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WACKEN METAL BATTLE: ITALY 2015 - Jailbreak Live Club, Roma, 22/05/2015
27/05/2015 (2030 letture)
‘Na sera ‘e Maggio insolitamente fresca, per Roma, quella del 22: dopo alcune settimane di caldo sahariano, la Città Eterna è infatti preda di una perturbazione foriera di pioggia, vento e crollo verticale delle temperature. Insomma, è la serata perfetta per scaldarsi al ritmo dell’heavy metal, con una (o anche due) birra trasudante schiuma in mano! Raccolgo dunque l’invito del mio caro amico Marco e cedo al richiamo della Wacken Metal Battle: Italy 2015: di cosa si tratta, vi chiederete? E’ presto detto: oltre ai nomi di grande spessore che il celebre festival tedesco richiama ogni anno, infatti, in quasi ogni paese europeo si tiene una competizione, con tanto di giuria, fra band emergenti, la cui vincitrice può appunto fare i bagagli e passare dai piccoli club alla sterminata area del WOA. Come è facile immaginare, la possibilità rappresenta un vero e proprio sogno per le band approdate con fatica ed impegno alla finale, oltre che una valida occasione, per noi di Metallized, di far conoscere ai nostri lettori le qualità delle migliori band emergenti della nostra penisola. A tal proposito, va registrato un numero di presenze davvero esiguo, persino per un locale di modeste dimensioni quali il Jailbreak, tenendo anche conto che si tratta di un evento gratuito. Peccato.

THE STRIGAS
I primi a salire sul palco, stante il sorteggio, sono i pugliesi The Strigas: la band di Barletta si fa portavoce di un genere che mischia gothic metal di stampo nordico a sonorità più vicine ai Lacuna Coil e presenta ai pochi ascoltatori in loco il proprio recente album, A Poison Kiss to Reality; i ragazzi suonano con impegno, passione e competenza, ma i suoni un po’ impastati –che saranno un cruccio per quasi tutte le band impegnate sul palco- rovinano un po’ il loro show. E’ un peccato, perché la coppia Andrea Losappio/Ettore Dicorato sfodera riff granitici e compatti e sarebbe interessante riuscire a cogliere le varie sfumature del sound della band, non particolarmente originale ma comunque gradevole. Il cantante Fabio Ficarella, dal canto suo, offre una bella prova sotto ogni punto di vista e, pur con qualche passaggio un po’ troppo “emo”, ci sentiamo di promuovere a pieni voti anche lui. Il tempo di trenta minuti concesso ad ogni band, logicamente, lascia spazio a pochi brani, ma fra i migliori ci sentiamo comunque di segnalare Sorrow Moon e Sweet Bitterness.

VERATRUM
Dopo il gothic metal proposto dai pugliesi, si cambiano totalmente registro musicale e provenienza geografica: i bergamaschi Veratrum propongono infatti un blackened deah metal con inserti melodici e cantato nientemeno che in italiano. Niente male, non trovate? Logicamente, però, il problema dei suoni confusi non può che danneggiare una band tanto particolare e, come volevasi dimostrare, sui primissimi brani si fa fatica a riconoscere parole in italiano nel cantato velenoso del frontman Haiwas. Poi, per fortuna, qualcosa cambia e riusciamo a comprendere meglio tanto il suo canto, quanto le componenti del sound complessivo della band. I riferimenti dei Veratrum paiono essere gli imprescindibili Dissection, Emperor e, forse, gli Obituary nei passaggi più tipicamente death metal; non mancano, tuttavia, passaggi con cantato clean, per la verità non memorabili, dal momento che i Veratrum sembrano dare il meglio proprio nelle parti prive di compromessi. Ne è un esempio la possente Thule, tratta dal primo album della band, Sentieri Dimenticati, ma anche Il Culto della Pietra, viceversa tratta dal recentissimo Mondi Sospesi. Insomma, a parte i suoni poco brillanti, il concerto dei bergamaschi è davvero notevole e, personalmente, lo trovo uno dei migliori della serata.

LA MENADE
Ok, giù la maschera: sono un grande fan delle ragazze romane de La Menade e, quindi, il mio personale sostegno è per loro, anche se logicamente non manco di apprezzare le qualità degli altri gruppi in gara. Le quattro, grintose seguaci di Dioniso giocano in casa, stante la presenza di un piccolo, ma rumoroso gruppo di fan e ce la mettono davvero tutta per convincere giuria e pubblico: artefici di un personale, particolare alternative metal, debitore tanto dei Rammstein quanto dei Tool e dei System of a Down, aprono le danze (o, per meglio dire, i baccanali) con La Differenza, più onirica e sognante rispetto ad altre tracce, ma fanno sentire anche la propria potenza con la devastante DisumanaMente. Sfortunatamente, i problemi tecnici che hanno già reso più difficile la serata di The Strigas e Veratrum non mancano di sferzare anche La Menade: il volume della tastiera è difatti molto, troppo alto, tanto che la tastierista Tania Marano e la frontwoman Tatiana Lassandro richiedono più volte un abbassamento del volume. Il problema, purtroppo, persiste, nonostante i seguaci della band paiano non accorgersene più di tanto, cantando a squarciagola le note di Nero Caos, singolo tratto dall’ultimo brano, DisumanaMente. Sul palco le musiciste proseguono e poi concludono lo spettacolo alla grande, dispensando anche sorrisi, ma, una volta abbandonata la scena, la rabbia per i guai tecnici è palpabile.

DEATHLESS LEGACY
Tocca infine ai pisani Deathless Legacy, già visti a supporto di nomi importanti quale il buon Rob Zombie, chiudere la serata e giocarsi le proprie chances di volare in Germania: la band, manifestamente debitrice dei Death SS, tanto nella musica quanto nella teatralità, orchestra uno show volto a catturare tanto le orecchie, quanto gli occhi; i membri si presentano sul palco agghindati di tutto punto come i un vero film horror che si rispetti, poi passano a mostrare ai presenti (anche in questo caso, il tifo per loro è buono) il loro heavy abbastanza classico, ma assai efficace. I suoni, complessivamente, sono sicuramente i migliori della serata, cosa che aiuta i musicisti a far percepire ai presenti la cura negli arrangiamenti, soprattutto delle chitarre, che duellano e si intrecciano efficacemente. Non tutti i brani, d’altro canto, sorprendono in positivo, almeno parlando da un punto di vista squisitamente personale: c’è un po’ troppo ricerca del ritornello di facile presa e, sebbene i Deathless Legacy sappiano coniugare molto bene parti più pesanti ed altre più melodiche, qualche soluzione appare un filino troppo abusata. Ciò non toglie nulla all’abilità tecnica della band, logicamente.

AND THE WINNER IS…
Parlando con il mio amico e con altri presenti conosciuti proprio stasera, faccio un personale pronostico sui vincitori della serata, indicando come favoriti i bergamaschi Veratrum; come volevasi dimostrare, sbaglio clamorosamente, giacché questi ultimi si qualificano solamente terzi, davanti alle ragazze de La Menade e dietro a The Strigas e soprattutto Deathless Legacy: sono proprio i pisani, dunque, i vincitori della serata e del concorso e saranno loro a rappresentare il nostro Paese in quel di Wacken. La cantante Steva la Cinghiala, comprensibilmente pazza di gioia al pari dei suoi compagni di gruppo, ringrazia sentitamente tutti i presenti, non mancando di rivolgere un pensiero al vigile occhio di Satana in persona, che ha vegliato sulla band e sul suo trionfo. Steve Sylvester sarebbe orgoglioso della sua progenie!
A prescindere dalle mie sensazioni personali, la vittoria è comunque sicuramente meritata, stanti le capacità e l’esperienza di questa variopinta formazione musicale; inoltre, vedendo anche le qualità messe in mostra dagli altri gruppi, c’è sicuramente da stare allegri per quanto riguarda il futuro del nostro genere musicale preferito nel nostro Paese: sarà anche difficile uscire dai piccoli club per molte delle nostre band, ma di sicuro energia e passione non mancano. La serata si conclude dunque con una birra in compagnia delle ragazze de La Menade, ancora arrabbiate, ma pronte al riscatto e con due chiacchiere assieme all’amico Marco, durante le quali parliamo inevitabilmente dell’imminente Derby di Roma. Anche in quel caso, per nostra fortuna, il mio pronostico sul risultato si rivelerà sbagliato. Ma, come si suol dire, questa è un’altra storia…



Masterburner
Venerdì 29 Maggio 2015, 15.45.09
2
Insomma hanno avuto tutti suoni di merda e problemi tecnici tranne i vincitori...
Wackinger
Giovedì 28 Maggio 2015, 22.45.36
1
Dopo gli Ade ,il nulla.
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ARTICOLI
27/05/2015
Live Report
WACKEN METAL BATTLE: ITALY 2015
Jailbreak Live Club, Roma, 22/05/2015
 
 
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