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ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
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TRAUMA hc
HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO

M`ERA LUNA - Day 2 - Hildesheim, Germania, 10/08/2014
25/08/2014 (2503 letture)
Siamo al secondo giorno di festival e, nonostante qualche forte raffica di vento e un po' di pioggia la mattina, il tempo è eccezionalmente buono qui ad Hildesheim, con temperature che superano il clima solitamente mite di questo festival. Prima di recarmi in area concerti faccio in tempo a fare un altro giro per il campeggio e nell'area bancarelle, e di rendermi conto dell'impegno sempre crescente che l'organizzazione investe per far sì che il festival sia eco-friendly. Sono presenti infatti postazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti e sistemi automatizzati per la restituzione dei vuoti a rendere (in Germania tutte le lattine e le bottiglie di plastica hanno una caparra di 25 centesimi che vengono rimborsati all'acquirente alla loro restituzione). Oltre a questo, noto che oltre ai soliti bagni chimici sono presenti dei bagni biologici (!) costruiti in modo da poter raccogliere il contenuto per dedicarlo successivamente alla concimazione. La cosa allucinante è che non so come fosse possibile, ma non emettevano alcun odore.
Altra cosa che noto sono le mode in termini di abbigliamento di questo 2014. Ogni anno al M'era Luna c'è uno stile che va per la maggiore: una volta tocca al cybergoth, l'altra al rockabilly, l'altra agli uomini in bustino (purtroppo). Quest'anno gli stili che vanno per la maggiore sono tre:
1 - Lo steampunk. Sono presenti infatti drappelli di persone, soprattutto di mezz'età, che anche grazie al physique du role sembrano usciti dai romanzi di Giulio Verne.
2 - Gli uomini vestiti da principessa medievale/preraffaelita. Di tutto punto. Senza cercare minimamente di nascondere la propria mascolinità, e in certi casi senza nemmeno radersi.
3 - Le persone vestite da animaletti di peluche. Gli unicorni vanno per la maggiore, probabilmente in onore della canzone Fuck Unicorns dei Combichrist, headliner in hangar la sera prima (dove purtoppo non sono riuscita neanche ad avvicinarmi, vista la folla). Anche le lepri e gli orsacchiotti, però, abbondano eccome. Forse c'è stata una svendita di costumi, o li vendevano in stock? Mah. Sempre meglio delle principesse medievali, in ogni caso.
Passiamo ora ai concerti.

HEIMATAERDE

Dalle panche appiccicose di idromele del villaggio medievale una folla si stacca per dirigersi davanti al Main Stage. È tempo infatti per una doppietta di band che si ispirano, anche se in modo drasticamente diverso, ai secoli bui. I primi sono i templari Heimataerde, che si presentano sul palco in abbigliamento da anno 1100 (più o meno) scortati da un figuro con scudo a goccia e elmo alla padovana. Non vedevo l'ora di risentire i loro inni medieval-ebm, dal momento che dal mio primo incontro con loro (in occasione del M'era Luna del 2012) li ho completamente rivalutati. Nella precedente occasione mi erano sembrati noiosi e ridicoli. Probabilmente il mio errore era stato il prenderli sul serio, quando prendere sul serio gli Heimataerde è più o meno come prendere sul serio La Casa 3. Inoltre, da quell'occasione ho avuto modo di ascoltare i loro album e di riconoscere che contengono qualche pezzo parecchio divertente. Rispetto al M'era Luna del 2012, quest'anno i templari godono di suoni molto più bilanciati, che fanno risaltare meglio chitarra, keytar (cammuffato più o meno da strumento medievale) e basi. La loro performance è parecchio breve, trattandosi della prima esibizione della giornata, ma non rinuncia allo spettacolo. Nella prima parte del live, ad esempio, fratello Ansgar (il "keytarrista") scende dal palco, morde un cuore finto imbrattandosi di sangue e bacia sulle guancie tutti quelli che riesce ad acchiappare delle prime file (c'è un motivo se alla transenna preferisco la seconda fila). Verso la fine, invece, fratello Ashlar (cantante e fondatore della band) giustizia il figuro con lo scudo piantandogli una spada nel collo in un mare di sangue. Nel mentre vengono proposti un paio di brani nuovi (Bruderschaft e Kaltwärts), un paio dall'ultimo lavoro Gottgleich (Dein Opfer e Tief in Dir) e due dei cavalli di battaglia della band (Gib Mir e Heimataerde). Il pubblico davanti al palco è decisamente numeroso, vista l'ora, e mostra di gradire parecchio scatenandosi in danze e cori e battendo le mani a tempo. Spassosi.

FEUERSCHWANZ

Dopo lo spettacolo semi-serio degli Heimataerde il divertimento simil-medievale continua i farseschi Feuerschwanz, una compagnia di svitati che mette in parodia il mittelalter rock tanto amato qui in Germania. I nostri sono introdotti sul palco dalle micie, una sorta di veline comiche che li accompagnano a tutti i concerti. La band, come sempre guidata dal simpatico capitano Feuerschwanz, è ben intenzionata a compensare abbondantemente la malinconia normalmente insita in un festival goth con una buona dose di demenzialità tratta dai loro ultimi lavori, Valhalligalli, Wunsh ist Wunsh e Metvernichter. Per capire la comicità dei testi è necessario comprendere almeno un po' la lingua tedesca, ma non è importante capire al 100% quello che dicono perchè lo spettacolo sia ridicolo. Durante Wunsch ist Wunsch, ad esempio, il capitano Feuerschwanz (voce e chitarra acustica) ed il suo compare Hodenherz (fiati e seconda voce) chiedono ad uno del pubblico di salire sul palco per impersonare la fatina di cui parla il testo della canzone. Ovviamente tra mille potenziali volontari scelgono uno vestito da coniglietto rosa, a cui aggiungono, una volta sul palco cappello a punta, ali da farfalla e bacchetta magica. Il coniglio spadroneggia sul palco per tutto il brano, prestandosi ben volentieri alle scenette ed agli scherzi di Feuerschwanz ed Hodenherz e finendo per essere acclamato dalla folla. Esilaranti.

FAUN

Il palco viene allestito con pannelli di legno e rami di edera per i Faun, band bavarese dedita ad un pagan folk inizialmente ricco di contaminazioni elettroniche, che sta virando negli ultimi anni sempre più sull'acustico. Il concerto della band si apre con la danza Andro, cantata dalle due voci femminili di Fiona Rüggeberg (anche ai fiati e agli strumenti a corda) e Katja Moslehner (anche alle percussioni). A fare da contrappunto al canto femminile ci sono la voce di Oliver Sa Tyr (bouzuki, nyckelharpa, arpa celtica), fondatore della band, e quella più bassa di Stephan Groth (ghironda, flauti, cittern). Ad occuparsi delle percussioni c'è Rüdiger Maul, mentre il responsabile della parte elettronica è Niel Mitra, la cui postazione, per non rovinare l'aspetto naturale del palco, è coperta da pannelli di legno e banner raffiguranti motivi celtici. Anche il suo Mac è rivestito da una cover di legno! La musica proposta dai Faun è dolce e delicata, ma anche ritmata e con un che di tribale che conferisce una qualità mistica al concerto. Questa sensazione viene amplificata dal fatto che, mentre la band inizia a suonare Diese Kalte Nacht, una pioggia leggera bagna il M'era Luna, donando sollievo ai visitatori da un giorno insolitamente caldo. Uno degli aspetti interessanti del concerto è la varietà di strumenti tradizionali che la band utilizza nei suoi pezzi, provenienti non solo dall'europa medievale, ma anche dal medio oriente o dall'asia. Nelle foto potete vederne alcuni esempi. Alcuni sono talmente inconsueti che non sono riuscita a trovarne il nome.
Il concerto procede con i suoi inni pagani e le sue malinconiche danze, passando da brani più acustici tratti dagli ultimi lavori Von den Elben e Eden (Alba, Zeitgeist, Hymn to Pan) ad altri con una forte componente elettronica che scatenano le danze davanti al palco (Iyansa, Tinta, Rihannon). Un momento a dir poco magico.

DEINE LAKAIEN

I Deine Lakaien, letteralmente "i tuoi lacchè", sono uno dei nomi fondamentali dell'underground dark europeo. Nati nel 1985 e formati da due membri, l'ex direttore di teatro Ernst Horn ed il cantante Alexander Veljanov, il duo è rimasto saldamente in attività da quell'epoca, proponendo nuovi album ad intervalli lunghi ma regolari. La musica proposta è un incrocio tra darkwave ed avant-garde elettronica. I Deine Lakaien erano presenti anche al M'era Luna dell'anno scorso, ma in quell'occasione avevano proposto i loro brani in versione acustica, accompagnati da violini e violoncelli. Quest'anno, invece, il duo ha eseguito il suo normale repertorio electro-dark. Sul palco Horn è al centro di un anfiteatro di synth e controller, alcuni dei quali sembrano avere almeno una trentina d'anni. Ad accompagnare lui e Veljanov sono presenti sul palco un percussionista alla batteria (dotata di pad elettronico) ed un'altro musicista che si occupa di synth o di chitarra a seconda delle esigenze. Sul palco si presentano in modo semplice ed elegante, senza particolari scenografie o costumi. Horn per buona parte dello spettacolo ha dato la schiena al pubblico, dato che la posizione degli strumenti è stata pensata in modo da far sì che gli spettatori potessero vedere il maestro all'opera piuttosto che guardarlo in faccia. E qui si vede tutta la sua formazione classica: da bravo pianista Horn per tutta la durata del concerto pensa solo a suonare, e rivolge la sua attenzione al pubblico esclusivamente all'entrata in scena ed alla fine della performance. Tocca quindi al solo Veljanov il compito di gestire la folla. In questo, il cantante dalla bizzarra capigliatura fa un ottimo lavoro, con un'interpretazione molto sentita e con un'esecuzione vocale perfetta, bassa e potente.
La scaletta vede alcuni brani tratti dagli ultimi lavori Indicator (Europe, Gone) e April Skyes (Over and Done), e lascia un discreto spazio anche ai classici, con le grandi Reincarnation e Dark Star che vengono accolte con entusiasmo dalla folla. I Deine Lakaien non si limitano a riprodurre i brani come su disco, ma inseriscono spesso riarrangiamenti arricchendo i pezzi con sperimentazioni ambient ed avant-garde. Si passa da momenti più elettronici (Reincarnation in primis) ad altri quasi rock (Overpaid). Il concerto si conclude con Nevermore e Farewell, in anteprima dal nuovo album Crystal Palace in uscita quel giorno stesso. Lo spettacolo nel complesso è stato molto apprezzabile, soprattutto perchè i musicisti hanno effettivamente suonato dal vivo il materiale proposto, piuttosto che limitarsi a far partire delle basi come accade frequentemente in questo genere.

SETILIST DEINE LAKAIEN
Colour-Ize
Reincarnation
Fighting The Green
Into My Arms
Over and Done
Europe
Dark Star
Gone
Overpaid
Nevermore
Farewell

IN EXTREMO


Il mittelalter rock esiste ormai da vent'annni, e dal momento che gli spunti creativi provenienti dal medioevo sono per forza di cose limitati, essendo finite le melodie medievali da poter riarrangiare, i gruppi storici del genere negli ultimi anni si stanno un po' reinventando cercando di inserire spunti da altri generi. I Subway to Sally, come dicevo ieri, si stanno buttando sull'industrial e iniziano a strizzare un'occhio all'elettronica, con un discreto successo. Gli In Extremo, invece, hanno deciso di darsi ad un rock più soft che, mi sbaglierò, ma inizia a sembrare una versione tedesca di Ligabue o simili con l'aggiunta di cornamuse. Questo nuovo stile ha iniziato a fare capolino già da qualche anno, ed ha preso piede definitivamente con l'ultimo Kunstraub. In ogni caso, anche loro stanno avendo un discreto successo, anzi, più che discreto, vista la folla che riescono ad attirare davanti al Main Stage (sono secondi solo a Marilyn Manson come numeri, ma nel loro caso la partecipazione del pubblico è molto maggiore). Immagino che il fascino stia nei testi, che probabilmente parleranno al cuore di tutti i tedeschi presenti riempiendoli di entusiasmo. L'interesse che la nuova versione degli In Extremo può avere per il resto del mondo, invece, è più dubbio che mai.
Il concerto ha inizio con l'arpista Dr. Pymonte che entra sul palco da solo e suona le prime note di Mein Rasend Herz sul suo caratteristico cordofono a percussione a forma di stella. Il resto della band segue a ruota, acclamato dal pubblico. Il cantante Das Letzte Einhorn è in ottima forma vocale, interpreta con passione i brani, e come al solito dà prova di tutta la sua esperienza live incalzando la folla fin dall'inizio e spronando la gente a cantare il coro. La partecipazione da parte del pubblico è massima, con braccia alzate e cori fin dalle ultime file dello spazio antistante il Main Stage. Un pubblico quindi pienamente soddisfatto, anche se come dicevo la scaletta è molto incentrata sugli ultimi lavori della band, con quattro brani da Kunstraub, diversi brani lenti e solo pochi dei brani più riusciti della storia della band (c'è solo spazio per Vollmond e, sul finale, Kuss Mich). Tra i nuovi pezzi forse gli unici a spiccare sono la ritmata Zigeunerskat e la sguaiata Viva la Vida, che termina con Das Letzte Einhorn che suona l'armonica a bocca.
Che dire, la band è soddisfatta, il pubblico è soddisfatto, che il problema sia solo mio? Rimane il fatto che, dopo aver visto per quasi 10 volte gli In Extremo dal vivo (la prima volta risale al 2005), posso dire che, nonostante la grande esperienza e professionalità che la band ha maturato negli anni, i brani del periodo 7 e Mein Rasend Herz fanno impallidire i nuovi lavori, su disco come dal vivo.

SETLIST IN EXTREMO

Rasend Herz
Zigeunerskat
Vollmond
Feuertaufe
Viva La Vida
Unsichtbar
Gaukler
Liam
Himmel und Hölle
Belladonna
Sängerkrieg
Frei zu sein
Küss mich

COVENANT


Mi muovo nell'hangar per i Covenant, band futurepop svedese in attività dal 1986. All'ingresso dell'hangar trovo un cartello che avverte il pubblico del fatto che lo spettacolo prevede un uso massiccio di luci intermittenti e fumo. Mi aspetto già il peggio e mi preparo alla classica strobo sparata costantemente per tutta la durata del live, ma rimango piacevolmente stupita nel constatare che le luci di cui si parla consistono in un pannello a led presente sul palco dietro alla band, dal quale provengono effetti e giochi di luce molto più vari ed interessanti. I Covenant si presentano in tre sul palco, elegantemente vestiti in completo nero. Oltre ai due fondatori Eskil Simonsson (voce) e Joakim Montelius (synth e seconda voce), è infatti presente un altro musicista al synth. Le luci buie e lampeggianti ed il fumo fanno sì che il palco non sia mai perfettamente visibile, e per la maggior parte del live è il solo Eskil ad essere illuminato a tratti dai riflettori - o meglio, ad emergere ogni tanto dall'oscurità e dalla nebbia. La performance è a dir poco eccezionale: la scaletta non dà un attimo di tregua agli spettatori, con brani che riescono ad essere allo stesso tempo cupi ed incredibilmente accattivanti infilati uno dietro l'altro senza un attimo di pausa. I ritmi incalzanti di pezzi come We Stand Alone, Stalker, Ritual Noise, Call the Ships to Port o Dead Stars scatenano le danze in hangar. Bastano pochi minuti, e complici le tenebre non c'è più nessuno che non stia ballando. Eskil Simonsson è un maestro sul palco: voce perfetta, profonda e carezzevole, un carisma incredibile ed un'eleganza fredda da vero dark. Nonostante non si risparmi nelle danze, tanto che si disfa di occhiali, giacca e gilet dopo pochi pezzi per potersi scatenare, riesce a mantenere un che di composto che lo fa apparire impeccabile fino alla fine. La scaletta affianca pezzi nuovi come Ignorance & Bliss, Last Dance e The Beauty and the Grace (tutti dall'ultimo Leaving Babylon) a brani più datati come appunto We Stand Alone, Call the Ships to Port e Dead Stars (eseguita nell'encore). Quello che ne emerge è la qualità invariata della proposta dei Covenant, dato che i nuovi pezzi non sfigurano affatto a fianco a quelli che ormai sono dei classici, costantemente presenti nelle serate dark anche qui in Italia. Oltre all'alta qualità dei pezzi suonati (la noia ha cessato di esistere durante il loro show) e alla buona performance dal vivo, gli effetti di luce e la presenza scenica hanno fatto sì che gli spettatori venissero completamente trasportati nel mondo dei Covenant, per tutta la durata del live.

SETLIST COVENANT
Leaving Babylon (intro)
We Stand Alone
Bullet
Ignorance & Bliss
The Beauty and the Grace
20 Hz
Stalker
Ritual Noise
Der Leiermann
Last Dance
Call the Ships to Port

--------ENCORE----------

Dead Stars

AND ONE


All'uscita dall'hangar sul Main Stage si stanno ancora esibendo gli And One, combo synthpop tedesco attivo dal 1989 e molto amato in patria. La proposta è più pop rispetto a quella dei Covenant, essendo molto meno ricca di influenze EBM, e fa venire in mente in più occasioni i Depeche Mode meno recenti. Tra tutte le band synthpop/futurepop che popolano la scena, gli And One sono tra i più longevi e tra i più prolifici, con 12 album in studio sul curriculum. Il loro ultimo album Magnet, immesso sul mercato appena un paio di giorni prima, consiste in realtà in una trilogia di album (gli altri due sono intitolati Achtung 80 e Propeller) che a detta della band esprimono, estremizzandoli, tre diversi lati della loro musica: Magnet dovrebbe contenere materiale dal sound innovativo, Achtung 80 si ispira ai Depeche Mode in maniera più evidente e Propeller contiene più influenze EBM.
Sul palco il frontman Steve Naghavi, in completo nero con camicia gialla fiammante (niente eleganza fredda in questo caso) è accompagnato da Rick Schah e Nico Wieditz ai synth e da Joke Jay alla batteria ed alla seconda voce (tranne che in High, in cui Joke lascia la batteria e per prendere il posto del frontman). Magnet si è visto riservare due pezzi in scaletta (Unter meiner Uniform e Everybody lies at night). Per il resto si è spaziato parecchio nella vasta discografia della band, passando da brani più datati (Second Voice, Techno Man), che hanno raccolto il massimo consenso da parte del pubblico, ad altri più recenti (Shouts of Joy) o relativamente recenti (So Klingt Liebe). Steve non sta fermo un attimo sul palco, muovendosi a destra ed a sinistra ed incalzando il pubblico, compensando così la necessaria staticità degli altri membri della band. Peccato che l'esecuzione vocale sembri risentirne, non essendo molto precisa. Il sound è incredibilmente ottantiano e fa il suo lavoro nel far ballare e cantare il pubblico del M'era Luna, composto quasi interamente da nostalgici di quell'epoca (pur, in molti casi, non avendola mai vissuta).
Nel complesso, la mezz'ora finale del loro concerto a cui ho potuto assistere è stata piacevole, ma dopo lo spettacolo dei Covenant devo dire che questo show molto meno cupo e meno curato non è riuscito ad entusiasmarmi.

SETLIST AND ONE
Für
Get You Closer
Schwarz
Krieger
Sometimes
Unter meiner Uniform
Everybody Lies at Night
High
Wasted
Traumfrau
Speicherbar
Second Voice
So klingt Liebe
Techno Man
Military Fashion Show
Shouts of Joy



I concerti finiscono qui, ma non il festival, che si conclude in maniera a dir poco delirante: c'è un tizio su una sedia a rotelle motorizzata che traina a tutta birra una tizia su una sedia a rotelle normale; c'è il solito circolo tribale di scoppiati che dopo aver rotto sedie e gazebi ne utilizzano i pali come strumenti rudimentali per battere a ritmo per terra gridando "M'era Luna - M'era Luna"; c'è un branco di unicorni che corre per il campeggio tenendosi per la coda e cantando "we are the unicorns, we are walking on the rainbow" - no, non è un'allucinazione, è semplicemente il M'era Luna. Seconda stella a destra...

Tutte le foto eccetto quella di copertina a cura di Vincenzo-Maria "Viç" Cappelleri



Raven
Mercoledì 27 Agosto 2014, 10.26.11
17
Straquoto Vic ed aggiungo: com'è che quando si fanno questi stessi discorsi in Italia scattano subito discorsi come: "Non vedo perchè dovrei sostenere Tizio, non vedo perchè dovrei andare ad ascoltare Caio" etc. Ecco perchè.
Viç
Mercoledì 27 Agosto 2014, 9.38.41
16
@Zagor: non credo sia solo questione di orgoglio, ma anche di un po' di sano ''calcolo a sangue freddo''. Mi spiego: se sostieni la tua (nell'accezione geografica) scena puoi aspettarti con una certa ragionevolezza che gli eventi miglioreranno. Perchè in fin dei conti è pur sempre un business (di cui i fan sono utenti) e se il business tira sarà anche spronato a dare il meglio per questioni di competitività intrinseca del mercato. Ora, non dico che tutti i tedeschi passino le loro giornate con la calcolatrice in mano e lo stereo spento, tutt'altro, ma sono gente un po' più pratica di noi e sono certo che a molti la mia osservazione non sfugge. @Enry: giustamente fai notare che il M`Era Luna è un evento Goth più che metal, ma... in Germania la distinzione tra le due scene è più sfumata che da noi. Si tratta in fin dei conti dello stesso ''Schwarze Meer'' (citazione dai Subway To Sally).
Zagor
Mercoledì 27 Agosto 2014, 9.22.23
15
klostri..,kara vedo che purtroppo con amara soddisfazione convenite con me al ragionamento ,avrei preferito essere brutalmente smentito!....la verita' e' che altrove la fuori in europa c'e' la consapevolezza di offrire un prodotto di qualita'( i vari festival ndr) a prezzi ragionevoli con comfort annessi. riguardo alla partecipazione ed al trasporto ed al supporto delle bands la differenza che per i tedeschi,inglesi etc sta solo in una parola ....orgoglio! per loro sostenere una band locale e' moto di orgoglio...mi ricordo 14 anni fa ( io suono) ad un motoraduno in provincia di milano....suonava ospite una fottuta cover band di stoccarda( per carita' bravini ma cover band!)..ebbene con loro erano venuti ( scomodati)per sostenerli 30 amici/fans da la'!!!,sulla credibilita' affossata sono molto daccordo con klostri......ma i nostri metallari non si scomodano neanche per un concerto a gratis sotto casa!
Kara
Martedì 26 Agosto 2014, 21.23.02
14
@Enry: Grazie!
enry
Martedì 26 Agosto 2014, 20.32.17
13
Premesso che questo è di base un festival Dark devo dire che conoscendo tutte le band ci sarei andato volentieri. Heimataerde: elettronica e musica medievale, i primi due album originali e divertenti, dopo si sono ripetuti all'infinito e anche la qualità è calata non poco. FAUN: grande band, niente metal ma musica medioevale seria e suonata con classe ed eleganza, tutti ottimi dischi. COVENANT: il massimo della dark-electro, ottima set-list che pesca anche dal loro passato più rabbioso e meno pop. Almeno 2 capolavori e tanti ottimi dischi. AND ONE: vedi Covenant ma un gradino sotto, tanti buoni dischi con 2 classici come Aggressor e Bodypop, dei tre nuovi album il migliore e anche il più duro e trascinante per me è Propeller. Covenant e And One dovrebbero stare in casa dei tanti fans dei Depeche Mode. Ho citato solo quelli che mi piacciono di più e conosco meglio. Bel report Kara.
klostridiumtetani (ex-deedeesonic)
Martedì 26 Agosto 2014, 19.38.51
12
@Zagor, quando dici:"la proposta tedesca e' vincente , partecipata con goliardia e vissuta come un momento di ritrovo di massa del metallo......e noi? siamo capaci di partecipare cosi' ad una manifestazione di metal band italiche con questo trasporto!( opnigli,unicorni e nani ricchioni)?...io credo di no! la mia risposta è:"Asoolutamente NO! Quando invece dici:"la differenza e' che siamo esterofili e non crediamo nelle bands itaiane" dico che se in parte puoi aver ragione, aggiungo che per CREDERE in una band, la medesima deve essere in qualche modo credibile, e le band italiane veramente credibili vengono sistematicamente affossate! E' un po' il cane che si morde la coda, e noi italiani siamo la medaglia d'oro in questo campo! Il tutto si riconduce a quanto da te evidenziato nella frase:" la proposta tedesca( sicuramente anche in altre nazioni) e' vincente , partecipata con goliardia e vissuta come un momento di ritrovo di massa del metallo". Qui da noi è sempre un confronto da stadio!
Kara
Martedì 26 Agosto 2014, 18.48.39
11
@Zagor: è vero, da questo punto di vista il pubblico tedesco è proprio l'opposto di quello italiano. A questi festival la gente che si affolla davanti al palco per le band tedesche è spesso il doppio rispetto che per le band estere (per band di pari livello, ovviamente). Con tutto che lì i concerti sono più frequenti che non da noi, quindi chissà quante volte le avranno viste, le loro band!
Zagor
Martedì 26 Agosto 2014, 13.41.59
10
giusto.lizaerd e,vic e lambruscore .....mi sono ricordato dopo la post che ci sono i tipi in giro con pigne di bicchieri a wacken per recuperare i soldi .che dire basta vedere le foto qui accanto che comunque la proposta tedesca( sicuramente anche in altre nazioni) e' vincente , partecipata con goliardia e vissuta come un momento di ritrovo di massa del metallo......e noi? siamo capaci di partecipare cosi' ad una manifestazione di metal band italiche con questo trasporto!( opnigli,unicorni e nani ricchioni)?...io credo di no!.....la differenza e' che siamo esterofili e non crediamo nelle bands itaiane!.......aspetto discussione!
Viç
Lunedì 25 Agosto 2014, 15.58.06
9
P.S.: ad uso e consumo di chi possa aver bisogno di questa informazione in futuro: per capire quale sia il simbolo a cui mi riferivo nel commento precedente basta che cercate su google immagini "pfand symbol".
Viç
Lunedì 25 Agosto 2014, 15.51.47
8
@Lambruscore: non danno SEMPRE indietro i soldi delle lattine. Dipende da alcune cose. In particolare dipende se la lattina ha stampato sopra il simbolo standard (per la Germania) dei vuoti a rendere, quindi (ad esempio) le latte "italiane" sono "inutili". In secondo luogo il codice a barre deve essere leggibile (e quindi la latta integra ed in buona forma). I punti di raccolta in genere si trovano nei supermercati (anche i discount come i Lidl o i Rewe), quello che Kara diceva nell'articolo è che al M'Era Luna hanno introdotto detti punti di raccolta (che sono macchine non persone)... Quello dei bicchieri invece è una cosa più comune come ha rilevato Lizard.
LAMBRUSCORE
Lunedì 25 Agosto 2014, 15.26.19
7
Io ho visto gente raccogliere i bicchieri per la cauzione sotto i pisciatoi, ahaha, per bere gratis....spero almeno che quelli in cui ho bevuto io fossero lavati...ma non ne sono sicuro, comunque a parte qualche stronzo che esiste ovunque, anche io mi sono trovato bene all'estero e non solo ai concerti.
Lizard
Lunedì 25 Agosto 2014, 14.43.17
6
Non solo in Germania, ma anche all'Hellfest in Francia è così. Paghi 3 o 4 euro di cui un euro è la cauzione (all'Hellfest ci sono i gettoni, ma è lo stesso) e quando prendi i bicchieri successivi paghi un euro in meno. A Wacken c'erano i raccoglitori di bicchieri professionali che giravano il festival apposta per trovare i pochi bicchieri abbandonati e si facevano bevute gratis o prendevano i soldi indietro. Certo se poi andavi in città, i bicchieri non li prendevano, ma mi sembra ovvio....
Zagor
Lunedì 25 Agosto 2014, 14.10.28
5
lambruscore a me nel 2003 e nel 2004 a wacken e' capitato che rendendo i bicchieri dessero dei soldi...all'interno della manifestazione intendo,fuori non saprei a parte gli imbiss ero quasi sempre in fondo al paese girando a destra nella birreria delle cotolette 'arancion' e del figlio del gestore che sembrava una copia di frankenstein. perche' li comunque la birra non costava molto ora non so. e credimi la mia esperienza( nonsolowacken) in 'teutonia'(non male come definizione inventata da mo) e' stata molto positiva come rapporto con igli indigeni ...certo ogni nazione ha i suoi cretini ma insomma....meglio i nostri carnai anni 90 tipo palavobis a 40 euro e niente piu'?
LAMBRUSCORE
Lunedì 25 Agosto 2014, 13.00.00
4
Sul fatto che in GERMANIA diano sempre indietro i soldi delle lattine ,mi balla un occhio e l'altro non sta fermo.... è un detto popolare, a Wacken anni fa non ci davano indietro un bel niente, anche se lo promettevano, fuori dal festival, se non prese per il culo nei confronti degli italiani, quindi non è che in CRUCCHIA siano poi tutti così bravi, educati, rispettosi, ecc....
Kara
Lunedì 25 Agosto 2014, 12.39.55
3
sì, spadroneggiava sul palco come se fosse membro della band
Viç
Lunedì 25 Agosto 2014, 12.04.54
2
@Zagor: eheh, dalle foto purtroppo non rende completamente, ma il numero con Christian (il coniglio rosa, ci ha tenuto a presentarsi...) è stato totalmente surreale!
Zagor
Lunedì 25 Agosto 2014, 10.46.05
1
grandi i feuerschwanz....anche gli in extremo ...naturlicht!
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Day 1 - Hildesheim, Germania, 08/08/2015
25/08/2014
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Day 2 - Hildesheim, Germania, 10/08/2014
24/08/2014
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Day 1 - Hildesheim, Germania, 09/08/2014
23/08/2013
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Hildesheim, Germania, 10-11/08/2013
30/08/2012
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Hildesheim, Germania, 11-12/08/2012
 
 
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