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TREMONTI - A modo mio
27/04/2016 (3244 letture)
E' il più classico dei musicisti sulla cresta dell'onda: amato alla follia dai fan per il suo ruolo negli splendidi Alter Bridge, si è tuttavia guadagnato ulteriori sostenitori e consensi grazie alla sua proficua attività solista. Avrete naturalmente intuito che parliamo del guitar hero americano di origini italiane Mark Tremonti, che si è concesso ai nostri microfoni per una intervista a tratti un po' parsimoniosa, ma comunque molto interessante. Buona lettura!

Barry: Ciao Mark e benvenuto su Metallized! Come stai?
Mark: Tutto bene, grazie! Spero stia bene anche tu!

Barry: Assolutamente sì, anche perché è tanto tempo che aspetto di far e quest'intervista e finalmente siamo qua! Dust è il tuo terzo album solista in pochi anni: possiamo ormai affermare che i Tremonti sono una band a tutti gli effetti e non un semplice side-project?
Mark: Direi di sì, ma fin dall'inizio è stata mia intenzione dar vita ad una vera e propria band, non l'ho mai concepita come un semplice side-project.

Barry: Mi pare giusto! So che Dust dovrebbe essere una sorta di Cauterize parte seconda; come mai hai deciso di dividere i brani scritti in due lavori?
Mark: Abbiamo scritto moltissimi brani durante le sessioni di Cauterize e, semplicemente, abbiamo pensato di dividerli in due album che potessero avere un livello di qualità uguale, piuttosto che annacquare le canzoni in un singolo, lunghissimo lavoro.

Barry: E per quanto riguarda l'artwork? Somiglia molto a quello di Cauterize, con questo mostro in secondo piano, ma c'è una sorta di atmosfera nuova, quasi apocalittica; cosa intendevi comunicare con questa cover ed anche con questo titolo?
Mark: Dust rappresenta essenzialmente un seguito di ciò che è accaduto nella prima parte della “storia”, vale a dire in Cauterize: c'era questa sorta di Medusa, questo mostro che emergeva dalle profondità della Terra per metterla a ferro e fuoco e Dust non è altro che la naturale conseguenza di questo assalto.

Barry: Capisco...e da cosa hai tratto ispirazione per rendere queste idee? Qualcosa in particolare?
Mark: Nulla di particolare, la mia fonte di ispirazione è sempre stata e sempre sarà l'osservazione delle persone e della realtà che mi circondano.

Barry: Dall'esperienza quotidiana, dunque. Paradossalmente, però, nonostante la sua concezione come album post-apocalittico, ho trovato Dust più positivo e meno oscuro rispetto a Cauterize; sei d'accordo con me?
Mark: Si tratta sicuramente di un lavoro meno oscuro e pesante, sono d'accordo, ma si è comunque trattato di un processo naturale e non cercato in sede di songwriting.

Barry: Sono felice di aver avuto ragione, ahah! Naturalmente, oltre ad essere la mente del progetto Tremonti, sei anche un compositore fondamentale negli Alter Bridge; quali sono -se ci sono- le principali differenze nell'approccio alla composizione di canzoni fra i due gruppi?
Mark: L'approccio alla scrittura dei brani per la mia band è naturalmente più improntato sulla velocità e sulla pesantezza, più “metal” in definitiva; si tratta di un genere di canzoni che non sarebbe adatto alle sonorità più tipiche dell'hard rock incarnate dagli Alter Bridge, sia da un punto di vista strettamente musicale che da quello dell'atmosfera.

Barry: Sempre a proposito dell'inevitabile paragone con la tua band principale, percepisci un diverso tipo di “energia” e di sensazioni quando sei sul palco solo come chitarrista e come frontman?
Mark: Direi di sì; cantare, sai, è qualcosa di davvero particolare ed eccitante, si costruisce un legame particolare fra te ed il pubblico, più intenso rispetto a quello che intercorre fra gli spettatori ed un chitarrista. Si tratta comunque di due esperienze differenti, ma entrambi molto appaganti.

Barry: A tal proposito ho una curiosità; apprezzo molto la tua voce, ma mi sono spesso chiesto se, prima di metterti al microfono, hai pensato di assoldare un singer a tempo pieno nei Tremonti.
Mark: Grazie mille, innanzitutto!Per rispondere alla tua domanda no, ad esser sincero questa volta avevo davvero voglia di fare tutto per conto mio. Ho avuto ed ho a che fare con cantanti fantastici, ma nella mia band ho deciso di fare gli straordinari sin dall'inizio.

Barry: Ed i risultati sono stati buoni, direi. Di recente hai vinto il premio come miglior chitarrista del 2015 indetto da Loudwire, che si va ad aggiungere ad una serie sempre più numerosa di riconoscimenti; come ci si sente ad essere un “guitar hero”?
Mark: Devo ammettere che si tratta di un qualcosa che regala, oltre che grande soddisfazione, anche una sensazione di “sicurezza”, se capisci cosa intendo dire; significa che viene riconosciuto un grande valore a ciò che fai e come lo fai, che stai andando nella giusta direzione. E', in poche parole, uno stimolo ed un aiuto al tempo stesso a fare sempre meglio. Non penso a questi riconoscimenti come il segnale che io sia migliore degli altri, penso al contrario che in giro ci siano molti musicisti fenomenali e, che casomai, sia io ad avere i migliori fan del mondo.

Barry: La tua fan-base sarà felice di leggere queste parole. Ora avrei una domanda tecnica: come scegli l'accordatura quando componi una particolare canzone?
Mark: Solitamente scelgo il tipo di accordatura che mi ispira in quel momento; non scrivo mai di proposito una particolare canzone con lo scopo di utilizzare una particolare accordatura, scelgo quella che più mi ispira rispetto al brano che ho in mente.

Barry: Una scelta quasi casuale, dunque. So che Wolfgang Van Halen non prenderà parte al tour promozionale di Dust e che hai scelto, per sostituirlo, Tanner Keegan; come mai questa scelta?
Mark: Conosco Tanner sin da quando suonava negli Indorphine diversi anni fa, siamo amici da allora e, oltre ad essere un caro amico, è un anche un ottimo musicista, uno splendido performer ed un buon cantante; è stata la scelta più naturale per noi.

Barry: Una scelta facile, insomma. Domanda classica, adesso, ma devo fartela: quali sono le tue principali influenze come chitarrista?
Mark: Le mie influenze come chitarrista vanno ricercate essenzialmente nei gruppi speed/thrash metal, soprattutto per quanto riguarda la ritmica: amo da sempre i Metallica, i Megadeth, gli Slayer, i Celtic Frost; come solista, mi sono sempre rifatto più ai solisti “puri” che ai musicisti che ricoprono il ruolo di chitarrista solista all'interno di una data band; per questo motivo ho sempre ammirato Joe Bonamassa, che ha un modo di suonare fantastico; quando ero più giovane, infine, amavo molto nomi Steve Vai, Gary Moore, Eric Clapton. Ci sono tanti musicisti da cui imparare.

Barry: Hai ragione...e come cantante, chi sono i tuoi modelli principali? Ormai sei anche tale, quindi questa domanda ci sta!
Mark: Come cantante, in tutta onestà, non ho cercato di rifarmi a nessuno: ho tentato, al contrario, di trovare una mia voce, un mio stile ed un mio sound.

Barry: In sostanza il tuo modello principale...sei tu stesso!
Mark: Esatto! Rispetto a quando ero più giovane, adesso sono sicuramente più interessato alle linee melodiche, ma anche in questo caso non ho un preciso modello di riferimento quando sono al microfono.

Barry: Il maggior interesse per la melodia penso sia avvertibile in Dust, che fra l'altro, a mio parere, costituisce anche la tua miglior prova al microfono.
Mark: Grazie ancora! Penso che gli anni in tour mi abbiano aiutato moltissimo a migliorare ed affinare le mie qualità come cantante, quindi credo che la mia prova vocale su Dust sia la naturale conseguenza di questo processo di miglioramento. Essenzialmente, più tempo passi a cantare, più migliori.

Barry: Ti senti più a tuo agio con la tua voce, quindi.
Mark: Sì, ma soprattutto sento di padroneggiarla meglio! Puoi cantare per anni al meglio delle tue possibilità senza migliorare o fare progressi significativi, ma quando ti trovi in tour, a ricoprire tu il ruolo di voce principale ogni sera, le cose sono diverse: ti trovi a spingere le tue capacità al limite, quindi migliori quasi per forza.

Barry: Quindi possiamo sperare di sentirti ricoprire più spesso il ruolo di cantante in futuro? Magari già sul prossimo album degli Alter Bridge?
Mark: E' possibile! Al momento, però, non ci abbiamo ancora pensato: i lavori per il nuovo album procedono, ma per adesso ci stiamo occupando delle parti strumentali e delle melodie, quindi per quanto riguarda le linee vocali dovremo attendere ancora qualche settimana.

Barry: Perfetto, è comunque una buona notizia sapere che un vostro ritorno è imminente. Ho adesso le ultime domande per ciò che concerne Dust, poi ho una serie di domande un po' più particolari: ho apprezzato molto, dal nuovo album, Betray; ti va di dirmi com'è nata questa canzone?
Mark: Betray piace molto anche a noi, tanto che sarà la terza traccia che rilasceremo come singolo -ne rilasceremo quattro in tutto- prima della pubblicazione di Dust, a fine aprile. E' essenzialmente un brano sul tradimento della fiducia e della parola data, sul dolore e la rabbia che si provano quando una così preziosa, ma anche così fragile come una promessa viene infranta.

Barry: Ed hai una tua canzone preferita sull'album?
Mark: La title-track, Dust, è sicuramente la mia preferita.

Barry: E non a caso l'hai scelta come primo singolo. Adesso avrei una domanda un po' particolare: tutti voi, negli Alter Bridge, avete o avete avuto progetti musicali paralleli: tu hai questa tua band, Myles ha collaborato con Slash e sta lavorando ad un album solista, Scott ha lavorato con i Projected; pensi che, in qualche modo, questi progetti paralleli vi consentano di “sfogare” alcune vostre inclinazioni, per poi avere la mente più rilassata quando vi ritrovate a lavorare assieme negli Alter Bridge?
Mark: Più che una valvola di sfogo, direi che i nostri progetti paralleli ci consentono di maturare e di portare poi negli Alter Bridge la nostra maggiore esperienza e, perché no, qualche idea più particolare da impiegare per i nostri prossimi lavori; li considero quindi come un arricchimento personale e musicale. Considera poi che non amiamo una atmosfera eccessivamente rilassata quando lavoriamo per questa band: non intendo dire che non ci piaccia o non ci divertiamo, ovviamente, ma ad ogni nostro nuovo lavoro cerchiamo di alzare l'asticella il più possibile, spingendo al limite massimo le nostre capacità: lavoriamo sempre molto duramente e con grande attenzione, perché la nostra precisa intenzione è di realizzare sempre un album che sia qualitativamente migliore del precedente.

Barry: Avete standard molto elevati, insomma. A questo punto, però, considerando anche il fatto che sei stato e sei il principale compositore per tre band, te lo devo chiedere...qual è il tuo segreto, Mark?
Mark: Amo molto il mio lavoro, amo comporre musica e le dedico ogni istante che posso.

Barry: Quindi il tuo essere un musicista è effettivamente un sogno che si è realizzato.
Mark: Direi di sì, hai usato le parole perfette: è ciò che ho sempre desiderato fare, quindi essere arrivato qui è un sogno divenuto realtà.

Barry: Devo dire che è bello sentirti così innamorato della musica, dopo tanti anni di carriera e tante diverse esperienze.
Mark: E spero di esserlo ancora per tanti anni!

Barry: Ce lo auguriamo tutti. Hai sangue italiano che scorre nelle tue vene, quindi vorrei chiederti se senti in qualche modo il legame con la nostra terra.
Mark: Certamente, sono orgoglioso di avere un po' di sangue italiano nelle mie vene. Venire a suonare dalle vostre parti è sempre un piacere doppio, perché siete un grande pubblico e perché siete persone molto passionali.

Barry: Allora spero che tornerete presto in Italia con la tua band solista, specialmente dato che avete un nuovo album da promuovere.
Mark: Il tour promozionale per Dust partirà alla fine di maggio e spero davvero di poter includere una data nel vostro Paese, ma in tutta sincerità non c'è ancora nulla di stabilito.

Barry: Attendiamo fiduciosi. Grazie per quest'intervista ed a presto!
Mark: Grazie a voi, ci vediamo presto in Italia, con o senza gli Alter Bridge!



terzo menati
Venerdì 29 Aprile 2016, 18.22.30
3
Concordo su Kennedy. Il chitarrista nerboruto e' un ottimo ponte fra passato presente e futuro, anche se secondo me il progetto solista sembra una specie di spin off degli alter bridge
Andrrr
Venerdì 29 Aprile 2016, 17.24.20
2
@frankey: come lo sono gli AB...gruppo davvero in gamba,umile e con una delle voci più belle del metal attuale.Al contrario di molti hanno sfornato pochi album,ma tutti di ampia qualità! Tremonti non mi piace come gruppo,io attendo da tanto gli AB e il tuor *_* 500km da milano me li faccio ad occhi chiusi solo per loro!
FranKey
Mercoledì 27 Aprile 2016, 23.00.10
1
Bravissimo musicista e ragazzo umile e determinato. Fenomenale Mark, muoio dalla voglia di sentire Dust e il prossimo degli Alter Bridge !
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