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RAFF - No Regrets!
04/01/2015 (2252 letture)
Sono tante le band di cui ci occupiamo qui su Metallized e certo se lo facciamo è perché pensiamo che ognuna di loro abbia una storia da raccontare. Quella dei romani Raff, però, ha davvero qualcosa di speciale. La band dei fratelli Bianco, infatti, rappresenta un vero e proprio mito dell'underground italiano dei primordi ed è senza dubbio uno di quei gruppi che rappresentava un punto di riferimento per tutti gli altri. L'uscita del loro atteso "primo" album, intitolato semplicemente Raff è l'occasione per una lunga cavalcata nel tempo a ripercorrere anni davvero eroici, fino ad arrivare all'oggi e chissà... Anche al domani...

Lizard: Salve ragazzi e benvenuti su Metallized! E’ la prima intervista che realizziamo assieme e siamo molto contenti di avervi con noi. Inizierei subito da Raff il vostro nuovo album: per chi non vi conoscesse e volesse approcciare per la prima volta uno dei gruppi storici del nostro Paese, come descrivereste la vostra musica e cosa rappresenta?
Master: Grazie dell'accoglienza! Un 'warm welcome' anche ai lettori di Metallized! Io descriverei semplicemente la nostra musica come rock. Può piacere o non piacere. A noi piace. Per questo la rappresentiamo.
Chris: Ciao a te Saverio e grazie dell' ospitata!

Lizard: La domanda è quasi scontata, ma va fatta: perché oggi? Cosa è cambiato in questo periodo che vi ha convinto a rispolverare il vecchio monicker e registrare finalmente il vostro album?
Master: Combinazione di eventi. Nell' estate del 2012 Tony Arcuri accetta di mettere a servizio della band il sound Gibson. Dicembre dello stesso anno Fabio Lanciotti ci offre un garage microfonato ad un prezzo che non si puo rifiutare. Il resto è history.
Chris: In effetti, dopo trent' anni di parole, Tony ci ha convinto ad entrare in studio! Ci ha veramente scrollato di dosso la polvere!

Lizard: Raff esce nel 2014 e nella recensione ho immaginato che per voi significhi molto essere riusciti a dare una forma definitiva a questi brani. Come è stato accostarsi ad essi per la registrazione? Avete mantenuto tutto com’era o avete fatto qualche cambiamento qua e là?
Tony Arcuri: Beh, per quel che mi riguarda ho cercato di mantenere il più possibile le linee chitarristiche dei miei predecessori, poi però è ovvio che ci abbia messo del mio, diventa naturale, credo, quando si va ad interpretare brani non propri.
Master: Abbiamo fatto prove basandoci su quel "tutto com'era". Ma I Trust e I Want You Now hanno refrain nuovi. Watch It invece è 'brand new'ed ha un testo completamente nuovo.
Chris: Ovviamente abbiamo reinterpretato i brani ma con trent' anni di esperienza in più e quasi tutti i testi sono stati ritoccati rispetto ai tempi vecchi.

Lizard: Di anni da quando questi brani sono stati concepiti ne sono passati tanti, eppure c’è una carica nelle vostre canzoni che non conosce età. Siete soddisfatti del risultato? Pensate che questo disco possa attirare il consenso anche di giovani ascoltatori che non sanno niente della vostra storia?
Tony: Beh, lo spero. Il risultato alla fine credo proprio sia in linea con le nostre aspettative. Abbiamo cercato e credo ottenuto un sound primi anni 80, cosa che poi per noi non è stata molto difficile. Non pensiamo che le iperproduzioni moderne, quelle tutte compresse e senza dinamica possano rendere giustizia alla musica dei Raff, senza poi dimenticare che stiamo parlando di brani in questo caso che sono stati scritti proprio in quel periodo e non avrebbe avuto senso “farli suonare” come musica attuale.
Master: Noi siamo soddisfatti! Il nostro Raff non è una raccolta dei Metallica, Whitesnake, Exodus, no sir. I giovani amano tutto e tutti ma raggiungerli non è facile!

Lizard: Le parti di chitarra sul disco sono state curate da Tony Arcuri, che ha fatto davvero un lavoro egregio. Come lo avete conosciuto e quando avete capito che era l’uomo giusto per rimettere in pista i Raff assieme a voi?
Master: Chris mi parlò di Tony nel luglio 2012. Disse che Tony suonava 'Il Gibson' ... pensai a Peter Frampton .. ma quando montammo tutto e suonammo Running Like Hell, capiì che dovevamo 'fotografare' quel sound.
Chris: In effetti fu una cosa abbastanza strana. Dopo un concerto che non ci aveva soddisfatto pienamente con Gianni, l' ex-chitarrista, chiesi quasi per scherzo a Tony se conosceva i nostri brani! E lui mi rispose “Dammi una settimana”!

Lizard: Quanto tempo avete passato in studio e come avete registrato l’album? Analogico o digitale?
Master: Io ho passato 3 giorni in tutto nello studio. Due giorni per registrare e uno per montare e smontare il mio kit. Lo studio di Fabietto Lanciotti è piccolo, sembrava il set di ‘Alien' di Ridley Scott. Un po' astronave,
un po' stiva cargo mercantile. Tutto digitale ben affumicato in barrique. Pochi tagli e cuci.
Tony: Registrato in sei giorni nell’arco di un anno e mezzo (ride) tutto in digitale ma abbiamo proceduto come se fosse analogico senza usufruire di tutti quei vantaggi che ti da il digitale in merito a correzioni, punch in ecc. ecc. e fortunatamente in questo ci è stato di supporto Fabio Lanciotti che ha capito perfettamente quale era il nostro spirito, conoscendo i Raff anche lui dagli 80’s.

Lizard: I Raff sono senza dubbio una delle band più rispettate dell’underground italiano, vi va di raccontarci qualcosa dei vostri inizi? Cosa vi spinse a prendere in mano gli strumenti e avviare una band?
Chris: Il rispetto ce lo siamo guadagnato con gli anni, partecipando ai primissimi festival metal e rock organizzati in Italia, suonando di spalla ai Ramones, ai Maiden, ai Venom, a Ian Gillan.
Master: A volte credo che l'underground italiano ci sia ostile. La scena punk non ci ha menzionato. L'uscita del disco intendo. No word whatsoever. Chris suonava nella banda della scuola americana a Milano dove studiavamo. Era un gruppetto che faceva le cover dell'easy rock
dell'epoca. Io come ogni fratello più piccolo lo imitavo e cosi mi appropriai della batteria e del posto di batterista! Tutto tranne le bacchette. Poi, ebbi pure quelle e formammo i Tracefusion! Nel 75 suonavamo la cover di Knockin On Heaven's Door di Bob Dylan a 320kmh … stesso dicasi con Back in the USSR dei Beatles, che suonavamo a 3000. A ottobre del 76 suonammo per la prima volta all' Out Off di Milano! Todos Aqui.

Lizard: La vostra musica mantiene un legame fortissimo con l’heavy dei primordi, quello che ancora profuma di anni settanta, ma è già qualcosa di diverso e più aggressivo e veloce. Vi siete ispirati a qualcuno in particolare in quegli anni o perseguivate un vostro percorso unicamente personale?
Master: What you see is what you get! Durante le registrazioni di Raff ho ascoltato di tutto, da Keith Jarret agli UK Subs! Bands che ci hanno influenzato 'tutti' ce ne sono. So per certo che Tony adora Van Halen e Whitesnake talmente tanto da andare a vederli in Nova Scotia o dove suonano David Coverdale & Co. A me piacciono i Maiden, Nicko McBrain, Tommy Aldrige e qualsiasi band con un buon drummer è una buona band per me. Chris? Nessuno sa che cazzo si ascolta quel pazzo!

Lizard: Ricordate qualche altra band vostra contemporanea con la quale vi sentivate in –sana- competizione per fare sempre di meglio o piuttosto qualche band con la quale avevate un rapporto di amicizia e rispetto?
Chris: All'epoca, qualsiasi gruppo si formasse a Roma aveva il motto “spaccheremo il culo ai Raff”. E' vero! La nostra sala era oggetto di culto e di invidia. Praticamente tutta la scena romana è nata intorno al famoso muretto di Piazza degli Zingari, e molte band sono nate proprio in quella sala! Parlo dei Fingernails, dei Thunder, dei Bloody Riot, degli Shout e di moltissime altre. Poi avevamo ottimi rapporti con tutte le band di quegli anni. Sana competizione!
Master: A Roma nella seconda meta degli anni 80 i Thunder e poi Schwartz erano i migliori, talmente bravi da essermi antipatici, pfui! Bloody Riot, Gronge, Raw Power, Fingernails, Steel Crown! Pure molto bravi erano l'equipe Stiff e i Miss Daisy a Roma. Strana Officina è una grande band, ma lo sono stati da sempre, come noi.

Lizard: Come era l'underground romano in quel periodo? Riuscivate a suonare con una certa continuità e quale era il vostro pubblico, chi erano i metallari allora?
Tony: Eccomi! Presente! Io ad esempio ero uno di quelli che non perdeva un concerto dei Raff.
Master: Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 avevamo un pubblico vario, misto. Headbangers, punks, e ragazzi comuni. Gli headbangers li riconoscevi dai capelli lunghi, i punks dalla cresta, I ragazzi comuni portavano il piumino imbottito e avevano i capelli fatti dal barbiere del papà! I ragazzi comuni prima o poi diventavano metal heads oppure punks, e viceversa. Ogni tanto qualche metallaro si tagliava i capelli e diventava un ragazzo comune.

Lizard: Domanda forse dolorosa: cosa andò storto con la pubblicazione di Gates of Fortune, il vostro primo album? Cosa vi spinse a firmare per la King Steve Records, etichetta che poi sparì lasciandovi senza contratto e senza album?
Master: Quel disco è un buon bootleg! Dei bravi ragazzi, molto giovani, una sera mi portarono una copia scaricata dal web di QUEL disco. Consegnandomelo in mano perche gli avevo raccontato che non ne avevo più traccia. Oggi 3 anni dopo l'evento della consegna di quel Gates Of Fortune io ho una copia rimasterizzata in Germania. E' sempre quel disco, ma suona un po' meglio. We're working on it, no further comment available. E' un buon disco. Ascoltatelo e considerate che è stato registrato prima di Powerslave e tanti altri capolavori. Nessun paragone, ovviamente, ma è intentional power metal, loud and clear!

Lizard: Cosa ricordate della partecipazione alle compilation Metallo Italia? Avete ancora una copia di quelle registrazioni e di quel video?
Master: Al Festa fu un grande. Era tutto metal all'epoca. Credo che fosse un gioco per lui, però a qualcosa i suoi giochi sono valsi. Spero abbia i master di tutto. Al Festa vive in castelli. Traslocare di castello in castello non è gioco da bambini.
Chris: Ricordo che durante le registrazioni di I Trust, incontrammo Joe Vescovi negli studi Titania. Lo conoscevamo dai tempi di Milano, e lui stava registrando nello studio accanto con Umberto Tozzi e lo convinse a registrare i cori di I Trust.

Lizard: Ad un certo punto, dopo la pubblicazione del vostro EP nel 1985, sembrò davvero che per i Raff non ci fosse un futuro in Italia. Andò davvero così? Furono le delusioni e il mancato riscontro a bloccare i Raff per tutti gli anni a seguire o eravate semplicemente stanchi e volevate provare qualcos’altro?
Master: The flame was gone. Mi torna in menta la canzone di Alice Cooper, School's Out... ecco, per i Raff “school was out”… ognuno perso per i cazzi suoi (no drugs & no deaths involved, thank god )! Bensì donne, soldi, posti di lavoro allettanti. Crescemmo.
Chris: Mentre registravamo l'EP, Master venne contattato dai Raw Power per il tour americano, per cui non facemmo un’adeguata promozione al disco. In seguito contattarono anche me per terminare il tour primaverile. Infine, partimmo entrambi per la tournee americana dell'autunno-inverno, per cui mettemmo da parte il progetto Raff.

Lizard: Proprio a questo proposito, tanti hanno sentito parlare del leggendario tour americano che avete intrapreso sotto le bandiere dei Raw Power. Avete mai pensato di mollare tutto e restarvene negli States per perseguire una carriera da musicisti? Vi andrebbe di raccontarci qualcosa di quell’esperienza?
Master: Chiedilo a Tony! Lui va negli States ogni weekend or so! Successivamente ai tour coi Raw Power tornai negli Usa con tanti contatti, Battalion Of Saints, The Cult, il gurdarobiere dei Kiss, il road manager dei Manowar e di altre 300 bands che mi volevano... ma senza drum-kit e senza automobile capii che non ero niente! Tornai in Italy con la coda tra le gambe e me ne andai a fare il fonico in una stazione radio privata che aveva l' archivio discografico più grande di Roma, secondo solo alla Rai credo, non lo so, ma era stupendo, c'era veramente tutto! Bei tempi quelli! Tanta tanta musica e nella stanza dei dischi si poteva fumare liberamente di tutto e di più!

Lizard: Ora che Raff è finalmente uscito avete deciso cosa sarà della band? Intendete proseguire la vostra storia, magari con un nuovo album di inediti? Se sì, cosa dobbiamo aspettarci da voi?
Tony: Tanta musica!
Master: Intanto ci godiamo il nostro bel country Italy. Cosa che non abbiamo mai realmente fatto. Noi partivamo da Roma per Milano. Arrivati a Milano suonavamo e subito subito tutti nel pulmino per ripartire per Roma! Adesso ce la prendiamo un po’ più comoda. Io voglio i degustare i vini di ogni regione sul posto. Voglio suonare altri brani Raff non inclusi nell'album. Nelle prime sessions con Tony appurammo right away che non potevamo fare alcuni brani perche veramente 'datati', tipo Amen oppure Burning Towers. Ma ci stiamo lavorando. Per gli inediti abbiamo Tony, inedito come ogni suo riff in questa band. Chris ed io ci siamo sempre scritti, testi, back and forth, to and from. Chris deve solo aprire bocca e… "Watch It."

Lizard: L’intervista è finita, grazie ancora per essere stati con noi. Volete aggiungere qualcosa, salutare i nostri lettori?
Master: Grazie lettori per averci letto. Lettori su traccia uno, Rafforce Commando. Shuffle & repeat! Thank you!
Chris: Grazie a te e attenzione… potrebbero esserci delle sorprese nel prossimo futuro!



rossella
Sabato 10 Gennaio 2015, 1.15.36
4
Ho conosciuto i Raff solo nel 2012, non essendo di Roma , quindi ho seguito il percorso al rovescio: ascoltandoli oggi scopro e conosco la storia di allora. Spero che la sorpresa di cui parla Chris alla fine dell'intervista si riferisca all'uscita di un secondo album in tempi abbastanza brevi. Intanto mi godo i loro live ogni volta che posso, a Roma e fuori Roma.
Elluis
Martedì 6 Gennaio 2015, 17.41.07
3
Ricordo di aver letto qualche notizia sui vari magazines dell'epoca (H/M su tutti) riguardo questa band, ma nulla di più. Proverò a sentire qualcosa. Leggere invece le risposte di Master con tutte quelle citazioni in inglese, mi fa venire in mente Crozza quando imita Marchionne....... ma per questo non voglio che mi si dica grazie !!
roberto
Martedì 6 Gennaio 2015, 17.05.41
2
a quando un'intervista invece ai R.A.F. , band di mario riso che aprì il Monsters 88?
spiderman
Domenica 4 Gennaio 2015, 20.55.01
1
Bella intervista ad una stupenda band.
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Paticolare della copertina di "Raff"
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04/01/2015
Intervista
RAFF
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