren "Akaah": Essenziali, tradizionali, ruvidi ma di talento. Così si potrebbero definire gli Inquisition di Obscure Verses for the Multiverse. Questa band rimane uno tra i pochi baluardi del black metal più classico a rimanere solido nel tempo e non deludere un pubblico sempre più esigente, che si era fatto molte aspettative su questa ultima fatica targata Inquisition. Aspettative che non sono state deluse: un disco immediato e molto espressivo, studiato e ricco nei dettagli, capace di dimostrare sia la grande esperienza maturata dal gruppo negli scorsi decenni, sia una freschezza stilistica da far invidia. Da non perdere.

6. Celeste - Animale[s]
Giovanni Perin "GioMasteR": Non serve girarci intorno molto, con questa prova i francesi sono riusciti a proseguire sul sentiero della metamorfosi, esasperando la componente post-hardcore e scarnificando il sound sempre più, lasciando spazio solamente al lacerante vocalist Johan e alle stratificazioni di dissonanze da sempre tanto care alla band, raggiungendo una maturità nel riffing ed una consapevole monumentalità che consacrano definitivamente il quartetto cisalpino.

7. Gris - À l`Âme Enflammée, l`Âme Constellée...
Giovanni Perin "GioMasteR": I Gris riescono con quest'opera nell'intento di ridefinire la propria proposta, levigandola finemente e dilatandola tra lunghe sezioni strumentali, passaggi arpeggiati e atmosfere luttuose, che creano un complesso quadro di oltre ottanta minuti.
La grande cura per I particolari, qui ben distinguibile dall'elegante uso degli archi, cesella una prova di grande levatura e ricca di un buon gusto, in grado di ampliare il grigiore che normalmente contraddistingue il depressive con una miriade di sfumature sonore.

8. Deafheaven - Sunbather
Lorenzo D'Amico "Wild Wolf": Disco della definitiva maturità del combo californiano, Sunbather è un brillante mix di sessanta minuti tra intenso black metal e sognante post rock. Ossessivi blast beat e caotici riff di chitarra si mischiano a delicati accordi suonati dal pianoforte ed a passaggi acustici delle sei corde. Lo stampo del disco è black metal, ma il risultato è straniante: si resta abbagliati. Una fra le migliori uscite dell'anno appena passato, assorbito universalmente in modo positivo dalla critica, giustamente nella top del 2013 di Metallized.

9. Oranssi Pazuzu - Valonielu
Elena Aren "Akaah": Questi finlandesi non smettono mai di stupire. Valonielu è un disco che non può lasciare indifferenti, ma che richiede una serie di attenti ascolti per poter essere apprezzato nella sua caleidoscopica interezza, ricca di inaspettate sperimentazioni e ibridazioni che mai e poi mai andranno giù ai puristi del black metal. Gli Oranssi Pazuzu si riconfermano ancora una volta maestri nel portare aria nuova nella scena black europea, senza scendere a compromessi. Prendere o lasciare.

10. Falkenbach - Asa
Piero Sansò "Organium": Tra le uscite folk-viking più attese del 2013 non poteva non presenziare la nuova fatica dei Falkenbach: le attese erano sicuramente alte, ma il buon vecchio Vratyas Valkyas è riuscito a stupire critica e fan con un album decisamente sopra le righe. Dopo il passo falso del precedente il re torna sui suoi consueti livelli, riportando alla memoria i fasti degli esordi grazie a splendide cavalcate melodiche e da lancinanti sfuriate dal sapore black, in un'alternanza speculare che è il filo conduttore di questo Asa.

TOP 10 - SLOW BLACKNESS (secondo le preferenze dei LETTORI)

1. Falkenbach - Asa
Theo (Sabato 23 Novembre 2013, 16.12.24): [...]"Asa" è assolutamente superiore sotto ogni punto di vista, un vero gioiellino... Poi l'idea di spezzare le due anime del progetto e quindi di mettere in successione una canzone folk/viking - una canzone black ha dato i suoi frutti: una scelta originale che fa convivere bene le due anime e, nonostante il comprensibile spiazzamento iniziale, giova all'economia finale del disco non rendendolo per nulla dispersivo. [...]

2. Summoning - Old Mornings Dawn
Cristiano (Lunedì 3 Giugno 2013, 12.19.23): Io sto al secondo ascolto, e devo dire che l'album mi piace molto, bellissime come sempre le atmosfere, i testi... Tutto ciò che è tipico dei Summoning insomma, e anzi, questa volta ci sono più cori de solito, e questo è positivo. Ecco, mi è un po' dispiaciuto che i cori sono un po' troppo nascosti, li avrei preferiti leggermente più in evidenza, ma di poco. E' una mia impressione oppure sono le percussioni ad essere molto in evidenza rispetto al passato? Un'altro "punto debole" di quest'album potrebbe essere che, almeno per adesso, non c'è una killer track, una canzone che va veramente oltre, ma può essere che con futuri ascolti ne troverò una, per esempio non riesco a togliermi dalla testa il coro della title-track, e l'intro è spettacolare secondo me.

3. Finntroll - Blodsvept
Ond (Sabato 6 Aprile 2013, 9.25.43): Ai primi ascolti mi sembrava la solita (ottima) minestra riscaldata. Poi con gli ascolti l'album cresce enormemente svelando in realtà tutta la sua originalità e diventando una droga che dà dipendenza. I Finntroll non mi hanno mai (mai!) deluso e si confermano dotati di una intelligenza compositiva fuori dal comune.

4. Deafheaven - Sunbather
Punto Omega (ex piggod) (Giovedì 4 Luglio 2013, 18.24.51): Bravi, bravi, bravi. Un deciso passo in avanti da Roads to Judah, che sarà stato sorprendente (anche perché nessuno se lo poteva aspettare), ma in termini di gusto compositivo è decsiamente inferiore a quest'ultimo lavoro.[...]

5. Cult Of Luna - Vertikal
Slow (Venerdì 8 Febbraio 2013, 12.05.36): Qualunque cosa ci riserverà questo 2013 sarà difficile non vederlo nelle poll di fine anno. Alzheimer permettendo, ovviamente.

6. Lingua Mortis Orchestra - LMO
andreastark (Mercoledì 9 Ottobre 2013, 10.03.35): […]io parlo proprio di capolavoro in primis perchè non ho mai e sottolineo mai(e di album metal/rock orchestrali ne ho ascoltati un sacco adorando questo connubio) sentito un disco di metal orchestrale di questo livello; ritengo infatti che il presente disco non abbia punti deboli, tutto è pensato ed eseguito alla perfezione dai pezzi più tirati alle ballate, dalle chitarre con la loro perfetta amalgama con gli strumenti classici alla voce Peavy [...]

7. Progenie Terrestre Pura - U.M.A.
Ubik (Mercoledì 22 Maggio 2013, 18.39.27): Lo sto ascoltando da un pò e devo dire che è un disco veramente interessante. Ottimo miscuglio di vari stili, eccellenti i momenti ambient e gli effetti elettronici. Promossi a pieni voti.

8. Amorphis - Circle
Macca (Domenica 12 Maggio 2013, 15.38.28): Ascoltato per due giorni ininterrottamente, è il mio primo disco degli Amorphis e secondo me è veramente molto bello e vario. Ascolterò anche il pregresso, ma questo mi convince abbastanza.

9. Stormlord - Hesperia
Le Marquis de Fremont (Mercoledì 25 Settembre 2013, 13.55.16): A me è piaciuto molto. Il songwriting è eccellente con composizioni belle da sentire e ottima produzione ed esecuzione. Forse il genere non è nuovo e a volte è un po' troppo pomposo. Però altre band, con gli stessi ingredienti fanno spesso minestroni scadenti dove manca proprio la capacità di scrivere belle canzoni. Quindi, giudizio molto positivo. [...]

10. Inquisition - Obscure Verses for the Multiverse
enry (Mercoledì 22 Gennaio 2014, 13.50.09): Gran disco questo, lo ascolto da un bel po' e non annoia mai, anzi...



Third Eye
Lunedì 10 Marzo 2014, 17.06.06
81
@ markus: anche secondo me gli Aosoth hanno fatto un gran bel disco: freddo, cattivo e suonato con precisione chirurgica. Davvero implacabili questi francesi! Non sono ancora riuscito ad ascoltare quello dei Wolvserpent ...
Joker
Lunedì 10 Marzo 2014, 14.32.14
80
@Metal3K: commento numero 7. Grazie a voi! noi non siamo certo redattori ma a volte ci piace dire la nostra e magari esprimere un giudizio con una certa cura, mi ha fatto davvero un piacere enorme rileggermi sul commento di Now What?! dei Deep. Fa venire il sorriso vedersi inseriti quando magari scrivi di getto senza pensarci più di tanto se sei considerato o meno; beh, con me l'avete fatto e vi ringrazio ancora . A proposito, ci tengo a ridire CHE CLASSE!!!
LAMBRUSCORE
Sabato 15 Febbraio 2014, 16.31.36
79
Altro buon disco per me, Overdose & Overdrive dei MALIGNANT TUMOUR.
markus
Venerdì 14 Febbraio 2014, 20.53.03
78
ciao ragazzi,scusate se non sono riuscito a votare,non so se è un problema del mio pc o che roba...manco nel forum mi fa registrare.!!cmq vi dico i miei primi 3 dischi del 2013.1-aosoth-arrow in heart---2peste noire-peste noire---3wolvserpent-– Perigaea Antahkarana....complimenti per il vostro bel articolo\m/!!
LAMBRUSCORE
Venerdì 14 Febbraio 2014, 20.17.38
77
Qua non ho dubbi. A fine 2013 il ritorno dei mitici DOOM, la seminale crust band inglese, col loro nuovo "Corrupt fucking system" , altro gioiello nella loro discografia...
Macca
Venerdì 14 Febbraio 2014, 15.47.35
76
Anche i Volbeat...
Macca
Venerdì 14 Febbraio 2014, 15.46.00
75
Strano che non ci sia "Halo Of Blood", i Childrenoni sembravano aver riscosso ampi consensi...mi trovo d'accordo su Alter Bridge, Immolation, Ghost, Black Sabbath, Cult Of Luna e Amorphis, anche se personalmente avrei trovato un posticino per "Live At Brixton" dei Mastodon che, seppur sia un live è veramente bello, e "Forever Becoming" dei Pelican che ho apprezzato moltissimo.
Followthecheater
Venerdì 14 Febbraio 2014, 15.32.21
74
@Metal3k ok ma stai calmo...
Macca
Venerdì 14 Febbraio 2014, 15.14.41
73
Belin ci sono anche io!! Ehi mamma guarda sono su Metallized!!! scherzi a parte, complimenti per il gran da fare che vi date quotidianamente: è sempre un piacere leggervi, documentarsi, scoprire i gruppi/generi nuovi e rispolverare i vecchi.
Metal3K
Venerdì 14 Febbraio 2014, 14.37.09
72
@Followthecheater: fai parte dei Parasite inc.? Lo dico perche' i tuoi hanno tutta l'aria di essere messaggi promozionali, specie dato che continui ad editare commenti sull'argomento. In caso nel forum ci sono degli spazi appositi per questo. Hai partecipato alle votazioni? Se la risposta e' no mi dispiace, avresti potuto trovare forme adeguate per esprimere questa tua preferenza. Dal canto nostro, nell'articolo non potevamo citare tutte le band del globo che hanno fatto uscire dei dischi del 2013, ma solo quelle che hanno ricevuto delle preferenze. Quindi per favore non tirare in ballo l'ignoranza (nel senso etimologico del termine) perche' e' fuori luogo. Grazie.
Followthecheater
Venerdì 14 Febbraio 2014, 14.13.58
71
Ok comunque invito tutti ad ascoltare il singolo "The pulse of the dead"estratto dal loro debut album...
Punto Omega
Venerdì 14 Febbraio 2014, 2.03.36
70
Guarda, ora ho capito il senso del nostro scambio. Il commento l'ho lasciato dopo aver letto l'articolo senza curarmi degli interventi altrui. In realtà non c'era nessun riferimento al post precedente al mio (64).
tommi
Giovedì 13 Febbraio 2014, 22.44.33
69
ok...ero ironico cmq per capire se in sostanza eri un membro della band citata...
Punto Omega
Giovedì 13 Febbraio 2014, 22.41.44
68
@Followthepreacher: no. @tommi: in germania nel 2007 ci sono stato parecchie volte, comunque non ho mai vissuto in terra teutonica.
tommi
Giovedì 13 Febbraio 2014, 22.28.48
67
@punto omega sei per caso emigrato in germania nel 2007? scherzi a parte ho ascoltato 5 minuti fa un brano di questa band e non è niente male...ma @followthe teacher non so se è il caso di gridare al miracolo mi pare sia passato piuttosto inosservato il disco...approfondirò in ogni caso...
Followthecheater
Giovedì 13 Febbraio 2014, 20.28.02
66
@Punto Omega fai parte dei Parasite inc.?
Punto Omega
Giovedì 13 Febbraio 2014, 13.14.07
65
Hahaha, fa piacere essere citato .
Followthecheater
Mercoledì 12 Febbraio 2014, 19.32.46
64
Quanta ignoranza(nel senso etimologico del termine), ma non avete sentito il debut album della band Parasite Inc.? No perchè non lo vedo manco nominato...
Pietro
Martedì 11 Febbraio 2014, 11.03.21
63
Haken - Kingcrow - Wilson e Leprous sono state le uscite più interessanti per quanto mi riguarda nell'ambito Prog.
freedom
Martedì 11 Febbraio 2014, 0.23.04
62
Nella mia classifica ci metto anche Coal dei Leprous (sottovalutato, forse ci si aspettava troppo, gran disco per il sottoscritto), i Palms, e Shout! dei Gov't Mule.
Sandro70
Lunedì 10 Febbraio 2014, 21.33.38
61
@Lizard: non era una critica, ci mancherebbe altro, con tutti gl'album che escono sperare di recensirli tutti è impossibile. Poi, può essere che a me piacciano e che a voi siano parsi superflui. Tranquillo, non mi offendo per queste quisquiglie.
Galilee
Lunedì 10 Febbraio 2014, 17.12.49
60
Gran bel articolo e interessanti le classifiche per generi, tutte. Bravi! Molto mediocri quelle in generale, sembrano quasi fatte da altre persone che ascoltano metal in maniera meno approfondita. Ma si sa che alla fine ascoltando centinaia di dischi all'anno di diversi generi, se si riassume il condiviso non potrà mai venire fuori altrimenti. E' un dato di fatto. Curiosità : La miglior classifica metal del 2013 quest'anno l'ha stilata Rolling Stone. Andatevela a vedere, davvero una chicca. Altri commenti che mi vangono in mente: Piacevolmente sorpreso per la presenza degli Helll. Stupito dall'assenza dei Kverteak ,una delle band che sta riscuotendo più consensi a livello mondiale. Per me poi disco metal dell'anno.
Theo
Lunedì 10 Febbraio 2014, 15.55.40
59
Visto che li hanno aggiunti anche gli altri, aggiungo anche io i lavori per me degni di nota che non hanno trovato spazio nelle classifiche: Children Of Bodom - "Halo Of Blood", Manegarm - "Legions Of The North", Kalmah - "Seventh Swamphony", Peste Noire - "Peste Noire", Arsaidh - "Roots", Cosmic Church - "Ylistys" e Caladan Brood - "Echoes Of The Battle". Altri bei dischi per me sono stati l'EP dei Moss Of Moonlight (non ai livelli del debutto e non tenuto in considerazione dal sondaggio -giustamente- in quanto EP) e "The Underground Resistance" dei leggendari Darkthrone. Per il resto, rinnovo i miei complimenti per il gran lavoro ed un grande "avanti così!" a tutto lo staff
Il buon Teo
Lunedì 10 Febbraio 2014, 7.07.24
58
Citato su metallized... Grazie! Complimenti per lo splendido articolo!
Lizard
Lunedì 10 Febbraio 2014, 0.12.15
57
@Sandro70: lo facciamo proprio a posta eh! All'inizio dell'anno proviamo a indovinare quale sarà il tuo disco preferito e poi non lo recensiamo volontariamente e anzi cerchiamo in tutti i modi di non parlarne affatto scherzi a parte... Può capitare che per X motivi di alcuni gruppi non riusciamo a occuparci della recensione. In quel caso, provate a segnalarcelo sul forum. Nei limiti del possibile, cerchiamo di fare del nostro meglio.
Sandro70
Domenica 9 Febbraio 2014, 22.12.07
56
Per me il disco dell'anno è dawn of the avenger dei Validor. L'anno scorso era unbroken dei Demon. Entrambi ignorati da Metallized.
MorphineChild
Domenica 9 Febbraio 2014, 21.47.43
55
e devo correggermi perché ci sono anche gli In Solitude. ne approfitto per tesservi un'altra lode: come ho detto nel commento precedente, sui nomi grossi spesso non mi trovo d'accordo su quanto scritto in sede di recensione o valutazione (ma qui entrano in ballo anche i gusti personali), mentre sui dischi di nicchia e su gruppi emergenti o di culto fate un lavoro davvero eccellente
MorphineChild
Domenica 9 Febbraio 2014, 21.45.03
54
complimenti a metallized, è stata una bella annata e ho letto con piacere parecchie vostre recensioni, specie nella sezione low gain. il lavoro della redazione non si discute, sempre ottimo anche al di là delle considerazioni personali, le quali però mi portano ad esprimere un appunto: davvero mi dovete spiegare cosa ci avete trovato, a parte Brother, in All Is One, per me la cocente delusione dell'anno. mi trovo a lodare fortemente quasi tutte le segnalazioni sui nomi "minori" (avete dimenticato i Caladan Brood e gli In Solitude ma per il resto c'è tutto!) mentre le prese di posizione sui "big" mi perplimono un po'. in attesa di leggere la seconda parte, dove sui peggiori dischi dell'anno ci sarà davvero da divertirsi!
Er Trucido
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.54.43
53
@jek: non avevo dubbi, ricordavo che l'avevi pure postata sul forum (oppure mi sbaglio? )
jek
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.45.48
52
@Trucido , io ho la coscenza pulita perchè almeno due gruppi citati da @flag li ho inseriti, Sodom e Pessimist, esattamente al 2 e 3 posto -D
freedom
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.37.34
51
Quello dei Megadeth merita un premio speciale...sono riusciti a superare loro stessi, fare peggio di Risk non era facile.
Lizard
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.34.00
50
@Fabryz: come scritto, questa è pa prima parte. Altro lo vedrete nella seconda parte. Poi... qualcosa mancherà sempre, tanto a livello di recensioni quanto nel riassunto di fine anno (ad esempio, mi sono accorto di non aver citato la mezza delusione Ashes of Ares di Matt Barlow) e i vostri graditi commenti ci aiutano proprio a completare il quadro.
FABRYZ
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.33.28
49
Ah ok,bene..aggiungo che mancano all appelli anche stone sour e killswitch engage...ciao
Er Trucido
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.30.41
48
Certo, ci sarà una seconda parte
FABRYZ
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.28.54
47
Visto che ci sono state le recensioni,a livello core direi che non sono stati nominati nella disaminai gruppi + classici come hatebreed,terror e suicidal tendencies,mentre nella categoria prog un cenno agli italiani infinita symphonia ci voleva...il cd che preferisco del 2013 comunque, di cui non e' stata fatta la recensione e di cui non si e' parlato, e' climax dei beastmilk.....delusione personale dream theater e suicidal tendencies..il + brutto in assoluto direi quello dei megadeth..domanda: ci sara' anche una classifica dei peggiori cd del 2013 ?
Er Trucido
Domenica 9 Febbraio 2014, 14.00.34
46
@Flag: io riproporrei la domanda a chi ha votato, dato che come dici è sottorappresentato ma ti posso assicurare che i dischi che hai citato hanno ricevuto poche nomine da parte dei lettori. Non faccio numeri e certe cose me le tengo per l'altro articolo, ma è così.
Flag Of Hate
Domenica 9 Febbraio 2014, 13.54.30
45
Sulla questione Hail Of Bullets quasi ignorati dai lettori non so cosa dire, forse (anzi, sicuramente) negli ultimi anni, nel Death, va molto più di moda la ricerca del tecnicismo esasperato e della complessità strutturale rispetto alla semplicità marcia e epica della vecchia scuola: lo dimostra l'apprezzamento generalizzato per Gorguts, Ocean e .orrore degli orrori- Soilwork.
Flag Of Hate
Domenica 9 Febbraio 2014, 13.47.56
44
@Trucido & Metal3K: capisco le scelte editoriali e la difficoltà organizzativa, ma la perplessità nella composizione delle classifiche rimane, troppe cose diverse al loro interno (il non-so-cosa dei nipponici MTH insieme agli ultra classici Hell???); anche perchè nella prima alcuni generi come il Thrash sono decisamente sottorappresentati, con solo un disco nella top ten - non mi riferisco al paragrafo, badate, ma alla graduatoria - quando sono usciti dischi oggettivamente buoni e degni di essere inseriti in una lista ad hoc, IMHO: 1)Onslaught (SCANDALOSO che NESSUNO li abbia almeno nominati da NESSUNA parte, neppure c'è una recensione per il disco migliore dell'anno nel genere!!!/ 2)Sodom 3)Voivod 4)Artillery 5) Pessimist (piacevolissima conferma). La mia critica vuole essere costruttiva e rispettosa il vostro lavoro, ma ci tenevo a farla. Ciao!
Kirves
Domenica 9 Febbraio 2014, 13.09.38
43
Un articolo molto ben strutturato e articolato! Avete dato il giusto peso ad ogni genere: mi piange il cuore quando la disamina delle uscite di un anno viene ridotta ad una scarna top ten che lascia poco spazio ai generi meno seguiti o alle band emergenti. Vorrei aggiungere che nella sezione Slow blackness meritano almeno una menzione anche Arsaidh, Caladan Brood (artefici di due ottimi debut) e Manegarm
AL
Domenica 9 Febbraio 2014, 12.55.52
42
wow! grandissimo lavoro. molto dettagliato. complimenti! originale l'idea di aggiungere anche i commenti dei lettori. siete troppo avanti. sul thrash non sono d'accordo sui Death angel miglior album ma sono gusti personali...
brainfucker
Domenica 9 Febbraio 2014, 12.28.46
41
i clutch danno la merda a un bel po' di gente con più visibilità
Gokronikos
Domenica 9 Febbraio 2014, 9.03.00
40
Classifiche? Roba inutile da truzzi. Bastano le recensioni, poi ognuno ascolta quel che vuole. Non capirò mai questa cosa che bisogna classificare, ordinare e etichettare la musica!
Wild Wolf
Sabato 8 Febbraio 2014, 22.39.17
39
Bel cambio
Neige93
Sabato 8 Febbraio 2014, 22.22.28
38
Ops! Figuraccia! Sostituisco allora con Touche Amore - Is Survived By
Wild Wolf
Sabato 8 Febbraio 2014, 22.01.24
37
@Neige93: guarda che III dei Crystal Castles è del 2012..ne sono sicuro perché li adoro anche io
Neige93
Sabato 8 Febbraio 2014, 20.47.09
36
1) SubRosa - More Constant than the Gods 2) Deafheaven - Sunbather 3) Vaura - The Missing 4) Ulver with Tromso Chamber Orchestra - Messe I.X - VI.X 5) Celeste - Animale 6) Clutch - Earth Rocker 7) Gris - A l' ame enflammée, l' ame constellée 8) The World is a Beautiful Place and I Am No Longer Afraid to Die - Whenever, If Ever 9) Crystal Castles - III 10) Jesu - Every Day I Get Closer to the Light From Which I Came Questa è stata la mia! mi dispiace che lavoroni immensi come quello dei Vaura e quello dei Jesu non siano stati citati, anche se so che per quanto riguarda i Jesu, è roba di cui questo sito non si occupa.
Cristiano
Sabato 8 Febbraio 2014, 20.12.16
35
Comunque anche il debutto dei Caladan Brood non era niente male, per me è stato quello il migliore del 2013
Radamanthis
Sabato 8 Febbraio 2014, 20.00.04
34
Non ho partecipato al concorso ma stilo la mia top 5 (generica): 1.HELL - Curse & Chapter 2.AVANTASIA - The Mystery of Time 3.LINGUA MORTIS ORCHESTRA - LMO 4.PLACE VENDOME - Thunder in the distance 5.MY REFUGE - Living in anger (Ep)... poi seguono altri a ruota tra cui i Black Sabbath, gli Amon Amarth, gli Asches of Ares (Barlow), gli Enforcer, i Gamam Ray e gli Helloween (in naturalissima accoppiata vincente...) ecc ecc
xXx
Sabato 8 Febbraio 2014, 17.59.56
33
un lavoro eccellente come sempre metallized. x voi i complimenti non sono mai abbastanza! bellissima l'idea di inserire i commenti dei lettori ke in certi casi sono molto approfonditi e aiutano nelle valutazioni dei dischi. forse un pò troppo confusionario l'inserire piu sottogeneri in un unico calderone x' certi album è difficile compararli ad altri di generi diversi ma cmq ottimo lavoro, continuate così!
Ad astra
Sabato 8 Febbraio 2014, 17.43.31
32
io mi sento orgoglioso di stare qui dentro. di più non aggiungo... mi sono emozionato e so il perchè leggendo queste righe.... a prescindere dal risultato..sono solo gusti personali.... sotto c'è molto di più. grazie
Third Eye
Sabato 8 Febbraio 2014, 17.08.34
31
Mah, direi che certi risultati erano prevedibili, soprattutto quello dei lettori... A mio avviso, comunque, mancano bands o dischi interessanti... Per il resto, anch'io trovo confusionaria la suddivisione in sezioni.
Jimi The Ghost
Sabato 8 Febbraio 2014, 17.07.19
30
Gran lavoro obiettivo di una gran bella redazione. Onorato. Jimi TG
entropy
Sabato 8 Febbraio 2014, 16.45.28
29
fantastico lavoro!!! al solito la divisione dei generi a volte lascia perplessi... LMO nel gothic? mah... però chi se ne frega... grande disamina, molto divertente... bella l'idea di prendere commenti dei "lettori". Grandi!!!
Victim Of Fate
Sabato 8 Febbraio 2014, 16.19.28
28
Per me meritavano un posto anche Nemesis degli Stratovarius e Straight Out of Hell degli Helloween! Però ho letto cose interessanti in questo articolo che mi erano sfuggite! Bono!
uatu
Sabato 8 Febbraio 2014, 16.01.32
27
Per me il 2013 è Hail Of Bullets
Diego
Sabato 8 Febbraio 2014, 15.30.53
26
Io, invece, trovo 13 un disco sopravvalutato e poco longevo. Nessuno mette in dubbio la storicità della band e l'ispirazione su molti pezzi, ma alcuni sono tirati troppo in durata per creare un lavoro che regga molti ascolti. Buono si, ma non da top 10
enry
Sabato 8 Febbraio 2014, 15.17.19
25
Sai che hai ragione sugli Hail of Bullets, non ci avevo fatto caso. Mah, strano, per me resta di gran lunga il miglior disco Death del 2013 insieme ai Gorguts. Sui Zemial credo che la mancata distribuzione italiana abbia influito non poco, in effetti il disco è uscito a settembre e le prime recensioni si vedono solo adesso, e qui è un peccato sul serio (io l'ho preso import e ho dovuto aspettare 2 mesi).
Er Trucido
Sabato 8 Febbraio 2014, 15.08.45
24
@flag: abbiamo diviso per redazioni ed è già stato un lavoro enorme. capisco le rimostranze ma sono le divisioni che ci si è dati anni fa ed è venuto lunghissimo solo così . per la cronaca gli hail of bullets sono stati citati pochissimo dai lettori ed in una ipotetica classifica solo death sarebbero rimasti molto indietro lo stesso, ma sono le preferenze delle persone ed il degustibus è più che mai imperante. la cosa mi rammarica perché è stato un gran disco, ma chi sono io per criticare i gusti altrui? comunque altre considerazioni verranno fatte nel secondo articolo
Metal3K
Sabato 8 Febbraio 2014, 15.01.58
23
@enry: non credo dato che è al numero 5 della nostra top ed al 10 in quella vostra però hai ragione, meriterebbe ancor più attenzione @Flag Of Hate: beh allora quando vedrai la top finale con tutti i generi dentro ti verrà un colpo. A parte gli scherzi, dovevamo trovare dei criteri di pre-aggregazione dei dati ed abbiamo usato la nostra organizzazione tematica interna per farlo, se vogliamo è uno dei nostri marchi di fabbrica, per cui è superfluo chiedersi perchè abbiamo operato questa scelta. Quanto alla tua frase: "chi lo dice che gli Orphned Land debbano stare sopra gli Hail Of Bullets? sono cose troppo diverse tra loro per metterli nella stessa lista...", è vero ma non so se hai visto bene ci sono dei paragrafi distinti per il prog e per il death e se vai a vedere lì il nome degli Hail of Bullets è il primo della lista, cioè è il miglior disco death del 2013 per lo staff. C'è da chiedersi casomai come mai questo nome sia stato trascurato da voi lettori...
freedom
Sabato 8 Febbraio 2014, 14.49.38
22
@jek: Sono d'accordo su 13. Vai a vedere il primo commento sotto la recensione...lo dissi subito che per me il voto era sbagliato.
enry
Sabato 8 Febbraio 2014, 14.24.20
21
Occhio ragazzi perchè nella sezione black manca un discone assurdo che in Italia non è stato distribuito purtroppo, 'Nykta' dei Zemial al loro rientro in pista dopo quasi 20 anni. Grazie per la doppia citazione XD Temo però che il disco degli Inquisition sia passato un po' inosservato, ed è un peccato sinceramente.
jek
Sabato 8 Febbraio 2014, 14.10.00
20
Ottimo lavoro certosino. Sono contento che per lo staff e i lettori "13" risulta essere il 2° album, forse bisognerebbe rivedere il voto. Poco thash in classifica, peccato perchè i Sodom hanno fatto un bel disco ma come si dice la maggioranza vince.
HeroOfSand_14
Sabato 8 Febbraio 2014, 14.08.45
19
Bravi ragazzi, che lavorone! Ho letto solo il primo capitolo dell'ancient power e qualcosa dello slow e death in progress, essendo i miei gusti basati su quei generi meno estremi, e capisco che avete fatto veramente un gran lavoro. Poi possiamo essere d'accordo o meno sulle scelte, ma voi siete la redazione, voi siete quelli che "ne capite" più di molti di noi quindi ogni tanto fidiamoci delle scelte fatte da altri (mi rivolgo a noi lettori chiaramente)! Si vede comunque che spesso le opinioni nostre e di voi redattori coincidono, quindi vuol dire che anche dalla nostra parte un pò di conoscenza di fa vedere, finalmente!
Flag Of Hate
Sabato 8 Febbraio 2014, 14.06.24
18
Commento 15, sicuramente ne capisco di meno rispetto a un grande luminare come te... Entrando nello specifico non discuto la scelta del disco Y o X, sarebbe inutile, non mi piace però come sono state costruite queste classifiche: per "redazione" invece che per "genere". Così nella top ten ANCIENT POWER ci troviamo Korn insieme agli Hell, Maximun quel che è insieme ai Black Sabbath, il prog insieme al death... tutte cose che tra loro non c'entrano nulla. Sarebbe stato meglio, a parer mio, organizzare le classifiche per genere (top five thrash, prog, death, heavy ecc) invece che queste top ten troppo miscellanee, che uniscono cose non paragonabili tra loro (chi lo dice che gli Orphned Land debbano stare sopra gli Hail Of Bullets? sono cose troppo diverse tra loro per metterli nella stessa lista...)
Steelminded
Sabato 8 Febbraio 2014, 13.52.47
17
...assenti dalle preferenze dello staff...
Steelminded
Sabato 8 Febbraio 2014, 13.52.00
16
I dream theater sono assenting dalle dello staff...
ihgwhgsdskh
Sabato 8 Febbraio 2014, 12.53.46
15
…ecc ecc…. ma te di metal ne capisci o spari commenti così a cazzo tanto per rompere i coglioni al prossimo eh
freedom
Sabato 8 Febbraio 2014, 12.43.46
14
Mi trovo d'accordo con quanto scritto in molti punti...Amorphis, Clutch, Korn, QOTSA, Cult of Luna, Dark Tranquillity, Deep Purple, Black Sabbath (avete fatto bene a scegliere quel commento su 13, aveva colpito molto anche me ricordo) Ghost, tutti dischi che ho consumato di recente. Su altri punti la penso diversamente...comunque gran bel lavoro come al solito. \m/
Flag Of Hate
Sabato 8 Febbraio 2014, 12.21.52
13
Mah, mah.... più sopracciglia sollevate e occhi sgranati che cenni di conferma durante la lettura... altro non aggiungo, de gustibus ecc ecc ecc...
Mauro Paietta "My Refuge"
Sabato 8 Febbraio 2014, 11.35.41
12
@Radamanthis ho visto! Bella coincidenza e ti assicuro che non è stata voluta! Ho letto anch'io ad articolo pubblicato
Radamanthis
Sabato 8 Febbraio 2014, 11.31.29
11
Hola Mauro...visto che ci han citati nello stesso album degli Hell...tu come recensore io come lettore!
Mauro Paietta "My Refuge"
Sabato 8 Febbraio 2014, 11.11.33
10
Ottimo lavoro ed articolo dettagliatissimo!!!
Radamanthis
Sabato 8 Febbraio 2014, 11.10.35
9
Un lavoro con i fiocchi come ci avete spesso abituato, anzi, quotidianamente! Bella anche l'iniziativa di mettere i commenti di noi lettori, fa piacere poter in qualche modo essere presenti e dare una mano dove possibile! Grazie Metallized per questo altro anno passato insieme! Metal up your ass!!!!
spiderman
Sabato 8 Febbraio 2014, 10.22.13
8
Come al solito ottima descrizione,le rubriche di metallized sono tra le migliori,solo una piccola perlessita', l'etichetta alternative metal non mi convince per gli Alter Bridge,sono quasi indecifrabili,visto il lavoro chitarristico e il loro songwriting,io li definirei melodic hard-rock/alternative rock,la voce di Myles kennedy non mi sembra impostata sull 'Heavy metal,soprattutto in sede live,inoltre e' una band con forti influssi prog e post grunge.MIa opinabile e forse sbagliata(visto che li ascolto da poco)opinione personale si intentde.Di nuovo complimenti a Metallized per l'ottimo lavoro svolto.
Metal3K
Sabato 8 Febbraio 2014, 10.02.46
7
Ci tengo ad aggiungere un punto: la buona riuscita di questa disamina è certamente legata al lavoro di tutto lo staff, ma come potete vedere voi stessi dipende molto anche dai vostri commenti e dalla vostra partecipazione sui temi veri. Purtroppo a volte in calce alle recensioni ci si perde in polemiche sterili, ma qui c'è la dimostrazione del fatto che, quando i vostri pareri sono elaborati attraverso commenti editati con criterio che si basano sui contenuti, possono essere altrettanto interessanti ed autorevoli (se non di più) rispetto ai nostri.
Metal3K
Sabato 8 Febbraio 2014, 9.33.25
6
@Theo, Cristiano: grazie a voi per i vostri interessanti commenti! @Diego: c'erano diversi dischi di confine che abbiamo dovuto comunque catalogare, ma ti assicuro che pur spostando Queensryche nella Ancient Power non sarebbe rientrato in top 10 e questo in effetti è strano, dato che si è trattato di un buon disco sicuramente. In ogni caso storicamente il nome Queensryche è legato al mondo del prog e ci è sembrata la scelta migliore mantenerlo in quella categoria.
Diego
Sabato 8 Febbraio 2014, 9.21.11
5
Tutto ben curato e analizzato. Non mi convince solo una cosa, aver inserito i Queensryche in un genere (prog) che non li identifica più, togliendoli di fatto da una top 10. E' stato il disco che ho ascoltato (ed apprezzato) forse di più nel 2013, insieme ai Ghost.
Cristiano
Sabato 8 Febbraio 2014, 1.02.20
4
Ottimo lavoro, complimenti davvero! Quest'anno è stato davvero un anno ricco di uscite, mi è dispiaciuto per la mancanza dei Battle Beast, a me il loro album è piaciuto, ma non fa niente, gli album sono stati tantissimi. Grazie per aver utilizzato il mio commento sui Summoning!
lux chaos
Sabato 8 Febbraio 2014, 0.42.32
3
Fantastici come sempre...grande panoramica per riordinare le idee sul meglio dell'annata passata!! Grazie metallized \m/
bubba
Sabato 8 Febbraio 2014, 0.12.40
2
tanti nomi non li avevo proprio considerati, ma sono felice di vedere (e di sentire) che la musica italiana si fa dignitosamente largo! deluso invece dai dinosauri del settore, megadeth in primis.
Theo
Venerdì 7 Febbraio 2014, 23.52.49
1
Gran lavoro, bravi. Un applauso alla redazione di Metallized come sempre per l'ottimo lavoro... E grazie per aver citato la mia breve "disamina" sul disco di Falkenbach ... Peccato per un po di esclusi secondo me illustri, ma d'altronde siamo in tantissimi immagino e la scelta doveva essere fatta! Ad ogni modo, grande iniziativa e soprattutto molto utile per non far perdere proprio nulla. Complimenti ancora
IMMAGINI
Clicca per ingrandire
BEST OF 2013
ARTICOLI
15/02/2014
Articolo
BEST OF 2013
Parte Seconda - Il Verdetto Finale
07/02/2014
Articolo
BEST OF 2013
Parte Prima - I Risultati Parziali
 
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]