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TESSERACT - Viaggio tra le dimensioni
01/12/2015 (2521 letture)
James Monteith, chitarrista della band è gentile e pacato. Ci risponde mentre sorvola l'Australia in vista del nuovo tour dei TesseracT, rispondendo con completezza ai nostri più disparati quesiti musicali e non. Siamo di fronte a una band concreta e precisa, un combo che fa della musica progressiva il suo principale verbo di risoluzione narrativa. L'immagine della band, spesso composta e meditativa, ci aiuta a capire meglio l'anima e il cuore pulsante del tesseratto più famoso del mondo metallico, senza particolari rivelazioni ma con gentile ed esaustivo animo british.

Riccardo C. Ferdenzi: Ciao! Qui è Riccardo dalle pagine di Metallized! Come stai e dove sei ora, James?
James: Ehi, ciao! Tutto bene, sto alla grande. Ora come ora sono su un aeroplano e sto sorvolando l'Australia in vista del tour che ci vede esibirci come band principale.

Riccardo C. Ferdenzi: Ho trovato un interessante fil-rouge tra One, Altered State e Polaris. Puoi parlarci dell'evoluzione della band fin dai primi giorni?
James: I TesseracT si sono sempre evoluti, fin dai primissimi demo che Acle (chitarrista-fondatore della band) componeva oltre dieci anni fa. Sia musicalmente che stilisticamente sono cambiate molte cose, anche la base è sempre la stessa: cito i riff low-tuned, la sperimentazione ritmica e l'inserimento, sempre più preponderante, della melodia. Comunque sia, il song-writing in se è migliorato parecchio dai primi giorni, come è giusto che sia! Ciò che ci guida è il voler sempre creare musica che sia nel contempo diversa ed eccitante, e questa è l'unica cosa che non cambierà mai finché la band esisterà.


Riccardo C. Ferdenzi: Parliamo dello show sul ghiaccio sponsorizzato dalla Jagermeister. Ho visto il documentario e il materiale live e l'ho trovato pazzesco, davvero folle. Raccontaci un po' come sono andate le cose...
James: La Jagermeister ci ha chiesto se fossimo interessati a diventare la prima band che avrebbe suonato in cima a un igloo, e noi abbiamo semplicemente accettato l'offerta! E' stata, senza ombra di dubbio, una delle esperienze strambe più eccitanti della mia vita. Abbiamo suonato a -5 gradi sotto zero, temperature complesse e difficili per i movimenti delle dita, come puoi immaginare! Avevamo cuscinetti caldi nelle tasche che ci permettevano di non congelarci durante le pause tra le canzoni. Abbiamo anche dormito una notte nell'Ice Hotel, riposandoci negli igloo con letti fatti di ghiaccio, e siamo andati in giro su motoslitte incontrando un bel po' di renne durante il tempo libero. E' stato semplicemente pazzesco! Niente male per essere un lavoro, eh?


Riccardo C. Ferdenzi: Puoi parlarmi dell'artwork di Polaris? Voglio dire: è sempre nel vostro stile, ma ha un aspetto più... Etereo e cristallino, mi viene da pensare.
James: Penso tu abbia ragione. Vedi, l'album porta con se un messaggio prevalentemente positivo sul mondo in cui viviamo, anche se alcune canzoni presentano tematiche più cupe e riflessive. Penso che il bilanciamento di queste cose abbia portato a questo tipo di copertina, decisamente più vispa e colorata del solito.


Riccardo C. Ferdenzi: Cosa possiamo aspettarci dal tour del 2016 in compagnia dei The Contortionist? Una setlist costruita a mo' di ''best-of'', oppure Polaris per intero?
James: Mah, sarà un mix di pezzi. Sicuramente non Polaris per intero! Conoscendoli, penso che i nostri fans potrebbero avere da ridire se non suonassimo nessun pezzo vecchio, ha-ha-ha! Quella è una cosa che potremmo fare, magari, tra 10 anni.


Riccardo C. Ferdenzi: Hai visto il film ''Interstellar'' di Christopher Nolan? Trovo che ci siano parecchie similitudini tematiche con la musica dei TesseracT. Che ne pensi?
James: Purtroppo non l'ho visto, ma ho capito a cosa ti riferisci! Credo tuttavia che qualche altro ragazzo nella band l'abbia visto. Dovrei chiedere a loro...

Riccardo C. Ferdenzi: Ecco la mia classica domanda sulle possibilità: se avessi una Delorean funzionante dove andresti? Passato o futuro? E perché?
James: Andrei nel passato, sicuramente. Nonostante l'evoluzione tecnologica sia fantastica, avrei paura a sbirciare nel futuro e scoprire che per noi ci sono in serbo brutte sorprese! Abbiamo risorse in diminuzione, popolazione in aumento, povertà in crescita... Prima o poi la situazione generale diventerà insostenibile. Insomma, le cose non vanno proprio a gonfie vele, quindi non credo che sarei pronto ad andare avanti nel tempo. Tornerei invece volentieri indietro negli anni '70 per ammirare la nascita della rivoluzione progressive, poi farei un salto negli anni '80 per vedere il movimento synth-pop e ovviamente l'esplosione dell'hair metal.


Riccardo C. Ferdenzi: Il ritorno di Daniel Thompkins è brillante, perché sul nuovo album non si ripete, stilisticamente parlando. La sua voce è ora più focalizzata su toni e melodie ''calde''. E' una decisione presa consciamente in seguito alla vostra naturale evoluzione?
James: E' solo il risultato della band e di Daniel stesso nel voler progredire come entità musicale, cercando qualcosa di nuovo. Quando ha lasciato i TesseracT qualche anno fa, Dan si è sempre dedicato a mille progetti diversi, ampliando e migliorando le sue capacità e abilità vocali e portando la sua voce a un altro livello. Ora che è ritornato, questa maturazione, questa progressione, penso sia ben udibile. D'altronde eravamo anche stufi degli scream metallici. Sono una cosa abusata, una cosa che fanno in troppi, e noi non volevamo nulla che suonasse stupidamente preconfezionato, trito e ritrito. L'ultima cosa che vogliamo al mondo è produrre musica che non ci piaccia.


Riccardo C. Ferdenzi: L'anno scorso è uscito il doppio-live Odyssey/Scala. E' stata una vostra decisione autonoma o una richiesta da parte dell'etichetta discografica? Raccontaci di quel concerto che trovo assolutamente surreale e davvero atmosferico.
James: E' una cosa che volevamo fare e l'etichetta ha promosso la nostra idea. Abbiamo registrato ogni singolo show del tour e poi abbiamo scelto i migliori brani da ogni singola data, e il prodotto finale mi è sembrato piuttosto valido e gustoso. Per quello che riguarda l'atmosfera, è vero... Ci piace molto presentarci in modo sobrio, senza parlare troppo. In un clima un po' minimal, se vogliamo. Volevamo rendere l'esperienza – live qualcosa di diverso, di totalizzante e alchemico.


Riccardo C. Ferdenzi: E' tempo per una strana domanda, diversa dal solito. Ho bisogno di un singolo aggettivo per ognuna delle band che sto per citarti. Sei pronto?
James: Cynic: MATTI DA LEGARE, Devin Townsend: SPASSOSISSIMO, Coheed & Cambria: PROFONDI, Rush: MAGISTRALI, Ghost: TEATRALI.


Riccardo C. Ferdenzi: Parliamo ora della produzione dell'album. A mio modesto parere la trovo superba, dal suono della batteria agli effetti di contorno. Tutto il panorama musicale mi sembra davvero ben definito. E' molto diverso da quello sentito su Altered State e One. Suona più coeso e asciutto...
James: Il fattore è che per Polaris avevamo solo materiale fresco, scritto nel giro di un anno o poco più. A differenza di One, che era una sorta di collezione di brani scritti in periodi differenti. Quell'album suonava per forza di cose meno coeso. Dal punto di vista del mixing, Acle è maturato sostanzialmente, focalizzandosi in primis sulle dinamiche di suono e sui dettagli come hai detto tu, a ''discapito'' della potenza e del volume, qui abbastanza controllato. Tutto ciò, a mio parere, ha portato a un risultato musicale più accessibile e discreto.

Riccardo C. Ferdenzi: Okay James, l'intervista è arrivata alla fine. Grazie per il tuo tempo. Ora sentiti libero di lasciare un messaggio ai lettori di Metallized e ai fans italiani...
James: Che dire? Grazie a te e grazie del supporto nei confronti dei TesseracT... Lo apprezziamo davvero tanto! Ci vediamo li da voi in Italia a febbraio!



BlackSoul
Martedì 1 Dicembre 2015, 18.12.55
5
A me Polaris non ha convinto troppo, come nemmeno i primi due, ma quel che è oggettivo è che questi hanno carisma e talento e come dice qualcuno qui sotto sarebbero capaci di portare avanti questo genere. Quindi che mi piacciano o meno, io tifo per loro.
cipmunk
Martedì 1 Dicembre 2015, 16.27.18
4
Secondo me il futuro di questo genere è nelle mani di questi Ragazzi....
jo-lunch
Martedì 1 Dicembre 2015, 13.23.02
3
Ho visto i TesseracT dal vivo nel 2014, come spalla degli AAL. Sono di una bravura incredibile, nessuna differenza interpretativa tra il live e la registrazione in studio. Sono contento di questo ritorno, finalmente con uno spazio tutto loro perché se lo meritano. Mi sono piaciute le risposte di James riguardo alcuni gruppi citati da Metalraw, credo che li abbia inquadrati alla perfezione. Alla prossima, allora, e con molto piacere.
Aelfwine
Martedì 1 Dicembre 2015, 12.05.03
2
Visti dal vivo e suonano come sul disco... incredibili! Bella intervista, molto relax
roxi 35
Martedì 1 Dicembre 2015, 10.39.40
1
Grande James! Non vedo l'ora di vedervi dal vivo.
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