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ALTROQUANDO, VIA CORNIANI 32 - ZERO BRANCO (TV)

BROTHER FIRETRIBE - Supergruppo? No, supereroi!
23/06/2014 (1747 letture)
I pionieri del "False Metal" hanno da poco rilasciato il loro terzo disco, una vera e propria bomba di freschezza e melodia. Una chiacchierata con il frontman Pekka ci aiuta a comprendere le influenze e le motivazioni che hanno portato i Brother Firetribe alla scelta di questo percorso in salsa AOR.

Fenrir: Ciao ragazzi e benvenuti su Metallized! Prima di tutto, come state? Quali sono le vostre sensazioni riguardo Diamond in The Firepit dopo quasi un mese dal suo rilascio?
Pekka: Grazie, qui è tutto a posto! Siamo ancora entusiasti per l'album ed è veramente bello vedere le persone apprezzarlo.

Fenrir: Sono passati sei anni dal vostro ultimo disco, Heart Full Of Fire, che tra l'altro era un album davvero fantastico. Quando sono iniziate le registrazioni per Diamond in The Firepit? Quanto tempo avete impiegato per completare il lavoro?
Pekka: Se iniziamo a contare da quando è stata scritta la prima canzone, ci sono voluti davvero sei anni per completare l'album! Ma il vero lavoro è durato un anno e mezzo, direi. Eravamo ufficialmente in pausa quindi non avendo un orario preciso per scrivere il processo è stato davvero lento. E' stato come svegliarsi un po' troppo tardi, dicendo "porca vacca, è davvero passato così tanto tempo?"

Fenrir: Siete tutti musicisti esperti. Cosa apportate ai Brother Firetribe che proviene dagli altri vostri progetti? Il vostro approccio alla scrittura e alla registrazione è diverso da quello che avete con i gruppi in cui suonate?
Pekka: Io vado sempre d'istinto quando scrivo, in ogni caso. Ho il mio modo di concepire una melodia e cerco sempre di dare il massimo in tutto ciò che faccio.

Fenrir: Credo che possiate facilmente essere definiti come un supergruppo. Voi che dite?
Pekka: Penso che i Brother Firetribe siano super, quindi ci hai azzeccato in pieno! Abbiamo individui super nel gruppo, supereroi! Ok dai, sto zitto.

Fenrir: Trovo che Diamond in The Firepit sia il vostro disco più maturo e sofisticato, visto che in esso avete racchiuso un sacco di generi musicali diversi (AOR., hard rock, progressive...) Siete d'accordo? Quali sono le vostre maggiori influenze?
Pekka: Questo è un gran complimento, grazie. Mi piace pensarla allo stesso modo! Il materiale è maturato di sicuro, è più AOR di quanto abbiamo fatto in precedenza e leggermente più serio, pur mantenendo il suo effetto positivo e sollevante. Riguardo le influenze, sono cresciuto ascoltando tutti i gruppi AOR più importanti degli anni settanta e ottanta, più un sacco di altri gruppi più cupi nelle sonorità.

Fenrir: Diamond in the Firepit è un esplosione di melodie. Trovo che ciò sia fantastico, poiché in un epoca in cui l'alternative è onnipresente dell'AOR di vecchio stile sembra sempre una luce in mezzo al buio. Cosa vi ha spinto a scegliere questo specifico genere musicale?
Pekka: Sinceramente non abbiamo mai scelto di fare nulla. Ciò che viene fuori quando siamo tutti insieme è completamente naturale ed è proprio questo il bello!

Fenrir: La cosa figa dei vostri pezzi è che diffondono un'enorme quantità di energia positiva, sono davvero divertenti! Era questo il vostro obbiettivo?
Pekka: Sicuramente sì. Puntiamo sempre sul valore d'intrattenimento e cerchiamo di far divertire l'ascoltatore. Tutto si riduce a divertirsi come band ed a guardare alla vita in modo positivo.

Fenrir: La Finlandia e la Scandinavia sono sempre state a contatto con la buna musica, ma mai come ora il Nord Europa è un punto di riferimento. Quale credete che sia il futuro di questa scena hard rock e quali sono le vostre opinioni sui vostri "colleghi" come H.E.A.T e Reckless Love?
Pekka: E' bellissimo vedere ragazzi giovani alle prese con l'hard rock melodico di alta qualità. Perché è di qualità che stiamo parlando. Finché i pezzi sono realizzati e prodotti con gusto e stile, il futuro è luminoso. O almeno quel particolare stile musicale resta in vita. Quei gruppi sono fantastici e ciò che fanno è grandioso.

Fenrir: I titoli dei vostri album (False Metal, Heart Full of Fire, Diamond in The Firepit) parlano da soli, ma potreste spiegare perché avete scelto questi nomi? Cosa intendete precisamente con False Metal?
Pekka: False Metal era un termine riferito al famoso e divertente slogan dei Manowar "death to false metal". Abbiamo pensato che il nostro tipo di musica era proprio quello che loro identificavano con false metal.

Fenrir: I Brother Firetribe mostrano come l'hard rock non morirà mai. Secondo voi è possibile che questo genere possa tornare ad avere il successo di trent'anni fa?
Pekka: No. Anche se le cose tendono ad andare ciclicamente, non riesco a rivedere l'AOR e l'hard rock tradizionali grandi come erano negli anni ottanta. Le nuove band unificano le influenze di quei tempi e le mescolano con sound più moderni. E questo è solo che un bene.

Fenrir: Chi credete che siano (o siano stati) i più grandi gruppi AOR della storia?
Pekka: Journey, Foreigner, TOTO, Night Ranger e molti altri. C'è un motivo se quei gruppi sono così famosi. Sono fottutamente bravi, semplicemente.

Fenrir: Farete un tour per supportare Diamond in The Firepit? Ci sono chance di vedervi qui in Italia?
Pekka: Puntiamo a fare più concerti possibili dopo l'estate e fino alla fine di dell'anno. Sarebbe fantastico tornare in Italia, ci siamo divertiti un sacco l'ultima volta a Milano!

Fenrir: L'intervista è finita, grazie mille per il vostro tempo. Vi auguro buona fortuna per tutti i vostri progetti futuri! Volete dire qualcosa ai lettori?
Pekka: Grazie mille, è stato divertente! Grazie a tutti voi che avete seguito il gruppo e avete atteso pazientemente per nuovo materiale, speriamo sia valso l'attesa e mi auguro di vedervi tutti presto!



Absynthe
Lunedì 23 Giugno 2014, 15.15.21
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A mio personalissimo, modestissimo e criticabilissimo parere, Pekka Heino rappresenta l'unico esempio di Cantante completo che ci giunge dalla terra dei laghi: trovo assai credibile e convincente la sua verve, la sua più che buona intonazione, specialmente dal vivo (un fatto per i finnici davvero raro), e la sua pronuncia inglese, almeno quando canta (ancora, un fatto per i finnici davvero raro). Qui finiscono le mie relative lodi, poiché propone un genere che davvero non sono in grado di ascoltare; genere che, quindi, assai volentieri, lascio commentare agli estimatori.
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