IN EVIDENZA
Album

Angra
Cycles of Pain
Autoprodotti

Lions at the Gate
The Excuses We Cannot Make
CERCA
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

06/12/23
GENUS ORDINIS DEI
The Beginning

07/12/23
SKALF
Vallis Decia - Le voci dei dispersi

07/12/23
HEALTH
Rat Wars

08/12/23
CHAMELION
Legends & Lores

08/12/23
BLUE OYSTER CULT
50th Anniversary Live - First Night

08/12/23
KRYPTOXIK MORTALITY
Interdimensional Calamitous Extirpation

08/12/23
FIFTH NOTE
Here We Are

08/12/23
PORCUPINE TREE
Closure/Continuation.Live

08/12/23
CASSIDY PARIS
New Sensation

08/12/23
PHOBOCOSM
Foreordained

CONCERTI

02/12/23
MESSA
TRAFFIC LIVE CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA

02/12/23
SCREAMIN’ DEMONS
MIDNIGHT PUB LIVE MATERA - MATERA

02/12/23
FOLKSTONE
VIPER THEATER - FIRENZE

02/12/23
CHRIS HOLMES + SISKA + HARSH
BLAH BLAH - TORINO

02/12/23
BLACK WINTER FEST (day 2)
SLAUGHTER CLUB VIA A.TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

02/12/23
OBSCURA QALMA
KRACH CLUB, VIA MADONNA 3A - MONASTIER DI TREVISO (TV)

02/12/23
TAILOR\'S WAVE
CIRCUS ROCK CLUB, VIA DELLA TRECCIA 35/3 - FIRENZE

02/12/23
STRANGER VISION + VEXILLUM + ARCADIA
CENTRALE 66, VIA NICOLÒ DELL\'ABATE 66 - MODENA

02/12/23
DIONISIUM + MOONLIT
CIRCOLO GAGARIN, VIA LUIGI GALVANI 2BIS - BUSTO ARSIZIO (VA)

02/12/23
DELIRIO AND THE PHANTOMS
CROSSDARKGATE HORROR FESTIVAL - MARINA DI CARRARA (MS)

SATURNUS + HELEVORN - Padiglione 14, Collegno (TO) 20/09/2015
25/09/2015 (1818 letture)
HELEVORN
Nonostante il nome possa trarre in inganno, gli Helevorn non hanno quasi nulla a che fare con la scena power che trae ispirazione dai lavori di Tolkien, Silmarillion in particolare, la band di Maiorca è infatti più che distante dalle cavalcate epiche e testi fantasy.
Sono infatti i ritmi cadenzati e le atmosfere decadenti, che si tuffano nel doom per poi risalire in superficie con qualche frammento gothic, ad aver catturato gli sfortunatamente pochi presenti alla seconda data italiana del Saturnus Over Europe Tour.
Nonostante tutto gli Helevorn prendono il via immersi in una luce verde che rende la loro performance non solo più cupa ma anche più intima, quasi un "doom party" come scherzosamente il cantante, Josep Brunet, ritrae la serata, la quale effettivamente assomiglia un ritrovo tra pochi intimi.
Si parte dunque con le note malinconiche di The Inner Crumble e si procede con l'avvicendarsi lugubre e intenso delle due chitarre, per poi passare alla più “vivace” ma non meno inquieta Burden Me, che con l'alternarsi del cantato in pulito al growl di Josep e il costante fraseggio della sei corde quasi fanno ricordare i Paradise Lost.
Gran parte della scaletta proposta si concentra sull'ultimo lavoro della band, Compassion Forlon, ma c'è anche spazio per qualche pezzo meno recente, Two Voices Surrounding e From Glorious Days, per poi avvicinarsi alla chiusura della performance con la sentita Unified, mentre con la cadenzata Yellow gli Helevorn ci salutano prima di scendere dal palco e lasciare le redini ai Saturnus, che intanto si erano gustati, anche loro fra il pubblico, l'esibizione del gruppo spagnolo, il quale nonostante la scarsa affluenza ha saputo coinvolgere emotivamente i presenti.

SETLIST HELEVORN
1. The Inner Crumble
2. Burden Me
3. Two Voices Surrounding
4. From Our Glorious Days
5. Unified
6. Delusive Eyes
7. Yellow



SATURNUS
Dopo un breve line-check e in perfetto orario sulla tabella di marcia si accingono ad iniziare il concerto gli headliner della serata.
Sarebbe bellissimo in questo momento iniziare subito con il resoconto di quello che è stato un concerto degno di essere ricordato per molti anni a venire, ma sarebbe disonesto verso voi che leggete nascondere il fatto che alle nostre spalle ci fossero una trentina di persone scarsa (se escludiamo gli Helevorn e gli addetti ai lavori), così poche da far sembrare mezzo vuoto anche un locale piccolo come il Padiglione 14.
Non c'è davvero molto da dire, è triste e fa male alla scena pensare che una band di questa categoria sia stata così ignorata dai metallari torinesi (e non solo visto che durante la data precedente al Circolo Colony di Brescia pare abbiano presenziato una cinquantina di persone).
Nel caso del Padiglione 14 parliamo di un locale spesso affollato durante serate di discoteca goth e anche durante quelle di gruppi locali, dunque l'ennesima dimostrazione di quanto sia facile dimostrare la propria "fede" dietro una tastiera, predicando bene e razzolando male.
Dunque sì, credeteci o no, i Saturnus con due date -peraltro nel weekend- in nord Italia hanno collezionato un totale di ottanta spettatori circa.

Un vero peccato perché il concerto di cui sono stati autori questi maestri danesi del doom/death è stato un'esperienza da consigliare ad ogni amante della Musica, con la M volontariamente maiuscola.
Perfettamente a loro agio anche su un palco piuttosto risicato i nostri hanno aperto con Litany of Rain (estratta dall'ultimo nato Saturn in Ascension) dimostrando subito la loro classe nell'esecuzione e la loro gentilezza e professionalità nel porsi verso il pubblico (che diventava vera simpatia sotto il palco, ma si sa, on stage bisogna mantenere la giusta serietà quando si suona doom!).
Il bilanciamento dei suoni è apparso da subito buono (un plauso al fonico) e i nostri hanno potuto continuare con la classica I Love Thee (da Paradise Belongs to You) e dopo solo alcune brevi correzioni ai volumi delle spie di palco.
La maestria esecutiva del gruppo e le atmosfere delle canzoni hanno rapidamente indotto il pubblico in uno stato di trance cosciente, in cui il solo lento ondeggiare ritmico delle teste scandiva tempi dilatatissimi delle canzoni, almeno fino a Empty Handed, annunciata da Thomas Jensen come "pezzo veloce", l'estratto da Martyre ha in effetti contribuito a "smuovere" il pubblico aumentando ulteriormente l'entusiasmo e permettendo anche al batterista Henrik Glass e al bassista Brian Hansen di mostrare la loro compattezza come comparto ritmico.
Alle chitarre Rune Stiassny e Gert Lund sono stati autori di una prestazione pulita e precisa, in particolare il primo, che ha letteralmente ammaliato gli spettatori con lunghissime parti soliste sempre precise ed appassionate (Forest of Insomnia).
Quando poi la quasi totalità del gruppo, eccettuati Thomas e il tastierista Mika Filborne, ha abbandonato il palco, il pubblico è stato raggiunto dalla consapevolezza che era arrivato il momento di All Alone e della sua tristissima melodia di piano, che insieme ai narrati di Thomas ha rappresentato uno dei vertici emotivi del concerto.
Da un'introduzione di piano all'altra si prosegue con I Long e poi con Christ Goodbye, in cui il growling profondo di Jensen ci fornisce una -presunta- ultima intensa prova.
Chiaramente il pubblico non pago chiede un'ultima canzone, venendo immediatamente accontentato dall'esecuzione dell'ottima A Father's Providence, sempre estratta da Saturn in Ascension.
È difficile fare una summa di tutto ciò che si vive durante un concerto dei Saturnus, penso che dire di aver ascoltato della "musica per l'anima" sia l'espressione più indicata per descrivere ciò che le persone provano ad un evento del genere, durante cui possono dimenticare le delusioni e le sconfitte della vita e straniarsi, trovando -cullati dalle note- momentaneo rifugio in quell'angolo oscuro -ma così accogliente- che sta nel profondo di ognuno di noi.


SETLIST SATURNUS
1. Litany of Rain
2. I Love Thee
3. Wind Torn
4. Empty Handed
5. Inflame Thy Heart
6. Forest of Insomnia
7. All Alone
8. I Long
9. Christ Goodbye

---- ENCORE ----
10. A Father's Providence



Tutte le foto e report degli Helevorn a cura di Giada Boaretto "Arianrhod"
Report dei Saturnus a cura di Gianluca Leone "Room 101"



Canyon
Domenica 27 Settembre 2015, 14.20.03
4
Lo ammetto, il mio primo concerto doom... che dire, bellissima esperienza, ricca di profonde e intense emozioni... Nonostante l'incomprensibile esigua presenza di pubblico, tutti i protagonisti del palco sono riusciti a farci vibrare le corde dell'anima...grazie!
Elluis
Venerdì 25 Settembre 2015, 17.02.17
3
Un grande plauso a @Gianluca Leone per il report: il doom e' un genere che ascolto molto poco e i Saturnus sinceramente non li avevo mai sentiti nominare, ma le parole e gli elogi di @Room 101 mi hanno invogliato ad andare ad ascoltarmeli. Appena ho un momento libero me li andrò a sentire.
Armo
Venerdì 25 Settembre 2015, 13.20.15
2
Brescia anche per me e guardandomi intorno sconsolata speravo che magari a Torino…. Questo è stato il solo punto negativo della serata, che oltre all’ottima musica, ci ha regalato momenti di divertimento con improvvisate sul palco degli Autumnal (per loro era l’ultima data) dei Saturnus e viceversa a dimostrazione dell’affiatamento nato, credo, durante il tour. Concordo con la definizione “musica per l’anima”, questa volta l’ accoppiata All Alone - I Long mi ha toccata nel profondo .
Red Rainbow
Venerdì 25 Settembre 2015, 9.50.00
1
Presente all'altra data, a Brescia il giorno prima. Stesse constatazioni desolate di Room sull'imbarazzante (non) partecipazione delle italiche doom legioni a un evento con una delle band più importanti del panorama internazionale di un genere che, per quanto di nicchia, non giustifica simili vuoti... Al di là della modalità lamento per il "contorno", concerto impeccabile (a Brescia c'erano anche gli Autumnal, altra band spagnola fresca di rientro sulla scena dopo quasi 10 anni di letargo), sui Saturnus ormai non scopriamo niente, grandissimi artisti sul palco (gli assoli di Rune ormai sono da Olimpo del metal) e disponibilissimi fuori. Nota di merito particolare per gli Helevorn, ero curioso di testare il growl del singer alla prova live e devo dire che mi ha entusiasmato, del resto la qualità compositiva di Compassion Forlorn è fuori discussione.
IMMAGINI
Clicca per ingrandire
Copertina
ARTICOLI
25/09/2015
Live Report
SATURNUS + HELEVORN
Padiglione 14, Collegno (TO) 20/09/2015
 
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]