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GHOST + CRIMSON DAWN - Magazzini Generali, Milano, 11/06/2014
16/06/2014 (3166 letture)
IL CALDO DEGLI INFERI
La mia passione e amore per i Ghost non è cosa nuova ormai, infatti proprio questa profonda “devozione” ha spinto me e la mia dolce metà a compiere una notevole levataccia (anche prima delle 5) per poterci recare in tempo a Milano per assistere allo spettacolo dei rocker svedesi.

Arrivati nella caldissima capitale della moda siamo immediatamente scesi in quel di Mariposa, per la signing session organizzata dalla band in collaborazione con la pagina di supporto italiana, Ghost Italia. Dopo aver atteso tre ore l’arrivo della band (ritardato dal simpaticissimo sciopero dei taxi), siamo riusciti finalmente ad entrare. Il gruppo si è dimostrato davvero molto gentile e disponibile con i vari fan. Finita la (prima) signing ci siamo immediatamente avviati verso i tanto chiacchierati -a causa del sequestro avvenuto poche settimane prima del concerto- Magazzini Generali. Dopo quasi quattro ore di attesa sotto il cocente sole milanese in cui i 39 gradi si sono fatti sentire, il fatidico momento è finalmente giunto; le transenne sono state aperte e ci è stato permesso di entrare all’interno del locale.

DOOM NOSTRANO!
Pochi minuti dopo aver -vittoriosamente- conquistato la prima fila le luci vengono abbassate per lasciare finalmente spazio alla musica e in questo caso alla nostrana band di supporto, i Crimson Dawn, gruppo epic doom milanese che si è classificato come una vera e propria rivelazione. Sound potente e cadenzato in perfetto stile doom con un’epicità che conferisce ancora più risonanza alla suddetta compattezza sonora: i riff martellanti e ben calibrati, la batteria estremamente potente, la voce possente ed emozionale è riuscita immediatamente a catturare il pubblico del locale, che in pochissimi minuti ha dato una risposta più che positiva all’esibizione, creando un buonissimo feeling con la band. Lo spettacolo si è innestato perfettamente nel contesto dei Ghost: atmosfere “oscure” accompagnate da piccoli accorgimenti che hanno reso il tutto ancora più godibile; un esempio è il leggio utilizzato per i testi, le tuniche usate dai membri della band o la stupenda citazione di Lovecraft utilizzata per introdurre Cosmic Death. I Crimson Dawn con il loro set di sei pezzi sono riusciti così a convincere ampiamente tutto il pubblico presente, presentandosi come una band con composizioni molto belle e valide, dalle solide basi strumentali e con una vena di originalità non indifferente. Un buonissimo riscontro!

IL RITUALE
Finita l’esibizione dei Crimson Dawn è seguito un momento di pausa in cui le varie strumentazioni della band sono state smontate per far posto a quelle degli headliner. In questo lasso di tempo il pubblico è andato via via aumentando, fino a riempire completamente il locale -pressando i sottoscritti nelle prime file-, dando così conferma di come la band originaria di Linköping continui a macinare consensi e conquiste nel bel paese e non solo; infatti diverse sono state le persone venute appositamente dall’estero per poter vedere il Papa e i suoi Nameless Ghouls. Le luci vengono abbassate e quando Masked Ball -famosissima colonna sonora del capolavoro di Kubrick- comincia a risuonare il pubblico esplode in un tumulto di acclamazioni. Durante le note della canzone i Nameless Ghouls fanno la loro comparsa sul palcoscenico. Perfettamente abbigliati si posizionano per poi scatenarsi iniziando a suonare Infestissumam che fa così da introduzione. Poco prima della fine del pezzo, legato come su disco alla successiva Per Aspera Ad Inferi, fa la sua apparizione sul palcoscenico l'ultimo membro mancante della formazione, nientemeno che il Papa. Munito di scettro e con le sue movenze quasi regali riesce immediatamente a stregare tutto il pubblico, creando quell'aria di profana religiosità tanto cara alla band. L'esecuzione è fin da subito -e a dir poco- splendida, una delizia per le orecchie nonostante ci si trovi in un posto in cui eventi del genere vanno davvero stretti e lo si può palesemente vedere. Il suono risulta perfetto, ogni strumento distinguibile e la voce del Papa, in forma smagliante, la fa da padrone. Ogni pezzo guadagna le ovazioni del pubblico che canta tutte le singole canzoni -come il sottoscritto- passando da Ritual, pezzo immancabile per un vero rituale della band, a Prime Mover, che con le sue ritmiche possenti e serrate in contrasto con gli ariosi ritornelli cattura immediatamente, fino alla più recente e catchy Jigolo Har Megiddo. Si arriva poi al momento di due composizioni a dir poco stupende, ovvero Con Clavi Con Dio ed Elizabeth direttamente dal primo disco della band, Opus Eponymous, nonché due tra le tracce più belle. L’intro di basso fa partire il primo pezzo per poi sfociare in tutta la sua potenza, tra riff possenti e una melodia accattivante, fino al bellissimo ritornello che viene ripetuto da tutti i presenti a gran voce. Con la successiva canzone la band narra la storia di Elizabeth Bathory, della sua pazzia e la passione -letteralmente- per i bagni di sangue, calcando quella vena oscura che grazie alle movenze e alle parole sibilanti del Papa rende ancora di più. Man mano che le canzoni scorrono ci si rende conto di come la band riesca a rendere in sede live, regalando esibizioni impeccabili sotto ogni punto di vista, creando uno spettacolo estremamente teatrale e ricercato, ma anche molto tecnico. Body & Blood e Death Knell scorrono in un lampo, con una resa, anche qui, fenomenale. Arriva così la prima cover della serata e si tratta nientemeno di Here Comes the Sun che nella veste lugubre, quasi funebre adottata in questa versione, si adatta perfettamente, creando qualcosa di completamente nuovo, particolare e davvero stupendo; il Papa conduce questa marcia con innata calma, tirando le redini dell’oscuro teatro da lui capeggiato. La successiva triade porta ad uno dei punti più alti dell’intero concerto con Stand by Him, Genesis, pezzo strumentale a dir poco meraviglioso e dalle sonorità sognanti, e Year Zero che è ormai diventato un vero e proprio inno con il suo intro che scandisce tutti i vari nomi di Satana, e un ritornello che si stampa in mente. La canzone viene cantata a squarciagola da ogni presente all’interno del locale, creando un unico grande coro. Si arriva così alla seconda (ed ultima) cover della serata, direttamente dall’ultimo EP della band, ovvero If You Have Ghosts del singolare Rory Erickson e qui il gruppo svedese fa un lavoro ancor più favoloso. Per assurdo, come nel precedente caso, la veste oscura fatta assumere al pezzo dal gruppo rende questo ancora migliore dell’originale, con una vena maggiormente singolare e particolareggiata -ed è proprio qui che il sottoscritto ha estratto un cartellone preparato con cura il giorno precedente. Finita la suddetta cover la band rientra nelle retrovie, facendo attendere qualche secondo prima di uscire nuovamente per le due encore della serata. La prima, bellissima e inizialmente molto dolce, intitolata Ghuleh/Zombie Queen, rende in maniera strepitosa nei suoi sette minuti e mezzo, mostrando la versatilità di un gruppo che riesce ad unire stili differenti in connubi a dir poco fantastici; l’ultima e conclusiva è invece Monstrance Clock, brano evocativo come pochi altri, che chiude alla perfezione un concerto impeccabile e davvero unico.

IF YOU HAVE GHOST, YOU HAVE EVERYTHING
Finito il concerto, alcuni fortunati vincitori -tra cui il sottoscritto- di diversi concorsi indetti sulla fan page italiana dei Ghost (Ghost Italia, come detto in precedenza) vengono portati ad incontrare i membri del gruppo per un ulteriore meet & greet. I musicisti, estremamente gentili e cordiali, si sono dimostrati disponibilissimi a firmare qualsiasi cosa e a scattare foto nelle posizioni più bizzarre possibili, chiacchierando e scherzando con i fan continuamente. Le somme che si possono tirare sono semplici: i Ghost attualmente, amati o odiati che siano, si classificano come una vera garanzia, sia a livello di pura teatralità sia a livello tecnico. Lo spettacolo da loro proposto è unico e, che lo si voglia o meno, riesce sempre a catturare, regalando attualmente una tra le migliori esibizioni che si possano trovare tra le band “emergenti”. Il comparto strumentale, il carisma e la voce del Papa, le composizioni molto valide -chi ci vede solamente dei testi su Satana e affini ci ha capito ben poco- rendono il tutto compatto e coeso, fornendo quell’unità che tutti i gruppi dovrebbero avere. Uno spettacolo soddisfacente in pieno che merita assolutamente di essere assaporato, di cui il sottoscritto conserverà un ricordo meraviglioso ed indelebile e che non vede l’ora di poterli vedere nuovamente. Anche perché: If you have Ghost, you have everything!

SETLIST CRIMSON DAWN
1. Tower Of Sin
2. Black Waters
3. March Of Doom
4. Cosmich Death
5. Scourge Of The Death
6. Crimson Dawn


SETLIST GHOST
1. Infestissumam
2. Per Aspera Ad Inferi
3. Ritual
4. Prime Mover
5. Jigolo Har Megiddo
6. Con Clavi Con Dio
7. Elizabeth
8. Body & Blood
9. Death Knell
10. Here Comes The Sun
11. Stand By Him
12. Genesis
13. Year Zero
14. If You Have Ghosts
---ENCORE---
15. Ghuleh/Zombie Queen
16. Monstrance Clock



Diego
Mercoledì 25 Giugno 2014, 17.38.21
9
Quindi, secondo warrior63, chi ascolta i Ghost è un mangiam...a
warrior63
Mercoledì 25 Giugno 2014, 14.54.38
8
gruppo inutile che propone sterco scambiandolo per musica
Filippo Guglielo
Domenica 22 Giugno 2014, 1.57.56
7
IO li ho visti il giorno dopo a Roncade.Ci sono andato con mia figlia di 11 anni e ci siamo veramente divertiti,adoriamo questo gruppo.Ottimo concerto,ottima resa sonora,abbiamo cantato anche noi a squarciagola.Ho solo una critica...la mancanza di Secular Haze e la scaletta troppo breve,1h20m.Concordo sul fatto che al Sonsphere non abbiano reso,ma un gruppo così visto alle quattro del pomeriggio in piena luce non rende.
Diego
Mercoledì 18 Giugno 2014, 10.08.45
6
Visti il giorno dopo a Roncade…fantastici. Li avevo snobbati all'inizio, ora sono pienamente ghostizzato ps Un plauso ai Crimson Dawn, che mi hanno riportato ai miei tempi Candlemass!
enry
Martedì 17 Giugno 2014, 18.09.50
5
Bella locandina, qualcuno ogni tanto si ricorda di Lucio Fulci.
Stefano Dunk"
Lunedì 16 Giugno 2014, 20.58.51
4
Bella recensione, bel pubblico, bel papa. Il momento topico si è raggiunto sentendo un paio di bestemmioni dalla platea e quando un ragazzo ha urlato tra le prime file: "no con questa canzone sborro!"
Thrash 'Till Death
Lunedì 16 Giugno 2014, 17.01.17
3
Sono arrivato in ritardo causa lavoro, mentre i Ghost suonavano Elizabeth. E' difficile rimanere coinvolti in un evento che si vive iniziando da metà, però devo dire che me li sono goduti ugualmente e che li ho trovati strumentalmente validi, con una ottima presenza scenica e una scaletta bilanciata con attenzione. Ammetto un certo debole per il loro stile retrò, comunque mi sono piaciuti e sono soddisfatto e contento di averli visti.
Sorath
Lunedì 16 Giugno 2014, 13.50.25
2
non sono un grande fan dei Ghost ma li devo ascoltare meglio...comunque fantastica la locandina dell'evento...
Er Trucido
Lunedì 16 Giugno 2014, 13.41.14
1
C'ero, purtroppo alla fine non siamo riusciti a beccarci Lorenzo. Comunque io ero tra gli scettici a riguardo dei Ghost, ma devo dire che dal vivo rendono molto di più che su disco e che ci sanno fare. Inoltre lo show è stato di tutt'altro spessore rispetto a quello dello scorso anno al Sonisphere.
IMMAGINI
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La locandina dell'evento
ARTICOLI
16/06/2014
Live Report
GHOST + CRIMSON DAWN
Magazzini Generali, Milano, 11/06/2014
 
 
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