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SLAUGHTER CLUB, VIA A.TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

THE METALLIZED OBSERVER - # 20 - L'occhio della webzine
01/09/2014 (3302 letture)
SLIPKNOT: L’ATTESA STA FINENDO
In un agosto insolitamente ricco di notizie, anche se povero di un vero e proprio “scoop” clamoroso, i vincitori di una eventuale gara di attenzioni sono indubbiamente gli Slipknot, il cui atteso nuovo album sta tenendo banco tra i fan del gruppo, come tra gli scettici. Inutile dire che si tratta di un vero e proprio punto di rottura, di un momento fondamentale nella vita di questa band. L’attenzione nei confronti dell’album deriva infatti dagli eventi che ci hanno fin qui condotto, tutti invariabilmente portatori di presagi non proprio eccelsi. La storia degli Spliknot infatti è sempre stata decisamente tormentata, il che in effetti è anche abbastanza prevedibile, in un gruppo di nove persone dalle personalità complesse. Che l’aria all’interno della formazione fosse piuttosto pesante, lo si percepì sin dall’inizio e i periodi di stasi tra un disco e l’altro non fanno che confermarlo, diventando peraltro sempre più lunghi: tre tra Iowa e Vol. 3 (Subliminal Verses), quattro tra quest’ultimo e All Hope Is Gone, saranno sei a dividere il quarto album dal nuovo in uscita prevista per l’ottobre del 2014. Certo, come dicevamo, gli eventi nel frattempo non sono mancati: quasi tutti i membri della band hanno portato avanti contemporaneamente i propri progetti e le lunghe attese non hanno mai ridotto l’attenzione attorno al gruppo madre, anzi. In effetti, però, la morte di Paul Gray nel 2010 sembra aver rotto il già precario equilibrio e quanto successo dopo non fa che confermarlo. Il licenziamento di Jim Root da parte degli Stone Sour e l’allontanamento polemico di Joey Jordison, che sembrava essere quasi il vero leader del gruppo, ci raccontano in maniera chiara che l’atmosfera tesa che da sempre caratterizza i rapporti di forza interni, ha trovato un punto di svolta, col quale un nuovo equilibrio ha infine prevalso. Cosa questo significherà in concreto per .5 The Gray Chapter, lo scopriremo solo il 21 ottobre, quando il disco uscirà. Corey Taylor, il singer della band, descriveva all’inizio l’album come “molto oscuro”, una via di mezzo tra Iowa e Vol. 3 (Subliminal Verses), come a voler indicare un ritorno alle origini, ma i due singoli diffusi finora, The Negative One e The Devil in I non sembrano aiutare molto nel decifrare l’effettiva natura del nuovo disco. Certo è che il titolo appare in maniera chiara un tributo al bassista morto ormai quattro anni or sono. Vedremo se il suo spirito sarà d’aiuto ai membri restanti del gruppo per tornare ad essere un punto di riferimento nel metal più moderno. A giudicare dalla spasmodica attenzione finora raccolta, la band può comunque già dichiararsi vincitrice. PER APPROFONDIRE: guarda il video di ‘The Negative One’, ascolta il nuovo singolo, titolo, copertina e data di uscita del nuovo album.

CROWDFUNDING SI’, CROWDFUNDING NO
Sta diventando un vero e proprio caso di coscienza. Il crowdfunding, ovverosia la richiesta da parte di band o artisti di raccogliere dei fondi per realizzare le proprie opere facendosele finanziare dai fan o da chiunque ritenga di voler dare un contributo. L’argomento è spinoso e gli abbiamo già riservato un articolo specifico, ma certo testimonia di una triste verità: i soldi, almeno nel metal, stanno davvero finendo. Che sia più o meno giusto che artisti anche di livello siano “costretti” a chiedere aiuto ai fan per pubblicare qualcosa, è a sua volta argomento tutto da sviscerare. Nel caso dei Marillion, ad esempio, forse i primi a chiedere questo tipo di intervento, la band ha sempre rivendicato la propria libertà artistica, ottenuta grazie al contributo dei fan, che li ha sottratti a logiche di mercato e alla necessità di sottostare alle regole e alle pressioni delle case discografiche. Un nobile intento. D’altra parte, viene anche da chiedersi quanto questo invece nel lungo periodo vincoli artisticamente un gruppo o un singolo, chiamato a soddisfare le voglie dei propri fan se vuole ottenere da loro un contributo, piuttosto che a seguire la propria vena compositiva, se questa si rivelasse non gradita alla fan base. Insomma: crowdfunding sì o no? Intanto, registriamo che dopo gli Obituary, i quali cominciano a farci ascoltare quanto realizzato grazie alla raccolta da poco conclusasi, generando polemiche che non accennano a sopirsi, visti i risultati ottenuti in fase di registrazione, anche altri nomi più o meno grossi cominciano a richiamare le folle per ottenere l’obolo necessario a finanziare i propri vagiti. Alla lista sembrava di poter aggiungere il nome dei Wintersun, che attraverso il proprio leader Jari Mäenpää, rilasciano un comunicato molto duro e amaro, nel quale però l’ipotesi del crowdfunding è in realtà già scartata in partenza, a causa dell’avversione della casa discografica del gruppo (Nuclear Blast), la quale però non sembra intenzionata a sganciare i cordoni della borsa in maniera sufficiente a colmare le spese di registrazione di cui Mäenpää sembra aver bisogno per portare avanti il disco nel modo in cui lo desidera, Una stuazione di stallo mortificante per il gruppo e per i suoi estimatori, che non sembra risolvibile al momento.
Se la situazione dei Wintersun appare quindi rientrare appieno nella fattispecie della mancanza di fondi, la richiesta del celebre Rob Zombie, in cerca di soldi per la realizzazione di un nuovo film, appare invece decisamente meno motivata da questo punto di vista. Certo i costi di realizzazione di un film sono decisamente più sostenuti di quelli per la registrazione di un disco e trovarli tra i fan sicuramente libererebbe il regista dall’incubo di dover realizzare per forza un film di successo. Ma in effetti è difficile cogliere nel buon Rob un soggetto a cui dovrebbero mancare le possibilità per ottenere da una casa di produzione un budget adeguato per la realizzazione del suo progetto. Che sia piuttosto un modo che l’artista ha sviluppato per generare attesa sul nuovo film e contemporaneamente fare pressione per ottenere un budget superiore? Tutto può essere. Quello che appare sicuro per il momento è che il ricorso diretto ai fondi dei sostenitori sta diventando sempre più forte, con tutto il suo carico di ambiguità irrisolte.

TOUR D’ADDIO? MA FATECI IL PIACERE!
Altro argomento spinoso che rovina la digestione e il buon umore di tanti amanti del metal è quello dei famosi (o per meglio dire famigerati) tour d’addio. La storia la sappiamo: band dalla più o meno lunga carriera che adombrando un motivo piuttosto che un altro, ci fanno sapere di non avere più intenzione di andare avanti, annunciano lo scioglimento o il ritiro dalle scene o, ancora, che non faranno mai più tour e… annunciano un bel disco d’addio o anche soltanto un tour di congedo dal proprio pubblico. Splendida occasione per salutarsi un’ultima volta celebrando una lunga strada percorsa per anni, tra successi e amarezze, tonfi e trionfi. Tutto molto bello, sold out spesso annunciati, concerti di livello più o meno buono, ma tanto la lacrimuccia all’occhio fa perdonare anche qualche prestazione non proprio eccelsa, a fronte di un amore infinito che sembra destinato all’eterno congedo. Sembra, appunto. Perché a quanto pare questi famosi tour d’addio poi tanto addio non sembrano volerlo essere. Qualcuno ricorda il “No More Tour” di Ozzy Osbourne? Sono passati venti anni, ma il buon Madman non sembra essersi ricordato di quel congedo, invero forse affrettato. Vogliamo parlare degli At the Gates? Anni e anni in tour per salutare il pubblico e ora un nuovo album. Oppure ancora degli amati Judas Priest? “Epitah Tour”: più chiaro di così. E invece. Invece, prima a lasciare è il solo KK Downing, poi la band si lancia in un lungo tour, dopodiché ci regala un album e la conferma che “ok, avevamo scherzato” e via, nuovo giro nuova corsa. Ma sì, tanto la coerenza è un lusso, al giorno d’oggi. Proseguiamo ancora e giungiamo ai Motley Crue, ai quali abbiamo riservato anche una puntata del nostro Processo: tour d’addio, ultimo brano diffuso? Vedremo. Intanto, per loro, siamo già al secondo o terzo congedo. Infine, nella galleria degli indecisi, dei “forse, ma forse anche no”, inseriamo per ultimi gli Scorpions, che ci hanno annunciato lo scioglimento e l’ultimo tour nel gennaio del 2010, salvo poi proseguire per tutti questi quattro anni in giro per il mondo e, come niente fosse, annunciare nei giorni scorsi che il 2015 vedrà la nascita di un nuovo disco e di un nuovo tour. Evviva. O forse no?

WACKEN: UN SUCCESSO INAUDITO
L’edizione 2014 è stata un vero successo per il Wacken Open Air. Infatti, il sold out annunciato pochi giorni dopo la chiusura dell’esibizione del 2013 testimoniava l’affetto e la stima che ormai il festival tedesco gode a livello mondiale, tanto da essere riconosciuto come il “più importante” festival metal al mondo e generare a sua volta la produzione di Live, DVD e perfino libri dedicati alla tre giorni teutonica. Ebbene, il corto circuito generato dal numero di biglietti fissato dall’organizzazione, che si traduce in un vero e proprio “numero chiuso”, sta di fatto trasformando le abitudini del popolo metal intenzionato a recarsi in pellegrinaggio alla Mecca del metal mondiale costringendo tutti a comprare i biglietti per l’edizione successiva già durante lo svolgimento dell’edizione in corso. Se infatti l’anno passato già il 6 agosto si annunciava il sold out per l’edizione 2014, quest’anno il sold out arriva dopo appena dodici ore, il 4 agosto e dopo appena due giorni dall’annuncio della partecipazione straordinaria dei Savatage e della Transiberian Orchestra nel 2015. Dodici ore che dicono già tutto e che testimoniano come, di questo passo, l’evento potrebbe trasformarsi in una sorta di “concerto di capodanno” viennese, per il quale occorre prenotare i posti con anni di anticipo, a prescindere da quello che sarà il bill dell’anno in cui si avrà la fortuna di partecipare. Tanto, comunque andrà bene. Si spera. Perché se è vero quello che è vero, e cioè che Wacken è senza dubbio la punta di diamante degli eventi metal, altrettanto appare vero che forse qui si sta rientrando nella categoria degli “eventi” che fanno nome a se, al di là della musica. Wacken come Sanremo? Non esageriamo. Fortunatamente, non è questo il rischio. Certo è che il successo per adesso è più che meritato e che se un qualcosa nel metal funziona, forse è giusto goderselo e basta, lasciando stare le polemiche. Complimenti agli organizzatori di quello che all’inizio non era altro che un raduno di motociclisti in una sperduta località dell’estrema campagna tedesca quasi al confine con la Danimarca.

VARIE ED EVENTUALI
Raccogliamo in un unico calderone invece alcune notizie anche tristi, che ci hanno tenuto compagnia nel mese di agosto. Avevamo appena finito di narrare le vicende che avevano visto coinvolto Varg Vikernes nell’ultimo numero del nostro Metallized Observer, quando in redazione è arrivata la notizia di un ulteriore evento che va a colpire il musicista norvegese. No, non parliamo dell’uscita del nuovo album della sua creatura Burzum, quel The Ways of Yore che sembra invece confermare lo stato di poca serenità e concentrazione attuale per Vikernes, quanto dell’annuncio che Ebay, il famoso sito di vendita e aste on line, ha di fatto bandito l’artista norvegese e le sue creazioni dal proprio catalogo. La decisione è giunta in seguito alla condanna inflitta dal tribunale francese a Varg Vikernes per incitamento all’odio razziale e glorificazione dei crimini di guerra. Come improvvisamente resisi conto della gravità delle affermazioni che Vikernes da anni porta avanti, i gestori del sito hanno quindi deciso di bannare il musicista. Troppo tardi o troppo presto? Ai lettori le proprie opinioni in merito.
Decisamente più leggera invece la notizia diffusa da parte della Napalm Records, per la firma da parte dei riformati Coal Chamber in vista di un nuovo album che vedrà la luce probabilmente nel 2015. Restiamo in attesa di ulteriori notizie in merito. Problemi di salute invece in casa Aerosmith. Il 15 agosto infatti la band ha annunciato la cancellazione di due show in seguito a problemi cardiaci riscontrati per il batterista Joey Kramer, che ha da poco compiuto 64 anni (festeggiati proprio sul palco dell’Hellfest, come descritto nel nostro report). Probabilmente il musicista dovrà essere sottoposto ad un intervento, ma la notizia non è stata ancora resa pubblica, in rispetto per le condizioni dello stesso Kramer.
E’ diventata ormai triste consuetudine, invece, salutare alcuni amici che ci hanno lasciato nel corso del mese. La dipartita di ciascuno di noi è inevitabile e certo in giorni nei quali le tensioni internazionali si traducono poi in morti per bombardamento o nel mancato contenimento di epidemie gravi più per le popolazioni che ne soffrono che per gli altri (e probabilmente questo è anche il motivo per cui non si interviene con decisione) o di vere e proprie stragi etniche e religiose, può apparire forse anche irrilevante concentrarsi sulla morte di uno o più musicisti. Ma se un artista rispetto a tanti altri ha la fortuna di lasciare dietro di sé le proprie opere, ebbene, è forse anche giusto ricordarne la vita e salutarne la partenza, senza per questo voler dimenticare i tanti “senza nome” che lo accompagneranno nel viaggio. A lasciarci ad agosto sono stati l’ex chitarrista degli Exumer, Holger Kolb, noto come H. K., a causa di un cancro; Maria Kolokouri, nota come “Tristessa”, cantante dei greci Astarte a causa della leucemia; Rick Parashar, produttore noto per il suo lavoro con Pearl Jam di cui ha curato Ten, Alice In Chains, per Sap e Temple of the Dog (omonimo album), Litfiba (Spirito, Lacio Drom) e infine Bon Jovi per Have a Nice Day a causa di un’embolia polmonare; Tim ‘Rawbiz’ Williams, bassista dei Suicidal Tendencies e, infine, proprio allo scadere del mese, l’ex bassista di Jethro Tull e Wild Turkey, Glenn Cornick. PER APPROFONDIRE: BURZUM: bannato da ebay, COAL CHAMBER: firmano per la Napalm Records, AEROSMITH: problemi cardiaci per Joey Krmaer, EXUMER: morto l’ex chitarrista H.K., ASTARTE: deceduta Maria “Tristessa” Kolokouri, RICK PARASHAR: morto il produttore di Alice in Chains e Pearl Jam, SUICIDAL TENDENCIES: morto il bassista Tim ‘Rawbiz’ Williams, JETHRO TULL: morto l’ex bassista Glenn Cornick



Painkiller
Martedì 2 Settembre 2014, 11.02.15
9
@Samba: a parte che suoneranno a Milano il 5 maggio ed il 6 a Roma non trovo nulla. Certo è che non hanno mai brillato peravere un sito aggiornato o essere fanatici dei social network. Loro sono così, ad un certo punto se ne escono dal nulla e dicono "abbiamo un lavoro pronto".Non li ho mai visti dal vivo e spero di riuscirci stavolta.
Sambalzalzal
Martedì 2 Settembre 2014, 10.23.26
8
Sono d'accordo con Painkiller@ estate questa che non ha detto granchè dal punto di vista puramente musicale. Per quanto riguarda tours di commiato e crowdfounding penso si possa parlare delle due facce della stessa medaglia... non si guadagna più con i dischi e chi per bisogno chi per campare di rendita ci si affida ad altre operazioni più o meno discutibili. Spero che l'autunno e l'inverno portino buoni prodotti. P.s. ma dei Blind Guardian non si è saputo più nulla???
CowboyFromHell
Lunedì 1 Settembre 2014, 23.03.54
7
Devo dire che nutro qualche dubbio sul nuovo Slipknot, le canzoni non mi hanno convinto così come la copertina...si vedrà. Il crowdfunding la trovo una cosa ridicola. Come si fa a pretendere che la gente che spende dei soldi per comprarti la musica ti dia l'opportunità di crearla? Riguardo alla faccenda dei tour d'addio invece non mi faccio troppe pippe. Finchè c'è l'opportunità di vedere un grande gruppo del passato, non vedo perchè ci si debba lamentare.
jek
Lunedì 1 Settembre 2014, 21.09.21
6
Articoli sempre interessanti. Un po' triste il solito "bollettino caduti" ma giusto tributare un ricordo.
Nu Metal Head
Lunedì 1 Settembre 2014, 20.54.46
5
dovere!
Lizard
Lunedì 1 Settembre 2014, 18.32.26
4
Corretto, grazie. In effetti nel testo avevo specificato che fosse un omaggio, quello è stato un lapsus di scrittura
Edohard
Lunedì 1 Settembre 2014, 18.27.21
3
Numetalhead bravo...stesso appunto che avrei fatto io sui due album...
Nu Metal Head
Lunedì 1 Settembre 2014, 16.54.03
2
due piccoli appunti da "pignolo"... gli anni intercorsi fra iowa e il vol. 3 sono tre e non due, e il titolo del nuovo album è the GRAY chapter e non grey, chiaro riferimento al bassista scomparso...
Painkiller
Lunedì 1 Settembre 2014, 13.53.52
1
E' stato sì un mese strano, ricco di notizie ma spesso negative e di "contorno" alla musica. Fino a poco tempo fa non avevo mai ascoltato gli Slipknot, poi sull'onda dell'interesse generale per il nuovo album l'ho fatto e proprio non sono il mio genere. Fatto sta che quando le notizie e gli eventi intorno a una band sono di questo tipo non è un bel presagio. Il Crowdfounding secondo me morirà presto, così come è nato. Bannare un artista (bravo, cattivo, controverso, qualunque cosa) quando nel proprio "portafoglio" c'è dit tutto-di più (e di peggio) è ridicolo, strumentale e pericoloso. Sui tour di addio no posso che ammettere che sta diventando una pagliacciata. Vero è che ogni band ha la sua storia e le sue scelte passate cui fare riferimento. I Motley Crue faticano a far uscire un album ogni sei.sette anni da...anni! E live Vince Neil fa schifo da una vita. I Judas al contrario, così come gli ho visti durante l'epitaph tour sono ancora in forma, anche Halford che seppur criticato per la sua prestazione in redeemer of souls paga invece la produzione del cavolo di un disco che, pur non essendo un capolavoro, è un platter più che discreto. Ben vengano anche gli Scorpions, che reduci da un ottimo Sting in the tail hanno dimostrato un ottimo stato di forma anche (Live in 3D). Gli Scorpioni sono una delle band storiche che mi manca di vedere dal vivo quindi se torneranno in Italia non potrò che essere contento. Quindi, al di là di trovate commerciali o meno, la questione è semplice: se una band è in forma fa bene a continuare, se si trascina come VINCEnzino Neil...no grazie!
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