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TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

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ANGRA + DRAGONHAMMER
TRAFFIC CLUB - ROMA

THE METALLIZED OBSERVER - # 21 - L'occhio della webzine
30/10/2014 (4012 letture)
NOT SO FAST, MR. GOD OF THUNDER
La prima notizia di questi due lunghi e intensi mesi, è una non notizia. Signore e signori, “il rock è definitivamente morto”. Stupiti? Direi di no. Quante volte abbiamo sentito queste parole? Ormai è divenuto un tormentone che, periodicamente, questo o quel personaggio va rinnovando. Chissà se per far parlare di sé, più che dell’argomento in questione, o se davvero per timore che la grande festa sia arrivata alla sua conclusione. L’ultimo della lunga fila di “strilloni” della fine del rock è nientemeno che Gene Simmons, bassista e cantante dei leggendari Kiss. Simmons è noto per le sue esternazioni a volte brutali e spesso controverse e pare che ultimamente abbia deciso di dare fondo al repertorio, spaziando anche in campi ben lontani dalla musica, come ad esempio le politiche per l’immigrazione o la depressione. In ogni caso, con una intervista rilasciata al noto periodico Esquire, raccolta dal figlio stesso, il nostro Gene non perde tempo e spara subito a zero: Il rock è già morto, alla fine. La morte del rock non è una morte naturale. Il rock non è morto per la sua anzianità. E’ stato ucciso.. Da chi è stato ucciso? È facile e scontato: il crollo del sistema discografico dato dal file sharing e dalla conseguente impossibilità di ottenere dei guadagni e di fare della musica una professione stabile. Simmons ci va giù pesante e spiega che, ormai, non ha più senso imparare a suonare uno strumento e mettersi poi in testa di scrivere la propria musica, tanto non esiste più uno sbocco verso cui indirizzare questo sforzo che garantisca un minimo ritorno economico. Tanto vale cantare sotto la doccia o al limite tentare un’audizione per reality alla X Factor. Non che manchino le capacità compositive, o che fenomeni commerciali come il pop o i reality siano da condannare, secondo il bassista. Quello rientra nelle logiche del capitalismo. Quello che invece manca è il valore dato alla musica e, di conseguenza, viene a mancare totalmente il senso di proporre della nuova musica. Dov’è il nuovo Bob Dylan? Dove sono i nuovi Beatles? Dove il nuovo Dark Side of the Moon? Chi scrive musica oggi è costretto a farlo da dietro le quinte, per fenomeni commerciali e senza alcuna possibilità di dare una vera svolta artistica. Questo, sempre a detta di Simmons, spiega anche perché, delle band che continuano a fare tour o suonare nei festival, più della metà sia formata da vecchietti come lui. Perché, semplicemente, il collasso dell’industria discografica ha fatto venir meno anche l’icona della rock star e, quindi, l’appeal sulle masse del musicista rock e la sua capacità, di conseguenza, di attirare attenzione e pubblico. La mancanza di una strutturazione del mercato genera caos e questo caos è stato creato proprio dalle classi sociali abbienti, che hanno ritenuto che fosse giusto che la musica fosse distribuita e fruita gratuitamente, al di fuori di ogni legge di mercato.
La tesi di Simmons non è in realtà nuova e ricordiamo ad esempio che i Metallica furono precursori della lotta contro il file sharing, proprio considerando la stessa logica. Quello che Simmons aggiunge è solo l’enfasi sul venire meno dell’intero mercato e, di conseguenza, il rischio ormai più che letale che il rock sia finito da tempo (il bassista cita i Nirvana come ultimo esempio di band “iconica”) e che per le nuove band non ci sia alcuna possibilità di emergere davvero oltre un certo limite.
Al solito, per uno che proclama la fine del rock, altri si levano per rispondere in maniera più o meno forte. I primi a prendersi la responsabilità, seppure in maniera piuttosto velata, sono stati i Foo Fighters, che pubblicando sul proprio profilo Facebook il link dell’intervista, hanno voluto intitolarlo con un chiaro Not so fast, Mr. God of Thunder, alludendo quindi al fatto che la fine del rock non sia poi così certa, né così immediata. Ma la vera risposta è giunta in maniera diretta e articolata da un altro mito del rock, un altro di quei personaggi che non si sono fatti mancare mai dialettica e capacità polemica: Dee Snider, frontman dei Twisted Sister. La sua risposta arriva tramite un lungo messaggio sulla sua pagina Facebook dal lapalissiano titolo: “Rock’n’roll ain’t dead”. Snider, che scrive subito di avere il massimo rispetto per Gene Simmons, chiarisce che a suo avviso il bassista non potrebbe sbagliarsi di più. L’argomentazione, infatti, è tutta centrata sul fatto che sì, probabilmente l’industria discografica che ha reso milionari i Kiss (e la sua band) è morta o moribonda, ma che questo non significa affatto che sia morto il rock. Il genere è vivo e vegeto e lo si può constatare ad esempio dal numero di band e di eventi che si trovano nei social network, per le strade, nei club e nelle sale da concerto in ogni angolo del pianeta. Anzi, secondo Snider, queste band sono le più genuine e appassionate di sempre, proprio perché il loro unico amore è quello per il rock’n’roll e non per i soldi o per fama & successo. La verità è che dovremmo trovare il tempo e la voglia di ascoltare queste band e sentire quanta forza ancora possiedono. Per loro le cose non sono e non saranno le stesse che furono per chi li ha preceduti, ma questo non significa che non siano vive. Snider poi punta il dito contro i veri responsabili del crollo del mercato discografico, ovverosia, le stesse case discografiche. Non sono stati i quindicenni a caccia di musica gratis, ma gli avidi discografici, a prepararsi la fossa. Ad esempio, dice Snider, nel momento in cui ci fu il passaggio al CD e il costo per l’acquisto di un disco passò da 7,99 dollari a 18,98, le case discografiche lo giustificarono con la necessità di convertire l’intero processo produttivo e di ammortizzare i costi di questa trasformazione e i consumatori accettarono questa logica convinti della maggior qualità del prodotto (d’altra parte, lo slogan era “non puoi rompere un CD neanche col martello”!). Ma quando i costi furono ammortizzati e produrre un CD arrivò a costare meno di un dollaro alle case discografiche, i prezzi non calarono, anzi. I produttori si stavano godendo fin troppo i loro incassi estorti. Così, quando la tecnologia ha permesso a tutti di possedere una forma alternativa –e gratuita- di accesso alla musica, è stato naturale che i fruitori si rivolgessero ad essa. Ecco come sono andate le cose, secondo Snider, che conclude: è dura oggi suonare rock? Sì, è dura. Lo è sempre stato, in realtà, e sempre lo sarà. E’ possibile per le nuove rock band fare tanti soldi quanti ne sono stati fatti in precedenza? Probabilmente no, non è possibile. Ma questo non ha fermato nuove band dal formarsi e nuovi album dall’essere registrati e prodotti, anzi, si può dire che oggi siano fatti con maggior genuinità e con più amore per il rock e per la musica. Quindi, a morire è stato il modello di business discografico e il suo killer sono state le case discografiche, ma il rock non è morto.

Alla teoria di Dee Snider si potrà obbiettare che è facile parlare così col conto corrente pieno e schiere di fan in tutto il mondo che rimpiangono “l’età dell’oro del rock’n’roll” e accorrono ancora ai concerti dei Twisted Sister in cerca di quella gloria passata. D’altra parte, la sua argomentazione è sicuramente sensata e fondata, specialmente quando dice che non è il rock ad essere morto, ma il mercato discografico come lo abbiamo conosciuto negli ultimi 70 anni e che i costi che l’industria discografica ha scaricato sui consumatori sono difficilmente difendibili. Difficile però anche negare quanto detto da Simmons e, cioè, che la mancanza di ritorno economico, prima o poi produrrà degli effetti negativi e che ora come ora per un artista è molto più difficile far ascoltare la propria voce e proporre qualcosa di realmente innovativo, dato che resterà sempre appannaggio di una piccola cerchia e difficilmente arriverà al pubblico di massa producendo un cortocircuito artistico, come avveniva in passato. Insomma, il rock è morto? Voi, da che parte state?

CORAGGIO, MR. YOUNG
Lo sapevamo tutti, ma probabilmente nessuno desiderava davvero ricevere questa notizia. D’altra parte, il riserbo e la totale assenza di retorica che avevano accolto la notizia che Malcolm Young non avrebbe partecipato alle registrazioni del nuovo album, la dicevano già piuttosto lunga sulla situazione. Già il fatto in sé, in effetti, era senza precedenti. Il chitarrista è da sempre ritenuto essere il vero motore della band, l’uomo dietro le quinte di ogni decisione, il propulsore e il punto di equilibrio di una formazione che ormai solca le scene da più di quaranta anni. In maggio, arrivò l’annuncio del tutto inaspettato che lo stato di salute di Malcolm non era dei migliori e che la band sembrava addirittura sul punto di sciogliersi. Poche ore dopo un comunicato ufficiale spiegava in realtà che era il solo Malcolm a prendersi una pausa, per problemi di salute, che gli avrebbero impedito anche di partecipare alle registrazioni del disco. Il gruppo annunciava poi la sostituzione del chitarrista col nipote Stevie, in studio e nel prossimo tour. Due notizie che nascondevano neanche troppo bene la realtà dei fatti. Se le condizioni di salute erano tali addirittura da impedire le registrazioni, le cose dovevano per forza essere più gravi di quanto ci si aspettasse. Infatti, mentre gli annunci sul proseguo dei lavori e sulla data di uscita del nuovo album, dal titolo Rock or Burst, andavano avanti, il primo ottobre arrivò anche la conferma che la situazione di Malcolm è molto seria, tale da pregiudicarne per sempre la condizione fisica e mentale: al chitarrista viene infatti riconosciuto il sopraggiungere della demenza. Anche in questo caso, il comunicato del gruppo è ridotto all’essenziale e chiede con forza soprattutto il rispetto della privacy del chitarrista e della sua famiglia. Appare però chiaro che la carriera di Malcolm sia giunta alla fine.
Cosa sarà degli AC/DC al termine di questo tour, invece, non è ancora chiaro. Se fino ad adesso il motto è stato “la band prima di tutto”, è anche vero che questa forza veniva in gran parte proprio dallo stesso Malcolm. Probabilmente, sul palco, nessuno si accorgerà della differenza, dato che Stevie Young darà il cuore per coprire degnamente il ruolo. Ma finito il tour, cosa decideranno i restanti membri sul futuro della band? Non resta che attendere, prestare orecchio a Rock or Burst e aspettare il passaggio degli AC/DC nel prossimo tour. Intanto, coraggio, Mr. Young. PER APPROFONDIRE: “vicini al ritiro dalle scene?","smentito il ritiro, Malcolm si prende una pausa", confermata la demenza per Malcolm Young"

A VOLTE RITORNANO
Ne avevamo parlato nell’ultimo numero del nostro Observer, ma a quanto pare ormai è diventata una vera e propria realtà: un mercato discografico morente che si attacca ad ogni brandello residuo di mito pur di vendere qualcosa e gruppi di ultrasessantenni che non hanno ancora deciso cosa faranno da grandi e non hanno alcuna intenzione di mollare le posizioni acquisite o riconquistate e continuano a proporre nuove uscite, sulla qualità artistica delle quali, a volte, sarebbe giusto davvero andare a fondo. Ai Pink Floyd e al loro nuovo Endless River, avevamo riservato il titolo di apertura del nostro Observer di luglio. Nel frattempo, la band ha annunciato titolo e copertina del disco, mentre anticipazioni di alcuni brani sono già stati resi disponibili. Per un giudizio dobbiamo attendere il prodotto finito, ma intanto è possibile ribadire un concetto: ha senso uscire dopo vent’anni dall’ultimo album da studio con un disco di scarti? Perché questo è The Endless River. Scarti di quella che è forse la più grande rock band di tutti i tempi, ma sempre scarti. Omaggio postumo a Richard Wright si dice dalla band (o meglio, da parte di David Gilmour e del suo entourage), ultimo atto dei Pink Floyd. Benissimo. A parte che di questi annunci di “ultimo atto” ne stiamo ricevendo anche troppi negli ultimi anni, non avrebbe avuto forse più senso, proprio in vista di un ultimo atto, mettere da parte le rispettive animosità personali e realizzare un vero nuovo album di inediti, riaccogliendo Roger Waters nella band che più di ogni altro ha contribuito a rendere immortale? Dovrà pagare per sempre la colpa di essere una personalità forte ed invadente, perfino autoritaria? A quanto pare sì. Allora attendiamo fiduciosi The Endless River e tutto il codazzo di analisi e commenti che si scatenerà sulla polvere di stelle. PER APPROFONDIRE: “a novembre il nuovo album", “alcuni samples del disco in arrivo", “disponibile un nuovo brano"

Altra band che non sembra riuscire a trovare una propria naturale fine sono i Queen. Pensavate che con Made in Heaven si fosse raschiato il fondo del barile, completando l’ultimo album realizzato con le forze residue di Freddie Mercury? Suvvia, non siate ingenui. Una volta stabilito che l’esperimento con l’enorme Paul Rodgers non aveva funzionato e The Cosmos Rocks non era interessato e piaciuto davvero a nessuno, e che i tour col nome Queen con Adam Lambert alla voce cominciano davvero a stufare tutti, cosa restava? Tirare su un nuovo e credibile progetto? Troppa fatica, diciamoci la verità. Molto meglio inondare il mercato di live e raccolte varie, salvo poi annunciare un credibilissimo nuovo album di inediti, dallo splendido e fantasioso titolo di Queen Forever, disponibile in versione singolo CD o, attenzione attenzione, doppio CD. Dove avranno pescato tanto materiale inedito da realizzare addirittura due album? Davvero la band ha conservato per vent’anni così tante canzoni e ha deciso solo ora, quando l’onda della speculazione sembrava finita, di renderli pubblici per la gioia e la felicità dei fan dei Queen? Sciocchini, non ci avevate davvero creduto, no? Meglio così, perché in effetti, qui di inedito in senso stretto ci sarà veramente poco o nulla. Gli “inediti” sono in realtà tutte versioni demo di brani già conosciuti, con un solo brano davvero mai pubblicato prima. Et voilà, il pacco è servito. Poi, che per un fan le versioni demo dei brani possano essere davvero interessanti e valere il prezzo del biglietto, può anche essere vero. Ma diamo alle cose il loro vero nome, non per altro, si chiama “onestà intellettuale”. PER APPROFONDIRE: “ecco trailer e tracklist del nuovo album di inediti"

Proseguiamo con quella che, ormai, sta assumendo in maniera fin troppo chiara i caratteri della vera e propria spoliazione del cadavere del caro estinto. Ok, a distanza di quasi quindici anni, la morte di Chuck Schuldiner resta uno degli eventi cardine del metal mondiale. Per quanto i suoi Death non fossero mai stati un gruppo dalle vendite inarrestabili, la stima il rispetto che Schuldiner aveva raccolto nel corso della sua vita, grazie alla straordinaria qualità dei dischi realizzati, erano inattaccabili. Altrettanto può dirsi dell’amore incondizionato che i fan continuano a tributargli ancora oggi, con immutata forza. Perciò, per quanto la cosa apparisse un po’ stridente con i principi stessi dell’operato di Chuck, il progetto del tour celebrativo/omaggio a nome Death to All, era stato inizialmente accolto se non con entusiasmo, almeno concedendo ai musicisti coinvolti il beneficio del dubbio. D’altra parte, parliamo di gente la cui qualità tecnica è indubbia, che ha davvero lavorato con Chuck, che propone in gran parte il repertorio che ha contribuito a realizzare, col beneplacito della famiglia dello stesso Chuck. Fin qui, tutto appariva lecito e perfino meritorio, visto che molti fan non avevano mai avuto l’opportunità di vedere i Death con Chuck ancora in vita e questa risultava essere una ottima occasione per celebrare la sua musica e la sua stessa esistenza. Ma gli omaggi, si sa, devono sembrare un qualcosa di estemporaneo, di unico e non ripetibile. Altrimenti smettono di essere un omaggio e diventano qualcos’altro. Ecco, nel caso del Death To All Tour, la cosa sta davvero cominciando a risultare fastidiosa e a prendere sembianze che non possono più essere sottaciute o sottovalutate. Bene l’omaggio, bene tutto. Ma se il tour continua di anno in anno e nuove date vengono aggiunte e annunciate di continuo, qualcosa il meccanismo comincia seriamente ad apparire non proprio trasparente. E’ sinceramente fastidioso vedere “quel” logo usato così ed è fastidioso persino essere costretti, in una situazione che concerne “quel” nome e “quella” band, a fare i conti con la vocina nella testa che continua a dirti “è una truffa, stanno usando il nome di Chuck per una cosa che ormai è palesemente un’operazione commerciale senza cuore”. E’ brutto arrivare a pensare una cosa del genere. Per favore, è l’ora di mettere la parola basta.PER APPROFONDIRE:di nuovo in Italia per una data nel marzo dell’anno prossimo"

Chiudiamo questa carrellata, con una notizia che si discosta da quelle prima riportate perché, almeno in questo caso, la sincerità dell’operazione appare indubbia, ammesso che poi la cosa si faccia davvero. Parliamo di un nuovo album dei Black Sabbath. Il ciarliero Ozzy Osbourne aveva già fatto trapelare più volte questa ipotesi, nel caso in cui le condizioni di salute di Tony Iommi avessero reso la cosa possibile. Ebbene, a quanto pare, la decisione sembra presa e ad inizio del 2015 la band dovrebbe iniziare la fase di composizione del successore di 13. Le motivazioni sono semplici: l’album e il tour hanno raccolto un tale consenso e i quattro si sono talmente divertiti e hanno avuto momenti così belli assieme che mettere la parola fine su un percorso che può ancora dare qualcosa, appariva prematuro. Viene un po’ il dubbio che a forza di annunciare che si tratta “dell’ultimo album” e “dell’ultimo tour” prima o poi l’interesse e la credibilità della band vengano meno, ma è giusto anche spezzare una lancia in favore della sincerità dei Black Sabbath: che le condizioni di salute di Tony Iommi siano cosa seria e grave nessuno può metterlo in dubbio e che gli altri si siano messi a disposizione, nel caso in cui il chitarrista riuscisse a vincere la sua battaglia, non può che essere considerata cosa encomiabile e sincera. Vedremo cosa ci riserveranno questi signori. In ogni caso, non è di un vergognoso raschiamento del barile che discutiamo, se davvero i Nostri torneranno in studio con brani composti per l’occasione, mettendosi in discussione per davvero. PER APPROFONDIRE: “pronti al ritorno?"

ULTIMA ORA: ecco che al carrozzone dei ritorni si aggiungono –forse- anche i Poison di Bret Michaels e CC Deville. E’ proprio vero quello che recitava un vecchio adagio ”gli anni 80 non finiscono mai”PER APPROFONDIRE: “reunion nel 2015?"

VARIE ED EVENTUALI
Ci sarebbero ancora tante e tante cose da riportare di questi due mesi estremamente caldi a livello di notizie. Impossibile esaurire tutto in una carrellata che rischierebbe di essere più lunga dell’articolo finora sviluppato. Alcune cose però meritano almeno due parole: cominciamo dagli Smashing Pumpkins, che all’alba dell’uscita del nuovo doppio album, si dimostrano ancora succubi se vogliamo dell’umore variabile e controverso di Billy Corgan, il quale ha annunciato che il responso che otterranno le nuove pubblicazioni sarà per lui fondamentale per capire se il pubblico ha ancora voglia di considerare la band come “viva” artisticamente o se invece si preferisce considerarla un simulacro di se stessa costretta a ripetere per sempre la gloria che fu. A quel punto, mettere la parola fine al progetto sarebbe l’unica cosa giusta da fare. Un dubbio lecito, per un musicista, indubbiamente. Ma forse sarebbe anche l’ora che Corgan trovasse un equilibrio con se stesso.
Chiudiamo e stavolta per davvero con un breve quanto necessario ricordo per Jimi Jamison, indimenticato cantante degli AOR Gods Survivor, che ci ha lasciato a inizio settembre a causa di un attacco di cuore e per Jack Bruce, leggendario bassista e cantante degli immensi Cream, band che forse più di ogni altra può essere imputata per l’esplosione del movimento hard blues che genererà dopo pochissimi anni la nascita dell’hard rock propriamente detto. Difficile dare un primato in questo senso, se non per convenzione, ma è certo che il riff di canzoni immortali come Sunshine of Your Love, White Room, Politician o Spoonful, lo wha wha di Eric Clapton, il muro di watt delle loro esibizioni dal vivo, le straordinarie e infinite jam sul palco, gli assoli di batteria di Ginger Baker e lo splendido centro offerto da Bruce, siano tra i principali protagonisti in assoluto di un’epoca rivoluzionaria e che ha settato i canoni per chiunque sia venuto dopo.



CauldronBorn
Domenica 2 Novembre 2014, 13.49.15
74
Esattamente quello che pensavo Third, su questo Snider dimostra di essere molto più ancorato alla realtà, Simmons invece dovrebbe calare un po più spesso sulla terraferma il suo culone dalla sua torre d'avorio...
Third Eye
Domenica 2 Novembre 2014, 11.31.05
73
@ CauldronBorn: hai ragione, si stava parlando di mercato e del futuro della musica e siamo arrivati inspiegabilmente al mi piace, non mi piace, alla fine si tratta gusti, applicato ai Kiss… Comunque sottoscrivo la parte finale del tuo commento, difatti come ho già detto in precedenza Simmons in quell’intervista sembra parlare da un altro pianeta visto che consiglia ai musicisti ciò che già fanno, ovvero tenersi il proprio lavoro, dimostrando con questo di non parlare affatto della musica presa nel suo insieme ma bensì del suo mondo che è quello del pop.
spiderman
Domenica 2 Novembre 2014, 11.28.08
72
Spero che le condizioni di salute di Tony si stabilizzino al meglio, e possa continuare a darci bella musica, i Sabbath sono i Sabbath, certamente insostituibili, pero' la loro musica non morira' mai anche perche' ha influenzato ed e' entrata in pianta stabile nei piu' svariati gruppi, stili e generi musicali dal doom al dark al gothic, dalle tematiche, agli accordi, alle ritmiche ai riff e agli assoli di chitarra la loro influenza e' e restera' enorme continuando a ispirare, ne sono sicuro, ottima musica ai gruppi presenti e futuri, onore e rispetto a questa stupenda storica band.Sulla questione Chuck mi ero gia' espresso e non cambio idea , certo ci sara' sempre chi la pensa diversamente, ma io la penso esattamente come Lizard, lasciatelo in pace per favore, stesso discorso per i Queen.Detto questo, nonostante i tanti problemi che devono affrontare, rock e metal for ever.
Alessandro Stella
Domenica 2 Novembre 2014, 10.51.30
71
A me scandalizza di più il proseguimento del progetto Death to All che la sparata di Simmoms.Povero Chuck
CauldronBorn
Domenica 2 Novembre 2014, 1.24.52
70
Non capisco perchè la discussione si sia spostata sul valore dei Kiss o sugli ebrei, qui commentiamo semplicemente le dichiarazioni di un personaggio influente della scena, quindi un parere autorevole che purtroppo in questo caso fa la predicozza in palese conflitto di interessi e sparando una marea di cazzate insultanti. E' ora che tutti comincino a prendersi le loro responsabilità, basta col giochino dello scarica barile. Ci scommetterei casa contro un euro bucato, che anche cominciassero ad arrestare tutti i bambini con millemila di giga di hard disc, dassero pure incentivi statali per far riprendere le major stile fiat, il risultato non cambierebbe di un cazzo, anzi sarebbe pure peggio. Se uno ha la passione o la vocazione per la musica, deve rendersi conto che l'era dell'oro è finita, sad but true i tempi cambiano, colpa della crisi, della società o di chi vi pare. O ci si accontenta o si provi a diventare calciatori, perchè non sta scritto nel sacrosanto cielo ne in terra che i musicisti devono essere tutti ricchi sfondati. Esistono i gruppi di culto, esiste chi si sbatte in giro per due spicci suonando con passione e felice come una pasqua di portare la sua musica in giro ad altre persone. Esiste pure gente allucinante che ti suona una sei corde coi peli del culo, trattati come gli ultimi dei barboni alle serate, mai sentito un lamento da parte di questi. Mostri un po di decenza il signor Simmons..
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 22.57.28
69
Sai Samba@ di band mascherate, ruffiane, provocatorie, anche mediocri, attaccate ai soldi ,ne è pieno il mondo del rock, ma con i Kiss ho sempre avuto la sensazione che l'aspetto "aziendale" e "industriale" sia stato il fine e non il mezzo. Voglio dire: "inizio a fare musica perchè sono musicista, poi se ci guadagno meglio ancora". sul fatto di mantenere lo status poi è un'altra fase successiva, ma con loro ho sempre percepito il contrario: "Abbiamo voglia di fare i soldi, ci facciamo una band perchè pare funzionare, e poi pompiamo gli aspetti scenici per attirare l'attenzione".
Sambalzalzal
Sabato 1 Novembre 2014, 22.39.12
68
Arrraya@ ma per carità ovvio si parla sempre di gusti. Ci tengo a precisare che i KISS non rientrano nel numero delle mie bands preferite, in alcuni albums tipo quello da te citato non li sopporto assolutamente però non si può negare il loro valore su altri e soprattutto a livello di influenza. Sul discorso della manipolazione psicologica è molto probabile considerando che ogni band con un minimo di visibilità tenta di farla ai "danni" dei propri fans e nell'ottica di accalappiarne altri. In questo senso se pensiamo a tante formazioni black metal, pure storiche, negli anni abbiamo l'imbarazzo della scelta. In pubblico ferocissimi satanisti che fanno leva sulle frustrazioni adolescenziali dei nerds più bullizzati e poi in privato maritini sottomessi che si studiano i testi sacri per potersi sposare (ogni riferimento non è puramente casuale). E' storia vecchia e fa parte del gioco, come lo sono pure le parrucche di JJ French, ovvio che fanno parte del personaggio nell'ottica di avere dei crediti. Io penso che se ci sono dei controsensi nel metal e nel rock più in generale sono quelli legati all'età di chi ne è da anni protagonista e non schioda. oggi le massime del vivi veloce e muori giovane non hanno più senso, magari all'inizio ci credevano pure loro, alcuni seguendo quel tipo di attitudine sono pure morti del resto. Qua per esempio si parla pure di Black Sabbath, ecco, ricordo un intervista del 97' su Metal Shock di peter steele che più o meno diceva "ho incontrato Ozzi, l'ho trovato cordiale ma vuoto. Non arriverò mai a quel punto, un musicista dovrebbe capire quando è il momento di ritirarsi". Quanti anni sono passati? Stenderei un velo pietoso. La beffa del rock oggi è proprio questa. Tra alfieri che non vogliono schiodare ed un pubblico che è stato causa partecipe del declino e che non vuole accettare responsabilità non avendo neanche memoria storica non ci sono innocenti né possibile ricambio. Una cosa ha danneggiato l'altra e viceversa.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 22.24.14
67
Anche le ultime uscite discografiche sono notevoli. L'ultimo Monster e' fantastico..poi c'e tutto il periodo senza maschera dove hanno comunque retto l'enorme concorrenza che avevano con ottimi dischi come lick it up, anymalyze, asylum. Anche negli anni 90 hanno sfornato album di hard rock duri e puri in barba alla rivoluzione di Seattle, album come hot in the shade e revenge sono ottimi ancora oggi
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 22.17.39
66
Ma certo Hj@ ovvio che poi uno ama la sua band preferita perchè ha trovato delle cose che l'hanno catturato, purtroppo questo meccanismo capita anche al contrario
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 22.07.24
65
Per me il discorso maschere e' sempre stato un di più, le loro canzoni mi piacciono tutte in blocco perché sono una delle mie band preferite quindi non faccio testo perché la mia opinione e di parte. Che poi abbiano avuto lz loro importanza per l'affermazione della band su scala planetaria non ci piove ma è una cosa che hanno fatto anche altri, ad esempio Eddie che nei primi anni 80 ha avvicinato migliaia di persone alla band. Come album io amo dynasty e unmasked perché li ascoltavo da bambino, oggigiorno trovo stratosferici destroyer, rock'n'roll over, creatures of the night, kiss, dressed to kill
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 21.59.12
64
Scusate gli errori ma scrivo di fretta perchè sto per cenare...
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 21.58.16
63
Ma nessuno contesta la loro influenza nella storia del rock, io facevo considerazioni personali. itengo che la loro popolarità derivi solo dalle loro maschere e come si son posti al pubblico, alzando il tiro all'epoca. Il rock copme teattro? Ok, mi sta benissimo, mi piacciono molte band che hanno basato la loro proposta anche sull' immagine...Anche dico, ma se uno ci pensa , musicalmente, c'è un loro album che possa minimamente competere musicalmente con le vere band storiche? i Kiss sono stati un aspetto del rock, ma musicalmente parlando son stati dei mediocri (PARERE PERSONALE)
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 21.49.54
62
Inoltre la cosa che mi e' sempre piaciuta di più dei kiss e' la particolarità di avere 4 cantanti solisti, tutti con una propria personalità e con una voce unica, a mio giudizio superlativi , Paul su tutti. Questa caratteristica tradisce le loro influenze principali cioè Beatles e stones
spiderman
Sabato 1 Novembre 2014, 21.48.37
61
@hj, la musica non ha eta',ai concerti degli Alter Bridge e dei Volbeat degli Airbourne, degli Elloween o Edguy tanto per fare un esempio ci sono giovanissimi ma anche trentenni, quarantenni e cinquantenni, cosi' come per i nostrani Destrage , Rhapsody, hour of Peanance , Fleshgod Apocalypse, Lacuna Coil, Ufomammuth la maggiooranza cosi almeno con una stima ad occhio e' quasi tutta giovanile con ptesenza anche femminile, io tuuto questo pessimismo nei confronti dei giobani o meno giovani che sia, non ce l'ho affatto, conosco anche persone che si sono avvicinate verso i 30 anni al rock e al metal e sono entusiasti come bambini e comprano dischi e supportano, non sono e non saro' mai un pessimista.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 21.38.47
60
Ho scritto quintessenza del rock'n'roll non del rock dove si verrebbero a creare autostrade. L'importanza dei kiss per la scena hair glam street e' una colonna portante dell'intero genere e moltissimi musicisti odierni, anche estremi, li citano come influenza primaria. Poi quando parlo di importanti non intendo più bravi. Possono esserci band più preparate tecnicamente ma loro hanno scritto decine di canzoni immortali, fresche ancora oggi. Chuck li considerava la sua band preferita, cavestany dei Death Angel pure, dimebag dei pantera aveva ace tatuato, Scott ian ha gene tatuato sulla gamba, King Diamond gli ha copiato il face paint...insomma ci siamo capiti
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 21.27.23
59
Allora, rimanendo sempre nel campo dei gusti personali, ti posso dire che 100 band migliori dei Kiss le trovo come nulla solo nei '70, ma poi sarebbe troppo facile; non piacendomi i Kiss, qualsiasi band potrebbe essere meglio di loro. Quintessenza del rock vuol dire tante cose, rock stesso è un termine che abbraccia tanti sottogeneri. Diciamo che troviamo un punto d'incontro se considero , all'interno della quintessenza del rock, anche la capacità du fatturare soldi come un azienda, ma io preferisco valutare una band solo sulle emozioni che suscita la sua musica, e purtroppo quella dei Kiss non mi ha mai appassionato. La mia antipatia nei loro confronti sta tutta qui, ma da sempre, anche negli anni 80 la pensavo cosi.
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 21.22.33
58
Hj@ io commento solo quello che c'è scritto e non la persona che scrive, anche perchè pochi di noi si conoscono di persona per avere un opinione reale reciproca. Purtroppo i discorsi che hai accennato sono solo un vespaio di polemiche che creano ulteriore casino, casino che in passato pure io ho contribuito a creare, sia chiaro, ma per argomenti simili ci sono troppe sfumature e considerazioni, e troppe possibilità di essere fraintesi.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 21.18.59
57
@arraya, siccome la sai tanto lunga e non sei d'accordo sul fatto che i kiss sono la quintessenza del rock'n'roll u.s.a. nonchè il gruppo più importante in termini di sviluppo dell'intera scena hair/glam/r'n'r', sei pregato di fare qualche nome visto che ad arrivare a 100 e passa band intendo che ci sono almen0 120 band più influenti. Ovviamente le band postume non contano, diciamo che contano le contemporanee o quelle precedenti. Non contano nemmeno i led zeppelin già citati e nemmeno gli ac/dc (australiani) che li metto a pari merito come importanza per lo sviluppo della scena assieme a sabbath, led zep e purple
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 21.09.55
56
@Arrraya non ho tirato per la giacchetta nessuno di questo sito quindi vacci piano con le accuse di paranoia, ho tanti difetti ma la paranoia non so nemmeno cosa sia, ho fatto una provocazione perchè in diverse circostanze quando c'è un ebreo ricco in polemica sulla minima stronzata salta sempre fuori il simpaticone che ci piazza in mezzo la solita polemica antisemita alla vikernes...sono comunque felice se nessuno di questo sito ha tendenze di questo tipo
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 21.03.34
55
volevo tornare per un attimo sul futuro del rock che passa soprattutto per l'approccio e il feeling che questo ha con i più giovani...osservando i ragazzi under 25 mi sembrano tutti omologati e fatti con lo stampo, tutti vestiti uguali, tutti con gli stessi capelli, gli stessi gadgets, parlando poi con mio nipote poco più che ventenne mi ha confermato per quella che è la sua esperienza personale, che i giovani che si avvicinano musicalmente e attitudinalmente al rock e al metal si contano...spero non sia così anche se temo sia vero. Solo i più giovani utenti di questo sito possono dare un'opinione credibile
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 21.03.28
54
Come scrissi qualche commento fa, salvo Frehley perchè dei buoni riff li ha fatti, ma è l'insieme Kiss chè non mi ha mai convinto. Molti impazziscono ma sinceramente , per quintessenza del rock stelle e strisce ci sono almeno un centinaio di band storiche prima di loro. Diciamo che incarnano la quintessenza del guadagno che supera l'idea stessa di fare musica. parere personale sia chiaro, ci mancherebbe.
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 20.58.10
53
Samba@ li ovviamente entriamo nel campo dei gusti. Personalmente i kiss non sono mai piaciuti, non sono mai riuscito a trovare cose interessanti in quella band, per non parlare dell' imbarazzante Carnival of souls nel pieno del periodo grunge, quando (come tanti, ma loro in maniera piu patetica) si gettarono a raschiare sul carrozzone del grunge. In un Intervista di poche settimane fa, Ace Frehley ha detto chiaramente che il duo Simmons/Stanley manipola i fans psicologicamente, in parte riferito al fatto che stanno pompando la nuova line up a discapito di quella storica, in parte perchè sono dei ruffiani. Tutto qui
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 20.57.58
52
Hj@ ma che discorso è? Dee Snider è ebreo eppure nessuno lo ha criticato, Come è ebreo il grande Dan Lilker, Shuldiner, buona parte dei Type o Negative, Secondo me la tua è una considerazione paranoica.
spiderman
Sabato 1 Novembre 2014, 20.54.38
51
Comunque lo ripeto il rock e il metal non sono morti e non moriranno mai, ci saranno da affrontare sacrifici enormi, specialmente per alcuni, ma troveranno sempre il loro seguito di aficionados che li supportera', li spronera' e gli dara' forza e speranza per andare avanti e ci saranno sempre bands che non si rassegneranno mai e se pur non davanti a telecamere e riflettori, continueranno a lavorare e sodo e sfornare ottima musica.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 20.44.03
50
PS colgo l'occasione per dire che chi ama i kiss lo fa quasi sempre perché li ha scoperti nell'epoca d'oro ed è stato il primo gruppo...per alcuni saranno paccottiglia, musica falsa, di merda...ma se tornasse al mondo chuck schouldiner vi direbbe che la pensa in maniera opposta. I kiss sono la quintessenza del rock'n'roll stelle e striscie da secoli
Sambalzalzal
Sabato 1 Novembre 2014, 20.37.59
49
Ebreo o no, lui è da sempre stato "l'economo" della band, quello che ha tenuto le redini, tipo Harris nei Maiden se vogliamo o Ulrich nei Metallica. Mentre gli altri si sfondavano di droghe lui si teneva lucido. ha trombato come un demone (mi pare abbia pure un guinness in quel senso la) ma non ha mai lasciato che la sua mente si offuscasse a causa di altri vizi da sempre celebri nel mondo della musica. Si trasferì da piccolo con la madre negli US e se non erro ha sempre portato avanti gli studi religiosi tanto che mi pare dovesse diventare rabbino. Di fatto è un imprenditore e ciò non combacia esattamente con lo stereotipo di rocker, è un controsenso in questo ambito ma di musica buona ne ha fatta, non si può negare.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 20.37.47
48
La battuta non era riferita a nessun commento utente...
spiderman
Sabato 1 Novembre 2014, 20.23.51
47
hj@ io non sono antisemita, anzi da parte di madre ho antenati di origine ebraica, e anchevse non mi hanno fatto mai impazzire due loro dischi mi piacciano abbastanza, semplicemente non condivido in pieno il suo discorso, tutto qui.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 20.16.23
46
@third ovviamente è una provocazione verso la solita paccottiglia antisemita che riappare come un fiume carsico quando ci sono diatribe di ogni genere che coinvolgono ebrei...comunque ribasdisco la mia stima incondizionata verso l'artista Gene simmons
Elluis
Sabato 1 Novembre 2014, 19.52.25
45
In verità Simmons (il cui vero nome è Chaim Witz) non è neanche nativo americano, bensì è nato e vissuto per diversi anni in Israele. Non penso c'entri la sua razza, ma il suo attaccamento ai soldi è cmq imbarazzante...... Concordo con @spiderman, aggiungerei anche Foo Fighters e Slash con M. Kennedy.
Third Eye
Sabato 1 Novembre 2014, 19.12.48
44
@ hj: apprendo solo ora dalle tue parole che Simmons è ebreo, non ne sapevo nulla! E onestamente non vedo cosa c'entri questo con ciò di cui si è fin qui discusso, a meno che non la si voglia buttare in caciara e allora il discorso cambia...
spiderman
Sabato 1 Novembre 2014, 19.12.37
43
Non credo neanche che il rock sia morto,Nickelback, Volbeat, Alter Bridge vanno alla grande.
Sambalzalzal
Sabato 1 Novembre 2014, 19.00.57
42
hj@ al 39# quello è il problema, poi la frittata uno può rigirarsela come vuole mettendoci in mezzo antipatie verso certe bands/musicisti ecc ma la colpa fondamentalmente è dell'audience che è degenerata negli anni, come la società del resto.
spiderman
Sabato 1 Novembre 2014, 18.28.53
41
Per fortuna che ci sono ancora gruppi come Tool, Primus, ma anche altri gruppi italiani che cercano di resistere a queata standardizzazione, e danno coraggio e speranza a tanti altri giovani o meno giovani che siano,perche' se l'andazzo e' questo dove si andta' a finire?Io continuo a sperare ma la situazione non e' delle piu' rosee, e comunque di soldi sia nel pop, che nel rock e nel metal, ne continua a girare una quantita' mostruosa, e le major continuano ad essere miliardarie, una soluzione potrebbe essere l'autoproduzione , ma quanti hanno un cospicuo capitale iniziale per fare cio?.Poi si sa il pesce piccolo viene sempte mangiato da quello piu' grosso.E'una bugia che il mercatonsia in crisi concordo con Arraya, ma sono sempre i soliti noti.
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 18.18.41
40
PS quasi dimenticavo...strano che qualcuno non ha accennato al fatto che simmons (e Stanley) e' ebreo e per giunta americano...a questo punto pensare al gombloddo giudaico dei banchieri ebbrei coadiuvati dalle armi di distrazione di massa tipo hollywood (e kiss) e' come fare due più due
hj
Sabato 1 Novembre 2014, 18.11.08
39
Il rock non e' morto ma e' agonizzante, moribondo per il file-sharing ma anche perché le nuove generazioni non sono interessate a questa forma d'arte come lo eravamo noi. Il pensiero di simmons va interpretato e non penso che quando parlava di ritorno economico si riferisse a lui. Detto questo sono totalmente in disaccordo con chi ha attaccato l'artista e la sua band, alla quale intere generazioni di metallari e rocker sono legati da amore incondizionato. 1/4 della musica hard rock e metal è partita da loro (l'altro 3/4 da purple, sabs e zepp)
Third Eye
Sabato 1 Novembre 2014, 16.08.06
38
@ Arrraya: sono assolutamente d’accordo con te, del signore in questione e della sua band ho sempre pensato il peggio, sono l’antitesi di ciò che vado cercando nella musica e difatti li ho sempre evitati come la peste reputandoli appunto un fenomeno da baraccone. Il seguito di cui godono, però, oltre a far riflettere sulla natura ambigua e contraddittoria del rock o se preferisci del metal potrebbe spiegare perché ci sono persone che si riconoscono nelle sue parole e nella sua visione musicale. Io un’idea al riguardo ce l’avrei ma mi fermo qui…
Sadwings
Sabato 1 Novembre 2014, 15.54.34
37
Sinceramente i kiss possono non piacere ma addirittura truffa del rock mi sembra esagerato. Allora secondo il tuo concetto anche i manowar sono i kiss del metal. neanche io amo la vendita dei vari gadgets inutili però in questo caso il problema non sono le band ma di chi vive l'amore per una band in modo spasmodico ed ossessivo volendo avere tutto anche ció che inutile. Poi attaccate tante gene ma di fatto il comportamento degli Iron maiden, judas, black sabbath , Metallica (la lista è molto lunga) è migliore di quello dei kiss ? Sono davvero mossi solo dalla passione ?
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 14.19.57
36
Third Eye@ Gene Simmons è un uomo d'affari che trovò campo nella musica, un affarista , un bugiardo di professione. pessimo musicista,un ipocrita che ha semplicemente gettato la maschera. Ai kiss si potrebbe accostare il concetto di truffa del rock, di band azienda che supera di gran lunga il suo (inesistente) valore artistico. Bamboline,pupazzi,fumetti e chincaglieria varia, li tirarono fuori loro. una piccola industria di cazzate.
Arrraya
Sabato 1 Novembre 2014, 14.04.11
35
Elluis@ hai ragione, il problema è che le rimasterizzazioni non ripuliscono per niente il suono; gli danno un po di gain, adatto per l'ascolto su computer o iPod vari, e il piu delle volte rovinano la dinamica, basta fare una comparazione tra le forme d'onda. La rimasterizzazione ha ragione di esistere (forse) quando si recuperano registrazioni degli anni 60/70, altrimenti si rischia di fare porcherie come i Megadeth (cito solo loro ma ce ne sono altre di band contagiate). Diciamo che è l'ennesimo espediente per racimolare soldi.
Third Eye
Sabato 1 Novembre 2014, 13.45.14
34
Fatico a capire come si possa difendere un tipo come Simmons e quest’idea del musicista imprenditore che deve riuscire a fatturare una quantità imprecisata di soldi con l’appoggio di una casa discografica. Mi pare inoltre che le sue dichiarazioni siano da circoscrivere ad un ambito ben preciso della musica che è quella di tipo commerciale e denotino una visione della stessa intesa come strumento con il quale fare business (e basta); quindi non capisco come si faccia ad applicare il suo pensiero alla musica presa nel suo insieme. Del resto se si legge l’intervista originale si possono capire tante cose…Innanzitutto, consiglia ai musicisti di non abbandonare il proprio lavoro dimostrando con questo di vivere su Marte e di non sapere come vanno le cose in ambito musicale. Poi esplica la sua idea di musica legata alle icone, come se le due cose fossero inscindibili (e per me lo sono) e cita una serie di artisti che a suo dire rientrerebbero in questa categoria (Beatles, Michael Jackson, Madonna, U2, Prince, Pink Floyd, ecc.) e che dimostrano come la sua sia una mentalità di un uomo cresciuto con e per la musica pop. Infine, dichiara - palesandosi per quello che è - di credere nel capitalismo e di essere uno strenuo o forte sostenitore del libero mercato. E’ chiaro dunque che stiamo parlando di un signore che grazie al vecchio sistema ha costruito un impero e che ora si lamenta del fatto che tutto ciò non c’è più, tutto vero dal suo punto di vista ma questo che cazzo c’entra con l’arte, con gli stravolgimenti del mercato discografico e con le difficoltà che i musicisti devono affrontare nel loro percorso artistico?
Elluis
Sabato 1 Novembre 2014, 12.40.49
33
Bellissimo articolo, come sempre d'altronde: è interessante notare che chi piange più miseria di tutti sono quelli che hanno più soldi di tutti: i Metallica e i Kiss, che sono delle vere e proprie holding della loro musica e di tutto quanto gli ruota attorno, probabilmente non incasseranno più tutto quello che incassavano con la vendita dei loro dischi, ma i soldi se li fanno lo stesso con i tour, dato che i loro cachet sono probabilmente tra i più alti nel rock, e infatti basta vedere i prezzi dei biglietti dei concerti, e con la vendita del merchandise, anche quello più assurdo tipo le bare, i preservativi e le saponette ecc., e ricordiamo che parliamo sempre di cifre a sette o otto zeri. Per questo mi trovo in pieno accordo sul discorso dei cd con Dee Snider, anche perchè se andiamo oggi stesso in un qualsiasi negozio di dischi, i titoli nuovi continuano a costare 18, 19€ quindi forse le case discografiche tutta questa necessità di ovviare alla crisi del disco non ce l'hanno. E come titoli "nuovi" intendo anche le varie rimasterizzazioni dei vecchi dischi, che ultimamente sta diventando una moda molto gettonata: prendi un vecchio disco, gli ripulisci un po il suono, gli schiaffi dentro qualche brano live e un paio di porcherie tipo vecchi demotape, interviste e due rutti del cantante e il cd viene riproposto sul mercato a full price, e il gioco è fatto !! Altro che crisi del disco........
Sambalzalzal
Sabato 1 Novembre 2014, 0.45.18
32
Spiderman@ x quanto riguarda l'Italia entriamo poi nel campo della fiction più totale. Dopo gli 80' un seguito vero non c'è più stato e si è finiti nella distorsione che è propria delle passioni italiche, sia politiche che calcistiche nel bene e nel male. Da noi ci sono troppi interessi e questioni personali in ballo e con questa mentalità non si andrà mai da nessuna parte. I pochi gruppi che hanno sfondato fuori da noi nemmeno vengono riconosciuti. Negazione, Raw Power, Fingernails ecc se li nomini o la gente non li conosce oppure ti senti rispondere "io supporto il metal italico ma non mi piacciono". Noi come italiani dobbiamo solo aspettare che vengano imposti dei nomi da fuori perché quelli che abbiamo in casa non riusciamo a valorizzarli. Ovviamente lasciamo stare quelli che da anni tentano di farsi notare non per la qualità ma per gli agganci che hanno, altra peculiarità che fuori confine non è tanto comune.
Sambalzalzal
Sabato 1 Novembre 2014, 0.29.17
31
Ragazzi, per come la vedo io il "problema" oggi è la richiesta. Non è un bene e non significa che il metal goda di buona salute, anzi. Le case discografiche in passato con tre bands che facevano i botti riuscivano a finanziarne altre (poche) pompandole a buoni livelli. Però erano altre, poche che lo meritavano veramente e che arrivavano ad un certo punto dopo aver sudato. Oggi le case discografiche si sono attrezzate in quel senso, da una parte hanno "alzato" la qualità del prodotto grazie alla tecnologia però dall'altra lo hanno livellato tipo la Nuclear Blast. Fanno suonare bene i somari e fanno suonare allo stesso modo pure quelli che veramente hanno qualcosa da dire. Si sono livellate su quello che è il gusto delle persone, cioè il gusto della plastica. Non danno una possibilità a tutti, prendono da tutti quello che possono in breve tempo perché sanno che la proposta richiesta DEVE durare poco tempo. Parliamoci chiaro, noi tutti ci siamo avvicinati al metal grazie alle bands che all'epoca regnavano sul mercato, erano poche ed erano quelle che spiccavano, c'erano i big e quelli che tentando di emularli gli stavano a ruota. Adesso sento tanti riempirsi la bocca di parole tipo "underground" "bands che suonano solo per amore della musica" ma all'epoca chi le seguiva? o meglio, chi se ne accorgeva che esistevano non esistendo internet ed altri mezzi globali? Non parlo di persone che ora hanno una quarantina d'anni e che si facevano un culo così per andare x concerti. I big hanno il merito di avere dato una bella spinta al movimento, sono quelli che ce l'hanno fatta perché avevano una marcia in più, inutile dire il contrario. Ho iniziato con Manowar, maiden, Metallica, Saxon, ho apprezzato e continuo ad apprezzare chi oggi e da anni tenta di emularli ma quella marcia in più non ce l'hanno. Se parliamo del talento. Per il resto, se il talento latita e la richiesta è tanta è ovvio che le case discografiche tentino di dare un'impronta che può essere vincente a tutti quelli che vogliono sfondare. Non investono tanto su due bands ma investono poco su 20 con i risultati che mi pare vediamo tutti. Poi ovvio ognuno di noi la vede in modo diverso ma se rimaniamo nel campo del "mainstrem" oggi non possiamo non notare che le proposte siano farlocche e molto simili nonostante i generi una con l'altra.
Arrraya
Venerdì 31 Ottobre 2014, 21.17.46
30
Sono sempre i soliti che mangiano. Chi mangiava 40 anni dietro una scrivania continua a mangiare ancora adesso, con modalità diverse. Attualmente preferisco (soldi permettendo) dare i miei soldi direttamente al musicista, senza nessun intermediario. Pensare di dare i soldi che mi guadagno a palle di merda come Gene Simmons è una cosa inaudita. Se è vero che adesso basta poco per prodursi un album da soli, che senso ha chiedere di essere finanziati per registrare un album? per la qualità audio? non credo, tanto ormai la musica si ascolta con gli auricolari, con computer e piccoli stereo adatti all'ascolto digitale, ma che non sono certo Hi-Fi, e in ogni caso per registrare di merda come l'ultimo dei Judas ci vuole veramente poco. A me sinceramente non fanno per niente pena tutti questi maiali che, grazie ai nostri soldi, hanno mangiato, bevuto e tirato.Non capisco il successo di Spotify, anzi lo capisco purtroppo, e Tom Yorke dei Radiohead lo ha capito benissimo, definendo questa piattaforma "l'ultimo rantolo dell'industria discografica" ed io sono d'accordo. Il banchetto è finito e i maiali stanno ancora a tavola e si lamentano perchè non sganciamo per i loro vizi.
spiderman
Venerdì 31 Ottobre 2014, 20.36.33
29
Si daccordo @Samba mi riferivo proprio a loro e alle loro prediche assurde (da che pulpito poi!?), ovviamente come dici l'analisi va allargata a chi non ce la fa, e qui restringo il discorso per praticita' al suolo italico, perche' se e' vero che il progresso tecnologico-informatico con youtube e altri servizi internet, abbonamenti ,facebook, google, twitter , myspace, bandcamp, fandalism ,commerci telematici ecc., puo' offire piu' possibilita' di visibilita' e conoscenza di gruppi, rimane il fatto che l'offerta e' vastissima, e anche se uno fa il passaparola non puo' conoscere tutto cio' che passa lo scibile archivistico di youtbe e compagnia bella, dunque come fare?.Parliamo di "scena" italica, con i seguenti essenziali fattori sommati tra loro: Concerti, pubblico, live,locali-circoli,label, media e tradizione sanremese, ebbene ognuno di qursti presenta pecche e lacune enormi, che vanno da organizzatori di eventi spesso farabutti e con prezzi non proporzionati,dall'affitto a prezzi esorbitante per esibirsi in locali, alla mancata fratellanza fra band, faide tra concerti, dispetti e ricatti assurdi, alla burocrazia e tasse proibitive, al problema del pay to play e ai relativi gruppi che ne rimangono fuori.Per quanto riguarda le label non e' che vada meglio, spesso bisogna scindere il discorso con relativa differenza tra produzione artistica e commerciale. le label prendono master, pacchetti e proposte musicali praticamente a costo zero,con relative spse quasi tutte a carico delle bands che voglionoemergere,che almeno inizialmente non guadagnano quasi nulla,anzi che si accollano le spese di pre produzione e produzione,artwork compreso e con eventuali live e tour,assicurazione strumentistica e tecnico locistica concertistica a carico della band, se cimettiamo il costo della benzina la frittata e' fatta.Sperano ovbiamente che una label maggiore magari straniera li noti, magari una major, ma il piu' delle volte se succede magari gli fa perdre il sound fresco e originale standardizzandoglielo ai ptopri canoni.Questo in Italia , all'estero ci sono problemi, certamente, ma non c'e' burocrazia mafiosa e tasse imposdibili anzi sprsdo sgravi fiscali, e inoltre fanno tantisdimi concerti, ad es. mia cugina e' stata recentemente per la prima volta con sue amiche al female metal voice fest in Belgio, e di pubblico ce n'era tanto, e mi ha detto che a fine concerto la gente prendeva d'assalto mandando a ruba lo stand dei cd e oggettistica varia, facendo i complomenti a gruppi che non conoscevano prima con gente che veniva da Svezia Australia, Germania, Canada ,USA, fando cosi' a gruppi prima di allora sconodviuti di fate il loro gruzzoletto, e parliamo di festival femminile non tanto grande, se allora portiamo il discoeso ai numerosi festival tedeschi spalmati durante l'anno e al waken di soldi , markeing e merchandising se ne fs in abbaondonza.Domanda.In Italia attualmente cio' e' possibile?.
Sambalzalzal
Venerdì 31 Ottobre 2014, 18.12.57
28
Però occhio Spiderman@ perché parli di loro che hanno un nome già affermato e che non mollano ovviamente la presa, come tutti i big del resto. La band che vuole affermarsi non ce la fa. Conosco gente che non compra albums ma spende x spotify, con spotify c'è un rientro economico per la band ma su spotify tranne eccezioni ci sono sempre i soliti nomi che già anno fama e quindi non fa testo. Semmai è una prova che è cambiato, in peggio, il modo di seguire la musica.
spiderman
Venerdì 31 Ottobre 2014, 17.54.42
27
Mancano i sordi ,mercato in crisi ,ma dove?ma se gli abbonamenti streaming e a spotify si sono triplicati, e i - tunes va a gonfie vele, e i concerti , specialmente all'estero sono da tutto esaurito , e Waken?c'un giro di affari enorme, come e'sempre stato.Gli stessi Kiss hanno fatto sordi a palate con i lorro tiur australiano, canadese e USA, e a Malmsteenil gisppone , vienna e barlino, visto che e' un virtuoso della chitarra gli avevano offerto cifre sostanziose per fare brani di musica classica con orchestre importanti, forse voleva di piu'? Mah!
the hellion
Venerdì 31 Ottobre 2014, 16.46.51
26
baci e abbracci
Arrraya
Venerdì 31 Ottobre 2014, 16.12.40
25
Concordo alla grande con Third Eye e il suo commento #3
Arrraya
Venerdì 31 Ottobre 2014, 16.10.51
24
Sempre stati sul cazzo i Kiss, oggi ancora piu di eri. Una band veramente odiosa. Salverei solo Ace (ma di striscio) , che recentemente non le ha mandate a dire ai suoi compari.
er colica
Venerdì 31 Ottobre 2014, 12.33.56
23
veramente il massimo sarebbero i mutandoni co la linguona lunga che penzola appicicata su pacco hahahah li me diverto , arrivo e faccio o sexy baby arriva gene 2 la vendetta!!! hahaha
Sambalzalzal
Venerdì 31 Ottobre 2014, 12.29.07
22
Ahahahahahahah trovi pure i calzini a forma de lingua!
er colica
Venerdì 31 Ottobre 2014, 12.23.26
21
io voglio il parrucchino di gene, me serve come cappelletto per l'inverno, che dite se trova su e bay?? hahahah
CauldronBorn
Venerdì 31 Ottobre 2014, 10.59.50
20
@ Lizard, Simmons ritiene imprescindibile il ruolo delle case discografiche, io le ritengo tra le principali responsabili dello sfacelo, lui condanna il filesharing, io non lo giustifico di certo, ma riconosco che ha dato anche visibilità ad alcuni gruppi altrimenti anonimi...
Lizard
Venerdì 31 Ottobre 2014, 10.43.55
19
@Cauldornborn: con quello che hai scritto, hai dato pienamente ragione a Gene Simmons
CauldronBorn
Venerdì 31 Ottobre 2014, 10.38.15
18
@ Black riguardo l'esempio che fai sui Guns, che si potrebbe riportare ad altre decine di casi degli '80 irripetibili ai giorni nostri, io non sono convinto che sia dovuto tutto al tracollo o cambiamento dell'industria discografica. Io penso siano cambiati molto i valori, i contesti di fruizione e la tecnologia. Aspetti che fanno si che la musica rock o metal non tiri più come vent'anni fa, (ed è un dato di fatto). Io sono daccordo che un minimo di promozione, i tour ecc. ci debbano essere e li le case disc. hanno giustamente il loro ruolo principale, ma si sottovalutano anche innumerevoli modalità di autopromozione offerte oggi dalla rete, dal myspace youtube fino al passaparola!! L'uso smodato del filesharing è deprecabile ma lo si accusa molte volte in maniera ipocrita, se si pensa che ha anche dato una maggiore visibilità e chance a tanti gruppi, se si pensa alle nuove dinamiche della rete. Io penso sia cambiata molto l'attitudine di porsi alla musica, vista più come un prodotto da sfondo, o peggio usa e getta, se si pensa ai fenomeni da baraccone stile amici e x-factor, che emergono 6 mesi, l'anno dopo già nell'oblio per far posto ai nuovi, stile catena di montaggio. Il metal e il rock non sono mai stati prodotti di fruizione immediata, vanno ascoltati e magari riscoperti a distanza di tempo. Un approccio simile alla musica è totalmente sparito, non vedo che relazione possa avere con la crisi delle case discografiche che anzi, sono state le prime promotrici di un approccio simile. Ecco perchè l'uscita di Gene puzza di paraculata lontano un miglio..
Sambalzalzal
Venerdì 31 Ottobre 2014, 10.11.37
17
blackinmind@ quoto al 100%! E' un insieme di cose, troppe bands ergo troppe persone coinvolte che cercano di campare di rendita sulla musica col minimo sforzo, poche bands dotate effettivamente di carisma ed originalità e poi filesharing a dare la mazzata finale. Proprio di quello dovrebbero lamentarsi tutti e specialmente la bands più piccole CauldronBorn@ dette da quello che con i KISS ha guadagnato, e continua credo, miliardi, effettivamente suona male, come suonava male quando la prima volta i Metallica andarono contro Napster e si beccarono insulti di ogni tipo. Ma entrambi hanno ragione però. Se oggi uno fa parte della categoria di persone che ha talento, buone idee e vuole investire in un futuro come musicista se lo può allegramente scordare.
Sadwings
Venerdì 31 Ottobre 2014, 10.00.06
16
Penseranno*
Sadwings
Venerdì 31 Ottobre 2014, 9.59.29
15
@blackinmind condivido in tutto il tuo pensiero. I kiss poi avranno penseranno ai soldi ma credo che nella loro carriera hanno rischiato, hanno sbagliato, sono caduti e si sono rialzati e non credo solo per soldi (cosa non credo che gli manchi). Solo che a prescindere dallo stile di vita che una musicista vuole avere il lato economico ha un peso importante che non si può ignorare e che senza di quello non avrebbe permesso di creare anche progetti ambiziosi o spettacoli unici e appunto costosi. Poi gene ripeto sarà stronzo ma non si nasconde dietro un dito e visto le varie Reunion, operazioni discutibili come quella appena fatta dai queen, Etc almeno ammiro la sua sincerità.
blackinmind
Venerdì 31 Ottobre 2014, 9.47.16
14
Secondo me alla fine esprimiamo tutti lo stesso concetto, ma da punti di vista differenti. L'affermazione "Il rock è morto" è sicuramente troppo generica, perchè è ovvio che il rock non sia solo quello dei gruppi da milioni di dischi e tour nelle arene, ci mancherebbe e meno male. Però, personalmente, non mi viene in mente un gruppo che negli ultimi anni sia stato in grado di replicare (per fare un esempio) quello che hanno fatto i Guns n'roses nell'88, e questo è dovuto al cambiamento nell'industria discografica. Sono due lati della stessa medaglia, Simmons lo valuta da un punto di vista economico, ma se continua a fare uscire dischi credo non gli manchi comunque la passione. Ma ammetto di dirlo da fan, non posso certo entrare nella sua testa per capire le sfumature di certe affermazioni, posso solo interpretarle.
CauldronBorn
Venerdì 31 Ottobre 2014, 9.14.40
13
Tra il diventare una star e suonare a tempo perso davanti alle zie o all'oratorio esistono varie gradazioni. A me dispiace sempre quando sento di gruppi di talento con il secondo ( che poi sarebbe primo) lavoro, perchè arrancano economicamente. Ma mica sta scritto da nessuna parte che tutti devono essere ricchi come i Kiss o fare ogni anno da headliner a wacken. Anche essere un artista mediamente conosciuto e poter guadagnare, senza perlomeno rimetterci, della propria arte dovrebbe essere una bella soddisfazione. Questo è un grido di allarme che dovrebbe venire dalle bands medio piccole, non dal bassista dei Kiss. Quell'intervista trasuda di concetti di una tristezza infinita. Parla del giusto valore dato alla musica, e visto oramai non ci si fa più i milioni, è come non esistesse più musica di valore. Parla di icone morte del rock ( scusa gene se esistono anche i gruppi di culto) perchè il filesharing ha ammazzato le case discografiche, che erano quelle che creavano appeal per il grande pubblico (?!?!?) Che è come sostenere che il pubblico di rockettari-metallari sia senza orecchie... Dai è indifendibile..
blackinmind
Venerdì 31 Ottobre 2014, 9.04.56
12
Ragazzi, se non ci sono i soldi non escono nemmeno i dischi, non si fa promozione e non si fanno tour. In pratica zero visibilità. Simmons ha perfettamente ragione da questo punto di vista. Bisogna scindere il suonare per passione nella propria camera o sala prove con gli amici, ed il farlo professionalmente. Se ambisci a diventare "qualcuno", oggi hai meno possibilità di allora, su questo non si discute. Poi si, Simmons ha sempre ambito al successo, ma non lo ha mai nascosto e si sono sbattuti per averlo. Ttutto il "carrozzone" dei Kiss è sempre stato basato sul dare agli ascoltatori e spettatori un prodotto di alta qualità. E agli inizi si sono sbattuti alla grande, di certo non gli è arrivato il successo di punto in bianco per grazia ricevuta.
Sambalzalzal
Venerdì 31 Ottobre 2014, 8.09.20
11
Ragazzi, negli 80' ma pure prima specialmente negli USA ci si sbatteva nei garage x cercare di emergere e diventare rockstars ergo soldi,visibilità,sesso alcohol e droghe. Possibile che nn l'avete mai sentita? Gene e Snider fanno parte di quelli che ci sono riusciti, oggi non ci arrivi più è ovvio ma il sogno rimane sempre. Alla base c'è sicuro l'amore per l'arte ma le storie d'amore si fanno in due, se ami l'arte ma non hai ritorno o diventa un hobby senza impegno oppure lasci perdere. La terza possibilità è che uno sta bene economicamente e riesce ad autofinanziarsi ma è una percentuale minuscola in una maggioranza di bands pure storiche che per problemi di soldi e mancanza di mezzi hanno dovuto lasciar stare,chiedetelo a quelli se si trovavano bene a suonare in garage!
CauldronBorn
Venerdì 31 Ottobre 2014, 7.37.09
10
Secondo me ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità... Le major se la sono cercata, da anni operano senza scrupoli e senza il benchè minimo amore e competenza verso l'arte della musica. Hanno sempre cercato di fottere non solo i consumatori, ma le stesse bands che mettevano sotto contratto, di esempi ce ne sono a iosa. Così come sono da condannare i bambini viziati pseudo appassionati di musica con 57 giga di hard disc esterno, perchè un minimo di supporto se possibile va sempre dato. Gene con la sua band che è una delle poche elette "galline dalle uova d'oro" parla da privilegiato e non dovrebbe neanche nominare chi si sbatte dentro uno scantinato per l'amore dell'arte. E le icone del rock, mi dispiace, ma non le ha uccise internet e il filesharing. Le hanno uccise i reality, le mode in nome del capitalismo sfrenato "fotti fotti" che 'sto miserabile tanto difende...
CauldronBorn
Venerdì 31 Ottobre 2014, 7.19.18
9
Qualcuno da qualche parte scriveva, con totale rassegnazione, di quanto molti artisti assolutamente geniali risultassero alla prova dei fatti delle autentiche delusioni umane...
Vitadathrasher
Giovedì 30 Ottobre 2014, 21.59.11
8
Generalmente non mi faccio tante domande sull'etica dell'artista o sulla morale, anzi proprio non mi interessa moralizzare il mondo musicale, partendo dal presupposto che è un mondo di "bastardi". Simmons dal SUO punto di vista dice una verità che sono convinto è condivisa dalla maggioranza dei suo colleghi, bisognerebbe ricordargli che se uno seguisse questa linea non ci sarebbero più band che si sbattono nei garage per creare qualcosa.......
Vandalo
Giovedì 30 Ottobre 2014, 21.04.00
7
@ Sadwings: Simmons dice: "Non ha più senso imparare uno strumento e scrivere musica propria, tanto non c'è ritorno economico" è su questo che mi sento di valutarlo vuoto dentro, dato che da tempo immemorabile suono la chitarra, compongo e registro per la "gioia" quasi esclusivamente mia e di chi suona con me, senza aver mai pensato di ricavarne una professione. Poi alle volte la "stronzaggine" ostentata puzza un tantino, pensa che io mi sono letto la sua biografia, di Simmons e anche su questo mi baso per sospettare che sia d'animo turpe. Infine non vedo (in qs caso) niente di sbagliato o clamoroso nel ragionamento di Pino Scotto..
sadwings
Giovedì 30 Ottobre 2014, 20.45.21
6
Scusate se lo dico ma leggo nei vostri commenti un po' ipocrisia. La passione è importante ma secondo me è anche giusto che un artista cerchi un giusto riconoscimento economico per quello che ha creato e non di meno i soldi servono anche per mandare avanti l'intera baracca di una band. Gene sarà stronzo ma almeno non si nasconde e lo preferisco ad altri come Dee Snider che inneggiano tanto al rock però poi i loro comportamenti di fatto danno ragione a gene (infatti chissà come mai non incidono un nuovo album i twisted sister se hanno tutta questa passione). Anche Dave Grohl non mi sembra che muoia di fame. Altrimenti ha ragione Pino scotto che è meglio trovarsi (se ci si riesce) un lavoro per poi suonare ciò che si vuole, però vorrei vedere il comportamento di quelle persone così dedite alla passione davanti ad un eventuale successo come si comporterebbero.
Vandalo
Giovedì 30 Ottobre 2014, 20.25.12
5
@Third Eye: hai scritto quello che ho pensato anch'io leggendo le dichiarazioni di Simmons pari pari. Alla fine comunque quello che si deduce è che nonostante tutti i suoi miliardi di dollari sia un povero dentro. Spero che sia solo una facciata (per lui e per chi gli sta intorno più che altro)
therox68
Giovedì 30 Ottobre 2014, 19.53.49
4
La teoria di Dee Snider è sostanzialmente corretta, Lizard, anche perché se lui non fosse il musicista con il conto corrente pieno come dici nessuno gli chiederebbe un parere su questo argomento visto che per fare un paragone bisogna aver vissuto, e con successo, "l'altro" modello di mercato, quello pre-sharing. Anche Simmons, che ha una teoria opposta a quella di Snider, parla al sicuro da problemi economici. D'altronde mi ricordo un articolo di metà anni '90 uscito su sulla rivista "Axe" - non ricordo l'autore e me ne scuso - sull'argomento download ed aumento del prezzo dei CD che chiosava grossomodo così: "... le case discografiche per spartirsi i sempre meno acquirenti (e allora si vendeva comunque molto più di oggi N.d.A.) e per rifarsi delle minori entrate decidono follemente di rendere sempre meno appetibile il prodotto, cioè aumentare i prezzi rendendo sempre più autoassolutoria la pratica del download illegale". Io credo che siamo già da alcuni anni nella situazione preconizzata in quell'articolo di quasi 20 anni fa.
Third Eye
Giovedì 30 Ottobre 2014, 19.52.47
3
Povero Simmons... non lo sfiora neanche l'idea che ci siano persone che sono mosse unicamente dalla passione per la musica e che non sognano minimamente di fare la vita da miliardari. Lui e quelli come lui (si vedano a tal proposito le dichiarazioni di Malmsteen) hanno scambiato il successo artistico per una vittoria alla lotteria con la quale poi potersi pagare vizi e stravizi... Dovrebbe quantomeno evitare di rilasciare dichiarazioni che appaiono non prive di contraddizioni e fortemente ipocrite.
sadwings
Giovedì 30 Ottobre 2014, 17.53.14
2
Gene Simmons è un gran paraculo ma ha ragione e in questo caso mi sembrano più paraculi i twisted sister poichè facile dire che il rock non è morto quando non si pubblicano lavori e si campa di quello fatto negli anni 80, quando la musica si vendeva ancora. Stendo un velo pietoso per quanta riguarda i queen e l'ennesimo best of. Interessante l'osservazione in merito ai pink Floyd.
ASHER
Giovedì 30 Ottobre 2014, 16.28.19
1
Bellissimo articolo, nel dettaglio: -Gene Simmons è un gran paraculo -Malcolm Young: gli auguro serenità -Black Sabbath e Ping Floyd: ridicoli e senza vergogna, qualcuno dice che basta non comprare i cd ma esiste anche il rispetto della storia e dei fan
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