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21/03/24
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ORPHANED LAND + LAMBSTONE - Liffrock Open Air, Gavirate (VA) - 28/06/2015
03/07/2015 (2648 letture)
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Metti un festival in riva al Lago di Varese, metti un concerto gratuito, metti gli Orphaned Land come headliner della serata: il risultato sarà sicuramente un concerto imperdibile, ma partiamo dal principio. L'atmosfera che si respira appena giunti sul posto -nella fattispecie a Gavirate non molto lontano da Varese- è proprio quella di una festa di paese: in effetti il Liffrock Festival parte proprio con l'idea di realizzare una festa della birra, diversa però dalle solite e con un occhio di riguardo alla musica. La manifestazione in realtà ha preso il via già il giorno precedente che ha visto sfidarsi sul palco alcune band locali ma è la domenica sera a catturare la nostra attenzione: a calcare il palco del Liffrock sarà proprio la band israeliana. Dunque non mancano lunghe tavolate dove consumare la cena (a prezzi onesti per altro) e nemmeno giochi tipici come una curiosa scalata su cassette della frutta, però ciò che conquista subito il nostro sguardo è il palco dove campeggiano i due striscioni delle band della serata. Tutto è pronto: si parte!
LAMBSTONE Mentre le luci della sera iniziano a riflettersi sul lago ecco che salgono sul palco i milanesi Lambstone che hanno il compito di aprire il live degli headliner, proponendoci un hard rock mescolato ad una buona dose di grunge, sound che riporta subito alla mente Nickelback e Pearl Jam. L'emozione per il gruppo nostrano è palpabile, ma i Lambstone pian piano riescono a sciogliersi completamente e a padroneggiare il palco con disinvoltura nella mezz'oretta a loro disposizione, confezionando così una piacevole performance in cui non mancano efficaci assoli, ritmiche coinvolgenti, ma nemmeno momenti più malinconici ed intensi.
ORPHANED LAND Arriva quindi il momento per il gruppo atteso della serata, mentre i tecnici mettono a punto gli ultimi suoni e preparano la scena per lo show, il sottopalco inizia a riempirsi ulteriormente di fan del gruppo e curiosi (non mancano infatti gli abitanti del posto venuti per dare un'occhiata all'evento). Il pubblico inizia a fremere non appena i vari membri entrano alla spicciolata: che le danze abbiano finalmente inizio. L'apertura è affidata all'intensa Halo Dies con cui gli Orphaned Land dimostrano di essere un'ottima band anche calcando il palco e non solo in studio, si passa quindi alla stupenda All Is One e a The Simple Man che investono il pubblico con i coinvolgenti ritmi e melodie mediorientali. Si continua pescando dalla discografia Barakah e The Kiss Of Babylon per ritornare al lavoro più recente della band con la malinconica Brother e si procede senza sosta, ma rimane comunque il tempo a Kobi di portare all'attenzione di tutti di come il metal nella sua terra natia lacerata da costanti conflitti riesca invece ad unire perché “music is the only religion”, e come dargli torto! La scaletta scorre fin troppo veloce e appena conclusa Let The Truce Be Known, repentinamente il pubblico richiede l'immancabile Sapari di cui subito dopo parte infatti la registrazione per l'intro, per questa canzone non ci sarà la bella Shlomit Levi a cantare, ma compare sul palco un'altrettanto bella ragazza che arricchisce visivamente la canzone esibendosi con una suggestiva danza del ventre. Ci si avvia verso la chiusura con In Thy Never Ending Way in cui Kobi coinvolge il pubblico chiedendogli dicantare insieme a lui prima di lasciare il palco; c'è però lo spazio per l'encore e, ritornati on stage, l'instancabile cantante e un abile Chen Balbus si esibiscono nell'unica canzone d'amore mai scritta dagli Orphaned Land, The Beloved's Cry, per poi concludere -questa volta sfortunatamente per davvero- con Norra El Norra e un frammento di Ornaments Of Gold come da copione. Insomma un'esibizione ad alto livello come pochi sanno fare, degna di professionisti quali sono gli Orphaned Land; anche i suoni ben bilanciati permettono di apprezzare appieno il concerto; questa volta nessuna battuta da parte di Kobi sul fatto di non essere Gesù, messa anche da parte la tunica bianca molto spesso sfoggiata, il cantante israeliano non si astiene però dal cantare a piedi scalzi e non si risparmia né nelle harsh vocals e né nei frammenti più melodici, intrattenendo e coinvolgendo il pubblico con maestria; anche Matan dietro le pelli si rivela preciso nonostante le ritmiche complesse e non manca di incitare i presenti nei suoi momenti più tranquilli. Che dire invece dei due chitarristi? Perfetti nell'intrecciare le loro rimiche e srotolare assoli privi di sbavature, anche Uri al basso non solo padroneggia con sicurezza le sue linee, ma rivela anche una buona presenza scenica (e non solo per la prorompente barba!). In più non appena scesi dal palco, si fanno attendere solo pochi istanti per ricomporsi prima di rivedere tutti i membri del gruppo al banchetto del merchandising: tutti disponibilissimi con i fan per scambiare due parole e per scattare l'immancabile foto da custodire gelosamente a testimonianza di una serata davvero ben riuscita.
Non rimane più null'altro d'aggiungere tranne che ne è valsa di sicuro la pena! Non solo il gruppo di prim'ordine che ha riscaldato la serata ma anche per la meravigliosa location a ridosso del lungolago, che dire ancora? Ce ne fossero di più di feste della birra di questo calibro!
SETLIST ORPHANED LAND 1. Halo Dies (The Wrath Of God) 2. All Is One 3. Simple Man 4. Barakah 5. Kiss Of Babylon 6. Brothers 7. Birth Of Three 8. Olat ha'tamid 9. Let The Truce Be Know 10. Sapari 11. El Meod Na'Ala 12. Ocean Land 13. In Thy Never Ending Way
---- ENCORE ----
14. The Beloved's Cry 15. Norra El Norra 16. Ornaments of Gold (Outro)
Foto a cura di Giada Boaretto "Arianrhod"
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5
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@LiffrockStaff non siate modesti! Grandissimo festival, ogni anno super gruppi, ma con questa edizione vi siete davvero superati! Orphaned Land musicisti di altissimo livello e disponibilissimi. Serata indimenticabile. Complimenti anche per la recensione! |
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4
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Grazie mille per aver partecipato al nostro piccolo festival..ed aver apprezzato nel vostro report i nostri intenti. |
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3
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Oh belin mi mancava questa, ad Alessandria ci arrivo in un'oretta! Ci sarò! |
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2
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Nikolas: Magari la facessero!! è qualche anno che ormai non la propongono più! Comunque passeranno -tra le altre date italiane - il 25 Ottobre ad Alessandria per uno show acustico! |
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1
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Ma Disciples non la fanno mai? Eccheccacchio per me è una delle miglior iche abbiano mai scritto :/ Comunque gran bella setlist, band superlativa che devo assolutamente rivedere! |
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