|
|
 19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
|
|
M`ERA LUNA - Day 1 - Hildesheim, Germania, 08/08/2015
24/08/2015 (2122 letture)
|
english review below
Anche quest'anno metallized.it ha fatto tappa al M’era Luna, il piu grande open air europeo dedicato al genere "goth", che si tiene nell'aeroporto di Hildesheim, vicino ad Hannover. Quest'anno il festival ha goduto di una temperatura eccezionalmente calda, con un sole impietoso e rare piogge che hanno colpito l'area solamente durante la notte. Fortunatamente l'organizzazione si è dimostrata come sempre all'altezza, raddoppiando il numero di panche ed ombrelloni presenti in area festival. Come negli scorsi anni, inoltre, i visitatori hanno potuto rifornirsi di acqua potabile gratuita sia all'interno che all'esterno dell'area festival, e trasportare ovunque tetrapack di qualsiasi dimensione contenti qualsiasi tipo di bevanda.
Ogni anno l'organizzazione apporta qualche miglioramento ai servizi offerti dal festival, eccezionali per un evento di questo tipo. Il camping offre tutti I confort che si possono immaginare per un festival: docce e bagni "veri" gratuiti, minimarket con alimentari, bevande e attrezzatura da campeggio, possibilita di noleggiare caricacellulare portatili, numerosi punti colazione. Inoltre, la novita di quest'anno è stata l'apertura dei campeggi speciali Phobos e Ganimed, a cui si poteva accedere pagando un prezzo aggiuntivo (non proprio irrisorio, a dire la verità) e che garantivano ai visitatori piu esigenti una sistemazione comoda e spaziosa, con tenda ed attrezzatura da campeggio già pronta in loco, armadietti in cui riporre gli oggetti di valore, prese per la corrente ed accesso ad internet. Inoltre, quest'anno una diversa disposizione del palco principale ha reso piu spaziosi i corridoi di spostamento nell'area festival, limitando I problemi di affollamento attorno all'accesso al palco secondario, in hangar.
Infine, gli stand gastronomici puntano ad una qualita sempre piu alta, prediligendo cibi biologici e genuini. La scelta per vegetariani e vegani è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni, tanto che gli stand che presentano il simbolo "veggie" sono piu numerosi di quelli senza il simbolo. Probabilmente nel giro di pochi anni piu che un simbolo "veggie" sarà necessario mettere un simbolo "meat"! I classici wurstel stand da festival sono addirittura spariti, con tutto che siamo in Germania, il che è decisamente un segno che la societa sta cambiando... Sta ad ognuno decidere se in positivo o in negativo.
Al solito, gli intrattenimenti offerti dal M’era Luna non si limitano alla musica live: oltre ai concerti, nel corso dei tre giorni di festival è infatti possibile assistere a diversi spettacoli di giocoleria con il fuoco, a reading di scrittori noti nella scena goth (purtroppo finora tutti tedeschi) e ad una vera e propria sfilata di moda. Le sere di venerdi e sabato, inoltre, per la gioia degli instancabili uno dei grossi hangar della zona si trasforma in discoteca, accessibile per un prezzo aggiuntivo, dovuto probabilmente alla necessita di limitare l'affluenza di pubblico.
Passando ai concerti, il bill del M’era Luna cerca sempre di accontentare un po' tutti i gusti spaziando dall'elettronica, al metal (in genere gothic, symphonic, industrial e folk), alla new wave ed al gothic rock. Ecco il resoconto di alcuni dei concerti di sabato:
COPPELIUS
I Coppelius riescono ad attirare davanti al main stage una nutrita folla di spettatori nerovestiti, anche se è solo mezzogiorno e mezza ed una buona parte dei visitatori del M’era Luna si deve ancora riprendere dagli eccessi della sera prima. Questo non sorprende visto che il loro è uno spettacolo divertente che vale la pena di vedere. La band di Berlino propone una sorta di metal suonato tutto con strumenti classici (clarinetto, violoncello e contrabbasso) ad eccezione della batteria. Nella scaletta figurano anche un paio di cover degli Iron Maiden (Killers e Charlotte the Harlot). I sei si presentano sul palco in abbigliamento da gentiluomini ottocenteschi ed arricchiscono il concerto con una serie di divertenti siparietti, guidando la partecipazione del pubblico con dei cartelli ("applausi" o "silenzio, per favore"). Da vedere almeno una volta.
OST+FRONT
Anche gli Ost+Front spiccano per la teatralità, ma il loro spettacolo è decisamente più cupo e macabro. I berlinesi salgono sul palco in abbigliamento militaresco, con il cantante Herrmann completamente imbrattato di sangue finto. La musica proposta è la classica Neue Deutsche Härte in stile Rammstein... Fin troppo in stile Rammstein, a dire la verità, tanto che alcuni brani si discostano veramente pochissimo dallo stile di questi loro concittadini. La maggiore differenza è un mood ancor più marziale ed un maggior uso di malinconici cori. L'originalità non è quindi una delle doti degli Ost+Front, ma questo non gli impedisce di far divertire il pubblico per la breve durata del loro set, tra brindisi a base di sangue finto e macabri palloncini imbrattati con lo stesso liquido rosso. Se siete fan del genere andateli a vedere (sono sempre meglio di una cover band), altrimenti passate pure avanti.
LORD OF THE LOST
Si passa ad un rock meno pesante ed a sonorità più gotiche per i successivi Lord of the Lost, anch'essi comunque caratterizzati dalla presenza di elementi industrial. La band guidata da Chris “The Lord” Harms entra in scena in abbigliamento grigio e trucco pesante da cyborg. I pezzi proposti sono tratti soprattutto dall'ultimo lavoro From The Flame Into The Fire, e sembrano attirare per qualche motivo parecchi tra gli spettatori più attempati, cosa che mi stupisce visto che avrei scommesso che la proposta della band fosse favorita dai giovanissimi. Si tratta di un gothic/industrial rock orecchiabile e tamarro, accompagnato da testi non esattamente di buon gusto - un agghiacciante mistura di sdolcinato e sessualmente esplicito (vedetevi Black Lolita). Il concerto si mantiene comunque all'interno degli schemi standard di un concerto rock, con chitarritsta e bassista che si scambiano di posto e fanno le faccie al pubblico ed il cantante che spacca la chitarra - chitarra che peraltro gli è stata portata appositamente per quello scopo cinque secondi prima, cosa che a parer mio rende il gesto - già di per sè discutibile - completamente privo di significato. In sostanza, niente di speciale.
DEATHSTARS
Gli svedesi Deathstars si mantengono sulla stessa linea, dato che propongono un genere simile - gothic rock tendente all'industrial. La loro performance, però, risulta più frizzante, forse anche grazie ad una scaletta un po' più coinvolgente, che tocca sia brani recenti come The Perfect Cult che pezzi relativamente piu datati come Tongues e Blitzkrieg. Sul palco, i Deathstars lasciano da parte il trucco marcato e l'abbigliamento militaresco che sfoggiano nei videoclip per uno stile piu semplice e minimale: nero integrale per tutti con l'eccezione delle mutande bianchissime del cantante Andreas "Whiplasher Bernadotte" Bergh (ragazzi, fate attenzione a questi dettagli - potrebbero esserci degli italiani tra il pubblico!). Simpatico anche il modo autoritario con cui Andreas interagisce con i fan: dopo ogni pezzo mette a tacere gli applausi con un "shhh shhh shhh!", e lascia che il pubblico esulti solo a comando, quando vuole lui. Certo, se il concerto fosse durato di piu la cosa sarebbe forse diventata pesantina, ma per una mezzoretta ci puo stare. Divertenti.
BLUTENGEL
I Blutengel attirano una folla corposissima davanti al main stage, composta soprattutto da spettatori di sesso maschile di varie età che allungano la testa verso il palco e cercano in tutti i modi di garantirsi un posto con una buona visibilità. Non è un caso, perché infatti dopo un paio di canzoni spuntano da dietro alle quinte le ormai classiche figuranti che accompagnano il combo berlinese, il cui scopo è trattenere l'attenzione di molti spettatori che altrimenti - mi spiace, ma devo dirlo - davanti al repertorio tendenzialmente ripetitivo e monotono dei tedeschi probabilmente dopo un po' finirebbero per annoiarsi. Quest'anno le fanciulle spuntano fuori da dietro le quinte solo alla terza canzone, tanto che alcuni cominciavano a paventare la loro assenza, ma niente paura - con le prime note di Lucifer eccole lì vestite da suore, e prima della fine del pezzo eccole in biancheria che limonano. La scaletta scelta per questa occasione in ogni caso non è male: spazia tra i diversi album della band e tocca parecchi dei loro pezzi forti (Bloody Pleasures, Engelsblut, You Walk Away). Lo spettacolo riesce a toccare tutti i cliches dell'electrogoth, nonostante i vampiri siano ultimamente passati in secondo piano in favore di angeli e demoni. In ogni caso, i Blutengel non tradiscono mai: quello ti aspetti e quello ti danno, niente di più e niente di meno. Consigliati a chi riesce a non prendersi troppo sul serio ed a divertirsi anche con l'electrogoth stetreotipato... O a chi ama gli strip show.
ROB ZOMBIE
Rob Zombie e stato per molti l'artista piu atteso del festival, sia perchè si tratta del nome "mainstream" di quest'anno (i suoi primi due album da solista hanno raggiunto il disco di platino negli Stati Uniti), sia perché ha portato una ventata d'aria fresca al M’era Luna, essendo uno dei pochi nomi di questa edizione a non aver già visitato il festival almeno due o tre volte. Davanti al palco si raduna giustamente una vera e propria folla, che al termine dei 75 minuti di show rimane del tutto soddisfatta. Rob si mostra super energetico - salta qua e la, accenna mosse di karate - e da subito prova del suo carisma eccezionale, catturando il pubblico dal primo momento. La scaletta si rivela decisamente vincente, alternando diversi dei suoi brani piu riusciti (Superbeast, Dragula, Living Dead Girl) ad alcuni pezzi dei White Zombies (More Human Than Human, Super-Charger Heaven) e a divertenti cover (Get Up (I Feel Like Being a) Sex Machine di James Brown, Blitzkrieg Bop dei Ramones e School's Out di Alice Cooper). Tra un brano e l'altro c'e spazio anche per l'assolo di batteria di Ginger Fish e quello di chitarra di John 5 (entrambi precedentemente con Marilyn Manson). La scenografia e piuttosto minimalista rispetto agli standard a cui Rob ha abituato i fan: niente robot, niente macchinari, gli unici "cambi di scena" previsti sono le diverse giacche indossate da Rob ed i diversi copricapi e chitarre sfoggiati da John 5 (uno degli strumenti mostrava addirittura un piccolo schermo su cui venivano proiettati dei cartoni animati). Questo non rende comunque il concerto meno godibile, ma anzi, fa solo venire voglia di rivederlo un una sede con meno restrizioni di tempo e spazio. In conclusione, Rob Zombie si rivela l'highlight indiscusso della giornata - forse addirittura del festival. Sara anche vero che i suoi dischi solisti tendono ad essere ripetitivi ed alla lunga stufano (con l'esclusione forse del primo)... Ma non c'è niente da fare: grazie ad i suoi elementi funky, blues e rock'n'roll, dal vivo questa musica rende proprio bene.
ASP
Presente al M’era Luna per l'ottava volta, ed headliner per la terza o quarta, ASP continua a radunare una discreta folla di fan davanti al palco, ma devo dire che ha iniziato a stufare. Lui e un bravissimo cantante, molto versatile e con grandi doti interpretative, ma il suo repertorio inizia ad essere stagnante: e ormai da qualche anno che continua a pescare sempre gli stessi brani dai vecchi lavori, e quelli nuovi non sono affatto all'altezza dei vecchi. Dopo Requiembryo i suoi album si sono fatti via via più lenti, meno energici, meno coinvolgenti e più lagnosi. Le influenze industrial sono state praticamente del tutto abbandonate a favore di ballatone emozionali che alla lunga (o anche alla corta) stufano. Queste sonorità sembrano essere molto gradite dal pubblico di queste parti, ma sicuramente allontanano sempre di più la possibilità che la band sia interessante anche per un pubblico internazionale. Come se non bastasse, in questa occasione il concerto viene chiuso con un brano in versione acustica. No, per favore!
Così termina il primo giorno di concerti, ma la notte non è ancora finita ed il pubblico si divide tra il party in disco-hangar e le taverne del villagio medievale. Cliccate qui se volete leggere il resoconto del secondo giorno.
english version
As usual, metallized.it couldn't miss the M’era Luna festival, the biggest European gothic open-air, which takes place at airport of Hildesheim, near Hanover. This year the festival was hitten by exceptionally warm temperatures, a merciless sun and sporadic rains only during the night. Luckily, the organization proved to be up to the situation, doubling the number of benches and umbrellas in the festival area. As in the previous editions, moreover, there was free drinkable water available both inside and outside the festival area, and visitors were allowed to carry with them tetrapack of any size filled with anything they liked.
The M’era Luna festival is known for offering exceptionally high levels of comfort to its public, and keeps on improving every year. The camping offers all that you could desire from an open air: free showers and free water toilets, a mini-market with food, beverages, and camping equipment, the possibility to rent chargers for mobile phones, several breakfast places and coffee stand in the area. Moreover, from this year, by paying an additional price the most demanding visitors could access to the special Phobos and Ganimed camping sites, that guaranteed a comfortable and spacious accomodation, with camping tent and camping gear already prepared on the site, safety lockers, power plugs and internet access.
Finally, the quality of the gastronomic booths on the camping site and festival area is constantly increasing, with a high variety of organic and genuine food. The booths offering vegan and vegetarian food have also exponentially increased in the last few years, to the point that now the stands with the "veggie" symbol are more numerous than those without it... In a few more years they will probably need a special "meat" symbol, instead! Even the classic sausage stands disappeared, despite the fact that we're in Germany, which is definitely a sign that society is changing ... It is up to everyone to decide whether positively or negatively.
As usual, the entertainment offered by the M’era Luna is not just live music: during the festival it is possible to assist to several fire-juggling performances, to the readings of some German writers that are well known in the gothic scene, and to a real fashion show. Moreover, during the evenings of Friday and Saturday, one of the big hangars becomes a disco, accessible for an additional price (which is probably due to the necessity of containing the affluence of people).
As regards the concerts, the bill of the M’era Luna always tries to satisfy every taste, ranging from electronics, to metal (typically gothic, symphonic, industrial and folk), new wave and the gothic rock. Here is my impression of some of the concerts on Saturday:
COPPELIUS
It's only midday and many of the M’era Luna visitors are still recovering from the excesses of the night before, but Coppelius manage nevertheless to attract a large, black-clad crowd in front of the Main Stage. This is not surprising, given that their show is definitely entertaining and worth seeing. The band from Berlin offers some sort of metal which is exclusively played with classical instruments (clarinet, cello and double bass), with the exception of the drums. The setlist includes also a couple Iron Maiden's covers. The six musicians appear on stage dressed like nineteenth-century's gentlemen, and entertain the public with a series of amusing interludes, using signs to guide the reactions from the public ("applause" or "quiet, please"). Worth to see, at least once.
OST+FRONT
Ost+Front's show is also very theatrical, but decidedly darker and more macabre. The Berliners appear on stage clad in military clothing, with singer Herrmann completely smeared with fake blood. Their music is the classical Neue Deutsche Härte and owes much to Rammstein ... Too much, to tell the truth, since some songs are really very similar to the style of their fellow citizens. The greatest difference is in the mood, which is even more martial, and in a greater use of melancholic choirs. Originality is not one of Ost+Front's qualities, then, but this doesn't prevent them to entertain the audience for the short duration of their set, during which they toasted with fake blood and threw at the public gruesome balloons smeared with the same red liquid. Worth seeing only for hardcore fans of the genre (they're definitely better than a cover band).
LORD OF THE LOST
The style becomes less heavy and more gothic for the next act, Lord of the Lost, which are also characterized by industrial elements. The band, led by Chris “The Lord” Harms, enters the scene wearing gray clothes and heavy, cyborg-like makeup. The setlist draws mainly from the last album From The Flame Into The Fire, and attracts especially the oldest visitors in the public... which is surprising for me, since I was expecting their style to be more interesting for the youngest. It is a catchy gothic/industrial rock, matched with not-exactly-tasteful lyrics - a chilling mixture of corny and sexually explicit (See Black Lolita). The concert is pretty much within the classic standards of a rock concert, with the guitarist and the bassist that switch places on stage and make faces to the public, and the singer that breaks the guitar - guitar that was brought on stage specifically for that purpose five seconds before, which in my opinion makes the gesture (already controversial in itself) completely meaningless. Chris was also playing a cello during the first song in the setlist, Full Metal Whore, but unfortunately due to some technical problem it was impossible to hear it. Basically, nothing special.
DEATHSTARS
The Swedes Deathstars offer a similar genre - gothic rock with industrial tendencies. Their performance, however, is a bit more lively, perhaps thanks to a more interesting setlist, that includes recent songs like The Perfect Cult and relatively older tracks as Tongues and Blitzkrieg. On stage, Deathstars leave aside the heavy makeup and military clothing that they flaunt on videoclips and artworks, favoring a more minimal style instead, with jeans and shirts. They are all clad entirely in black, with the exception of the very white underwear of the singer Andreas "Whiplasher Bernadotte" Bergh (guys, pay attention to these details - there might be Italians in the audience!). The authoritarian way in which Andreas interacts with the fans is definitely fun to see: after each songs, he stops all the cheering with a "shhh shhh shhh!" and lets the public applaud only at his command. This would have perhaps become tiring if the concert had been longer, but for half an hour it's ok. Entertaining.
BLUTENGEL
Blutengel attract in front of the main stage a huge crowd, mainly composed of male viewers of various ages that stretch their head towards the stage, trying in every possible way to secure themselves a spot with good visibility. This doesn't come as a surprise, since the berlinese act is always accompanied on stage by a bunch of scantily clad ladies, whose purpose is to hold the attention of a great part of the audience that otherwise would be soon bored by the repertoire of the band, which tends to be repetitive and monotonous. This time, the girls did not appear from behind the scenes until the third song. Some were beginning to suspect their absence, but no worries - with the first notes of Lucifer there they were, dressed as nuns, and before the end of the song they were in lingerie, making out. In any case, the setlist chosen for this occasion is not bad: it ranges between different albums of the band and touches several of their highlights (Bloody Pleasures, Engelsblut, You Walk Away). The show manages to touch all of the electrogoth's cliches, but in any case, it can be said that Blutengel never betray: they give you exactly what you expect, nothing more and nothing less. Recommended to those who don't take themselves too seriously and like to have fun with stereotyped electrogoth... Or to those who love strip shows.
ROB ZOMBIE
A great part of this year's public was looking forward to the show of Rob Zombie, both because it's the "mainstream" name of this year (his first and second solo albums reached platinum in the United States), and because it's one of the few names on the bill that didn't already visit the festival at least two or three times. Thus, a real crowd gathers in front of the stage, and leaves the area entirely satisfied at the end of the 75-minutes show. Rob is super-energetic - he jumps here and there, tries some karate moves - and gives immediate proof of his exceptional charisma, capturing the audience just from the start. The setlist proves to be clearly winning, alternating several of his most successful songs (Superbeast, Dragula, Leaving Dead Girl) to some White Zombies classics (More Human Than Human, Super-Charger Heaven) and a few fun covers (James Brown's Get Up (I Feel Like Being a) Sex Machine, Ramones's Blitzkrieg Bop and Alice Cooper's School's Out). Between a song and the other there is also some time for the solos of the drummer Ginger Fish and the guitarist John 5 (both formerly with Marilyn Manson). The scene on stage is pretty minimalist if compared to the standards to which Rob has accustomed his fans: no robots, no machines, the only changes in the scene are provided the various jackets worn by Rob and the various guitars and hats worn by John 5 (one of instruments even showed a small screen with cartoons on it). This "minimalism", however, does not make the concert less enjoyable. In conclusion, Rob Zombie proves to be the undisputed highlight of the day - maybe even of the festival. Maybe it's true that his solo albums tend to be repetitive and tiring after a while (with the exception perhaps of the first)... But it can't be denied that this music, with its funky, blues and rock 'n' roll influences, is just perfect to be played live.
ASP
At the M’era Luna for the eighth time, and headliner for the third or fourth, ASP keeps on gathering a substantial crowd of fans in front of the stage, but I must say that he is starting to tire. He is a very good singer, very versatile and with great interpretative skills, but his repertoire is starting to be monotonous: he keeps on fishing the same songs from his older works, and the new ones can't compare to the old ones. After Requiembryo his albums have become progressively slower, less energetic, less engaging and more lamenting. The industrial influences have been almost completely abandoned in favor of emotional ballads that, after a while, tend to be tiring. This style seems to be very appreciated by the public here, but it probably hasn't that much appeal for an international audience. What's more, on this occasion the concert closes with a ballad in acoustic. Please, no!
Thus ends the first day of concerts, but the night is still young and the public spreads between the disco party in hangar and the taverns at the medieval village. Click here for the review of the second day.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
|
Secondo me il problema maggiore non è tanto la scelta a livello di genere, dato che, come dice Nihilo, qualche gruppo storico c'è sempre (gli Einstürzende Neubauten non si trovano in tutti i festival, per dire), ma piuttosto il fatto che gira e rigira ci sono sempre le stesse band che si alternano da un'edizione all'altra. Se questo sia dovuto a scelte organizzative o a carenze della scena in sè, però, non saprei dirlo. |
|
|
|
|
|
|
3
|
|
Di questa prima giornata a gusto personale non ne salvo uno, nella seconda, come già scritto, due e mezzo. Ci sono state edizioni migliori con molta meno elettronica 'cafona' da tanto al chilo. Vuoi chiamare il Ramazzotti gotico perché tira? Ci sta, ma poi bilancia la cosa con almeno uno dei gruppi citati da Selenia porca miseria... |
|
|
|
|
|
|
2
|
|
Mah Selenia, non direi. I gruppi storici ci sono sempre: ad esempio i Fields of the Nephilim sono stati già confermati per la prossima edizione, mentre quest'anno c'erano bands del calibro di Einstürzende Neubauten e Anne Clark (quest'ultima headliner nell'Hangar stage). Inoltre hanno suonato Apoptygma Berzerk e quel vecchio volpone di Joachim Witt, che a 66 anni suonati riesce ancora a far ballare tutta la Germania. Insomma, credo che ci sia di tutto un po'; poi certamente gli organizzatori devono tenere conto anche dei gruppi più in voga al momento, quindi mi sembra normale una certa "commercializzazione". In ogni caso, dati i tuoi gusti, dovresti pensare di andare al Wave Gotik Treffen, altro festival spettacolare. Comunque, per quanto può contare, io al M'era Luna di quest'anno mi sono divertito tantissimo (anche perché mi piacciono quasi tutti i gruppi presenti). Saluti metallici. |
|
|
|
|
|
|
1
|
|
Volevo ringraziare Kara per il lavoro svolto ed la traduzione/pubblicazione del report anche in inglese! Per il resto, sicuramente un festival che si allontana sempre di più dalle mie corde come clima generale, noto che si sta spingendo sempre più verso l'industrial/ebm "tamarro", a discapito della componente dark e gothic o ebm old school (ad esempio ricordo in passato ci fossero Fields of the Nephilim, Sisters of Mercy, Nitzer Ebb, Skinny puppy e Front 242, giusto per dirne alcuni). Un po' mi dispiace per questa deriva. |
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
.jpg)
