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GAME OVER - ...E Tu Vivrai Nel Thrash!!
19/08/2014 (3574 letture)
Abbiamo chiaccherato con Reno, voce e basso dei nostrani Game Over, all'alba dell'uscita del loro secondo lavoro Burst Into The Quiet, un disco potente e decisamente al di sopra della media. Tra film horror, aspettative e concerti, questo è il risultato….

Forbiddenevil: Ciao ragazzi, prima di tutto benvenuti su Metallized. Se non sbaglio sono ormai 5 anni che suonate insieme, potete farci un riassunto della vostra carriera fino adesso?
Reno: Ciao, grazie mille! Dunque, i Game Over nascono nel 2008 circa in una laida sala prove del ferrarese. Eravamo tutti giovanissimi, andando a memoria io ero l’unico maggiorenne. Dopo aver inciso un primo demo a budget zero e cominciato a suonare il più possibile, incidiamo nel 2009 un EP intitolato Heavy Damage, che iniziamo a distribuire morbosamente. Il 2012 vede l’uscita del nostro primo disco, For Humanity, edito da My Graveyard Productions e ad inizio anno entra a far parte della band l’esteticissimo Anthony “Vender” Dantone alla batteria, unico cambio nella line-up della band. Il disco riceve ottimi consensi, l’attività live si intensifica e riusciamo a suonare con sempre maggior frequenza anche all’estero. A giugno 2014 è uscito il nostro secondo album per Scarlet Records, intitolato Burst Into the Quiet. Siamo subito partiti per un tour europeo di due settimane in compagnia degli statunitensi Condition Critical e dei torinesi Ultra-Violence che si è rivelato un successo e dal quale siamo tornati misteriosamente vivi e vegeti.

Forbiddenevil: Riguardo al nuovo disco, vi va di raccontarci come sono nati i brani? Quanto tempo avete dedicato alla fase di scrittura del nuovo album Burst Into the Quiet?
Reno: Abbiamo iniziato a lavorare a quello che sarebbe stato il nuovo materiale subito dopo la pubblicazione del primo album. Alcuni riff appartenenti a Burst Into the Quiet erano già in fase di incubazione da un po’ di tempo, ma la maggior parte delle tracce sono state scritte dal 2012 ad ora. Come al solito i pezzi sono nati in maniera piuttosto spontanea e molto “live”: ci si trova in sala prove con alcune idee e si arrangia il brano tutti assieme, lavorandoci sopra immediatamente finché non si trova una soluzione assolutamente convincente. In seconda battuta poi, una volta che la traccia è finita, la si sistema limando alcune parti o sistemando alcuni particolari. Ultimamente ci siamo dovuti inchinare (solo un poco) alla prepotente tecnologia e capita quindi che ci passiamo via internet abbozzi o riff che vengono poi integrati o da cui si parte per creare un brano, ma questo principalmente perché il nostro Vender abita parecchio distante dal resto della band. In ogni caso il lavoro di composizione è parecchio naturale e "vecchia scuola".

Forbiddenevil: La produzione dal disco è davvero ottima, avete lavorato solo con le nuove tecnologie oppure ci sono dei passaggi registrati old school?
Reno: Come da tradizione, ci siamo affidati alle sagge mani dello sciamanico Simone Mularoni (chitarrista di DGM ed Empyrios e miglior produttore/sound engineer in Italia, per quanto riguarda il nostro genere), che già aveva registrato, mixato e masterizzato il primo album. Quello a cui puntavamo era un suono alla vecchia, che desse un’impressione live ma con la potenza di una produzione al passo con i tempi. Abbiamo utilizzato strumentazione clamorosa e retrò e Simone è riuscito ancora una volta a trovare esattamente ciò che cercavamo! In definitiva siamo molto soddisfatti di questo aspetto, di cui possiamo bullarci poiché non ne abbiamo alcun merito!

Forbiddenevil: Da dove nascono i vostri testi? Esperienze personali, la società in cui viviamo, potete raccontarci da dove proviene l'ispirazione?
Reno: I nostri testi si dividono in due tronconi, principalmente: da una parte ci sono quelli scanzonati, decisamente leggeri, ispirati alle immondizie cinematografiche di cui andiamo ghiotti, a personaggi clamorosi e al confine del credibile che, per fortuna, abbiamo incontrato per davvero sulla nostra strada, a racconti leggendari ai quali attribuiamo uno status di verità scientifiche e totale attendibilità e così via; dall’altro lato ci sono testi in cui trattiamo argomenti decisamente più seri ed impegnati. Alla prima categoria appartengono, ad esempio, Nuke ‘Em High, ispirato al capolavoro della Troma, Class of Nuke’Em High, The Eyes (of the Mad Gardner), la quale tratta la storia vera di un eroe del modenese il quale un giorno decise di dichiarare guerra all’opprimente mondo contemporaneo e, individuando nei SUV parcheggiati lungo le vie del suo paese il simbolo della decadenza dell’uomo del ventunesimo secolo, iniziò a bruciarle una ad una. Purtroppo però la situazione gli scappò di mano, fece esplodere una via intera ed ora si trova in carcere dove, pare, abbia finalmente trovato l’amore. Al secondo gruppone, invece, appartengono testi come Masters of Control, il quale tratta delle nuove forme di potere costituitesi in seguito al radicale mutamento dell’assetto mondiale al quale stiamo assistendo in prima persona, Trapped Inside Your Mind, dove è descritta l’esperienza schizofrenica o, nel vecchio album, Abyss of a Needle che tratta il tema della dipendenza da eroina e War of Nations. L’ispirazione, in linea generale, viene dal mondo nel quale siamo immersi e sul quale riflettiamo. Credo sia importante offrire qualcosa su cui pensare, ma anche qualcosa con cui divertirsi: trovo naturale il riflettere sulle cose che ci circondano, cercare risposte non superficiali ma sentire anche la necessità, di tanto in tanto, di sfogarsi con qualcosa di spassoso, esagerato o kitsch.

Forbiddenevil: Ascoltando Burst Into The Quiet si ha la sensazione di essere proiettati nell'epoca d'oro della Bay Area. Potete parlarci delle vostre influenze? Da dove nasce la volontà di proporre oggi questo tipo di musica e di attitudine?
Reno: Guarda, in realtà ti assicuro che non ci sono “forzature” o ruoli da interpretare, per quanto ci riguarda. Quando iniziammo a suonare assieme ci venne naturale proporre quella che è la nostra musica preferita, ciò con cui siamo cresciuti e che più ci appartiene. Le nostre principali influenze sono l’heavy Metal classico ed il thrash metal (soprattutto americano), è la musica che da sempre ci accomuna tutti quanti, anche se poi ognuno di noi ha le proprie band-feticcio ed ossessioni personali. Io ad esempio ascolto moltissimo hard rock anni ’70 e progressive rock italiano, appartenente allo stesso periodo. Il nostro obiettivo è quello di suonare thrash metal, impegnandoci a dare sempre il 100% e a farlo al meglio delle nostre potenzialità. Non vogliamo inventare la musica, se dovessero suonare solo coloro che davvero hanno inventato qualcosa di epocale dal nulla, allora non rimarrebbero che quattro o cinque band in cento anni di musica. Il nostro obiettivo è quello di fare ciò che amiamo cercando però di dare il massimo, cercando inoltre di mantenere una nostra personalità ed essere riconoscibili. Quello che cerco in una band sono questi due aspetti: qualità e personalità, ed è quello che cerchiamo di dare.

Forbiddenevil: I trentaquattro minuti di Burst Into The Quiet sono intensi, avete dovuto scartare dei brani o lo avete concepito con i nove presenti?
Reno: Nessun brano è stato maltrattato per la realizzazione del nostro album. Non volevamo un disco troppo lungo, e preferiamo di gran lunga un disco sui trentacinque minuti che contenga però solo brani completamente “approved”, visti e rivisti compulsivamente per fare in modo che ci soddisfino completamente. Inoltre, per un disco serrato come può essere il nostro, ritengo che la durata ideale sia quella: se poi una volta terminato l’ascolto si è ancora affamati lo si può rimettere su da capo, oppure al contrario, scovando così i numerosissimi messaggi subliminali inneggianti all’onanismo che abbiamo inserito. Sono rimasti alcuni riff e diverse idee che non siamo riusciti ad integrare o che stiamo usando come base per la scrittura di nuovissimi brani che verranno a fare parte di quello che sarà il terzo album con il quale, ne siamo certi, diventeremo ricchissimi e potremo finalmente comprare una villa alle Galàpagos.

Forbiddenevil: Nel brano No More ho trovato una sorta di tributo ai primi Metallica, è una mia sensazione oppure è stato fatto di proposito?
Reno: In realtà non è una cosa voluta, ma naturalmente l’influenza dei primi, brufolosi Metallica è presente nel nostro sound, quindi è probabilissimo quello che dici! La risposta alternativa era cercare di convincerti che nessuno di noi ha mai sentito nominare la band che hai citato, e che onestamente il loro monicker è così così. Ma non so se sarebbe stata una buona idea…

Forbiddenevil: Adesso che avete firmato per la Scarlet Records sicuramente avrete più visibilità e una maggiore distribuzione, potete parlarci di come è nata questa collaborazione?
Reno: Direi che la collaborazione con Scarlet Records è nata in maniera piuttosto semplice. Subito dopo la registrazione Burst… ci siamo messi in moto per cercare un’etichetta che potesse garantirci una capillare distribuzione ed una adeguata promozione al disco. Siamo stati contattati dalla Scarlet, la quale si è detta interessata e ci ha fatto una proposta che abbiamo immediatamente accettato. Al momento siamo soddisfattissimi di come stanno andando le cose!

Forbiddenevil: L'ingresso di Vender ha dato più potenza al vostro sound, come vi siete conosciuti?
Reno: Oltre ad aver dato più potenza al sound, ha anche elevato il livello estetico medio della band. Ci conoscevamo già da diverso tempo prima il suo ingresso nella band: Vender suonava con una band chiamata Violence Spread, con la quale avevamo diviso il palco diverse volte. Ricordo un festival il cui bill prevedeva Violence Spread e Game Over in chiusura: Vender stava suonando con la sua band ed io andai dietro al palco per prepararmi. Lì trovai un nugolo di anziani con sguazzone di vino rosso alla mano, compostamente seduti a guardare Vender suonare, naturalmente condendo tutto con apprezzamenti volgari in dialetto. Una sera Vender venne a Ferrara assieme ad alcuni altri amici a vedere un concerto della mia altra band (Asgard), e si propose come batterista dei Game Over. Nemmeno a farlo apposta, proprio in quel periodo stavano maturando problematiche con il nostro ex batterista. Facemmo un paio di show e da lì non riuscimmo più a separarci. Questa è una storia a lieto fine, come se ne vedono poche al giorno d’oggi. L’amore, per una volta, ha trionfato.

Forbiddenevil: Trovo molto bella la copertina del disco, come è nata la collaborazione con Mario E. Lopez?
Reno: Ti ringrazio! Conoscevamo Mario per via di alcuni lavori che aveva eseguito per band italiane e non. E’ un artista in gambissima, ed ha anche vinto la spietata Xmas Card Competition per gli Iron Maiden nel 2007. Lo contattammo proponendogli l’idea della cover, lui ci mandò un paio di bozze, ne scegliemmo una che divenne poi la copertina definitiva. Rimasi colpito subito dall’uso che fa dei colori e delle sfumature. Sinceramente apprezzo molto poco le copertine in cui si vede l’uso massiccio del computer in fase di colorazione. E’ più forte di me, quei colori patacconi e fatti al computer non li reggo. Mario ha disegnato tutto a mano, con una precisione incredibile, anche nei particolari.

Forbiddenevil: Tra poco partirete in tour con gli Ultra-Violence e gli americani Condintion Critical, da dove è nata l'idea di questo tour in Europa? Conoscete già i ragazzi degli altri gruppi?
Reno: L’idea del tour è nata dai Condition Critical, i quali volevano organizzare due settimane in Europa. Ci hanno contattato, e subito abbiamo accettato entusiasti. Abbiamo lavorato sodo per riuscire a chiudere tutti i concerti, che si sono tenuti in Italia, Austria, Svizzera, Olanda, Germania e Ungheria. Purtroppo sono saltate le date in Serbia e Repubblica Ceca, ma faremo in modo di tornare a suonare in quei paesi il prima possibile! Non conoscevamo i Condition Critical, mentre conoscevamo gli Ultra-Violence di Torino, ma queste due settimane assieme ci hanno permesso di passarcela alla grande tutti assieme. Il tour in definitiva è andato davvero bene, siamo misteriosamente sopravvissuti ed il pubblico ha sempre reagito ottimamente!

Forbiddenevil: Siete dei grandi appassionati di horror movies e in Burst Into The Quiet avete omaggiato il maestro Lucio Fulci, ci potete parlare di questa vostra passione?
Reno: I due più grandi fagocitatori di bruttezze su pellicola siamo io e Vender, da sempre appassionati di horror. Personalmente sono legato al cinema dell’orrore da sempre: ricordo che, da bambino, entrando nella videoteca vicino a casa mi intrufolavo nella proibita sezione “horror”, auto-travolgendomi guardando decine di esplicite copertine di VHS. Questo genere di cinema ha sempre avuto un grosso fascino su di me, è sempre stato come lanciarsi in un’altra dimensione. Con il tempo poi ho guardato centinaia di film, innamorandomi dell’horror italiano degli anni ’80, ed in particolare dei film di serie B-, scoprendo decine di registi scandalosi e di titoli strabilianti. Naturalmente l’incontro che ha cambiato la mia vita per sempre è stato con la Troma, nota casa di produzione e distribuzione cinematografica americana, famosa per aver donato al mondo capolavori come The Toxic Avenger, Tromeo and Juliet e Class of Nuke’em High, che mi hanno formato e mostrato più volte il cammino giusto da intraprendere. Peraltro la Troma ha distribuito negli stati uniti un piccolo gioiello del cinema tricolore, l’indimenticabile Il Bosco 1 che abbiamo tributato nel nostro primo album. Al di là di tutto, trovo che il cinema horror e anche i film di infima categoria abbiamo una dignità artistica particolare ma di spessore. Hanno un valore estetico forse difficilmente apprezzabile dai più ma molto specifico ed appagante. O forse il problema è solo mio, e con il tempo è diventato un disturbo clinico. Comunque in questo album abbiamo deciso di tributare, come nel precedente disco, un film italiano, orgoglio nazionale, con Seven Doors to Hell, dovutissimo tributo all’enorme Lucio Fulci (forse uno dei registi più sottovalutati nel nostro paese assieme a Mario Bava) ed al suo … e tu Vivrai nel Terrore. L’Aldilà e Nuke ‘em High, ispirato ad uno degli highlight della leggendaria Troma. Inoltre tutta la grafica e l’ambientazione di Burst Into the Quiet ruotano attorno al mondo orrorifico retrò, dalla cover alle foto del booklet.

Forbiddenevil: Cosa fate nella vita di tutti i giorni, studiate o lavorate, oltre che pensare ai Game Over al 100%?
Reno: Tra un tentativo e l’altro di diventare ricchissimi, famosissimi e idoli di tutte le ragazzine mondiali, facciamo diverse cose. Io e Ziro (chitarra) studiamo, e un giorno saremo due disoccupati di lusso, lavoricchiando di tanto in tanto quando capita l’occasione. Vender ha un’attività nel suo paese e Sanso (chitarra) si abbronza e lavora, compatibilmente con i triboli dovuti alle scarse possibilità che ci sono ora. Per questo quasi tutti arrotondiamo con spettacoli burlesque o facendo le drag-queens. Il lavoro sulla band ci impegna moltissimo tempo, ma riusciamo a gestire tutto quanto e a dare al gruppo tutto lo spazio di cui ha bisogno.

Forbiddenevil: Cosa pensate della scena thrash metal attuale, quali sono le vostre band preferite?
Reno: Rispetto al mega boom di qualche anno fa, in cui era esplosa a livello mondiale la frenesia di tornare a suonare thrash, le acque si sono calmate. Sono rimaste meno band, e forse questo non è del tutto un male. In tutta onestà, per quanto il ritorno al thrash metal, come tutti i vari ritorni che si vedono all’interno della scena metal, ha fatto piacere ed è servito a dare visibilità e risonanza a tutto il genere, ma sicuramente l’elevatissimo numero di band che si erano formate ed avevano pubblicato materiale aveva fatto sì che moltissime di queste non fossero all’altezza e risultassero noiose. Per fortuna però qualche band davvero valida è riuscita a farsi notare e spero vivamente che continui a suonare offrendo album di livello. In Italia abbiamo avuto qualche band davvero ottima. I National Suicide hanno pubblicato un album fighissimo.

Forbiddenevil: Grazie ragazzi, l’intervista è finita. Volete dire qualche parola ai lettori di Metallized per concludere?
Reno: Grazie mille a voi! Spero ci si veda il prima possibile, magari sotto al palco, possibilmente in una situazione psicofisica accettabile.



Anita
Mercoledì 7 Gennaio 2015, 21.49.38
7
Siete i miei idoli italiani, giuro! D: Vi amo troppo, sogno anche io di trovare un gruppo e suonare suonare suonare!!! Siete fantastici!!!!!!!!
AL
Sabato 23 Agosto 2014, 17.03.53
6
grande band! i loro dischi mi piacciono. spero di vedermeli dal vivo presto. su disco ti fanno scapocciare che è un piacere!
Dredg
Sabato 23 Agosto 2014, 15.46.51
5
@LAMBRUSCORE Sono d'accordo con te, riescono ad esercitare sull'ascoltatore una così ispirata headbanging tale da nascondere la sintomaticità di comunissimi crampi gastroduodenali causati dagli stessi.
LAMBRUSCORE
Sabato 23 Agosto 2014, 14.30.21
4
Visti dal vivo almeno 3 volte, belli carichi, si rifanno al 100 % al thrash di fine '80 e per me vanno benissimo così...
jeffwaters
Sabato 23 Agosto 2014, 11.01.17
3
Grandi Gane Over, una realtà solidissima del thrash italiano....Portate onore al genere in Italia...Spero di vedervi dal vivo il prima possibile
hj
Mercoledì 20 Agosto 2014, 14.19.36
2
visti di supporto ai mod questo inverno, sono veramente bravissimi e carichi come delle molle e sembrano veramente usciti dal retrocopertina di un album fine anni 80...
d.r.i.
Mercoledì 20 Agosto 2014, 10.09.31
1
Bella intervista! Loro musicalmente mi piacciono e a leggere quello che dicono sono 'pazzi' Poi citare la Troma li ha resi i miei idoli!!!
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