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IRON MAIDEN - 757 Stranger in the... Maiden - La logistica della Bestia
24/01/2015 (5402 letture)
Quasi tutti noi siamo abituati a frequentare i concerti dal vivo, come ogni vero appassionato di musica. Se si tratta di piccoli eventi è facile vedere come vengono organizzati, dato che nell'underground tutto o quasi è palese visto che si svolge in massima parte davanti agli occhi degli astanti. Quando però assistiamo a concerti inseriti all'interno di tour mondiali di grandi gruppi, raramente ci rendiamo conto dell'immane organizzazione che esiste dietro tutto questo. Concentrarsi una volta tanto non sulla musica, ma sulla logistica e sugli uomini che sono dietro una serie di concerti svolti in vari continenti, può essere illuminante. Seguendo alcune delle date del tour in questione, ci renderemo conto di come da un lato sia necessaria una potenza economica in termini di mezzi e di uomini che in questo caso solo grandissime band come gli Iron Maiden possono mettere in campo. Vedremo poi come tutto questo, a volte, non ponga al riparo da piccoli inconvenienti comuni a qualsiasi gruppo ed altre volte ancora sia assolutamente inutile davanti ad accadimenti ben più grossi ed incontrollabili. A fornirci l'occasione per fare tutto questo, il tour 2011 di The Final Frontier.

757 - 60 = (ED FORCE) 1
L'idea di Bruce Dickinson di affrontare il tour 2011 di The Final Frontier a bordo di un potente Boeing 757, prende le mosse dalla necessità di pianificare lunghissimi percorsi in tempi molto ristretti e spostare un quantitativo di attrezzature tali da rendere semplicemente più conveniente avere un mezzo del genere per farlo, riducendo anche l'impatto della burocrazia sul tour. L'Ed Force One, ovviamente pilotato dallo stesso Bruce, è la risposta dei Maiden a queste necessità. Dopo alcune perplessità iniziali, anche il manager Rod Smallwood, tristemente noto per il suo braccino corto, capisce che sono più i vantaggi degli svantaggi e l'operazione viene quindi avviata. Sembra incredibile, ma il primo problema che si presenta è che nemmeno le dimensioni di un 757 in configurazione normale (un mostro dalla fusoliera larga 3,76 metri, lungo 47,32 metri e alto quasi 14) è sufficiente a contenere uomini e mezzi. Si decide pertanto di eliminare metà della zona passeggeri -circa 60 poltrone- ed adibirla a container, mentre tutti gli uomini dovranno viaggiare nella parte anteriore. Dopo aver superato una lunghissima sfilza di operazioni burocratiche, il mezzo viene approntato in un hangar della ATC Lansham Ltd. e reso idoneo a volare in tali condizioni intorno al mondo per un tour che toccherà paesi mai visitati dalla vergine di ferro. Tutto il materiale alloggiato nella zona ricavata ex novo, comprese alcune parti delle scenografie, deve essere pensato e "impacchettato" in modo che passi delle normali porte del 757.

UN LAVORO ATTENTAMENTE PIANIFICATO
Una cosa che forse sfugge ai più è che per allestire le scenografie di un tour così grande, il lavoro deve partire tra i nove ed i dodici mesi prima. Gli Iron Maiden procedono con l'affidare il lavoro come di consueto alla Hangman di Sam Booker, con Rod Smallwood che come di consueto indica loro l'idea di base (ma in certi casi anche solo il titolo del disco che deve uscire) e la società che comincia a lavorare ai bozzetti delle scenografie. Questi vengono poi sottoposti a band e management che li modifica fino a ottenere i risultati voluti. Poi, un po' come accade per le auto prima di approvarne la produzione, si costruisce un modello dell'intero allestimento in scala ridotta e se questo passa l'esame, si procede con la costruzione vera e propria. Una volta fatto questo si testa il tutto dal vero e vengono apportate altre modifiche, dato che solo a prodotto finito è possibile rendersi davvero conto di cosa va e di cosa non va, per arrivare infine a ciò che si vede on stage. Così, mentre i Maiden svolgono le ultime prove a Parigi, centinaia di persone lavorano da tempo a vario titolo per il tour finché, il 9 Febbraio del 2011, un assonnato Bruce Dickinson esce di casa per iniziare un viaggio incredibile con prima tappa verso i - 18° di Mosca insieme ai suoi compagni i quali, come vedremo, sono molti, ma molti di più di quelli che osserviamo sul palco. Il carico delle attrezzature richiede circa 4 ore e mezzo -ogni volta- sotto la direzione di Jeremy Smith della Rock-It Cargo (pensate quanto materiale sia) prima che l'aeromobile con le insegne degli Iron sia pronto al decollo agli ordini del capitano Dickinson. La logistica del tour è già messa a sotto pressione. Non tutte le location sono uguali e tocca al Direttore di produzione Patrick Ledwith assicurarsi che tutto vada come meglio è possibile. La struttura moscovita comunque è molto grande e adatta allo scopo. Dopo una rapida prova strumentale supervisionata da Harris viene memorizzata una sequenza di effetti luminosi coordinati dal responsabile Rob Coleman che tornerà utile in tutte le altre tappe. Non è facile organizzare effetti con circa 80 tra riflettori e fari, alcuni dei quali da 2.500 watt enormi e pesanti. A queste si aggiungono centinaia e centinaia di led ed altri tipi di illuminazione. Da notare che tutta la bulloneria, le lampadine e la parte "hardware" in generale deve essere fornita da maestranze sul posto. Per poter quindi avere la certezza che tutto il materiale necessario sia effettivamente disponibile e subito, visto che non si può certo rimandare il montaggio dello stage od anche solo ritardarlo, è necessario trasmettere con mesi di anticipo i diagrammi e le riproduzioni 3D del palco a tutte le organizzazioni locali coinvolte, in modo che queste possano regolarsi per tempo con le svariate ditte che saranno coinvolte nell'operazione, mettendo così in moto un importante circuito economico. Anche questo è compito di Coleman. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che spesso le maestranze locali addette al montaggio non parlano inglese o le lingue maggiormente diffuse e non hanno alcuna dimestichezza con eventi simili, tocca quindi sperare che tutto venga eseguito a regola d'arte e che non si verifichino intoppi. Quando poi la sera Coleman si impadronisce della consolle luci è paragonabile ad un musicista o ad un direttore che dirige un'orchestra luminosa. Un altro aspetto che spesso non si considera è che 24 ore dopo un concerto, lo stesso mastodontico palco deve essere montato altrove, magari a centinaia o migliaia di chilometri. Gli addetti cominciano quindi a smontare tutto intorno all'una del mattino, sempre coordinandosi con le maestranze locali. Ad essere coinvolti in tali operazioni, oltre ad un rilevante numero di roadies, sono persone come Ashley Groom, allestitore scenografico. Il tutto mentre si tiene un briefing organizzativo dei vari responsabili (e vi ricordo che è notte ed il palco è stato prima montato) in cui viene anche pianificato il lavoro per la tappa successiva evidenziando criticità imminenti o future. Nel caso di questo tour è stato il concerto a Giakarta a creare le maggiori difficoltà logistiche e burocratiche, tanto da essere in forse fino all'ultimo. Una volta imballato, caricato, trasportato tutto in aeroporto e trasbordato sull'aereo, si parte per il concerto successivo. Dopo Mosca rotta su Singapore.

120 CANALI SENZA ESSERE A VENEZIA
Tocca rimontare tutto, ed uno dei personaggi coinvolti è il direttore di scena Bill Conte. Tutte le location interessate sono state visionate nei mesi precedenti per avviare i lavori necessari e parlare con gli operai locali. Problemi possono verificarsi comunque in ogni ambito, ad esempio la parte relativa all'acustica che l'organizzazione locale deve fornire può non essere quella più adatta, ed il tecnico del suono Ian "Squid" Walsh deve assicurarsi che sia compatibile con le loro attrezzature fisse. Amplificatori e cavetteria sono fornite sul posto e secondo gli standard dei Maiden. Anche in questo caso bisogna procedere mesi prima inviando una lista con tutto il necessario che gli organizzatori devono provvedere a fornire, ma spesso alcuni materiali sono irreperibili in alcune località, con conseguente lavoro di "intelligence" e scambio di messaggi/liste fino a quando ogni tappa del tour è organizzata ben prima di partire, sperando che l'organizzazione non abbia bleffato per non perdere il concerto. Ne consegue che ad ogni tappa l'attrezzatura usata non è mai uguale a quella precedente, con i rischi che questo comporta. Per ciò che concerne l'amplificazione fissa del gruppo il tecnico del suono Doug Hall della M.L Executives -ditta fornitrice ufficiale della vergine- è al lavoro da settimane prima della partenza assieme a Gary Marks e tocca a loro sincerarsi che tutto funzioni, dal cavo più insignificante alle cose più importanti. In condizioni di normalità viene usata una consolle digitale con 120 canali in entrata e 30 in uscita, dei quali 22 regolarmente in uso. Con questa è possibile ottenere 20 combinazioni di suono diverse che vengono decise nel soundcheck tenendo presente l'acustica del posto. Qui entrano in gioco altri personaggi importanti, dato che ogni componente degli Iron Maiden si affida per questo a persona di propria fiducia previe specifiche istruzioni. Per quanto riguarda basso e keys l'interessato è Michael Kennedy, il quale suona anche live le parti di tastiera. Justin Garrick, il tecnico di Gers, si occupa anche della manutenzione degli strumenti e degli impianti audio. Sean Brady è l'uomo di Adrian Smith, Colin Price quello di Dave Murray ed infine Charlie Charlesworth collabora con McBrain. Per questo tour gli prepara ben 26 case ed ha come sempre l'importante compito di accordare la batteria, cosa cui Nicko tiene in maniera maniacale e avendo a che fare con un drumset che conta su nove tom e tutto il resto, non è facile. Considerando che il batterista tiene in modo particolare anche ad un precisa angolatura dei piatti regolata letteralmente al millimetro, il suo compito è sicuramente arduo.

MISTERI D'ORIENTE
Dopo il sold out di Singapore bisogna andare a Giakarta, quasi a digiuno di eventi di questo calibro. Mentre la band si riposa, i tecnici sono alle prese con i diagrammi della piccola arena che ospiterà il concerto, decisamente più ridotta di quelle che abitualmente sono interessate da un tour mondiale degli Iron. Mancano inoltre impianti audio della portata necessaria, che l'organizzazione deve pertanto reperire altrove. Non sarà quindi possibile sapere se lo hanno fatto e che tipo di impianto hanno trovato prima di giungere sul posto. La data viene confermata ufficialmente solo 48 ore prima del suo svolgimento -nulla, secondo i tempi tecnici di un tour attorno al mondo- con una squadra composta tra gli altri da Dick Bell (produttore), Zeb Minto (coordinatrice produzione), Ian Day (tour manager), Steve Gadd (vice tour manager), Andy Taylor (co-manager) ed altri a cercare di appianare tutto nei giorni precedenti. Una task force di tecnici ha intanto lasciato appositamente Mosca anzitempo per raggiungere Giakarta una volta ufficializzato il concerto, saltando Singapore per affrontare i problemi connessi con una simile situazione. Patrick Ledwith ha il suo bel da fare con un palco che non possiede tutti gli standard richiesti e realizzato con materiali eterogenei, se non di fortuna o proprio di scarto. Per qualche misteriosa ragione a Giakarta hanno sempre negato di disporre di impalcature proprie, ma quando arriva sul posto Ledwith scopre che tonnellate di impalcature sono presenti, ma inutilizzate; misteri orientali. Cavetterie e case elettrici sono spesso non a norma. C'è anche una certa tensione con le autorità che setacciano il posto con cani anti-bomba, molto materiale non corrisponde alle specifiche richieste e le maestranze sembrano spaesate, ma alla fine tutto va a posto e la Carnaval Beach Ancol può salutare gli Iron Maiden con un sold out. Adesso a Bali.

TSUNAMI. QUANDO IL DENARO NON CONTA NULLA
Qui, un primo grave problema è rappresentato da una location ricavata da uno spiazzo circondato da alte mura di granito che causano un effetto eco continuo e difficilmente gestibile. L'addetto all'impianto acustico Mike Hackman ha il suo bel da fare con Doug Hall (con la band dal 1979) ad occuparsi del missaggio e dell'equalizzazione, ma anche stavolta le cose si sistemano, quindi si vola in Brasile e poi in Australia per un tour nel tour di sette date. Nel continente di Crocodile Dundee è stato necessario assumere tecnici locali ed un gruppo di tre TIR da 15 mt. è affittato per il trasporto del materiale, con i primi imbarcati sull'Ed Force One ed i secondi, appunto, sui camion. Il maggior numero di persone a bordo ed il minor impatto delle attrezzature comporta problemi di bilanciamento in volo, con la gente costretta ad ammassarsi davanti per evitare troppi scompensi. Per velocizzare le operazioni, visto che i Maiden si esibiranno all'interno di fest con molte band, le scenografie vengono montate su contenitori dotati di ruote in modo da sgombrare il più presto possibile evitando intralci agli altri. Parte delle scenografie è stata spedita da Norfolk via mare da molti mesi e l'attrezzista Paul Stratford, assieme al collega Phil "Spider" Stewart, deve darsi da fare per recuperare tutto presso i magazzini della Trans AM per poi montare l'allestimento per il festival di Sidney coordinandosi con il direttore di scena locale. Il fonico Steve "Gonzo" Smith deve far ricorso a tutta la sua esperienza perché non è possibile provare a piacimento come nelle date singole e tutto deve essere regolato troppo velocemente insieme all'addetto all'impianto acustico Mike Hackman. E' fondamentale anche decidere correttamente persino l'ordine in cui le casse col materiale devono essere aperte, dato che ogni secondo è importantissimo e non si può intralciare il lavoro dei tecnici degli altri gruppi. Ogni grande band ha i propri allestimenti ed ogni elemento deve essere autorizzato, alcuni non potranno essere montati, altri potranno servire da base per più gruppi. Anche gli spazi per far passare i carrelli sono diversi dal solito perché diverso è lo stage e c'è materiale altrui, bisogna lavorare in fretta e con spirito di adattamento, sempre badando alle norme di sicurezza. Lavorando rapidamente e con strutture pesantissime il pericolo di incidente è sempre presente. Vista la situazione, i tempi per smontare le 12 tonnellate di attrezzature a fine concerto si dilatano, conseguentemente se ne avrà meno per il montaggio dello show del giorno dopo. Parte viene conservata nei contenitori appositi e rispedita a Norfolk per affrontare il tour estivo, parte va nella stiva dell'Ed Force One per poi ricominciare tutto da capo prima di volare in Giappone per due concerti a Tokio, ma qui l'imponderabile che nemmeno i Maiden possono controllare accade. A soli dieci minuti dall'arrivo la torre di controllo comunica al comandante Dickinson che ogni atterraggio è sospeso a causa di un terremoto, senza aggiungere altro. Tutti gli aeroporti della regione vengono chiusi ed a bordo regna lo sconcerto per quanto sta accadendo. La band atterra a Nagoya, sull'isola di Honshu, dove apprendono della gravità del sisma che ha provocato lo tsunami che ha travolto la centrale nucleare di Fukushima. Nessuno dei contatti dei Maiden risulta raggiungibile. Non avendo ancora elementi certi si discute dell'opportunità di cominciare a caricare il materiale per il concerto su camion, diversamente non ci sarebbe il tempo di montarle, ma nel giro di poco tempo diventa chiaro che il Giappone ha ben altro a cui pensare che un paio di show musicali. Non rimane che andare in Messico con scalo alle Hawaii; a Monterrey sarà il day 35 del tour. A letto all'una e sveglia alle 4.00 per ripartire, poi Lima e San Paolo del Brasile (day 44).

SINGING IN THE RAIN
Anche qui parte del materiale giunge via mare, altro arriva via aerea dall'Australia come le gigantesche torri per l'amplificazione ed altre attrezzature che non vengono sempre utilizzate, dato che funzionano solo se supportate da tecnologie non sempre disponibili in alcune location, ma anche per questioni di costi. Solo alcuni vedranno il diavolo con la testa di capra e Big Ed in versione aliena scrutare minaccioso la gente sovrastando il palco. Questa versione di Ed, a mio parere la più brutta di sempre, viene trasportata in enormi contenitori appositamente progettati. Il tour continua: Un'altra tappa ostica è quella di Belem, Amazzonia, dove per più giorni si è abbattuta la tipica pioggia torrenziale del luogo che unitamente alle zanzare, ha messo davvero a dura prova logistica ed organizzazione. Alla fine però, il 50° giorno di tour festeggiato al Parafolia Fest di Belem ha visto la band esibirsi davanti ad un pubblico estasiato. In Cile sveglia alle sei del 59° giorno per cominciare a lavorare dando manforte ad una squadra sul posto già da 24 ore, si trarrà un DVD da questo concerto e tutto deve essere perfetto, comprese le postazioni per le 30 telecamere che ritrarranno tutto. Le registrazioni sono affidate a Kevin Shirley mediante un sofisticatissimo sistema digitale compatto portato a bordo dell'Ed Force One, utilizzando anche 11 microfoni per gli effetti del pubblico. La cornice è quella dello stadio dove Pinochet ha eliminato fisicamente moltissimi oppositori; in pratica si suona all'interno di un monumento alla follia. Poi ali verso Portorico sulla rotta stabilita da Dickinson. Sull'isola i problemi maggiori sono quelli linguistici (gli operai locali parlano più che altro lo spagnolo) e tecnici, dato che la parte dell'attrezzatura a carico dell'organizzazione locale risulta risalire a oltre 30 anni fa, almeno per la parte video, importantissima come vedremo in chiusura dello scritto. Anche il concerto di San Juan del day 63 comunque, viene archiviato come un successo, poi prua verso la Florida per un doppio spettacolo che segnerà anche la fine del tour. Il giorno n. 66 tutto termina col concerto a Tampa, dopo aver fatto due volte il giro del mondo.

FOTO-VIDEO D'AVANGUARDIA E SITUAZIONI INCONTROLLABILI
Una cosa che siamo abituati a vedere da parte delle grandi band sono delle bellissime foto che le riguardano. Figuratevi cosa vuol dire per i Maiden. Durante questo tour il fotografo ufficiale John McMurtrie ne ha scattate mille per concerto, più alcune centinaia al giorno riguardanti tutto il resto; alla fine ci sarà da fare selezione per la pubblicazione tra decine di migliaia scatti. Quelle ricavate davanti al 757 hanno richiesto un permesso speciale per far sgombrare le piste attorno all'aereo in modo da avere uno sfondo libero ed uno per parcheggiare il velivolo nel punto migliore dello scalo. Una potenza contrattuale di un certo livello, direi. Altre curiosità riguardano i costumi, curati da Natasha De Sampayo, la quale deve occuparsi di tutto, dal lavarli al trovare qualcosa all'improvviso se richiesto. Suo compito anche controllare lo stato dei camerini, col cibo e le vivande necessarie e altro, come le tre pelli firmate che il buon Nicko usa lanciare a fine show. Un altro aspetto importante di spettacoli così grandi è la presenza dei maxi schermi per garantire la visuale anche a chi sta in fondo. Nel Final Frontier Tour sono state impiegate ogni volta otto telecamere di cui quattro puntate in maniera fissa sul palco. Ciò significa che oltre a suonare, i musicisti devono costantemente tenere conto del fatto di essere ripresi e seguire determinate istruzioni per l'ottimizzazione delle inquadrature date In-Ear, il tutto sotto la direzione del responsabile Andy Matthews che crea di volta in volta una sceneggiatura in diretta. Una pressione notevole da sostenere per chi suona. Sono inoltre presenti tre micro-camere per la batteria, mentre una è per Big- Ed. Incredibile poi pensare al giro economico che un simile tour comporta (alberghi, catering, appalti, etc.) e per capire quanto gli Iron Maiden pesino da questo punto di vista basta calcolare quante persone lavorano ad una simile serie di eventi. Tuttavia è forse ancora più stupefacente pensare a quanto il pianeta Maiden conti dal punto di vista politico, nell'ottenere permessi particolari come una zona di un aeroporto riservata a loro per le foto, ad esempio e nel superare di slancio difficoltà burocratiche che solo pochi possono affrontare. Quanto abbiamo letto però, se da un lato mostra come raggiungere e mantenere certi livelli (Harris non è certo l'ultimo arrivato) richieda sforzi ecomonico-organizzativi di una portata che si fatica a comprendere dal di fuori, abbiamo anche notato come tutto questo non metta completamente al riparo da inconvenienti che possono capitare su scala ridotta a qualsiasi band, come delle date non confermate a poche ore dal concerto o palchi quasi di fortuna rispetto agli standard abituali. Infine come talvolta tutto il denaro del mondo non possa nulla contro qualcosa di enorme ed incontrollabile come ciò che è avvenuto in Giappone. Alla fine, restano solo alcuni numeri da dare per inquadrare meglio cosa significhi organizzare e vivere una simile avventura e magari, la prossima volta che parteciperemo ad un grosso concerto inserito in un grande tour mondiale, quando termina lo spettacolo, ricordiamoci di riservare una parte del nostro applauso a chi lavora dietro le quinte, dal direttore di produzione all'ultimo dei roadies, specialmente a loro, i quali permettono di fatto a noi di seguire la musica live, senza la quale nulla avrebbe senso in questo mondo.

CURIOSITA' E NUMERI
Litri di carburante consumati dall'Ed Force One - 637.000
Ore trascorse in volo - 113
Piloti impegnati - 9
Paesi sorvolati - 54
Motoristi ufficiali - 4
Assistenti di volo imbarcate - 12
Assistenti di terra coinvolti - 280
Chilometri coperti - 97.365
Bagagli smarriti durante il tour - 0
Durata riprese video - 24.000 min.

Bottiglie d'acqua consumate - 1.680
Bottiglie di Vodka - 168
Bottiglie di Whiskey - 132
Bottiglie di Gin - 168
Bottiglie di Baileys - 40
Bottiglie di vino rosso - 140
Vino personale di Nicko - imprecisabile
Tazze di the - oltre 10.000
Porzioni di patatine fritte - 700
Confezioni di patatine (alla panna acida) - 468
Confezioni di caramelle - 500
Rotoli di carta igienica - 224
Pasti serviti - 1.680


Dati tecnici e logistici sono tratti dal documentario Behind the Beast della BBC Four (2012)



hj
Domenica 8 Febbraio 2015, 14.55.01
57
la birra c'è...guardatevi il dvd
jek
Domenica 8 Febbraio 2015, 14.24.14
56
@Le Marquis de Fremont certo fornire il vino (presumo di qualità) a della gente che beve la birra calda. A proposito notavo che manca nell'elenco la birra cosa sono diventati ....
simo
Lunedì 2 Febbraio 2015, 17.11.52
55
Lorenzo ma che cazzo stai a dì? Che dovevano usare per fa andá l'elicottero?
Enomis
Lunedì 2 Febbraio 2015, 16.13.13
54
Ahahahah il commento 51 spiega perchè Raven sia uno dei miei recensori preferiti!
Andrew Lloyd
Domenica 1 Febbraio 2015, 19.17.55
53
Interessante il dato sulla carta igienica...
klostridiumtetani
Venerdì 30 Gennaio 2015, 18.30.27
52
Ahahahah! Bella @Raven!
raven
Venerdì 30 Gennaio 2015, 9.20.13
51
Eh si. Prima hanno provato a spingere il 757, ma dopo aver percorso circa 12 cm. in 3 ore hanno cominciato a sospettare che sarebbero potuti arrivare in leggero ritardo. Come aliante risultava ingombrante e visto che non c'era tempo per montare l'impianto a gas hanno optato per l'alimentazione tradizionale Certo, questo denota una grande approssimazione organizzativa.
lorenzo
Venerdì 30 Gennaio 2015, 9.14.02
50
637.000 litri di carburante? Che schifo, vergogna.
stranger in a strange land
Mercoledì 28 Gennaio 2015, 14.00.30
49
Bellissimo articolo. La conferma che questi signori sono davvero semidei. Ma già dal WST qualche sospetto cominciammo a nutrirlo.
Lele 12 DiAnno
Martedì 27 Gennaio 2015, 1.51.19
48
@Enomis, certo che ti concedo una battuta, anche due. E se leggi più sotto vedrai che il mitico Paul non l'ho tirato fuori -a sproposito- io. Poi è giusto così, siamo liberi di sceglierci ognuno i nostri riferimenti, io per es. ho scelto il nick Lele in omaggio a Lele Mora.. ..
Brindish
Lunedì 26 Gennaio 2015, 23.26.26
47
Ho visto recentemente i due DVD relativi al Flight 666 e questo di Behind The Beast, e ricordo bene di esserci rimasto al termine, in entrambi i casi..un'impressione pazzesca. Già l'idea dell'aereo personale completamente adattato allo scopo del tour mondiale come in questo caso, e in più pilotato da un membro della band mi fa pensare a Bruce e gli altri come un gruppo di semi-divinità a piacere; ma prendere coscienza di come funziona tutta la macchina dietro al concerto in sé è qualcosa di grandioso, e da chapeau per tutti coloro che lavorano duramente per renderlo possibile. Concordo in pieno col commento n. 16 di @Elluis. Ottimo articolo come sempre, @Raven ...E ovviamente up the Irons!
klostridiumtetani
Lunedì 26 Gennaio 2015, 22.27.16
46
Comunque alla fine il numero di "vivande" mi sembra abbastanza contenuto considerato 66 giorni di tour, 40 persone fisse dello staff, e sicuramente una grande quantità di ospiti ad ogni data... bisognerebbe solo stabilire a quanto ammonta la quantità "imprecisabile" delle bottiglie del vino personale di Nicko... potrebbero essere 2 come due milioni!!
Arrraya
Lunedì 26 Gennaio 2015, 21.24.43
45
Enomis@ il fatto che si esaurì lo dichiaro lui stesso, confermando che lo stress per quel tour fu enorme, tenendo presente che il suo strumento è la voce e sua la responsabilità del frontman. Dei pezzi che hai citato non saprei sinceramente, forse erano talmente scarsi, oppure come dici tu, non erano allineati al concept futurista di SIT. Magari alcune sono finite su Tattoed Millionaire. Resta il fatto che ammise di essersi spremuto come un limone. Poco male, di li a poco avrebbe dato l'input e l'impronta pesante su Seventh Son. Comunque: ad oggi questa è la pausa piu lunga tra un album e l'altro, 2010-2015, segno che anche per loro i tempi di recupero si dilatano con gli anni.
Enomis
Lunedì 26 Gennaio 2015, 16.31.28
44
@Arrraya Curiosità che magari già conosci: in realtà Dickinson aveva scritto pezzi per quell'album, ma il resto della band li ha rifiutati: o semplici visioni stilistiche differenti, o come dici tu doveva essere proprio "bruciato" Mi chiedo sempre che fine abbiano fatto quei pezzi, se siano effettivamente altre canzoni che ora vediamo sugli album successivi a SIT, magari riarrangiate o leggermente cambiate con l'aiuto di altri della band @Lele 12 DiAnno Se mi concedi una battuta, ti dirò che se ci fosse stato Paul Di'Anno magari staremmo a parlare della quantità di roba buona che si è sempre portato dietro. E comunque, a chiosa di tutto, sarebbe fantastico poter vedere da vicino il lavoro di Coleman: anche io a tempo perso (e da poco) mi occupo di luci... sì, ma nella compagnia teatrale dell'oratorio della mia città; il numero di luci da gestire non esattamente comparabile a quello di un concerto dei Maiden
Le Marquis de Fremont
Lunedì 26 Gennaio 2015, 13.53.27
43
Abbiamo fornito anche noi i nostri vini alla Hangman per questo tour. C'era anche parecchio vino bianco, comunque. Una cosa che mi fa arricciare il naso, la quantità di bottiglie dell'orribile dolcissimo Baileys... Ho visto anche il documentario, trasmesso poche settimane fa da Arte su Sky. Well, gli Inglesi sono bravi ad incensarsi. Ho visto altri filmati simili sui Rolling Stones a Rio e altre band. Poi vanno in ritardo con i pagamenti... Au revoir.
Elluis
Lunedì 26 Gennaio 2015, 10.04.54
42
@HeroOfSand (commento 28) sinceramente non ci ho mai pensato, non so quanto potrebbe interessare agli utenti un articolo del genere.....
Radamanthis
Lunedì 26 Gennaio 2015, 10.03.22
41
Up the Irons, una band, più che una band! Immensi! In tutto!!!
Arrraya
Lunedì 26 Gennaio 2015, 10.01.41
40
Awake@ Si, dopo quel tour rimase esausto e lo disse anni dopo, infatti se si va a leggere chi furono gli autori dei brani di quell' album, Dickinson è assente. Se si pensa poi che tutto ciò accadde in appena due anni e mezzo: Powerslave, Live After Death, Somewhere in Time, album eccelsi, la cosa è strabiliante, specialmente oggi che tra un album e un altro passano dai tre ai quattro anni...quando va bene. Credo che conoscano bene i propri limiti di sopportazione e che quindi (potendo permetterselo) agiscano di conseguenza.
Awake
Lunedì 26 Gennaio 2015, 0.26.39
39
@Arrraya: è vero 200 e passa date e suonare praticamente ogni giorno è roba da andare giù di testa... non sapevo del quasi tracollo di Dickinson dopo il WST...
Arrraya
Lunedì 26 Gennaio 2015, 0.01.31
38
Awake@ 75 date ma dilazionate in piu tempo. Nel WST praticamente ogni giorno sul palco...pazzesco! infatti rischio il tracollo psicofisico e non scrisse nemmeno un pezzo per Somewhere in Time. Un tour del genere potevano farlo solo in quel periodo e a quell' età. secondo me la scelta dell'aereo è dovuta anche al fatto che bisogna tenere il piu possibile nel comfort e riposati dei quasi sessantenni.
Painkiller
Domenica 25 Gennaio 2015, 22.38.37
37
Impalato, maledetto correttore
Painkiller
Domenica 25 Gennaio 2015, 22.37.53
36
Un articolo molto bello e interessante. Anche io ho lavorato un po' nel settore e un articolo come questo rende giustizia, per così dire, a tutti coloro che lavorano dietro le quinte per la buona riuscita del tour. Spesso mi è capitato di restare imparato a guardare la velocità e la precisione degli addetti a fine concerto, un bellissimo lavoro al quale guardo con nostalgia.
Awake
Domenica 25 Gennaio 2015, 21.45.56
35
Cmq più o meno 75 date (mi sembra) nel Somewhere Back In Time World Tour non sono una passeggiata... e tieni pure conto che nell'85 il nostro aveva 27 anni, nel 2008 ne aveva 50... e c'è una bella differenza... ok che il WST sono 200 e passa date ma al tempo ancora non guidava...
Arrraya
Domenica 25 Gennaio 2015, 21.11.44
34
Di certo non si sarebbe messo a pilotare nel World Slavery Tour.
Awake
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.45.50
33
Si ovviamente... però guida spesso... almeno dal doc Flight 666 ho avuto questa impressione, poi vabbè, ovvio che ti fanno vedere quello che vogliono...
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.40.34
32
Grazie, cmq ci sono anche altri piloti, se no crollerebbe
Awake
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.33.51
31
Se penso che Bruce dopo ogni concerto si mette alla guida di un Boeing 757 mi vengono le vertigini: il nostro è sottoposto a uno stato di continua tensione e sembra non accusare nulla, tenendo conto poi dell'età (56 primavere) non posso che togliermi il cappello. Cmq complimenti a Metalizzed, ottimi articoli come sempre... siete i numeri 1.
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.15.41
30
Be', con l'aereo privato e personale proprio deve essere più facile
jek
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.11.54
29
Altro bel pezzo di metalpedia. 0 bagagli persi, dovrebbero fare scuola ai nostri aeroporti
HeroOfSand_14
Domenica 25 Gennaio 2015, 20.07.54
28
@Elluis: dovresti scrivere anche te un articolo simile perchè è molto curioso ed interessante l'argomento del "dietro il concerto". Perlomeno a me interessano molto questi dettagli, immagino che la paga dei lavoratori sia alta (considerando che lavorano pure di notte), ma in posti come Singapore gli operai del posto chiamati per montare le impalcature dubito vivano da nababbi. Tutto questo discorso banale per dire che stimo veramente chi fa questi lavori nell'ombra, perchè nessuno può immaginare la fatica e la preparazione che deve esserci dietro eventi simili..
spiderman
Domenica 25 Gennaio 2015, 17.15.33
27
Certo che tra organizzare e prepararare la logistica, lo sgobbare dei tecnici e degli operai specializzati, a volte reclutati anche sul posto, il cercare di prevedere e prevenire gli imprevisti, dietro tutto questo c'e' un lavoro veramente mastodontico.
Elluis
Domenica 25 Gennaio 2015, 17.12.04
26
Ah, e tutte quelle informazioni sono elencate alla fine del documentario nei titoli di coda
Elluis
Domenica 25 Gennaio 2015, 17.10.37
25
@HeroOfSand_14 è vero che i professionisti del settore fanno turni pesanti con tante ore di lavoro, ma la giornata di lavoro se la fanno pagare bene, soprattutto per i lavori più pericolosi tipo quelli in quota o gli addetti ai carichi sospesi.
klostridiumtetani
Domenica 25 Gennaio 2015, 16.51.33
24
Scusate, ma la quinta foto a partire dall'alto a sinistra, intitolata "In volo" che cos'è? Se non sbaglio quello è un Tupolev..
HeroOfSand_14
Domenica 25 Gennaio 2015, 16.35.06
23
Mamma mia, lavoraccio Raven per trovare tutte queste informazioni! Complimenti, molto interessante conoscere certi dettagli ed è proprio vero che noi, quando andiamo ai concerti, ci dimentichiamo di ciò che c'è dietro. Ricordo che, dopo il concerto degli Avantasia all'Alcatraz del 2013, sono rimasto alcuni minuti ad osservare gli operai che smontavano palco e sceneggiature e sono rimasto sbalordito dalla mole di lavoro (contando che erano le 01 di mattina)..per fortuna c'è gente disponibile ad effettuare lavori cosi pericolosi e pesanti..
Vitadathrasher
Domenica 25 Gennaio 2015, 16.28.05
22
@Lele 12 DiAnno, guarda che la mia è solo una constatazione. Ti "concedo" tutto.
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.57.31
21
Era ciò che intendevo
Elluis
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.51.57
20
@Raven, non potrebbe, è applicato: io ho lavorato per anni nel settore e ho visto come lavorano i tecnici (tutti americani o britannici) nei tours di questa portata. La macchina organizzativa deve essere operativa al 100% perchè i tempi sono strettissimi e il materiale da gestire è tantissimo, se si comincia a perdere la bussola non si esce più dalla location.
klostridiumtetani
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.46.29
19
@Elluis, infatti, come dici il senso dell'articolo è porre l'accento sul lavoro che c'è dietro a due ore di spettacolo e come dice @Raven, gli Iron sono un esempio estendibile alle altre grandi band e grandi tour.
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.40.59
18
Non per nulla ho considerato i numeri alla stregua di curiosità. Quello che importa è l'organizzazione e ciò che è dietro in termini di uomini, mezzi e professionalità. Lo stesso discorso potrebbe essere applicato ad altri mega gruppi ed altri tour.
klostridiumtetani
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.39.32
17
Michael Kenney, non Kennedy
Elluis
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.34.08
16
Scusate ma leggendo i commenti qua sotto mi sono posto una domanda: quanti di voi hanno visto questo "Behind the Beast", o anche il precedente documentario sul secondo DVD di Flight 666? Al di là delle "curiosità e numeri", che sono fini a se stessi, quello che è importante (e che secondo me Raven voleva sottolineare) è la possente macchina che si muove dietro a un loro concerto. Chissenefrega di quante bottiglie di vino sono state bevute o quante patatine sono state mangiate, quello che è affascinante è la capacità di adattamento del personale tecnico al seguito, che lavora ore e ore per far sì che lo show sia perfetto ad ogni data. Mi sbaglierò ma mi sembra che questo aspetto non sia stato colto e invece è uno dei punti più importanti.
brainfucker
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.19.41
15
beati loro quanto vino che hanno..
M0RPHE01978
Domenica 25 Gennaio 2015, 15.05.25
14
Bell'articolo!! Ho letto con molto interesse le parti riguardanti le operazioni aeroportuali perchè lavoro in pista a Ciampino e so perfettamente cosa vuol dire gestire carico e scarico merci più permessi vari anche per scattare una semplice foto.
Arrraya
Domenica 25 Gennaio 2015, 14.58.07
13
Ma ormai ci sono fans a cui hanno inculcato parole come "indotto" e (orrore) BRAND, per cui è normale non parlare piu di musica ma di fatturato, tanto ormai viene accettato di tutto. Del resto è inevitabile, vai a fare un tour con milioni di presenze e inevitabilmente devi avere un organizzazione perfetta e mastodontica, costi , gente da mantenere e,giustamente, pagare. C'è da stabilire quale, tra l'aspetto artistico e quello aziendale, diventi preponderante rispetto all' altro. Facendo un equazione semplice semplice: Pulmino sgangherato=The Number of the Beast vs Boeing747=The Final Frontier... voi cosa scegliereste?
Lele 12 DiAnno
Domenica 25 Gennaio 2015, 14.22.20
12
@vitadatrasher perdonami, ma vedi: gli aerei, i pupazzi (con rispetto parlando), i cameramen, quante patatine e quante bustine di the, addirittura l'indotto.. ..se mi concedi una battuta, ti dirò che se ci fosse stato Paul Di'Anno magari staremmo a parlare della musica. Dico se mi concedi, perché personalmente coi Maiden ho chiuso nell'88, e quindi in un certo senso non sarei nemmeno titolato a parlare degli sviluppi "recenti".. ..
Third Eye
Domenica 25 Gennaio 2015, 13.26.17
11
Mah! Sono riuscito a leggere solo la primissima parte dell'articolo, poi c'ho rinunciato! :/
Sambalzalzal
Domenica 25 Gennaio 2015, 13.22.44
10
Ricordo un live report di metal shock fatto a Rm prima che si esibissero al palaeur con blaze. in camerino avevano roba da aprirci una catena di supermercati!
AL
Domenica 25 Gennaio 2015, 13.20.27
9
i numeri uno!! che bell'articolo, molto interessante.! a chi interessa ci sono dati simili (meno dettagliati) anche sul sito del fan club italiano relativamente al tour del 2013 Maiden england.
Sambalzalzal
Domenica 25 Gennaio 2015, 13.08.36
8
Ahahahahah
freedom
Domenica 25 Gennaio 2015, 13.07.09
7
I numeri della carta igienica e del vino rosso sono pericolosamente vicini ai miei...
Sambalzalzal
Domenica 25 Gennaio 2015, 12.25.18
6
Ma infatti a loro e a chi lavora per loro chi glielo fa fare a smettere, anche io vorrei usare 500 pacchetti di caramelle e 224 rotoli di carta igienica!
raven
Domenica 25 Gennaio 2015, 12.19.00
5
Indubbiamente è un aspetto che bisogna tenere presente, anche se non pertinente al lato prettamente artistico.
Vitadathrasher
Domenica 25 Gennaio 2015, 11.49.08
4
Mi viene da ridere quando molti sostengono che certe band dovrebbero chiudere bottega.......ecco, la risposta sta in tutto questo, qui si parla di svariati posti di lavoro per gestire tutto il carrozzone e tutto l'indotto che si viene a creare di location in location. Bruce, bisogna dire che c'ha proprio una marcia in più, pensate se alla guida ci fosse stato paul dianno....
Argo
Domenica 25 Gennaio 2015, 9.54.16
3
Se penso a quello che hanno fatto col World Slavery Tour nel 1985, resto a bocca aperta: un concerto al giorno in pratica, un posto diverso, niente cellulari o computer per organizzare al meglio...
Lele 12 DiAnno
Domenica 25 Gennaio 2015, 6.57.07
2
Praticamente sì, e non da ieri.. ..
Awake
Domenica 25 Gennaio 2015, 3.06.58
1
Una multinazionale...
IMMAGINI
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Locandina del tour
RECENSIONI
62
72
80
81
81
90
s.v.
s.v.
90
69
53
69
81
75
71
99
86
85
99
80
90
95
83
85
92
96
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