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DOOMRAISER + SHORES OF NULL + L`ALBA DI MORRIGAN - L'Angelo Azzurro, Genova - 03/03/2015
09/03/2015 (1933 letture)
Il martedì è solitamente una serata morta (anzi, per qualcuno proprio nera) troppo vicina all'inizio della settimana per poter pensare di uscire e fare tardi, quindi potrebbe essere anche azzardato organizzare un evento in una serata con queste premesse. Il calendario del tour europeo di Doomraiser e Shores Of Null non lascia però scampo, quindi per l'ultimo data della prima parte del tour fissata nella Superba non c'era che la speranza che questo martedì diventasse doom.
Come per tanti il mio problema era il lavoro, ma alla fine decido di uscire prima per arrivare in tempo e poter vedere tutti i gruppi. Nonostante arrivi intorno alle 21.00 (orario fissato sull'evento facebook come inizio) all'Angelo Azzurro Club, le presenze sono scarse ma il primo gruppo non ha ancora iniziato, c'è quindi il tempo di una birretta in tutta tranquillità.

L'ALBA DI MORRIGAN
Verso le 21,30 i ragazzi dell'Alba di Morrigan salgono sul palco per proporre al pubblico (che purtroppo non è molto aumentato) il loro post-rock.
Il gruppo si è unito nell'ultima parte del tour a Doomraiser e Shores Of Null e non si fa scoraggiare dalla poca presenza, iniziando subito con il repertorio tratto dal primo ed unico disco The Essence Remains e nello specifico con Holy Mountain. I suoni paiono subito buoni con i delicati arpeggi delle chitarre che risultano ben nitidi riuscendo ad integrarsi perfettamente con le vorticose plettrate del bassista Alessio Caruso. Equilibrio che viene mantenuto anche quando gli arpeggi lasciano spazio a momento più distorti, durante i quali permangono comunque le atmosfere malinconiche del gruppo, che a tratti paiono ricordare quelle degli ultimi Katatonia.
La band propone anche una cover di The Crown And The Ring dei Manowar, ovviamente realizzata nel proprio stile e la cui resa è sorprendentemente efficace. La breve cavalcata strumentale dal sapore folkeggiante 24 Megatons evidenzia ancora di più il lato musicale della band, prima che il cantante/chitarrista Hugo Ballisai annunci la traccia di chiusura, The Fairies Circle, con la quale termina la breve ma intensa esibizione del quartetto, che, permettetemi un gioco di parole, pur essendo intimista avrebbe meritato di non essere vista solo da pochi intimi.

SHORES OF NULL
Dopo un breve cambio di palco, i romani Shores Of Null vanno on stage con un pubblico che fortunatamente è aumentato. Forti del debutto Quiescence dello scorso anno pubblicato dalla Candlelight e di una serie di date di supporto a nomi importanti internazionali, la band propone death/doom dai connotati melodici. Anche qui i suoni sono subito ben settati e a risaltare è sicuramente il cantante Davide Straccione, impeccabile sia nelle parti growl che in quelle pulite, coadiuvato dallo scream del bassista Matteo Capozucca e dal chitarrista Gabriele Giaccari. Anche qui le atmosfere sono malinconiche come certa scuola scandinava insegna e Souls Of The Abiss ne è un esempio, ma troviamo anche spazio per rare sfuriate black come nella parte iniziale di Ruins Alive, probabilmente l'unico momento a velocità sostenuta della loro esibizione. Il gruppo è compatto e i pezzi scorrono via piacevoli con i potenti riff delle chitarre e il pregevole lavoro della sezione ritmica, soprattutto quello del batterista Emiliano Cantiano con la doppia cassa e con il ride. Come sul disco, gli Shores Of Null chiudono con Eudaemonia un'ottima esibizione che ha lasciato soddisfatto il pubblico. L'esperienza accumulata dal vivo in questi mesi si vede, nonostante si tratti di una formazione all'esordio su disco e relativamente giovane tiene infatti il palco molto bene. Forse, come rimarcato in sede di recensione, manca al repertorio il pezzo che spicchi maggiormente, il cavallo di battaglia, ma per il momento va bene così.

DOOMRAISER
Un altro breve cambio palco serve a preparare la scenografia dei Doomraiser, al termine del quale inizia un lungo intro assieme alle tenebre che avvolgono la scena. Finalmente la band fa la sua comparsa attaccando con Addiction, traccia di apertura e primo singolo del nuovo Reverse (Passaggio Inverso). I suoni anche in questo caso sono subito buoni, evidenziando l'impatto (già intuibile nel disco) dei due chitarristi, Marco Montagna e Giulio "Serpico" Marini, entrati in formazione nell'ultimo anno e mezzo. Il cantante Nick "Cynar" Rossi si destreggia inizialmente anche con il moog, per poi passare semplicemente al microfono interpretando i pezzi del gruppo romano egregiamente e mostrandosi loquace con il pubblico. Un compatto turbinio doom inonda il locale, fortunatamente non più semivuoto come ad inizio serata ma che ha raggiunto un buon numero di presenze, con riff catacombali e assoli allucinati, accompagnati dalla sezione ritmica precisa di Daniele "Pinna" Amatori e Andrea "BJ" Caminiti, quest'ultimo autore di uno spettacolo nello spettacolo con il suo Rickenbacker all' altezza delle ginocchia, le pose storte ed basso distorto con il wah wah. Va purtroppo segnalato un incoveniente tecnico verificatosi durante la terza canzone Another Black Day Under the Dead Sun, quando la cassa alla sinistra del palco ha cominciato a dare problemi, facendo sentire il suono ad intermittenza. Sfortunatamente questo inconveniente affliggerà quasi tutto il resto dell'esibizione dei Doomraiser nonostante il continuo tentativo da parte dei tecnici di risolvere la cosa, al quale poi si aggiungerà un piccolo problema ad una spia, fortunatamente risolto. Il gruppo va comunque avanti imperterrito con lo show, proponendo Dio Inverso (Reverse), titletrack e traccia di chiusura del nuovo disco, per la cui esecuzione viene chiamato sul palco Davide Straccione degli Shores Of Null come ospite ad accompagnare Cynar nel bellissimo ritornello. Siccome è l'ultima data del tour anche gli altri membri degli Shores Of Null salgono sul palco in un secondo momento a cantare il ritornello, a salutare un'esperienza durata due settimane che ha sicuramente lasciato bei ricordi, come testimoniano gli abbracci ed i sorrisi alla fine della canzone prima di scendere dal palco.
È tempo di un grosso passo indietro con quello che è stato (parole di Cynar) il primo pezzo dei Doomraiser, The Age Of Christ, tratto da Lords Of Mercy del 2006 e con la onirica Like a Ghost, traccia in teoria di chiusura dedicata a tutto il pubblico che ha presenziato, durante la quale il cantante torna al moog. Dico in teoria, perché una volta lasciato il palco il gruppo rientra a gran richiesta suonando un altro brano del nuovo disco, Apophis, chiusura dal sapore più heavy che termina poco prima di mezzanotte e mezza con le distorsioni e gli smanettamenti sugli effetti del chitarrista Serpico.
Indubbiamente la prova dei Doomraiser è stata di alto livello, i recenti cambi di line-up hanno conferito alla band una dimensione più heavy in generale, favorendo come detto l'impatto piuttosto dell'atmosfera (che è comunque ben presente), confermandosi al contempo un solido gruppo in grado di tenere benissimo il palco. Ma questo in molti lo sapevano già.

SETLIST DOOMRAISER

1. Addiction
2. The Raven
3. Another Black Day Under the Dead Sun
4. Dio Inverso (Reverse)
5. The Age Of Christ
6. Like a Ghost
7. Apophis


In conclusione che altro si può dire? Le premesse di inizio serata non lasciavano molte speranze, ma guardando nel complesso questo martedì è stato più di un qualsiasi giorno lavorativo infrasettimanale, c'è stata una buona partecipazione, cosa che ha lasciato soddisfatti i gruppi, i quali si sono dimostrati all'altezza e meritevoli anche di palchi esteri, come dimostrato da questo tour.
Certamente qualcuno avrà imprecato il mattino dopo per la levataccia mattutina condita da poco sonno e tante birre, ma valeva la pena di esserci.



brainfucker
Lunedì 9 Marzo 2015, 11.02.07
1
peccato per il problema durante la bellissima black day, ma sicuramente è stato un concertone. i doomraiser meriterebbero molto di più, sono seriamente uno dei migliori gruppi doom a livello mondiale
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Il flyer dell'evento
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Live Report
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L'Angelo Azzurro, Genova - 03/03/2015
 
 
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