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STRIKER - Tra business e innocenza
25/04/2016 (1584 letture)
Midnight: Ciao ragazzi e benvenuti su Metallized.it. Come va?
Ciao! Siamo soddisfatti, ai fan il nostro nuovo album piace!

Midnight: A proposito del nuovo disco Stand in the Fire, sappiamo che lo avete scritto “in casa”.
Il disco è autoprodotto. Abbiamo registrato le parti vocali e le chitarre nel nostro home “studio”, che in realtà è uno scantinato, a essere onesti. Randy Black ha lavorato alla batteria a Berlino e abbiamo mandato il tutto allo Studio Friedman, dove Fredrik Nordstrom si è occupato di missaggio e mastering. Ma il grosso del lavoro, come detto, l’abbiamo fatto bevendo birra a casa nostra (ridono, ndr).

Midnight: Il risultato finale vi soddisfa?
Sì, è come lo volevamo. L’idea era di registrare ciò che avevamo in testa, senza pensare a ciò che ci si aspettava da noi. Eravamo molto focalizzati sul nostro obiettivo.

Midnight: Qual è il nucleo pulsante del disco?
Parla di indipendenza. I testi sono lì a rimarcarlo. Dedichiamo molte energie agli Striker e ci sforziamo di controllare il più possibile il nostro destino.

Midnight: Stand in the Fire è più listener-friendly rispetto ai lavori precedenti. Cercate di allargare il vostro pubblico?
Abbiamo influenze che spaziano dall’hair metal al rock classico, passando per thrash e death metal. È fisiologico che a volte uno stile prenda il sopravvento sugli altri: in quest'album ci siamo avvicinati di più al lato “commerciale” del metal, ma senza stravolgerci. Siamo genuini, prima di tutto.

Midnight: Siete in tour con Primal Fear e Brainstorm. Come sta andando?
A meraviglia. Tante nuove facce ogni sera; tanta gente che viene da noi a fine concerto e ci dice “non avevo mai sentito parlare degli Striker prima di oggi, ma siete fantastici!”. Belle sensazioni: è importante entrare in rapporto diretto con il pubblico.

Midnight: Il metal vissuto come lavoro è un sistema complesso, fatto sia di soddisfazione professionale che di divertimento. Dove vi collocate in quest’equazione?
Bella domanda! Direi a metà strada tra business e innocenza: siamo allo stesso tempo professionisti seri e grandi appassionati di birra (ridono, ndr).

Midnight: Facciamo un gioco: ditemi il nome delle vostre cinque influenze metal principali e poi una parola per definirle.
Iron Maiden - Leggende, Judas Priest - Painkiller, Metallica - Maestri, Vicious Rumors - Carl, Whitesnake - Superlativi.

Midnight: Si può innovare ed essere rispettosi dei classici allo stesso tempo?
Cerchiamo di lasciar fluire il passato dentro di noi e di reinterpretarlo a modo nostro. Il revival anni 80 non c’interessa. Non rinneghiamo chi ci ha influenzati, ma gli Striker vivono nel presente.

Midnight: Il metal sarà sottovalutato per sempre?
È una parte importante del mondo musicale contemporaneo, una sicurezza per centinaia di migliaia di fan. Altri, purtroppo, si accontentano di ghettizzare la musica dura senza conoscerla. Opinioni basate su spot televisivi tamarri in cui il metal viene utilizzato nella sua forma più becera.

Midnight: Come tutti i nati tra fine anni 80 e inizio 90 fate parte dell’era social. Sentite di esservi persi l’epoca d'oro del metal?
Sì, ma cerchiamo di non farci condizionare. Vogliamo solo suonare la musica che amiamo e, se è vero che il metal ha perso slancio, è anche vero che la musica di oggi ha canali di diffusione potenzialmente infiniti. Speriamo solo che il mercato si adegui alla nuova scena e che diventi più sostenibile per noi musicisti.

Midnight: Esiste ancora una scena metal vera e propria?
Anche se il focus passa in continuazione da uno stile all’altro, il fermento rimane. L’heavy, se fatto con originalità, resta rilevante, ma oggi si punta molto su symphonic metal, hardcore e metalcore. Prendi gli Architects: sono band di questo tipo a essere sulla cresta dell’onda. I metallari tradizionalisti odiano il metalcore; la questione, a nostro modo di vedere, è più complessa. Tanti adolescenti scoprono il metal con le band più commerciali, ma lo slancio per andare a ritroso e ascoltare i classici arriva proprio da lì.

Midnight: Siete canadesi. Vi siete mai sentiti marginalizzati dalla scena US-centrica?
Era un problema per la precedente generazione di band canadesi, non lo è più oggi. I social ti permettono di farti conoscere anche se vieni da posti geograficamente non centrali.

Midnight: Siete ancora giovani, ma avete un buon seguito. Ci sono già stati dei punti di svolta importanti nella vostra carriera?
Il tour con i Primal Fear che stiamo finendo ora e quella volta che abbiamo suonato prima dei Metallica a Edmonton nella nostra città: questi sono i nostri momenti preferiti. Senti che la fatica viene ripagata di colpo, quando ti succedono cose fantastiche come queste. Noi non smettiamo di crederci e di crescere, siamo circondati da persone che ci supportano. Lo facciamo prima di tutto per i fan e averne così tanti sparsi per il mondo ci dà grande forza.

Midnight: E ora? Che succede dopo il tour? Dove possono arrivare gli Striker?
Dritti in cima, come diceva Don Dokken. Vogliamo continuare a pubblicare dischi di qualità e a suonare dal vivo; non facciamo troppi progetti perché preferiamo goderci il percorso.

Midnight: Grazie, siamo arrivati alla fine. Altro da aggiungere?
Grazie a voi! Solo un consiglio ai lettori: procuratevi il nostro ultimo album; male che vada avrete un nuovo sottobicchiere da birra!



jek
Martedì 26 Aprile 2016, 20.52.57
9
Ti piace vincere facile
Metal Shock
Martedì 26 Aprile 2016, 20.36.17
8
@Jek: d`accordo ma almeno non mi addormento come con l`ultimo dei Maiden. Ahahahaha
jek
Martedì 26 Aprile 2016, 20.31.25
7
Beh che faccio il tifo per loro e confermato dal fatto che ho acquistato il loro penultimo disco, certo che se mi fanno dei lavori come l'ultimo mi smonto.
Metal Shock
Martedì 26 Aprile 2016, 20.27.31
6
@Jek: beh io non e` che intendo che diventino i nuovi Maiden, ma neanche che dopo quattro album siano ancora nell`anonimato o quasi non e` bello. Guarda, magari lo consideri un paragone del c...o, ma anche i Blind Guardian con Tales from ...,, terzo album, avevano palesi influenze Helloween, ma sono diventati quello che sono oggi. Gli Striker magari non hanno le capacita` per fare altrettanto, ma gia` in Armed to the teeth, le influenze Maiden sono minori e i brani molto piu` belli, almeno per me. Io comunque faccio il tifo per loro, adoro gli underdog.
jek
Martedì 26 Aprile 2016, 20.15.13
5
@Metal Shock io ho City of Gold il disco è molto valido ma si sente troppo l'influenza Maiden in molti pezzi e forse anche per quello che non arriverà mai a certi livelli, poi l'ultimo non aiuta. P.S. a me Book of soul dopo pochi passaggi mi aveva già smarronato.
Metal Shock
Martedì 26 Aprile 2016, 20.09.28
4
Sto` ascoltando in questo momento Armed to the teeth.....bello veramente. Peccato che come al solito una band cosi` buona non arrivera` mai dove dovrebbero essere. Oramai sono al quarto album e solo l`ultimo e` discreto, un po` troppo patinato, mai i primi tre sono MOLTO meglio degli ultimi, e penultimi e terzultimi, album di band storiche. Siamo alle solite: finche` un sacco di gente preferisce quel mattone di Book of soul, o porcate come Reedemer e schifezze simili, queste band non andranno da nessuna parte. Viva gli Striker
mic
Lunedì 25 Aprile 2016, 15.15.13
3
band promettente. ho i quattro album originali. i primi due spaccano. il terzo pesantissimo ma ogni tanto ha delle linee vocali che sconfinano in generi che non mi piacciono. l'ultimo più easy ma non male.
rik bay area thrash
Lunedì 25 Aprile 2016, 14.26.21
2
Ogni tanto è bello leggere interviste dove emerge ancora la passione per l ' heavy metal allo stato puro e senza farsi prendere la mano da proclami. E come hanno detto loro, toh guarda un nuovo sottobicchiere .... Speriamo invece che realizzino qualcosa sul versante thrash.
jek
Lunedì 25 Aprile 2016, 9.15.10
1
Bella intervista, per lo meno sono stati onesti nel dichiarare che in questo disco si sono rivolti al lato commerciale del metal, quindi aspetterò il prossimo sperando che si avvicinino alle influenze heavy o thrash da loro citate.
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