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FLESHGOD APOCALYPSE + CADAVER MUTILATOR + RESONANCE ROOM + GUESTS - Zsa Zsa Monamour, Palermo, 18/10/2014
22/10/2014 (3278 letture)
Un bill che spazia dal thrash al death più o meno brutale, passando per lo stoner, il power, il goth e l'industrial per attrarre un pubblico variegato ed interessato a trascorrere una serata rilassata in quel di Palermo. La "prima" in Sicilia dei Fleshgod Apocalypse era organizzata in modo da essere potenzialmente una gran serata; ecco com'è andata.

UN AUTUNNO ESTIVO
Un gran caldo accompagna il nostro viaggio da Messina a Palermo, in un pomeriggio che sembra annunciare l'estate invece del regolare autunno indicato dal calendario. I chilometri scorrono regolari ed il posto che ospita la manifestazione è facilmente raggiungibile per uno spostamento a corto raggio (circa 250 Km) e senza intoppi. Trovato rapidamente posteggio, ci avviciniamo al locale quando sono passate le diciannove da pochissimi minuti e la piazza in cui è ubicato ospita già alcune decine di metallari in attesa di entrare. La manifestazione comincia in perfetto orario, tanto che, sbrigate le formalità di accredito, accediamo alla saletta quando la band d’apertura sta già terminando il primo pezzo.

CARBONCOKE
Giovanissima band thrash vecchia scuola, quando entriamo i Carboncoke stanno finendo di suonare Black Corner davanti ad una ventina di astanti. Spicca subito qualche problema audio relativo alla chitarra di destra rispetto alla visuale del pubblico, con gli assoli scarsamente udibili (problema che si ripresenterà per altre band), ma anche la grande energia dei pezzi. Il tempo loro concesso scorre quindi rapidamente nel nome del thrash anni 80, denso di groove e di attitudine. Esibizione godibile, limitata solo da alcune piccole imperfezioni e da una certa staticità on stage dettata probabilmente da un'esperienza per forza di cose ancora da maturare.

SETLIST CARBONCOKE
1.Black Corner
2. Think on your Sins
3. Misanthropy
4. Grim Reaper


ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY
Piacevole sorpresa quella degli Elevators to the Grateful Sky, band stoner che non avevo mai avuto occasione di ascoltare prima di questa serata. Molte influenze psych fine anni 60-inizio anni 70 (com'è ovvio), suoni molto cupi, chitarre ribassate, ritmica pesante e voce in focus con l'attitudine della musica. Questi i pochi, ma ben mixati ingredienti proposti dai palermitani per un set non certo originale, ma molto piacevole e coinvolgente. Show che inizia e si conclude nei tempi previsti davanti ad un pubblico ancora numericamente contenuto, ma soddisfatto di ciò che ha visto e sentito.

SETLIST ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY
1. Ridernaut
2. Bullet Words
3. All About Chemistry
4. Red Mud
4. Sirocco
5. Mountain Ship


THRONE OF MOLOK
Cambio completo di sonorità con i Throne of Molok, band "Extreme Metal Industrial" che unisce elementi tipicamente industrial ed un impianto estremo che abbraccia sia i Prodigy che i Morbid Angel, tanto per dare delle coordinate generali. Esibizione che comincia con dei problemi tecnici dato che inizialmente la voce risulta assente con l'esecuzione di Beat of Apocalypse, ma che poi vengono rapidamente superati. Miscelando alcuni samples e l'attitudine della quale abbiamo appena detto, i Throne of Molok hanno fatto ciò che ci si aspettava, ossia vomitare i loro suoni marci davanti ad una platea intanto leggermente aumentata di numero per ospitare ascoltatori più interessati all'estremo. Concerto piuttosto riuscito e migliore rispetto alle altre volte in cui abbiamo avuto modo di seguirli.

SETLIST THRONE OF MOLOK
1. Beat of Apocalypse
2. Beast of Vigilants
3. Atm. Ind. Inferno
4. Seed of Revenge
5. Diverting Sea Levels
6. Cybergoat Dominion
7. Sentinel Possessed
8. Walking Death
9. Pray
10. Evil Invader

CRIMSONWIND
Cambio set ed altro cambio completo di suoni. Tocca ai power metallers CrimsonWind prendere possesso del palco. Formazione mutata per due quinti (voce e chitarra) dall'ultimo live report che li ha riguardati, i Crimson hanno proposto alcuni loro classici, oltre a qualcosa di nuovo che sarà compreso nell'album che verrà e cioè In Vain, canzone che è sembrata in linea con i loro consueti standard. L'attuale formazione ha ancora bisogno di assestarsi, col nuovo, giovanissimo chitarrista che necessita di entrare meglio nei meccanismi della band e soprattutto di prendere più confidenza col palco. Da notare anche alcuni acuti male intonati dal cantante Guido Macaione, peraltro a suo agio come front man e nel dialogo col pubblico. Molto bravo il tastierista Diego Galati, sempre affidabili gli altri.

SETLIST CRIMSONWIND
1. Rain From the Universe
2. Wings of salvation
3. In Vain
4. Hold Your Dreams
5. Mask of Hatred
6. I Want Out (Helloween cover)


RESONANCE ROOM
Suoni più bilanciati ed esibizione d'alto livello sciorinata dal gruppo catanese. Non è certo la prima volta che abbiamo occasione di seguirli in sede live, ma quella di Palermo è probabilmente la miglior performance da loro offerta ai nostri occhi. Coesione tra i musicisti, una certa presenza on stage e soprattutto una proposta musicale che nel loro settore è certamente di qualità. Buona soprattutto l'intesa tra i chitarristi ed al solito attenzione che si concentra sul cantante Alessandro Consoli, per un equilibrato mix tra goth, dark e qualche nota progressive che ha reso il set dei Resonance Room molto godibile, almeno per chi apprezza questi suoni.

SETLIST RESONANCE ROOM
1. Faded
2. Blood Red
3. The Great Insomnia
4. Far From Grace
5. Naivety And Oblivion
6. Frost And Emptiness


CADAVER MUTILATOR
Siamo alla parte più alta del tabellone, i padroni di casa Cadaver Mutilator salgono on stage quando la temperatura del locale è davvero molto alta sia in senso meteo che lato. Il loro concerto, purtroppo, coincide con l'intervista rilasciataci dai Fleshgod Apocalypse che potete leggere in coda al report per cui, tra cambio palco e concerto vero e proprio, rientriamo nel locale quando mancano tre canzoni alla fine. Tuttavia, nonostante non si possa esprimere nei loro confronti un giudizio compiuto, è comunque possibile dire qualcosa. Circa la musica, i tre pezzi letteralmente scaraventati addosso alle gente (adesso numericamente si può parlare di buon pubblico per questo tipo di evento) sono stati del consueto, devastante livello, ma quel che più spicca è che sotto il palco si è scatenato per la prima volta durante la serata un moshpit massiccio, segno che i Cadaver hanno fatto il loro consueto, brutale dovere, per così dire.

SETLIST CADAVER MUTILATOR
1. Greed for Gore
2. Code of Honor
3. Swallowed by Morgellons
4. Feed Them to Pigs
5. Autopsy of Human Mind
6. Code Terror
7. Insane Massacre Overture
8. Wasted Octopus
9. Mouth Crasher


FLESHGOD APOCALYPSE
Nonostante l'"intoppo" rappresentato dal fatto che per questioni tecniche è stato necessario azzerare tutti gli effetti che normalmente accompagnano i loro eventi, il concerto offerto dai Fleshgod Apocalypse ha mostrato con chiarezza cosa significhi avere una vera esperienza del palco. Con il pianoforte a sinistra del pubblico in posizione obliqua con Francesco Ferrini che suona di spalle, la cantante mascherata Veronica Bordacchini indietro sulla destra e sulla stessa linea del batterista Francesco Paoli ed il trio Trionfera, Riccardi, Rossi a centro palco, i Fleshgod Apocalypse hanno letteralmente steso Palermo con i loro frac spettrali, le loro facce da oltretomba ed il loro particolarissimo sinfo-death. Fin da The Hypocrisy la band di Perugia ha sciorinato una professionalità ed una padronanza della situazione che spiega perfettamente il perché sia uno dei pochissimi gruppi italiani a godere di una vera popolarità oltre confine, con Riccardi che presenta nel tipico modo epico e recitato i vari pezzi, come ad esempio in occasione di The Deceit. A prescindere da alcuni problemi di suono (il piano veniva spesso sovrastato tanto da risultare inudibile e la voce della Bordacchini altrettanto sulle tonalità medie, mentre veniva fuori bene quando era il momento di spingere sul diaframma) gli intrecci vocali sono risultati ottimamente rodati e naturali, così come i movimenti sul palco. Il concerto fila via velocissimo e preciso, con la gente che non smette quasi mai di sbattersi a centro platea e senza alcun momento di tensione, nemmeno quando qualcuno cadeva per essere subito aiutato a rialzarsi, con molto divertimento da parte di tutti, anche a causa di parecchi tentativi di stagediving in buona parte abortiti. Il set degli umbri ha visto i suoi momenti migliori con le esecuzioni di The Deceit, Pathfinder, Elegy, The Violation ed In Honour of Reason, fino alla conclusione drammatica con The Forsaking, unico momento in cui ci si è potuti concedere un piccolo effetto scenico e con il pubblico in delirio con tanto di foto finale con la band a dare le spalle alla platea per un totale d'effetto. Una "prima volta" siciliana decisamente soddisfacente per tutti, pubblico e band, e Fleshgod Apocalypse che si confermano come una delle realtà nazionali più valide in assoluto.

SETLIST FLESHGOD APOCALYPSE
1. Temptation (Intro a The Hypocrisy)
2. The Hypocrisy
3. Minotaur (The wrath of Poseidon)
4. The Deceit
5. Requiem In Si Minore
6. Pathfinder
7. Kingborn
8. The Egoism
9. Elegy
10. Prologue (intro ad Epilogue)
11. Epilogue
12. The Violation
13. In Honour Of Reason
14. The Forsaking


A MINCHIARURA (FEST)
Quello che viene fuori al termine del Minchiarura Underground Culture Fest -questa la denominazione completa della manifestazione- è un bilancio decisamente positivo. Un locale che magari non offre il massimo in termini di acustica pur rimanendo in un ambito di accettabilità (ho assistito a concerti in condizioni largamente inferiori e del resto, quanti possono farlo?), che si è rivelato adatto alle esigenze in termini di capienza, organizzazione e facilità con cui può essere raggiunto, un'organizzazione generale dell'evento più che buona, con i ragazzi interessati tutti molto disponibili e gentili anche in termini di tramite con gli headliner, un service che, al netto delle pecche evidenziate è stato anche questo accettabile. A questo proposito voglio aggiungere che molti dei problemi riscontrati sono stati causati più dalle tempistiche serrate che da lacune dei fonici, con alcune band che hanno dovuto fare il check direttamente mentre suonavano con i problemi di assestamento del suono in corso d'opera che ne conseguono. Cose che comunque fanno parte dell'underground e che vanno messe nel conto quando si assiste ad eventi simili. Infine le due cose più importanti: una partecipazione di pubblico discreta e da ultimo la qualità messa in campo dai Fleshgod Apocalypse che testimonia di una band in ascesa e meritevole di palchi importanti. Una delle serate più riuscite e divertenti di questi ultimi mesi va dunque in archivio, con la speranza di poterla bissare al più presto. Vi lasciamo con le parole di Tommaso Riccardi a nome dei Fleshgod Apocalypse pochi minuti prima della loro esibizione.

Francesco: Ciao Tommaso, grazie per la tua disponibilità. Ti dico subito che io non preparo mai nulla per le interviste, faccio la prima domanda che mi capita in mente e poi lascio che il discorso si sviluppi naturalmente, come una discussione tra amici. Mentre uscivamo dal locale parlavamo del fatto che siete molto conosciuti in Italia, che avete firmato con la Nuclear Blast ormai da tempo, etc. Quando un gruppo, specialmente se italiano, firma con una grossa etichetta, quella che accade è che immediatamente diventa la band "che non è più quella di una volta", se non proprio venduta per un certo pubblico. Lo avete vissuto anche voi?

Tommaso: Lo viviamo tutt'ora. La cosa comunque sta cambiando, moltissimi fan stanno superando questa cosa e molti ci seguono come fanno con i gruppi internazionali. C'è gente che non si vergogna di amare certe cose, ma ciò che dici accade perché c'è gente che se accettasse il nostro successo dovrebbe ammettere che il proprio fallimento dipende da se stesso.

Francesco: Il discorso è venuto fuori in maniera simile anche intervistando i Lacuna Coil.

Tommaso: Sto vivendo la stessa situazione anche da lontano, con un gruppo di amici che si chiamano Fast Animals and Slow Kids, un gruppo indie rock/punk di Perugia che sta ottenendo un successo enorme in Italia i quali, partiti da zero, stanno facendo il nostro stesso percorso nel loro genere ed anche lì ricevono già le stesse critiche. Alla fine però le cose sono semplici: se tu crei un buon prodotto questo funziona, altrimenti no e bisogna faticare tantissimo, ma tantissimo. Quello che non passa quando su internet vengono fuori questi discorsi è che molti di quelli che fanno simili affermazioni spesso completamente assurde, non c'erano quando noi rischiavamo la vita per fare i tour in macchina negli U.S.A. e tutto il resto. Per questo tipo di lavoro devi essere disposto a rinunciare a tutto, a dare il 200%, non c'è altro modo.

Francesco: Un'altra cosa che ricorre spesso all'interno di questo discorso è che quando una band arriva a firmare con la Nuclear Blast l'etichetta ti plastifica, ti rende lo stesso gruppo, cioè conferisce a tutti lo stesso sound. Cosa puoi dirmi circa questo?

Tommaso: Anche qui bisogna guardare ai fatti. Che una cosa ti piaccia o meno è questione di gusti, ma a me pare che noi abbiamo un nostro suono personale, non vedo analogie sonore con altre band. Quello che stiamo facendo è stato deciso da noi interamente e sotto ogni aspetto ed ha le sue peculiarità. Poi tutto può essere ricollegato stilisticamente ad altro, ma non vedo questa piattezza e queste analogie. Cosa abbiamo a che fare con i Dimmu Borgir? Ma al di là di questo, per quanto possa sembrare strano, la Nuclear Blast mediamente sente per la prima volta il nostro disco un paio di settimane prima dell'uscita e non gli sottoponiamo niente, nemmeno un riff prima di un paio di settimane dall'uscita, quando tutto è già stato registrato. Il loro lavoro è commerciare la musica, per cui quando scelgono una band è perché gli piace. E' ovvio che se un domani noi ci presentassimo con un disco funk verremmo presi per pazzi perché saremmo fuori focus, ma non ci sono forzature dall'etichetta. Poi quando vai avanti nella carriera è normale che cerchi di mantenere un impianto sul quale si fonda la tua musica e che alla gente piace, ma anche di muovere in una direzione in cui ci siano cambi interessanti. Rimanere sempre identici o cambiare tutto sono entrambi degli estremi, di conseguenza sono sbagliati perché come si dice, in medio stat virtus. Per quanto riguarda noi succede che scriviamo la nostra musica, ad un paio di settimane dalla fine cominciamo a consegnare roba ed ovviamente loro possono darci dei consigli tipo: "secondo noi la voce ha troppi toni medi, proviamo un'equalizzazione diversa". Oppure: "Il mastering potrebbe essere più pulito, distorce troppo ad alti volumi", ovviamente fanno quello che fa un'etichetta che deve fare uscire un prodotto e cerca di darti delle dritte di produzione, ma se non ci fosse questo non sarebbe nemmeno una collaborazione. In quest'ottica uno cerca di crescere facendo dei mastering nei posti più costosi perché il budget aumenta, etc. tutte cose normali. Tutta questa estremizzazione viene fatta dalle persone perché è comodo pensare che le cose vadano in un certo modo per autogiustificarsi. Ti fanno schifo i Fleshgod Apocalypse? Va bene, non posso farci niente, ascolta dell'altro, ma dimenticate il mito della Nuclear che ti cambia, ti commercializza. Prima di iniziare Labyrinth l'unica cosa che ci hanno detto è: "Mi raccomando, non vi alleggerite, voi ci piacete pesanti". Poi per alcuni versi ci siamo alleggeriti e per altri appesantiti bilanciando le cose, ma perché era interesse nostro fare cose anche diverse dalle solite, ma la cosa buffa è che nessuno si immaginerebbe che loro si preoccupino di non farci alleggerire, semmai il contrario. Alla fine hanno investito su un gruppo death, perchè al di là degli elementi sinfonici l'impianto death della nostra musica è molto americano con i Morbid Angel come punto di riferimento del riffing e loro ci tengono, perché hanno investito su una band che fa questo e cercano di mantenere le caratteristiche che funzionano.

Francesco: Ed in questo quadro cosa mi dici del merch? Da chi viene l'idea della pasta, del vino, etc.? Immagino problemi e critiche anche per questo, no?

Tommaso: Ci hanno massacrato infatti, ma il video di cucina è stato fatto anche per rispondere a questo e per ironizzarci sopra. A noi piace lanciare dei messaggi e continuiamo a farlo in ogni cosa che facciamo. Quando esce fuori il gruppo nord europeo che tira fuori la birra del gruppo è una figata, quando noi facciamo uscire la pasta fatta a mano in un pastificio vicino Foligno e di altissima qualità, è scandalo. Anche per l'idea del vino abbiamo detto: "Lo fanno in tanti, ma noi stiamo in Umbria, dove ci sono situazioni vinicole incredibili e siamo anche appassionati sul serio della materia". Per me la vinificazione è una forma d'arte che curo anche nella mia vita personale, quindi perché non farlo? E' una cosa da collezione come tutto il merch, perché mi devi dire che differenza c'è tra il vino ed una maglietta. Che cazzo ha a che fare con la musica una maglietta rispetto al vino o alla pasta? Solo che le cose stravaganti fanno scandalo, ma noi vogliamo anche vedere la reazione della gente perché è anche un modo per dimostrare l'inconsistenza e la stupidità di certe cose. Abbiamo fatto la pasta, e allora? Tu vieni a vedere lo show, compra i dischi, poi giudica il gruppo. In fondo tutte queste cazzate si fanno anche per una ragione pratica, i dischi non li compra più nessuno e la cosa non fa scandalo, però si scaricano. Io ho fatto un abbonamento per lo streaming che secondo me è il futuro e lo pago, perché ci tengo che io paghi per un servizio di cui usufruisco visto che i musicisti non vivono d'aria. Se vai dal panettiere paghi il pane, se tu vuoi la musica la devi pagare perché i musicisti dovranno pur campare, ed un gruppo come noi per sopravvivere deve fare anche queste cose e fare 150 date l'anno. Cosa che poi rientra anche nel discorso sacrifici per ottenere risultati. Vuoi fare questo lavoro? Bene sappi che a Gennaio saluti la tua ragazza e la rivedi a Maggio, e non c'è scelta, non puoi fermarti, perché hai la responsabilità di altre persone che dipendono da te. La musica è una cosa seria, come fare l'avvocato o il commercialista, è un lavoro. Ma è arte? Certo, e noi ci impegniamo per metterci dentro tutto il contenuto artistico possibile, ma è anche un commercio e non ci si deve vergognare di dirlo. La mentalità del dire che una cosa deve essere underground per valere per me è una delle più grandi cazzate della storia, perché ad esempio ci si ricorda di Beethoven perché ha fatto anche delle cose commerciali che però erano bellissime e comunicavano su grande scala. Se si comunica su grande scala vuol dire che c'è un valore, poi ci sono cose più "infognate" che ascolto pure io e che sono bellissime, ma lo sono perché per loro natura hanno delle caratteristiche che le rendono piacevoli a poche persone, punto. Se noi avessimo voluto sputtanarci e pensare solo ai soldi ci saremmo messi a fare death metal? Un genere anche questo per sua natura per pochi rispetto al mercato generale? Ma dai.



Third Eye
Domenica 26 Ottobre 2014, 10.40.23
39
@ Sambalzalzal: non credo che il parere di Malmsteen possa ritenersi utile in una discussione del genere dal momento lo svedese è legato ad un’idea di mercato che produce grossi fatturati, non a caso lui usa il termine “rockstar” riferendosi ad una tipologia di artista che riesce, tramite la musica, a diventare ricco; i termini di paragone che utilizza sono dunque fuorvianti perché basati esclusivamente sul concetto di musica mainstream, un simile ragionamento ti porta insomma a dire che non ci saranno gruppi capaci di eguagliare le vendite dei Metallica o di artisti simili ma non vedo quale sia il problema…
Sambalzalzal
Domenica 26 Ottobre 2014, 0.17.51
38
Guarda, sul forum avevo aperto un topic su ciò che dice Malmsteen al riguardo e infatti non fa una piega. Non essendoci più giro di soldi tentano di ottimizzare la cosa al meglio. Come succede infine con tutte le produzioni di massa industriali del resto. Chi di dovere ha un bacino di utenza e lo mantiene col minimo. La gente oggi non si butta più sulla qualità ma sulla mole dell'offerta. Tanti pensano che se ci sono 2000 albums al mese il metal gode di buona salute ma la realtà non è quella. In studio appunto in passato, per fare cose professionali, ci arrivavano in pochi, quelli che se lo meritavano, oggi ci arriva chiunque abbia un minimo di contatto o soldi da investire, i risultati sono quelli che propone la NB. O meglio, chi vuole emergere ha quello come bibbia e si regola di conseguenza. Un album come un Death Metal dei Dismember per esempio oggi non uscirebbe mai. Ti direbbero che i medi a palla "non vanno bene", che la gente vuole alti e bassi a palla. Io sono contro queste cose. Se una band vuole suonare con certi parametri, lasciala fare cazzo e se merita vai sicuro che ti tira fuori cose di un certo livello. ovvio che se l'obbiettivo è quello di plagiare l'orecchio a certe sonorità invece allora non c'è storia. Hai ragione, come dicevo pure io, la storia va avanti e non c'è niente da fare se il corso intrapreso è questo. La NB non ha colpe, ha semplicemente interpretato il modo attuale di intendere la musica e ciò significa che obbiettivamente si sta attraversando una crisi di valori musicali. Io la chiamo musica da fastfood ma magari a tanti va bene così. Sono curioso per esempio di sentire l'ultimo dei Metallica (semmai uscirà) visto che ora stanno in proprio e con tanti soldi da investire.
klostridiumtetani
Sabato 25 Ottobre 2014, 20.41.33
37
@Sambalzalzal, il fatto è che (siccome ho suoato un po' anch'io) negli anni dell'analogico, si "buttavano" intere giornate a cercare le varie sfumature che dovevano caratterizzare le singole song e l'album in generale. Il che comportava ore ed ore perse sul mixer, sui bilanciamenti sui timbri, ecc. lasciando spazio alla "sensibilità" dell'artista. Oggi si aggiusta tutto al computer con programmi appositi ed ovviamente tutto viene "spersonalizzato" a favore di una pretesa "perfezione", ma la perfezione in quanto tale è omologata ed omogenea, perchè non superabile e non modificabile. Ma questo è lo scorrere della storia; i tempi (e le strumentazioni) si accorciano e di conseguenza anche il budget.
Sambalzalzal
Sabato 25 Ottobre 2014, 20.11.35
36
Waste@ ma io sono d'accordo che la "colpa" è della band appunto! L'etichetta sta la, se uno vuole ci si affida altrimenti trova altro e soprattutto altre soluzioni. Nel caso dello swedish metal hai ragione ed infatti su 50 bands che all'epoca uscivano dalle mani di Swanö o altri dello stesso calibro 6 erano buone e le altre tentavano senza successo di emularle, pensavano che la chiave fosse lo studio sottovalutando il fatto che se non c'è sostanza ci metti tutti gli orpelli possibili ma il risultato è povero. La differenza credo sia che in quegli anni in Svezia ci si affidava ad alcuni studios quando si parlava di un certo stile di musica, quello che mi sembra con la NB è che a prescindere dal genere i suoni sono sempre quelli. Cambia lo studio ma le direttive sono quelle. la stessa chitarra la senti sia con gli Accept che con i Testament, batteria uguale, stessi effetti, scalette simili, insomma, è un'omologazione che a parte il successo ha fatto a livello di qualità ed immobilismo più danni che altro, di certo non ha portato una ventata di freschezza. @klostridiumtetani esatto ed è appunto un combo delle due cose: pochezza a livello compositivo e poi mazzata a finire con una produzione che spersonalizza quel poco che la band potrebbe tirare fuori. L'ultimo degli Exodus per esempio. A parte essere prolisso, se non avesse avuto quel tipo di produzione probabilmente scorrerebbe in maniera più fluida, invece non ha stacchi, senti la stessa atmosfera dall'inizio alla fine e l'effetto che mi da è di un brano solo che dura un'ora! Poi in tutto ciò c'è un altro discorso pure da fare e cioè che si va al risparmio. Un tempo chi stava in studio era un tecnico del suono con le contropalle quando si trattava di analogico, oggi col computer devi solo prendere un po' di pratica con i programmi ed il gioco è fatto. Setti tutto alla stessa maniera, i musicisti infilano il jack nell'amplificatore e vai col tango, ecco fatto l'album in meno della metà del tempo e quindi pure con meno soldi. Il risultato però si sente alla fine. Tocca accontentarsi alla fine visto che indietro non si torna però è triste.
klostridiumtetani
Sabato 25 Ottobre 2014, 19.24.54
35
Scusa @Waste, ma a me una Big Band che si mette a fare crowdfinding, mi starebbe un po' sui coglioni! Poi io trovo sia normale che uno cresciuto con i suoni degli anni 70 o 80 trovi da ridire sulle produzioni recenti e viceversa. O si accetta lo stato delle cose o si continua ad ascoltare discografie "vintage" senza costringersi a muovere critiche perché il mondo non gira come vorremmo
klostridiumtetani
Sabato 25 Ottobre 2014, 19.07.24
34
Boh! Secondo me quello che conta più di tutto su un disco sono songwriting ed esecuzione, poi la produzione la vedo come una cosa a sé, e comunque non mi sembra proprio che i dischi NB siano fatti con lo "stampino". Forse mi sbaglio, ma mi sembra di leggere sempre e solo (quasi) critiche mosse a delle produzioni "indecenti" piuttosto che sul contenuto. L'unica cosa che confermo, riprendendo il discorso di @Sambalzalzal è che un ritorno all'analogico (bei tempi) darebbe una dimensione più genuina al prodotto. Perlomeno come la vedo io. Ma di questi tempi è utopia...
waste of air
Sabato 25 Ottobre 2014, 19.03.02
33
@samba: parti dal presupposto che col digitale potresti comunque stare ascoltando un computer. i dischi oggi sono frutto di poco suono e molto editing, indipendentemente da ciò che senti poi su disco. ma se troviamo il pelo nell'uovo ovunque non se ne esce più. le label grosse indubbiamente vogliono la moda, ma le band grosse sono complici, non ci sono cazzi. potrebbero fare crowdfunding, cambiare etichetta o rendersi totalmente indipendenti, invece anche loro scendono al compromesso. non è quindi totalmente colpa delle etichette grosse, ma di tutti. poi, personalmente, io un filo conduttore nei suoni lo vedo in tutti i generi e in tutte le epoche; magari semplicemente quelli di oggi non piacciono, ma di periodi coi suoni omologati è piena la storia! guarda per esempio lo swedish degli anni '90, andavano addirittura quasi tutti nello stesso studio per registrare!
Sambalzalzal
Sabato 25 Ottobre 2014, 18.37.30
32
Waste of air@ ma infatti non si tratta di colpa si tratta di suoni che possono piacere o no, questo per gli ascoltatori. le bands si buttano dove c'è salvezza ergo buona promozione, concerti assicurati e distribuzione massiccia. nel caso di NB io non parlerei di produzione "più figa" ma di produzione livellata che riscuote consensi perché ora è quella che va per la maggiore (avendo loro sotto contratto la maggior parte delle bands note). Se pensi alle multinazionali e ai prodotti che impongono questo è, nulla di meno. Il brutto purtroppo è che chi si avvicina alla musica oggi si fa un'idea distorta di ciò che è il suono bello, pensa che questo sia il non plus ultra su qualità quando invece tra 80' e 90' sono usciti albums su analogico che alla NB gli fanno come Geppetto a pinocchio a carnevale. Io perlomeno quando compro un disco voglio sentire la band, non voglio sentire la label.
waste of air
Sabato 25 Ottobre 2014, 18.14.04
31
@Raven: La tua frase è perfetta, ma nell'immaginario collettivo viene sempre applicata alle label. Certe band sono intoccabili e piuttosto che farlo si dà la colpa alla Cia, ma lo scenario più possibile è che siano proprio loro a copiarsi a vicenda. Proprio perché a certi livelli la label la puoi scegliere, di conseguenza tutto il resto. Alla fine è un commercio, le band quindi non farebbero a gara a chi ha la produzione più figa? Ah no, è colpa dei Templari, a presto la puntata di Voyager sull'argomento.
hj
Sabato 25 Ottobre 2014, 18.07.50
30
un prodotto nuclear blast è un po' come una golf...un prodotto di qualità ma freddo, che trasmette poche emozioni...
Sambalzalzal
Sabato 25 Ottobre 2014, 17.44.13
29
Sono d'accordo con CauldronBorn@ dipende dalla casa che vuole giocare in zona salvezza e ovviamente pure dagli artisti che cercano quel tipo di salvezza. Io personalmente ho apprezzato negli anni parecchi prodotti della NB ma da quando ha sfondato ha appiattito tutto, è innegabile. Quando prendi un disco che esce da la sai già il suono che uscirà dallo stereo ancora prima che metti l'album, a prescindere dal nome del gruppo e del genere. Vogliono il suono da boato che però è pure pulito, questo tipo di "chirurgia" in alcune proposte sta bene ma in altre no secondo me. Questa standardizzazione di suono per esempio nei prodotti della Century M, con le dovute differenze di generi trattati nella maggior parte dei casi, non la sento, c'è diversificazione, hanno rispettato la personalità e l'impronta degli artisti che hanno sotto.
Raven
Sabato 25 Ottobre 2014, 16.01.12
28
E' sempre stato così, in ogni epoca e con i mezzi a disposizione. I grandi fanno i grandi ed i piccoli fanno ricerca.
waste of air
Sabato 25 Ottobre 2014, 16.01.04
27
La cosa della Nuclear Blast per me è una comica, come se Accept, Testament, Behemoth, Overkill, Blind Guardian e compagnia non fossero in grado di avere un contratto per un'altra label domani e fossero costretti ad accettare le produzioni dell'etichetta tedesca per chissà quale oscuro motivo. Ma finiamola! Per farli suonare underground si può sempre comprare il disco e riregistrarlo su una cassetta Basf con un microfono trovato nell'uovo di pasqua, molto più sensato di certi discorsi.
CauldronBorn
Sabato 25 Ottobre 2014, 15.09.28
26
Vabbè gli Overkill come suonano? L'ultimo album degli Slayer è roba di cinque anni fa... Comunque tengo a precisare che secondo me la NB ha il sacrosanto diritto di scegliere le strategie di marketing che più la aggradano, mai pensato che puntino la pistola alla tempia di nessuno. Certe scelte vengono soprattutto dagli artisti... @ Raven quei tempi e quei discorsi non posso ricordarmeli perchè non ero ancora nato o ero molto piccolo. Io parlo da amante della musica e mi fido del mio orecchio. Alcune etichette minori conservano alcune impostazioni senza scadere nel patetico nè nell'anacronistico.
Steelminded
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.34.53
25
gli slayer?
Steelminded
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.34.16
24
gli annihilator suonano come in Alice? gli iced earth come suonano?
raven
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.29.22
23
Guarda, io ho cominciato ad ascoltare prog e hard rock da bambino nei 70 e poi stabilmente dall' 80 in poi. Mi sembrano discorsi simili a quelli che facevano i rockers dei 60-70 contro suoni e gruppi della Nwobhm facendo incazzare noi giovani del tempo. Bisogna ricordare e trasmettere il passato, ma vivere il presente. Qui però andiamo OT
Steelminded
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.29.22
22
@Cauldron, io quello che dico è che non è un problema di NB, perché i Cannibal Corpse come suonano, gli In Flames come suonano? Sono produzioni di oggi, purtroppo.
CauldronBorn
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.15.40
21
@ Raven Una casa discografica come tu dici dovrà pure avere una sua impronta, ma la NB, che oltretutto se lo potrebbe permettere, non rischia proprio mai. Tutti quelli che vogliono un contratto sotto NB devono rispettare a monte, come dici tu, determinati standard sonori. Forse è dovuto anche al fatto che prima non c'erano i mezzi tecnici di adesso, ma i gruppi avevano sicuramente più personalità anche nella cura di un sound più minimale.
CauldronBorn
Sabato 25 Ottobre 2014, 14.05.49
20
@ Steelminded tu stesso, che ti ritieni sostenitore degli standard NB ammetti che i suoni sono "plasticosi e pompati". Le orecchie ce le abbiamo tutti, la moda secondo me non è dare addosso a prescindere (anzi, beati voi che avete la fortuna di apprezzare più materiale, dal vecchio al più moderno). Piuttosto l'omologazione del suono in ambito musicale, la chiamerei moda. Hanno fatto suonare praticamente alla stessa maniera, per dire, Testament, Accept e Immolation che sono band che tra di loro poco c'azzeccano. Ditemi dei Carcass, per chi è cresciuto a pane e Necroticism... E non è assolutamente una critica alla qualità intrinseca dei pezzi. Io comunque sono mesi ormai che sono rimasto agli 80's con gli ascolti, sto perdendo sempre più interesse per le nuove uscite...
Raven
Sabato 25 Ottobre 2014, 10.55.47
19
Brainfucker, ma se Riccardi dice di registrare in proprio e che la NB non sente nulla se non quando tutto è pronto limitandosi a limare equalizzazioni e roba simile vuoi metterlo in dubbio? Hai prove che menta? E' chiaro che una casa discografica cerchi una propria impronta e che chi manda un master e viene scelto presenta certe caratteristiche a monte, ma è un discorso diverso. Attila, ti assicuro che erano stanchi già da prima a causa di un viaggio difficile, quindi doppiamente bravi a fermarsi.
Attila Csihar
Sabato 25 Ottobre 2014, 10.42.20
18
Io c'ero, porca miseria. Soddisfattissimo di tutte le band, specialmente dei Fleshgod, dei Cadaver, dei Throne of Molok e dei Resonance Room, con cui mi sono fermato a parlare. E a fine concerto, i Fleshgod si sono pure fermati a parlare coi fan e a fare foto ed autografi, nonostante fossero stanchissimi.
brainfucker
Sabato 25 Ottobre 2014, 9.47.20
17
la risposta alla domanda sulla nuclear blast mi sembra una vera cazzata..come fa a non avere analogie con altre band quando dei colossi del metal suonano praticamente tutti uguali sotto nuclear blast?
Steelminded
Venerdì 24 Ottobre 2014, 19.48.34
16
Io sono da tempi non sospetti un difensore della Nuke contro i detrattori a priori per moda... sì per moda: credo che il pubblico del metal non si differenzi dalla massa e quindi agisca anch'esso come micromassa... per cui vi troverai gli scostumati, gli ignoranti, gli stupidi, i provocatori e coloro che si accodano all'opinione dominante. La prevenzione nei confronti della Nuke secondo me fa parte di questo trend dominante e secondo me neanche troppo spiegabile razionalmente. Voglio dire, cosa ha fatto di meschino questa "azienda", perché di questo si tratta, a parte produrre una caterva incredibile di band che a noi piacciono? ... poi la questione del suono Nuke, sì in effetti quello è vero ma mi dite quali gruppi del genere estremo si discostano da questi suoni plasticosi, pompati e compressi? Prendete i Cannibal Corpse di Kill, tanto per dirne una... se non fosse la Metal Blade, li si potrebbe accusare tranquillamente di produzione stile Nuke.
Steelminded
Venerdì 24 Ottobre 2014, 19.48.33
15
Io sono da tempi non sospetti un difensore della Nuke contro i detrattori a priori per moda... sì per moda: credo che il pubblico del metal non si differenzi dalla massa e quindi agisca anch'esso come micromassa... per cui vi troverai gli scostumati, gli ignoranti, gli stupidi, i provocatori e coloro che si accodano all'opinione dominante. La prevenzione nei confronti della Nuke secondo me fa parte di questo trend dominante e secondo me neanche troppo spiegabile razionalmente. Voglio dire, cosa ha fatto di meschino questa "azienda", perché di questo si tratta, a parte produrre una caterva incredibile di band che a noi piacciono? ... poi la questione del suono Nuke, sì in effetti quello è vero ma mi dite quali gruppi del genere estremo si discostano da questi suoni plasticosi, pompati e compressi? Prendete i Cannibal Corpse di Kill, tanto per dirne una... se non fosse la Metal Blade, li si potrebbe accusare tranquillamente di produzione stile Nuke.
Third Eye
Venerdì 24 Ottobre 2014, 19.04.44
14
Beh, si ho frainteso, ad ogni modo, credo che i pareri dei singoli ascoltatori (puerili o meno che siano) sulla NB possano prescindere tranquillamente dal giudizio di Riccardi...
Third Eye
Venerdì 24 Ottobre 2014, 19.04.04
13
Beh, si ho frainteso, ad ogni modo, credo che i pareri dei singoli ascoltatori (puerili o meno che siano) sulla NB possano prescindere tranquillamente dal giudizio di Riccardi...
AkiraFudo
Venerdì 24 Ottobre 2014, 18.15.17
12
Third Eye, nemmeno tu pari brillare in quanto ad intelletto... non mi riferivo a questo thread, ma all'attitudine generale, riscontrabile leggendo i commenti relativi a QUALSIASI recensione riguardante un'uscita NB... non te n'eri accorto? Sveglia, giovine!
Third Eye
Venerdì 24 Ottobre 2014, 16.42.48
11
@ AkiraFudo: beh, prima di parlare di “commenti puerili” dovresti avere l’accortezza di indicarci in quali degli interventi posti a margine dell’intervista sia stato fatto un chiaro ed esplicito riferimento alla Nuclear Blast. Perché in caso contrario a poter essere definito “puerile” (e stupido) è soltanto il tuo commento e più in generale il tuo atteggiamento.
AkiraFudo
Venerdì 24 Ottobre 2014, 16.26.02
10
...la mia è solo una vaga illusione, ma chissà che qualche metaltalebano non legga quest'intervista e la pianti di fracassarci gli zebedei con i soliti commenti puerili contro il grande satana NB...
raven
Venerdì 24 Ottobre 2014, 13.33.04
9
Circa la nuclear parlavo in generale, senza riferimenti specifici all' ultima domanda.
Necrotic
Venerdì 24 Ottobre 2014, 13.31.07
8
Riccardi rules!
raven
Venerdì 24 Ottobre 2014, 13.30.24
7
A me invece pare che abbia detto cose interessanti, specialmente circa il rapporto con la nuclear blast. Per quanto riguarda la professionalità si tratta di un concetto mai troppo ribadito.
Third Eye
Venerdì 24 Ottobre 2014, 12.35.09
6
Non condivido le cose che ha detto Riccardi rispondendo all’ultima domanda, mi sembra che quando si discute di certe tematiche taluni artisti non siano in grado di andare oltre le solite dichiarazioni tese a rimarcare il concetto di musica/lavoro o l’idea del così fan’ tutti…
Absynthe
Giovedì 23 Ottobre 2014, 17.53.01
5
Gli Elevators to the Greatful Sky hanno tirato fuori un disco a nome Cloud Eye che è semplicemente grandioso: un sound organico, naturale, e un respiro perfettamente in grado di confrontarsi con le maggiori proposte internazionali a livello di stoner/psyche (certo, sarebbe da migliorare un po' la pronuncia, ma sono cazzate, se penso a band come i Truckfighter che pure non hanno un inglese invidiabile). Prego @Raven e la redazione tutta, di recensire quella piccola gemma. Non meritano di restare nell'anonimato.
Psycroptic
Giovedì 23 Ottobre 2014, 14.56.29
4
Al concerto ci sono stato, e mi sono divertito un casino. Tomamso Riccardi ha dato delle ottime risposte all'intervista. Ce ne fossero di più di musicisti con la stessa testa.
Danimanzo
Giovedì 23 Ottobre 2014, 13.59.21
3
Complimenti a Tommaso Riccardi che, a nome personale e a nome della band, ha finalmente chiarito approfonditamente e una volta per tutte le scelte stilistiche e commerciali della band. Io adoro i Fleshgod Apocalypse, non li trovo affatto derivativi e credo che stiano facendo un percorso molto interessante che li porterà a delle vette espressive notevoli. Chapeau
Morlock
Giovedì 23 Ottobre 2014, 13.26.37
2
Raven come numero più o meno di presenti???
neilpower
Giovedì 23 Ottobre 2014, 12.04.20
1
Ottima intervista e ottime risposte. Gruppo fantastico e a quanto pare persone molto intelligenti. Grandi!!!
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